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Autore: Sara Weasley     11/09/2010    8 recensioni
Un fumo dall’odore dolciastro si diffonde nel vicolo e l’ennesimo boato esplode nell’aria: da qualche parte oltre il terrore, le maledizioni, i rumori assordanti, qualcuno urla e io sento il gelato di Florian risalirmi lentamente lungo la gola. Potrebbe essere chiunque dei miei amici: potrebbe essere Remus, oppure Peter, Frank o Alice… ma io, più di tutto e tutti, spero che non sia Lily. Non può essere Lily.
Imprecando tra i denti, schiaccio ancora un po’ la schiena contro il vecchio muro dietro cui sono nascosto e mi azzardo a fare capolino per cercare di capire cosa Merlino sta succedendo nel putiferio là fuori. La bacchetta nella mia mano freme e asciugo freneticamente un rivoletto di sangue che dalla fronte mi scivola sulle palpebre. Nessun Mangiamorte in vista, potrei…
Sirius lancia un sibilo di avvertimento e riprende a strisciare sotto i cumuli di macerie in cui è quasi intrappolato. "Lo avevo detto" dice tra i denti, con il suo classico tono sarcastico "che i compleanni portano sfiga. Ma tu no, dovevamo per forza fare una festa! E adesso guarda… "
Genere: Comico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Da chi lo ha tre volte sfidato. '
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Capitolo 6.

 

<< È ufficiale, comincia realmente a farmi paura, adesso >> commenta Sirius.

Esasperato, alzo gli occhi dal mio libro e non posso fare altro se non concordare con lui.

James Potter è sempre stato un tipo bizzarro: egocentrico, ingenuo, insopportabile molto spesso, ottimista come pochi, e talmente tanto irritante che in alcuni –ok, parecchi- momenti, ti fa desiderare di ucciderlo.

Questo è uno di quei momenti.

Insomma, abbiamo sopportato per tutto il giorno i suoi sbalzi d’umore più accentuati del solito, la telecronaca fatta da se stesso su se stesso per se stesso con se stesso, l’abbiamo perfino accompagnato nella sede del suo nevrotico fan club dove tutte quelle ragazzine inquietanti hanno cominciato a fare la hola in suo onore ed intonare canzoncine dove le parole “bellissimo” “James Potter” e “sposami” si ripetevano tre volte per ritornello.

E adesso, come se non bastasse, sta camminando da circa un’ora avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, e… sì, avanti e indietro per il dormitorio, con le mani schiacciate sule orecchie per non sentirci, mente canta ad alta voce con i cuoi toni soavi una delle canzoncine di quelle squinternate delle sue fan, saltellando ad ogni epiteto decisamente esagerato riferito alla sua persona –e, fidatevi, sono tanti-  il tutto con indosso il suo stupido pigiama rosso con su scritto:

Merlino è morto

Godric pure,

E anch’io mi sento poco bene.

Anche Frank, nel letto accanto al mio, guarda James con disperazione, occhieggiando un attimo dopo la finestra con grande – troppo- interesse: non mi serve essere un Legilimens per sapere che sta ponderando l’idea di gettarsi di sotto, calcolando le possibilità di rimanere vivo dopo un volo da una torre; in cuor mio penso che Frank abbia capito tutto. 

Ma James, incurante dello shock psicologico a cui ci sta sottoponendo, continua a canticchiare saltellando nella stanza, senza degnarci di uno guardo, troppo preso dalle sue elucubrazioni e autocelebrazioni mentali per preoccuparsi della nostra salute:

<< James Potter, bellissimo e bello,

tu sei il più figo del nostro castello!

James Potter iiiil cercatore

Fantastico, unico, iiiil migliore!

James Potter mi vuoi sposare?

Così le tue lodi potròòò cantare!

James Potter, diiiventa mio

Ti hanno mai detto che sembri Dio?

James Pott… >>

Dal modo in cui Frank si è alzato, capisco che non gli importa nulla di finire spiaccicato sul prato qui sotto, tutto purché questo strazio finisca. Anche Sirius si è alzato, ma Sirius è troppo Sirius per suicidarsi senza fare del male a James:

<< Ora basta >> sbotta infatti, << Pietrificus Totalus! >>

E… silenzio.

Benedetto silenzio in cui posso studiare in pace.

Grazie Sirius, non dimenticherò mai quello che hai fatto per me oggi.

