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Autore: Jerry93    28/07/2010    21 recensioni
Lunga è la via per la redenzione. Sofferenza, dubbi, odio. Gioia, certezze, amore. Hermione e Draco. You and Me.
"Lo Slytherin alzò un sopracciglio. Lei arrossì.
-Posso baciarti?-
Il sorriso che si aprì sulla sua bocca fu il più bello che Hermione avesse mai visto.
Gioioso, gentile, grato.
-Accomodati- le rispose, come ad invitarla ad entrare in una casa in cui, da tempo, aveva lasciato le sue valige.
Soddisfatto, solare, semplice.
Lei si alzò sulle punta dei piedi, così da poter essere alla sua altezza.
Dolce, desideroso, destabilizzato.
Cercò, improvvisamente spaesata, il contatto con le sue mani. Lui gliele fece trovare subito.
Le loro dita si intrecciarono in un nodo indissolubile.
Afrodisiaco, ansioso, attratto.
Hermione si sporse, instabile sul suo appoggio improvvisato.
Posò la sua bocca su quella di lui.
Indeciso, impressionato, innamorato."

[Chapter 12, Abstinence and Satisfy]
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Becoming Us'
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Chapter Two, In My Mind

Non aveva ancora lasciato la mano del professor Kennan, quando Ginny le saltò praticamente addosso facendole ruzzolare entrambe sul pavimento.

Poco dopo, sotto lo sguardo di Drew, che a stento tratteneva una risata, furono alzate di peso da Ron ed Harry.

Il primo continuava a guardare Hermione. Certamente colpito, ma sicuramente altrettanto spaventato.

Credo proprio che non la farò più arrabbiare, pensava.

Harry, invece, con un sorriso a trentadue denti stampato in viso, continuava ad elogiare la sua ottima contromossa.

Hermione, leggermente rossa in viso, gli rispose con un cenno del viso.

-Tutti coloro che sono stati proposti da un insegnante e desiderano entrare nel mio corso, possono presentarsi domattina al limitare della Foresta Proibita, dove si svolgeranno le selezioni. Ovviamente sono esentati dalle lezioni del mattino.- cominciò Drew, spostando, poi, lo sguardo dagli studenti che avevano assistito al duello ad Hermione e continuando dicendo – Ovviamente, signorina Granger, sebbene la sua partecipazione è già stata stabilita, vorrei che venisse ad assistermi, sempre che non le dispiaccia … -

Molti furono i pesanti sospiri delle ragazze della scuola che Kennan poté udire. Nonostante tutto, la sua espressione (era forse speranzosa?) non mutò. Era impassibile, nell’attesa di una risposta.

-Verrò con estremo piacere, professor Kennan –

“E chi non lo farebbe?” fu il commento acido di qualche ragazzina del primo anno.

-Bene, allora a domani-.

Così dicendo, dopo aver rivolto un saluto ai suoi colleghi, manifestò il desiderio di ritirarsi nella sua stanza.

Mentre ancora si stava allontanando, Silente si apprestò ad invitare gli studenti a ritirarsi nelle loro stanze, aggiungendo che avrebbe avuto il piacere di parlare con la signorina Granger in privato nel suo ufficio.

Inutile dire che solo poche esponenti del genere femminile decisero di andare a riposarsi. Molte, infatti, cercarono di seguire Kennan per scoprire dove fosse la sua stanza.

Il loro intento, o almeno quello di Calì Patil, che guidava una spedizione di sei Gryffindor, era mantenere un certo anonimato. Cosa che, però, non riuscì alla ragazza, visto che, mentre correva, era inciampata sull’orlo di un tappeto, riuscendo perfino a farsi uscire del sangue dal naso.

Oramai, nel luogo dell’incontro, restavano solamente i quattro Gryffindor e un piccolo gruppo di Serpi, che circondava il capo in comando Draco Malfoy.

Questi ultimi confabulavano sommessamente, chiedendo il parere di Draco, il quale rispondeva loro con qualche cenno o gesto della mano distratto, preso com’era dall’osservarla.

Sorrideva.

Ma non lo faceva per lui.

Chiacchierava.

Ma non lo faceva con lui.

Si stringeva a Potter in cerca d’affetto.

