Fuori
uno!
<<
Avevo ragione o no?>> sorrise
Ephram.
Stava fissando fuori dalla finestra che dava sul giardino innevato.
Ally, in
tenuta invernale, aveva appena ridacchiato mentre i gattini giocavano,
Coone
perfettamente ambientato alla neve alta, Famiglio sprofondandoci
dentro. Era
stato quello che aveva fatto sorridere la giovane Strega. Ora aveva
preso in
braccio di slancio il minuscolo animale per non farlo bagnare
ulteriormente.
Ephram si voltò verso il Fantasma, che stava annuendo
accanto a lui.
Erano passati quattro giorni, e con essi il Natale. Era il 27 Dicembre
e Ally
era migliorata tantissimo dal suo arrivo. Adesso era meno assente di
prima e
riusciva addirittura a interessarsi all'ambiente esterno, che prima la
terrorizzava.
<< Ma non è ancora uscita di
casa...>> obiettò Lord Churchill con
la sua voce leggermente cavernosa.
<< Datemi tempo, milord. Le mura del giardino sono alte,
e per adesso le
va bene così. Ma entro l'inizio della scuola farò
di lei una persona
equilibrata. Me lo sono giurato.>> rispose deciso. Gli
venne in mente una
citazione da Romeo e Giulietta: Sulle ali dell'amore ho
superato queste
mura.... L'aveva pronunciata Charlotte la prima volta che era
entrata in
casa, quando ancora non si conoscevano e lui non aveva idea di nulla
della vita
dei Normali. L'aveva apostrofata chiedendole come avesse fatto a
entrare in
casa sua, e lei gli aveva tranquillamente spiegato che quella casa era
divisa
in quattro parti, due delle quali erano sua e di suo fratello Boone,
che
sarebbe arrivato nel pomeriggio. Gli aveva mostrato il contratto,
spiegandogli
i punti che lui non aveva avuto il coraggio di farsi chiarire
all'agenzia, e
gli aveva fatto un bel sorriso. Coone le si era strusciato addosso
appena aveva
messo piede in casa, dichiarandole un improvviso quanto imperituro
amore. E
anche lui l'aveva amata subito. Sorrise a quel ricordo, poi strinse le
mani a
pugno. Avrebbe fatto fuori il Fantasma quanto prima. Di sicuro, prima
che la
sua Lotte tornasse a casa e scoprisse chi era lui.
Due
giorni dopo, Ephram
aggrottò le sopracciglia per l’ennesima volta,
rendendosi conto che il Fantasma
innervosiva non solo il piccolo, debole Famiglio, ma anche
Coone… e anche lui,
per la maniera in cui sorvegliava continuamente Ally. Aveva
l'impressione che
evitasse di lasciarla sola non per aiutarla, bensì per
impedirle di
riprendersi.
Il che era assurdo, visto che le anime che si votavano a una Casa in
cambio
dell'eternità esistevano solo per proteggere i membri della
Famiglia.
Ma lui non riusciva a fidarsi lo stesso.
Anche Famiglio e Coon stavano diventando insofferenti. Il suo
Catalizzatore lo
guardava come per suggerirgli qualcosa di fondamentale, che lui non
riusciva
ancora a cogliere.
<< Milord, ve ne prego, riposate adesso. Ally mi sembra
sufficientemente
tranquilla.>> lo aveva detto in tono inequivocabilmente
gentile, per cui
il lampo di rabbia che passò
nelle
pupille opache del Fantasma era doppiamente ingiustificato.
<< Ma io...>> cominciò a
protestare Lord Churchill, ma Ephram alzò
un braccio.
<< Vi comando di entrare nel Cofanetto fino a mio nuovo
ordine. Non
intendo... farvi sgobbare tanto.>>
Il Fantasma annuì e scomparve. Ephram attese che il
Cofanetto incantato si
richiudesse e sospirò: i Fantasmi sono assoggettati agli
ordini dei loro
Padroni. In quanto futuro Capofamiglia, aveva pieno diritto di
esercitare la
sua autorità in quel modo. Peccato che avesse scoperto di
odiare quella
prospettiva.
