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Autore: C_Totoro    17/03/2024    0 recensioni
Bellatrix è una strega purosangue, il percorso della sua vita è sempre stato spiegato davanti a sé: il matrimonio con Rodolphus Lestrange, i figli, le apparenze... Ma è questo ciò che lei vuole davvero e ha sempre auspicato? Sarà l'incontro con il mago oscuro Lord Voldemort a rimettere in discussione tutto, ad aiutarla a ridare forma alla propria vita, riprendendone in mano le redini. In questa storia si ripercorrerà tutto il rapporto tra Bellatrix e Voldemort e di come questa relazione abbia impattato in primis su Bellatrix ma anche su tutte le persone che hanno sempre gravitato intorno a lei. Il filo conduttore? Le canzoni di Taylor Swift.
(La storia prevede all'incirca 32 capitoli)
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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… READY FOR IT?
 
Vedere il Signore Oscuro praticare la magia era per Bellatrix qualcosa di emozionante, addirittura commovente. Non era solo questione di potenza magica, c’era della poesia nel suo movimento, nel modo in cui la sua aura magica si propagava, sfiorando poi l’ambiente circostante. La magia che praticava Lord Voldemort non si limitava a pigri movimenti di bacchetta, era qualcosa che smuoveva l’anima, vibrava nell’aria e colpiva Bellatrix al petto. Tutto di lei fremeva e non desiderava altro che poter praticare quei rituali con lui, unirsi a lui in modo più intimo e, soprattutto, indissolubile. Bellatrix aveva capito che il Signore Oscuro non stava cercando un semplice allievo, no, stava cercando qualcuno che potesse diventare suo complice in quei rituali, qualcuno che sapesse stare al suo passo, qualcuno che avesse la sua stessa curiosità e fosse disposto a spingersi oltre, sempre più in là, senza paura e senza tregua.
Bella si guardò attorno.
Erano rimasti solo lei, Tony e Rod. Tutti gli altri maghi erano stati scartati, nessuno di loro all’altezza per poter ambire di essere addestrato direttamente da Lord Voldemort. Non si trattava solo di magia, era altro che Voldemort cercava, arguzia mentale, proattività… sudditanza.
Il viso storto di Antonin Dolohov diventava ancora più asimmetrico quando si concentrava e per Bella era quasi faticoso guardarlo. Antonin era un mago oscuro con i fiocchi, potente, ma soprattutto spietato. Spietato e creativo, una combo micidiale che sembrava divertire in modo particolare Lord Voldemort. Antonin doveva aver ambito al posto di allievo di Arti Oscure da tutta la vita e Bella sapeva non vi avrebbe rinunciato molto facilmente: era vicino al Signore Oscuro da anni, conosceva tutti i suoi piani, era affidabile e potente… ma Bella sapeva di poterlo superare, sapeva che la partita era ancora aperta. Lord Voldemort non aveva forse detto che la sua preferenza era tutta per lei? Li aveva superati tutti, a uno a uno, Mulciber, Rosier, Nott… tutti erano stati sconfitti da lei. Da quella che reputavano essere inferiore e meno adeguata in quanto donna. Bella li aveva fatti ricredere e ora era solo questione di tempo; anche Tony e Rod sarebbero stati surclassati da lei. Quei due babbei continuavano a lottare, a cercare di contrastarla, superarla, sminuirla e metterla in cattiva luce ma era semplicemente impossibile che potessero avere la meglio.
“Vi allenerò tutti e tre”
La voce fredda di Lord Voldemort le fece scendere i brividi lungo la schiena. Stare in sua presenza era sempre eccitante. Ecco, quello era il vero ostacolo per Bellatrix: non cedere alla sua passione per Lord Voldemort, mantenersi lucida nonostante l’eccitazione le salisse ogni volta che il suo sguardo indugiava su di lui.
“Tutti e tre, Padrone?” chiese conferma Rodolphus.
A Bellatrix la prospettiva non piaceva per nulla. Non avrebbe voluto condividere quei momenti con nessuno, voleva stare sola, sola con il suo Signore, ricevere lei – lei sola – le sue attenzioni, le sue parole, le sue opinioni. Lo voleva con tutta sé stessa e le riusciva difficile nasconderlo. Era un desiderio che le sconquassava l’anima, affondando le radici in tutti i suoi sensi. Non riusciva a pensare ad altro e non riteneva possibile che Lord Voldemort non se ne fosse accorto.  Non era forse il Legilimens più potente che il mondo avesse mai visto dai tempi di Salazar Serpeverde?
