CAPITOLO 2: La quarta guerra ninja
Davanti a loro si alzava una
costruzione di due piani, con un giardino sia davanti che dietro la casa. Era
di colore bianca con marcapiani di legno. Era una tipica casa giapponese e il giardino
dietro casa era fatto in stile zen, con un piccolo laghetto e piante sistemate
in maniera armonica.
Nel giardino davanti invece…l’erba cresceva in modo disordinato e ad un ramo di
un grosso albero di ciliegio, si trovava appesa una piccola altalena. Inoltre
era presente anche una piccola casa sull’albero dove all’interno sembrava
esserci qualcuno, ma quella persona passò inosservata ai presenti, davanti alla
bellezza di quella casa.
“Nemmeno nei miei sogni ho mai avuto
una casa del genere!” disse Naruto “è fantastica”
Giunsero davanti all’entrata e Shikamaru, togliendosi le scarpe, chiese il permesso di
entrare.
Una voce di donna lo accolse
calorosamente, esso era sempre ben accetto a casa Uzumaki.
“Non sono solo!” disse l’uomo
avvisando la donna che aveva ospiti.
La donna uscì dalla cucina e mentre
si toglieva il copri fronte di colore bordeaux, che le teneva i lunghi capelli
rosa raccolti in alto, disse “Scusa, stavo preparando dei medicinali per il
lavoro e…ma cosa…?” disse
la donna sorpresa di vedere da ragazzini se stessa e suo marito.
Sakura e Naruto
spalancarono in modo anormale le mandibole, che arrivarono a toccare terra.
“Ecco risolto il mistero della moglie
di Naruto!” disse Kakashi
divertito riconoscendo in quella donna, la futura Sakura.
Naruto e Sakura si guardarono e
arrossirono. Si sentivano imbarazzatissimi e non riuscivano a guardarsi negli
occhi.
“Shikamaru,
mi vuoi spiegare?” chiese la donna, che si toglieva il grembiule sporco di
verde a causa delle erbe che aveva dovuto usare.
“Non so cosa sia successo! sappiamo
solo che arrivano dal passato, ma ignoriamo il motivo della loro presenza qui!”
Sakura li guardò pensierosa “Non sarà
un problema rivelare loro il nostro futuro? Potrebbero sempre cambiare le cose!
NARUTO cosa ne dice?”
“Non sa nemmeno lui cosa pensare!Però
si è offerto per ospitarli a casa vostra!” disse Shikamaru
tranquillo.
Una parte di se era sollevato dal
fatto che l’hokage, non lo aveva obbligato a portarsi
qualcuno a casa sua…come minimo Temari
lo avrebbe ucciso.
Eh si…Alla
fine dopo anni che si incontravano per organizzare esami chunin
e per garantire un buon rapporto tra foglia e vento, Shikamaru
e Temari non avevano più potuto fare a meno uno
dell’altro e la sorella del kazegake, aveva deciso di
trasferirsi a Konoha per poter stare con lui.
Ma nonostante si volessero bene, Temari aveva sempre l’ultima parola in casa e Shikamaru doveva sopportarla.
“Vorrei che NARUTO nel prendere
decisioni mi consultasse!” disse seccata la donna.
“Se disturbiamo, possiamo arrangiarsi
in un altro modo!” disse Sakura dispiaciuta di recare disturbo.
La donna sorrise “Non preoccuparti.
Non lascio la me stessa del passato a dormire sulla strada!”
SAKURA mostrò loro la casa e le
stanze in cui essi potevano sistemarli e durante il tour, si sentì il rumore di
passi accelerati e dalle scale si videro sbucare due bambine.
Una era di circa sei anni con capelli
lunghi castani e due occhi azzurro/verdi. Il suo nome era Miiko.
“Papà! Che bello vederti!” disse
correndo incontro al padre.
Shikamaru prese in braccio la piccola e le
scompiglio i capelli.
“ La mamma ti sta cercando da ore! Ha
detto che appena avessi messo piede in casa, ti avrebbe fatto a pezzi!” disse
la bimba divertita.
Shikamaru divenne blu dalla fifa.
“Cosa hai fatto sta volta? Temari ce l’ha sempre con te!” disse SAKURA sospirando.
“Temari?”
dissero Sakura e Naruto all’unisono a causa della
sorpresa.
