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Autore: Lucenera88    05/10/2010    2 recensioni
Questa fanfiction è stata scritta anni fa, per cui ad affiancare Ash saranno Misty e Brock.
Anche in merito ai Pokémon, stesso discorso: non seguo l'anime dell'ultima serie, per cui vi prego di essere clementi.
Tratta di una strana disavventura accaduta a Fire City, quando Ash e i suoi amici sono coinvolti negli oscuri accadimenti che si celano dietro un combattimento con il capo-palestra della città.
La storia comprende tutti i personaggi, ma in particolare si incentra su Jessie e James.
Spero che vi piaccia, sebbene la storia sia un po' datata.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Brock, James, Jessie | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Intanto, Ash, Misty, Brock, Pikachu e Togepi erano poco lontano dalla palestra seduti su una panchina dei giardini a… a non far niente. Il vento caldo soffiava sfregiando i loro visi. Mentre i tre ragazzi erano seduti a sbuffare, Pikachu era a terra accanto alla panca fissandoli interrogativo.
“Beh, io e Togepi andiamo a farci un gelato!” annunciò Misty alzandosi dalla panchina col suo piccolo Pokémon in braccio.
“Me ne porteresti uno?” si azzardò a chiederle Ash.
“Neanche a me dispiacerebbe” Brock confermò alzando un braccio.
Misty, irritata terribilmente, alzò una mano in segno di rabbia. “Ve lo sognate, non sono mica la vostra serva!” replicò col dito in segno di negazione. “Se lo desiderate, vi alzate e ve lo prendete con le vostre gambe, chiaro?”
Indovinate un po’, però, chi sta a qualche passo da loro…

“Eccoli li…”
“Ed ecco Pikachu…”
“Questa volta lo prendiamo!”
“Ehi, e come pensate di acciuffarlo questa volta?”
James piantò un grosso pugno in testa a Meowth.
“Sei sempre il solito pessimista” rispose alzando la mano dal Pokémon felino.
“La vedi quella gelateria?” Jessie indicò una costruzione due file di alberi oltre a dove si trovavano. Era bordeaux con un’insegna rosa che si accendeva ad intermittenza.

“Se ci arriviamo prima di quei tre bambocci, avremo tutto in mano nostra!”
“Allora sarebbe meglio alzarci da terra e muoverci!” esclamò Meowth.
Erano solitamente inginocchiati dietro i cespugli accanto alla panchina dove i nostri amici stavano per concludere il loro solito inutile battibecco.
“Ma io devo aspettare che la palestra apra!”
“O ti alzi o te lo sogni!”
“Preferisco sognarmelo!” concluse a braccia conserte.
“Male per te… Pikachu, tu vieni?”
“Pi–ka–chu!” acconsentì raggiante, correndole ai piedi.

Ash fece con voce rauca: “bene, va pure tu! Posso aspettare benissimo da solo!”
E gli altri si avviarono. Dopo un po’, Ash guardò i suoi amici, infine si alzò e corse loro dietro gridando: “aspettatemi, ragazzi! Ehi!”
“Fammi indovinare: scherzavi!”.

Ash non poté fare altro che mostrarle un sorriso di scherno.

“Quattro gelati alla fragola, ah sì, uno in vaschetta mentre gli altri nel cono, e potete darmi un cucchiaino, per favore?” chiese Misty al gelataio.
“Subito” disse questi. Entrò nervosamente oltre la tendina che si trovava alle sue spalle.
“Avete sentito? Non c’è tempo da perdere!”
Jessie e Meowth stavano spremendo sui gelati della roba bianca che pareva panna.

“Un attimo, di che ti preoccupi? Questa crema è zeppa di sonnifero, la mangeranno di gusto e poi…”
“Bum! Cadranno addormentati come ghiri!” Ridacchiò Meowth mentre imbiancava l’ultimo gelato.
Il gelataio uscì di corsa assieme alle ordinazioni richieste. “Ecco!” disse, porgendo i prodotti ed intascando il denaro.

