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Autore: Diana Abigail    25/10/2009    2 recensioni
Il passato: La storia nasce da un gdr, l'old hotel, in cui due personaggi (Markus e Billie) si conoscono per caso in quell'hotel inglese. Entrambi diciassettenni si conoscono per caso, prima con una litigata poi con una caduta in un lago. Si conoscono, si innamorano e si lasciano alla fine della vacanza: lei torna ad Edimburgo e lui a Monaco di Baviera. Per entrambi era il primo amore e il loro fu anche il primo bacio. La mia immaginazione di un continuo è proprio questa fanfiction, ambientata tre anni dopo il loro addio. E' scritta dalla parte di Billie, ambientata durante il suo ventesimo compleanno. Ovviamente lei non ha mai dimenticato nè smesso di sentire il suo grande amore.
Erika
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Auguri Billie. E...Complimenti sei bellissima” mi disse Vanessa. Konrad si limitò ad “Auguri Billie”.
Gra-grazie” dissi loro, levando lo sguardo da Markus.
Vanessa si alzò e venne ad abbracciarmi. Io non mi mossi, ma ricambiai volentieri il suo abbraccio.
Anche Konrad venne da me e ci scambiammo giusto due baci sulle guance, poi Vanessa, insaspettatamente, mi accarezzò una guancia e mi sorrise, prima di tornarsene al suo posto sul divano.
Markus si alzò e venne da me sorridendomi, così il mio cuore rincominciò a prendere il ritmo di un tamburo suonato male.

Stai bene?” mi chiese.
Annuii. In fondo stavo bene, ero solo sconvolta, chi se lo sarebbe mai immaginato?
Si abbassò e mi baciò la guancia, poi mi abbracciò dolcemente.

Sei sempre piccola” mi disse, a bassa voce, sghignazzando.
Io lo abbracciai aggrappandomi al suo collo e nascondendo il viso.
Il mio regalo era arrivato, prima della mezzanotte.

Dio Markus, non hai idea di quanto tu mi sia mancato” sussurrai, in modo che fosse solo lui a sentirmi.
Lui in risposta mi strinse ancora di più a sé.

Anche tu mi sei mancata, formichina” mi disse.
Singhiozzai, sperando di bloccare le lacrime.

Billie sei stupenda, davvero. Mi ricordavo che tu fossi bella, ma così non lo avrei mai immaginato” mi disse, sincero.
Strinsi gli occhi, sperando sempre che servisse a non farmi piangere. Ben presto, però, sciolse il nostro abbraccio e lo rimpiansi subito.
Guardò l'orologio, mancavano cinque minuti alla mezzanotte.

Ti devo dare il mio regalo” mi sussurrò. Lo guardai, dubbiosa.
Il regalo non sei tu?” gli chiesi.
Lui scoppiò in una sonora risata che fece voltare tutti e vergognare me.

Non sono così presuntuoso” mi disse, ridendo.
Gli presi la mano e sorrisi. Era sempre Markus.

Andiamo di la” dissi, a bassa voce. Lui annuì.
Arriviamo subito” comunicai a tutti, prima di portarlo in camera mia.
Chiusi la porta e sentii il cuore battere come poco prima, lui, però, decise di farmi morire completamente. Mi prese la mano e mi tirò a se, io gli sorrisi.

Non mi sembra vero di poterti toccare” mi disse, con una faccia triste.
Tachicardia la chiamavano?

Nemmeno a me” gli dissi.
Lui si ricordò di qualcosa e infilò la mano nella tasca, ne uscì fuori una scatolina.

Non ti dirò di chiudere gli occhi, non abbiamo più tempo per le cose romantiche, purtroppo” mi disse lui.
Mi prese la mano e ci poggiò la scatolina.

Buon compleanno Billie” mi disse, sorridendomi.
Lo guardai.
Aprii piano la scatolina.
Rimasi quasi pietrificata.
Nella scatolina giaceva una collanina d'oro bianco, con un ciondolo a forma di cuore.
Si, tachicardia.
Sul ciondolo c'era un'incisione in corsivo: Millie.
Rimasi per qualche secondo a fissarla.

È l'unione dei nostri nomi” mi spiegò.
Markus... È...È meravigliosa” gli dissi, alzando poi lo sguardo.
Lui mi sorrise.

Sono contento. Speravo davvero ti piacesse” mi disse, guardandomi dolcemente.
Mancava giusto un minuto alla mezzanotte.
Tolsi la collanina e appoggiai la scatoletta sul mobile lì vicino.

