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Autore: WishfulThinking    12/10/2009    1 recensioni
Raccolta di fic a ispirazione, a richiesta...comunque, sempre dedicate a qualcuno. Carte sparse legate da fili rossi: impacchettate o solo frutto di un legame. La prima è per El, la seconda per Paccy, la terza per Eleanor, la quarta per Blackie e la quinta per Luly, la sesta per Vale
““Io so fare di molto meglio” affermò allora la kunoichi spingendolo via.
Shikamaru alzò un sopracciglio.
“Io so fare di molto meglio”. Ribadì Ino, convinta.
“Mmm”, rispose Shikamaru.
Ino si tolse la gonna indignata, dopodiché – con qualche remora non espressa da parte del suo compagno – si cinse i fianchi con la fascia che Sakura non aveva indossato, rimanendo in intimo e foulard tintinnante dinanzi a Shikamaru.
“Già questo ti dovrebbe fare più effetto di Sakura” affermò Ino spavalda, incrociando le mani all’altezza del seno e facendole poi scorrere lungo i suoi fianchi.
Questa volta non giunse nessun “Mmm”.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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I: “Ciao”

A Vale

A Ele,

che hanno già una dedica in questa raccolta

e ne meritano un’altra.

 

 

 Questa storia è uno spin off, o un continuo, di Arabian Inner Sakura, di Eleanor89. Trovate la sua storia qui:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=417003&i=1

 

E ora vi presento…

 

 

Arabian Ino

 

 

“Ciao” cinguettò Ino posando l’ennesimo drink di fronte a Shikamaru.

“Tutto bene, signore?” continuò divertita sbattendo esageratamente le palpebre e appoggiandosi al tavolino sugli avambracci.

Shikamaru non le dedicò particolare attenzione, cercando di mascherare lo sguardo che puntava dritto nella scollatura della ragazza con un arguto studio dell’uomo che stava dietro di lei: “Copriti” mormorò spazientito.

Ino non si scoraggiò: “…se no non rispondi delle tue azioni?” chiese ridacchiando, facendo saltellare allegramente l’abbondante porzione di petto che straripava dalla camicetta aderente.
“Ehi, Ino, io non rispondo delle mie azioni” si intromise Kiba, allungandosi spudoratamente sul tavolino di Shikamaru per guadagnare una visione migliore. Chiaramente, quello spettacolo era per il Nara, e Ino non si curava minimamente di nascondere le sue intenzioni. Se lo voleva portare a letto da inizio serata, glielo si leggeva negli occhi, negli atteggiamenti, in tutto. Ino Yamanaka era una macchina da sesso, e per questo lei e Kiba sarebbero andati d’accordissimo, secondo l’Inuzuka. Questo, chiaramente, escludendo il fattore Nara.

 “Quindi te ne andrai, prima che io non risponda delle mie.” Interruppe Shikamaru, allontanandolo senza alcuna gentilezza. Ecco, per l’appunto.

“Andiamo” fece poi il Nara rivolto a Ino, alzandosi. “Lo spettacolo è finito” dichiarò poi agli avventori del locale, attirando la ragazza a sé e premendosela contro più del dovuto. “Starai gelando…” borbottò pur di inventare una scusa.

Ino stranamente non protestò, lasciandosi condurre via e facendo un occhiolino a Tenten, che brindava per l’ennesima volta con Neji.

Camminarono così semiabbracciati fino al retro del locale, dove una stanzetta angusta faceva da guardaroba.

“Rivestiti” fece allora Shikamaru sbrigativo chiudendo la porta, spingendola verso il cumulo di vestiti senza staccarle gli occhi di dosso.

“Non ti volti dall’altra parte?” fece Ino, fintamente scandalizzata.

“Tra come sei e la sola biancheria intima non vedo molta differenza” commentò Shikamaru, senza staccare lo sguardo dalle sue curve.

“Piaciuto lo spettacolo di Sakura?” chiese allora Ino con tono casuale mentre di proposito cercava distratta i suoi vestiti – sapendo peraltro esattamente dove fossero.

Mmm” fece Shikamaru passandosi la lingua sulle labbra, senza avere tuttavia più saliva.

Ino inveì: “Ma mi stai ascoltando?” fece, mascherando di rabbia il rossore che le imporporava le guance.

Mmm” ripeté Shikamaru. Ino non sapeva se sentirsi infuriata o lusingata.

“È tutto quello che sai dire?” domandò la ragazza slacciandosi di proposito la camicetta ed ergendosi impettita, in reggiseno.

Mmm” ripeté Shikamaru.

“Scusa, scusa, scusa” puntualizzò allora la ragazza avvicinandosi al compagno di squadra e puntandogli un dito contro il petto. “Il mio reggipetto ti provoca lo stesso Mmm del ballo di Sakura?”

Mmm

“Io so fare di molto meglio” affermò allora la kunoichi spingendolo via.

