X.
Quale
cosa tu porti sotto il manto
che con forza invisibile
mi
penetra nell'anima?
Delizioso balsamo
stilla dalla tua
mano,
dal mazzo di papaveri.
Le gravi ali dell'anima tu
innalzi.
Il
giudice posò piede nel lago di sangue e si disse che in
nessuna maniera poteva esistere una creatura più veloce di
lui, che dei tre Generali era il più rapido, a meno che quei
morti viventi non corressero come se avessero tutti i demoni
dell’Inferno alle calcagna.
Ed effettivamente nessun altro
paragone sarebbe stato altrettanto calzante.
Il piede inguainato
della surplice tracciò un breve semicerchio, sollevando uno
scroscio scuro, e batté ripetutamente contro il braccio di uno
dei due cadaveri, duro come il marmo. Erano morti, definitivamente, e
non c’era dubbio per mano di chi. Del suo uomo, però,
nessuna traccia.
Uscì dal pantano dritto come un re,
lasciandosi alle spalle la carneficina, tra i denti un’imprecazione
che fece trasalire il ragazzo alle sue spalle: si era tenuto lontano,
lo sguardo assente di fronte ai morti. Fu come risvegliarsi.
Aiacos
si voltò, con la calma compassata di chi ha già preso
una decisione.
“Etvart, mi hai detto. Non è
vero?”
“Sì, signore.”
“Siamo
arrivati tardi. Andiamocene.”
Era pallida, quella creatura,
forse per la luce della luna, ma il suo sguardo era duro. Annuì
subito, alle sue parole, appena troppo in fretta.
Aiacos passò
oltre, facendosi seguire senza nemmeno bisogno di ordinarlo.
“Dove
andiamo, signore?”
“Oltre. Non posso permettermi di
lanciarmi all’inseguimento: ci sono altri, come te, che si sono
appena risvegliati. Non posso lasciarli a se stessi.” Uno
sguardo in tralice indietro, verso la morte silenziosa e gelida nella
valle. “Vampire troverà la strada da solo.”
Sempre
che fosse in grado di trovarla, pensò, poco prima di espandere
il cosmo come una fiamma nera.
Il Risveglio per la maggior parte
di loro era atroce, ma c’erano ben poche cose in grado di
distogliere gli uomini di Hades dal loro compito. Se Vampire si era
allontanato, di certo non l’aveva fatto sua sponte.
D’altro
canto, non c’erano molte alternative: affari più urgenti
richiedevano la sua presenza, e non avrebbe rischiato se non per il
suo braccio destro, il suo luogotenente o il suo maggiore. Chi si
smarriva lungo la via avrebbe trovato la strada. O avrebbe atteso
ancora, finché non ci sarebbe stato modo di
rintracciarlo.
Un’altra occhiata in tralice, senza farsi
vedere, ad Etvart, la cui surplice attendeva nelle cavità
degli Inferi. Per ora, l’unica chiazza scura che lo rivestiva
era il sangue sulle mani pallide, e forse tremanti. Gli strinse la
spalla, senza una parola, e lo trasse con sé. Le priorità
erano le priorità.
“Andiamo.”
Fare
questo capitolo dal punto di vista di Aiacos è stato bello,
per tirare un po' di fili, e poi è stato anche doveroso, da un
certo punto di vista: riemergo di recente dalla lettura del volumi
del Lost Canvas a lui
dedicati, e del Next Dimension, nel quale la Garuda ha un
ruolo decisamente sopra le righe. Il capitolo l'ho scritto prima di
procurarmi entrambi, quindi nasce indipendentemente; ma, vuoi il
caso, sono contenta di pubblicarlo dopo, che sia chiaro a quale linea
di pensiero aderisco. Come noterete, qui i sottoposti non bruciano:
vengono trattati col giusto riguardo, senza troppe smancerie, ma con
una certa coscienza di causa, avvalorata da ragioni ben precise.
Senza contare che, parlando di un giudice millenario quale Eaco,
deputato ad amministrare la giustizia ultraterrena, direi che la
questione sanità mentale dovrebbe essere fuori discussione.
Per il sadismo aggratis, andate a chiedere a Minos, al massimo. Lui,
per hobby, è ben felice di esercitare: guarda caso, però,
sul nemico e non suoi propri uomini, in linea di massima. Mossa
alquanto controproducente.
Scusate il panegerico, vi lascio con
amore, l'interrogativo di dove caspita sarà finito il biondo
inzaccherato di sangue, e la mia gioia per una comparsata che spero
riconoscerete: Etvart è un personaggio (touché) del
Lost Canvas, per cui coviamo in segreto la speranza di dare un
posticino decente e pieno d'amore! <3 (magari non qua, che non è
la fanfic giusta, ma si vedrà!) Baci e abbracci!
Purtroppo a questo turno non ho il tempo di ringraziarvi tutti uno ad uno, ma ci tenevo comunque a lasciarvi un capitolo e ringraziarvi per le bellissime recensioni! Shinji, Beat, Kiki, Calliope, Ayako, e Rinrin: mi commuovete sempre e trovo bellissimo il modo in cui interpretate anche le più piccole sfumature di quello che scrivo, e l'amore che vi dedicate. Prometto che al prossimo capitolo risponderò come si deve. Per ora contentatevi dell'apparizione dell'idolo delle folle, so che lo aspettavate tutti ed eccolo qua! Gli autografi li firma dopo, è un generale impegnato. Ma per fortuna che c'è lui! Ah! Alla prossima! ;O; <3