<< Puoi sederti adesso, Frank. >>

Frank – che per inciso aveva già spalancato la finestra- sospira di sollievo, dà una pacca di riconoscenza commossa a Sirius, e ritorna a stendersi sul suo letto, con la rivista di Quidditch tra le mani.

Da qualche parte sul pavimento si sentono dei gemiti sordi.

<< Ehm, ragazzi… non dovremo liberarlo, adesso? >> squittisce Peter.

Non guardare James, Remus. Non guardarlo, altrimenti ti verranno i sensi di colpa. Non…

…lo guardo. È lì disteso di schiena, con la faccia schiacciata su una scarpa di Peter e le mani ancora saldamente premute ai lati della testa.

Liberare James, o non liberarlo?

Questo è il dilemma.

Sirius si avvicina al corpo di Ramoso ghignante, puntellandolo con un piede; arriva un altro gemito dalla cosa pietrificata che prima era James.

Certo, pietrificata e silenziosa.

Ed io ho quel libro che mi ha prestato Lily da leggere che è così invitante…

<< Senti Prongs >> interviene Sirius, spiccio, << ti libero solo se stai zitto e la pianti di fare il demente,okay? >>

Silenzio, ovviamente. Vorrei dire a Sirius che il suo migliore amico non gli può rispondere perché lui l’ha pietrificato, ma mi astengo.

<< Chi tace acconsente >> decide Padfoot << ma ti avverto, se cominci a fare lo schizzato stanotte dormirai appeso alla torre di Astronomia, Prongs. >>

Un colpo di bacchetta e James è libero. Un secondo e James si avventa su Sirius.

<< Brutto sacco di pulci! >> strilla, con i suoi soliti modi da primadonna.

Sospiro afflitto, e i miei occhi incontrano quelli del povero Frank.

<< Pietrificus Totalus >> dico svogliatamente, e i miei due migliori amici smettono di tentare di uccidersi: Sirius ha ancora le mani strette intorno al collo di James, in un chiaro tentativo di strozzarlo, James sta mordendo un braccio di Sirius, mentre ha un gomito conficcato tra le sue costole e gli occhiali gli pendono da un orecchio, infranti.

Entrambi mi lanciano un’occhiataccia, e considero che è una pessima mossa dal momento che io ho la bacchetta dalla parte del manico.

Appena apro la bocca per parlare, qualcuno bussa alla porta.

Io, Peter ci guardiamo stupiti, Frank si alza dal letto, poi con una scrollata di spalle e un’ultima occhiata a Sirius e James – un tantino blu- vado ad aprire la porta.

La prima cosa che vedo è una chioma rossa.

<< Lily? >>

La seconda sono due occhi verdi.

<< C-che cosa ci fai tu qui? >>

<< Ciao Remus! >>

Senza molti complimenti Lily Evans entra nella nostra stanza, posa lo sguardo sul pavimento dove stanno James e Sirius ancora pietrificati e completamente immobili e commenta: << Carini. Io li lascerei così, se fossi in voi. Anche perché da un momento all’altro Potter soffocherà. >>

Ha un pigiama addosso, verde a righe rosse. E la vestaglia. Sono certo che se James fosse in se non le toglierebbe gli occhi di dosso e comincerebbe a riempirla di complimenti –e a riempirsi di complimenti. Ora che ci penso forse dovrei rompere l’incantesimo, il povero Prongs morirà per essersi fatto trovare sul pavimento, immobile, a picchiare il suo migliore amico e con i capelli pietrificati dalla Evans che, per la prima volta nella sua vita – anche l’unica, credo- è salita di sua spontanea volontà nel nostro dormitorio; e poi saremo noi a dover sopportare le sue canzoncine cerebrolese e i suoi repentini cambi d’umore e gli atteggiamenti drammatici di prima donna.

<< Finite Incantatem >> dico, e sia James che Sirius riprendono vita tra i gemiti.    

<< Evans! Sei venuta a trovarmi! >> esclama James appena riprende fiato, alzandosi con tutta la dignità che gli resta da terra e saettando verso di lei: ha ancora gli occhiali rotti, quell’idiota.

<< No, Potter >> replica, << e già che ci siamo no, non vengo ad Hogsmeade con te. >>

<< Non te l’ho ancora chiesto >> sorride James, passandosi una mano tra i capelli.

<< La porta l’ha fatto per te. >>

Il cartellino, capisco subito. James ci sarà arrivato?

