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Autore: lames76    15/02/2010    0 recensioni
Nonostante lo sfondo fantascientifico (piu' fanta che scientifico) la storia è incentrata sui sentimenti in un triangolo amoroso.
Genere: Romantico, Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Ardito'
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"Diario del capitano supplemento,
siamo ancorati alla Base Stellare 234.
L'e’quipe di scienziati, e con loro Namari,
sono sbarcati. Ho come l'impressione che lei
sia uscita per sempre dalla mia vita ma,
per la prima volta, sono in pace con me stesso..."


"Come sarebbe a dire che l'hai lasciata andare?", chiese esterrefatta Sito a Deran.
Ancora una volta si trovavano nell'alloggio del capitano a parlare.
"E' strano...", rispose franco il bajoriano ancora stupefatto per le sue azioni, "...ho passato tutta la vita a maledirmi per non essermi messo con Namari e poi, quando ne ho avuto l'occasione, l'ho lasciata scivolare fuori dalla mia strada senza fare nulla..."
"Ti conosco troppo bene per crederti", gli disse Jaxa con aria inquisitoria, "Non l'avresti mai abbandonata se non avessi qualcun altro nel cuore..."
Nos la fisso’ sorpreso, non si aspettava che per la sorella fosse cosi’ facile leggergli dentro.
"Hai ragione c'e’ qualcun altro...", rispose lui evasivamente.
"E chi e’?", chiese ansiosa Sito.
"Beh, parafrasando Cirano te la posso descrivere cosi’: "Chi la vide sorridere conobbe l’ideale, ella fa della grazia un niente, ella e’ tale, che pone tutto il divino nel minor dei suoi gesti; ne’ tu montare in conca, Venere, sapresti, ne’ camminare nei boschi fioriti, tu Lucina, com’ella monta in seggiola e com’ella cammina"", cito’ sibillino.
"Oh Nos, ti odio quando fai cosi’", gli disse la ragazza in tutta risposta, "Non farmi stare sulle spine, dimmi chi e’?"
""Un'insidia vivente, una rosa moscata, tra le cui foglie l'amore si nasconde in imboscata"", continuo’ a recitare, poi vide che la bajoriana stava arrabbiandosi sul serio e riprese, "Possibile che tu non l'abbia capito? E' Renae!", gli rispose.
"Renae? Fantastico!", si complimento’ Jaxa, "Quando gli e lo dirai?"
"Beh, per questo mi serve il tuo aiuto...", gli disse il ragazzo con fare complice.

"Gli ho detto che l'avresti raggiunto per una nuova avventura di Marlowe", disse Sito.
Si trovavano di fronte alla porta del ponte ologrammi uno. Tutto era pronto come aveva sperato lui.
"Hai attivato il programma giusto, vero?", chiese Deran.
"Certo, e gli ho detto di aspettarti al primo piano della casa...", gli disse lei.
"Come farei senza di te...", gli disse Nos sorridendogli ed abbracciandola con affetto.
"Smettila di adularmi o mi farai arrossire", gli rispose Jaxa, "Mi raccomando dimmi subito come e’ andata. Non farmi rimanere sulle spine", lo saluto’ dandogli una pacca sulle spalle.
"Va bene", rispose lui.
La porta del ponte ologrammi si apri’ ed il capitano entro’.
"Che i Profeti ti siano acanto", gli auguro’ la bajoriana incrociando le dita.

