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Autore: Beatrix e Yuki689    02/02/2010    15 recensioni
[Tratto dal Capitolo 5] " Il Rosso rimuginò in silenzio qualche istante: “Perché dovrei fare un favore a Dragon”? - “Lo devi fare perché è tanto importante per noi quanto per te fermare Smoker… E sappiamo bene quanto tu tenga agli equilibri. I tempi non sono ancora maturi…” e la sua voce era ferma e tagliente. “Shanks, è una questione di vita o di morte. Noi siamo blindati, non possiamo agire in così poco tempo. Dragon te lo sta chiedendo per favore” e si vergognò di implorarlo, anche se era per conto di qualcun altro. […] “Sappi che Dragon mi dovrà un grosso favore” aveva incalzato lui, con un tono lugubre nella voce. “Dragon non è come te. Lui le promesse le mantiene” concluse lei con freddezza, ponendo fine alla chiamata."
Salve a tutti! Siamo Beatrix e Yuki689 e questa è la nostra prima fan fiction scritta a quattro mani: ambientata tra la saga di Water Seven e la fine di Thriller Bark, narrerà principalmente dell’intenzione della Marina nel catturare Pugno di Fuoco. Ma sia i Pirati che i Rivoluzionari avranno qualcosa da ridire in merito. E anche qualche scheletro nell’armadio da tirare fuori, con cui farci i conti. Speriamo di avervi incuriosito abbastanza! Buona lettura!
Genere: Drammatico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Shanks il rosso, Smoker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti!
Come scritto nell'oggetto, siamo Beatrix e Yuki689 con l'account dedicato ai nostri lavori di coppia, e questa è la nostra prima storia scritta a quattro mani. Abbiamo iniziato questa splendida esperienza a Giugno 2009, per terminarla esattamente l'1 Febbraio 2010, dandoci dentro a ritmo di due capitoli (in media) a settimana e, se devo essere sincera, abbiamo fatto pure in fretta vista la lunghezza della storia (che sì, sarà lunga davvero e vi terrà compagnia, se lo vorrete, per parecchio tempo ^^)!

Abbiamo avuto una mente un pò contorta per partorire una storia del genere, ne siamo consapevoli! Speriamo solo che possa essere di vostro gradimento. Personalmente noi, sarà che è la nostra prima opera scritta assieme, ci siamo affezionatissime e, quando l'abbiamo finita, assieme all'esultanza, una lacrimuccia probabilmente ci è scappata. ^^'''

E' stata comunque scritta con l'intento di farne un seguito, tuttavia dobbiamo aspettare che Oda si porti avanti con l'opera principale (capirete il perchè). Ora come ora, probabilmente, ci dedicheremo alle nostre storie personale, ma non nascondiamo che la nostra collaborazione potrà essere destinata a durare a lungo.

Essenzialmente, i protagonista principali, attorno ai quali si svolge la vicenda sono Ace e il Nuovo Personaggio. A sua volta, attorno a loro, gireranno altri due personaggi: Shanks e Smoker. Non vi anticipiamo altro, perchè non vogliamo rovinarvi la sorpresa, solo, non pensate che sia la solita storia con la coppietta di mezzo. Perchè non è assolutamente così, di casini in merito ce ne saranno eccome, e sarà tutt'altro da quello che può sembrare da queste righe! :p

Ah, sarò io a pubblicare (Beatrix), tuttavia Yuki risponderà a parte alle recensioni che saranno postate (ed io posterò anche i suoi pareri, assieme ai miei): sarà un angolo delle risposte LUNGHISSIMO. :D Questo per permetterle di portarsi avanti con i suoi lavori (e di destreggiarsi con i suoi impegni, visto che è mortalmente sommersa!).
Aggiornerò regolarmente (incrociamo le dita!) il martedì sera e la pubblicazione sarà settimanale. Ogni capitolo avrà anche la sua colonna sonora personale (se cliccate sopra vi si aprirà la pagina di youtube con la canzone linkata).

Bene, avrete capito che il dono della sintesi di certo non è di casa, qui da me. u_u Credo, dunque, sia anche l'ora di lasciarvi al primo capitolo! Buona lettura a tutti quanti!


..:: Beatrix e Yuki ::..








