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Autore: jaj984    18/10/2009    2 recensioni
Prima Au! Forse un po' OCC! La mia mente lavora e io scrivo! Se devo dire la verità questa storia mi piace molto e sto abbastanza avanti ma ho deciso di pubblicarla per avere un idea di quello che ne pensavate.
Dal X capitolo:
Nessuno dei due in quel momento ha avuto il coraggio di dire altro. Siamo rimasti sconvolti perché il padre di Ryo ci ha parlato con una luce particolare negli occhi che non ti dà il coraggio di distruggere i suoi sogni.
Credo che lui sappia che non stiamo realmente insieme ma spera che un giorno ….
Guardo l’orologio e cavolo è tardissimo.
Genere: Sportivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eriko m’intercetta in quel casino e mi spinge dentro ad una stanza, dove ci sono le altre mie amiche.
Dopo un po’ di chiacchiera inizia la prova costume ed Eriko ha dato il meglio di se. Il primo costume che indosso è un body nero semi trasparente con la pailette sopra e l’attaccatura al collo. Dietro ho tutta la schiena scoperta e termina con il perizoma.
Con quest’abito non posso indossare biancheria intima e questo mi da un po’ di soggezione ma mi devo abituare, spero che nessuno faccia apprezzamenti poco consoni perché quel qualcuno, in caso contrario, si beccherà dietro di tutto e di più.
In vita alternerò due gonne di piume, una bianca e una nera che saranno la coda del mio body.
Mi guardo allo specchio e sono bellissima, l’abito è bellissimo ed Eriko non poteva far meglio si è superata se stessa.
Infondo questo club e un po’ come il moulin rouge, tutti vengono a vedere la cortigiana, la prima ballerina del moulin rouge.
Sarebbe bello poter essere a quei livelli, ma questa sera ce la metterò tutta come la prima sera e tenterò di non sbagliare.
La prima sera mi ricordo che fu un disastro, non ero pronta ero agitata.
Era iniziato tutto perché Reika e Miki quella sera erano a letto con l’influenza e Kasumi aveva chiesto il permesso di arrivare un po’ più tardi per motivi personali.
La gente era in sala e chiedeva delle ballerine, Susan sapendo che ballavo mi chiese di sostituire le ragazze e così feci. Con la paura in corpo misi piede su quel palco.
All’inizio ero impaurita e non sapevo che fare, volevo scimmiottare le ragazze ma il pubblico se ne accorse. Erano distratti e io mi arrampicavo sugli specchi. Alla fine riuscii a trovare la grinta e ballando “a modo mio” riuscii anche a catturare la loro attenzione.
Però la paura che provavo quel giorno è la stessa che provo oggi.
Mi guardo allo specchio indossando il secondo abito di scena, una gonna gitana bianca con sottogonna dello stesso colore.
Eriko ha avuto l’abilità di crearla in modo tale che il sopragonna si stacchi dal sottogonna e io possa rimanere solo con il velo della sottogonna.
Meno male che mi sono fatta la cera l’altro ieri, perché in questo caso non avrò le calze nere coprenti, come nel caso del moulin rouge, sarò a piedi nudi.
Sopra indosso un top, bianco anch’esso, stile gitano. Ha le maniche a sbuffo e si ferma sotto il seno. Mi guardo riflessa nella luce del camerino e oddio, si vede tutto. Speriamo in bene, sotto avrò un pantaloncino a coulotte bianco che salverà il salvabile.