Deran si ritrovo’ in un giardino che conosceva bene. Quel programma l'aveva creato lui ed era stata la prima ambientazione olografica che aveva provato quando era salito su una nave stellare con un Ponte Ologrammi. Una grande casa si affacciava sul buio boschetto. Era quasi notte e le ombre disegnavano strani mostri sui muri. Il bajoriano inspiro’ profondamente pronto ad affrontare la piu’ difficile impresa della sua vita. Quando si senti’ pronto, raccolse alcuni sassolini e li lancio’ verso la finestra di Reane. Lei poco dopo la apri’ ed usci’ sul terrazzo.
"Chi e’?", chiese sporgendosi verso il basso, "Chi c'e’ la’ sotto?"
"Sono io", rispose il bajoriano.
"Chi io?", chiese lei.
"Sono Nos", rispose lui ancora.
"Iniziamo l'oloromanzo?", lo interrogo’ O'Connor sporgendosi, mentre cercava di vedere meglio il suo interlocutore che si nascondeva tra le ombre.
"No", rispose il capitano, "Vorrei parlarti"
"Scendo subito allora...", disse la ragazza allontanandosi dal parapetto e dirigendosi verso le scale.
"No", la fermo’ lui.
"Sali su, tu?", chiese lei sorpresa tornando ad affacciarsi.
"No", rispose ancora Nos, "Approfittiamo di questa notte che ci copre come un manto"
"Ma non ci vediamo neppure", obietto’ lei.
"Ma e’ proprio questo il bello", rispose Deran, "Tu vedi un mantello nero, io il biancore di una veste. Io sono solo un'ombra, tu sei il preludio di un'alba"
"Non mi hai mai parlato cosi’", affermo’ la ragazza turbata.
"E' vero, perche’ nella notte che mi protegge, ardisco di essere me stesso, ed oso...", gli rispose lui.
"Osi cosa?", chiese la ragazza impaziente.
"Oso parlarti nella piu’ totale sincerita’...", rispose lui calmo.
"Perche’ mi hai mentito in passato?", chiese sorpresa Renae.
"In un certo senso", rispose Nos, "Io ti parlavo attraverso la soggezione che vince chi ti guarda", gli disse e poi aggiunse mormorando, "Sei cosi’ bella", poi riprese il suo discorso, "Ma stasera mi sento come uno che sta per parlarti per la prima volta"
"E' vero, hai come una voce nuova oggi", mormoro’ la ragazza.
"E' la voce del mio cuore", rispose lui, "Fino ad oggi non ho mai osato d'esser sincero, forse per la paura di essere... deriso"
"Deriso? Perche’?", chiese lei.
"Di uno slancio!", rispose il bajoriano, "Il mio cuore si riveste sempre del mio spirito per pudore. Mi lancio per strappare una stella al cielo e poi, per paura di essere schernito, mi chino a cogliere un fiore..."
"E stasera e’ diverso?", chiese la ragazza.
"Si", rispose lui, "Sara’ la notte, il ponte ologrammi o questa situazione ma ora, finalmente, riesco a parlarti. Certo, mille parole sono inutili; basta un niente a trasformare un'amicizia in questo dolce dolore. Ricordi il giorno che sono venuto ad offrirti il posto in plancia? Quel giorno ho notato che avevi cambiato pettinatura, non di molto, ma io l'ho notato", si sposto’ nel giardino ammantato dalle ombre continuando a parlare, "Quando poso gli occhi su di te, diventi talmente la mia unica luce che, come quando si e’ fissato troppo a lungo il sole, si finisce per vedere proiettato dappertutto un disco vermiglio, quando distolgo lo sguardo dal tuo chiarore, ovunque il tuo viso mi brucia gli occhi"
"Ma cosa, non capisco...", mormoro’ la ragazza confusa.
"Ti amo", rispose lui, "Fino ad oggi ho tentennato a dirlo per paura delle conseguenze, ma non potevo piu’ andare avanti cosi’. Sia quel che sia della mia vita o della mia carriera, ma tu dovevi saperlo. Io ti amo!", si fermo’ un attimo sorridendo, "Ah, e’ cosi’ bello dirlo che voglio che tutti lo sappiano. IO TI AMO!", urlo’.
"Io non so che dire", balbetto’, sotto voce, Reane.
"Non c'e’ bisogno che tu dica nulla. L'importante e’ che ascolti tutte le mie parole che, faticosamente, prima escono dal mio cuore e poi si arrampicano fino alle tue orecchie", gli rispose lui.
"Forse c'e’ qualcosa che posso dire", disse la ragazza, "Anche io ti amo"
"Allora e’ tutto finito!", disse il bajoriano arrampicandosi fino sul balcone, "L'ho conquistato un bacio o devo ricominciare ad intessere mille parole forbite per convincerti"
"Zitto e baciami", rispose lei attirandolo a se’.
Fu un bacio molto dolce come non ne aveva mai dati.
Quando le loro labbra si staccarono, rimasero sorridenti, nella penombra, a guardarsi.
"Voglio essere sincero con te", disse Deran, "Le frasi di prima erano del Cirano de Bergerac..."
"Ma le hai adattate per me", rispose lei, "Sei stato dolcissimo"
"Vuoi andare o rimanere ancora un po'?", gli chiese lui tenendogli le mani tra le sue.
"Se per te va bene vorrei restare ancora un po' qui con te", gli disse lei abbracciandolo.
Rimasero stretti a guardare la luna e Nos si beo’ del profumo dei capelli di lei.
"E' la notte piu’ bella della mia vita", penso’, "E' un cosi’ bel momento che nessuno puo’ essere arrabbiato ora..."

"E' impossibile che ci metta cosi’ tanto", penso’ indispettita Jaxa, "Lo sapevo che non dovevo fidarmi di lui..."
Fuori del ponte ologrammi, Sito continuo’ ad irritarsi per il non sapere come era andata ...
   
 
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