Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: beat    09/09/2010    8 recensioni
Kanon aspettò ancora un momento prima di scoppiare, finalmente, in una risata liberatoria.
Sentendo tanta inusuale ilarità nel fratello, Saga abbassò il giornale per vedere che cosa stava succedendo.
“Kanon? Che hai?”
Kanon allungò un braccio ad indicare la porta dalla quale il bimbo era appena uscito, prima di esclamare con vivo sentimento: “Ma quello è tuo figlio!”
[Ad ayay, visto che per metà è colpa sua
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Kostantinos'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

******************************************************************************************


Capitolo 5


Caffè.
Nero.
Bollente.
Senza zucchero.
Ikki guardò prima la tazza poi Saga, seduto di fronte a lui.
Non capitava troppo spesso al Terzo Tempio. Ad onor del vero cercava sempre di tenersi alla larga da chiunque, specie dai suoi fratelli e dai pomposi d'oro vestiti del Santuario. Sì, in pratica da tutti quelli che conosceva. Problemi?
Ma stava di fatto che per qualche strano motivo che preferiva non indagare, alla Casa di Gemini finiva per passarci molto più spesso di quanto non avrebbe mai creduto possibile.
Certo, di solito si fermava solo per un caffè e poche chiacchiere, ma i due inquilini non sembravano troppo affranti per la sua poca espansività. Tra tutti i Golds, ad esclusione di Shaka, ovviamente, erano quelli che lo conoscevano meglio, e sapevano come andava preso.
Per questo Ikki guardò con sospetto prima la tazza di caffè e poi Saga.
Sebbene fossero anni, da sempre in pratica, che il caffè lo prendeva nero e amaro, ogni volta Saga si premurava di chiedergli per buona educazione se per caso voleva del latte o dello zucchero. Quella volta no. Aveva saltato quel noioso e inutile preambolo.
Qui c'era sotto qualche cosa, pensò Ikki, come al solito sospettoso oltre ogni ragionevole convenzione.
E il fatto che, pochi minuti prima, Kanon fosse entrato in cucina, salvo poi uscirne mezzo secondo dopo aver visto Ikki, non lo aiutava certo a distendere i nervi. Se poi si soffermava sulla risata mal soffocata che suddetto Kanon si era lasciato scappare mentre cercava di allontanarsi velocemente dalla cucina, beh, questo non aiutava per niente Ikki a rilassarsi.
C'era una puzza di bruciato da sentirla anche nel Meikai.
Fu dunque con sommo sospetto che Ikki prese tra le dita la tazza di caffè, portandosela alle labbra con movimenti misurati ma che tradivano un certo qual nervosismo.

“Allora Ikki… come procede l'addestramento del tuo allievo?” chiese Saga, in tono leggero, spostandosi distrattamente una ciocca di capelli che gli era finita davanti agli occhi.
“Bene!” rispose Phoenix, una sottile nota di orgoglio a venargli la voce “Ormai è quasi pronto per l'investitura.”
“Mi fa piacere saperlo. Sono sicuro che sarà un ottimo Saint.”
“Grazie.”
“Quindi tra poco sarai disoccupato… se così possiamo dire.”
“Immagino si possa dire così, sì.”
“Hai già dei progetti?”
“No, non ho ancora deciso nulla.”
“Capisco…”

Ne seguì un minuto buono di silenzio, in cui Ikki continuò a soffiare sul suo caffè caldo, pur senza staccare gli occhi di dosso a Saga, mentre questi aveva momentaneamente distolto lo sguardo.

“Saga, mi vuoi dire che sta succedendo? Non sono un idiota, ho capito che c'è qualche cosa sotto…”
“Se ti chiedessi…” Saga esitò un attimo. Poi prese fiato e lanciò la domanda tutta d'un fiato “Se ti chiedessi di allenare mio figlio che cosa risponderesti?!”

Come era successo a lui stesso un paio di giorni prima, anche Ikki si trovò nell'ignominiosa situazione di aver rischiato seriamente di lasciarci le penne per colpa del caffè andato di traverso.
Il santo della Fenice stava tossendo come mai in vita sua; aveva perfino le lacrime agli occhi per lo sforzo di riuscire a riprendere fiato.
Saga distolse lo sguardo, per evitare al compagno d'armi l'onta di essere visto in tale terribile momento di debolezza. E Saga continuò a tenere lo sguardo distolto, anche quando Ikki si fu decentemente ripreso. Soprattutto perché si era ripreso.
Anche senza guardarlo poteva benissimo immaginarsi la sua faccia: le sopracciglia tremendamente corrugate sugli occhi stretti in due sottili fessure. Senza contare che riusciva a sentire più che bene il sottile ribollire di un cosmo fiammeggiante.

“Tuo… figlio?!”

