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Autore: Tayr Seirei    10/07/2010    13 recensioni
Questa fanfiction rimarrà incompiuta. Nell'ultimo capitolo postato troverete un link al riassunto di come sarebbe dovuta finire.
Yuugi conta solo sedici primavere, ma la sua vita è già alquanto disastrata: famiglia quasi sempre assente, amici pressappoco zero; i bulli, a scuola, sovente lo scambiano per un punching-ball... Ma quando troverà una Lampada magica (Puzzle) con il relativo Genio (lo Spirito) che gli potrà offrire una scorta illimitata di desideri (finché non avrà trovato la sua vera volontà) la sua vita comincerà lentamente a cambiare... Sorgerà però un problemuccio da niente: tra lui e il Genio, inizialmente, non correrà buon sangue. Ma è pur vero che gli opposti si attraggono...
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Nuovo personaggio, Yuugi Mouto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Fa' ciò che vuoi



Prologo


Un suono liberatorio, meraviglioso e sublime come solo l'opening del vostro anime preferito potrebbe essere, riecheggiò da un capo all'altro del carcere... oh, pardon. Vogliate scusarmi. Intendevo, da un capo all'altro del Liceo Domino: il delizioso trillo dell'ultima campanella, che annunciava la fine delle lezioni e il Ritorno alla Vita. Fu accolto con generale sollievo dai tanti alunni e addirittura, quelli che furono salvati in extremis da quel bronzeo rintocco, balzarono in piedi pensando qualcosa che, approssimativamente, suonava così: "Lassù qualcuno mi ama!". Be', dire Lassù, forse, era una supposizione vagamente azzardata, ma quantomeno in bidelleria, qualcuno faceva sfoggio di gran compassione.
Non era esattamente della stessa opinione un ragazzino di prima B che, rimasto ormai solo in classe, sistemava tutto nella sua cartella con gesti lenti, misurati. Cercava di prepararsi psicologicamente all'idea che sarebbe defunto di lì a breve.
Okay, Yuugi aveva solo sedici anni. E allora? E' facilissimo schiattare a quell'età. Se, tanto per fare un esempio, aveste la malaugurata idea di contraddire un energumeno (duecento chili di pura massa muscolare), quando costui afferma che la Terra è piatta, ripensateci. Perché, proprio lì, nel Liceo Domino, il summenzionato energumeno, Ushio, era la principale causa di premature dipartite.
Sì, va be', magari non proprio dipartite, ma sicuramente qualche imprevisto e prolungato soggiorno all'ospedale l'aveva "regalato" a molti studenti irriverenti.
E dato che Yuugi aveva avuto esattamente quella sciagurata idea... No, preferiva non pensarci.
Ma forse, se fosse riuscito a squagliarsela... sicuramente Ushio lo aspettava in corridoio, dunque... rimaneva solo la finestra. Bene, ora aveva due ottime alternative! Calarsi giù dalla pericolante grondaia del terzo piano, con il 97% delle possibilità di precipitare e spiaccicarsi al suolo come una frittella, oppure, oppure, farsi dare due carezzine da Ushio? La grondaia, almeno, prometteva una morte rapida.
Cercò di avvicinarsi furtivamente alla finestra per stimare l'altezza, ma una dolce vocina fece tremare tutte le pareti della classe prima che avesse il tempo di compiere due passi.
- YUUGI MUTOU!
Curioso, curioso assai, come il suo nome, pronunciato dall'affabile Ushio, fosse più simile ad una minaccia ferale che non ad un semplice richiamo.
- Desidera? - Fu la diplomatica controbattuta che diede Yuugi, voltandosi molto lentamente. Nessuno è mai entusiasta di guardare la propria morte in faccia.
Ushio inarcò un sopracciglio. Era forte e vigoroso, senz'altro, ma il suo cervello non doveva superare le dimensioni di un quark. Comunque, non era abituato a sentire frasi - lamenti - diverse da "No, ti prego, no" e "Urgh, la mia costola!".
Ci mise un po', quindi, prima di replicare: - Senti, abbiamo ancora quella cosetta di stamattina da sistemare. Un secchione di seconda L, con cui ho ripassato alla quarta ora... - Sogghignò. - O meglio, a cui ho dato una ripassata alla quarta ora...
Yuugi deglutì a vuoto. Poteva ben immaginare che razza di ripassata fosse stata.
- ... Ha confermato che la Terra è tonda, e penso di potergli credere sulla parola.
In Yuugi si accese un barlume di speranza: c'era una qualche possibilità di tornare a casa con ancora tutte le ossa integre, per caso?
- Ma come puoi ben capire, ho la mia reputazione da difendere. Quindi, diciamo, una piccola mancia te la lascerò comunque.
Ushio schioccò le dita e, all'istante, comparve una delle sue "guardie del corpo". Ra benedetto, in realtà la chiamava così tanto per fare scena: quell'armadio a tre ante, secondo il modesto parere di Yuugi, avrebbe potuto temere solo di essere centrato in pieno da un asteroide. Uh, che visione appagante.
- Allora, capo, un momento... - esordì il nuovo arrivato. Inforcò un paio d'occhialetti a pince-nez e prese a sfogliare un'agendina nera, piuttosto simile ad un Death Note. Inutile dire che, al momento, Yuugi avrebbe fatto carte false pur di averne uno.
- Questo pomeriggio hai tre pestaggi, la partita di basket e la rapina al New Burger World - elencò il tipo in tono professionale. - Mentre domattina sei libero appena dopo scuola.
- Eccellente! - commentò Ushio gioviale. L'effetto quasi simpatico fu però rovinato dall'agghiacciante scrocchiare delle sue abnormi nocche. No, sul serio, sembravano noci di cocco. E le mani nel complesso, dei badili. - Che dici, ti garba un appuntamentino domani alle tre? Roba veloce.
- Io rimanderei al 2588... - disse Yuugi a bassa voce.
Ushio sospirò. - Che razza di ingrati, questi qui! Un povero bullo cerca di accordarsi sui momenti migliori per un pestaggio pratico, che soddisfi entrambe le parti, e mai nessuno che gli venga incontro!
Quante ciance! Tanto Yuugi sapeva fin dall'inizio come sarebbe andata a finire.
- A questo punto, direi che farò una cosina rapida ora.
Ushio portò indietro il braccio, stringendo le dita a pugno, e Yuugi chiuse gli occhi.
- Credimi, farà più male a me che a te - lo informò Ushio.
- Dici davvero?
- No, ho mentito.
Tre secondi dopo, Yuugi dovette dolorosamente concordare.

