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Autore: DumbledoreFan    24/09/2009    27 recensioni
Continuo della FanFiction "Obligation, Judgment or Truth?"
Sono passati più di tre anni dalla fine della scuola. Hermione ha lasciato Draco per partire e combattere in guerra al fianco di Harry. Draco lascia andare Hermione e accetta l'idea di vivere senza di lei, consapevole che probabilmente, non l'avrebbe più rivista. Dopo più di due anni finalmente la guerra finisce, facendo uscire vittoriosi Potter e tutti quelli che stavano dalla sua parte. Draco, senza più il peso di sapere Hermione in pericolo di vita, si prepara a voltare completamente pagina, con la notizia che la Grang sta per sposare Potter. Ma evidentemente, il destino aveva altri piani per loro, e un giorno Blaise si presenta nell'ufficio di Draco dandogli la notizia che dovrà intervistare Hermione...
Genere: Generale, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obligation, Judgment or Truth?'
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Hello folks!! Eccomi qui, tutta per voi. Come state? Spero bene. Io tutto tranquillo, a scuola si va con calma, così ho il tempo di rilasarmi e pensare a questa bella FF, e a voi naturalmente! Questo capitolo sarà decisamente carino, e in fondo avrò delle precisazioni da fare, anche se spero di aver chiarito già alcuni vostri dubbi con la storia!
Enjoy the chapter!


“Mio Dio ancora non riesco a crederci…” commentò Theo buttando giù l’ennesimo bicchiere di whisky, spaparanzato sul tappeto con la schiena appoggiata ai piedi del divano.
“La vita è proprio imprevedibile…” ribattè Pansy, comodamente seduta sulla poltrona di pelle nera in collo a Blaise.
“Beh, inutile negarlo, la mancanza di Hermione l’abbiamo sentita parecchio…sono felice di poterla rivedere” replicò a sua volta Daphne, che se ne stava mezza sdraita sul divano scuro accanto a me.
“Dovremmo organizzare qualcosa” proposi arricciando appena le labbra. Blaise rizzò immeditamente il capo e s’illuminò.
“Una festa!!” disse subito facendo ridacchiare tutti.
“Del tipo?” chiese la bionda interessata e divertita allo stesso tempo.
“Una specie di festa del “bentornata nel mondo delle Serpi”, Pansy magari potremmo usare il tuo locale!” spiegò entusiasta. La mora annuì.
“Il Victrola sarà lieto di ospitare la festa” acconsentì sorridendo.
Pansy poco dopo uscita da scuola aveva aperto un locale a Hogsmeade che era velocemente diventato il più famoso dei dintorni magici.
“Sì ma prima meglio parlarne con la Granger…ci sta che la troppa vicinanza con Potter l’abbia rovinata” risposi io con una nota di acidità.
“Tranquillo Dra…l’abbiamo fatta ridimere una volta, possiamo farlo di nuovo…” ridacchiò Theodore passandomi la bottiglia di FireWhisky.
“Già…” feci io con un sorrisino divertito prima di buttare giù un sorso di quella bevanda infuocata.
“In fondo noi non siamo cambiati affatto, sarà una passeggiata di salute!!” insistette Daphne dandomi un’affettuosa pacca sulla spalla.
“A parte Draco che è diventato noioso!” mi schernì Blaise facendo scoppiare tutti a ridere. Io lo guardai indignato.
“IO-NON-SONO-NOIOSO! Solo perché invece di cazzeggiare dalla mattina alla sera come fate voi ho un lavoro con delle responsabilità non significa che sono noioso!” mi risentii mettendo un broncio orgoglioso.
“Ehi anche noi lavoriamo!!” disse con tono fintamente offeso Theo. Io lo guardai storto.
“Certo, voi lavorate!! Tu passi il tempo a fare le foto alle modelle, Daphne una volta ogni tanto cammina su e giù su una passerella con i vestiti più assurdi, con l’unica responsabilità di non ingrassare; Blaise non fa quasi niente per tutto il giorno se non scrivere qualche scemenza su qualcuno di famoso, e Pansy ha un locale!! Lavora facendo feste!! Ma fatemi il piacere tutti quanti…qui l’unico che si da seriamente da fare sono io!!” sbottai fra il divertito e il seccato. Si guardarono un attimo negli occhi per poi aprirsi in una fragorosa risata, alla quale, dopo qualche istante, mi unii anche io.
