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Autore: Lady Kid 1412    11/10/2009    4 recensioni
Dopo qualche minuto, Kaito, si alzò in piedi “è un progetto molto complicato... Jii, potresti farmi un favore?”
“Immaginavo che l’avrebbe detto signorino” sospirò l’uomo alzando il capo “ma voglio ricordarle che sarà molto pericoloso”
“È proprio questo che rende interessante quello che faccio” sorrise il ragazzo “Ormai ho deciso... poterò a termine l’ultimo grande colpo ideato da mio padre!”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 In una casa nel quartiere di Shibuya, il giovane Kaito Kuroba, guardava annoiato il paesaggio fuori dalla finestra di casa. Da quasi due giorni una fitta pioggia autunnale scendeva incessantemente sulla città di Tokyo, senza dare il minimo segnale di resa.
Non sapendo come passare il tempo, il ragazzo, si avvicinò al quadro che raffigurava il padre durante uno spettacolo di magia e, spostandolo di qualche centimetro, entrò nel nascondiglio, dove per molti anni, il capofamiglia Toichi Kuroba, teneva gli strumenti usati quando ancora l’uomo indossava i panni di Kid.
“Vediamo se trovo qualcosa d’interessante per il prossimo furto” pensò iniziando a guardare gli oggetti esposti sulla libreria.
Nel frattempo, all’esterno della casa, un conoscente della famiglia aveva aperto il cancello d’entrata e cercando di non bagnarsi, si avvicinò alla porta d’ingresso suonando il campanello.
L’improvviso e squillante suono che proveniva dal piano di sotto, fece sobbalzare Kaito che andò a sbattere contro la libreria.
“Salve signor Jii” disse la signora Kuroba aprendo la porta all’ex assistente di Toichi.
 “Buongiorno Fumiyo” salutò l’uomo lasciando all’esterno l’ombrello bagnato “Ero venuto a vedere come sta il signorino Kaito, è in casa?”
La donna non fece in tempo a rispondere che dal piano di sopra si sentì un forte rumore di oggetti che cadevano a terra.
“Immagino di si” sorrise l’uomo.
“Fai pure come se fossi a casa tua” disse la donna ricambiando il sorriso “Mio marito ti ha sempre considerato uno della famiglia e inoltre ti sono grata dell’aiuto che dai a mio figlio... ora scusami, ma devo uscire a fare delle compere” continuò lei prendendo la borsa.
“Certamente, anzi mi spiace di averle fatto perdere tempo” disse lui salutando la donna e avviandosi verso la stanza al piano di sopra dove Kaito stava seduto a terra dolorante.
“Signorino Kaito, va tutto bene?” disse Jii guardando i libri caduti vicino al ragazzo.
“Stavo meglio prima” sorrise senza ironia Kaito massaggiandosi la testa.
“Aspetta, ti porto del ghiaccio” continuò l’uomo allontanandosi di nuovo oltre il quadro.
“Non mi serve...” il ragazzo fece per alzarsi quando notò a terra un taccuino che non aveva mai visto e subito lo prese in mano.
Era piuttosto vecchio e rovinato, però Kaito riconobbe subito la scrittura di suo padre in copertina.
“Ecco dov’era finito...” disse Jii rientrando nella stanza
“Tu sai cos’è?” domandò Kaito sfogliando le pagine dov’erano contenuti degli articoli di giornale e diversi appunti.
“Era il quaderno personale di tuo padre” disse l’uomo tristemente “al suo interno, Toichi, ci segnava tutti i suoi appunti sui prossimi furti e dopo ci allegava l’articolo di giornale che parlava dell’accaduto, così da poter ricordare le vittorie o le sconfitte”
“Capisco...” Kaito guardò attentamente tutti gli appunti presi dal padre con una nota di tristezza, quando si accorse che l’ultima pagina era incompleta
“Mi ricordo di quel progetto” disse Jii guardando le note “Suo padre aveva deciso di compiere quel trucco nonostante fosse molto difficile da eseguire”
“E perché non c’è nessun articolo di giornale?” domandò il ragazzo
“Due giorni prima del furto... il signor Toichi è stato ucciso” l’uomo abbassò il capo tristemente, mentre Kaito non staccò gli occhi da quella pagina.
Qualche minuto dopo, il ragazzo, si alzò in piedi “è un progetto molto complicato... Jii, potresti farmi un favore?”
 “Immaginavo che l’avrebbe detto signorino” sospirò l’uomo alzando il capo “ma voglio ricordarle che sarà molto pericoloso”
“È proprio questo che rende interessante quello che faccio” sorrise il ragazzo “Ormai ho deciso... poterò a termine l’ultimo grande colpo ideato da mio padre!”
  
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