“Grazie!” ringraziarono, e si accomodarono ad uno dei tavolini bianchi davanti al chiosco bordeaux. Mentre Brock ed Ash si stavano sedendo per cominciare a mangiarsi i gelati, Pikachu fu bloccato proprio nell’atto di addentare il proprio. Aveva avvertito un odore strano, non sgradevole, ma certamente di qualcosa che non poteva essere buono. Aleggiava attorno a lui; poi capì.
“Pika–Pi!!!” esclamò balzando addosso ad Ash, Misty e Brock uno dopo l’altro facendo cadere i gelati che si stavano apprestando a gustare.
Jessie, James e Meowth, nascosti dietro il bancone ad osservarli, si fecero venire la pelle d’oca.
“Pikachu! Che ti prende?!” domandò Ash al suo Pokémon che sembrava terrorizzato e che faceva versi agitati, indicando gli ammassi di gelato spiaccicati a terra.
“Credo ci stia dicendo che non dovevamo mangiarli” suppose Brock con fare saccente, toccandosi il mento con l’indice ed il pollice.
“Sì, ma perché? In fondo, erano solo gelati!” si chiese Ash prendendo un tovagliolo di carta e pulendosi con insistenza una macchia sul colletto della giacca blu.
Si girarono di scatto verso Misty che li aveva chiamati agitata. “Togepi…guardate…”
Togepi, accasciato fra le braccia della ragazzina, giaceva inerte. Sembrava addormentato, ma non respirava come uno che dorme solitamente; al contrario, sembrava non respirasse. Misty lo scosse.
“Aveva dormito per ore, non può essere…” disse. “Ha chiuso gli occhi da quando…”
“Da quando ha mangiato il gelato?” azzardò Ash: forse stava cominciando a comprendere l’agitazione di Pikachu.
“Beh, sì.  Gli ho dato un cucchiaino di panna, poi ha socchiuso gli occhi. Stavo per dargliene un altro, ma Pikachu…”
Si girarono tutti e tre di scatto verso la gelateria. Ash disse, grattandosi il capo: “Io qui non ci sto capendo nulla, ma forse…” Poi inarcò le sopracciglia: “correte al Pokémon Centre, forse il gelato era scaduto!”
“Cosa?!” esclamarono gli altri due. “Non dire fesserie, per un gelato scaduto uno non si addormenta di colpo!” strillò l’amica irritata e nervosa, alzando anche un pugno.
Ash fece una smorfia a Misty per come lo aveva trattato, poi assieme a Pikachu corse al bancone della gelateria, non trovandoci però nessuno. Il ragazzo suonò più volte il campanello sul bancone allarmato ed arrabbiato. Ne uscì fuori dal retrobottega il “gelataio” che cadde a terra come spinto. “Egoisti” bisbigliò alle sue spalle, e tutto tremante andò dai due.
“S–si?” balbettò con una faccia a dir poco spaventata.
“Ehi, cosa aveva quella panna? Il Pokémon della mia amica si è addormentato di botto!” si lamentò Ash. “NON MI DIRA’ CHE ERA ANDATA A MALE O CHE?!”
 “S–solo un s–secondo” disse alzando l’indice in alto, balbettando. “V-vedrò c–cosa è s-successo”, in seguito corse incespicando nel retro del locale.
“Allora? Cosa ti hanno detto?” chiese Meowth.
James, riprendendo fiato, si tolse gli occhiali tondi e rispose: “Temo che ci abbiano scoperti. Avete altre idee?”
Jessie mostrò un sorriso maligno. “Non ci resta che rivelarci” concluse.
Un mugolio giunse da un angolo. “Zitti, voi!” strillò Meowth lanciando un cucchiaio per gelati in testa a due uomini legati ed imbavagliati in mutande: i veri proprietari.
“Allora?” gridò Misty dal tavolino: stringeva ancora il piccolo Pokémon fra le braccia. “E’ davvero il caso di andare al Pokémon Centre? Ti hanno detto qualcosa?” domandò preoccupatissima.
“Un attimo, quello se n’è andato!” replicò Ash girandosi e tenendo un gomito poggiato sul bancone.
“Volevate qualcosa, signori?”
I tre alzarono il capo sul tetto del locale da dove avevano udito la voce, e non c’era bisogno di altro indizio per capire chi fossero.
Davanti al sole comparvero tre figure in posizione molto familiare; abituandosi alla luce, i ragazzi videro gli individui, ed i loro sospetti furono purtroppo confermati.