“Comunque non è vero che non faccio quasi niente per tutto il giorno…” brontolò dopo un po’ il mio migliore amico beccandosi uno sguardo in tralice da me e gli altri miei compari.
“E comunque la tua è invidia! Ti piacerebbe passare tutto il giorno con delle modelle, come faccio io!” mi prese in giro Theodore con un ghigno divertito. Io incrociai le braccia al petto e feci una smorfia.
“Uno, Draco Malfoy non prova invidia per niente, perché si da il caso che IO sia perfetto…e secondo, le modelle sono tutte uguali…se ti sei fatto Daphne te le sei fatte tutte!” ribattei combattivo. Mi voltai verso la bionda al mio fianco e le sorrisi fintamente angelico.
“Senza offesa eh…” precisai ridacchiando. Lei sogghignò e mi tirò una sonora cuscinata.
“Troppo tardi!!” rispose continuando a picchiarmi con il cuscino.
“Ehi ehi ferma ferma scherzavo!! Stavo scherzando!” sbraitai cercando di difendermi dai colpi di Daph.
“Vedi Dra? Mai far arrabbiare una modella…sono violente!” fece Theo con un sorrisino soddisfatto.
“Ok ok Daphne basta!” insistetti ignorando Theodore. La bionda si sciolse in una risata cristallina e lasciò cadere il cuscino sulle sue gambe.
“Draco…posso essere indiscreta?” mi chiese d’un tratto Pansy facendomi girare con sguardo interrogativo.
“Come se ti servisse il mio permesso…sei sempre indiscreta!” borbottai io alzando gli occhi al cielo. La mora feci spallucce.
“Cosa provi sapendo che rivedrai Hermione?” mi domandò a bruciapelo senza il ben che minimo tatto. Non che con me ce ne fosse bisogno, chiaro. Inclinai leggermente il capo e le lanciai uno sguardo confuso.
“Sono contento, ovviamente…perché, cosa dovrei provare?” risposi dubbioso. Lei arricciò la bocca e lanciò uno sguardo incerto a Blaise. Io corrucciai la fronte e mi accigliai.
“Voi pensate che io sia ancora innamorato della Grang?!?!” esclamai stizzito fulminando Bla e Pansy.
“Non vogliamo insinuare questo Dra…è che vi siete lasciati in una strana circostanza, è come se in realtà non vi foste mai lasciati…non vorremmo che…” rispose il moro dagli occhi cobalto lasciando in sospeso una frase che non gli feci finire.
“Tzè, questa è bella!! Dannazione, IO SONO DRACO MALFOY! Io e la Granger ci siamo lasciati più di tre anni fa, lasciati definitivamente, non sono uno stupido bambinetto padrone di quelle insignificanti cose chiamate sentimenti! Decido io quando, come e dove provare delle emozioni, e ho smesso di amare Hermione il giorno stesso in cui è partita! Ora sta per sposare Potter, anche io probabilmente fra qualche anno mi sposerò, e la nostra relazione sarà solo un bel ricordo, come lo è ora, come lo era tre anni fa, come sarà domani!” sbottai sdegnato dal fatto che i miei più cari amici potessero anche sono pensare una cosa del genere.
“Scusa Dra…hai ragione” replicò immediatamente Blaise, beccandosi un’altra occhiataccia da parte del sottoscritto.
“Ovvio, io ho sempre ragione!” mugugnai indignato. Daphne mi posò una mano sulla spalla e mi scrollò delicatamente.
“Dai, non te la prendere…lo sai che tendiamo a pensare al peggio perché teniamo a te…ma sappiamo benissimo di che pasta sei fatto!” disse sorridendomi. Io annuii dopo qualche secondo e buttai giù un po’ di FireWhisky. Per allentare la tensione Theo si alzò in piedi e strusciandosi le mani esclamò.
“Allora…un giro di “Io mai”?”

                                                                        *

Guardai l’orologio con occhi stanchi. Quella giornata al Ministero mi aveva stremato, e la sbornia della sera precedente non aiutava di certo. Dovevo ricordarmi di “ringraziare”, di nuovo, i miei incoscienti amici. Mi stropicciai gli occhi e riavviai i capelli con un sospiro, chiedendomi perché, nonostante fossi un mago, e anche incredibilmente dotato, quei fascicoli non si stessero correggendo da soli. Inutile magia!
D’un tratto la porta dell’ufficio si spalancò rumorosamente facendomi sobbalzare. Alzai lo sguardo e quando vidi che stanziato a me, in un’euforia incontenibile, c’era il mio migliore amico, mi coprii il viso con le mani.