Saga annuì.
Ikki si guardò attorno sempre più sospettoso, forse aspettandosi di veder comparire da un momento all'altro un qualche bambino.
Saga sospirò, per l'ennesima volta in quei pochi giorni.
Con voce stanca fece ad Ikki un breve riassunto di quello che era accaduto.
Phoenix, a racconto finito, incrociò le braccia, la schiena diritta e un cipiglio molto poco rassicurante.

“Perché non lo fai tu?”
“Allenarlo? Non se ne parla proprio!”
“Tsk!”
“Senza contare… senza contare che non sa che sono io il padre.”
“Beh, fatti avanti!”
“Certo, così poi mi odierà per il resto della vita.”
Ikki pensò per un attimo di ribattere, ma a pensarci bene si rese conto che non poteva che convenire su quel punto.
“Allora?” domandò Saga, vagamente impaziente.
“Non intendo decidere qui su due piedi, Gemini. Voglio prima conoscerlo.”
“Grazie!”
“Non ho detto che accetterò.”
“Posso ringraziarti lo stesso, Phoenix?”
Ikki odiava Saga.
In un modo o nell'altro finiva sempre per essere bulleggiato senza pietà.




Borbottando maledizioni a destra e manca, Ikki prese a salire quasi a passo di marcia i gradini dell'infinita scalinata del Santuario. Era per caso finito a Rodorio, e sempre per caso aveva incontrato il famigerato Kosta.
Era in giro per commissioni al villaggio e Ikki si era offerto di dargli una mano quando l'avevo visto cercare di sbracciarsi per attirare l'attenzione di un commerciante che non l'aveva visto da dietro il suo enorme pancione.
Beh, più che offrirsi di dargli una mano l'aveva preso praticamente di peso e l'aveva appoggiato sul bancone del negozio, in modo che fosse finalmente alla stessa altezza del negoziante.
Quando ebbe finito con i suoi compiti, Ikki l'aveva di nuovo messo a terra e Kosta l'aveva ringraziato.
Solo che, e Phoenix non aveva mancato di notarlo, quel suo ringraziamento implicava che lo faceva solo per non apparire maleducato. Pur non vestendo in quel momento nessuna armatura, Kosta aveva istintivamente capito di avere a che fare con un Saint. E lui doveva rispetto ad ognuno di quei valenti guerrieri. Solo che non gli piaceva essere aiutato, preferiva mettersi in gioco lui stesso e provare a cavarsela da solo.
Fu questo dunque quello che Ikki lesse nel suo sguardo. A parole lo stava ringraziando, ma i suoi occhi lo stavano rimproverando per avergli negato la possibilità di affrontare una situazione che, a conti fatti, poteva benissimo essere alla sua metaforica altezza.
Kosta finì di ringraziarlo, per poi sgambettare via verso la sua prossima missione.
E Ikki si era dileguato altrettanto in fretta, dirigendosi deciso e spedito di nuovo alla Terza Casa.






******************************************************************************************

Angolo dell'Autrice:

*Dlin-dlon*
Avviso di servizio:
l'autrice non è al momento disponibile. Sta cercando di scappare da un incavolatissimo Ikki di Phoenix. L'angolo dell'Autrice oggi sarà tenuto da Saga di Gemini.

*Saga si siede alla scrivania*
Saga: Veramente questo avrebbe dovuto farlo Kanon, ma come al solito si è dileguato! ù___ù
In ogni caso, risponderò ad ognuna delle gentili signorine che hanno commentato.

-charm_strange: Complimenti per esserti letta di filata tutti i capitoli. Vedo con piacere che hai intuito molte cose sulla trama. Brava, molto brava!
-sunight: Se quel essere riprovevole che risponde al nome di Wyvern no Rhadamanthys osa cercare di intimorire Kosta, avrà ben di che pentirsene!
-calliope: Beat mi riferisce che a te ha già risposto, quindi non mi dilungherò anche io. Mi limiterò ad un sentito ringraziamento.
-lovearmony: Sì, Kanon ha avuto anche un breve excursur artistico. Se ti interessa lo puoi trovare qui.

-aries_no_nike: Un vivo ringraziamente anche a lei, signorina! *orgoglioso*
-Arcadia: *Saga borbotta qualche cosa di non molto chiaro a proposito di bagni infiniti*
-makochan: *continua a borbottare* 

Saga: Grazie mille a tutte quante.
Continuate a seguire questa storia, tanto manca solo un capitolo alla conclusione.

*Saga si alza e se ne va*

*arriva Kanon di soppiatto*

Kanon: Sappiate tutte quante che avete fatto arrossire più di una volta Saga quando gli avete detto che fa tenerezza!
Ahahahah! ^O^


Fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche.

Grazie a chi vorrà recensire e a quanti leggeranno e basta!

Beat


   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: beat