“Tutti e tre” confermò Voldemort inclinando il capo di lato e scrutando l’animo dei suoi tre Mangiamorte, poi ridacchiò soddisfatto “Nessuno di voi sembra esserne entusiasta… sebbene per motivi differenti”
Bella arrossì.
Sì.
Sapeva.
“Ognuno di voi tre possiede… elementi interessanti. Esploriamoli e vediamo chi dei tre merita il posto alla mia destra in modo più… come dire, permanente”
Bellatrix rialzò il viso con un ghigno. Era solo l’ennesima prova, l’ennesimo momento in cui doveva dimostrare di essere migliore.
Niente di più facile.
“Non voglio insegnarvi inutili sventolii di bacchetta, non voglio insegnarvi maledizioni… alcune cose, si possono apprendere anche dai libri. Ciò che desidero da voi è… un partner per rituali oscuri. Rituali oscuri che non possono essere fatti in solitudine. Questo voglio. Questo desidero. Questo cerco. Questo pretendo. E voglio la perfezione, lo sapete” il suo sguardo indugiò ancora una volta su ognuno di loro “Siete pronti?”
Bella vide gli occhi di Tony luccicare in modo sinistro, Rod invece aveva le spalle rigide come se fosse stato preso in contropiede da quella richiesta.
Bella si passò la lingua sui denti, eccitata.
Lei era pronta per quello. Anzi, era nata per quello.
“Antonin, tu sarai il primo”
Bella vide Tony raddrizzare la schiena e farsi avanti con fare spavaldo, forse forte della sua anzianità, del suo conoscere meglio il Signore Oscuro.
“Sei un mago spietato, Antonin Dolohov. E non ti tiri mai indietro quando si tratta di magia… dimostrami di essere impavido
Bella rimase trepidante a guardare i due maghi inginocchiarsi a terra, posizionare rune, cantilenare antichi incantesimi.
“Non va” le sussurrò Rod con fare compiaciuto “Non hanno una buona sincronia”
Bellatrix socchiuse gli occhi, Antonin sembrava essere fuori posto. Il rituale non prendeva mai il decollo, come se la magia dei due non si stesse amalgamando in modo corretto.
“Credo che Tony abbia paura” rispose Bellatrix “Sembra… sembra, in qualche modo, starsi trattenendo”
“Forse non è in grado e basta” Rodolphus gonfiò il petto “La lotta è solo tra noi due, Bella” le ammiccò con fare strafottente “Batterti sarà un piacere”.
Bellatrix rimase in silenzio, Rod nemmeno meritava una risposta. Per qualche motivo, aveva sempre pensato ad Antonin Dolohov come suo vero nemico… Rodolphus era un mago potente ma non poteva essere ciò che il Signore Oscuro cercava.
Lei non lo avrebbe permesso, si sarebbe opposta con ogni fibra del proprio essere.
“Antonin… non ci siamo” la voce fredda di Lord Voldemort la riscosse. Le sembrava quasi venata di delusione come se, nonostante tutto, si fosse aspettato di più da lui. Non aggiunse altro, Antonin si alzò spolverandosi le ginocchia, incapace di alzare il viso sul Signore Oscuro e affrontare la sua delusione.
“Rodolphus… sei il prossimo”
Rodolphus e Antonin si scambiarono di posto.
“Incredibile” mormorò Antonin addossandosi alla parete accanto a Bella, aveva la voce affranta “Non ho mai provato niente del genere…” sembrava quasi in stato di shock “Non sono riuscito a reggere, c’è troppa magia, Bella… troppa magia…
Bella sorrise guardando il marito inginocchiarsi di fronte a Lord Voldemort, subito dopo, il suo sguardo venne calamitato dal suo Padrone. Aveva il viso un poco imperlato di sudore, le spalle più rigide del solito forse a causa della concentrazione, della continua ricerca di perfezione.
Non aveva mai visto un uomo tanto attraente. Non avrebbe neanche saputo dire che cosa la eccitasse tanto ma ogni volta che il suo sguardo si soffermava su di lui si ritrovava a pensare non esistesse uomo più bello, migliore, potente. Si sentiva all’improvviso compresa, come se lo avesse da sempre conosciuto, come se fossero due parti di una stessa essenza.
