LIVELLO
3: KAKASHI HATAKE
Kyia
era ormai molto lontana dal cimitero ma i pericoli non erano ancora finiti…
La
nuova eroina alla ricerca del suo amato aveva corso per tutta la notte pericoli
oltre ogni immaginazione ed era sfinita. D’un tratto vide di fronte a se uno
sconfinato campo riempito solo di mostruosi marchingegni, grano e
spaventapasseri, fu rassicurata dal non vedere zombi e decise di fermarsi lì
per la notte.
Scavalcato
il recinto vide un gargouille che gli chiese: -Dove ti stai recando bella
pulzella, lo sai che questa è proprietà privata?-
Kyia
lo prese per un rimprovero e decise di addormentarsi oltre la recinzione ma il
gargouille la fermò: -Aspetta, donzella, scherzavo! Questa non è più proprietà
privata da anni, il padrone è morto contro Zarok! Ma fai attenzione, anche se
Zarok è morto ci sono ancora i suoi seguaci!-
Kyia
era sempre più decisa ad andarsene ma prima disse: -Acc… Ancora zombie…-
Il
gargouille rimase sorpreso e disse: -Zombie? No, gli zombie non sono più un
problema ora che Sir Daniel gli ha mozzato la testa, visto che non possono né
vedere né sentire. Il problema sono gli spaventapasseri, vivono e sono abili
combattenti quasi indistruttibili, per non parlare dei folletti, non toccare il
grano o ti uccideranno in un secondo! Ah, e attenta alle trappole nascoste
nelle diavolerie del granaio!-
Kyia
era terrorizzata all’idea di quelle insidie: -Tanto non ci tenevo a venire sono
diretta al villaggio, volevo solo riposarmi…-
Il
gargouille allora disse: -Allora devi accomodarti per forza, considerato che
per arrivare al villaggio l’unica strada è questa.- Kyia deglutì e, sebbene
controvoglia, si incamminò.
La
prima parte del campo fu facile da attraversare ma Kyia si fermò di fronte a un
cartello con su scritto: -ATTENZIONE!
PERICOLO DI SPAVENTAPASSERI, FOLLETTI E TRAPPOLE.-
Kyia
si fermò a contemplare il sentiero di fronte a sé, spaventata, ma una volta
raccolto abbastanza coraggio si avventurò nello sconfinato granaio.
Neanche
dopo cento metri fu attaccata e messa in fuga da uno spaventapasseri. Si
rifugiò dentro un macchinario e un tappeto mobile la portò verso…
degli spuntoni! Kyia iniziò a correre ma non riuscì a spostarsi di un millimetro,
si sentiva come un criceto nella ruota. Ad un certo punto gli venne un’altra
idea, smise di correre e si accovacciò facendo sì di passare sotto gli
spuntoni, in questo modo uscì da quel macchinario ma si ritrovò in una sorta di
labirinto, dove, invece di pareti, c’erano campi di grano abitati da folletti.
Si
avvicinò all’entrata del labirinto quando degli spaventapasseri la attaccarono,
ferendola. La ragazza tentò di difendersi ma i suoi avversari erano troppi,
allora provò a fuggire ma all’imbocco del labirinto uscì da sottoterra uno
spaventapasseri più grande degli altri, che disse: -Chi osa entrare nella mia
proprietà senza permesso?- Kyia cercò di rispondere ma gli altri
spaventapasseri gli si avventarono addosso facendola cadere. Lo spaventapasseri
continuò: -Io sono il grande Kakashi Hatake il padrone di questo campo! E nessuno può
avventurarsi nella mia proprietà, senza il mio permesso e sperare di uscirne
vivo! Solo Sir Daniel Fortesque ce l’ha fatta!-
Kyia
si liberò dai fantocci che aveva addosso e li distrusse a colpi di spada, poi
si diresse verso un forziere sperando che ci fosse qualcosa di utile. Si fermò
di fronte ad esso, nel forziere c’era il simbolo del teschio con le ossa, ma
mentre pensava se aprirlo o meno Kakashi Hatake si avvicinò a lei e cercò di colpirla. Kyia evitò il
colpo e aprì il forziere, liberando così il Signore dei Serpenti. Kakashi, alla vista del serpente gigante cercò di ucciderlo
ma i colpi gli passavano attraverso. Dopo un po’ di quel inutile tentativo di
difesa di Kakashi il Serpente gli passò attraverso,
facendolo cadere a terra morto dopodiché si rivolse a Kyia: -Grazie per avermi
liberato, per ringraziarti ti regalo questo talismano, capace di invocarmi! Si
chiama Talismano dei Serpenti, per usarlo ti basterà dire il suo nome!-. Poi
scomparve.
Kyia,
risollevata dalla morte degli spaventapasseri e superato il labirinto, trovò
l’uscita dal granaio e si avventurò verso il villaggio.
Nel
frattempo a Gallows…
Junior
camminava a passi lenti tra le stradine un tempo felici del villaggio. Era
stato ferito da un’ascia, ma non a morte. La sera prima aveva combattuto, ma
non voleva uccidere i villani. Per questo motivo aveva combattuto finché non
era riuscito a bloccarli nella cattedrale e ora era al sicuro.
Aspettò
di rimettersi in forze per poter iniziare a cercare qualche talismano che lo
possa aiutare contro Palethorn.
Il
ragazzo si guardò intorno: magari riusciva a trovare qualcosa per medicarsi le
ferite. L’unica cosa che riuscì a trovare fu l’acqua del fiume per usarla come
disinfettante e si recò al molo.
Mentre
si sciacquava sentì dei rumori metallici e corse a nascondersi. Erano due delle
guardie russe di Zarok, anzi, di Palethorn che pattugliavano la città alla
ricerca di Junior, per riportarlo al castello.
Il
giovane mago aspettò un po’, poi decise che non poteva restare nascosto
all’infinito, strappò una manica della sua tunica e se la legò sulla ferita a
mo’ di benda. Dopodiché uscì dal nascondiglio e si preparò in mano una spada
che aveva rubato ad un villano. Appena le due guardie scheletriche lo videro,
presero il fucile e si prepararono a far fuoco. Junior era nervoso: forse la
ferita avrebbe rallentato i suoi riflessi. I tre si guardarono per un po’, armi
alla mano e nervi tesi. Di colpo gli scheletri spararono e Junior urlò: -ASCOLTATE IL VOSTRO PADRONE! MORITE,
GUARDIE DI NESSUNO!- A quelle parole lo scettro
scagliò un raggio di luce che toccò le guardie e le uccise. Junior tirò un
sospiro di sollievo e andò a sedersi all’ombra.
Nel
frattempo nella Foresta Incantata…
Sir
Daniel Fortesque, il grande eroe di Gallowmere, in quel momento era alle prese
con arcani problemi personali.
-Stammi lontano!!- Daniel cercava inutilmente di
sfuggire alla regina delle amazzoni che continuava a seguirlo.
-No
che non me ne vado.- disse la donna- La Strega Buona mi ha detto di aiutarti e
io ti aiuterò.-
-Umpf!-
-E
ora andiamo, Gallows ci aspetta.-