Ne riceveva molto, ma non glielo dava lui.

Si passò una mano tra i capelli biondo pallido, si voltò e se ne andò, sotto gli sguardi esterrefatti dei suoi compagni di Casa.

Aveva bisogno di stare da solo a pensare.

Aveva bisogno di lei.

 

***

 

-Dunque, signorina Granger, vuole seguirmi nel mio ufficio?- le domandò poco dopo Silente.

Non aveva prestato molta attenzione a quella voce anziana, persa a veder sparire Malfoy dietro ad un angolo.

Mosse la testa in un segno affermativo.

-Bene. Mi segua allora-

Rinsavita velocemente, aveva detto ai compagni di precederla al Dormitorio e lo aveva seguito.

Camminarono in silenzio, visto che l’anziano Preside non le rivolse la parola.

Si chiese se stesse per espellerla dalla scuola. Del resto, aveva utilizzato un paio di magie che non poteva conoscere. Forse il Preside avrebbe voluto farle alcune domande su come era riuscita a padroneggiarle.

Forse …

Arrivati dinnanzi al gargoyle, che rivelò il passaggio segreto che celava senza nemmeno chiedere la parola d’ordine a Silente, il filo dei suoi pensieri venne bruscamente interrotto.

Salirono le scale a chiocciola ed entrarono nell’ufficio del Preside.

Non era prima volta che visitava quel luogo. C’era stata con Ron al primo anno, mentre Harry era in infermeria, quando l’anziano aveva cercato loro di spiegare quanto fosse importante stare vicini al Ragazzo Sopravissuto in quel momento così buio della sua esistenza. E c’era stata anche durante il Torneo Tremaghi, quando le dissero che sarebbe stata legata infondo al lago, in modo che Krum potesse salvarla e avere il suo momento di gloria.

Entrambi questi incontri non avevano portato buone notizie e i suoi crampi allo stomaco erano un chiaro segno di quanto temesse che anche questo avesse la medesima ed alquanto poco piacevole conclusione.

-Prego, si accomodi- le disse Silente, indicandole gentilmente una sedia.

-Grazie- rispose educata, mentre si sedeva.

L’uomo, da sotto i suoi occhiali a mezzaluna, la fissava intensamente, senza dare segni di voler fare altro.

Le gote di Hermione si tinsero per il crescente imbarazzo.

-Signorina Granger, andrò subito al punto in modo che possa ritirarsi presto al suo dormitorio. Sicuramente sarà molto stanca dopo lo strabiliante duello di questa sera. – Silente smise di parlare, forse aspettandosi un’intromissione da parte della ragazza che, però, non vi fu – Vorrei sapere dove ha imparato quegli incantesimi di livello avanzato. – la sua non sembrava tanto una gentile domanda, ma più un ordine malcelato nella gentilezza – Non credo che la professoressa McGranitt insegni a trasfigurare armature e, sinceramente, non credo nemmeno che Vitious le abbia insegnato un incantesimo di Richiamo potente come quello con cui ha spento le fiamme del professor Kennan. Per non parlare dell’incantesimo Bombarda Maxima … -

Hermione, nell’arco di pochi istanti, si vide cacciata a calci nel sedere da Hogwarts da Gazza, sudicio e sorridente.

-E, se non sbaglio,- ricominciò Silente facendole ben intuire che in realtà sapeva di non sbagliare – i suoi genitori sono entrambi Babbani –

Si disse che se avesse dovuto abbandonare la sua scuola, lo avrebbe fatto a testa alta e in grande stile. Magari non evocando un palude come avevano fatto Fred e George, ma sicuramente in un modo altrettanto spettacolare.

-Si, lo sono. Ma, mi corregga se sbaglio, credo che nella sua affermazione ci sia una strana insinuazione. Comunque,- diede a quest’ultima parola una strana e saccente intonazione - l’incantesimo di Richiamo di Vitious lo appreso da un libro della biblioteca … il “Come un buon mago deve reagire ad un disastro naturale”, se non sbaglio. Nel capitolo in cui viene trattato l’argomento degli incendi dolosi, infatti, sono elencati e spiegati alcuni incantesimi per risolvere una tale eventualità. Per quanto riguarda l’incantesimo che ho fatto sull’armatura, l’ho visto fare una volta dalla professoressa McGranitt e ho provato a riprodurlo fino a quando non sono riuscita a padroneggiarlo. Similmente per il Bombarda Maxima, solo che in questo caso ho potuto osservarlo più di una volta, vista la palese passione che la  signora Umbridge provava nei confronti di questo incantesimo.- concluse, forse con un tono troppo sfacciato.