“No!! No! Cosa ci fai ancora qui?! Non posso sopportare un simile affronto!” mi lamentai scuotendo il capo. Sentii Blaise sbuffare sonoramente.
“Non fare lo scontroso Draco…sono venuto a prenderti! Forse te ne sei dimenticato, ma abbiamo un ospite a cena stasera” ribattè il moro, mani sui fianchi e sorriso smagliante fra le labbra.
Come potevo dimenticare. Anche se mi sembrava abbastanza surreale, il pensiero di arrivare alla sera mi aveva accompagnato per tutta la giornata. Non riuscivo nemmeno a capire come mi sentivo, era tutto uno strano groviglio di sensazioni, e anche se le nascondevo con accuratezza, c’erano. Nonostante lo sfogo della sera prima, volevo rivedere Hermione, perché la sua presenza mi era mancata terribilmente. E non m’importava se non c’amavamo più: anche con Pansy avevo avuto una storia e poi era diventata la mia migliore amica. E con la Granger volevo che succedesse lo stesso. La vita ci aveva separato in modo troppo brusco per non darci una seconda possibilità, la possibilità di essere amici, quella che magari, ci era stata destinata lo stesso.
“Devo finire di correggere queste cartelle…” borbottai annoiato. Blaise alzò gli occhi al cielo e mi si piazzò davanti con aria decisa.
“Non stasera, Draco. Le sistemerai domani, forza, forza, stasera è importante!” esclamò con determinazione. Io mi massaggiai le tempie e lanciai uno sguardo completamente privo d’entusiasmo ai fascicoli adagiati sulla mia scrivania. Poi incrociai gli occhi cobalto di Blaise. Era da tanto tempo che non li vedevo così scintillanti. Un piccolo sorriso errò sulle mie labbra pensando che c’era la possibilità che tutto tornasse perfetto come una volta. O quasi.
“Va bene, andiamo. Ma evita urletti eccitati o grida isteriche. Ho un mal di testa terribile, e oggi non ho avuto il tempo nemmeno per respirare. Voglio una vacanza” dissi alzandomi dalla mia scrivania e raccogliendo alcuni documenti da mettere nella mia valigetta.
“Chiedi se ti danno un po’ di ferie, potremmo fare quel viaggio in Australia di cui parlavamo un po’ di tempo fa” rispose Bla bonariamente.
“Già…sole, mare e tante belle surfiste…penso che domani parlerò con il capo” ribattei sogghignando divertito. Il mio migliore amico si lasciò andare ad una risata compiaciuta.
“E io vedrò di convincere il mio capo redattore…però ora forza, andiamo, non c’è tempo di pensare alla belle surfiste!” mi sollecitò Blaise battendo le mani. Afferrai il mantello e affiancato dal mio inseparabile (purtroppo) amico, mi avviai fuori dal mio ufficio, verso l’ascensore. Proprio lì accanto beccai il controllore che faceva la guardia agli uffici.
“Mi scusi…sì, salve, per favore, potrebbe assicurarsi che quest’uomo non entri più nel mio ufficio durante il mio orario di lavoro?” feci all’uomo indicando Blaise che sbuffò sonoramente. La guardia mi osservò confuso.
“Signor Malfoy, ma è il suo migliore amico” replicò dubbioso.
“Lo so, ma è anche un pazzo sclerato…” risposi con tono ovvio.
“Ahhh, ma andiamo, non gli dia retta! E’ solo contrariato perché quando vado in ufficio da lui capisce quanto sarebbe meglio fare il mio lavoro rispetto al suo…lasci perdere” ribattè Bla facendo sogghignare il controllore. Io gli lanciai uno sguardo omicida.
“Io e lei ne riparliamo domani…” mi rivolsi alla guardia per poi trascinare il mio migliore amico dentro l’ascensore.
“Andiamo Dra non fare così! E poi il signore è così simpatico!” fece il moro sorridendo. Io alzai gli occhi al cielo.
“Non dovrebbe essere simpatico, è una guardia! Dovrebbe far paura!” replicai seccato. Blaise scosse il capo divertito.
“Ci sei già tu che fai abbastanza paura per tutti quanti” mi schernì ridacchiando. Io storsi la bocca in una smorfia indignata, e quando le porte si aprirono, mi avviai verso il salone d’ingresso.
“Ehi Dra ascolta, è meglio se andiamo a piedi e passiamo per il Paiolo Magico, devo passare a prendere dei fiori per il centro-tavola” disse Bla mentre uscivamo in strada.
