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Autore: Alohomora    17/11/2009    19 recensioni
"Sì Hermione, credo che ormai l'avrai capito, Sirius era mio marito e il padre di mio figlio, ma lascia che ti racconti tutto dall'inizio..."
Vincitrice del primo turno dell'HP FINAL CONTEST per le seguenti categorie: Miglior FF Primo Turno - Miglior FF What If - Miglior Personaggio Maschile (Sirius Black) - Miglior Coppia (Sirius/Rebecca) - Miglior Scena Relativa al Tema Proposto - Miglior Scena in Assoluto
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 59 - Gioventù Malandrina






Gioventù Malandrina


Sirius fece fatica ad addormentarsi quella notte nella camera degli ospiti a casa di Harry ma gli sembrò normale visto che aveva praticamente dormito per dieci anni. 
Dieci anni di non esistenza. 
Non voleva pensarci, ancora non l'aveva accettato e compreso, ma quella notte persino il cielo sembrava prendersi gioco di lui dato che esibiva una luna piena perfetta e luminosa, e questo non faceva altro che gettare ulteriore sale sulle sue ferite più recenti.
Ordine di Merlino di Prima Classe... Il mondo ha finalmente capito quello che io e James abbiamo sempre saputo... Nessuno lo merita più di te Remus... vecchio amico mio... “ 
Sirius cercò di trasformarsi in Felpato per cercare di sfuggire al suo dolore, ma scoprì di non essere in grado di farlo. 
La lunga permanenza nel Velo doveva aver danneggiato i suoi poteri ma non se ne preoccupò, gli era già successo ad Azkaban. 
Era riuscito a resistere ai Dissennatori, avrebbe resistito anche a questo.
Aveva solo bisogno di riposo, e della sua famiglia. 
E parte della sua famiglia era già lì, nella stanza accanto. 
Harry, il suo amato figlioccio che ora era diventato un uomo, che aveva rischiato la vita pur di riportarlo da Rebecca e Jupiter, che gli aveva raccontato ciò che aveva visto dietro il Velo. 
Non ve ne siete andati, ci siete ancora e mi state aspettando... Però volete vedermi il più tardi possibile... Vedrò di accontentarvi ragazzi...“ pensò Sirius sorridendo tristemente, poi si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi. 
Quella notte avrebbe dormito poco e male, ma non aveva importanza. 
Avrebbe dormito meglio nelle notti successive, con Rebecca tra le sue braccia. 

"Svegliati, dai!" 
Sirius aprì gli occhi ancora confuso: dove si trovava? 
Aveva fatto un sogno strano, dove c'era un velo che... 
"Ti svegli sì o no?" 
Era la voce di un bambino che gli tirava i capelli, un bambino piccolo. 
Un bambino piccolo? 
Ma allora, forse.... 
Si svegliò di colpo, convinto che fosse stato davvero un sogno e di essere di nuovo a casa sua con Jupiter accanto, ma si rese conto che non era così quando si accorse che sul letto in cui dormiva si erano arrampicati due bambini che dovevano avere all'incirca quattro e due anni che lo osservavano incuriositi. 
Avevano un aria tremendamente familiare ed era logico dato che somigliavano molto al padre e, di conseguenza, al nonno, anche se il più piccolo aveva gli stessi occhi verdi della nonna e i suoi capelli non sfidavano le leggi della gravità al contrario di quelli del suo fratello maggiore, che aveva ereditato la caratteristica capigliatura ribelle tipica dei maschi della sua famiglia. 
"E tu chi sei?" chiese il più grande dei due mentre il più piccolo continuava a tirargli i capelli. 
"Io sono Sirius, e voi chi siete?" rispose sorridendo ai piccoli Potter. 
"Coooosa? Ti chiami Sirius? Ma lo sai che anch'io mi chiamo Sirius? E mi chiamo anche James! James Sirius! James era mio nonno e Sirius... Hey, un momento! Ma tu sarai mica... Sirius di zia Rebecca?" concluse James guardandolo con gli occhi sgranati. 
"Sì, sono proprio io" disse Sirius, e sorrise mentre il suo cuore accelerava i battiti pensando a zia Rebecca. 
"E dove sei stato, che prima non c'eri? E perché sei a casa nostra? E lo sanno zia Rebecca e Jupiter che sei qui?" lo incalzò James sempre più curioso. 
