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Autore: kamy    04/03/2024    0 recensioni
Vegeta non vuole ammettere 'le sue nuove condizioni' ed Elly non vuole lasciarlo da solo in un momento difficile come questo.
[Fa parte di DBNA, successivo a Fallen Moon].
Elly appartiene a TheBlueMusketeer.
Genere: Avventura, Fantasy, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per: We are out for prompt

Prompt: A volte libertà vuol dire scegliere di restare

 

Cap. 9 Yamcha si sdebita

 

«Urca, io non voglio obbligare nessuno. Siete liberi di scegliere quello che volete» mormorò. "Il mio non è un ricatto morale! Ho solo detto la verità" pensò Goku.

«Questa situazione non piace a te quanto non piace a noi. Vegeta in questo momento è più vulnerabile…» iniziò Tenshinhan.

«Io non credo possa realmente diventare vulnerabile» lo interruppe Crilin.

Tenshinhan proseguì: «Freezer potrebbe cercare di fargli credere di essere cambiato solo per avvicinarsi a noi. Se abbassiamo la guardia, ci ucciderà».

«Non credo voglia intendere che Vegeta è facile da ingannare. Soltanto è cresciuto sotto l’influenza di Freezer» s’intromise Piccolo. «Lo temeva e lo rispettava. Magari in questo momento si sta ingannando da solo per potergli credere».

«Non credo che Vegeta sia un tale illuso. Penso piuttosto che questo venga da te, Goku. Lo sappiamo che vuoi cercare sempre di cambiare tutti, ma questa volta non puoi riuscirci» disse Crilin.

Goku fece una smorfia. Iniziò dicendo: «Vegeta ci tiene. In questo momento non ci vede e…».  «Adesso basta! Smettetela di litigare!» si lamentò Bulma.

«Non ho nessuna intenzione di ascoltare qualcuno che voglia obbligarci coi sensi di colpa. Se vogliamo venire verremo, altrimenti niente.

Lo hai detto tu che non ci obblighi» disse gelida 18.

"Freezer è un recidivo. Nemmeno chi ha un passato difficile può perdonarlo facilmente" rifletté Mary Jane. 17 sospirò. «Forse Goku ha ragione. Magari dobbiamo rimanere uniti».

«Siamo liberi di non rimanere qui a farci ammazzare da quel pazzo sadico» borbottò Jirobay. Giocherellava con un sacchetto di Balzar che teneva in mano. Lunch sussurrò: «Però così daremo un pessimo insegnamento ai nostri figli».

«Giusto. Pensiamo ai bambini. Teniamoli lontani da quell’alieno» gemette Chichi, stringendo spasmodicamente un fazzoletto. "Non volevo dire niente per non andare contro mio marito, ma… Freezer mi fa troppa paura! Se volesse fare male ai miei piccoli? May è ancora così innocente" pensò.

Goku si alzò in piedi e raggiunse una finestra. Posò le mani sul davanzale e, guardando fuori, sancì: «A volte libertà vuol dire scegliere di restare». "Vegeta tiene a Freezer. Se gli sta dando fiducia, dobbiamo fidarci a nostra volta" pensò.

17 chiuse gli occhi. "Tanto lo sappiamo tutti che finiremo per fare quello che ha detto Goku. Alla fine è lui l’Eroe della Terra. Noi possiamo solo sognare cosa vuol dire avere il suo buon cuore, ed essere sempre dalla parte del giusto" pensò.

 

***

 

Yamcha si legò i capelli in una coda e si sedette ai piedi dell’albero.

«Vo-vorrei…», deglutì, bianco in volto. Era scosso da tremiti e si passava le mani sulle spalle di continuo, il fiato si condensava davanti al suo viso.

Freezer si affacciò, muovendo pigramente la coda.  «Cosa vuoi, insetto?» domandò, guardandolo distrattamente. Sbadigliò e tornò a fissare la propria mano, lo smalto nero.

«Vorrei ricordarti che Vegeta ha organizzato questa festa proprio per dimostrare che tu…». Yamcha deglutì rumorosamente. «… puoi stare insieme agli altri».

Freezer roteò gli occhi.  «Trovo questa festa terribilmente noiosa» borbottò. Fece una smorfia che gli deformò il viso.  Yamcha lo guardava illuminato dalla luce delle lampade.  «Tutti quei terrestri noiosi e puzzolenti. Per non parlare di quei stomachevoli scimmioni» sibilò Freezer.

Yamcha si alzò in piedi, strofinando la scarpa per terra. Chiuse gli occhi, concentrandosi sul battito cardiaco accelerato.  "Vegeta ha bisogno di credere che anche lui voglia essere salvato. Come ne avevo bisogno io con Tenshinhan. Sapere che una persona a cui si è scoperto di tenere possa cambiare, ci fa credere che anche noi non commetteremo più gli errori del passato" si disse.  Si massaggiò il collo con una mano, mentre stringeva l’altra in un pugno.

«Certo, devo ammettere che questa festività mi affascina. I mostri, i demoni, l’affrontare gli spiriti. Non ho mai visto così tante tradizioni elaborate e codificate nell’universo» spiegò Freezer.

Yamcha espirò pesantemente. «Io ti devo ringraziare» disse. Il sudore gelido scendeva lungo la sua schiena, facendolo tremare visibilmente, a malapena si teneva ritto in piedi. «Mi hai dato il coraggio di parlare con Vegeta. Io… voglio essere suo amico».

Freezer schioccò la lingua sul palato.  «Amicizia? Che parola insopportabile. Non voglio la tua gratitudine, scarafaggio».

Yamcha si grattò la guancia all’altezza della cicatrice.  «Vuoi davvero lasciare il tuo allievo là dentro da solo? A fare una figura da idiota, ad umiliare il suo orgoglio, perché il suo mentore lo ha abbandonato?

Tu non sai cosa vuol dire perdere la figura che, anche se nel male, ti ha guidato». La voce gli uscì rauca.

Freezer rabbrividì, spiccò il volo e gli atterrò davanti.

«In questo momento lui ha bisogno di certezze. Ha perso la vista, è come se avesse perso il suo nord.

Non pensi di averlo già condannato troppe volte a difendere l’indendibi…», la voce di Yamcha si spense, mentre si trovava Freezer davanti.

Il changelling gli chiese: «Parli per esperienza?».

Yamcha annuì lentamente. Nei suoi occhi liquidi per la paura si riflettevano le zucche che decoravano la casa.

«Io ho odiato Vegeta, a lungo. Perché Bulma aveva preferito lui a me» biascicò.

"Quella sciocca terrestre, tutto sommato, sa fare delle buone scelte. Come si potrebbe preferire questo idiota spelacchiato al mio pupillo?" pensò Freezer, mordicchiandosi il labbro. «Però lui è un lupo, come me. Noi facciamo branco» sentì l’altro proseguire. «Lupo è già meglio di scimmia» rifletté il changelling.

Yamcha biascicò: «Lui ha bisogno di te, quindi ti prego. Entra in casa e fai almeno finta di divertirti».  "Sicuramente morirò, adesso. Che modo stupido. Nel giardino di una festa, solo perché non ho saputo stare zitto" pensò.

«Ne riparleremo, lupacchiotto. Per ora penso che ascolterò il tuo consiglio» disse Freezer. Gli diede le spalle, ondeggiando sinuosamente la coda e si allontanò.

Yamcha cadde in ginocchio, espirando pesantemente.

 

 

  
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