Si recò a passo svelto verso Ally, che stava leggendo in un
angolo un libro di
meccanica: gli aveva detto che leggere manuali su cose pratiche la
aiutava a
concentrarsi su cose pratiche.
Ally non voleva ricordare nulla. Ma lui aveva bisogno di informazioni.
<< Ehi, Allysia?>>
Attese che lei sollevasse lo sguardo, poi la fissò
attentamente.
<< Ho messo via il Fantasma per un po'.>>
<< Oh!>> la ragazza annuì, un
po’ confusa.
<< C'è qualche domanda che vorresti farmi
adesso che lui non c'è? Ho
l'impressione che tu non ti senta perfettamente libera, con lui
intorno. Però adesso
rifletti un po', e chiedimi pure ciò che
vuoi.>>
Per un attimo, mentre il silenzio si prolungava di minuto in minuto,
temette di
averla fatta tornare nel suo buco di sofferente incoscienza. Infine, un
piccolo
bagliore si accese negli occhi verde menta, e Ally posò il
libro.
<< Perchè quelli come noi odiano i
Guaritori?>>
Non se lo aspettava. La prima domanda indipendente di Ally era quello?
Una
domanda sul suo aguzzino?
Forse, nel delirio, ha dimenticato cosa le è
successo...
Si apprestò a rispondere, cercando di essere chiaro senza
ferirla.
<<
Bene, Ally. Pensa
al mondo. Il mondo è molto vasto e molto grande, e contiene
un numero infinito
di cose imperfette. L’imperfezione rappresenta la vita... La
perfezione la
morte. C’è una sola creatura al mondo
completamente perfetta... Il Guaritore.
Egli vive della sofferenza degli altri. Non può fare a meno
che gli altri
soffrano: se lui non agisse, di certo il suo potere lo ucciderebbe, e
per
questo egli coglie ogni occasione per esercitare la sua
Abilità. La Famiglia di
solito lo rinnega, perché il Guaritore è come una
bomba pronta a esplodere: da
un momento all’altro, può distruggere ogni cosa
intralci il suo cammino. Per
questo per le Famiglie è un’atrocità.
Ti è chiaro adesso?>>
No, non era chiaro. Non era chiaro niente di quello che Ephram le stava
dicendo. Non è possibile.
<< Ma il profumo...?>> cominciò
con voce neutra, subito interrotta.
<< E’ il segno del loro piacere, non del tuo.
La loro vita si rinnova e
si moltiplica, e il profumo rappresenta il loro
godimento.>>
Perché emani un profumo così buono
mentre mi guarisci?
Perché mi piace farlo...
<< Un profumo così dolce che sembra che tutte
le brutture del mondo non
esistano...- mormorò Ally con voce spenta, lo sguardo fisso
nel vuoto -Così
dolce da riempire l’anima, da farti credere che sei davvero
libero, libero di
chiedere, libero di superare le tue paure, libero così tanto
da
volare...>>
Ephram interruppe quella litania con uno sforzo secco.
Doveva farlo prima che Ally tornasse a precipitare da sola in quel
profondo
nulla da cui sarebbe stato più difficile farla rinvenire.
Le pose la mano sulla spalla e chiuse gli occhi.
Ally chinò il capo con un movimento improvviso.
Ephram sapeva che in quel momento le sue pupille nere erano diventate
grigie.
Era così fragile che non si era neanche accorta della sua
intrusione.
Spazzò via i suoi pensieri e lasciò un tranquillo
silenzio.
Senza toglierle il braccio dalla spalla, raccolse di nuovo il libro e
glielo
sistemò tra le mani immobili, come se stesse ancora leggendo.
Si alzò dal divano e finalmente smise di intromettersi tra i
suoi pensieri così
dolorosi, mentre lei trovava la riga che stava leggendo prima che lui
le
parlasse, come se non l’avesse mai interrotta.
Cercò il tono più gradevole che gli
riuscì e le chiese:
<< Ally, vuoi venire a far compere con me, domani?
>>La ragazza
alzò il capo di scatto, chiedendosi come avesse fatto Ephram
ad avvicinarsi
così tanto senza che lei lo avvertisse. Pensò di
essersi concentrata troppo
nella lettura, e chiuse il volume che aveva tra le mani.
