“Violet! No!! CHE
HAI FATTO!?!?!?”.
Sjara fissava
sconcertata le macchie di sangue accanto ai piedi di Violet.
Era l'ennesima notte da vampira, per Sjara, ma
tutt'altro per la neo-vampira Violet.
Violet aveva gli occhi iniettati di sangue,
spalancati.
Era terrorizzata.
Socchiudeva la bocca per dire qualcosa, ma non
riusciva a parlare.
Guardava quel corpo squartato e macchiato
completamente di sangue che era ai suoi piedi.
Non si capacitava del fatto che i suoi istinti
avessero prevalso sulla sua mente e sulla sua idea di essere una vampira buona.
“Vio!!!”, le urlava l'amica. “Violet, SVEGLIATI!!”.
Bianco.
Violet aprì gli occhi e vide davanti a se una
figura familiare che riconobbe come Sjara.
“Come... chi.... cosa è successo?”, borbottò la
vampira mora.
“Eri svenuta! E non ti svegliavi più!”. Prese
fiato. “Poi hai iniziato a dimenarti come un'impazzita! Mi hai fatto prendere
un colpo!”.
Era un incubo, dunque.
Violet si riprese e fece un lungo respiro profondo
per calmarsi.
L'aria le entrò nei polmoni pietrificati,
donandole un dolce solletico.
“comunque...”, aggiunge Sjara. “un vampiro che non
conosco, mi ha chiesto di te”.
“che??”, domandò incredula Violet.
“e mi ha dato questa”, affermò l'amica, porgendo a
Violet una busta sigillata con la cera. Ciò che era impresso sulla macchia la
sconvolse.
"Da parte di Currant" c'era scritto.
"E adesso che vuole questo?", pensò
Violet un po' stizzita.
Sjara, come se l'avesse letta nel pensiero le
rispose: “Te l'avevo detto io che era meglio non fidarsi! Ma tu non mi dai mai
ascolto!”. “Eh!?”, bofonchiò Violet.
“Quando un vampiro chiede a Currant di allenarlo,
quest'ultimo si sente in dovere di assegnare missioni ai suoi allievi”, ammise
Sjara.
“Ma che palle~!!”, gridò Violet, buttandosi di
sasso sul divano su cui era seduta.
“Beh... non la apri?”, Sjara indicò la busta che
se ne stava immobile sulle ginocchia di Violet.
Violet si guardò intorno, poi osservò la busta in
tutti i suoi particolari, fissò Sjara e tornò di nuovo con lo sguardo sulla
lettera sigillata.
“E va bene! La apro, la apro”, sbuffò.
La prese tra le mani, strappo senza alcuna fatica
la busta e sfilò la lettera di pergamena al suo interno.
“Wow! Molto antiquato questo Currant”, scherzò
l'amica.
Violet osservò, per un secondo, la lettera
chilometrica. Si alzò dal letto e senza dare spiegazioni mise la lettera nel
caminetto acceso della casa di Sjara, sotto lo sguardo allucinato di
quest'ultima.
“No~! Ma che fai????”, urlò.
Violet prese la busta e gli fece fare la stessa
fine della lettera.
Aveva letto tutto ciò che era scritto, senza dubbi
o imprecisioni.
“Scusa, Sjara. Ora è meglio che vada”.
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Dopo un lungo periodo di mancanza, eccomi ritornata col botto! :D
Ehssì, miei cari... festeggio il mio ritorno con una nuova fiction, originale stavolta :)
Devo puntualizzare, comunque, che questa fiction è ispirata al libro "Eternity", in attuale ..scrittura. (xD)
Ma da chi? (E qui arriva il bello *w*) Da, nientepopodimeno, che la sottoscritta (wow xD) e la mia migliore amica.
Dopo anni e anni di libri scritti come hobby al pc, mi è presentata l'occasione di poter pubblicare finalmente un libro!
Non è meraviglioso? *O* E il bello è che "Eternity" è quasi alla sua conclusione. ^-^
Vi terrò aggiornati :)