CAPITOLO 1: CONVOCAZIONE.
(Chapter soundtrack: American Idiot - Greenday)


Quella mattina si era alzato di malumore, forse dovuto al caldo insopportabile che non dava tregua nemmeno di notte, forse per via di quegli idioti dei suoi sottoposti che non sapevano far nulla di buono se non combinare guai.

Si era seduto su di una sedia collocata all'ombra, sul ponte, per poter osservare l'orizzonte. Stava inspirando profondamente fumo dai suoi due sigari in modo da riuscire a riottenere un po' di tranquillità interiore ed evitare che i suoi nervi fossero a fiori di pelle, cosa che sarebbe andata a discapito dei suoi subordinati e della sua lucidità. Soprattutto quest'ultima non poteva lasciarsela venire meno se voleva riuscire a mettere le mani su Cappello di Paglia che ormai era divenuto il suo obbiettivo principale.

Liberò una nuvola di fumo, che uscì con prepotenza dalle sue labbra incurvate all'in giù, il quale si disperse velocemente nell'aria, complice il vento arido che soffiava su quel tratto della Rotta Maggiore. Si stavano avvicinando a un'isola estiva e ciò spiegava quel clima torrido il cui unico effetto era sfiancare gli umani imprigionati sulla nave.

"Signore! Signore!" lo chiamò una voce femminile alle sua spalle che lo costrinse a voltarsi.

Tashigi era arrivata correndo e grazie alla sua prodigiosa sbadataggine inciampò, andando a finire addosso al commodoro. Con un sopracciglio alzato per la solita goffaggine che dimostrava la sua sottoposta e quella leggera irritazione sempre impressa sul suo volto, l'aiutò in modo rude a rialzarsi.

Le avrebbe voluto far notare che se aveva degli occhiali da vista tanto valeva usarli, invece che tenerli come accessorio decorativo sui capelli. La osservò intanto che si prodigava in inutili scuse visto che a lui non servivano. Come tutti anche lei cercava di tenere il meno possibile abiti addosso e questo andava a favore della messa in mostra delle sue forme. Tuttavia, visto l'espressione preoccupata della giovane, l'attenzione di Smoker ora era tutta rivolta a ciò che stava per comunicargli.

- Ho l'impressione che questa sia davvero una pessima giornata - pensò in attesa, con volto severo, mentre i sigari in bocca si consumavano lentamente.

"Una chiamata per voi, Commodoro!" ansimò Tashigi per il caldo e per l'imbarazzo di essere finita addosso al suo capo "Pare sia molto urgente e viene direttamente dal Quartier Generale della Marina".

"Che cosa vogliono?" chiese seccato.

"Solo che hanno una comunicazione di massima urgenza per voi".

Non riusciva a immaginarsi un valido motivo per cui dovesse essere fatta una chiamata a lui proprio dai piani alti della Marina. Sperava solo che non fosse nulla di rilevante visto che, finalmente, aveva l'opportunità dopo molto tempo di rimettersi all'inseguimento di Cappello di Paglia. Un'opportunità che non voleva perdere, anzi, sfruttare al massimo per mettere finalmente le mani su quel moccioso che sapeva irritarlo profondamente.

Una nuova nuvola di fumo si disperse nell'aria mentre Smoker rientrava nella cabina dov'era collocato il lumacofono, a passi pesanti e decisi. Sentiva la spadaccina seguirlo e la lasciò fare.

"Qui Smoker" aprì la conversazione con voce aggressiva e scocciata.

Non aveva voglia di perdere tempo dietro la burocrazia o giochetti di potere, a lui interessava solo fare il suo lavoro, nient'altro. Dunque voleva chiudere il più in fretta quella comunicazione e le formalità varie per potersi dedicare alla cattura dei pirati che infestavano l'oceano.

Tutti i suoi piani vennero sbriciolati nel momento stesso in cui la voce dall'altra parte del lumacofono proferì parola.
Appena la riconobbe ebbe la sgradevole sensazione che la sua opportunità per confrontarsi con Cappello di Paglia si stesse riducendo in polvere davanti ai suoi occhi e che lui non avrebbe potuto farci nulla.