Fissò gli occhi
perfettamente limpidi del Cugino e rifletté sulla domanda,
mentre un brivido
freddo le correva tra le scapole:<< Uscire? Lo ritieni
opportuno?>>
Lei non lo sapeva, ma era stato quel metodo, la Confusione, che
più di ogni
altro le aveva impedito di impazzire, di allontanarsi per sempre da se
stessa.
Il primo giorno di meditazione le erano venute le convulsioni.
Il secondo aveva cominciato a urlare così forte che aveva
quasi frantumato le
finestre e lui aveva dovuto Confondere tutto il vicinato.
Non voleva mai più assistere a scene del genere. Se non
l’avesse Confusa
sarebbe morta e lui non se lo sarebbe mai perdonato.
Annuì disegnandosi un sorriso rassicurante sulle labbra,
mentre Famiglio
saltava sul divano e lo guardava perplesso. Coone gli si
affiancò e si chinò
verso di lui, come a spiegargli la situazione. Quella scena fece
contrarre le
labbra di Ally e lo face scattare verso la stanza in cui aveva lasciato
il
Cofanetto Incantato. Era bene che il Fantasma si preparasse a fare i
bagagli.
Supera
il muro, Allysia McNamara. Supera il muro e
sarai libera come speri.
<< Ma io non voglio essere libera. Io voglio stare qui,
al caldo. Al
sicuro.>>
Sciocchezze. Tu vuoi essere libera come
l'aria. Libera come una farfalla, se potessi. Libera come l'essenza
dolce che
si sprigiona da lui quando ti guarda...
<< Non esiste nessun profumo! Smettila, lasciami dormire!
Non li voglio
questi sogni strani. Questa è la Realtà, niente
di più e niente di meno. Non
c'è bisogno di saper volare qui. Qui non c'è
bisogno di fantasticare.>>
Sì, questa è la
Realtà, piccola indifesa
Ally... E niente è quello che sembra...
Ally si alzò di scatto, ritrovandosi in mezzo al
letto, sudata per via del
riscaldamento che Ephram non teneva spento neanche la notte, in camera
sua.
Scostò le coperte, sapendo gli che gli occhi gialli di
Famiglio la fissavano
pazienti dal fondo del letto, ai suoi piedi. Famiglio è
sempre stato più
paziente e tranquillo di lei, nonostante la sua infinita voglia di
giocare e
darsi da fare.
<< Non guardarmi così. Lo so che hai sentito
tutto. Non è facile fare la
ragazza Normale, sai? Non è neanche una settimana che stiamo
qui, e già gli
incubi sono tornati. Credevo di essermene liberata e invece sto
già guarendo,
se il mio mondo onirico torna così in fretta. A che mi serve
fare questi sogni
adesso? Io non posso fare più nulla. Sono impotente. E lo
sai anche tu, perchè
sei debole quanto me!>>
Furono sussurri urlati, perchè Famiglio capisse la veemenza,
ma i suoni non
arrivassero alle orecchie di suo Cugino e tantomeno al Fantasma.
<< Non ricordo quasi nulla, e quello che ricordo mi fa
stare male. E
soffri anche tu. Coone non ti spiega più cose di quante non
me ne spieghi
Ephram, eppure tu ti fidi di lui.>>
Con un piccolo sospiro allargò le braccia e
lasciò che il gattino vi si
intrufolasse. Ma era lui a tenere al sicuro lei, e non viceversa.
<< Tra poche ore ci porterà in giro per la
città. Credo che sarà a dir
poco spaventoso. Vorrei tanto riuscire a
riposare…..>>
Chiuse gli occhi, rimasti color menta dal momento in cui le avevano
strappato
l'anima dal corpo, e sperò di non sognare ancora quella voce
senza immagini.
Inutilmente.
Si ritrovò nel posto buio che aveva abbandonato svegliandosi
di scatto poco
prima. I suoi sogni non pullulavano più di immagini come un
tempo, ma vivevano
in quel solo suono sibilante e sgradevole, in quella voce. Troppo fioca
anche
per dire se appartenesse a un uomo o a una donna.
Tra poco oltrepasserai il muro. Ma non
temere. Ephram ti difenderà...
<< Basta....>> sospirò,
supplicò nel sonno.