“Cosa non ho fatto vuoi dire! Dovevo
lavare i piatti e me ne sono dimenticato a causa di tuo marito che mi ha
convocato d’urgenza, ma ovviamente lei questo non lo capisce!” disse Shikamaru sconsolato.
SAKURA vide che la seconda bambina
era rimasta nascosta e le fece cenno di avvicinarsi.
Era una bambina di 5 anni con capelli
rosa legate in due buffe treccine disordinate, che ricadevano davanti, e occhi
azzurrissimi. Indossava una maglia arancione, con sopra una salopette di jeans
sporca di terra.
Nonostante si comportasse da
maschiaccio, quando c’era qualcuno che non conosceva, diventava molto timida.
“Vi presento Naoko!
Dovreste aver già capito, ma nel caso vi fosse sfuggito, è figlia mia e di
NARUTO!”
Kakashi si abbassò all’altezza della bambina
che si nascondeva dietro le gambe della madre e scompigliandole i capelli, la
salutò.
La bimba non rispose, ma continuava a
guardare fissi i due ragazzi che erano davanti a lei. Per lei il copia-ninja
era lo stesso del suo tempo, dato che l’unica cosa che li differenziava erano
le rughe, ma con la maschera era impossibile notare la differenza.
Naruto e Sakura erano rossi come peperoni,
ma allo stesso tempo non riuscivano a togliere gli occhi di dosso dalla piccola
Naoko, che sentendosi osservata cercava maggiore
protezione dalla madre.
“Non aver paura! Loro sono Sakura e Naruto! Ti sembrerà strano, ma siamo io e tuo padre da
ragazzi!”
La bimba alzò il volto per guardare
la madre, la quale facendole un sorriso la tranquillizzò, ma mantenne comunque
le distanze di sicurezza.
“Non si finisce mai di scoprire!
Abbiamo scoperto che Shikamaru ha una figlia e che
voi due non sarete da meno…chissà come sono i miei
figli!” disse Kakashi
“Veramente Miiko
non è l’unica, ha un fratello gemello di nome Eichi!”
disse Shikamaru, mentre posava a terra la figlia.
I tre lo guardarono, poi una domanda
venne in mente a Sakura “Lei è…”
“Non ho altri figli…per
ora!” Disse SAKURA sorridendo. “ Non è il momento giusto per far nascere altri
bambini, infatti le nascite sono calate in questi anni!” ammise la donna.
“Ho notato una certa tensione,
soprattutto in NARUTO! Posso sapere cosa sta succedendo?” chiese il copia-ninja.
“la quarta guerra ninja è in corso da
più o meno quattro anni!” lo informò Shikamaru facendo sussultare gli altri “Vedendo il
villaggio oppure semplicemente i nostri figli giocare, non si direbbe, ma ci
aspettiamo un attacco da parte dei villaggi nemici a giorni. Fino ad ora siamo riusciti ad evitare che le
battaglie si svolgessero vicino o a Konoha, ma per
quanto riguarda Suna…ha
già subito gravosi danni a causa di questa inutile guerra!”
“Ma qual è il motivo di questa
guerra?” chiese Sakura preoccupata.
“Non lo immagini?” disse Shikamaru rivolgendo il suo sguardo verso Naruto “La maggior parte dell’Akatsuki
è stata sconfitta, ma non è scomparso
con loro, il desiderio di rivoluzionare il mondo con il potere di tutti i bijuu messi insieme! Madara Uchiha non si è ancora arreso dopo questi anni e purtroppo
il tempo che passa non sembra indebolirlo.”
Naruto abbassò la testa e strinse i pugni.
“L’hachibi
l’hanno già catturato?” chiese Kakashi, ma sapeva già
qual’era la risposta.
SAKURA annuì “Esattamente quattro
anni fa. Per questo si è arrivati a questo punto. I paesi alleati con Konoha si sono schierati contro i villaggi nemici per
proteggere NARUTO o meglio dire, noi per proteggere NARUTO mentre gli altri
paesi per proteggere loro stessi, ma poco importa quali siano le motivazioni di
uno o dell’altro, l’importante che collaborando insieme si arrivi a qualcosa!”
