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Autore: Emily Doe    13/09/2010    2 recensioni
Harry ha una sorpresa per James ed Albus, e proprio non riesce a contenere l'entusiasmo.
Seguono semplici flash, immagini di vita più o meno quotidiana della famiglia Potter di nuova generazione... e non solo.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Disclaimer: Se ripeto ogni volta che nulla, in Harry Potter, mi appartiene, credete che stavolta ci sia qualcosa di diverso? :p
Nota: Breve fanfiction stupidotta, nata pensando ad un certo momento di una fanfiction (… una long-fiction, il che fa ancora più paura) che probabilmente non finirò mai, figuriamoci postarla! Ordunque (?), essendo il primo giorno di scuola per Albus, Lily dovrebbe avere nove anni (Albus undici e James dodici). Come genere è abbastanza differente dalle precedenti: non ho pensato di dare un genere unico alla raccolta, semplicemente prendo quel che viene :). Comunque sia, buona lettura.





Life goes on


Per tutto il viaggio di ritorno si era chiusa nel silenzio più assoluto. Dire mutismo non sarebbe stato esatto, visto che non si era limitata a quello: aveva perfino smesso di singhiozzare e, con una stretta al cuore per Harry, di tirare su con il naso. Due cose che non le avevano quasi lasciato il tempo di respirare da quando avevano messo piede a King's Cross e, in particolar modo, da quando suo fratello era salito sull'Hogwarts Express.
Harry le lanciò un'occhiata furtiva dallo specchietto retrovisore e la vide imbronciata, gli occhi gonfi ed arrossati, con la fronte poggiata contro il finestrino dell'automobile. Si tormentava nervosamente una ciocca di capelli, incurante delle chiacchiere a senso unico di sua madre.
“Lily,” le disse, con voce bassa e calma, quella che sperava fosse confortante. Fino a qualche anno prima era bastata quella voce e qualche rassicurazione a consolare la più piccola dei suoi figli, cosa che non funzionava più da tempo con gli altri due. A quanto pareva, ormai non bastava più neppure per lei. “Sono solo due anni. Vedrai, passeranno in fretta.”
Nessuna risposta. Tenendo ancora gli occhi sullo specchietto, la vide serrare le labbra, come a impedire che ne uscisse una parola che non aveva la forza di gestire e di non far suonare come un singhiozzo. Scosse bruscamente la testa due volte. Il messaggio era chiaro: non le andava di parlare.
Harry si mordicchiò una guancia, incerto.
“Ehi,” le fece poi, svoltando a destra e rallentando per far passare una vecchietta con il suo barboncino. Lily fissava le facciate delle case circostanti, i mattoni color terra bruciata. “Che ne dici se stasera ci prendiamo una bella pizza da Antonio? La portiamo a casa e ce la mangiamo davanti al film su Gilderoy Allock,” il film su Gilderoy Allock era una specie di summa eroica di tutte quelle imprese per le quali Allock era stato a torto considerato uno dei maghi più coraggiosi ed indomiti del passato. Aveva toni così epici che non riusciva a non farli ridere, specie perché zio Ron aveva raccontato spesso ai figli ed ai nipoti, facendoli sedere davanti a sé, o sedendosi lui stesso in terra in quel circolo improvvisato, da bravo bambino qual era sempre rimasto, quale fosse stata la storia del professor Allock, ai tempi della Camera dei Segreti. Lo vedevano almeno una volta l'anno, e si divertivano sempre come la prima. “Ti va?”
Serrò le labbra, battendo rapidamente le palpebre per scacciare un nuovo velo di lacrime, e fece un vago cenno di assenso.
Un tocco gentile sulla gamba, Ginny che lo osservava con un sorriso comprensivo. Non gli disse nulla finché non furono arrivati davanti casa e Lily fu scesa, correndo a rifugiarsi in camera sua. Di sicuro di lì a poco si sarebbero sentite le Sorelle Stravagarie a tutto volume, e sarebbero nuovamente fioccate le proteste da parte dei vicini – Babbani e non. A volte Harry malediva sua moglie per aver passato a Lily tutti i suoi vecchi cd magici, ai loro tempi truccati da Fred e George, quale esperimento per una eventuale vendita ai Tiri Vispi Weasley – una volta incantati a dovere, era impossibile farli tacere prima che avessero cantato a squarciagola ogni singola canzone al massimo volume, che era quello su cui Lily (ed a quanto ricordava, anche Ginny) impostava sempre l'incantesimo –, e più di una sfumatura caratteriale. Tipo la testardaggine.
“Le passerà,”
“Certo che le passerà,” replicò lui, chiudendosi la porta alle spalle ed appendendo il cappotto accanto a quello di sua moglie. “Però non mi piace vederla così.”
Ginny sembrò ponderare per qualche istante qualcosa, poi sorrise ancora, lo sguardo in direzione delle scale, quando le prime note delle Sorelle Stravagarie fecero tremare i quadri alle pareti ed i bicchieri del servizio buono nella credenza.