"Vorrei tanto sapere anch'io dove sono stato e... Ahi! Fai piano!" disse Sirius rivolto al più piccolo dei due che, non ottenendo attenzione, aveva pensato di tirargli i capelli in maniera più energica. 
"Giupies gioca a Quissic e prende Bozzino!" esclamò con aria di importanza, desideroso di dare il suo contributo alla conversazione. 
"Dice che Jupiter gioca a Quidditch e prende il Boccino, è un Cercatore!" precisò James, che era abituato a svolgere la funzione di "traduttore simultaneo" del fratello. 
"Come Regulus... " pensò Sirius, che ancora non riusciva a credere che si sarebbe trovato di fronte un ragazzino di undici anni e non un bambino piccolo come i figli di Harry. 
"E' più bravo del mio papà, ma tu non dirglielo, o ci rimane male!" sussurrò James con aria da cospiratore. 
"Sì, Giupies più bravo di papà!" confermò con entusiasmo il piccolo. "E io mi chiamo Abus Serus!" 
"Scusami ma... non ho capito il tuo nome!" disse Sirius sorridendo. 
"Si chiama Al-bus Se-ve-rus" tradusse James scandendo bene ogni parola. "E' mio fratello" precisò a beneficio di Sirius. 
"Come hai detto? Albus... Severus?!" 
No, non era possibile... era uno scherzo! 
Il nipote di James non poteva chiamarsi Severus! 
"Ecco! Non piace mio nome!" esclamò Albus mettendosi a piangere, mentre James spiegava che il nome di suo fratello aveva il potere di provocare reazioni strane in tutti coloro che lo sentivano, e che in famiglia lo chiamavano tutti Albus oppure Al. 
"Sono d'accordo, Albus è un nome molto più bello e molto più adatto... un nome che ti sta molto bene!" disse Sirius prendendolo in braccio per consolarlo. "Scusami, non volevo farti piangere, anche perché non è colpa tua! E più tardi farò due chiacchiere con tuo padre! Non posso crederci... ma come ha potuto chiamarti Albus Mocc... Albus Severus!" 
"Ci fai vedere qualche magia?" chiese James. 
"Sì! Sì! Vedere bacchetta!" incalzò Albus. 
"Già, la mia bacchetta... dov'è finita? Credo di averla persa in quel dannato Velo... Maledizione, era la bacchetta di zio Alphard!” 
Pazienza, ne compri un'altra!” disse James alzando le spalle. “Peccato però che non puoi farci vedere nessuna magia... "aggiunse deluso, mentre Albus scuoteva gravemente la testa per esprimere il suo disappunto. 
Sirius guardò i piccoli Potter e sorrise. 
"Ma io non ho bisogno della bacchetta magica per farvi vedere cosa so fare... “ disse loro mentre lo sguardo da malandrino tornava ad accendersi nei suoi occhi.

Le risate squillanti di James e Albus svegliarono Ginny. 
"Sono le otto del mattino miseriaccia... " borbottò ancora assonnata. “Possibile che non si possa mai dormire un po' di più?" 
All'improvviso sentì un cane abbaiare e si svegliò di botto iniziando a scuotere il marito ancora addormentato: "Harry! Harry svegliati! Quei due hanno fatto entrare un cane in casa!" 
Ma cosa dici Ginny... " farfugliò Harry, ma poi realizzò. "Ma certo... Il cane!” esclamò scoppiando a ridere, e Ginny lo guardò come se fosse impazzito. Ginny, ascolta, io non ti ho detto nulla perchè ieri sono rientrato tardi, e tu dormivi e... " 
"Hai preso un cucciolo per i bambini? E' per questo che hai fatto tardi? Volevi fare una sorpresa? Ma potevi dirlo almeno a me, avremmo messo una cuccia in giardino e... " 
"No Ginny... non è come pensi tu! No, aspetta, non andare subito di là, prima devo spiegarti un po' di cose!" 
Pochi istanti più tardi James Sirius e Albus Severus osservarono la loro mamma piombare come un fulmine nella stanza degli ospiti per abbracciare Felpato (era quello il nome di quel cane tanto simpatico) che riprese le sue sembianze umane per ricambiare l'abbraccio di Ginny che rideva e piangeva contemporaneamente. 
"Allora vedo che hai già conosciuto il resto della famiglia!" disse Harry sorridendo a Sirius. 