Jessie e James in divisa da gelataio guardavano in basso, mani ai fianchi, con la loro tipica espressione famelica: avanti si mostrava Meowth, più cattivo che mai. In un batter d’occhio i due si tolsero i vestiti da copertura con un solo gesto del braccio, rivelando i loro costumi del Team Rocket.
“Preparatevi a passare dei guai…”
“Dei guai molto grossi…”
 “Allora è per causa vostra che Togepi si è addormentato, furfanti!”  urlò Misty arrabbiatissima. Pikachu diede un verso di appoggio, pronto a buttare scariche al gruppo di criminali finché non avesse sentito cuocere le loro ossa.
“Sì, ed è un vero peccato che non abbiate assaggiato neanche un po’ dei nostri capolavori anche voi” replicò James con aria di sfida.
“Vi garantisco che quei gelati vi avrebbero dato un bel po’ di riposo, con quello che costa fare gli allenatori!” continuò la sua amica a braccia conserte.
Ash era davvero infuriato. A giudicare dalla piccola quantità di panna che aveva ingoiato il Pokémon prima di cadere in un sonno profondo, c’era mancato davvero poco perché lui ed il resto della compagnia si facessero un sonnellino di un bel po’ d’ore.
“Sparite, prima che vi dia una lezione con i fiocchi!” gridò alla fine, così prese in mano una sfera Poké e la strinse fra due dita mettendola in vista.
“Non prima di aver preso i vostri Pokémon, moccioso!” disse Meowth sporgendosi in avanti con un pugno serrato.
Tutti e tre saltarono giù dalla gelateria e si presentarono ai tre ragazzi intonando il loro motto del Team Rocket.
“Proteggeremo il mondo della devastazione” iniziò Jessie, facendo una capriola e atterrando a terra.
“Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione” proseguì James facendo la medesima cosa.
“Denunceremo i mali della verità e dell’amore”
“Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!”
“Io sono Jessie…”
“… ed io James”.
“Team Rocket, pronto a partire alla velocità della luce!”
“Arrendetevi subito, oppure…”
“Preparatevi a combattere!”
A quel punto Meowth, saltando dall’alto, si fece avanti ed esclamò: “Miao, proprio così!”.
Lo sbadiglio di Ash fu così rumoroso che li fece stramazzare a terra.
“Non vi stancate a dire sempre le stesse cose?” domandò Brock annoiato. Ash e Misty sembravano fare apposta i mezzi addormentati tenendo gli occhi socchiusi!
“Insolenti…” mormorò il Pokémon felino.

“Ha parlato il gatto con gli stivali!” rispose acidamente Ash, e Pikachu avanzò verso di loro. “Weesing, fuori!” gridò James lanciando la sua sfera, “Arbok!” contribuì Jessie.
“Non mi lasciate alcuna scelta… Chikorita, Totodile, fateli fuori!” esclamò Ash lanciando le sue. Chikorita fece qualche coccola iniziale ad Ash, poi andò accanto al Pokémon ballerino e, dalla parte degli antagonisti, Weesing ed Arbok si tennero pronti.
“Weesing, cortina di fumo!” ordinò il padrone al suo Pokémon; così il Pokémon senza indugio, emanò da tutti i pori una nebbia fitta e puzzolente da lasciare a disagio i suoi avversari più delle volte precedenti. Totodile, saltellando, girava la testa di qua e di là per orientarsi, ma senza successo. Chikorita rimase fermo al suo posto tenendo le liane fuori e muovendo solo gli occhi.

“Però,” dovette riconoscere Misty mentre tossiva, “questa volta il Team Rocket ha dato proprio il meglio di sé!” coprì con un braccio Togepi, cercando di proteggerlo dal fumo che li aveva invasi.
“Già, mai vista una nebbia di quel Weesing così densa” concordò Brock coprendosi con un braccio e tossendo. Totodile saltellò in avanti con versi di richiamo, e Pikachu corse lì attorno, chiamando anche lui. Ad un certo punto, arrivò a grande velocità alle sue spalle qualcosa di enorme che lo colpì buttandolo a terra e che risalì immediatamente, poi si accorse che era Weesing; Chikorita cominciò a mandare foglie lama dappertutto, e Totodile saltò appena in tempo fuori dalla mira di Arbok che si era buttato a capofitto, con le zanne spalancate verso di lui e che finì col muso spiaccicato sul terreno di cemento. Ash, anche se scoraggiato, non si diede per vinto: “bisogna fare qualcosa!” Lanciò fuori velocemente Cyndaquil il quale salutò amichevole il suo padrone, poi Ash gridò: “Pikachu, Totodile, Chikorita, tutti fuori dalla nebbia, svelti!”
I Pokémon balzarono verso i marciapiedi dopo alcuni secondi, e corsero verso Ash dove la nebbia era meno fitta, poi il ragazzo si voltò verso i suoi compagni: “indietro, presto!!” facendoli indietreggiare fin quando tutti erano lontani dal grosso della nebbia; anche Jessie e James erano fuori dal fumo di Weesing, ma stavano più vicini, e guardavano Ash aspettandosi qualcosa.

