Scritta
per: We are out for prompt
Prompt:
A volte libertà vuol dire scegliere di restare
Cap.
9 Yamcha si sdebita
«Urca,
io non voglio obbligare nessuno. Siete
liberi di scegliere quello che volete»
mormorò.
"Il
mio non è un ricatto morale! Ho solo
detto la verità" pensò Goku.
«Questa
situazione non piace a te quanto non
piace a noi. Vegeta in questo momento è più
vulnerabile…»
iniziò Tenshinhan.
«Io
non credo possa realmente diventare
vulnerabile»
lo
interruppe Crilin.
Tenshinhan
proseguì: «Freezer
potrebbe cercare di fargli credere di essere cambiato solo per
avvicinarsi a noi. Se abbassiamo la guardia, ci ucciderà».
«Non
credo voglia intendere che Vegeta è facile
da ingannare. Soltanto è cresciuto sotto
l’influenza di Freezer»
s’intromise Piccolo. «Lo
temeva e lo rispettava. Magari in questo
momento si sta ingannando da solo per potergli credere».
«Non
credo che Vegeta sia un tale illuso. Penso
piuttosto che questo venga da te, Goku. Lo sappiamo che vuoi cercare
sempre di
cambiare tutti, ma questa volta non puoi riuscirci»
disse Crilin.
Goku
fece una smorfia.
Iniziò
dicendo: «Vegeta
ci tiene. In questo momento non ci vede e…».
«Adesso
basta! Smettetela di litigare!»
si lamentò Bulma.
«Non
ho nessuna intenzione di ascoltare
qualcuno che voglia obbligarci coi sensi di colpa. Se vogliamo venire
verremo,
altrimenti niente.
Lo
hai detto tu che non ci obblighi»
disse gelida 18.
"Freezer
è un recidivo. Nemmeno chi ha un passato difficile
può
perdonarlo facilmente" rifletté Mary Jane.
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sospirò.
«Forse
Goku ha ragione. Magari dobbiamo
rimanere uniti».
«Siamo
liberi di non rimanere qui a farci
ammazzare da quel pazzo sadico»
borbottò Jirobay. Giocherellava con un sacchetto di Balzar
che teneva
in mano.
Lunch
sussurrò: «Però
così daremo un pessimo insegnamento ai
nostri figli».
«Giusto.
Pensiamo ai bambini. Teniamoli lontani
da quell’alieno»
gemette Chichi, stringendo spasmodicamente un fazzoletto.
"Non
volevo dire niente per non andare
contro mio marito, ma… Freezer mi fa troppa paura! Se
volesse fare male ai miei
piccoli? May è ancora così innocente"
pensò.
Goku
si alzò in piedi e raggiunse una finestra. Posò
le mani sul
davanzale e, guardando fuori, sancì: «A
volte libertà vuol dire scegliere di restare».
"Vegeta
tiene a Freezer. Se gli sta dando
fiducia, dobbiamo fidarci a nostra volta" pensò.
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chiuse gli occhi.
"Tanto
lo sappiamo tutti che finiremo per fare quello che ha
detto Goku. Alla fine è lui l’Eroe della Terra.
Noi possiamo solo sognare cosa
vuol dire avere il suo buon cuore, ed essere sempre dalla parte del
giusto"
pensò.
***
Yamcha
si legò i capelli in una coda e si sedette ai piedi
dell’albero.
«Vo-vorrei…»,
deglutì, bianco in volto. Era scosso da
tremiti e si passava le mani sulle spalle di continuo, il fiato si
condensava
davanti al suo viso.
Freezer
si affacciò, muovendo pigramente la coda. «Cosa
vuoi, insetto?»
domandò, guardandolo distrattamente. Sbadigliò e
tornò a fissare la
propria mano, lo smalto nero.
«Vorrei
ricordarti che Vegeta ha organizzato
questa festa proprio per dimostrare che tu…».
Yamcha deglutì rumorosamente. «…
puoi stare insieme agli altri».
Freezer
roteò gli occhi. «Trovo
questa festa terribilmente noiosa»
borbottò. Fece una smorfia che gli deformò il
viso. Yamcha
lo guardava illuminato dalla luce delle lampade. «Tutti
quei terrestri noiosi e puzzolenti. Per non parlare di quei
stomachevoli
scimmioni»
sibilò Freezer.
Yamcha
si alzò in piedi, strofinando la scarpa per terra. Chiuse
gli
occhi, concentrandosi sul battito cardiaco accelerato. "Vegeta
ha bisogno di credere che anche lui voglia essere
salvato. Come ne avevo bisogno io con Tenshinhan. Sapere che una
persona a cui
si è scoperto di tenere possa cambiare, ci fa credere che
anche noi non
commetteremo più gli errori del passato" si disse. Si
massaggiò il collo con una mano, mentre stringeva
l’altra in un
pugno.
«Certo,
devo ammettere che questa festività mi
affascina. I mostri, i demoni, l’affrontare gli spiriti. Non
ho mai visto così
tante tradizioni elaborate e codificate nell’universo»
spiegò Freezer.
Yamcha
espirò pesantemente. «Io
ti devo ringraziare»
disse. Il sudore gelido scendeva lungo la sua
schiena, facendolo tremare visibilmente, a malapena si teneva ritto in
piedi. «Mi
hai dato il coraggio di parlare con Vegeta.
Io… voglio essere suo amico».
Freezer
schioccò la lingua sul palato.
«Amicizia?
Che parola insopportabile. Non
voglio la tua gratitudine, scarafaggio».
Yamcha
si grattò la guancia all’altezza della cicatrice. «Vuoi
davvero lasciare il tuo allievo là dentro da solo? A fare
una
figura da idiota, ad umiliare il suo orgoglio, perché il suo
mentore lo ha
abbandonato?
Tu
non sai cosa vuol dire perdere la figura che, anche se nel male, ti
ha guidato».
La
voce gli uscì rauca.
Freezer
rabbrividì, spiccò il volo e gli
atterrò davanti.
«In
questo momento lui ha bisogno di certezze.
Ha perso la vista, è come se avesse perso il suo nord.
Non
pensi di averlo già condannato troppe volte a difendere
l’indendibi…»,
la
voce di Yamcha si spense, mentre si trovava Freezer davanti.
Il
changelling gli chiese: «Parli
per esperienza?».
Yamcha
annuì lentamente. Nei suoi occhi liquidi per la paura si
riflettevano le zucche che decoravano la casa.
«Io
ho odiato Vegeta, a lungo. Perché Bulma
aveva preferito lui a me»
biascicò.
"Quella
sciocca terrestre, tutto sommato, sa fare delle buone
scelte. Come si potrebbe preferire questo idiota spelacchiato al mio
pupillo?"
pensò Freezer, mordicchiandosi il labbro. «Però
lui è un lupo, come me. Noi facciamo
branco»
sentì l’altro proseguire. «Lupo
è già meglio di scimmia»
rifletté il changelling.
Yamcha
biascicò: «Lui
ha bisogno di te, quindi ti prego. Entra in casa e fai almeno
finta di divertirti».
"Sicuramente
morirò, adesso. Che modo
stupido. Nel giardino di una festa, solo perché non ho
saputo stare zitto"
pensò.
«Ne
riparleremo, lupacchiotto. Per ora penso
che ascolterò il tuo consiglio»
disse Freezer. Gli diede le spalle, ondeggiando sinuosamente la coda
e si allontanò.
Yamcha
cadde in ginocchio, espirando pesantemente.