-Dunque, credo che la professoressa McGranitt abbia ragione- e così dicendo le porse un biglietto vecchio e ingiallito da tempo, scritto in una calligrafia elegante e raffinata.

-Ebbene, signorina Granger, mi sorprenda.- continuò l’anziano.

Hermione pensò un attimo alla risposta che doveva dare al Preside. La sua mente stava lavorando rapida.

-Non posso essere sicura, ma credo che lei mi abbia appena resa partecipe di un Incanto Fidelius. Se la mia ipotesi è corretta, allora lei non è il Custode. Dalla scrittura potrei anche azzardarmi nel dire che molto probabilmente il Custode è una donna. Forse una grande strega del passato-

Silente sorrise.

-Corretto, signorina Granger, corretto. Per la precisione il Custode era Rowena Ravenclaw, una dei quattro fondatori di questa scuola. Sa, signorina, la Stanza delle Necessità è stata ideata e realizzata proprio da lei. Ed è proprio qui che ha nascosto ciò che, a suo parere, permette ad un uomo di diventare un grande mago. Saprebbe dirmi qual è questa cosa, signorina Granger?-

Ricordò ciò che le disse il Cappello Parlante il giorno del suo smistamento.

-Il Sapere?- gli rispose.

Altro sorriso.

-Molto bene, molto bene. Si ricordi la parola d’ordine, mi raccomando. Sono lieto di dirle che lei, ufficialmente, è il decimo studente ad aver accesso al Reparto Segreto della Biblioteca di Hogwarts!-

-Il decimo studente?- domandò perplessa Hermione.

-Ebbene si. Questo biglietto, che un tempo è appartenuto a Rowena Ravenclaw, è una parte del patrimonio che i Presidi di questa scuola ereditano.-

-Scusi, se non sono indiscreta, potrei sapere chi sono questi dieci studenti?-

-L’elenco è appeso nel Reparto stesso, ma credo di poterle anticipare alcuni nomi- le rispose Silente- Severus Piton ottenne il permesso al suo settimo anno, io lo ottenni al sesto, come anche il professor Vitious, la professoressa McGranitt, invece, lo ottenne al terzo e, infine, Tom Riddle, noto come Lord Voldemort, e Drew Kennan poterono entrarvi fin dal secondo anno-.

-Ed in base a quale criterio viene dato questo permesso?- domandò ancora.

-Il talento, signorina Granger - gli rispose.

-Quindi, cinque dei più grandi talenti che sono passati qui a Hogwarts, sono qui a proteggere le future generazioni?-

-Mi sono sempre vantato di aver reso la mia scuola un luogo sicuro, in modo da poter proteggere i miei studenti. Questo mi è sembrato il modo migliore.- le spiegò – e, comunque, ha commesso un piccolo errore. Al momento attuale, sono sei i maghi più talentuosi di Hogwarts che si trovano qui.-

Un sospiro scosse il corpo della ragazza. Per l’ennesima volta, aveva evitato l’espulsione.

-Si è fatto tardi, signorina. Credo sia ora che lei vada a dormire, anche perché, conoscendo Drew, credo che la mattinata di domani sarà molto impegnativa per lei-

La congedò e lei, palesemente felice, si ritirò nel suo dormitorio.

In Sala Comune, Harry, Ron e Ginny l’aspettavano impazienti.

Peccato non poter svelare loro, quale dono aveva ricevuto quella sera.

 

***

 

Quella mattina Draco Malfoy si svegliò più facilmente delle altre volte. Aveva, finalmente, una bella scusa per saltare l’intera mattinata scolastica.

Tutto merito di Piton che l’aveva presentato come un’eccellente studente a quell’allocco di Kennan.

Inoltre, se fosse riuscito a superare la selezione, avrebbe potuto avere una scusa per vederla per qualche ora in più ogni settimana.