Harry, sconsolato, si passò una mano tra i capelli, arruffandoli sempre più.
“E dire che l'avevamo preparata alla separazione dai fratelli.”
Dirigendosi in cucina, Ginny si strinse nelle spalle.
“E' normale, Harry,” fece, e Harry la sentì armeggiare con una pentola e l'acqua corrente. “Per lei è stata già dura digerire la separazione da James, ora che anche Albus è a Hogwarts, le sembra di essere rimasta improvvisamente sola. Sono cresciuti assieme, non sono mai stati lontani per così tanto tempo. È come se le mancasse una parte di sé, adesso.”
Affacciandosi in cucina, la osservò cominciare a sminuzzare carote.
“Voi Weasley siete troppo legati tra voi,” brontolò. “Ehi, ma cosa prepari? Non avevamo deciso per la pizza di Antonio?”
“Tua figlia è una Potter, fino a prova contraria,” breve pausa. “E... hai proprio voglia di pizza, stasera? L'abbiamo mangiata anche ieri ed a pranzo.”
“Beh, no, ma sai quanto piaccia a Lily la capricciosa di Antonio. E, decisamente, tua figlia in questo lascia ampio spazio alla sua parte Weasleyesca. Anzi, di donna Weasley. Mi ricorda qualcuno...”
Con un gesto vago della mano, agitando un mestolo d'acciaio, sua moglie tentò di liquidare la questione, fingendo di non aver notato quell'eloquente occhiata.
“Minestrone.” tagliò corto, rispondendo alla domanda di poco prima. “E non credo che Lily mangerà la pizza, stasera.”
“Cosa? Perché no? Non può saltare la cena!”
“No, è che...”
“Non le fa bene. Deve distrarsi in qualche modo.”
“Lily ha...”
“Ora vado su e le parlo un po', che ne dici?”
“Harry, non...”
“No, va bene, niente discorsi. Okay. Non ne vuole parlare, lo so. Allora vado su e le chiedo se intanto vuole scendere che cominciamo a mettere il film, intanto che telefoniamo ad Antonio.”
“... credo che...”
“E le porto una cioccolata calda. No, Gin, non fare storie! So che non vuoi, ma per una volta non le succederà nulla.”
“Sto dicendo che...”
“E un marshmallow. Sì, la vizio. Questa volta mi oppongo! È mia figlia e la vizio, qualcosa in contrario?” Le scoccò un'occhiata stranamente decisa – in genere cominciava a cedere alla prima protesta della moglie. Non che Ginny, in quel momento, stesse protestando. “Bene. Però prima le chiedo se lo vuole bianco o rosa, così ho una scusa per tornare su.”
Ginny, sporgendosi all'indietro e lasciando gocciolare sul pavimento una carota appena lavata e non ancora tagliata lo osservò salire a grandi passi le scale. Scosse la testa, rassegnata, le labbra modellate in un'espressione incerta.
“Non dire che non l'avevo avvertito, papà.” mormorò al nulla.
Trascorse qualche istante, l'acqua scorreva nel lavabo ed il coltello affettava con gesti esperti l'ultima carota. Ginny passò a tagliare due zucchine, gettando uno sguardo distratto all'orologio. E, all'improvviso, un grido dapprima inarticolato si propagò per la casa. Un lungo grido inarticolato. I vicini avrebbero pensato che Voldemort fosse resuscitato, come minimo.
Il grido, infine, si articolò.
“GINNYYYYYYYYY!”
Doveva aver notato che la camera di Lily era vuota, come Ginny aveva immaginato. Tonfi per le scale, tremolio del pavimento – quell'uomo sapeva essere un elefante, quando voleva. Solo per un pelo evitò di ruzzolare per gli ultimi cinque scalini e schiantarsi contro la porta d'ingresso.
“Non c'è!”
“Lo so.”
Un sorriso le affiorò alle labbra, una lieve traccia di malinconia. E qualcosa di profondo, qualcosa che palpita e vive dentro, da sempre.
“Che vuol dire 'Lo so'? Lily è sparita!”
Se i capelli di Harry avessero potuto starsene ancora più dritti, sulla sua testa, o più scarmigliati, l'avrebbero fatto.
“Scappata, Harry. Scappata.”
“Scapp... che?!”
“L'hai detto tu stesso che è una donna Weasley, no?”
Harry, gli occhi fuori dalle orbite, boccheggiò per qualche istante. Realizzò. Serrò la mascella, quindi, afferrati mantello e bacchetta magica, si precipitò fuori ululando qualcosa di incomprensibile.
Lui ed Arthur avrebbero avuto molto di cui parlare, alla prossima riunione di famiglia. Argomento del giorno: adolescenza delle donne Weasley. Meglio prepararsi con un po' di anticipo, visto che i segnali c'erano tutti.
L'assolo di chitarra elettrica delle Sorelle Stravagarie squarciò il breve istante di silenzio che si era venuto a creare, segnando l'inizio di una nuova, rumorosa, interminabile canzone. Avrebbe dovuto spegnerla... forse. Magari tra un attimo, giusto alla fine di... ah, ecco, proprio come la ricordava. Che meraviglia, questo pezzo. Certe cose non cambiano mai.
Ginny dondolava la testa al ritmo della musica, aggredendo l'ultima zucchina rimasta ancora integra. Cantava ad alta voce e dimenava i fianchi, interrompendosi ogni tanto per una piroetta su se stessa e per usare il coltello da cucina come microfono.
Non riusciva a cancellarsi dal volto quel sorriso.