Voltati” mi disse, prendendo la catenina, sorridendomi.
Mi voltai e spostai la coda di lato e lui, dopo aver agganciato la collana, prese al volo l'occasione e mi baciò il collo, facendomi tremare.
Mi voltai e lo guardai, lui mi prese tra le sue braccia e mi baciò.
La campana suonò la mezzanotte.
Mentre lo baciavo, le lacrime iniziarono a scendere da sole, senza controllo.

Non piangere” mi disse, sussurrandomi dolcemente.
Io, di rimando, scoppiai, piangendo disperata, così lui mi strinse a se, cullandomi, dicendo che andava tutto bene.
Dovevo crederci?

Si, certo” dissi, sarcastica. Lui mi guardò, scettico.
Che succede?” mi chiese.
Non va tutto bene. Tu ora sei qui, ma chissà quando dovrai andartene di nuovo. Non credo di poter sopportare un altro addio” gli dissi, singhiozzante.
Mi sorrise e mi baciò la testa.

Usciamo? Andiamo da qualche parte” mi propose.
Lo guardai. Io ero disperata e lui mi chiedeva tranquillamente di uscire?

Va bene, mi devo solo mettere a posto” acconsentii. Quella sera, ogni cosa dicesse era legge.
Sei perfetta così” mi disse, dandomi un bacio leggero.
Io sghignazzai, mentre avevo ancora i lacrimoni.

Immagino...” gli dissi, sciogliendo l'abbraccio e asciugandomi le guance.
Mi aspetti di là?” gli chiesi, indicando la porta.
Annuì, poi uscì dopo avermi dato un altro bacio.
Andai in bagno e mi levai il trucco sbavato. Mi ricordai che il primo giorno che ci conoscemmo mi disse che i listoni neri mi donavano: sorrisi al ricordo.
I tacchi mi stavano distruggendo, però per lui potevo anche soffrire, perciò decisi di indossarli per uscire con lui, ma li tolsi per struccarmi, in modo da dare un po' di tregua ai miei poveri piedi.
Markus era a casa mia.
Mi era quasi impossibile crederlo, eppure era nella sala a chiacchierare con mia sorella e mio cognato.
Ripassai l'eyeliner e la matita, poi passai anche il fard. Subito dopo accesi la piastra e lisciai la frangia che, nel frattempo, si era leggermente arricciata.
Mi spruzzai il profumo e indossai gli stivaletti; aggiustai leggermente il vestito e tornai in sala.
Stavano tutti parlando tranquillamente e sorridendo contenti.
Diana si voltò e mi sorrise.

Così esci di nuovo” non era una domanda.
Alzai le spalle e guardai Markus che nel frattempo si era voltato e mi sorrideva.
Konrad e Vanessa si erano alzati. Uscivano con noi? Mi ritrovai a chiedermi.

Grazie per la serata, ci dispiace avervi disturbato” diceva Konrad a mia sorella.
Si stavano salutando.
Salutò anche Markus e si avvicinò, prendendomi la mano.

Andiamo?” mi chiese. Annuii, rapita.
Mi voltai verso Diana che mi sorrise.

Ciao” le dissi, sorridendo e uscendo dalla stanza, poi mi ricordai della borsa e della giacchetta, così andai a recuperarli.
Una volta fuori Vanessa mi salutò e mi disse che era stata contenta di vedermi di nuovo. Salutai la coppia che se ne andò. Si allontanarono abbracciati, scambiandosi qualche bacio.

Anche per loro è la prima notte insieme dopo quell'estate” mi confidò Markus.
Lo guardai e sorrisi.

Davvero?” chiesi, sorridente.
Lui annuì. Mi faceva piacere.

Allora? Dove mi porti?” mi chiese, abbracciandomi.
Andiamo al castello. È illuminato di notte, è stupendo” gli dissi,dopo averci pensato su, prendendolo per mano.
Per i primi passi rimanemmo in silenzio, poi fu lui ad iniziare.

Ho pianificato tutto questo circa tre mesi fa” mi confidò.
Mi voltai.

Sul serio?” gli chiesi, sorpresa. Lui annuì.
Sai l'ingaggio di cui ti avevo parlato? Quello per il calcio?” mi chiese.
Io annuii, me lo ricordavo.

Beh, è andato a buon fine. Sono riuscito a guadagnarmi abbastanza per farti la sorpresa” mi disse, prima guardando a terra, per poi alzare lo sguardo su di me.
Grazie, paladino Mark. È tutto...Perfetto” gli dissi, a bassa voce.
Lui, però, mi sentì comunque.

Non hai idea di quanto tu mi sia mancata. E ora che ti ho qui non riesco a trovare il modo per...Non so neanche io per cosa” mi disse.
Mentre parlava mi strinse la mano un po' più forte. Era arrabbiato con se stesso.

