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Autore: DreamyVale    30/10/2009    5 recensioni
Gli A7X sono una grande famiglia, composta non solo dai ragazzi della band ma anche da molte altre persone. Rebecca, sorella maggiore di Jimmy si trova coinvolta in un tour del gruppo con l'intenzione di riordinare la sua vita e il risultato di confonderla ancora di più.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo - All or nothing

I know when he's been on your mind
That distant look is in your eye
I thought with time you'd realize
It's over over
It's not the way I choose to live
And something somewhere's got to give
As sharing this relationship gets older older
You know I'd fight for you
But how I can fight someone who isn't even there
I've had the rest of you now I want the best of you
I dont care if that's not fair

Cause I want it all
Or nothing at all
There's no where left to fall
When you reach the bottom it's now or never
Is it all
Or are we just friends
Is this how it ends
With a simple telephone call
You leave me here with nothing at all

There are times it seems to me
I'm sharing you with memories
I feel it in my heart
But I dont show it show it
And then there's times you look at me
As though I'm all that you can see
Those times I don't believe it's right
I know know it

Don't me make me promises
Baby you never did know how to keep them well
I've had the rest of you
Now I want the best of you
It's time for show and tell

Cause you and I
Could lose it all if you've got no more room
No room inside for me in your life
Cause I want it all
Or nothing at all
There's no where left to fall
It's now or never
O-Town - All or nothing