Sakura intervenne “Non capisco. Cosa
ci guadagnano i villaggi nemici a combattere per mettere le mani sul Kyuubi, se poi potrebbe accadere qualcosa di brutto anche a
loro?”
“Basta che l’artefice di questa
guerra abbia promesso ai capi villaggi, chissà quali vantaggi e
che loro si siano fatti abbindolare come scemi!” disse Naruto arrabbiato.
Kakashi gli mise una mano sulla spalla come
a volerlo tranquillizzare.
La sera trascorse abbastanza
serenamente. La cena preparata da SAKURA era squisita e gli ospiti mangiarono
con gran gusto. Solo Naoko fece capricci.
SAKURA cercò di imboccarla quando aveva
visto che la piccola si rifiutava di mangiare, ma essa non fece una piega. Si
rifiutò di aprire anche solo una volta la bocca e ingoiare il cibo e questo non
perché non le piaceva ciò che c’era nel piatto.
“Non mangio finchè
non arriva papà!” disse mettendo il broncio e allontanando il piatto davanti a
se.
SAKURA sbuffò. Era già qualche sera
che la bambina faceva così, ma la donna non diceva niente al marito per non
farlo preoccupare. Sapeva che NARUTO avrebbe preferito stare con loro,
piuttosto che lavorare e se non rincasava doveva esserci un motivo serio e la
guerra non era certo qualcosa da poco.
I nemici continuavano a procedere e
presto o tardi, Konoha sarebbe stata il campo di
battaglia. Avevano evitato il più possibile che ciò avvenisse, ma i ninja
cominciavano a scarseggiare e la resistenza cominciava a farsi ogni giorno più
debole.
“Naoko te
lo già spiegato! Tuo padre è al lavoro e non tornerà tanto presto! Quindi per
favore fai la brava e mangia. Altrimenti lo dico a tuo padre e tu non vuoi che
lui si arrabbi, dico bene?”
La bimba incrociò le braccia “tanto
lo so che non gli dici niente! altrimenti mi avrebbe già sgridato!”
La piccola non era a conoscenza di
quello che si stava svolgendo al di fuori della sua casa e dei suoi giochi, ma
aveva intuito che c’era qualcosa che preoccupava i suoi, soprattutto il padre e
aveva capito che la madre cercava di fargli pesare il meno possibile i suoi
capricci.
Naruto vedendo la scena volle provare una
cosa. Si alzò dal suo posto e si avvicinò alla piccola e afferrando il
cucchiaio in mano a SAKURA, provò a dare egli
stesso da mangiare a Naoko.
“Non avrò l’età di tuo padre, ma se
ti accontenti di un papà più giovane…” il ragazzo
sembrava imbarazzato a dire quelle cose “mangi qualcosa per me? per il tuo “piccolo”
papà?”
Naoko lo guardò un po’ perplessa, ma
quando guardò gli occhi del ragazzo, l’immagine di suo padre si sovrappose a
quella di Naruto e cominciò a mangiare senza più
lamentele.
Sakura e Kakashi
guardavano Naruto stupiti, incapaci di credere che quel
ragazzo che stava dando da mangiare a “sua” figlia, fosse lo stesso shinobi spavaldo e pasticcione di sempre.
Come al solito il ninja più
imprevedibile di Konoha aveva agito.
Sakura continuava a guardare sia lui
che la bambina e dopo un po’ di ritrovò con la testa abbassata per nascondere
il rossore, mentre Kakashi la osservava divertito.
Le 9.30 di sera arrivarono in un
baleno e mentre i tre ninja del passato discutevano fra loro, SAKURA si era recata a mettere a dormire la bambina.
Le raccontò una storia e le rimboccò le coperte. Naoko
doveva essere davvero esausta, perché si addormentò in fretta e quando SAKURA
si girò per tornare dai suoi ospiti, si accorse che qualcuno la stava
osservando.
“NARUTO! non ti ho sentito entrare!”
disse avvicinandosi a lui.
“Ho fatto pianissimo per non
svegliare nostra figlia! Tutto bene oggi?” le chiese dandole un bacio sulla
fronte.
SAKURA si abbandonò alle sue braccia
e annuì “Sentiamo molto la tua mancanza sai? Soprattutto Naoko!”
L’hokage le
accarezzò i capelli e ne odorò il profumo “mi mancate molto anche voi. Scusa se
ho fatto tardi anche oggi!”