Non capiva che si trovava dentro il vuoto desolante della sua testa, e
senza
quella voce avrebbe già smesso di partecipare alle
sofferenze terrene. Per
sempre.
<< E così questa sarebbe...>>
sospirò Ally, cercando di capire perchè
suo cugino sorridesse tanto.
<< Buffalo. La città dal clima
perfetto.>>
Anche la sua voce era allegra. Doveva essere proprio su di giri.
Probabilmente per via di quella telefonata che aveva ricevuto prima di
uscire.
Che strano.
Ally si tenne Famiglio più stretto, sentendo il suo tremore.
Con un sospiro,
abbassò la cerniera del suo giubbotto super trendy e lo
infilò in un'ampia
tasca interna, poi richiuse la zip.
<< La città dal clima
perfetto?>> ripeté, perplessa.
Era circondata dalla neve, e se non avesse infilato ai piedi gli
scarponi
avrebbe già un raffreddore coi fiocchi… di neve,
in effetti.
<<
Be', ha tutti i
climi del mondo. D'estate qui fa abbastanza caldo da fare il bagno nel
lago, in
primavera fioriscono tutti gli alberi che vedi e in
autunno...>>
<< Sì, ho capito.>>
borbottò brusca, mentre lui scoppiava a ridere
e la circondava con un braccio. Ally alzò gli occhi verso
gli alberi e vide gli
occhi verdi del maestoso Coone, che saltava da un ramo all'altro come
un
piccolo leone dal manto argenteo.
Errore.
Una piccola fitta penosa le annebbiò la vista.
Un dolore lancinante la annebbiò, a causa di quella piccola
concessione alla
fantasia. Un tempo bastava solo un pensiero per attivare potenti magie.
Ora le
serviva un pensiero a scatenare quel dolore assordante, lancinante nel
cervello
e nel corpo. Famiglio se ne accorse, e premette per tirare fuori la
testa dal
giubbino, rischiando di soffocarla. Abbassò un po' la zip
per ritrovare il
respiro, grata anche di quella piccola gaffe che la distraeva dal
dolore.
Sospirò, un po' adombrata.
Famiglio poteva rimproverarla fino alla fine dei tempi, e la voce nei
suoi
sogni vuoti poteva altrettanto insistere fino a non farla
più dormire, ma la
sua mente ormai era così, fragile senza rimedio, e lei non
poteva sopportare
nemmeno il più piccolo cedimento. Nè alla
fantasia, né al ricordo... Figurarsi
all'Illusione.
Ephram la trascinò in un centro commerciale, poi in vari
negozi tutti graziosi.
Sì, Buffalo era proprio carina. Proprio pittoresca, un
equilibrio perfetto e
tranquillo.
Sentì che, se fosse stata ciò che era,
l’Allysia che governava i suoi
poteri, avrebbe
potuto trovarsi bene.
Adesso doveva solo riuscire a non immischiarcisi mai.
Doveva badare a Famiglio come lui faceva con lei, per ripagare il
debito. Non poteva ancora
morire del tutto.
<<
Visto? E' riuscita
benissimo a stare fuori casa per un'intera mattina! L'ho portata in
tutti i
posti più popolati e non è mai stata male! Si
è ripresa a sufficienza.>>
Ephram e il suo tono soddisfatto.
Che ne sapeva lui?
Si è dovuta controllare tanto che le era venuto quel
fastidioso mal di capo e
si ritrovava di pessimo umore. Accolse un'occhiata di Famiglio
abbastanza
scettica.
Perchè, quand'è che tu sei di buon umore?
Niente ironia!
Ma è vero, tu sei triste!
Certo che sono triste!
Perchè? Ephram vuole cacciare il Fantasma!
Cooooooosa?
Si alzò di scatto da quello che era diventato il suo angolo
di divano e si
avvicinò alla finestra che dava sul giardino tutto bianco.
Ephram vuole scacciare il Fantasma... Rimandarlo in Scozia?
Non farlo
tornare più qui?
Vuoi che parli con Coone?
Ally si voltò di scatto. Ogni curiosità era morta
in lei. Esisteva solo il
sospetto che le cose potessero di nuovo cambiare e annientarla.