Lo guardo, ma lui guarda lei e il suo sorriso è così aperto e grande che chi non conosce James Potter non può fare altro che pensare che lui non sarà mai triste; ma io lo conosco, e so che, per quanto idiota possa essere, dieci minuti prima non stava strillando una canzoncina in suo onore per puro caso.

<< Piaciuta, vero Evans? >>

<< Sì, molto Potter >> commenta lei, sarcastica, << specie il postscriptum. >>
<< Quella è la mia parte preferita, in effetti. Anche le porte dicono quanto sono bello, che vuoi farci! >>

Lily decide di ignorarlo, per cui si rivolge a me con un gesto di stizza verso James e la sua arroganza. << Rem, volevo chiederti se avevi finito con libro che ti avevo prestato. Quello di Pozioni, ricordi? >>

<< Oh, ehm, no >> le dico, abbozzando un sorriso di scuse. << Mi dispiace, ma proprio non ho fatto in tempo a finirlo. >>

Sì, perché un’idiota non ha fatto altro che tormentarmi dalla mattina alla sera.

<< Capito >> risponde, e fa spallucce. << Non fa nulla, tanto non avevo fretta. >>

<< Grazie. >>

<< Bene, allora io vado! >> comunica, portandosi una ciocca di capelli vermigli dietro l’orecchio; con la coda dell’occhio vedo James osservarla rapito. << Buonanotte Remus, Minus, Paciock >> saluta educatamente. Poi aggiunge << Potter, Black >> gelida.

<< Sogna me, Evans! >> le urla dietro James.

 << Quelli si chiamano incubi, Potter >> specifica lei, ed esce dalla stanza chiudendo piano la porta alle sue spalle, in uno svolazzare di capelli rossi.

James rimane qualche minuto ad osservare il vuoto in cui prima era lei, poi con un colpo di bacchetta e un Reparo si aggiusta gli occhiali.

Sirius sbruffa sonoramente, facendo una smorfia: lui e Lily si detestano cordialmente, questo è ufficiale.

James riprende le sue facoltà vitali nello stesso momento in cui comincia a cantare di nuovo James Potter, James Potter  giocando con il boccino che ha fregato qualche anno fa a non so chi, e contemporaneamente guardandosi allo specchio.

Frank, che ha ormai rinunciato alla sua serata tranquilla, si alza dal letto. << Vado da Alice >> comunica. Non è la prima volta che taglia la corda da questo branco di matti lasciando a me tutto il duro lavoro, perciò nessuno ci fa caso.

Peter sta mangiando del budino, io e Sirius – seppure lui ostenti un’aria di pura indifferenza- guardiamo James.

Quest’ultimo,dopo qualche minuto, smette di canticchiare e prende la Mappa del Malandrino. << Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. >>

<< A che ti serve quella? >> chiede Sirius, adesso più attento.

<< Troviamo Mocciosus. >>

<< James >> lo rimprovero pacato. << Prendersela con Piton non ti servirà a nulla. >>

Prongs si agita un po’, sedendosi sul letto e studiando la mappa. << Di che stai parlando, Moony? >>

<< Parlo del fatto che stamattina hai sentito l’odore di Lily Evans nell’Amortentia, e da allora sei uscito di testa. >>

Anche Peter ci guarda adesso, i suoi piccoli occhietti neri saettano da James a me, forse per paura che alla fine James mi picchierà; Sirius continua a fare finta di niente, ma sappiamo tutti che il discorso interessa più a lui che a me.

<< Che cosa? >> ride James. << Io… non ho sentito nessun odore. Cioè, non il suo odore! >>  

James Potter, oltre ad essere bizzarro, è anche ingenuo. Ingenuo perché sono almeno tre anni che è innamorato di Lily Evans e continua a fare finta che sia solo una stupida sfida; e non capisce che l’unico momento in cui avrà una possibilità con lei sarà quando smetterà di considerare i suoi sentimenti un gioco e ammetterà la verità.

<< Sì che lo hai sentito, James. E lo sai anche tu. >>

Sì, James, lo sai anche tu. Lo sai che la mai, infondo, ma hai paura di ammetterlo perché l’unica ragazza di cui tu ti sia realmente innamorato potrebbe essere quella che non ti vorrà mai.

 

Ride ancora, scuotendo la testa e scompigliandosi in questo modo ancora di più i capelli.