Anche tu mi sei mancato e stasera è la serata più bella della mia vita. Beh, fino ad ora almeno” gli dissi, sperando di farlo stare un po' meglio.
Lasciò la mia mano e mi abbracciò di nuovo.
Non me lo ricordavo così affettuoso. Erano anche passati tre anni, a dire il vero. Camminammo più o meno abbracciati, ridendo e scherzando come qualche anno prima.

Guarda, è quello il castello” gli dissi, indicando un edificio illuminato da alcuni fari.
Lui mi sorrise e io rimasi con la testa alzata a guardarlo.
Mi erano mancati i suoi occhioni scuri e i suoi capelli biondi: era bello, più di quando aveva diciassette anni.
Salimmo la salita che portava al castello, tenendoci per mano. Da abbracciati avremmo rischiato di cadere.

Voglio essere sincero con te. In questi anni sono stato con altre ragazze, provando a voltare pagina. Con una pensavo pure di esserci riuscito. Era la prima con cui facevo sesso e non mi immaginavo te, perciò mi ero leggermente illuso. Forse in quel momento non pensavo a te, ma tutti gli altri momenti si, ed era così naturale che non mi rendevo conto” mi confidò.
La storia della ragazza mi rivoltò le budella, lui però continuò senza badare a me.

Sai, ho anche creduto di non essere normale” mi disse ridendo.
Cercai di riprendere il controllo.

Perché?” gli chiesi.
Lui si voltò a guardarmi, finalmente.

Perché...Beh perché sei stata la prima. E nonostante passassero gli anni, mi ritrovavo a pensare costantemente agli stessi giorni. Per anni, capisci? Poi però Konrad mi confidò che era capitato anche a lui. E provò a darmi una ragione valida per non credermi pazzo o strano” mi disse, abbassando lo sguardo.
Arrivammo all'entrata del castello, si ergeva in tutta la sua bellezza e grandezza, poi avendo Markus al mio fianco tutto si faceva più bello ed emozionante: anche il castello che avevo visitato un milione di volte.

Cioè?” gli chiesi.
Lui si guardò intorno.

Vieni” mi disse, tirandomi la mano.
Lo seguii, mi portò su un muretto e si sedette. Io lo guardai e lui mi fece sedere in braccio a lui.

Billie...” provò a dirmi.
Lo guardai.

Io non sono stata con nessun altro. Beh, nel senso che non ho mai fatto sesso con nessuno, oltre te” gli confidai.
Mi era uscito spontaneo. Volevo lo sapesse.
Lui mi guardò. Era sorpreso, lo avevo capito.

Ti amo Billie” mi disse, spontaneamente.
Lo guardai. Neanche io me lo aspettavo questo.
Io però rimasi zitta e lui lo prese come un brutto segnò, così si agitò.

Ti prego dimmi qualcosa, dai segni di vita” mi disse, per sdrammatizzare. Come suo solito.
Mi avventai sulle sue labbra e lo baciai.
Mi amava. Nonostante non fossi stata l'unica, amava me. E a me bastava.
Mi allontanai e lo guardai.

Anche io ti amo Markus” gli dissi, con le lacrime agli occhi.
Lui mi abbracciò e io mi appoggiai, accoccolandomi.

Markus...Quando dovrai ripartire?” gli chiesi.
Oh, beh, non lo so. C'è tempo, io ho ancora un vitto e alloggio da riscuotere. Penso che potremmo rifare questo discorso un po' più avanti” mi rispose.
Ero felice. Indubbiamente.
Alla fine aveva scelto me.

Markus...”
Si?”
Sarai sempre il mio paladino?”
Sempre”
Sarò sempre la tua formichina?”
Per sempre. Ti amo Billie”
Anch'io Markus”

FINE <3

Ecco la ficci completa ^___^ dovete sapere che il nomignolo che Billie ha dato a Markus (Paladino) era dovuta ad una loro litigata, dopo che lui aveva difeso Vanessa. Formichina, invece, è data dalla differenza di "grandezza" dei due: lui dovrebbe essere un ragazzone alto e spesso, un portiere come si deve per intenderci, lei invece una nanetta con crisi per la sua altezza =) mi dispiace un po' perché quando l'ho scritta era il periodo in cui scrivevo nei GdR, perciò è costituito principalmente da dialoghi e non mi piace granché xD

Commenti:

Ro90: si ha decisamente fatto bene, quelle sono il genere di persone che Billie avrebbe evitato a priori, ma si sa che a volte prendiamo una brutta strada ahahah! xDD mi fa piacere che ti sia piaciuta, davvero. Un bacione, a presto ^__^

Grazie anche a chi l'ha messa tra i preferiti/seguite!

Erika <3

   
 
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