Rifletté
freneticamente sulla possibilità che l'assenza di milord
potesse arrecarle
dolore. Le è stato vicino sempre, da quando ha lasciato la
Scozia. Le è rimasto
accanto seguendola con fedeltà e proteggendola. Ma Famiglio
non lo sopportava
più. E Ally si era sempre fidata di Famiglio.
Parla con Coone. Chiedigli cosa sa, amico mio.
Un sussulto doloroso.
L'unico che mi sia rimasto...
Il gattino tornò poco dopo, e con un vocalizzo eloquente la
avvertì che non era
riuscito a comunicare in alcun modo con Coone. Il Catalizzatore di
Ephram
l’aveva preso sotto la sua protezione, ma si comportava
più come un tutore che
come un amico, instaurando lo stesso rapporto che Ephram aveva creato
con lei.
Quello che sempre avrebbe avuto.
Ally decise di andare a meditare. La faceva sentire meglio, un po'
Confusa.
Sera.
Ally osservava il buio fuori dalla stanza in cui era stata a meditare
per ore,
senza stancarsi del vuoto dentro la sua testa. Doveva ringraziare quel
vuoto se
finalmente riusciva a fare
affiorare
qualche pensiero in più.
Un pensiero in più per volta.
Un piccolo sorriso triste le riempì i tratti.
Da quanto tempo non si guardava allo specchio? Più o meno da
quando era
arrivata in America, in effetti.
Prima stava a fissare le infinite mutazioni delle iridi e la maniera in
cui
poteva variare il suo aspetto in relazione al suo Potere. Ma dopo il
Taglio…
più nulla da cambiare, più nulla su cui
fantasticare… più nulla.
Rimpiangi il tuo potere, giovane Allysia?
Ally si guardò intorno, terrorizzata di essersi addormentata
senza rendersene
conto. Ma non era buio intorno a lei.
E la voce fioca era nella sua testa!
Sì, devo proprio essere impazzita.
In quel momento Ephram la chiamò. Senza saperlo la stava
salvando di nuovo.
Ally quasi corse verso la cucina ariosa. Ephram era bravo anche a
cucinare.
Probabilmente imparerà anche lei un giorno.
<<
Bene, adesso è finita, direi.>>
Concluse Ephram soddisfatto.
Ally fissò critica le nuove
tende.<< Non capisco da
dove viene tutta quest'ansia di aggiungere oggetti a camera mia. Se
volessi
riempirla non dovrei fare altro che aprire gli scatoloni. Che come
vedi, sono
rimasti in un angolo, dove ho intenzione di lasciarli.>>
Si era svegliata male. Aveva sentito
per tutta la notte
quella voce che la tormentava e quando si era alzata, quasi con
sollievo,
Ephram l'aveva costretta a sobbarcarsi un lavoro che lei considerava
inutile:
lui aveva piantato nel muro il binario per le tende, e l'aveva
costretta a
scegliere tra una varietà infinita di tessuti. Ally non
chiedeva altro che un
generoso buio riposante e muto. Ma non voleva il
sonno, per cui aveva
dovuto escludere il blu. Quando aveva scelto il tessuto grigio Ephram
l'aveva
lanciato fuori dalla stanza, e Famiglio aveva dovuto schivarlo con un
salto.
Così aveva messo delle tende giallino chiaro, le
più tenui che fosse riuscita a
trovare nel mucchio. Ovviamente di bianco crema neanche a
parlarne.
<< Tu devi riprendere la
dimensione della tua vita,
Ally, altrimenti non ne uscirai mai. E poi, tra poco andrai a scuola.
Se
venisse qualche nuovo compagno a studiare da te, non potresti mica
presentargli
una stanza così spoglia!>>
<< E' già
tanto che abbia riempito armadio e cassetti,
Ephram!>>
<< No, ti sbagli. E
adesso, vieni con me di sotto.
Dobbiamo parlare.>>
<< Prima le tende e ora parlare.-
borbottò Ally
- Se il buongiorno si vede dal mattino...>>
Ephram la sentì e sorrise
cautamente. Il sarcasmo di Allysia
era un balsamo che lo rassicurava sulle condizioni mentali di sua
cugina. E il
suo malumore mattutino era più gradevole da gestire delle
sua catatonia
iniziale.