“Hai una mente sagace, Rodolphus Lestrange, sei un ottimo soldato, con disciplina… e per la pratica delle Arti Oscure, la disciplina è cosa fondamentale. Dimostrami di essere inflessibile
Bellatrix si mosse a disagio, non poteva neanche soffermarsi sul pensiero di Rod accanto a Lord Voldemort in quanto luogotenente, in quando studente, allievo… era qualcosa di intollerabile. Riportò la concentrazione sul Signore Oscuro e il calore le si propagò in tutto il corpo mentre la sua mente veniva invasa da immagini intrusive, quasi contro la sua volontà.
Le mani bianche e affusolate che le sfioravano i fianchi, la bocca che scendeva a morderle il collo, il petto… il seno…
I denti di Bella affondarono nelle labbra come se quel gesto potesse bloccare quelle fantasie.
“Non sembrano molto… allineati, eh?”
Provò a concentrarsi sulla voce di Dolohov, doveva fermarsi, le sue fantasie andavano controllate. Non aveva appena detto che la disciplina era fondamentale per la pratica delle Arti Oscure? Lei doveva riprendere il controllo… doveva… doveva…
Le dita si erano insinuate sotto la veste, toccandola da sopra l’intimo…
“È come se da parte di entrambi ci fosse una sorta di… resistenza” proseguì Antonin “Rodolphus è agitato, non riesce a gestire la magia” Antonin aggrottò le sopracciglia “E… il Signore Oscuro… non sembra essere molto presente…” arricciò anche il naso sempre più confuso “Non è da lui non mantenere la concentrazione”
… le carezze proseguivano sempre più audaci, fino a quando con un gesto sgarbato le dita non s’intrufolarono sotto l’intimo, penetrandola senza grazia alcuna. Era fradicia…
Bellatrix non riuscì a trattenere un gemito eccitato e, come il suono lasciò le sue labbra, la testa di Lord Voldemort scatto nella sua direzione. Bella si sentì perforata dai suoi occhi rossi, sembrava le stesse leggendo sin dentro l’anima. Sentiva il suo battito accelerato, il cuore che batteva contro la sua gabbia toracica in modo doloroso e, quando vide il Signore Oscuro alzarsi senza degnare di nessuna attenzione Rodolphus per avvicinarsi a lei, Bella si sentì svenire. Fece un passo indietro, quasi spaventata, perché il viso del Signore Oscuro era di pietra, i suoi occhi luccicavano sinistri. Bella era in trappola, le spalle contro il muro, aveva solo una vaga idea di Antonin e Rodolphus nella stanza… tutta la sua attenzione era per Lord Voldemort.
“Sei proprio audace, Bellatrix Lestrange” le sibilò Lord Voldemort.
Era a un passo da lei, il capo inclinato di lato per soppesarla “Non ho mai conosciuto nessuno come te” fece un ghigno “Vedremo quanto sarai audace… il tuo esame avverrà alla presenza di tutto il Cerchio” non aggiunse altro, si smaterializzò con uno schiocco.
“Sei una stronza!” sbottò Rodolphus saltando in piedi e avvicinandosi a lei “Cosa hai fatto? Hai compromesso la mia occasione?”
Bellatrix batté le palpebre perplessa. Possibile che il suo desiderio di lui fosse così forte da averlo… inavvertitamente… trasmesso al Signore Oscuro?
Arrossì ancora di più al pensiero di essersi esposta a quel modo con lui in modo tanto inconsapevole.
Lo voleva? Sì, con tutta sé stessa. Ma… renderlo partecipe delle sue fantasie…
“Non credo nessuno di noi due abbia mai davvero avuto una chance…”
“Parla per te, Tony!”
Rodolphus diede un pugno contro il muro, esasperato. Il rumore delle sue nocche contro la fredda e dura pietra rimbombò per la stanza. Senza aggiungere altro si smaterializzò, lasciando indietro Bella e Tony che si guardarono interdetti per qualche istante poi Antonin scoppiò a ridere “Tuo marito ha bisogno della valeriana, tesoro… o forse solo bisogno di scopare di più, chissà”
Bellatrix gli scoccò un’occhiataccia.