"Commodoro Smoker, qui è Sengoku che vi parla" s’interruppe per lasciare tempo che quell'informazione essenziale e shoccante prendesse possesso della mente del suo interlocutore, prima di continuare "La vostra presenza è richiesta, d'urgenza, al Quartier Generale".

Smoker non si lasciò incantare troppo dal fatto di star parlando con il Grande Ammiraglio in persona. Anche se quelli erano ordini, voleva almeno una spiegazione che potesse chiarirgli per quale motivo gli fosse stata fatta una simile richiesta.

"Signore, sto dando la caccia a dei pirati..."

"Non importa, manderemo altri. L'aspettiamo presto. Buona giornata, Commodoro Smoker".

La comunicazione venne interrotta prima ancora che dall'altra parte si potesse ribattere.

Un moto di rabbia si andò lentamente a sovrapporre allo stupore che quella chiamata aveva suscitato in lui. La sentiva divampare nel suo petto impetuosa, tanto che dovette trarre profondi e ampi respiri, che andarono a consumare rapidamente i sigari che ancora stringeva tra i denti.


Gettò quello che rimaneva nel cestino prima di accendersene altri con il viso contratto in una smorfia di pura ira per l'ordine che aveva appena ricevuto.

La cosa che lo faceva infuriare non era tanto l'abbandonare la caccia, lasciare ancora una volta il suo inseguimento a Cappello di Paglia e dedicarsi a un'altro lavoro. No, quello che in quel momento gli rodeva nell'anima era il modo in cui aveva ricevuto tale comando: quel tono pacato, ma che non ammetteva repliche e non ascoltava, non gli aveva offerto nemmeno una scusa dietro la quale nascondere quell'ordine improvviso.

"Commodoro?" la voce preoccupata di Tashigi lo riportò alla realtà.

Posò i suoi occhi grigi sulla giovane donna che lo fissava in attesa di una qualche spiegazione, ma come poteva darne a lei quando non ce le aveva nemmeno lui?

Si alzò di scatto, uscendo nuovamente all'aria aperta.

- E' davvero una pessima giornata - sbottò mentalmente prima di cominciare a dare ordini sull'inversione di rotta che li avrebbe condotti al Quartier Generale della Marina. Sentiva su di sé gli occhi zaffiri e interrogativi della ragazza che non osava rivolgergli alcuna domanda.

Ormai lo conosceva abbastanza da capire quando non era dell'umore adatto per mettersi a parlare e, segretamente, le era grato per la sua non insistenza in quel momento nell'ottenere delle risposte.

Infondo, non c'era nemmeno molto da dire.


Il Quartier Generale era una costruzione imponente. La sua struttura era antica, ma continuava a essere solida e a trasmettere un senso di potenza e impenetrabilità. Mai, quel luogo, era stato violato e lì regnava sovrana la giustizia suprema che, con enorme fatica, la Marina tentava di diffondere nel mondo corrotto dai pirati. Lì, da secoli, gli ufficiali tentavano di coordinare le tattiche migliori per riuscire finalmente a portare pace in tutte le terre, distruggendo una volta per tutte la feccia che ricopriva il mondo.
 
Smoker non era fatto per rimanere chiuso in quattro mura, per quanto solide e maestose. L'attività passiva non gli si addiceva e tanto meno quella fatta di convenevoli, fogli da firmare, piani da preparare e quella politica sempre un po' sporca e marcia che viveva tranquillamente in quei luoghi.

Nonostante credesse ancora nella Marina, non era così illuso da credere che al suo interno non vi fossero i corrotti e gli arrivisti, che tentavano solo di guadagnarsi una posizione. Quella sporcizia esisteva anche lì, semplicemente pensava che il sistema potesse funzionare abbastanza bene da non risentire della loro presenza.

Percorreva a gran passi i corridoi, ignorando le persone che li popolavano e le loro occhiate.

Ricordava dove fosse collocato l'ufficio di Sengoku, nonostante non vi andasse da molti anni ormai. La sua memoria era ottima tanto da riuscire persino a riportare alla mente gli altri luoghi del Quartiere che aveva visitato quando era più giovane.

"Signore".

Un soldato in divisa, impeccabile e senza nemmeno una piega, gli si era avvicinato con aria severa. Non riusciva a scorgerne il viso a causa della visiera del cappello, ma aveva la vaga impressione che fosse contrariato anche se si sforzava di trattenere quel sentimento.

