Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Ray    26/06/2003    0 recensioni
Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. E gridarono a gran voce: ‘Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia vendicando il nostro sangue sugli abitanti della Terra?’
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ray’s

The Sixth

Author’s note

La lettura di questo documento non è strettamente necessaria per comprendere The Sixth; anzi, consiglio di non leggerlo, dato che comprende quelle che io classifico come EMN (Elucubrazioni Molto Noiose). In sostanza, qui si spiegano le ragioni di alcune mie scelte, la genesi di The Sixth e il mio modo di vedere Dragon Ball. Tengo comunque a precisare che qualsiasi opinione sia espressa in questa sede è strettamente personale e, come tale, non sarebbe saggio attribuirle più importanza di quanta ne abbia.

The Sixth e le mie paturnie

Non avevo voglia di scrivere una fanfiction su Dragon Ball. Era un campo nel quale pensavo non mi sarei mai cimentato. Non saprei dire da cosa derivasse questa mia reticenza: forse era dovuta al fatto che non vedevo molti stimoli. A dire la verità, era già un annetto che l’idea di una fanfiction su Dragon Ball mi ronzava per la testa, ma ho sempre rimandato il progetto, un po’ perché volevo concentrarmi sulle altre mie ‘fic (roba che non credo sarà mai pubblicata, visto che non mi sembra rientrare negli interessi del frequentatore di siti di fanfiction italiani medio… che cazzata ho scritto), un po’ perché non avevo intenzione di buttare giù una storia che ricadesse negli squallidi espedienti usati da molte persone che si cimentano in questa pratica (espedienti che si ritrovano anche in alcuni film di Dragon Ball e in Dragon Ball GT). Non volevo prendere come nuovi nemici una brutta copia di quelli vecchi (parenti vari di Freezer, fusioni tra Cell e Majin Bu, antichi avversari risorti e potenziati), non volevo creare nuovi livelli di Super Saiyan, non volevo riaprire capitoli della saga ormai chiusi, non volevo inventarmi una fortissima popolazione extraterrestre e via di questo passo. Poi, qualche tempo fa, mi è capitato sottomano un vecchissimo (e orribilmente disegnato) fumetto realizzato dal sottoscritto in collaborazione con un compagno di classe quando facevamo la seconda superiore. Rileggendolo, ho ricordato con piacere come sarebbe andato avanti (o meglio, come io avrei voluto farlo andare avanti) se non fosse stato interrotto a causa di divergenze di opinioni. La mia intenzione era quella di rivelare che il protagonista era in realtà il clone di un altro tizio, che era quasi uguale a lui. Le uniche differenze stavano nel fatto che l’originale aveva i capelli neri con una striscia bianca in mezzo e gli occhi completamente neri, con una pupilla verticale rossa. Il personaggio che sarebbe poi diventato Adam, penso sia chiaro. Ovviamente, però, non potevo limitarmi a mettere in campo un nuovo nemico senza dargli un background. Non volevo fosse un extraterrestre, ma allora come avrei potuto fare?

L’idea mi venne guardando una puntata del Maurizio Costanzo Show, in cui un gruppo di individui esprimeva con convinzione delle teorie secondo cui la Storia ufficiale sarebbe ben diversa da quella reale. Interpretazioni alternative della Bibbia, accenni a civiltà perdute e considerazioni di questo tipo si erano mescolate nel formare quello che mi sembrava un perfetto scenario per una storia. Pensai a una civiltà perduta, distrutta da un cataclisma, che tendeva a fondere scienza e religione, che mirava a dominare il creato applicando principi scientifici in ambiti metafisici. Questa immagine mi colpì con una certa forza e decisi di rendere una tale civiltà il background di origine dei miei nuovi nemici. E, visto che si stava già parlando della Bibbia, perché non attingere direttamente alla sua parte più spaventosa per portare all’attenzione dei lettori delle immagini familiari (i Cavalieri dell’Apocalisse), con le quali avessero già confidenza? L’idea mi piacque subito e decisi di cominciare a scrivere. Per aggiungere un tocco di profondità, ho messo qualche riferimento alla cabala ebraica, ma niente di particolarmente elaborato. Anzi, sarebbe più corretto dire che ho rivisto diverse cosette per i miei scopi personali. La prima Sephiroth (ma credo che il plurale corretto sia Sephira) si chiama effettivamente Malkut, ma direi che le esattezze finiscano qui. Più che la fedeltà all’originale, ho prediletto l’inserimento di quegli elementi che potevano permettermi di migliorare l’atmosfera della storia e sviluppare qualche concetto interessante. Normalmente, la scala delle Sephiroth viene intesa come un percorso di evoluzione spirituale, mentre io l’ho estesa al livello fisico, tanto che gli umani hanno fatto regredire un dio, trasformandolo in un mortale.