“Non guardarmi così, Bella. È tuo marito, no? Non sto mica proponendoti di andare a letto con chissà chi”
“Sì, è mio marito” concordò Bellatrix, svogliata, del tutto disinteressata a quella conversazione, disinteressata allo stato d’animo di Rodolphus. La sua mente era ancora piena delle fantasie sul Signore Oscuro. Come poteva il suo cervello concentrarsi su altro? Altro non aveva nessuna importanza.
“Lascia perdere”
Bella alzò un sopracciglio “Lasciare perdere Rodolphus? Se solo potessi farlo…
Antonin rise scuotendo la testa “Lascia perdere l’altro
Bellatrix continuò a guardarlo perplessa.
“Lascia perdere il Signore Oscuro” puntualizzò allora Dolohov alzando gli occhi al cielo.
“Ti piacerebbe, eh? Così tu e Rod potreste continuare a giocare a chi ce l’ha più lungo in pace”
Antonin fece un sorrisetto pieno di supponenza e all’improvviso a Bella venne voglia di cruciarlo. Le dava fastidio quell’atteggiamento arrogante, come se lui la sapesse lunga, come se sapesse di più di lei.
“Tu te lo vuoi fare. Vuoi fartelo mettere dentro da lui e diventare la sua serva in tutto e per tutto. Vuoi farti scopare da lui”
Bellatrix avvampò.
Era la verità.
L’incontrovertibile verità.
Eppure, sentire quelle parole volgari dette da Dolohov come se nulla fosse la mise in profondo imbarazzo. Non conosceva bene l’altro mago, tutti i Mangiamorte più anziani la guardavano supponenti con distacco, come se fosse un insetto da schiacciare. Antonin era il più cordiale, nonostante fosse contemporaneamente il più rozzo di loro.
“Non provare a negarlo, è evidente” incalzò Antonin con fare ammonitorio.
“Non volevo negarlo” rispose Bellatrix “Non me ne vergogno” mentì spudoratamente. Non si vergognava dei suoi desideri ma si vergognava che qualcun altro potesse leggerli e interpretarli così bene. Qualcuno che neanche conosceva le aveva appena spiattellato i suoi più turpi desideri sessuali.
Era tanto evidente? Lampante?
“Non è come noi, lui” proseguì Antonin. Sembrava quasi dispiaciuto per lei “È un mago oscuro, un omicida sin da quando era un ragazzino… di streghe ne ha avute a centinaia, si prende quello che vuole e poi le lascia tutte indietro, sanguinanti, imploranti… a tormentarsi”
Bellatrix deglutì. L’idea che il Signore Oscuro fosse stato con altre le creava una sorta di disagio. L’idea che altre lo avessero amato la fomentava ancora di più: nessuna poteva aver provato il sentimento che sentiva lei e, di conseguenza, nessuna poteva aver avuto importanza per lui… no, solo con lei, lui si sarebbe reso conto… si sarebbe reso conto…
“Io sono una strega oscura” Bella alzò il mento e fissò Antonin dritto negli occhi “Lo ha appena detto anche lui che non ha mai conosciuto nessuno come me. E non ho bisogno me lo dica tu chi è lui. Lo vedo benissimo. Ho capito sin dal nostro primo incontro che era un mago oscuro, un assassino… e se lui può sparire, lasciando le sue vittime sanguinanti, imploranti a tormentarsi… posso fare lo stesso anche io” sogghignò voltandosi completamente verso Antonin Dolohov. Gli sfiorò la guancia con una mano, lo sentì tremare al suo tocco. Sembrava quasi eccitato da un gesto tanto pudico e Bella se ne compiacque poi, al livello del collo gli piantò le unghie nella pelle, lasciando dei lucenti segni rossi.
Antonin si ritrasse con un gemito.
“Non sottovalutarmi, Tony”.
 
*
 
La bocca del suo Signore era famelica.
Non era mai stata baciata a quel modo, Rodolphus ricercava dolcezza nei baci, il suo Padrone la baciava per sentirla implorare di averne ancora, di più.
Implorarlo di non allontanarsi.
 E lei lo avrebbe fatto, lo avrebbe implorato per il resto della sua vita, l’unica cosa che desiderava era averlo, possederlo, diventare un’unica cosa con lui, entrare in lui, nel suo corpo, nel suo animo… diventare parte di lui, quasi come se fosse un suo organo, al pari del cuore, dei polmoni…
Bella gli morse le labbra, fino a quando non sentì il sapore metallico del sangue sulla lingua. Sorrise soddisfatta sentendolo mugolare dal piacere. Le mani di lui esploravano il corpo come se gli appartenesse e Bella non ricordava di aver mai provato tanta eccitazione.