Quando arrivarono nel salottino, Coon
e Famiglio si erano già
sistemati sul tappeto, e il Fantasma volteggiava preoccupato.
Milord, state per essere
rispedito dritto nella umida
Scozia! pensò soddisfatto Ephram.
Non aveva ancora avvisato Ally, e in
fondo l'ultima decisione
spettava a lei. Sperò che sua cugina non mandasse tutto a
monte. Erano usciti
più giorni insieme, e ora Allysia andava fino al parco
vicino solo con
Famiglio. Ephram mandava Coone a sorvegliarli, ma tutto procedeva bene.
E lui
era soddisfatto.
<< Ally, siediti, per
favore.>>
La ragazza si accomodò sul
suo angolo di divano. Famiglio le
saltò subito tra le braccia.
Ephram fissò il Fantasma
negli occhi trasparenti.
<< Bene, siamo tutti
qui, per salutare un amico.- con
la coda dell'occhio vide Ally alzare di scatto la testa-- Lord
Churchill, avete
potuto constatare i progressi di mia cugina e notare che ha reazioni
più...
umane. Io credo che il vostro compito qui sia terminato.>>
<< Come? Ma, Vostra
Grazia, vostra cugina è ancora
triste, depressa... e senza potere alcuno!>> lo
contraddisse il Fantasma,
e lanciò un'occhiata ad Ally, che era rimasta impassibile.
<< Non siete stato
mandato qui per testare i suoi
poteri, milord.- gli ricordò, riportando lo sguardo del
Fantasma su di sè- Voi
siete stato mand...>>
La voce di Ephram si perse in un
bisbiglio di sottofondo
mentre la vista le si annebbiava e si trovava... Altrove.
Ally si guardò intorno: era
ancora nel salottino elegante,
sul divano. Ma non con Ephram e il Fantasma, e neanche con Famiglio.
Come se la
sua mente l'avesse trasposta in un altro luogo, uguale a quello che la
circondava, eppure distaccato da esso.
Iniziò a sudare freddo. E
la sentì.
Mia cara Allysia...
Ecco, sono uscita fuori di testa.
C’era da aspettarselo, tra
il sonno e Ephram che mi tormenta con propositi da massaia…
No,
non sei pazza. Non più del solito, almeno.
Pure
irriverente! Sbuffò
internamente. Tanto valeva andarci coi piedi di piombo. E
comunque mi chiamo Ally, adesso.
Tsk. Non cambia che tu sia una
McNamara, con sangue magico
che scorre nelle vene.
Allysia digrignò i denti.
QUELLA non esiste
più!
QUELLA SEI TU!
La voce si calmò subito.
Quella sei sempre tu, non
importa quanto lotti. Non puoi
cambiare ciò che sei.
Io non volevo cambiare niente. Se ti
ricordi, non sono stata
io a... cambiarmi. Digrignò i denti.
Lo so.
Si era addolcita, come pietosa di lei.
Lo so che tu non desideravi
altro che la felicità delle
persone che ami. E in fondo, dimmi, non è ciò che
desideri anche adesso?
Ally s'incupì. Non sapeva
come rispondere.
No, non agitarti. Rispondimi
solo con un 'sì' o un 'no',
renderà tutto più facile.
...Va bene.
Vuoi che Famiglio sia felice?
Senza esitazioni, rispose
Sì
Vuoi che Ephram sia felice?
Ti ha trattato molto bene, da
quando sei arrivata qui...
Era più difficile. Ma non
troppo. Ephram cercava di farla
ambientare, di farla stare meglio. Anche se la trascinava fuori casa,
anche se
le metteva tra le mani manuali di filosofia anziché di
meccanica, anche se la
buttava dal letto per invadere di tende camera sua... voleva fosse
felice.
Sì.
Vuoi che tua Madre abbia
notizie rassicuranti in Scozia,
su di te? Ciò la renderebbe felice. E anche tuo Padre. Vuoi
che siano felici?
Inspirò. Sì.
Allora c'è solo una cosa
che puoi fare.
Cosa?
Abbandonati...
E si ritrovò nel buio, da
sola.
Porca paletta! E ora che
succede! Stupida voce, e io che
per una volta mi sono fidata di te!Voce, mi senti? Vooce! Accidenti a
te!