La donna sciolse l’abbracciò e lo
colpì in testa “Baka, credi che sia arrabbiata per
questo? Lo so che stai lavorando per il
bene del villaggio, nessuno te ne fa una colpa…solo
non ti trascurare troppo.”gli passò una mano sul volto sfiorando la barca che
accennava a crescere “Guardati, sei così pallido, hai mangiato almeno
qualcosa?” le chiese preoccupata.
NARUTO le accennò un sorriso e scosse
la testa.
SAKURA sospirò e si fece seguire in
cucina. Prevedendo che il marito non avrebbe mangiato niente fino al suo
rientro, gli aveva lasciato qualcosa da parte e ora si accingeva a riscaldargli
il pasto.
“Salve!” disse l’uomo salutando i
presenti “Vi trovate bene qui?”
“Eccome, questa casa è fantastica!”
disse Naruto, appoggiato da Sakura.
“concordo con loro, ma mi sento di
peso. C’è qualcosa che posso fare mentre sono qui? Svolgere qualche missione ad
esempio!” chiese Kakashi.
NARUTO non acconsentì così
velocemente che tutti lo guardarono stupito.
“Scusa e che…penso
ti abbiano messo al corrente della situazione e se ti lasciassi partecipare a
qualche missione e sfortunatamente in una di queste perdessi la vita, la storia
cambierebbe…di parecchio anche!”
“Ma se si evita di arrivare alla
quarta guerra mondiale dei ninja non è meglio? Perché non provare a cambiare
questo aspetto del vostro presente?” chiese Naruto.
SAKURA mettendo davanti al naso del
marito i piatti pieni di cibo rispose “Perché non solo le cose brutte
cambierebbero, ma anche quelle belle e non sapendo esattamente cosa e dove
abbiamo sbagliato, correremmo un rischio enorme!”
“E comunque la quarta guerra dubito
che si possa evitare! Alla fine che sia
io o un altro jinchuuriki a rimanere l’ultimo,le
terre che non vogliono che il mondo che conosciamo sia distrutto, si
alleerebbero contro quelle che non hanno idea di cosa possa capitare!” disse
serio l’hokage.
SAKURA sbuffò “NARUTO non è colpa
tua!”
“Indirettamente si! in qualsiasi modo
si concluderà questa guerra, la causa sarà sempre mia. Se vinciamo noi questa
guerra, sarà mia la colpa di tutte le
vittime che ci sono state, che hanno combattuto affinchè
il demone che mi porto dentro, non finisca in mani sbagliate e se invece mi catturano e riescono ad
ottenere il potere del Kyuubi, sarà mia la colpa
della distruzione del mondo che conosciamo, colpa la mia incapacità di
proteggere me stesso e quello che amo!” disse l’uomo a testa china, mentre
giocava con il cibo con le bacchette. Aveva detto tutto questo non con rabbia o
tristezza, ma con rassegnazione. Sapeva che era così e se tutti gli dicevano il
contrario per farlo stare meglio, era convinto della sua colpevolezza, anche se
non aveva potuto scegliere il suo destino.
SAKURA non disse niente. sapeva che
era guerra persa cercare di fargli cambiare idea. A differenza sua Kakashi provò a opporsi, ma la donna gli fece cenno con la
testa di non proseguire la conversazione.
Aveva bisogno di non pensare alla
guerra e alla sua condizione di Jinchuuriki almeno
quando era a casa.
Si misero a discutere di altro e a
ricordare i tempi passati.
“Naruto,
abbassa la voce!” disse Sakura mettendo un dito davanti alla bocca del
compagno, indicandogli con l’altra mano il futuro se stesso, il quale
incrociando le braccia sul tavolo e appoggiandoci la testa sopra , si era
addormentato.
Ma il suo sonno durò poco, perché un
forte boato fece sussultare tutta Konoha.
NARUTO si alzò di scatto e uscì in
giardino insieme agli altri, per vedere cosa stava succedendo.
Verso il centro di Konoha si alzava un denso fumo.
“Cosa sta succedendo?” chiese SAKURA
agitata.