“Come vuoi…vediamo se almeno l’aria fresca mi fa passare il mal di testa” risposi io atono. Cominciammo a camminare nell’umida aria di Londra, mentre una pioggerillina appena percepibile scendeva silenziosa e rilassante. Adoravo la pioggia, ancor di più quella pioggia. C’erano pochissime cose che riuscivano a tranquillizzarmi. La pioggia era una di quelle. Senza fretta ci dirigemmo verso il Paiolo Magico, passando per strade e marciapiedi pieni di babbani, che grazie al cielo da quelle parti ignoravano i vestiti considerati da loro “stravaganti”, sennò avrebbero sicuramente notato i mantelli non proprio comuni. Certo, almeno erano scuri, e non di sgarcianti colori come quelli che, per esempio, portava sempre Silente. Forse quelli li avrebbero notati. Inoltre, c’era da dire, che le ragazze che c’incrociavano erano troppo prese ad ammirare la nostra bellezza (soprattutto la mia), per concentrarsi sui vestiti. Arrivati davanti il locale entrammo velocemente, e dopo qualche saluto, ci avviammo verso il retro, per aprire l’accesso a Diagon Alley. Quando la famosa e trafficata strada dei negozi apparì ci dirigemmo verso il fiorista vicino al negozio di Madama McClain. Passando davanti ai “Tiri Vispi Weasley”, notammo, come al solito, una piccola folla accalcata alle vetrine, e, appoggiati alla porta che chiacchieravano con uno dei due gemelli, Ron Weasley e Harry Potter. Io e Blaise ci scambiammo un sguardo indecifrabile, per poi lanciare un’altra occhiata ai tre. Sfortunatamente il più piccolo dei Weasley incrociò il mio sguardo, e inaspettatamente, ci fece un cenno con la mano. Io corrugai le sopracciglia mentre Blaise ricambiava il gesto, cortese come sempre. Potter si accorse del saluto e si girò a sua volta verso di noi, osservandoci impassibile. Evidentemente però il rosso non ne aveva abbastanza e ci venne incontro, lasciandoci decisamente sorpresi.
“Ehi!” ci salutò sorridendo.
“Weasley” dicemmo quasi in coro io e il mio migliore amico. Il Pezzente, durante il settimo anno di scuola, si era dimostrato il più comprensivo e propenso a rendere più semplici le cose a Hermione, cercando di essere civile e gentile con noi. Nonostante l’antipatia, avevo apprezzato i suoi goffi tentativi, specialmente perché rendevano la Granger felice. Con me in realtà non aveva mai scambiato tante parole, ma con Daphne e Blaise era andata meglio.
“Come va? Non pensavo d’incontrarvi…” chiese cortese.
“Tutto tranquillo…beh noi in realtà abitiamo qui vicino, stiamo andando a fare qualche commissione…” rispose il moro dagli occhi cobalto. Il rosso annuì.
“Sì, Hermione mi ha detto che sarebbe venuta a cena a casa vostra stasera…” ribattè.
“E’ qui?” domandai incuriosito. Lui scosse il capo.
“No, a quanto ho capito è andata a casa per sistemare delle cose e prepararsi…era…beh molto emozionata. Mi ha confessato che era davvero felice, anche se non c’era bisogno che me lo dicesse: si vedeva lontano un miglio! Spero che sarà una belle rempatriata. Le è mancata in questi ultimi tempi un po’ di…normalità” replicò Weasley senza smettere di sorridere. Sia io che Blaise annuimmo.
“Sai Weasley, una volta dobbiamo prendere un thè tutti insieme…per tornare un po’ alla normalità” propose il moro al mio fianco. Il Grifondoro sorrise.
“Certo…ora devo andare. Ci vediamo” ribattè il rosso tornando da suo fratello e da Potter. Io e Bla tornammo sulla strada del fiorista abbastanza sorpresi.
“Sarà anche molto stupido, ma quando si tratta di Hermione ci prende…” commentò il mio migliore amico dopo un po’. Io lo guardai impassibile.
“Può darsi…magari è proprio perché è stupido…vede le cose con semplicità” risposi io atono. Effettivamente le sue parole mi avevano colpito, più che altro perché ero contento di sapere che la Granger voleva ritrovare un po’ della sua vecchia normalità, e che era emozionata all’idea. Lo eravamo tutti, in realtà.
“Beh una cosa è certa: è decisamente meglio di Potter” esclamò con un sorrisino sarcastico. Io gli lanciai un’occhiata accigliata.