*… una settimana dopo…*

Era praticamente appena uscito dalla doccia, neanche il tempo di infilarsi la tuta che qualcuno aveva suonato alla porta; era sceso per le scale infilandosi una maglietta e aveva aperto senza chiedere chi fosse, aveva già fatto aspettare l’inatteso ospite un po’ troppo.
Certo non aveva immaginato di trovarsi lì davanti Becca, alle otto e trentacinque del mattino.
“C’era il tuo spazzolino nel mio bagno” disse lei su due piedi, senza un ciao, senza un saluto, la prima cosa che disse fu quella e Matt la guardò per un attimo interdetto “Ogni tanto tu ti fermavi da me e ti avevo comprato un cazzo di spazzolino a dire il vero” riprese “E allora ho pensato che io da te non l’avevo lasciato lo spazzolino perché non dormivo mai a casa tua e perché odi il dentifricio alla pesca che uso quando mi lavo i denti, ma è un dentifricio, non c’entra lo spazzolino, anche se poi lo spazzolino sa di pesca.”
Non aveva senso, quella conversazione, anzi, quel monologo non aveva alcun senso, dopo che avevano deciso di rompere, dopo che avevano litigato lei arrivava lì alle otto del mattino parlando di spazzolini e di dentifricio alla pesca.
“Bex, cosa cazzo…” cercò di dire Matt ma lei fu più veloce.
“E allora sono andata a comprare uno spazzolino stamattina, così non sa di pesca e magari uso il tuo dentifricio” riprese lei alzando lo sguardo, tirando fuori dalla borsa uno spazzolino da denti nuovo di zecca “Certo Jimmy dice che quando una lascia lo spazzolino a casa tua sei fottuto, quindi vedi tu…” aggiunse scuotendo la testa “…perché se vuoi io lo lascio qui…” aggiunse incrociando le braccia al petto mentre Matt non poteva fare altro che fissarla vagamente confuso “Non è una questione di dentifricio… è… che mi manchi” continuò “Che quando non siamo insieme mi viene voglia di vederti” riprese citando le parole che il ragazzo aveva usato solo una settimana prima.
Matt la guardò e sentì distintamente un sorriso nascergli sul viso, e avrebbe voluto reprimerlo, perché era ancora un po’ incazzato ma…
“Il mio ufficio e tra la sessanataseiesima e Millor Street” riprese a dire Becca alzando il viso ma senza fissare gli occhi nei suoi “C’è il parcheggio grande anche per i non impiegati se vuoi. Esco a cena con i colleghi ogni secondo martedì del mese da Giuliano, di fronte alla palestra dove andate tu e Brian; la mattina se non bevo il caffè sono isterica, se lo bevo e non mangio sono di cattivo umore per tutto il giorno, quindi magari non so… possiamo andare a fare la spesa… visto che in casa non hai mai niente di diverso dal cibo surgelato e dalla pizza…” disse tutto d’un fiato: stava evidentemente delirando.
“Odio quella cazzo di maglietta con i ragni che ti sei comprato in quattro colori diversi, io odio i ragni e quando te la metti faccio fatica ad abbracciarti, ma lo faccio lo stesso perché poi sorridi e io non capisco più un cazzo…” riprese a dire “…e sì ho cercato di tenerti fuori da tutta la mia vita perché ho una paura fottuta di tornare a casa una cazzo di mattina e vedere una macchina parcheggiata davanti, e tu sei dentro magari e ti sei completamente rotto di me e lei magari ha questi capelli neri pazzeschi…” Becca non fece in tempo a finire la frase.
Matt fece un passo avanti prendendole il viso per baciarla, e la ragazza non aspettò neanche un secondo prima di rispondere.
“Dopo questo discorso non ho più dubbi… cazzo tu sei proprio la sorella di Jimmy…” rise a bassa voce staccandosi di pochi millimetri per una manciata di secondi ricominciando poi a baciarla con un sorriso indietreggiando fino a trovarsi in casa e chiudere la porta, facendole appoggiare le spalle contro l’anta di legno.
Allontanarono i loro volti di poco per guardarsi “Non sto dicendo chissà cosa… cioè… voglio dire…”
“Non ti sto chiedendo di sposarmi o di venire a vivere qui, ti sto chiedendo di stare con me sul serio” la interruppe lui.
“Esatto” sorrise la ragazza mentre lui faceva lo stesso “Dio ma come cazzo facevo a resistere a queste fossette?” rise prendendolo in giro mentre Matt la baciava di nuovo.
“Allora, portiamo di sopra lo spazzolino?” chiese poi lui, che non voleva altro che effettivamente portarla di sopra e fare l’amore con lei per il resto della giornata, ok stavano insieme sul serio ma questo non voleva dire che il loro passatempo preferito doveva cambiare… no?
“Veramente già che ero al supermercato non ho preso solo lo spazzolino…” rise Becca mordendosi il labbro, ricevendo un’occhiata curiosa da lui “Insomma se mi sveglio qui e sono senza shampoo? Tu hai quello per i capelli corti, e poi non hai il balsamo! E il tuo doccia schiuma sa troppo di buono me lo mangerei non posso usare quello!” esclamò mentre Matt si metteva a ridere “E allora ho preso anche un phon, perché tu con i capelli che hai non lo usi e se non mi asciugo i capelli poi mi stanno di merda…” riprese “E poi c’era la crema alla mandorla per il corpo e quella piace anche a te… e…”
“…vuoi colonizzarmi la casa, Cat?” chiese lui mentre Becca inclinava la testa.
“Ho esagerato, mh?” sorrise “Hey, o tutto o niente…” scherzò.
“Prendo tutto, anche quel terribile olio di cocco che ti metti per prendere il sole” disse Matt passandole una mano tra i capelli.
“Ne ho presa un’altra marca” confessò la ragazza “Che poi non ti piace e magari scappi…” aggiunse a voce più bassa.
“Dove vuoi che scappi? Stai per depositare un supermercato in casa mia…” la prese in giro mentre Bex si metteva a ridere “Però niente dentifricio alla pesca.” Statuì dopo.
“Promesso!” rispose lei sfiorandogli la guancia con la punta del naso.
“La prendiamo dopo la roba in macchina, mh? Prima portiamo su te e lo spazzolino…” propose Matt a bassa voce senza smetterle di tormentarle le labbra con una serie infinita di baci.
“Al diavolo lo spazzolino, Shads, muoviti a portare su me!” rise lei mentre il ragazzo se la caricava in spalla iniziando a salire le scale.