Avevo deciso fin dall’inizio di creare una vera e propria saga di Dragon Ball, con tutte le caratteristiche del caso, difetti e incongruenze compresi. Dunque, mi chiesi, quali sono gli elementi tipici di Dragon Ball? Ogni nuova saga presenta dei nemici che sembrano invincibili, conferisce al protagonista un nuovo livello di potere, presenta qualche occasione per riaccendere la rivalità tra Goku e Vegeta, richiede la fusione di due o più personaggi (non dimentichiamo quelle tra Nail e Piccolo, Piccolo e Dio e Cell e gli androidi), parte da una situazione di calma e si articola su diversi combattimenti. Fondamentalmente, questi erano i luoghi comuni che volevo rispettare, ma volevo farlo a modo mio.

Partiamo dalle incongruenze, in realtà tutte piuttosto evidenti. Dunque, cosa succede subito dopo che Goku viene sconfitto da Disi? Va al Santuario di Karin per prendere i Senzu, apprende che li ha Pan e così va a casa di Bulma, dove sente l’aura di sua nipote. La domanda che ci si potrebbe fare è: perché, visto che era più vicino, non è andato a farsi curare da Dende? La risposta è che avevo bisogno che andasse a casa di Bulma…

Poi: perché nessuno sembra accorgersi del fatto che Ub e Arton stanno combattendo, o comunque tutti se ne fregano? Perché mi serviva così.

Altro punto bizzarro, ma neanche tanto: Marron raggiunge il Santuario di Dio, teoricamente inaccessibile, con il proprio aereo. Be’, qui non mi sono posto molti problemi, perché anche Bulma aveva fatto lo stesso. Ho sempre pensato che, dal giorno della scalata di Goku, la tecnologia fosse migliorata al punto di produrre mezzi in grado di raggiungere il tempio.

E ancora: quando Goku va alla ricerca delle Sfere del Drago, avverte l’aura di Pilaf già mentre si trova ancora alla Capsule Corporation. Ho assunto che la sua sensibilità nel percepire le aure fosse sufficiente anche a permettergli di localizzarne una molto debole, come fa con quella di Bulma durante la saga di Majin Bu.

Ho ignorato completamente qualsiasi problema dovuto al fuso orario nelle diverse parti del mondo: ho semplicemente descritto ogni momento della giornata a seconda di come mi tornasse comodo.

Sempre per comodità, ho evitato di presumere che la civiltà perduta usasse una lingua diversa da quella attuale: dopotutto, nell’universo di Toriyama sembra che si parli lo stesso idioma su tutti i pianeti (il namekiano parrebbe essere un dialetto), quindi si può dire che questa scelta sia coerente con lo spirito di Dragon Ball.

Passiamo alla fusione tra Goku e Vegeta. Perché l’ho chiamato Vegeth, anziché Gogeta? Perché Vegeth è l’unica fusione tra Goku e Vegeta che venga descritta da Toriyama. Dando i Potara a Goku, il vecchio Kaiohshin gli dice che permettono un’unione identica a quella della Fusion; dal che si deduce che, tra i due tipi di fusione, ci siano essenzialmente due differenze. La fusione con i Potara è eterna, quella con la Fusion dura trenta minuti; nella Fusion con i Potara, si fondono anche gli abiti dei due individui, mentre, con la Fusion, il guerriero risultante indossa sempre l’abito tradizionale di Metamor (quello di Gotenks e Gogeta, per intenderci). In fin dei conti, quindi, Gogeta sarebbe semplicemente un altro nome di Vegeth.

L’idea più bizzarra di The Sixth è probabilmente quella che vede nella Terra il pianeta originario dei Saiyan. Deriva essenzialmente da una fissa mia: se Saiyan e terrestri possono incrociarsi e generare progenie fertile, significa che appartengono alla stessa specie, quindi devono necessariamente avere avuto antenati comuni. La questione della coda mi ronzava per la testa già da anni: avevo notato che, nel fumetto, più un Saiyan era giovane quando la perdeva definitivamente, più era veloce il suo aumento di potenza. Goku la perde tra i quindici e i diciott’anni, Vegeta la perde a ventinove anni, Gohan la perde a cinque anni e, con tutta probabilità, a Trunks e Goten è stata tagliata alla nascita. E, se non ricordo male, nei primi due film in cui compare, non ce l’ha nemmeno Broli. Fatto sta che, mentre scrivevo la storia, mi è sembrata un’ottima scusa per mettere nuovamente contro Vegeta e Goku…. Qualcuno potrebbe chiedersi perché Pan e Bra non siano forti quanto Trunks e Goten, visto che, presumibilmente, anche a loro la coda è stata tagliata alla nascita. Be’, innanzitutto, questo non è mai dato per certo: alla sua prima apparizione in Dragon Ball, Pan non ce l’ha, ma può darsi che gliel’avessero troncata un’ora prima, o che le sia ricresciuta in seguito perché non mozzata alla radice. E poi, non viene mai specificato chiaramente quanto si sia allenata: forse, non a sufficienza. Lo stesso discorso si può fare per Bra, che non mi è mai sembrata molto "combattiva". Ho assunto che potesse sparare un Garrick Cannon (se sa volare, come si vede in Dragon Ball GT, è possibile che Vegeta le abbia insegnato qualcosa), ma non ho mai specificato quale potenza avesse… Magari lo usa solo per pulire la sua camera.

