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Autore: elizadaemon    09/01/2010    2 recensioni
"Non ti preoccupare, ti seguirò ovunque" "Non capisci.." "..." "E' proprio questo che mi preoccupa" [MattxMello]
Genere: Triste, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Ottavo <Back To Life>

 

Quattro mesi dopo.

Nella piccola ma accogliente dimora di Matt, il profumo di Mello impregnava tutti gli oggetti, i mobili, perfino i muri.

Era una mattina stranamente soleggiata e Matt, comodamente stravaccato sul divano, vestito solamente dei pantaloni del pigiama, fumava la solita cicca mattutina.

Un raggio brillante di luce entrò timido dalla finestra, penetrando le tende trasparenti e strisciando sul pavimento di piastrelle color panna. Raggiunse il divanetto e risalì quest’ultimo, fino a sfiorare la morbida pelle del ragazzo rosso.

La luce si rifletteva perfettamente nel chiarore della sua spalla, risalendo per il collo piacevolmente muscoloso, fino ad arrivare ai suoi occhi verde smeraldo.

Matt, d’istinto si portò una mano agli occhi, difendendosi da quell’accecante fascio di luce.

Si alzò, mettendosi in posizione seduta, aiutandosi con l’altra mano, che lasciò andare, per un momento, la sua amata PSP.

“Quanta luce…”, notò Matt, portandosi nuovamente le dita davanti agli occhi, come per filtrare un po’ di bagliore.

Abbandonò i teneri cuscini del divano e iniziò a zampettare verso la finestra da cui provenivano i raggi solari che l’avevano sorpreso.

Si trovò col naso a meno di un centimetro dalla tenda che svolazzava delicatamente mossa dagli sbuffi del vento, quando notò una sagoma nera fuori dalla finestra, in mezzo alla viuzza usurata.

Non era possibile.

Era lui. Già, lui.

Non poteva essere possibile, in nessun modo.

Solo l’azione del riconoscerlo era una sconfitta, per Matt.

I minuti, le ore, i giorni.. I mesi passati solo. Privato di tutto e abbandonato a se stesso. Per lui era irrealizzabile superarli. E così doveva andare. Così stava andando.

La depressione lo aveva consumato, il cuore gli era stato portato via, come ogni emozione positiva.

La gioia, cos’era? Solo un lontano ricordo sfuocato. Non se lo ricordava più. E così aveva passato i quattro mesi che lo separavano da lui. Da Mello.

Ma in quel momento era lì, in piedi, affaccendato a spostare una tenda per coprire un raggio di sole che l’aveva quasi accecato. Questa piccola cosa, come tutte le altre piccole cose e azioni, insieme lo avevano riportato alla vita.

Aveva perso tutto ciò che aveva, ma ciò che era, era rimasto intatto durante i mesi di solitudine e lacrime.

Aveva superato tutto grazie a se stesso. Era tornato alla vita.

E questo aveva reso Matt, diverso. Nuovo. Forte.

In quell’istante della sua vita, lui non poteva ripresentarsi a casa. Non poteva.

Mello era sparito dalla sua mente così difficilmente, Matt si era ripreso il suo cuore.. e lui non poteva distruggere tutto questo.

Le nuvole coprirono il sole abbagliante e il chiarore lentamente svanì.

Matt non si rese conto che, pensando, la sagoma nera – che aveva riconosciuto come il suo ex-amante – era sparita.

«Oh no!», gridò. «Mello…».

Dlin dlon.

Gli occhi di Matt si spalancarono e il cuore iniziò a battere sempre più veloce e forte. Picchiando sulla cassa toracica. Sembrava che volesse uscirgli dal petto.

Vai ad aprire”, gli dettava la sua parte razionale. Ma il suo cuore si era pietrificato di nuovo. Proprio come l’ultima volta. Quanto era passato da allora? Tanto. Decisamente.

Ma quell’emozione così forte, capace di scioccarlo, gli fece ricordare quella sera di quattro mesi fa, quando Mello aveva preso baracca e burattini e se n’era andato per sempre sotto gli occhi del povero Matt.

Dlin dlon.

Altra fitta al cuore, ancora più forte delle precedenti.

La vita aveva continuato il suo corso, il mondo era andato avanti e non aveva aspettato che Matt si riprendesse dalla ferita al cuore.

Poteva sembrare egoista, visto dagli di occhi di lui. Ma non era così. Tutto ciò lo spingeva semplicemente ad andare avanti anche lui. Con o senza Mello. Con o senza amore. E solo con le proprie forze.

Fece un lungo sospiro, si stiracchiò i muscoli e andò ad aprire quella porta, carico di rabbia repressa. L’angoscia l’aveva già superata da sé.

Mancava davvero poco e avrebbe menato quell’individuo tutto nero finché non si fosse completamente svuotato dell’odio che aveva nel cuore.

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Fine.

   
 
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