Nessuno, questa volta, lo avrebbe fermato.

 

***

 

-Bene, ragazzi- cominciò il professor Kennan – Ho il piacere di notare che tutti coloro che sono stati proposti dai professori si sono presentati-

Si guardò attorno.

Sicuramente, alcuni di loro non avrebbero superato la selezione.

-Siete in venti, dunque. Passeranno solamente dieci persone, contando anche la signorina Granger – continuò, rivolgendo alla ragazza un sorriso gentile quando la nominò – Vi sfiderete a duello e uno di voi, per sua sfortuna, si sfiderà con Hermione. Sia chiaro fin d’ora, che non verranno ammessi i vincitori del duello, ma coloro che combatteranno meglio. Come ho già detto ieri, vince colui che combatte nel modo più imprevedibile. È questa, infatti, l’arma per una vittoria assicurata. Essere certi di essere un mistero per il proprio avversario e, in questo, ieri sera la signorina Granger ha dimostrato di essere maestra. Senza calcolare la padronanza di incantesimi di livello molto alto … ma stiamo perdendo tempo inutilmente, sfoderate la bacchetta!- esclamò entusiasta.

Solo una persona obbedì. Forse per l’esperienza personale, forse perché sapeva meglio di altri chi aveva davanti. Forse perché, infondo, lo temeva.

-Quando vi do un consiglio, dovete accettarlo, ragazzi- disse Kennan –Dominusterra-.

Uno scossa del terreno, in cui cominciarono ad aprirsi numerose crepe.

Caddero tutti a terra, tranne Hermione, che riuscì a lanciare in tempo un incantesimo Ascendio.

-E questi sarebbero i maghi più promettenti di Hogwarts? Merlino, ho molto di che lavorare!- disse il professore – Su alzatevi! Hermione, dieci punti in più a Gryffindor –

Molti sguardi d’odio si piantarono sulla ragazza, che, elegantemente, ringraziò e fece finta di nulla.

-Cominciamo con i duelli, allora-

Dal nulla comparì una scrivania sul cui bordo si appoggiò. Un colpo di bacchetta e tra le sue mani si materializzò un foglio che cominciò a leggere.

-Vedo sulla mia lista un nome famoso. Signor Potter, la professoressa McGranitt mi ha parlato veramente molto bene di lei, e, per questo motivo, sarà il primo-

Dopo aver scelto un Hufflepuff proposto da Ruf, l’incontro cominciò.

Si scoprì che l’avversario di Harry (molto esperto in Storia della Magia), non era in grado neppure di formulare un incantesimo di Disarmo.

-Ok. Bene ad entrambi- Drew lo disse con così poca convinzione che non riuscì a convincere nemmeno se stesso – Harry, gira voce che tu sia in grado di formulare un Incanto Patrono solido. Sono solo voci di corridoio infondate?-

-No, signore- rispose convinto Potter.

-Bene, dimostramelo-

Drew mosse rapidamente la bacchetta.

Un vento gelido si alzò dal nulla.

Un freddo che Harry conosceva bene.

Non sapeva come e dove, ma Kennan aveva invocato un Dissennatore.

All’improvviso, dalla Foresta Proibita, uscì allo scoperto, avvolto nel suo logoro mantello nero.

Non vi fu incertezza nelle mani e nello sguardo di Harry.

- Expecto Patrono!-

Dalla punta della sua bacchetta uscì una cerva trottante che, ad un cenno del proprio evocatore, caricò il carceriere di Azkaban.

-Bene, molto bene signor Potter!- esclamò Drew, che sembrava essersi consolato per il pessimo incontro a cui aveva assistito – C’è qualcun altro in grado di far ciò che ha appena fatto Harry?- chiese.

Alcune mani si sollevarono. Tutti membri dell’Esercito di Silente.

Kennan non trattenne il suo stupore.

Rivolto ad Hermione, che aveva la mano alzata, le chiese – Per caso ve l’ha insegnato qualche professore?-

-No, signore. È stato Harry ad insegnarlo ad alcuni di noi l’hanno scorso-

-Molto bene, signor Potter, può accomodarsi ho concluso con lei-

La maggior parte degli incontri seguenti furono, se possibile, persino più noiosi di quello di Harry.