Lo desiderava con ogni fibra del proprio essere.
Si staccò dal bacio per poterlo osservare in viso, era più bassa e il modo in cui lui torreggiava su di lei la faceva sempre sentire esposta, dominata. Sorrise suadente, incapace di trattenersi, lo sospinse con forza sulla poltrona per poi mettersi a cavalcioni su di lui. Sentiva l’erezione di lui premerle sul sesso, entrambi ancora vestiti.
Da quella prospettiva, era lei ora a torreggiare su di lui, mosse il bacino strusciandosi lasciva sulla sua eccitazione. Lo vide sbarrare gli occhi e mordersi le labbra per trattenere un gemito.
“Lasciatevi andare, Padrone…”
La voce di Bella era roca dall’eccitazione, avrebbe dato qualsiasi cosa per sentirlo sospirare il suo nome, per sentire la sua voce invocarla, e chiederle ancora, di più…
Bella prese ad aprirgli la veste, lasciandogli una scia di baci bollenti sul collo, il petto… mordendolo, imprimendogli segni, perché voleva che gli altri Mangiamorte vedessero, vedessero che lei era di più, l’unica a potersi permettere di stare su di lui e marchiarlo come lui aveva marchiato lei…
“Ti voglio”
Sembrava quasi una preghiera, Bella non poteva crederci, non poteva credere al suono di quelle parole. Avrebbe voluto giocare di più, perdersi ancora in quei preliminari ma la verità era che lei lo desiderava almeno dieci volte di più di quanto la volesse lui.
Si calò su di lui, averlo dentro la fece sospirare. Non aveva mai provato un senso tale di pienezza, comunione, benessere…
“Ti amo…”
Nel pieno della notte, si svegliò, bagnata, urlando di piacere.
 
*
 
Bellatrix si sistemò la veste e poi guardò fisso di fronte a lei. Gli altri Mangiamorte erano in piedi a formare un cerchio, in mezzo c’erano lei e il Signore Oscuro. Non capiva per quale motivo la sua prova dovesse avvenire di fronte a tutti, forse voleva essere sicuro che tutti vedessero quanto lei fosse di più? Doveva assicurarsi del fatto che nessuno insinuasse che lei non fosse adeguata al contesto?
Non poteva permettersi di fallire, non avrebbe mai più potuto guardare in faccia nessuno, altrimenti. Non solo, il fallimento, avrebbe comportato il soddisfare il desiderio di Rodolphus, il desiderio di famiglia che lei invece rifiutava con tutta sé stessa: ora che aveva trovato un altro modo per poter portare a termine il suo compito in quanto Purosangue, non ci avrebbe rinunciato per nulla al mondo. Ciò che più la spaventava, a ogni modo, sarebbe stato deludere il suo Padrone. Avrebbe sopportato qualunque cosa, ma non la delusione di Lord Voldemort.
Eccolo, era lì, di fronte a lei, gli occhi rossi fissi nei suoi, il capo inclinato di lato come un bambino curioso che pondera sul da farsi. Bella adorava osservarlo in quei momenti, vederlo così… umano e comunque tanto superiore rispetto agli altri, a tutti.  
“Bene” sibilò Voldemort inginocchiandosi.
Bellatrix lo imitò immediatamente, sentiva gli sguardi dei suoi compagni premere su di lei con forza, come se volessero schiacciarla così. Nessuno dei presenti era lì per incoraggiarla, nessuno sperava nel suo successo, anzi, tutti pregavano per il suo fallimento. Tutto quell’astio, invece di metterla in difficoltà, non faceva altro che pomparla, darle la carica per fare ancora meglio, spingersi oltre.
Avrebbe dimostrato come lei valeva dieci di loro.
“Se anche Bellatrix dovesse fallire… non mi rimane che aspettare in Mangiamorte… migliori
Bellatrix indurì la mascella. Non esisteva nessuno migliore di lei, non era possibile che questa persona potesse arrivare: non c’era.