"Già... Ho fatto due chiacchiere con James Sirius e Albus... Severus..." disse mettendo subito alle strette Harry che rimase letteralmente spiazzato. 
Sapeva che per Sirius sarebbe stato difficile accettare la cosa ma voleva dirglielo con calma, al momento giusto, e invece quei Malandrini dei suoi figli lo avevano messo di fronte al fatto compiuto! 
"Bambini venite di là a lavarvi e vestirvi... Papà e Sirius devono dirsi un po' di cose! Ci vediamo dopo, Sirius" disse Ginny abbracciandolo di nuovo con affetto, ancora commossa, incredula, emozionata e piacevolmente sconvolta, e poi uscì dalla stanza trascinandosi dietro i bambini recalcitranti. 
"Vogliamo zio Sirius, vogliamo Felpato!" strillava James, mentre Albus piangeva senza ritegno: proprio adesso che toccava a lui fare un giro in groppa a Felpato la mamma lo portava via! 
"Ti chiamano già zio Sirius... li hai proprio conquistati!" disse Harry non appena rimasero soli. "E tu come stai? Ti senti bene?" 
"Sì e no... I miei poteri a quanto pare ci sono ancora, però trasformarmi mi ha stancato parecchio, non sono ancora al massimo della forma, mi sento un po' scombussolato, se così si può dire! E poi... Troppe cose, e tutte insieme... Dieci anni... Mi sento confuso, mi sento... Oh, insomma, Harry! E' inutile che ci giriamo intorno! Dimmi perchè lo hai chiamatoSeverus!" esclamò Sirius incapace di trattenersi oltre. 
"E' una storia lunga... Vedi, Severus Piton alla fine faceva veramente parte dell'Ordine, non faceva il doppiogioco e lui mi proteggeva perchè... " 
"Perchè era innamorato di Lily. Perchè ha riferito a Silente parte della Profezia. Perchè si è sempre sentito responsabile della morte di tua madre".
"Sirius... ma come... " 
"Come lo so? Harry, eravamo a scuola insieme! Sapevamo che lui e Lily erano amici sin da quando erano bambini, e ci eravamo accorti che Mocciosus avrebbe voluto essere più di un semplice amico per tua madre, era così evidente! E poi James era innamorato di Lily praticamente sin dal primo giorno... come avrebbe potuto sfuggirgli una cosa del genere? Non te ne avevo mai parlato perchè non sapevo come l'avresti presa, aspettavo il momento giusto per farlo... Io credevo che avrei avuto tempo per spiegarti tutto, non immaginavo che... Dieci anni... " 
Sirius si interruppe per un momento poi continuò. 
"Quando abbiamo riformato l'Ordine della Fenice non mi fidavo affatto di Piton, e così ho chiesto a Silente di spiegarmi perchè si fidava così tanto, qual'era il motivo per cui non dubitava di lui. Silente ovviamente all'inizio si era rifiutato, ma io ho preteso che lo facesse, ne avevo il diritto! Gli ho ricordato di essere fatto stato ad Azkaban per tredici anni nonostante fossi innocente, senza avere uno straccio di processo! Sono stato giudicato colpevole, punto e basta, e nessuno mai si è posto il minimo dubbio! Avevo diritto ad un risarcimento anche minimo, e così Silente ha ceduto e mi ha raccontato le circostanze che avevano portato Piton ad abbandonare Voldemort, facendomi promettere che non avrei mai detto nulla a nessuno, tantomeno a te, almeno fino a quando tutto non fosse finito!" 
"Sirius, ci sono un po' di cose che non sai su Piton... E su Silente... " 
Sirius ascoltò in silenzio il racconto di Harry mentre la sua mente lavorava frenetica per assimilare la quantità di informazioni che aveva ricevuto in quelle poche ore.
Se n'erano andati tutti... Piton... Silente... 
"E anche Peter. Sei l'ultimo rimasto" disse una voce maligna nel suo cuore, una voce che Sirius si sforzò disperatamente di ignorare.