Dei restanti quattro Gryffindor che si erano presentati, solo Neville Paciock riuscì a portare la propria bandiera. Il ragazzo, supportato dalla stima che la professoressa Sprite aveva nei suoi confronti, si era dovuto sfidare con Goyle, lo Slytherin celebre tirapiedi di Malfoy che era riuscito a far esplodere la propria pozione durante i G.U.F.O. (questo evento, comunque, non era andato ad influire sulla grande considerazione di Piton nei suoi confronti, che infatti lo aveva candidato). Neville, con un’agilità straordinaria, attribuita dai presenti all’utilizzo di sostanze prelevate dalla serra della Sprite, aveva Disarmato l’avversario e, prima ancora che costui capisse ciò che gli era successo, lo aveva Schiantato. Dopo il duello, il professor Kennan gli aveva posto alcuni quesiti di Erbologia, a cui, però, il ragazzo non aveva avuto grossi problemi a rispondere.

Pessimo, invece, fu lo spettacolo dato da Lavanda Brown e  Calì Patil, le quali, con attestazione sulle loro qualità di Veggenti stilata da niente meno che dalla professoressa Cooman, avevano entrambe intuito la mossa dell’altra, con l’unico risultato, però, che si erano Pietrificate a vicenda.

Tra i Ravenclaw, Luna “Lunatica” Lovegood riuscì a lanciare un potente Levicorpus contro Tiger (anch’egli sostenuto da Piton), che imprecò contro Merlino e contro tutta la sua famiglia.

Quando mancava poco più di un’ora alla fine delle selezioni era rimasto solo un candidato.

- Draco Malfoy, sei rimasto solo tu?- chiese Kennan, che probabilmente sperava ancora che all’improvviso spuntasse qualche altro talento – Il Professor Piton mi ha detto che sei molto bravo in pozioni e, se non sbaglio, nei G.U.F.O. hai ottenuto Eccellente anche in Difesa contro le Arti Oscure e Trasfigurazioni … - disse, anche se sembrava stesse riflettendo ad alta voce.

-Vediamo quanto vali, allora. Signorina Granger potrebbe duellare con il signor Malfoy?- domandò rivolto ad Hermione.

La ragazza annuì, mentre si alzava con la bacchetta stretta nella mano destra.

-No!- esclamò Draco. Tutti si erano voltati a guardarlo. Se non fosse stato Malfoy, tutti avrebbero detto che nella sua voce c’era una strana preoccupazione.

Lui non avrebbe mai puntato una bacchetta, casi estremi esclusi, contro di lei.

-Non mi sfiderò con lei! Lei non sa chi sono io!- urlò, fuori di sé.

Drew si raddrizzò, allontanandosi dalla scrivania. Sembrava tranquillo, anche se i suoi occhi blu brillavano si una luce diversa.

-Sei il figlio di Lucius Malfoy e il nipote di Bellatrix Black – cominciò pacato – Due dei cinque Mangiamorte che hanno attaccato mia madre quando erano certi che non potesse difendersi. Due dei cinque Mangiamorte che mi hanno reso un orfano quando avevo quattro anni. Due dei cinque Mangiamorte che l’hanno uccisa davanti ai miei occhi e che non hanno avuto l’accortezza di liberarsi anche di me. Ringrazia il luogo in cui ti trovi, Malfoy, perché se non ti avessi incontrato qui, saresti già divenuto il mezzo della mia vendetta.- si fermò per guardarlo bene un attimo - Come vedi, so bene chi sei. Impugna la bacchetta e combatti-

Non aveva cominciato ad urlare, non aveva lasciato che la rabbia lo assalisse. L’imperturbabilità sul suo volto, ma non nei suoi occhi.

Draco maledì silenziosamente la famiglia in cui era nato.

-No, non lo farò. Quella mi fa schifo-

L’innata abitudine nel mentire aveva fatto trasparire quelle parole quasi come sincere. Quasi, perché solo una persona non aveva convinto. Se stesso. E ora, lentamente, ricominciava a morire dentro.