“Bellatrix” sibilò Voldemort rivolgendosi direttamente a lei “Sei una strega oscura… dimostrami di essere la migliore, dimostrami di essere ciò che ho sempre cercato
Bella non ebbe neanche il tempo di registrare le parole del Signore Oscuro perché lui iniziò subito a cantilenare l’incantesimo del rituale. In quel momento, Bella capì per quale motivo Antonin si era spaventato e per quale motivo Rodolphus avesse opposto resistenza, sopraffatto: bisognava lasciarsi andare per poter entrare in comunione con l’Oscuro Signore ma allo stesso tempo era pericoloso farlo, era come essere in presenza di un vampiro, pronto a succhiare via tutto il sangue, tutta la magia, la potenza. Bellatrix fece un respiro profondo e si immerse nel rituale, sfiorando l’aura di Voldemort, lasciandosi sfiorare a sua volta, lasciandosi prendere e trasportare via, senza tuttavia perdere il controllo di sé.
Si fidava di lui…
La bocca del suo Signore era famelica. Non era mai stata baciata a quel modo, Rodolphus ricercava dolcezza nei baci, il suo Padrone la baciava per sentirla implorare di averne ancora, di più. Implorarlo di non allontanarsi. E lei lo avrebbe fatto, lo avrebbe implorato per il resto della sua vita, l’unica cosa che desiderava era averlo, possederlo, diventare un’unica cosa con lui, entrare in lui, nel suo corpo, nel suo animo… diventare parte di lui, quasi come se fosse un suo organo, al pari del cuore, dei polmoni…
Bella batté le palpebre, cercando di rimanere concentrata su quello che stava succedendo, sulla magia e non sui suoi sogni…
Voldemort le morse le labbra, fino a quando il suo sangue puro non fuoriuscì. Bella fremette nel sentire la lingua di Voldemort lapparle via il sangue, si strinse con più forza a lui, tremante, implorante…
Le rune vibravano, Bella sentiva la sua magia uscire da ogni poro, incontrare quella del suo Signore e danzare insieme. Poteva quasi vederla, vedere il loro potere unirsi, mischiarsi…
“Sei una ragazzina arrogante” glielo sibilò sulle labbra, torreggiando su di lei mentre le sue mani esploravano il corpo come se gli appartenesse, come se gli fosse dovuto. Bella inarcò la schiena, offrendosi di più a lui.
“Non ho mai detto il contrario, mio Signore”
Lo vide sorridere poi la spinse con forza contro la parete e Bella si lasciò andare a un gemito.
“Devi imparare il tuo posto” glielo disse con fare minaccioso all’orecchio “Pensi mi lascerei cavalcare da te? Pensi di poter avere un qualsiasi tipo di dominio su di me?
Bellatrix strinse la presa sulla bacchetta, arrossì per ciò che stava succedendo nella sua testa eppure, in qualche modo, quella visione la stava facendo avvicinare sempre di più al suo Signore. Non la stava distraendo, la stava solo trasportando in una dimensione onirica in cui erano una sola cosa, in cui il loro cuore batteva nello stesso modo, allo stesso ritmo. La magia divenne più potente, erano fatti per stare insieme, erano fatti per praticare la magia insieme.
Le aprì la veste, lasciandole una scia di baci bollenti sul collo, il petto… mordendola, imprimendole segni, perché voleva che gli altri Mangiamorte vedessero, vedessero come lei gli appartenesse in modo più viscerale, era sua, la sua strega…
“Voglio sentirti pregare”
“Padrone… vi prego…”
Le entrò dentro senza grazia alcuna. Si lasciò andare a un grido quasi disperato. Non aveva mai provato un senso tale di pienezza, comunione, benessere…
Bellatrix si lasciò andare, sprigionò tutto il suo potere, la magia si contorse di fronte a lei unendosi a quella del suo Padrone per poi fluire nelle rune.
Il rituale era giunto a termine.
Ce l’aveva fatta.
Alzò il viso e fissò il suo sguardo negli occhi rossi di Lord Voldemort.
Capì che quello era solo l’inizio… ma lei era pronta.
 
In the middle of the night, in my dreams
You should see the things we do, baby
In the middle of the night, in my dreams
I know I'm gonna be with you
So I take my time
In the middle of the night
Baby, let the games begin
Let the games begin
Let the games begin
Are you ready for it?
Baby, let the games begin
Let the games begin
Let the games begin
Are you ready for it?

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E voi, are you ready for it? ;)
Come sempre, dedico il capitolo a Black Beauty. 
A presto e fatemi sapere cosa ne pensate!
Clo
  
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