Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: rose07    18/05/2010    2 recensioni
Valeryn e Vittorio sono cugini di terzo grado, belli, simpatici e molto affiatati.
Inaspettatamente, entrambi si prendono una cotta per l’altro, alimentando una lunga catena di guai; lei è fidanzata con il migliore amico di lui.
Ma non è finita qui: quale segreto nasconde la famiglia di Vittorio?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ubi maior minor cessat'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






Dopo parecchi sforzi, i ragazzi riuscirono a trascinare il pedalò in acqua e a saltarci sopra come un branco di scimmie imbizzarrite.
Miriel era un po' preoccupata, dato che avevano superato alla grande il maggior numero di peso e sembrava stessero affondando da un lato.
«Se annego, siete morti.» aveva detto minacciosa.
Censeo, che non pesava molto, Carmine e Conny erano in piedi a godersi il panorama.
Daniel stava seduto con i piedi dentro l'acqua, e sembrava avere l'aria assente. Dall'altro lato, Sara si attorcigliava i capelli con un dito, anche lei probabilmente in pensiero.
Alex e Miriel, invece, discutevano allegramente su chissà cosa, mentre in mezzo, egocentrici come sempre, stavano avvinghiati Valeryn, Vittorio e Elia, facendo chiasso e battutine.
Maia li osservava sorridente.
«Ma non cambierete mai? Soprattutto voi due, Vale e Vitto, sembrate tirarvi le parole di bocca.» commentò.
Valeryn rise, mentre il cugino le passava una mano sulle spalle.
«È vero, Mai. Forse io e lui abbiamo qualcosa che voi non avete.» canzonò quest'ultima.
«E che cosa?  Secondo me non fate neanche ridere.» aggiunse Daniel borbottando, udendo quei vanti.
«Infatti, Dan. Con tutto l'impegno che metti nel vendere persiane al mercato, ci credo che non trovi tempo per ridere alle nostre battute. Vero, cugina?»
Vittorio si rivolse alla ragazza che scoppiò a ridere come una matta, in tono forse un po' esagerato. Ovviamente era un loro modo di prenderlo in giro, facendo intendere quanto fosse fannullone. 
Elia si voltò a guardarla con un cipiglio interrogativo e leggermente infastidito.
«Vitto ha ragione. Qui il tuo lavoro è inutile, bada a pedalare insieme a Sara.» la sentì ordinare.
I due si scrutarono strano, dopodiché, mostrando una faccia indignata, obbedirono.
«E fate veloce. Vogliamo trapassare l'orizzonte.»
«Tu troppo vuoi, Elì!» sbottò Daniel «E' già tanto se mi metto a pedalare con questa grassona col naso di porco.»
«Guardati tu! Pistacchio ammuffito!» si difese la ragazza.
Valeryn ridacchiò, mentre il castano guardava la bionda con aria grave.
«Oh, ma allora continui?!» esclamò, alzandosi dal suo posto e raggiungendola, mentre lei si faceva piccola piccola.
«Sei più grossa di un canotto! Precisamente del canotto di Censeo, ricordi quanto era gonfio?»
«Perché non la smetti di sparare cavolate? Badati tu, e quei tuoi capelli stile medusa!»
«GRRR! Ma lo fai a posta?!» strinse i denti Daniel, andando su tutte le furie.
«Mongolfiera, balena Free-Willy!»
Maia non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere, Conny si teneva la pancia sbellicandosi e Vittorio aveva una faccia sconcertata.
«Cugi, ma 'sti due si amano proprio.» commentò.
«Tze, da morire.» scosse la testa, sarcastica, la cugina.
«No, no, dico davvero. Questi sono proprio cotti.»
Valeryn alzò le spalle, osservando nuovamente Daniel e Sara che stavano passando alle mani. Voleva fermarli, ma ci aveva già pensato Alex che teneva dalle braccia l'amico, mentre Sara si allontanava stizzita dall'altro lato del pedalò.
Rise, e si sedette al loro posto, pedalando, visto che erano rimasti fermi parecchi metri dalla riva.
«Facciamo il tagadà?» propose Elia, battendo le mani per risvegliare gli animi.
«Scordatelo, io ho paura!» esclamò Conny, sedendosi immediatamente. Provava un certo timore del pedalò che oscillava vorticosamente.
«Eddai, ci divertiremo, guastafeste! Così facciamo ammosciare anche i morti.» disse Censeo, raggiungendo il bordo dell'imbarcazione, se così si poteva chiamare.
«Non ci pensate nemmeno!» urlò Miriel, aggrappandosi a Maia.
Valeryn si alzò da dove era seduta, ed annunciò: «Pronti per il tagadà! Via!»
Sia lei che Elia e gli altri si sistemarono ai bordi, provando a far oscillare il pedalò, prima cautamente dopo con violenza.