“Che state facendo, babbei! Attaccateli!” gridò Meowth ad Arbok e Weesing, che stava continuando ad emettere fumo; Ash guardò che la gente fermatasi a vedere era abbastanza lontana, così appena vide correre i Pokémon nemici esclamò furiosamente: “vai, Cyndaquil, getto di fuocoooo!”
Assieme alle sue urla partì la fiamma di Cyndaquil che, in due secondi, incendiò tutto il gas; Jessie, James e Meowth restarono allibiti e gli andarono a fuoco la base dei pantaloni di James e gli stivali di Jessie. “Spegni, spegni, spegni!!” gridava Jessie battendo sugli abiti e, saltellando, le fiamme sparirono. Arbok e Weesing sembravano già storditi per le forti ustioni. Ash scattò subito, ed all’istante gridò: “Chikorita, attacco con le liane!”
All’istante, Chikorita allungò le sue liane e, prendendo la rincorsa, diede una bella lezione ad Arbok rialzatosi un po’ dondolante, mentre Weesing si era levato vacillante in aria dando due delle sue tre facce ad Ash. “Bene! E adesso, Totodile, usa il tuo getto d’acqua per atterrare quel Weesing!”
Totodile fece un salto in avanti a dir poco formidabile, ed a mezz’aria lanciò il suo attacco che colpì fortemente tutte e tre le facce di Weesing prima che questi potesse reagire. L’avversario cadde sulla coda del battuto Arbok come un masso gigantesco ed il Pokémon di Jessie lanciò un urlo di dolore.
“Ed ora, Pikachu…” il topolino elettrico già si era fatto avanti e stava emanando una sfera di luce attorno a lui.
“Fermi!!” la motocicletta rombò in mezzo ai due gruppi ed Ash fu interrotto sul più bello; in fretta, la poliziotta Jenny saltò giù dal veicolo e disse: “tutti alla centrale, avete una multa per aver combattuto in via pubblica a rischio di innocenti”. Si voltò verso il Team Rocket, e l’agente trattenne il respiro alla vista dei malviventi, ma i due ladri ritirarono i loro Pokémon e Jessie alzò un pugno annunciando:
“Ci spiace tanto andar via così, ma affari urgenti ci aspettano” e lanciò per terra qualcosa che si rivelò una cartuccia fumogena che li faceva lacrimare.
“Oh, no!!” gridò l’agente, correndo alla cieca verso di loro.
“Noctowl!” ordinò Ash, lanciando a terra la sfera. Subito il volatile mandò via il fumo sbattendo le ali e poi si posò accanto a lui dove stavano Pikachu, Cyndaquil e Chikorita, il quale era già balzato da tempo in braccio al ragazzino.

Quei farabutti erano spariti senza lasciare traccia.
Jenny smise di fissare il posto dove aveva visto il Team Rocket e tornò seria. “Diamine, mi sono sfuggiti!” si rimproverò dura, poi tornò a rivolgersi verso i ragazzi:

“Venite con me, svelti! E senza storie. Da quel che ho visto, stavolta ho fiducia sulla vostra innocenza in questa bravata, ma dovrò comporre un rapporto nel quale sarà scritto ogni minimo particolare dell’episodio. Su!”
“Ecco, signora… il fatto è che sono stati loro che volevano rubarci i Pokémon… perciò abbiamo dovuto per forza difenderci” spiegò Ash. “Ma adesso abbiamo un impegno importante, perciò non potrebbe chiudere un occhio, per stavolta?”
“Non ci penso nemmeno!” replicò seria. “Chi lo spiega questo trambusto, il fumo, il fuoco e ancora tutto il resto? Uno di voi, almeno, deve venire con me!”
“Io non posso, devo pensare a Togepi…” disse Misty. “Va’ tu, Brock, non hai molto da fare…”
Brock sembrava alquanto riluttante.

“Io? macché, voglio vederlo, l’incontro di Ash!”
“Fatti trovare alla palestra, alla fine del viaggetto in centrale” gli disse Ash con naturalezza.

“E poi, ho bisogno anche delle vostre deposizioni!” gridò l’agente Jenny. “Se avete da fare, allora, vi aspetto domani alle dieci e mezza alla centrale, e NON SCORDATEVELO!”
“Posso venire anch’io domani, la prego…!”
“No, tu adesso e basta!” rispose dura. “Ho bisogno di te adesso! Salta su!”
La donna si rimise sul motorino con Brock dietro, e andò via per la strada pedonale.

“E’ la più rigida che abbia mai visto, quella Jenny”  affermò Misty vedendola scomparire fra gli alberi, con una mano sulla fronte per proteggersi dal sole che non le permetteva di vedere bene.
Ash sospirò. “Bene, e adesso che te ne pare di assistere ad Ash Catchum che vince gloriosamente un’altra medaglia con i suoi Pokémon?” fece il ragazzo, con gesti da eroe.
“Gloriosamente puoi scordarlo” replicò Misty, seccata per l’accaduto. “Piuttosto, andiamo prima al Pokémon Centre, poi alla palestra! Non vorrei che si trattasse di un’intossicazione grave!”

   
 
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