"Ero io quello che avrebbe dovuto aiutarti e proteggerti" disse con amarezza Sirius. "E' stata dura Harry... Rinchiuso a Grimmauld Place, senza poter fare nulla! Hai dato il nome di Severus a tuo figlio perchè ti sei sentito in debito con lui, esattamente come io mi sento ora in debito con te. Tu mi hai salvato Harry, e presto grazie a te riavrò la mia famiglia, la mia vita... Sono in debito con te e non ho mai fatto nulla per proteggerti! Non c'ero... Non ci sono mai stato... " 
"Ti sbagli Sirius. Tu ci sei sempre stato, hai sempre rischiato tutto pur di vedermi, pur di aiutarmi... Quella notte al Ministero dopo che tu sei... scomparso... Quella notte sono stato posseduto da Voldemort... “Se la morte non è nulla uccidi il ragazzo... “ Questo ha detto Voldemort a Silente ma ero io a parlare, lui mi stava controllando, era dentro di me... E io ho sperato che Silente mi uccidesse davvero, perché la morte non sarebbe stata nulla in confronto al dolore che sentivo in quel momento... “E così rivedrò Sirius... “ Questo è stato il mio ultimo pensiero, il mio ultimo desiderio. E quando ho espresso il desiderio di morire per poterti rivedere Voldemort mi ha lasciato andare. “E' stato il tuo cuore a salvarti” mi spiegò poi Silente, e in quel momento nel mio cuore c'era solo il dolore per la tua morte. E' stato solo pensando a te se sono riuscito a salvarmi la vita quella notte. E finché ho sofferto per la tua morte Voldemort non è più riuscito ad avere accesso ai miei pensieri. Grazie per avermi salvato Sirius. Grazie per tutto quello che hai fatto per me". 
"Papà perchè abbracci zio Sirius? Non sei mica un bambino tu!” esclamò James entrando come un uragano nella stanza seguito a ruota da Albus che corse subito in braccio a Sirius chiedendo con insistenza di poter rivedere Felpato. 
"Ragazzi, ora andiamo, Sirius è tornato da un lungo viaggio ed è stanco, deve riposare ancora un po'... Giocherete dopo con lui!" 
"Ma io volevo Felpato... A me piace Felpato!" protestò James mentre suo padre lo faceva uscire gentilmente dalla stanza insieme ad Albus. 
"Dopo tornerà Felpato, te lo prometto!" disse Harry, e scoppiò a ridere. 
"Perchè ridi papà?" 
"Perchè anche a nonno James piaceva di più Felpato!" 
"Ma a me piace anche zio Sirius! Si chiama come me!" esclamò James. 
"Anch'io mi piace zio Sius e Feppato!" disse Albus. 
Ma adesso è zio Sirius il tuo papà?” chiese James lasciando per un attimo Harry senza parole. 
"Sirius è il mio padrino, mio padre sarà sempre nonno James, però... Io non ho mai avuto una famiglia, Sirius era tutto ciò che avevo... E ora è di nuovo qui... " disse Harry parlando più a sè stesso che al piccolo James, profondamente colpito dalla naturalezza con cui i suoi figli lo avevano accolto, e poi pensò che a Hogwarts c'era qualcuno che sarebbe stato a dir poco felice di riabbracciare Sirius, ma prima era necessario che venisse informata sua madre! 
Rebecca sarebbe tornata in serata, e così Harry le mandò un gufo in cui la pregava di mettersi immediatamente in contatto con lui senza dirle il perchè: non era una cosa che si poteva scrivere per lettera! 
"Harry, amore mio, sono così orgogliosa di te, non riesco ancora a crederci!" disse Ginny abbracciandolo commossa. "Sono così felice per Sirius... E per te... E sono così emozionata al pensiero che presto Rebecca e Jupiter lo rivedranno... "
"Mamma, vuoi smettere o no di piangere?" sbuffò James esasperato. "Sei peggio di nonna Molly quando fai così!" 

Qualche ora dopo Sirius raggiunse la famiglia Potter in salotto e venne subito assalito da Albus e James che non vedevano l'ora di poter giocare di nuovo con lui. 
"Sirius! Sei tu!” esclamò Harry come se lo vedesse di nuovo per la prima volta. “Ho mandato un messaggio a Rebecca, le ho detto di venire qui non appena tornerà a casa... Ma tu come stai, come ti senti adesso? " 
"Harry, dovrei essere io scrivere a mia moglie, e non tu! E poi perchè devo scriverle? Dove hai detto che si trova? A Manchester? Allora mi Smaterializzo e vado da lei! E poi andrò a Hogwarts, da mio figlio! I miei poteri ormai sono tornati ormai!" 