<< Sai cosa significa quando qualcuno sente l’odore di una determinata persona nell’Amortentia? >>

Significa che la ami, James. Ma considerarla solo una sfida è così facile, semplice. Perché se è solo un gioco non devi star male per i suoi insulti, perché se è solo un gioco puoi proclamarle il tuo amore in maniera ridicola ovunque tu ti trovi, perché se è solo un gioco non devi fare i conti con la verità dei tuoi sentimenti, perché se è solo un gioco puoi continuare a sperare. E perché tu vinci sempre nei giochi, vero?

Piomba un silenzio pesante tra noi quattro, un silenzio carico di una tensione che per noi è come una piccola ma fitta barriera invisibile: penso che se allungassi una mano nella direzione di James adesso mi brucerei.

James Potter, il campione di Quidditch, il classico ragazzo più popolare della scuola, quello brillante, quello divertente, il mio migliore amico. Sirius, si alza dal suo letto mettendosi tra noi senza un motivo apparente, teso, con le mani in tasca, la mascella contratta, gli occhi vitrei e la classica espressione che mi fa tanto pensare ai Black.

<< Non significa nulla, Rem >> dice James, ilare.

<< Significa che provi qualcosa per lei! >> replico. Non ho il coraggio di dirgli esplicitamente che la ama: sfaserebbe tutto il suo piccolo mondo ottimista, felice e allegro in cui tutto è perfetto. Perché James è anche un bambino, dopo tutto.

<< Cosa? >> esclama, dando il via ad una risata. << Remus, sappiamo tutti che la Evans è solo una sfida, no? Figurati se… mi piace davvero! >>

Sbruffo. << L’altra sera hai detto a Sirius che è lei che vuoi,e hai messo sotto sopra tutto il dormitorio >> nonché schiacciato i miei organi interni << per diventare una Piovra Gigante per lei >>

Ti accorgi, James, che ti contraddici da solo? Con le tue frasi, i tuoi pensieri, le tue parole… ma tu non ci fai caso. Sei troppo occupato a negare la verità per accorgertene.

<< Non per lei, per vincere la sfida! Insomma, Remus… ammetto che sì, è bella e intelligente e tutto il resto, ma mi è totalmente indifferente! Voglio solo vincere, tutto qui. >>

<< L’anno scorso hai minacciato di morte lenta e dolorosa tutti i suoi ragazzi perché eri geloso! >>

<< No, perché mi erano tra i piedi >> replica pronto James, sorridendo malandrino.

<< Ti fai umiliare ogni giorno da lei per farti notare! >>

<< Sì, Remus, sì… ma per vincere la partita. È l’unica cosa che conta per me, vincere >> ghigna.

<< Quindi lei non conta nulla? >> chiede Sirius, intromettendosi per la prima volta nella conversazione. Nel suono della domanda sento una piccola urgenza, qualcosa che lui, per il suo orgoglio, non ammetterebbe mai.

<< No >> nega James, facendo spallucce noncurante. << È una ragazza, Padfoot. E tu sai come sono le ragazze per noi, no? >>

Sirius non riesce a nascondere un sorriso e annuisce pronto.

<< Bene >> è l’unica cosa che mi resta da dire.

Bene James, d’accordo. Continua a negare l’evidenza, continua a ignorare la realtà; non posso dirti cosa provi, non posso svelarti il mistero dei tuoi assurdi giri di parole, dei tuoi sbalzi d’umore, delle tue battutine e dei tuoi sguardi un po’ tristi dietro gli occhiali storti. Non posso dirti che ami Lily Evans probabilmente come non hai amato nessun’altra.

Ho provato a fartelo capire nel modo meno doloroso, ma ti sei rifiutato dietro la scusa di una banale sfida, e hai riso allegro delle mie insinuazioni veritiere; ho solo paura che quando ti deciderai ad accettare la realtà ti farai male, come un bambino che è caduto per terra dalla scopa. Spero che sul tuo viso ci sarà un sorriso quando ti renderai conto che sì, ti sei innamorato, un sorriso e non lacrime.

<< E adesso dove vai? >> squittisce ad un tratto Peter.

Alzo gli occhi e vedo che James, con il solito broncio infantile stampato in viso, sta uscendo a passi veloci dalla stanza. << Dal mio fan club >> risponde.