Io ballo, non faccio spogliarelli erotici. Per quello ci pensa Rosemary è più adatta lei. Io ballo e gioco al vedo e non vedo perché mi diverto, mi piace ma finisce lì, fuori dal palco torno ad essere me stessa.
Per me valgono solo due regole sul palco:
1) Essere sensuali ma non volgari e quindi niente cose porno o da bordello.
2) Guardare e non toccare, la gente guarda mentre ballo, ma non mi dovrà mai sfiorare con un dito. Non sono una puttana che va a letto con il cliente dopo aver ballato, io sono una ballerina e finito il mio spettacolo sugarboy tornerà a essere Kaori Makimura.
Più lo guardo e trovo quest’abito è bellissimo e abbinato con i giusti gioielli, tipo cinture con monete e bracciali tintinnanti, farà un bell’effetto.
L’ultimo abito è ancora più bello. È per la danza del ventre, la gonna nera è a un velo di chiffon con due spacchi laterali decorata e bordata con applicazioni di paillettes e perline di colore oro-argento.
Il top è un reggiseno nero ha delle paillettes, argentate, cucite nella stoffa. È semplice ma bello, come piace a me.
Il velo con cui giocherò per tutto il tempo è color dell’oro e richiamerà le cavigliere e la cintura con i campanelli che metterò in vita e alle caviglie.
Questa volta niente streap, già devo rimanere in coulotte alla fine di Notre Dame de Paris.
Speriamo che non mi vengano durante lo spettacolo che sarei fregata al massimo, soprattutto perché il costume per il moulin rouge è da indossare senza biancheria.
Mentre sono sovrappensiero, entra Umichan. Oggi è venuto a darci una mano da guardia del corpo e sono felice che ci sia lui a proteggermi. Il mio gigante buono, come lo chiamo io, è un tenerone innamorato cotto della sua Miki e non esiste altra donna all’infuori di lei. Chi lo vede la prima volta ha una brutta impressione su di lui, si fa scoraggiare dal suo aspetto da gigante, dalla sua aria autoritaria essendo un ex militare. Dopo l’undici settembre è dovuto partire ed è tornato congedato a causa della sua cecità.
Una scheggia di granata gli ha colpito gli occhi e da quel momento vede male e per questo porta sempre gli occhiali. Come ho detto prima sembra un gigante, perché è alto e con delle spalle ben piazzate, sembra un armadio, ma ha un cuore d’oro. Basta solo conoscerlo bene e capire che il mio gigante buono può essere un vero amico.
Ci viene a fare gli in bocca al lupo e mi sussurra di stare calma che ci sarà lui a proteggermi.  Io l’abbraccio e lui diventa tutto rosso, sembra che tra poco inizierà a fumare dalla testa. Certe volte quest’uomo è proprio buffo sembra un fumetto, ma tutti i miei uomini più cari nelle loro particolarità sembrano dei cartoni animati.
Mentre Umi rimane in trans, rosso come un peperone, arriva Mick alle spalle che fa il verso del gatto e lui salta e trema come una foglia dalla paura.
Tutti noi ridiamo come matti, dietro a Mick appare Ryo e anche lui si sganascia dalle risate.
Poi improvvisamente cambia espressione e noto un rigonfiamento nelle parti basse.
Dopo due secondi lo vedo già in volo verso Miki che è entrata fasciata in un pantalone con voile sulla parte inferiore del pantalone a partire dal ginocchio, color del cielo. Il top è un reggiseno celeste, con diamantini e perle celesti. Le perle sono state cucite come una collana alle spalline e scendono, in tre fili, fino a toccarle la pancia.
La cintura è fatta anch’essa con queste perle celesti che pendono, ai piedi ha delle cavigliere con delle monetine e in più ha il chador a coprirle il viso, è bellissima sembra una vera odalisca.
Ci credo io, che a Ryo gli venga duro vedendo Miki ed è altrettanto normale che salti addosso a una bellezza come lei, vorrei essere anch’io come lei ha un fisico invidiabile.
Non è come me, non è grassa come me e in quanto a grassezza Eriko me lo fa notare mentre tenta di chiudermi la gonna.

- Kaori, sei ingrassata, non è che sei incinta? Ieri ti andava bene questa gonna.

A quel punto riflesso nello specchio, vedo Umi che punta una pistola alla tempia di Ryo, come a dire tocca la mia donna e sei finito e Ryo fermo a mezz’aria che mi fissa inebetito. Non riesco a capire se si è fermato per la pistola o perché Eriko mi ha chiesto se ero incinta.
Il suo viso è impallidito all’improvviso e mi guarda senza fiatare, sembra che non respiri neanche.

- Eriko, non bestemmiare sai meglio di tutti che non posso esserlo. Anzi le mura di questa stanza possono parlare per me, lo sanno anche loro che da quando è partito Raji, quel ragazzo indiano conosciuto in disco, sto a zero a livello di sesso. È più di un mese che vado in bianco.