"Ma Sirius, lei ti crede morto da dieci anni! Tu non forse non ti rendi conto di cosa prova una persona che ti rivede dopo così tanto tempo! Anche adesso quando sei entrato non volevo credere ai miei occhi... Pensa a cosa potrebbe provare Rebecca! Lascia che prima le parli io!" 
"Arriva Teddy! Arriva Teddy!" gridarono James e Albus interrompendo quei discorsi. 
Teddy, come ogni giorno, si stava recando a pranzo dai Potter dopo aver terminato un'altra mattinata di lezione alla scuola elementare di Ottery St. Catchpole. 
Nonna Andromeda aveva studiato in casa coi precettori finchè non era andata ad Hogwarts, e aveva voluto che Teddy frequentasse la scuola Babbana perchè desiderava che suo nipote entrasse in contatto anche con un mondo diverso da quello magico e che non vivesse con gli orizzonti limitati com'era successo a lei, che era cresciuta credendosi superiore agli altri in quanto Black e Purosangue, finchè l'incontro con Ted non le aveva cambiato la vita. 
Anche Ninfadora era cresciuta frequentando le scuole Babbane, e anche Teddy, come sua madre, all'inizio aveva creato un po' di problemi ad Andromeda perchè i suoi poteri di Metamorfomagus si manifestavano senza preavviso. 
Spesso capitava che i suoi capelli cambiassero colore durante le interrogazioni, ed era stato necessario applicare molti Incantesimi di Memoria a insegnanti e compagni di classe affinchè dimenticassero ciò che avevano visto. 
Teddy però aveva imparato presto a tenere a bada i suoi poteri, dimostrando di saper già controllare la sua magia nonostante la sua giovane età, caratteristica chiaramente ereditata da Remus. 
"Teddy, Teddy, tu non ci crederai mai, non sai cos'è successo, non lo sai, non lo sai!" esclamarono Albus e James che gli saltarono addosso non appena varcò la soglia per portarlo subito davanti a Sirus. 
I suoi capelli, solitamente azzurri, erano in quel momento di un castano dorato: era così che Teddy li portava quando andava a scuola, rendendosi somigliante a suo padre in una maniera incredibile, e per Sirius fu una grande e dolorosa emozione trovarsi di fronte quel bambino che era di poco più piccolo Remus quando lo aveva visto per la prima volta. 
"Tu non puoi essere lui!" esclamò Teddy puntando il dito contro Sirius mentre i suoi capelli diventavano immediatamente di un rosso acceso. 
Con il ritorno di Jupiter e Rebecca il ricordo di Sirius si era fatto più vivo nella memoria di tutti, ma il ricordo di Sirius era stata una presenza costante nella vita di Teddy perchè era stato il padrino di Harry e il miglior amico di suo padre. 
Lo aveva sempre visto negli album di foto che erano appartenuti a Remus e che risalivano ai tempi della scuola, mentre nonna Andromeda glielo aveva mostrato in alcune vecchie foto di famiglia che Harry aveva trovato a Grimmauld Place. 
In quegli anni aveva chiesto innumerevoli volte a Harry di parlargli dei Malandrini, mentre nonna Andromeda gli raccontava spesso di quando Sirius andava a trovarla insieme ai suoi amici e la piccola Ninfadora giocava con Remus senza immaginare che un giorno l'avrebbe sposato. 
Sirius Black era morto, così avevano sempre detto tutti, ma ora se lo ritrovava lì davanti ai suoi occhi, ed era proprio lui, non poteva sbagliarsi, era senza dubbio il padre di Jupiter, gli somigliava troppo, ed era identico alla foto del matrimonio con Rebecca... ma com'era possibile che non fosse cambiato se erano passati dieci anni? 
"Lo so che è incredibile, Teddy... ma lui è proprio Sirius... " gli spiegò Harry circondandogli le spalle con un braccio e guardandolo negli occhi. "Ho... ho effettuato delle ricerche sul Velo dell'Ufficio Misteri, e ho scoperto come fare a riportarlo indietro... Perchè Sirius non era morto... Era solo prigioniero in un altra dimensione... Ed era ancora vivo... “ 
Come poteva spiegare a Teddy ciò che era successo? 
Cosa avrebbe provato se gli avesse detto che aveva usato la Pietra della Resurrezione, che aveva visto Remus e Tonks? 
Teddy fissò Harry con un'espressione assorta e concentrata che Sirius riconobbe immediatamente, perchè era la stessa espressione che Remus assumeva ogni volta che rifletteva per svolgere qualche compito particolarmente difficile o per escogitare l'ennesima soluzione per tirare fuori dai guai lui e James. 