Sirius rabbrividisce, in ricordo di tutte le ragazzette folli che celebravano James come se fosse una divinità scesa in terra. Ammetto che nonostante Sirius abbia un Fan club più numeroso di quello di James almeno non sia mai andato a fargli visita.<< P-perchè vai in quel posto orrendo? >>

<< Perché è da due ore che nessuno mi dice quanto sono bello! >> sbotta, battendosi la porta alle spalle. Dalle scale, lo sentiamo canticchiare allegro ancora quell’odiosa canzone:

<< James Potter, bellissimo e bello,

tu sei il più figo del nostro castello!

James Pott… >>

Peter cade dal letto, ridacchiando nervosamente.

Padfoot spalanca gli occhi, poi si esibisce nella sua solita risata simile ad un latrato, leggermente esasperato ma tutto sommato divertito.

Io sbruffo. << Sei un idiota, James. >>

Un’idiota ingenuo che ama i giochi e non ammette la realtà.

 

Note dell'autrice: Capitolo dal punto di vista di Remus ^-^

Aaaaallora, qui devo specificare una cosa (nella speranza che non mi impappini come mio solito nel discorso XD) James qui è diverso rispetto al capitolo dal suo punto di vista, ma è una cosa voluta. (Ecco, fin qui ci sono XD ) Ho sempre considerato James come un personaggio abbastanza particolare, come del resto tutti i personaggi che la Row crea *_*, perciò... non ho mai visto James come uno sbruffone egocentrico.... o meglio, nella mia testa è uno sbruffone egocentrico, ma c'è anche qualcosa in più.... lo vedo come un bambino cresciuto, ingenuo e ottimista, quelle persone che hanno sempre il sorriso stampato in faccia e vivono in stile Hakuna Matata XD XD Forse sto divagando O.o quello che cerco di dire...(e con questo mi sono ufficialmente impappinata XD) è che... (che?) che il James che vedo io non si rende conto per nulla di quello che prova per Lily e lo considera semplicemente un gioco, una cosa da vincere e poi mollare. Questo perchè è sempre stato un bambino un pò viziato (sempre per come la vedo io, eh!) ed è sempre stato abituato ad ottenere tutto ciò che voleva, e Lily che gli dice di "no" è la sola eccezione, e per questo deve averla. Credo però che una parte minuscolissima del James Potter più maturo (il James che piacerà a Lily, per intendersi) sappia che in realtà lui è innamorato di lei, e ne ha paura per tutti i motivi detti da Remus che non sto qui a ripetere perchè queste note sono diventate più lunghe del capitolo XD motivo per cui, ancora James nega. Poi, difronte ai Malandrini dice che Lily non conta nulla e che non gli interessa affatto...penso che lo faccia primo per convincere se stesso, secondo perchè...perchè è un malandrino e ammettere che a lui in effetti Lily piace sarebbe come dire che ha perso, e James Potter è anche orgoglioso. O_O tutto questo testamento, insomma, per dirvi che se nei prossimi capitoli James penserà cose più...meno...ehm, diverse insomma, non c'è uno sdoppiamento di personalità, ma lo fa perchè non si possono controllare i pensieri, e nemmeno si rende conto che in effetti questi pensieri sono un controsenso con quello che dice agli amici, perchè è ingenuo XD E poi, non c'è nessun amico davanti che potrebbe ferire, nella sua testa XD

O_O mamma che cosa contorta!!!! Sinceramente non so nemmeno io quello che ho scritto O.o T-T mi sono impappinata!!!

Si basta, me ne vado!!!

Ahhh....ehm, no.... XD Ho una domanda: secondo voi, i Malandrini dovrebbero fare parte dell'Ordine? No, perchè ho due idee diverse, e non so quale delle due fare XD

Ringraziamenti: 

Niki_Black : Ohh, almeno non sono l'unica nottambula XD Mi mancheranno le notti semi-in-bianco ora che comincia la scuola -.-" Grazie mille, sono felice felice felice che ti sia piaciuto anche questo!!! (e stupita, stupita, stupita XD) Grazie!

Emily Alexandre : Quando Lily darà una possibilità a James? O.o Ehmm...coff coff.... in realtà non lo so neanche io XD Ho due idee in mente e non so quale seguire, ma in ogni caso...ci vuole ancora un pò XD Grazie grazie grazie grazie!!!

Dyd33666: O___O Davvero???.....cioè, Grazie XD Grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuto!!!

E grazie anche a chi ha solo letto, o messo nei preferiti, o nei seguiti, o nei ricordati!! (se non avete di meglio da fare, lasciatemi un commentino ino ino ino XD )

Grazie, Sara!

(Ahh, e scusate per il testamento!)  

   
 
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