“Blaise, anche gli escrementi d’Ippogrifo sono meglio di Potter…non hai detto una cosa rilevante” ribattei sbuffando con sarcasmo. Il mio migliore amico scoppiò a ridere di gusto.
“Giusta osservazione Dra…” fece mentre entravamo nel famoso negozio di fiori, il migliore di tutta Diagno Alley. Il moro cominciò ad aggirarsi fra vasi e piante, per poi farsi dare dal commesso un bel bouquet di fiori sulle tonalità del blu. Io me ne rimasi in disparte ad osservare con curiosità tutte le specie di piante che vedevo. Blaise pagò i fiori e tranquillamente ci avviammo verso il nostro lussuoso appartamento, situato in una delle traverse della via centrale di Diagon Alley. Per necessità e per piacere avevamo deciso entrambi di abbandonare i sontuosi manieri di famiglia per un bell’appartamento nel centro della vita magica. Per di più, non so se sarei riuscito a vivere senza Blaise, perché anche se era petulante, isterico e sclerato, era il mio inseparabile compagno di scorribande, un fratello legato a me da qualcosa di più forte dello stesso sangue. Sette anni avevo vissuto 24 ore su 24 con lui, e la vita senza mi sarebbe sembrata davvero vuota, e sapevo che il sentimento era reciproco.
Entrai in casa notai che Blaise aveva avuto il buon senso di riordinare il salotto e la sala da pranzo, che a causa sua erano quasi sempre molto disordinate, nonostante io m’impegnassi ad insegnare al moro come essere precisi. La precisione ce l’avevo nel sangue, era nella mia natura, il mio stesso modo di pensare era preciso: catalogavo sentimenti, ricordi e sensazioni, le riordinavo dando un senso a tutto, e mi comportavo di conseguenza. Blaise invece era esuberante, un vulcano d’idee e pensieri, metteva tutto a fuoco per poi rimescolarlo e confonderlo, dando spazio ad altro. E anche lui si comportava di conseguenza.
“Dovrei invitare tutti i giorni Hermione…sarebbe la volta buona che diventi ordinato!” lo schernii avviandomi verso la cucina. Lui mi fece una smorfia.
“Il mio non è disordine…è ordine sparso!” ribattè alzando il mento orgoglioso. Io risi scuotendo il capo, e dopo essermi sistemato, cominciai a cucinare mentre Blaise apparecchiava e sistemava in giro, sotto il mio sguardo soddisfatto. Quando ebbe finito il moro si adagiò su una sedia e cominciò a blaterarmi tutto quello che gli passava per la testa, sfogando l’emozione che, effettivamente, stava diventando contagiosa. Non avrei fatto scenate, urletti isterici e saltelli per la casa, io avevo una dignità da difendere…eppure quella strana sensazione alla bocca dell stomaco non se ne voleva andare. Di solito era la sensazione che provavo prima di un’importante partita di Quidditch, e mi sentii un po’ sciocco: anche se non la vedevo da anni, era pur sempre Hermione Granger. Non potevo ridurmi a nodi allo stomaco e cose del genere, dovevo essere abituato. Abituato non solo a controllare le mie emozioni. Abituato a Hermione.
Sorrisi fra me e me. Avrei dovuto essere abituato anche al Quidditch, eppure tutte le volte il nodo allo stomaco si faceva sentire. Forse, ero solo umano. Almeno un pochino.
Sia io che Blaise sentimmo chiaramente bussare alla porta e il mio migliore amico saltò su come una molla. Mi guardò con sguardo emozionato e si precipitò all’entrata. Io mi affacciai dalla sala da pranzo appoggiandomi al muro con un sorriso raggiante. Bla aprì la porta e in una frazione di secondo venne letteralmente imprigionato in un abbraccio quasi stritolare, sommerso da una ragazza di cui scorsi solo i capelli boccolosi color cioccolato, mentre urletti di felicità si propagavano nell’aria.
“Blaiiiiise! Blaise oh mio dio Bla!! Non posso crederci!! Sei qui, proprio tu!” esclamò euforica una voce inconfondibile, una voce che non sentivo da tempo, ma che era sempre stata così vivida nella mia mente.