Fine











Spazio AutorA: Eccoci qua! Di nuovo tutti al lavoro, all'università o a scuola... o quasi, ahimè ç_ç. Spero abbiate passato delle bellissime vacanze, e, colleghi universitari, facciamoci forza a vicenda: ce la possiamo fare! L'importante è crederci. In teoria XD.
Un grazie per le loro dolcissime parole a:

HeyThereDelilah: Ciao cara :). Dovrebbero esserci altri episodi con i cuccioli Potter così... cucciolosi :)... almeno io lo spero: mi piace troppo scrivere le due scemenze sulle tre pesti, e sono indecisa... devo ancora capire se mi fa più pena Ginny, alle prese con i tre cuccioli+1 (Harry fa per due, mi sa XD), o la povera Lily, con due fratelli come quelli e quel padre XD. Chissà che Harry non abbia fatto qualcosa per migliorare la 'propria' ortografia, nel frattempo XD. Un bacio, a presto! ^^
LauraStark: Sì, ci saranno altri capitoli, non necessariamente in ordine cronologico (tocca vedere come viene l'ispirazione per le prossime scemenze ^^). Probabilmente ci saranno anche flash in cui i tre sono più grandicelli: ora come ora, dovrei averne un paio... si vedrà ;) grazie mille per le belle parole *_* Harry-papà bambino è la parte che preferisco XD
nefertari83: Ehilà ^^! Nel lontano, lontanissimo giorno in cui avrò dei figli, spero che combinino un po' meno disastri... ma la vedo improbabile XD. Harry lo rendo più svagato del solito e Ginny probabilmente più paziente (si sa che la maternità insegna *_*), ma mi diverto troppo a tratteggiarli così e sono felice ti piacciano ^^! Cercherò di sopravvivere alla sessione autunnale *argh!*. Nel caso non mi vedessi ricomparire di qui a dicembre, stai tranquilla: credo ci vorrà parecchio, per riprendersi... specie in vista della sessione invernale! *incubo*. Grazie ancora, un bacione!

Ovvia, avrebbero detto in passato, ci siamo :). Spero non sia stata troppo scema XD, nel frattempo organizzo (?) le idee (?????? Vista la sottoscritta, questa è un'utopia bella e buona!) per la probabile comparsa di altri personaggi :).
Grazie per essere arrivati fin qui ;)
Emy
   
 
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