“Non lo so, ma potrebbe trattarsi di
un incidente avvenuto in qualche casa. Se i nemici attaccassero, dubito che
riuscirebbero ad inoltrarsi così tanto nel villaggio, senza che nessuno avesse
dato l’allarme! E poi non avverto nessuna minaccia” disse l’hokage
“Io vado a controllare! Se vedi che le cose si mettono male, prendi Naoko, avverti gli altri e mettetevi al sicuro! D’accordo?”
SAKURA lo guardò preoccupata “Sta attento!”
NARUTO corse verso il luogo dove era
avvenuta l’esplosione e Kakashi lo seguì nonostante
il suo allievo gli avesse chiesto di tenersi alla larga.
“Starò attento a non farmi uccidere,
farò combattere i miei cloni se necessario!”
I due arrivarono sul posto in pochi
secondi e quando arrivarono videro alcuni ninja che si allontanavano dal luogo.
Alcuni di loro si avvicinarono a NARUTO e lo rassicurarono.
Quell’esplosione non era dovuta a un
attacco nemico o altro, semplicemente un genin e un chunin che volevano allenarsi, scontrandosi fra di loro,
avevano provocato quell’esplosione.
Due ragazzi si trovavano davanti a un
uomo dai capelli grigi e una maschera sul volto, che non la smetteva di
ricoprirli di insulti.
“Hikaru, Haru! Possibile che ogni volta che ci sono dei casini,
siete sempre voi gli artefici?” li rimproverò l’hokage
avvicinandosi a loro “Non è il momento di giocare! Il villaggio è in allerta e
c’è già abbastanza tensione senza che voi facciate spaventare la gente!” disse
con voce grossa.
“non stavamo giocando, ma
allenandoci!” dissero all’unisono i due.
“State zitti se non volete aggravare
di più la vostra situazione!” disse KAKASHI prendendo parola “Cosa vi è saltato
in mente? Vi sembra questa l’ora adatta per andare ad allenarvi? senza nemmeno
un adulto che vi controlli?”
KAKASHI si accorse solo allora del
suo passato se stesso e spalanco l’unico occhio visibile
“Kakashi ti
presento i tuoi figli! Ti avverto che non daranno vita facile nè a te né a me!” disse NARUTO guardando ancora storto i
due ragazzi.
“L-loro
s-sono i…i miei figli?” chiese il copia-ninja
stupito.
Haru, il più grande di 15 anni, aveva i
capelli neri/viola scuro e due occhi molto simili al padre, quasi annoiati.
Hikaru di 12 anni, aveva i capelli grigi
lunghi e legati in una coda che gli cadeva davanti e due occhi furbi, che
ricordavano quelli della madre.
“Cosa cavolo sta succedendo? Perché
quel tizio si è trasformato in nostro padre? Ce ne basta uno!” dissero i
ragazzi beccandosi un’occhiataccia dal padre.
“non è un jutsu,
ma è vostro padre a 30 anni! Viene dal passato e sarete contenti di sapere che
non avete fatto una bella figura!” l’hokage fece una pausa poi rivolgendosi al giovane
copia-ninja “Posso consigliarti di non fare figli? O almeno se proprio vuoi,
fai delle femmine, sarebbero più tranquille!”
Kakashi lo guardava perplesso
“tranquille? Con la madre che si
ritrovano? Non c’è da meravigliarsi se questi due sono cresciuti così!”disse
KAKASHI “ Comunque me stesso, se posso consigliarti, stai lontano dalle donne!”
Si sentii uno schianto al suolo. I
due ragazzi giacevano a terra con due bernoccoli enormi sulla testa.
“non ti conviene parlare male di me,
con il tuo te stesso del passato, se non vuoi fare la fine dei tuoi
figli!”disse una donna dai lunghi capelli viola scuro lasciati sciolti e due
occhi neri molto arrabbiati. Essa prese i due ragazzi per il colletto delle
loro tute e disse ”Razza di idioti! Cosa vi è saltato in mente? Vi insegno io a
disobbedire gli ordini di vostra madre!”
“A-Anko?”
disse Kakashi incredulo “è lei la mia futura moglie?”
Kakashi era sotto shock. Il futuro se stesso gli si
avvicinò e dandogli qualche pacca sulla schiena e disse “Segui il mio
consiglio, stalle alla larga e non sposarti mai!”
Purtroppo per lui Anko
l’aveva sentito e anche al copia-ninja sarebbe aspettato un brutto rientro a
casa.