“Ci avevo pensato a venire prima… ma…” disse Becca, erano a letto, lei distesa contro di lui mentre gli baciava il collo e le spalle, e ogni singolo centimetro di quel fisico pazzesco.
“…ma la coda alle casse per pagare lo spazzolino era lunghissima immagino…” rise lui passandole una mano sulla schiena.
“Esatto…” convenne la ragazza alzando il viso per mordergli il lobo dell’orecchio.
“Volevo chiamarti anche io” ammise Matt fissandola “Ma sinceramente pensavo che per te fosse una cosa chiusa, che noi fossimo un passatempo e morto un papa…” lasciò cadere la frase mentre Bex sorrideva passandogli una mano tra i capelli corti e ispidi.
“Lo era” ammise senza troppi problemi “Eravamo due che facevano del gran sesso” sorrise mentre Matt annuiva soddisfatto e concorde “E poi ho iniziato ad avere paura” continuò “Perché mi piaceva quando mi parlavi e mi raccontavi di te, perché alla lunga dopo il tour quando ti si avvicinava qualcuna odiavo che tu le sorridessi, perché quando sorridi… Dio quanto mi piace quando sorridi…” aggiunse ancora, mentre lui, di fatto, sorrideva.
“E mi sono resa conto che non era più come all’inizio che ti prendevo e ti lasciavo quando ne avevo voglia, che ti pensavo e ti giuro che sono andata nel panico, perché tu hai la tua vita, le tue conoscenze e se io non sapevo con chi eri pensavo sempre che tu fossi con un’altra e allora mi sono detta che non poteva succedere di nuovo, e ti ho allontanato” spiegò senza smettere per un attimo di guardarlo.
“Ed è stupido, e patetico, e lo è anche il fatto che io te lo stia dicendo…” concluse.
“No…” commentò il ragazzo girandosi su in fianco, facendola mettere con la schiena contro il materasso “Non lo è…” aggiunse a bassa voce baciandole il collo, prendendole la gamba destra e agganciandola alla sua vita.
“Iniziavo a odiare che persino Brian ti abbracciasse” iniziò a dire con la bocca sempre contro la sua pelle “E quando scoprivo che non sapevo dov’eri… cazzo… iniziavo a dare di matto…” continuò muovendo impercettibilmente il bacino strappandole un sospiro, mettendosi poi sopra di lei.
“E pensavo in continuazione che tu volessi tornare da Dylan…” aggiunse risalendo con la bocca lungo il collo fino al viso.
“Non dire stronzate…” commentò lei con un filo di voce, subito prima di perderla completamente nell’istante in cui Matt entrò in lei senza alcun preavviso iniziando a muoversi e fare l’amore come aveva voluto fare per tutta quella settimana.
“E non voglio che nessuno ti veda come ti sto vedendo io adesso…” continuò con il respiro più affannoso, alzando il viso per guardarla, pensando che con gli occhi socchiusi e quel mezzo sorriso di piacere era veramente stupenda.
“Allora perché non la smetti di parlare e ti impegni un po’ ragazzone…?” disse con l’ultimo sprazzo di lucidità, strappandogli una risata roca e divertita.
“Agli ordini…” le sussurrò nell’orecchio: lui gli impegni li prendeva sempre molto seriamente.

* Fine*

Ndr: che dire eccoci arrivati veramente alla fine, doveroso ringraziare tutti voi che mi avete seguito dall'inizio fin qui, e spero che questo lieto fine vi sia piaciuto... Ho dovuto farla finire così, non poteva essere altrimenti, ho un animo troppo romantico.
Ancora, grazie a tutti quanti dal primo all'ultimo anche da parte di Becky e dei ragazzi... di tutti quanti ma soprattutto da parte mia! E per la cronaca vorrei segnalarvi che ho messo online un piccolo sito dove trovare tutta la fanfic! Eccolo qui: All or nothing

  
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