Nello specchio vedo Ryo sbiancare leggermente, già lui non sapeva di Raji è l’unica cosa che non gli ho detto.
Il fatto è che Raji gli stava simpatico, erano diventati amici e se gli dicevo che lo frequentavo avrebbe cominciato a odiarlo come ha odiato tutti i miei ragazzi. Lui crede che da quando mi sono lasciata con Carl non abbia più avuto storie e in parte è così. Con Raji è nato tutto così all’improvviso, ci siamo ritrovati una sera a letto non sapendo neanche come. Eravamo usciti a bere qualcosa e al ritorno eravamo già a letto. Stavamo bene e non volevamo intaccare questa situazione. Sapevamo bene che era a scadenza questo rapporto. Non avremmo mai avuto futuro ed io non lo volevo. Stavo bene così!
Eriko mi distoglie dai miei pensieri e vedo Ryo riprendere man mano colore e ricomincia a respirare.

- Allora sei ingrassata, avrai mangiato troppo tra ieri e oggi.

Io non riesco neanche ad aprire bocca che Ryo interviene.

- Troppo?? Eriko ma sei impazzita?? È da due giorni che va avanti a frutta e acqua. Questa mattina per poco non sveniva e la sto rincorrendo per farla mangiare. La devo supplicare. L’ho portata da mio padre e alla fine, solo grazie a lui, è riuscita a mangiare qualcosa.

Prima che Eriko e Ryo si attacchino entro in gioco io a tranquillizzare gli animi.

- Tranquilla Eriko domani tornerò come prima, mi devono venire e sono gonfia. Se riesci ad allargare un po’ la gonna per farla chiudere, bene, altrimenti possiamo usare un elastico.
Passiamo l’elastico nell’asola e attorno al bottone in modo tale che si chiuda senza stringere.
- Tranquilla, ci lascio sempre quei due tre centimetri di “gioco” per casi come questi, ti sposto il bottone e cerca di non mangiare troppe schifezze o diventerai una balena. Continua a mangiare insalate, frutta e qualche proteina del tipo carne bianca alla brace senz’olio e con poco sale.
- Ecco chi è che le dice di non mangiare. Eriko devi smetterla di dire cazzate, Kaori sta bene così. Se tu che ti sei fissata che debba diventare una modella anoressica.

Questa volta a parlare è stato Mick, anche lui preoccupato per la mia salute, ma intervengo io a placare gli animi non voglio che litighino, sono i miei migliori amici.

- Ryo, Mick, non sverrò  state tranquilli e la dieta consigliatami da Eriko è anche quella che mi ha dato Doc, quindi va bene. Non ha detto niente di male solo di mangiare proteine cotte senz’olio e che dovrei mangiare più frutta e verdure, invece delle squisite torte di Miki. Ma sapete tutti che sono una golosastra di prima categoria e che davanti ai dolci di Miki e al pane con la cannella non resisto.
Ora Mick ci hai portato la scaletta così mi preparo?
- Certo, allora iniziate con il pezzo gitano, poi il mondo arabo e per finire benvenuti al moulin rouge.
- Quanto tempo abbiamo tra un pezzo e un altro per cambiarci?
- Circa un quarto d’ora, il tempo che mangino e bevano.
- Ok, allora fuori tutti che ci dobbiamo cambiare.

In venti minuti siamo tutte vestite e truccate, l’unica che deve finire di prepararsi è la sottoscritta.
Eriko ha voluto vedere fino allo sfinimento ogni particolare del vestito e alla fine ha deciso di farmi vestire.
Miki mi ha voluto truccare mentre Reika mi ha legato i capelli in uno chignon.
Ryo entra e mi porta il cambio d’abito, quando sono già truccata e manca solo il tocco finale. Le lentine azzurre per avere gli occhi tra l’azzurro e il verde, e infine indosserà una parrucca bionda. Per i primi pezzi i capelli saranno stirati poi per il pezzo finale saranno a boccoli.
Sistemo tutto e Ryo vedendomi a risultato finito, rimane di stucco.

   
 
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