“Hermione!!” rispose emozionato il moro. Sentii il nodo allo stomaco farsi più accentuato, ma lo ignorai. Finalmente i due si staccarono senza però smettere di ripetersi frasi del tipo “oddio, che bello, non ci posso credere, è fantastico, mi sei mancato tantissimo”. Dopo alcuni minuti e dopo aver alzato gli occhi al cielo parecchie volte, mi schiarii rumorosamente la gola con sarcasmo, cercando di attirare l’attenzione. A quel punto, Blaise si fece da parte e finalmente riuscii a vedere Hermione in tutto il suo splendore. La sua figura mi si parò davanti e non riuscii a trattenere un sorriso ancora più ampio. Non era cambiata molto in quegli anni. Appena più alta, i capelli più lunghi del solito, stesse forme delicate, stessi lineamenti morbidi, stesse labbra carnose. Incrociai i miei occhi di ghiaccio nei suoi di nocciola. Erano brillanti, sprizzavano scintille, non l’avevo mai vista così raggiante. Il suo sorriso era radioso, tutti il suo viso era illuminato di una luce gioiosa.
“Malfoy…” mi salutò divertita come mi salutava quando eravamo a scuola.
“Granger…” ricambiai con lo stesso tono e la stessa ironia. Ci guardammo per qualche altro istante, poi Hermione scosse il capo e mi corse incontro, buttandomi le braccia al collo e stringendosi a me con una forza che non credevo nemmeno avesse. Le cinsi i fianchi e la strinsi a mia volta, felicemente incredulo. Sentii un piacevole quanto inaspettato calore invadermi a quel contatto che per tanto tempo mi era mancato. Affondai il viso nei suoi capelli così profumati, mentre lei si alzava in punta di piedi per farsi ancora più vicina, se possibile. Rimanemmo più di un minuto buono in silenzio, abbracciati, entrambi troppo contenti per parlare. Riaverla fra le mie braccia era un’utopia a cui non aspiravo più. Leggermente si scansò per guardarmi negli occhi con un sorriso che le occupava tutto il viso. Avendola così vicina, mi resi conto che mi era mancato tutto di lei, e inaspettatamente mi sentii preda di quella sensazione mista fra euforia, soddisfazione, felicità ed eccetizaione che per la prima volta avevo provato quattro anni fa, nel sottoscala della Sala d’Ingresso a Hogwarts, mentre un “comincia ora” tornò a rimbombarmi nella mente e una sola domanda mi si parò davanti:
Era davvero finita?


Spazio dell'Autrice.

Allora allora...andiamo per ordine. La prima scena è una sana rimpatriata delle serate che i Magnifici 5 (copyright by debby12 xD) di solito passavano a scuola, e delle quali non si sono voluti mai privare. Ho letto nelle vostre fantastiche recensioni che vi sareste aspettati una reazione diversa da Draco, più disperata, o comunque meno serena. Beh, se devo essere sincera, prima di tutto una reazione così sarebbe stata incredibilmente banale, e secondo avrebbe creato un Draco completamente OOC. Molti tendono a pensare che Draco, dopo essersi messo con Hermione, inevitabilmente cambi, e lo stesso per la riccia. No, no e no! Draco e Hermione sono perfetti insieme così come sono, Malfoy non deve diventare più sensibile!! Draco è orgoglioso fino allo sfinimento, non si dispererebbe mai per una ragazza, lui segue la dottrina di Oscar Wilde: "Solo le persone superficiali impiegano anni per liberarsi da un'emozione. Chi è padrone di sé può porre termine a una sofferenza con la stessa facilità con cui inventa un piacere. Non voglio essere in balia delle mie emozioni". Appena ha capito che l'amore per Hermione l'avrebbe fatto soffrire l'ha messo da parte, si è fatto una ragione di tutto e, piano piano (si perchè ricordate che sono passati più di tre anni) ha ricominciato a vivere tranquillamente. Ora però ha rivisto Hermione, e qualcosa si è smosso, perchè è tornata una realtà e non più un illusione. Spero di aver ben chiarito questo concetto. Oh e un'altra cosa: ecco spuntare Ronald! E' stata per di più un'illuminazione momentanea, ce lo volevo infilare, anche perchè Weasley era diventato civile con le Serpi a scuola...insomma, spero che il chap vi sia piaciuto!!

Ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo, ovvero:

cecilia95
Ili91
debby12
stellabella
Rituzza_95
foxina
Hollina
sanguisuga
Ginsan89
musicmylife
Dark_angel
fandracofiction
Gemella Dramioncella
kia chan88
Piccola_Star
PinkFloydFan
renesmee cullen
kiamilachan
Kimaira Malfoy
Nyappy

e tutti quelli che hanno letto!! *-*

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