"Harry... Se hai portato indietro Sirius allora vuol dire che... " iniziò a dire Teddy, e Harry trattenne il respiro cercando le parole giuste da dire perché sapeva a cosa stava pensando, sapeva cosa stava per chiedergli. 
"Non è possibile, vero Harry? Non è possibile perchè altrimenti li avresti riportati indietro... E avresti riportato indietro anche i tuoi genitori... " 
"Se fosse stato possibile lo avrei fatto, ti avrei ridato mamma e papà... Sai che farei qualsiasi cosa per te, ma questo... questo proprio non è possibile...” disse Harry stringendo il suo figlioccio che si rifugiò in quell'abbraccio senza dire una parola “So che ti mancano mamma e papà, io ti capisco, so quello che stai provando... Ma noi non siamo soli... Loro sono con noi, nel nostro cuore... E poi... Io ho te e tu hai me... Noi siamo una famiglia Teddy... “ 
Sirius a quel punto si avvicinò e mise una mano sulla spalla di Harry che si voltò a guardarlo e gli sorrise.
"Teddy... posso stringerti la mano? Sono felice di conoscerti... E' un onore per me conoscere il figlio del mio migliore amico e della mia cuginetta preferita!" disse Sirius sorridendo mentre il suo cuore piangeva la morte di Remus e Tonks. 
"Quindi adesso anche tu sei mio cugino?" disse Teddy osservandolo incuriosito. "Ma lo sai che sembri Jupiter da grande?"
Harry mi ha detto che siete amici tu e Jupiter... ” disse Sirius. 
Jupiter è il mio migliore amico insieme a Harry! Posso dire che sei il mio migliore amico anche se sei il mio padrino, vero Harry? Tanto Ron mica si offende!” esclamò Teddy.
Lo sai che puoi dire tutto quello, che vuoi piccolo Malandrino!“ disse Harry attirandolo di nuovo al suo fianco.
E' un peccato che Jupiter sia a Hogwarts, perché non lo vedo mai!” proseguì Teddy rivolto a Sirius. “Però gli scrivo spesso sai? E mi racconta tante cose! Sai che abbiamo passato tutte le vacanze di Natale insieme? Siamo stati nel castello di Alphard, è bellissimo, voglio anch'io un castello da grande! Sirius ma lo sai che non so proprio che faccia farà Jupiter quando ti rivedrà? Sarà felicissimo... proprio come Harry! Vero che sei felice Harry?” 
Sì Teddy, sono felice... non puoi immaginare quanto!" disse Harry.
E invece posso immaginarlo perché tu sei il mio padrino, e se sparisci ti vengo anch'io a cercare come hai fatto tu con Sirius! Però se non sparisci è meglio!”

Quella giornata in casa Potter fu ricca di emozioni e colpi di scena, come la visita inaspettata di Andromeda, che si era precipitata da Harry dopo aver ricevuto un messaggio di Teddy che le annunciava il ritorno di Sirius. 
Teddy, senza dir nulla a nessuno, aveva inviato un gufo da nonna Andromeda pensando di farla felice, senza pensare al terremoto emotivo che avrebbe scatenato in lei. 
Andromeda si era immediatamente Materializzata a casa Potter pensando di dare una lezione a quel nipote che si permetteva di fare simili scherzi, ma quando era arrivata in giardino e aveva visto Felpato che si faceva accarezzare dai bambini poco ci mancò che non cadesse a terra svenuta per il violento choc. 
Di solito era lei che consolava e proteggeva Sirius quando era piccolo, ma stavolta era lei quella da proteggere, e Sirius, accortosi della sua presenza, le era corso incontro e l'aveva stretta in un lungo e commosso abbraccio. 
Andromeda quel giorno trovò un nuovo figlio, e divenne per Sirius la madre che lui aveva sempre desiderato avere. 
Harry e Ginny osservavano commossi quella scena, mentre Albus e James, perplessi, si chiedevano come mai la presenza di Sirius dovesse far piangere così tanto le persone. 
A me mi viene da ridere con zio Sius... “ disse Albus. 
Anche a me, ma i grandi non pensano come noi!” affermò James. “Meno male che nonna Molly è andata a trovare zio Bill e zia Fleur, altrimenti ci allagava la casa!” 
   
 
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