A quelle parole Harry era scattato in piedi, con la bacchetta impugnata, pronto a riscattare l’onore dell’amica. Come lui, anche Neville e Luna sembravano pronti a dar battaglia.

Drew stava già per parlare, ma la voce di Hermione lo interruppe.

-Non ti preoccupare, Malfoy, – disse, togliendosi la matita che le teneva fermi i capelli sulla nuca con la mano sinistra – il tuo sentimento è perfettamente condiviso- un tocco della bacchetta e la matita si trasfigurò in un coltello.

Lo fece levitare e, infine, si passò la lama sulla morbida carne del palmo sinistro.

L’arma, compiuto l’incarico attribuitole, cadde con un tonfo sordo tra gli steli d’erba.

-Quanti Mezzosangue hanno ucciso quelli come te, nel folle tentativo di mantenere la purezza del vostro sangue?- con passi sicuri, era arrivata a meno di un metro dal suo interlocutore.

Perdonami.

-Ti faccio schifo? Hai paura di sporcarti le manine?-

Non dirlo, mi uccidi.

-Non rispondi?-

Senza aggiungere altro, lo colpì con una sberla in pieno viso. Una traccia cremisi sulla sua guancia.

-Ora, che sei già stato insozzato da me, lurida Sanguesporco, combatti-

Io ti amo, perché non lo capisci?

-Credo che la signorina sia stata chiara, impugni la bacchetta, signor Malfoy -.

Questa volta, nel tono di Drew non c’era più la solita condiscendenza.

Obbedì. Troppo sconvolto da quel gesto d’odio, per riuscire ad avere ancora una volontà.

 

***

 

Puntò la bacchetta contro la ragazza.

-Serpensortia!-.

Un grosso serpente spuntò nell’erba.

-Non crederai di potermi sconfiggere con questa biscia, vero, Malfoy? Però avete una cosa in comune: entrambi strisciate. Peccato che tu sia solo un lurido verme. Vipera Ivanesca - un colpo di bacchetta ben assestato e il rettile sparì.

Qualcosa negli occhi di Draco si incrinò. Smettila.

-Sei in grado di fare solo questo, Malfoy? Mi sto annoiando- acida, come solo lei sapeva essere.

La sua mano, intanto, continuava a gocciolare lacrime rosse.

Rapido, troppo perché lei riuscisse a capire cosa stesse succedendo, le puntò contro la bacchetta e gli scagliò un incantesimo.

-Vulnusmendo-

Il taglio sulla mano di Hermione si rimarginò.

-Che gentile! Avevi forse paura di sporcarti le scarpe?-.

Lui annuì, senza troppo impegno.

La rabbia della ragazza crebbe.

-FASTRUNOM- urlò.

Draco cadde in ginocchio, stordito dal suono emesso dalla punta della bacchetta della ragazza.

Lei ricordò un incantesimo letto qualche mese prima, quando Harry aveva cominciato le sue lezioni di Occlumanzia. Lo aveva anche provato su Grattastinchi, una volta. Non doveva essere poi molto più difficile farlo su Malfoy. Ricordava quale sofferenza provava Harry quando Piton glielo infieriva.

Si concentrò, cercando di ricordarsi alla perfezione la procedura.

Non doveva avere pietà. Non l’avrebbe avuta.

- Legilimens!-

Si ritrovò catapultata nella sua testa. Tra i suoi pensieri.

 

***

 

-Protego!- esclamò Malfoy. Non pensava fosse in grado di controllare anche un incantesimo di Legilimanzia, avrebbe oscurato la sua mente se lo avesse saputo.

Lei, invece, ora sapeva tutto ciò che pensava. Dannazione.

-FUORI DALLA MIA TESTA, HERMIONE!- urlò. L’aveva chiamata per nome. E se ne erano accorti tutti.

Gli occhi dei presenti, stupefatti, puntati su di lui.

Anche i suoi.

L’odio leggibile fino a pochi attimi prima era sparito.

-ALT- urlò il professor Kennan – Duello finito-

Malfoy ansimava ancora.

Gli Slytherin presenti si strinsero attorno al loro capo, mentre Hermione trovò Neville, Luna e Harry ad accoglierla. Era visibilmente scossa e, questo, non sfuggì a Draco.