In capo ad una mezz'oretta - giusto il tempo di placare l'emorragia nasale - il... (povero? Molto provato? Alquanto sfortunato? In verità, nemmeno Yuugi sapeva come autodefinirsi. La sua sfiga era, semplicemente, inumana, fuori da ogni ponderabile standard) ...facciamo piccolo Yuugi, tornò a casa. E ritrovò la sua dimora desolatamente vuota, con solo un foglietto svolazzante lasciato sul tavolo della cucina, scritto nella bella grafia di sua madre: "Ciao tesoro, io tornerò sul tardi, mentre il nonno deve - a quanto ho capito - recarsi da un vecchio amico per una sorta di rimpatriata. Ti ho lasciato un po' di insalata nel frigo, sai, per la cena. Ti farà bene, altro che hamburger! Tutta salute. A più tardi."
Oh, grandioso.
No, be', non è che si fosse aspettato di veder la mamma correre da lui con un cerotto e qualche parolina dolce, non aveva più sette anni... ma avere delle presenze attorno, dopo una pessima giornata, sarebbe stato confortante. C'era anche da dire che, vedendo il magnifico livido violaceo che gli deturpava il contorno dell'occhio destro (in perfetta pendant con il bel viola ametista delle sue iridi, tra l'altro...) ai suoi sarebbe preso un coccolone. E alla sua veneranda età, il nonno non poteva proprio permettersi un colpo apoplettico! (Una vocina, sottile, dentro di lui, si domandò: Ma quanti anni ha, di preciso, il nonno!?) Sospirò.
Che vita solitaria, la sua. Famiglia spesso assente, amici uno... più o meno... beh, una cifra che in realtà andava molto vicina allo zero... perché, oddei... c'era una ragazza, Anzu, che in teoria era una sua amica di infanzia... e presumeva, o meglio sperava, di stargli ancora simpatico, almeno un pochino... ino ino.... purtroppo, doveva prendere atto di non stare troppo simpatico a nessuno, per qualche misteriosa ragione che non riusciva a spiegarsi. Che fosse l'acconciatura balzana?
Yuugi tirò una sonora testata al tavolo, in un profondo stato di prostrazione: ma che diamine, perché la sua vita faceva così esageratamente schifo!?