Nella stanza, nessuno si era accorto
dello scambio.
Ephram si rivolse ad Allysia, e le
chiese:<< Tu sei
daccordo con me, cuginetta?>>
E la voce le uscì un
po’ doppia, ma non sgradevole:<<
Naturalmente... Cugino.- prese fiato- Ho delle cose da fare... Penso
che andrò
in camera, Ephram. Famiglio? Tu con me.>>
Il delicato vocalizzo la
seguì fin dentro la camera di Ally.
Allysia si guardò allo
specchio che Ephram aveva installato
in un raptus creativo non gradito ad Ally. Gli occhi verdi avevano
assunto una
tonalità pratense per un secondo.
<< Sto per farla
tornare, Famiglio mio. Spiegale tu le
cose come stanno.>>
Miew. Okay.
Allysia sorrise e chiuse gli occhi.
E Ally tornò.
Ansimante, si appoggiò alla
mensola dove troneggiava lo
specchio, fissando la tonalità menta delle iridi.
<< Dannata vociaccia! -
ruggì. Si guardò intorno- Ma
non eravamo in salotto?>>
Angolino dell'Autrice: comincio ad insegnare ad Nvu chi è che comanda! Anche se per adesso facciamo a turno...
Lucyette: Ally procede coi piedi di piombo, per ora. A volte cerca di capirci qualcosa, e quindi pone delle domande a chi ha intorno: in questo non è cambiata. Salem è una persona molto importante per lei, e attenta, ho detto é, non era. Ancora non riesce a collegare bene i vari avvenimenti, così fa un po' di confusione... ed Ephram non ha avuto certo una buona versione della storia! Continuerò ad aggiornare, anche se non così spesso come vorrei, ma la storia procede, vedrai!!
zia Addy: non mi scocci, anzi, è un piacere avere una lettrice tanto esigente ed attenta! sei un tesoro! Come ho detto, la storia procede, sono io che sono lenta a correggerla al pc!
BlueSmoke: partendo dal presupposto che io amo i commenti pieni di particolari e di idee, per cui adoro i tuoi...! Ephram è un ragazzo di 21 anni, con tutti i suoi stereotipi e i suoi miti pronti ad essere sfatati... però porta sulle spalle una responsabilità non indifferente. Questa è una storia di Maghi Purosangue! Questi maghi di sangue puro hanno senso della famiglia e dell'onore molto molto elevato... in più, aggiungici che Ephram ha il cuore dolce, e avrai un ragazzo che difenderà Allysia con le unghie e con i denti! Si capisce che gli voglio bene?^^ Il fantasma ce lo siamo sbolognati, hiphiphurrà! Anche lui aveva un'immagine della realtà piuttosto distorta, ma almeno Ephram si può recuperare! Quanto a Salem... è un personaggio un po' ambiguo (santo cielo, questa è la storia delle ambiguità!), è un mago, e, come tutti i maghi della mia storia, può accrescere il suo potere solo usandolo appieno. Però ti darò un dettaglio, che Ephram - che stava a sgobbare tutto il giorno, ma non metteva mai il naso fuori casa - non sa, e cioè che il profumo, cioè il piacere di guarire, è una cosa che nutre sia chi dona sia chi riceve! Il mondo è pieno di pregiudizi che sono quasi tutti senza fondamento: anche i maghi oscuri come Salem meritano una possibilità, no?
Georgette: benvenuta tra noi! Grazie per i complimenti e anche per avermi detto dell'inversione dei capitoli, che, giuro, erano messi nell'ordine giusto quando li ho postati! Spero di aver risolto (come non lo so). Presto posterò il nuovo capitolo che, dico già da ora, vi farà vedere un nuovo aspetto della vita della mia Ally! Che comincerà anche a relazionarsi col mondo, e alleluya, non sarà più una creatura dell'oltretomba! Stappate lo spumante, tra poco questa storia andrà avanti! Grazie per le considerazioni su tutti i personaggi, che brava, che dai fiducia sia a Salem che ad Ephram! Non vedo l'ora di farli incontrare! ooops! Basta, non spoilero più nulla!
Baci a tutte voi!
La Fleur.