Le urla di Conny e Miriel erano assordanti. Le due stavano abbracciate, mentre Maia rideva e Sara era caduta in acqua.
«AH! La solita balena che torna nel suo habitat naturale.» la indicò Daniel, ridendo.
Sara fece una smorfietta, risalendo in superficie
«Perché non mi dai una mano, brutto deficiente?»
«Non ci penso nemmeno, potrei infettarmi.»
Ma la ragazza lo afferrò da un piede, tentando di farlo scivolare.
«Mollami, non sono un plancton! Prenditela con quelli della tua taglia, orca assassina.»
Vittorio e Valeryn arrivarono da dietro.
«Neanche tu sei particolarmente magro.» osservò lei.
«Ti servirà un po' di nuoto per smaltire.» e così dicendo lo spinsero in acqua, mentre cacciava un urlo. Cadde teatralmente sopra Sara, e appena risalì le sputò tutta l'acqua in faccia.
I due ragazzi risero con complicità, avevano un modo così naturale nel comprendersi. Dopo aver riso, si guardarono negli occhi per dei secondi.
Vittorio si morse il labbro inferiore. Non poteva crederci come potesse essere bella sua cugina anche da bagnata. Gli veniva voglia di afferrarla e... magari abbracciarla, o.... insomma, qualcosa che andava fuori del normale.
Erano cugini... Erano cugini e lei era la ragazza del suo migliore amico a cui voleva un bene dell'anima.
Valeryn, come in tutti i momenti nei quali era imbarazzata, si spostò una ciocca bagnata dietro le orecchie. Vittorio le faceva sempre sentire un formicolio allo stomaco e non riusciva mai a capire perché.
Ad interrompere quella sfilza di pensieri fu Alex.
«Uno a zero per Sara. Grande Dan, continua così! Mitici, regà! L'avete fatto cascare come un salame.»
Lui e Vittorio si scambiarono una pacca, mentre Valeryn ghignava.
«Daniel lo sa...»
«Che cosa dovrei sapere, sentiamo!» sbottò lui interrompendola, mentre saliva dalla scaletta sott'acqua.
«E' guerra persa contro di noi.»
Vittorio l'abbracciò da dietro, sollevandola un po'
«Grande, cugi! Facciamo vedere a tutti chi comanda.»
«Ma dai. Non comanderete certo voi. Non avete la stoffa.» li provocò il ragazzo con un ghigno beffardo.
«Ah sì?»
«Certo.»
«Beccati questo.» Valeryn lo spinse sopra Sara che stava tentando di salire dietro di lui e i due ricaddero in mare.
Tutti risero, mentre Censeo urlava:
«Pedalate, pedalate! Lasciamolo qui!»
«Ehi, vedete che ci sono anch'io! Tornate indietro!» gridava la biondina, agitando le braccia.
Maia rideva con le lacrime agli occhi.
«Stai lì, Sari, sei nel tuo habitat naturale, come dice quel tricheco là.»
Daniel tentava di raggiungerli, ma Carmine lo spingeva sott'acqua.
«Non mi lascerete con 'sta qui, spero?!»
«Resta pure, e tenete questa.» Carmine gli lanciò la ciambella rossa di salvataggio.
«Porca miseria!» strinse denti e pugni il ragazzo, aggrappandosi alla ciambella insieme a Sara.
«Me la pagherai, Valeryn!» urlò.
La castana, alzandosi in piedi, lo salutò sorridente.
«Voglio proprio vedere come farai»
Il pedalò si allontanava velocemente, visto che Alex e Elia si erano messi a pedalare con impegno.
Daniel e Sara erano già abbastanza lontani.
«Non so voi...» commentò Miriel con un ghigno, coprendosi gli occhi dal sole «ma mi sembra di sentire le loro urla.»
«Anch'io. Forse Daniel sta cercando aiuto.» osservò Conny.
«Ben gli sta.» affermò Vittorio, posizionandosi vicino a dove era seduta Valeryn.
«Nessuno rompe le scatole a mia cugina.» disse, guardandola intensamente.
Lei gli sorrise, un sorriso armonioso, da fare quasi invidia.
Elia si voltò, osservandoli. Avevano un modo di scherzare complice e spontaneo, a volte credeva che riuscissero a capirsi più di quanto lo facessero lui e Vittorio, o che a Valeryn piacesse più l'amico di lui.
Si passò la lingua sulle labbra, rimuginando.
Doveva essere geloso?
In quel momento il castano gli tirò una pacca sulla spalla e gli sorrise, e lui lo guardò ricambiando, dimenticando per un momento di aver pensato male.
D'altronde erano solo cugini e Vittorio era il suo migliore amico a cui voleva un bene dell'anima.












   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: rose07