La casa fu presa
d’assalto nel giro di un paio di giorni, Usagi non seppe mai chi li aveva
scoperti ma poteva giurare che Aruka avesse fatto qualche telefonata alle sue
amiche pettegole appena tornata dalla montagna.
- Allora...- fece Minako
picchiettando un piede a terra – é vero quello che si dice in giro Usagi?
- Perché che cosa si
dice in giro?- chiese lei fingendosi innocente.
- Usagi, - rispose
Minako stringendo i pugni – perché non ci hai detto la verità.
- Verità su cosa?
- Smettila di fare la
finta tonta! – urlò Rei – Ti hanno visto passeggiare per il parco mano nella
mano con Mamoru!
Usagi sapeva bene che le
sue amiche non era arrabbiate per quella faccenda, forse volevano solo esser
informate prima.
- Mi dispiace. – disse
chinando il capo – Ma... ma... ero così presa da questa storia che non ne ho
parlato con nessuno.
- Bene, - fece allora
Makoto con un sorriso – visto che siamo tutte qui ora ci racconti tutto!
Le vacanze finirono
presto e la vita tornò alla normalità.
- SONO IN
RITARDOOOOOOOO!!!!!!! – Usagi corse giù per le scale, afferrò la cartella, il
pranzo, un muffin ai mirtilli e corse fuori dalla porta.
Correva come una
forsennata ricordando a se tessa, come tutte le altre mattine, di mettere
indietro quella maledetta sveglia di almeno mezz’ora appena tornata a casa.
Makoto la affiancò, poco
dopo si aggiunse anche Minako e tutte e tre entrarono a scuola pochi attimi
prima che la campanella suonasse.
- Appena in tempo. –
sospirò sedendosi dietro il banco.
- Testolina buffa non
potresti svegliarti prima?
Usagi si voltò rossa in
volto.
- Mamoru... anche se sei
il mio ragazzo gradirei che non mi chiamassi più in quel modo.
- Ma se ti calza a
pennello! – rise lui.
- Sai dove te lo infilo
il pennello? – sibilò adirata voltandosi.
Non gli rivolse la
parola per tutta la mattina, l’intervallo lo passò in giardino, al freddo,
mentre lui era in classe a ripassare.
- Uffi non ci riesco a
tenergli il broncio...- mormorò sconsolata mentre tornava in classe per
scusarsi.
Ma Mamoru non era
uscito.
- Probabilmente é in
bagno. – pensò tornando il suo posto, prese il libro di storia e lo aprì
cercando di ripassare per il compito della prossima ora.
Arrivata alla pagina
giusta trovò un bigliettino, curiosa lo aprì riconoscendo subito la calligrafia
del suo amato Mamoru.
Quando ti arrabbi sei
semplicemente adorabile... ti voglio un mondo di bene.
Mamoru.
Arrossì avvicinando quel
pezzo di carta al cuore.
Il mio Mamoru...
- Ti metti a sognare il
tuo fidanzatino anche quando va in bagno ora?- disse Minako lanciandole
un’occhiataccia ma visibilmente divertita.
- Sei solo gelosa! – le
rispose con una linguaccia giocosa Usagi – Io ho trovato il ragazzo perfetto e
tu no!
- Ti ricordo che fino a
qualche mese fa pensavi fosse un’idiota! E prendevi in giro me e le altre
perché pensavamo che fosse carino!
- Beh mi sbagliavo!
Minako scoppiò a ridere.
- Io l’avevo detto che
eravate perfetti! Usagi se mi davi retta fin da subito ora eri fidanzata con
Mamoru da molto più tempo. Comunque sono molto contenta per te amica mia.
Usagi l’abbracciò, era
bello avere le tue amiche sempre vicine.
Mamoru era seduto al suo
posto mentre osservava la ragazza davanti a lui che sistemava i libri in
cartella.
- Allora testoli... cioé
Usagi...- si corresse subito – hai finito? O vuoi restare a dormire qui? Così
saresti puntuale per un giorno!
Usagi si voltò con uno
sguardo di fuoco... Mamoru ebbe la netta sensazione che tra poco l’avrebbe
vista brutta.
La ragazza si avvicinò
lentamente al suo viso fino a quando le due fronti non si toccarono.
Mamoru era incantato da
quegl’occhi... non riusciva a distogliere lo sguardo.
- Puoi chiamarmi
Testolina buffa...- disse Usagi con un sospiro – ti voglio talmente bene che
posso anche accettare quello stupido nomignolo.
Lui sorrise e le prese
una mano.
- Ti accompagno a
casa... e, ti ricordo, che dobbiamo iniziare a studiare per gli esami.
- Accidenti...- sbuffò
lei – riesci a dire la parola esami in maniera così seducente da farli sembrare
un divertimento invece che una tortura medioevale.
Mamoru arrossì
lievemente e le mise un braccio attorno alla vita.
Usagi... sei il mio
sole che risplende di giorno e la mia luna che rischiara la notte scura. Senza
ti te sono perso... siamo una cosa sola.
Ti amo tanto mia
piccola Usagi.
Mamoru sei la mia
vita.. ogni giorno le nostre anime sono sempre più legate. Il nostro amore é
forte e meraviglioso. Ne ho scritte tante di storie d’amore... ma mai nessuna é
perfetta come la nostra.
Ti amo tanto mio
dolce Mamoru.
FINE