Shikamaru alzò un sopracciglio.

Io so fare di molto meglio”. Ribadì Ino, convinta.

Mmm”, rispose Shikamaru.

Ino si tolse la gonna indignata, dopodiché – con qualche remora non espressa da parte del suo compagno – si cinse i fianchi con la fascia che Sakura non aveva indossato, rimanendo in intimo e foulard tintinnante dinanzi a Shikamaru.

“Già questo ti dovrebbe fare più effetto di Sakura” affermò Ino spavalda, incrociando le mani all’altezza del seno e facendole poi scorrere lungo i suoi fianchi.

Questa volta non giunse nessun “Mmm”.

E ora” fece Ino avvicinandosi ancora una volta a Shikamaru e spingendolo sull’unica sedia della stanza “Goditi lo spettacolo, miscredente” sibilò accettando implicitamente la sfida che lei stessa si era lanciata. Gliel’avrebbe fatta pagare per quell’impertinenza. Oh sì.

Si allontanò di quei pochi metri che la stanza le concedeva, ancheggiando ampiamente nel processo, e gli diede le spalle in un teatrale svolazzare di capelli. Prese il respiro mentre decideva quale ritmo impostare nella sua mente, quale coreografia di quelle scartate per Sakura selezionare.

Sentì Shikamaru sbuffare alle sue spalle e si decise. Prese rapida un altro velo che giaceva accanto alle cose non utilizzate da Sakura, assicurandosi che non stonasse con la tonalità del magro pezzo di sotto, e se lo avvolse intorno alle spalle come una crisalide. Poi, cominciò a muovere il bacino lentamente, a destra e sinistra, con piccoli movimenti ritmati dai sonagli appesi ai suoi fianchi. Si mosse ritmicamente per diversi istanti, fin quando non fu sicura che lo sguardo di Shikamaru fosse inevitabilmente lì, su quei pochi centimetri di pelle, quelli che l’avrebbero fatto impazzire.

Iniziò a descrivere piccoli otto con il bacino, allargando il raggio del movimento, stringendo le natiche e spostando l’onda più in su, verso le braccia che finalmente si schiusero in un impeto d’energia, aprendosi generosamente all’esterno per poi rincontrarsi al di sopra del suo capo, riducendo il velo a uno spessore di pochi centimetri e regalando una visione nitida della sua schiena. Prese a inclinare il movimento del bacino, spostando l’asse più in alto verso la gamba destra, prendendo a roteare lentamente in direzione di Shikamaru, allargando il braccio destro e ripiegando sul petto quello sinistro, a velare ancora il ventre mentre si offriva impudica al suo sguardo. A quel punto si concesse il lusso di fissare gli occhi in quelli di Shikamaru. Le iridi del Nara passarono veloci dal suo bacino ai suoi occhi, incatenandola. Ino riprese a muoversi più velocemente, mentre i sonagli emettevano tintinnii ipnotici, nel tempo in cui la ragazza riprendeva ad ancheggiare con più energia e il ragazzo a scendere con lo sguardo, ad accarezzare le sue curve, ad apprezzare ogni centimetro di pelle che quegli stupidi veli gli regalavano, mentre Ino gli si avvicinava impercettibilmente, sentendosi quello sguardo bruciare addosso, mentre in un lampo gli era a sedere a cavalcioni sulle gambe e lo attirava a sé: “Non ce la faccio più, Shikamaru” sussurrò buttatasi sul suo collo, prendendo a baciarlo freneticamente. “È tutta la sera che aspetto di essere sola con te” mormorò sulla sua pelle.

Shikamaru si irrigidì, senza rispondere. Sarebbe scoppiato a ridere se non fosse stato così dannatamente eccitato. Lei non ce la faceva più?

Ino si arrestò e lo guardò contrariata.

Che c’è, speravi che ti prendessi per quei fianchi che muovi tanto bene e ti sbattessi su quel tavolo?” chiese il ragazzo con l’ultimo baluardo di raziocinio che gli rimaneva, senza far cenno di togliere le mani dai braccioli della sedia, nonostante ora li stringesse con eccessiva veemenza.

“Non dire che non ci ho provato” rivendicò Ino mordendosi un labbro, e spingendo furbescamente il bacino contro il suo. E rendendosi conto che effettivamente, nonostante Shikamaru fosse un maestro nel nascondere le sue emozioni, non riusciva comunque a nascondere le sue reazioni.

Ino sorrise maliziosa: “Oh. Allora l’ho catturata la tua attenzione”.

“Hai presente quello che ti ho detto poco fa, Ino?” domandò Shikamaru, le nocche bianche che si sfogavano sui malcapitati braccioli.

“Sì” cinguettò Ino, con un sorriso incerto.

“Dimenticatene” fece Shikamaru afferrandola per i fianchi “Anche la sedia andrà benissimo”.

 

  
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