"Che c'è?" sbottò poco paziente Smoker.

"E' vietato fumare nei corridoi".

Per tutta risposta il commodoro fece uscire un'ingente quantità di fumo dalla bocca indirizzandola al giovanotto di fronte a sé. Non era proprio dell'umore adatto per mettersi a discutere con una recluta che passava le sue giornate a far lavoro d'ufficio, senza contare che mentre quel soldato si preoccupava di una cosa tanto insignificante, per i mari scorrazzavano bande di pirati che assaltavano, saccheggiavano e depredavano.

"Finisco questo sigaro" borbottò allontanandosi.

Ci aveva impiegato tre giorni di navigazione per tornare al Quartier Generale. Giorni che avrebbe potuto spendere alla ricerca di Cappello di Paglia, quindi sperava fermamente che il motivo di tale chiamata avesse alla base fondate motivazioni. Eppure un presentimento negativo gli riempiva lo spirito e lo metteva in guardia.

Purtroppo davanti a Sengoku non poteva lamentarsi più di tanto essendo il Grande Ammiraglio, tuttavia nutriva ancora una vaga speranza di poterlo persuadere adottando magari la giusta strategia. Non era certo un oratore, il che poteva rivelarsi un problema se si fosse dovuto mettere a discutere qualche ordine, ma in faccia a Sengoku non poteva rispondere in malo modo o troppo bruscamente.

Arrivò davanti alla porta del suo ufficio e bussò.

Non attese molto per trovarselo davanti, con quel suo assurdo cappello con il gabbiano, gli occhiali rotondi e quella barba intrecciata e lunga. Come sempre aveva un'aria mite e pacifica, ma era tutta apparenza. Questo era ciò che pensava Smoker e buona parte del resto della Marina, perché infondo un uomo non poteva certo diventare la seconda carica più importante del mondo senza avere una certa forza e uno spirito tutt'altro che misericordioso.

"Buongiorno, Commodoro Smoker" lo salutò bonariamente Sengoku.

"Salve" borbottò cercando di trattenere il più possibile il suo tono rude.

"Pensavo di ricevervi prima".

"Purtroppo eravamo parecchio distanti dal Quartier Generale della Marina, ci abbiamo impiegato parecchio per raggiungervi".

"Comprendo, non ci sono problemi se le cose stanno in questo modo".

Smoker strinse tra i denti i sigari con maggior forza per evitare di rispondere sgarbatamente, ripetendosi che era meglio attendere in silenzio gli ordini che doveva comunicargli. Doveva trattarsi di qualcosa si grosso per aver richiesto la sua presenza lì, per comunicargli personalmente le direttive volevano evitare intercettazioni nonostante le loro linee fossero le più sicure del mondo.

"Vi ho tenuto sotto controllo" esordì Sengoku intanto che cominciava a camminare lentamente per i corridoi con le mani incrociate dietro la schiena "Il vostro è un lavoro impeccabile e la vostra dedizione assoluta alla Marina".

"E dovevate spiarmi per saperlo?" sbottò incapace di trattenersi il Commodoro.

"Siate paziente" lo pregò con tono affabile l'altro uomo "D'altronde questi sono periodi estremamente delicati e volevano essere assolutamente certi che voi foste incorruttibile, soprattutto per la missione di massima segretezza che vi stiamo per impartire. Quindi capirete bene la nostra premura, la spia che vi ha seguito doveva solo assicurarsi che voi foste impeccabile".

"Che missione?" chiese Smoker cercando di non pensare al fatto che fosse stato pedinato.

Se non avesse abbandonato quella parte della conversazione rischiava di perdere la già poca pazienza di cui disponeva e che in quei tre giorni era stata seriamente stata messa a repentaglio.

Non riusciva a comprendere a che gioco stessero giocando i piani alti e non era nemmeno certo di volerlo sapere, sperando che alla fine fosse tutto finalizzato al raggiungimento dei loro scopi di giustizia.

"Si tratta di Ace Pugno di Fuoco" rispose con naturalezza come se stessero disquisendo sul tempo o su quanto zucchero andasse messo nel caffè "Tuttavia, approfondiremo tra poco, non appena arriveremo al cospetto dei Cinque Astri".