Nemmeno quando, un'ora dopo, al negozio, fu quasi aggredito da un ratto più grande di un ermellino (No, altro che fogne! Quella doveva essere una Pantegana Geneticamente Modificata, perché altrimenti non si spiegava...) e nemmeno quando, sempre più infelice, andò a recuperare la famosa insalata di cui sopra (Magnifica. Carciofi, broccoli, una sorta di ciuffo d'alghe fosforescenti e carote a rondelle.... solo l'odore bastò per fargli sbiancare una ciocca di capelli. Evidentemente, la mamma l'aveva condita con l'acqua dov'era cresciuta la pantegana) seppe darsi una risposta.
Alla fine si sedette sul divano a rimuginare che, se avesse avuto un gatto, avrebbe perlomeno potuto arrostirsi quello, convinto di essere arrivato al punto più basso della sua esistenza. Doveva pregare? Sperare in un miracolo? Gli sfuggì un sorriso ironico. Certo che, per sistemare la sua vita, forse non sarebbe bastata neanche la Lampada di Aladino.
Avrebbe voluto davvero conoscere l'idiota che aveva detto "Una volta toccato il fondo, si può solo risalire". O la sua sfiga non aveva un fondo, come sospettava, oppure quel tipo s'era scolato una birretta di troppo. La gente dovrebbe riflettere, prima di sparare cazzate...

Sbam!