-Ecco i nomi di coloro che potranno partecipare al mio corso: Hermione Granger, Harry Potter, Draco Malfoy, Neville Paciock, Luna Lovegood, Daphne Greengrass, Anthony Goldstein, Terry Steval, Hannah Abbott e Ernie Macmillan- elencò Drew – Per tutti quelli che ho nominato la prima lezione si terrà giovedì pomeriggio, alle due, davanti alla statua di Barnaba il Babbeo. O meglio, nelle vicinanze. Per gli altri, mi dispiace, ma il loro livello di preparazione non è sufficientemente alto-.

I nominati esultarono, gli scartati rimasti interi, invece, non ne soffrirono poi molto.

-A giovedì, ragazzi- concluse, mettendo fine anche alla lezione.

I ragazzi si diressero verso la Sala Grande, dove presto sarebbe stato servito il pranzo.

Restarono solo loro due.

Non parlarono.

Poi, Hermione se ne andò, lasciandolo solo.

Di nuovo solo, con i suoi pensieri.

Di nuovo solo, senza lei.

 

Note dell’autore

Ebbene, ho concluso anche il secondo capitolo.

Solo una cosa (ma che credo dirò spesso). Grazie.

Di cuore, veramente. Non avrei mai immaginato di ricevere più di una recensione neanche nelle mie più rosee speranze. Invece, cinque di voi (o almeno eravate 5 l’ultima volta che ho controllato) mi hanno lasciato un commento.

Molto più di quanto sperassi, dunque.

Ritengo giusto, visto che queste 5 persone hanno perso tempo per me e per la mia storia, ringraziarle singolarmente. Procedo:

 

Books: ufficialmente la prima ad avermi recensito, grazie. Per quanto riguarda la frequenza con cui aggiornerò, mi piacerebbe poterti dire che lo farò con regolarità, ma so che non sarà così. Al momento attuale, infatti, sto lavorando anche ad un altro progetto che ormai mi tiro dietro da quasi due anni e  che, assolutamente, non voglio e posso abbandonare. Il tempo che dedico alla scrittura, dunque, devo dividerlo in questi due racconti che sto scrivendo. Senza contare che ora non ho l’impegno della scuola.

Quindi, mi dispiace, ma non posso dirti precisamente quanto spesso aggiornerò.  Spero tu abbia la pazienza di sopportarmi =)

_tata___:  sono molto felice che ti piaccia già e spero che questo capitolo non deluda le tue aspettative. Come si dice, infatti, è molto semplice ottenere qualcosa, la cosa difficile è non perderla. Grazie mille per le belle parole =)

Hollina: mi sono preso il tuo “Stupendooooooooooo!” e me lo sono messo in un cassetto. Nessuno me l’aveva mai detto, o almeno non così! Soprattutto la mia professoressa di Italiano che, una volta, ha passato un’ora intera commentando il mio tema solo con una parola: “PESSIMO”. Dunque … gentilissima, grazie!!! =)

Lucelibera: questa molto probabilmente è la recensione a cui tengo di più. Non perché le altre non mi abbiano fatto piacere, ma perché tra tutte è l’unica ad avermi mosso almeno una critica, anche se velata sotto uno spesso drappo di gentilezza. Sono molto felice di essermi almeno salvato sul finale! Per fortuna, non posso perdere i miei lettori già dal primo capitolo! Grazie per la sincerità =) (sono del parere che il mio modo di scrivere sia leggermente tendente allo schifo, quindi ogni critica mossa in questo campo servirà per farmi migliorare)

Cassidy14: spero di aver aggiornato abbastanza presto, allora. Grazie mille! =)

 

Dopo questi dovuto ringraziamenti, passo a ringraziare coloro che hanno messo il mio racconto tra le Storie Preferite (Angyi, astrid 93, Dolce_Rika, wanda_bella_mel, _MarcoLandi_) e coloro i quali l’hanno messo tra le Storie Seguite (BabyFairy, Books, buldina, excel sana, Hollina, lady_rose, Lucelibera, pomella, Saphiras, Swan90, Usagichan, zamby88, drakina94). Spero di essermi ricordato di tutti e di non aver sbagliato il nome di nessuno.  Grazie ancora,

Jerry

 

   
 
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