Gli occhi di Smoker si sbarrarono per la sorpresa a quelle parole. Ora la sua mente aspettava solo risposte, impazientemente, che non riusciva a trovare da solo.

Proseguirono in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, anche se quelli del Commodoro parevano più tumultuosi e confusi di quelli dell'altro uomo che tranquillamente passeggiava con noncuranza tra i corridoi del Quartier Generale.
Infine giunsero davanti a un'immensa porta di legno che venne spalancata con solennità da due guardie ai due lati di essa.

All'interno, in una stanza circolare e ampia, vi erano due divani e su di essi sedevano cinque anziani signori, dagli sguardi severi e saggi, i cui lineamenti parevano dove incarnare l'apice della somma giustizia, bontà e armonia che il mondo potesse conoscere. Quelle persone componevano l'organo al vertice del Governo Mondiale.

Smoker non li aveva mai incontrati di persona, non sapeva nemmeno che facce avessero e trovava ridicolo che per un misero incarico fosse stato convocato dinnanzi a loro. Che cosa c'era dietro di così grosso?

Ormai sapeva che non avrebbe più nemmeno potuto tentare di svincolarsi dall'ordine che gli avrebbero dato, perché dinnanzi a loro non avrebbe retto il suo desiderio di dare la caccia a Cappello di Paglia, per quanto quest'ultimo fosse pericoloso. Era stato convocato lì perché volevano essere certi che comprendesse l'importanza della missione che stavano per conferirgli e la portasse a termine con la conseguente diligenza.

Strinse tra i denti i tre sigari che ormai si erano per metà consumati da quando insistentemente continuava a inspirare.
 
"Salve Commodoro" lo salutò uno dei Cinque Astri.

"Buongiorno".

"Lei è stato convocato qui perché le stiamo per affidare un compito di assoluta delicatezza" prese la parola un altro.

"Più precisamente la cattura del pirata conosciuto come Pugno di Fuoco, comandante della seconda flotta di Barbabianca. Vogliamo che ce lo porti vivo e usando la riservatezza più alta" intervenne quello al suo fianco.

"Questa missione sarà segreta, il che comporta che oltre a lei solo poche persone potranno esserne informate e qualsiasi fuga di notizia sarà considerata una sua mancanza" continuò il quarto.

"Può usare la sua ammiraglia naturalmente, ma del suo equipaggio sarebbe meglio che non venga rivelata la sua nuova missione, se non strettamente necessario" concluse l'ultimo.

"Quindi dovrei lasciare l'inseguimento di Rufy Cappello di Paglia per dedicarmi a quella del fratello maggiore, in massima segretezza?! Per quale motivo, se mi è concesso chiedere?" controllò come meglio poté il proprio tono per evitare di sembrare troppo acido.

"Vogliamo che Pugno di Fuoco subisca un'esemplare punizione che andrà come deterrente per tutti gli altri pirati" rispose Sengoku prima di porgergli un foglio.

"Qui ci sono le coordinate dell'ultimo avvistamento che abbiamo ricevuto del suddetto soggetto, speriamo che possa risalire a lui facilmente. Buona giornata, Commodoro Smoker".

Era stato liquidato e la consapevolezza di ciò lo faceva imbestialire.

I sigari vennero ridotti in cenere in due secondi una volta fuori dalla sala.

Non gli avevano dato una spiegazione decente, ne si erano sforzati di trovare una menzogna che almeno stesse in piedi, dato che per dare una punizione esemplare andava benissimo anche Cappello di Paglia dopo i fatti di Alabasta. L'unico motivo per cui lo avevano fatto arrivare fino al Quartier Generale era per fargli comprendere che non poteva assolutamente fallire e che non aveva modo di divincolarsi da quell'ordine.

Poco male in fin dei conti.

Pugno di Fuoco era comunque un ottima preda ed era meglio pensare a catturarlo che cercare di comprendere i secondi fini dei Cinque Astri, cosa che lo avrebbe sicuramente portato in acque agitate.

Riaccendendosi i sigari una volta uscito dalla struttura, si incamminò con passo deciso verso la sua ammiraglia.





- TO BE CONTINUED -

   
 
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