Un rumore sospetto giù, al negozio. Yuugi si dette una pacca sulla fronte. No, perfetto: ci mancava solo che arrivasse un rapinatore, per concludere la giornata in bellezza!
Si armò di padella (be', almeno sarebbe morto degnamente. Per citare Moers - essendo così solo, leggeva parecchio - : "Meglio crepare in piedi, che strisciando come una medusa!") e discese silenziosamente le scale.
Si affacciò, guardingo, dalla porta sul retro del buio negozio: una figura era china sul bancone. Uscì allo scoperto agitando la padella come un forsennato ma, due secondi prima di mollare al presunto rapinatore la botta della buonanotte, si accorse di aver commesso un errore: era suo nonno! Si fermò con la padella a mezz'aria, mentre il vecchio lo guardava atterrito.
- Ji-chan!
- Yuugi! Per poco non mi fai venire un infarto! - Dopo tutte le precauzioni...
- Ji-chan, si può sapere perché sei entrato così? Pensavo fosse un ladro!
Il nonno scoppiò in una poderosa risata. - Yuugi, Yuugi, ma chi vuoi che ci entri a rubare qui dentro! La notte sembra quasi un negozio abbandonato! - s'interruppe di colpo e assunse un'aria meditabonda.
Ah pensò Yuugi, forse ha capito che questo non è esattamente un bene. La gente non entra in posti che potrebbero potenzialmente cascargli sulla testa da un momento all'altro...
- Comunque Yuugi, guarda qui. Il mio amico, eminente archeologo, ha concluso la sua carriera in modo piuttosto glorioso! Il suo ultimo scavo vicino Petra è stato un successo. Ha trovato la camera funeraria di uno strano personaggio, in cui erano presenti tesori di vario genere... la cosa curiosa, è che risalgono tutti ed epoche e culture differenti! Ma sapendo che sono appassionato di giochi, mi ha voluto regalare questo pezzo egizio - E qui, accennò ad una scatola che aveva depositato sul bancone. Ecco cosa stava facendo. Yuugi accese la luce per vederci meglio: si trattava di un massiccio scrigno d'oro, ove erano incisi una sorta d'occhio e due scritte; per quanto poteva capirne (non era mica un linguista... alfabeti ne conosceva due, tra kanji e quello latino, e si riteneva abbastanza soddisfatto così!) una in geroglifico e l'altra in arabo.
- Cosa dicono le scritte, Ji-chan?
- Il mio amico non era troppo sicuro su quella in egizio - esitò il nonno.
Andavano bene, allora. Se un egittologo, o quello che era, non era molto sicuro delle sue traduzioni... Dèi, a 'sto mondo non c'è più religione. Infatti Yuugi roteò gli occhi.
- ... Insomma, è una sorta di variante dei geroglifici, alcuni segni non si erano mai visti! Ma all'incirca, dovrebbe voler dire qualcosa tipo: "Chi non ha un passato, non ha un avvenire. Un ricordo e un desiderio".
- Ah. - fece Yuugi subito, come se ci avesse capito qualcosa. O meglio, la prima frase era chiarissima, ma non riusciva a spiegarsi che c'entrassero i desideri.
Il nonno sospinse lo scrigno verso di lui. - Sarebbe stata una bella sfida per me - disse, - ma ormai sono anziano, e quando ho guardato lì dentro...
- Ti è quasi venuto un colpo, sì - completò per lui Yuugi ridacchiando. Visto che il nonno sosteneva di essere così sensibile, a volte non poteva fare a meno di chiedersi come mai ancora non gli fosse venuto davvero, l'infarto.
Comunque, sollevò leggermente il coperchio e rimase senza fiato: decine e decine di pezzi d'oro da incastrare gli uni con gli altri. La solita vocina si domandò: Un antenato dei puzzle?
Mentre il resto del suo cervello si sentiva sprofondare. Se avesse avuto dei neuroni corredati di ginocchia, avrebbero ceduto tutti insieme. Ecco veramente un sinonimo d'impossibilità. Diamine.... come minimo ci avrebbe messo un paio di lustri, per rimontarlo!
- E' bellissimo e complesso - confermò con voce roca. - E la seconda scritta, Ji-chan?
- Ah, quella in arabo? Be', in realtà è molto semplice! Significa Fa' ciò che vuoi.


Fine prologo.




Bene, questo è l'inizio della mia nuova storia, dove darò sfogo a tutte le mie idee a cavallo tra la pazzia, la magia e il romanticismo ^_^ sarà, diciamo, scoppiettante. Spero di avervi incuriositi almeno un pochino ^_- okay, forse è il caso di dare qualche nota più pratica: ordunque, essendo un AU, la cosa riparte più o meno da dove inizia l'anime, ergo quando Yuugi riesce a rimontare il Puzzle. Qui, per ragionevoli questioni temporali, lo rimonterà in modo leggermente più celere ^^' (Otto giorni, pressappoco...). Per certi versi riprenderò cose dell'anime ma perlopiù sarà tutta farina del mio sacco. Vediamo dove ci condurrà tutto questo ^-^. Tra l'altro, sto lavorando anche alle altre storie, neh XD Mi piace fare più cose contemporaneamente; sono tarata, che volete farci.
PS_ dimenticavo. La narratrice, qui, in teoria non sono io XD. In pratica è Melissa, un mio cinico pg originale che ho avuto modo di mostrare, per ora, solo in una fic comico-avventurosa su Twilight. Ma un giorno o l'altro la presenterò anche in questo fandom XD Quindi, se la narrazione a volte risulta un po' strana, è tutta colpa sua!
Però ricordate, Fate ciò che volete! (In seguito la questione verrà spiegata meglio, abbiate fede...)

Bye!


  
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