“Cosa è successo?” chiese Sakura
vedendo NARUTO e il suo maestro, alquanto sconvolto, rientrare.
“Haru e Hikaru hanno avuto la brillante idea di allenarsi a
quest’ora e di far scontrare le tecniche che stanno creando, una contro l’altra
per vedere quale era la migliore!” rispose NARUTO
“sono sempre loro!” disse rassegnata
SAKURA.
“Quei due prima o poi finiranno in
ospedale. Far scontrare due tecniche ancora incomplete, di cui non si conosce
ancora gli effetti che possano avere. È una cosa da pazzi! Se non avessero una
mente brillante come il padre e l’astuzia di Anko,
col cavolo che li facevo diventare ninja, ma ora come ora sanno fare solo
pasticci!” disse sbuffando l’uomo.
Quando Sakura e Naruto
scoprirono il perché il loro maestro era come in trans, rimasero sconvolti. Non
avrebbero mai immaginato che una donna come Anko
potesse piacere a Kakashi.
L’indomani NARUTO si alzò ancora
prima dell’alba per poter continuare a
creare strategie da utilizzare in battaglia. Alcune di quelle passate si erano
dimostrate efficaci, ma il loro numero era quasi pari a quelle che erano state
un totale fallimento.
Shikamaru arrivò verso le otto e trovò NARUTO
già indaffarato, il quale per stare sveglio aveva già bevuto tre caffè.
“Non ti fa bene tutto quel caffè. Sei
già abbastanza nervoso di tuo ultimamente, non hai bisogno di un incentivo!” lo
prese in giro il ragazzo.
“Di un aiuto per essere ancora più
nervoso no, ma se non prendo qualcosa che mi tenga sveglio, mi addormento… e non è il momento adatto!” disse serio l’hokage.
Shikamaru sospirò “NARUTO, da quanto tempo non
ti fai una dormita decente? Insomma sei sempre rinchiuso qui dentro!”
“Sarà una settimana se non di più!”
rispose facendo alzare un sopracciglio a Shikamaru
“Non posso riposarmi, mentre rischiamo di essere attaccati da un momento
all’altro! I ninja che avevo mandato in missione al confine del paese del
fuoco, sono stati sterminati dai paesi nemici…potrebbero
arrivare qui a momenti. Devo fare in modo di preservare più vite possibile. So
bene che non posso evitare vittime, ma devo almeno lavorare affinchè
questi morti siano il meno possibile!” disse serio l’uomo passandosi una mano
stancamente sul viso.
“su questo hai ragione, ma se
continui così potresti ammalarti e andare a far compagnie alle tante vittime di
questa guerra!” disse Shikamaru.
“Almeno non ci sarebbe più motivo per
continuare questa guerra. Con me se ne andrebbe anche kyuubi!”
Quella frase fece arrabbiare Shikamaru, il quale sbattè i pugni
sulla scrivania.
“Ti rendi conto di quello che dici?”
lo rimproverò
L’hokage
sembrò come risvegliarsi e si abbandono sulla sedia a testa bassa “Si, scusa! È
stato un momento di debolezza, non dirlo a SAKURA per favore! Non voglio che si
preoccupi anche di queste uscite fuori
luogo!”
Shikamaru sorrise “Non lo farò. È la stanchezza che ti ha fatto parlare e questa
schifosissima situazione! Senti un po’, ti può servire una mano?”
NARUTO gli fu davvero grato e
accettando il suo aiuto, lo mise al corrente delle ultime notizie che aveva
ricevuto dai paesi alleati. I nemici erano proprio alle porte e ormai uno
scontro era inevitabile.
Salveeeeeee. Ecco il secondo capitolo. Mi sembra scritto un po’ male e anche se ho
corretto certe cose, mi dà ancora quell’impressione…spero
appunto che sia solo una sensazione.
Fatemi
sapere se vi piace o no. anche le critiche sono accettate per sapere dove
migliorarmi.
Sono
contenta che questa ff sia piaciuta…bhe
almeno a quelli che me l’hanno fatto sapere.
Grazie
mille a Fiore-di-ciliegio; cleo92;brave soul e Avis. Grazie
per le vostre recensioni, spero che anche questo capitolo vi piaccia.
Ciao
A
presto
Neko =^_^=