La storia dei capelli che servono per disperdere energia è anch’essa una mia balorda invenzione. Nella parte finale del fumetto, il vecchio Kaiohshin dice a Goku che trasformarsi in Super Saiyan non è un "modo di fare giusto"; diciamo che ho cercato di concretizzare degli effetti collaterali che potessero mettere in pratica questa ipotesi. La eccessiva dispersione di energia mi è sembrata una scusa convincente e ho fatto in modo di argomentare la mutazione del Saiyan in termini "scientifici".

Passiamo al Super Saiyan 4. Ho pensato per un po’ a un nuovo "interruttore" che potesse dare luogo alla trasformazione senza che i diretti interessati avessero la coda. Poi, quando mi sono ricordato che la luna era più vicina alla Terra, mi è venuta l’idea che avete letto. Ho fatto trasformare prima Vegeta per due motivi: volevo differenziarmi dalle solite storie in cui il primo a raggiungere il nuovo livello è Goku e dovevo trovare un modo per fare rappacificare i due Saiyan. Non credo che Vegeta si sarebbe mai fuso con Goku, se ne fosse stato superato ancora. Stavolta, doveva poter dire di esserci arrivato prima lui.

Uno dei problemi più spinosi di The Sixth è il calcolo del tempo. Allora, come scrivo nelle note iniziali, non tutte le età sono effettivamente basate su di un calcolo; alcune sono state scelte arbitrariamente. Comunque, un fatto c’è: Toriyama ha toppato nell’affermare che Bulma sia più vecchia di Goku di soli quattro anni: la differenza è di cinque. Perché? Allora, all’inizio della storia, Bulma ha sedici anni, giusto? L’età che Goku dichiara in quel periodo non conta, perché lui stesso ammette di non sapere cosa venga dopo l’undici (e magari aveva dei dubbi anche riguardo quello che c’è prima). Alla fine del primo Torneo Tenkaichi, Goku torna subito a cercare le Sfere del Drago, dal che si deduce che, dall’inizio della serie, sia passato almeno un anno. E, durante il torneo, il protagonista dice di avere dodici anni! Quindi, Bulma deve averne diciassette. La matematica sarà anche un’opinione, ma io credo di averne l’opinione giusta, almeno in questo caso.

Vediamo un po’ di dare qualche notizia sui personaggi introdotti in The Sixth.

Dunque, la genesi di Adam è stata già spiegata. La teoria secondo cui questo nome sarebbe nato unendo le iniziali dei punti cardinali (credo sia lingua ebraica) esiste effettivamente, anche se non ricordo quale testo vi faccia riferimento. Il Tabris Blaster ha anch’esso un’origine colta: secondo i testi ebraici, Tabris è il nome dell’angelo dell’Apocalisse. Si, va beh, perché lo devo specificare? Tanto, con tutti i fan di Evangelion che ci sono in giro, questa è ormai diventata una cosa comunemente nota…

I Cavalieri dell’Apocalisse sono nati fondamentalmente pensando a quelli "originali" e mettendoci qualcosa di mio e un po’ di riferimenti alternativi. Per esempio, il Fear Yeast di Arton e la questione secondo cui chi ha paura si ammala sono basati su una teoria "medica" effettivamente piuttosto in voga nella Venezia del 1575, flagellata dalla Morte Rossa.

Conclusioni

E questo è quanto. The Sixth finisce qui, stavolta veramente. Non credo che ne scriverò mai un seguito, né che mi cimenterò in altre fanfiction di Dragon Ball; se succederà, saranno sicuramente più corte di questa e probabilmente umoristiche. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto la fanfiction per intero, soprattutto quelli a cui non è piaciuta: non piace nemmeno a me. Un altro ringraziamento va a chiunque abbia pubblicato The Sixth sul proprio sito, prima fra tutti Erika (utenti.tripod.it/efp), che ha avuto la pazienza di stare dietro ai miei continui ripensamenti riguardo la versione da mettere online…. Se un giorno di questi passi da Milano, ti offro un caffè.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Ray