Veri eroi

Abbiamo vinto.

Dopo che sono uscito dallo studio del Preside sono andato dritto filato in camera, superando ragazzi festanti che sembravano fare a gara per chi facesse più chiasso, altri che gironzolavano solo per il gusto di farlo e … e altri che invece sembravano immuni da qualunque tipo di gioia e allegria.

Mi siedo sul davanzale della finestra, guardando il panorama che si stende davanti ai miei occhi:

È una pugnalata.

Non posso fare a meno di confrontare ciò che ho sempre visto a quello che sto vedendo ora: mura cadute, corpi accasciati, fiamme, famigliole che piangono la perdita di un figlio, di un marito, di un padre o di un fratello.

È come una valanga: visi, voci, nomi; si affollano nella mia testa, spingendo e sgomitando per essere ricordati, per occupare quei piccoli spazi che li ospiteranno per sempre.

Quante persone sono morte? Quanti miei amici si è portata via questa guerra? Quanti pezzi della mia famiglia è riuscita a smantellare?

Mi sento come questo castello: sopravvissuto, festeggiato, applaudito, amato … eppure distrutto. Sono a pezzi.

Continuo a pensare alle ultime parole di mia madre, le sue rassicurazioni, quel tono dolce, quegli occhi caldi e tutto l’amore che ne fuoriusciva, bruciandomi l’anima.

Come ha potuto credere Voldemort, di poter distruggere un amore del genere?

E mio padre, con quello sguardo così acceso e fiero, ma allo stesso tempo triste e straziato, mi ha fatto ricordare che la guerra ha risucchiato tutto nella sua vita. Tutto.

Tranne me: Harry Potter, il bambino-che-è-sopravvissuto.

È in questo istante, mentre penso ai miei genitori, a Sirius, a Silente, a Piton, a Remus, Tonks, Fred, Dobby, Malocchio, Colin, Edvige e a tutti coloro che la guerra ha portato via che noto un gruppo di persone accalcato attorno alle macerie, con le bacchette sguainate e l’espressione seria e compita.

Davanti a tutti sta Neville che, anche lui con la bacchetta sollevata, la tiene puntata contro una porzione distrutta di un muro.

Sta scrivendo.

È una lista. Una lista di nomi.

Un magone mi stringe la gola quando mi rendo conto che stanno scrivendo i nomi dei caduti. Ne ho la conferma quando, appena finito di incidere, il mio coraggioso amico fa un passo indietro, si volta e dice - usando probabilmente un incantesimo Sonorus visto che lo sento sino a qui “Sarà su queste mura, rafforzate dai nomi di coloro che si sono sacrificati per noi, che ricostruiremo Hogwarts. Abbiamo perso tanto, ma abbiamo guadagnato un futuro. Adesso a sostenerci, dovrà essere la forza di coloro che sono rimasti, il ricordo di cosa e chi abbiamo perduto e la speranza di una vita senza più guerra e morte” Le persone, calamitate dal suo discorso e dalle sue parole accorate, si riuniscono attorno a lui e agli altri fautori di quella magnifica lapide. “A partire da queste mura… noi riprenderemo a vivere” Solleva in aria la bacchetta e senza più bisogno di un incantesimo, comincia a gridare con tutto il fiato che ha in gola. “E quindi onore a: Lily Evans, James Potter, Albus Silente, Severus Piton, Sirius Black, Remus Lupin, Ninfadora Tonks, Fred Weasley, Alastor Moody, Colin Canon, l’elfo Dobby, Emmeline Vance, Amelia Bones, Rufus… ”

Ad ogni nome un boato si solleva dalla folla che ascolta le parole commosse e spezzate di Neville che, stoicamente, continua a leggere i nomi dei veri eroi in queste guerra, mentre il sole tramonta sul castello danneggiato, sì, ma che nonostante tutto continua ad avere l’aria di una fortezza indistruttibile.

Perché questa è Hogwarts:

Passeranno gli anni, moriranno i vecchi, cresceranno i giovani e nascerà il futuro … ed Hogwarts, questa catapecchia fredda e labirintica, sarà ancora qui. Svetterà tra le montagne, al di là di una Foresta buia, si rifletterà su un lago tetro e placido, agitato da creature oscure e leggendarie e chissà, magari un nuovo mostro sta nascendo in questo istante, mentre noi festeggiamo e rendiamo onore ai nostri caduti … ma non importa.

Le stelle sceglieranno ancora, l’amore nascerà dall’amore e tra queste mura una nuova generazione di combattenti sarà forgiata.

Nascerà la speranza, portata fin qui da un treno sferragliante.

Hogwarts è speranza.

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Spazio Autrice:

(ç.ç)

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Ok, sto piagnucolando come una femminuccia …

E siccome SONO una femminuccia, non me ne vergogno ok?!

E quindi siamo alla fine. Ho finito la mia prima serie e devo dire che ne sono parecchio soddisfatta = )

Ho cercato di comunicare a tutti, ciò che Hogwarts ha significato per me, quanto profondo sia il legame che mi unisce a quel magnifico castello che ci ha accolti un po’ tutti, dai più grandi ai più piccini, custodendo i nostri segreti, le nostre idee … e le nostre speranze.

Hogwarts non è semplicemente un castello, Hogwarts è un’idea, un’icona, Hogwarts è in ognuno di noi. Hogwarts siamo noi.

E quindi onore alla Rowling, per aver dato vita a questo magnifico mondo;

Onore ad Harry Potter e ad ogni singolo personaggio, dal più buono al più cattivo;

Onore a noi, che abbiamo seguito questa serie sin dall’inizio, affascinati dal frusciare della pagina e dalla promessa sussurrata dall’inchiostro, di un modo eccezionale;

E infine, per rispettare il tema di questa serie… onore ad Hogwarts.

“Nascerà la speranza, portata fin qui da un treno sferragliante”

Besos ♥

Moony