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Autore: XShade_Shinra    08/10/2010    1 recensioni
[ ON HIATUS ]
Benvenuti a NevediNotte, un luogo dove nevica solo dal tramonto all'alba, come se la notte stessa volesse celare qualcosa...
- Tratto dall'ultimo capitolo postato: L'Abbraccio del Gelo - Come un gatto guarì la solitudine di una creatura centenaria. -
[ Raccolta Disomogenea Dark Fantasy. Generi e Avvisi all'interno di ogni Capitolo e nel Capitolo Indice ]
[ Il capitolo "03. Lo Spirito del Villaggio" ha vinto l'Award come Best Song Fiction alla Quinta Edizione dei "Never Ending Story Awards" ]
[ Il capitolo "05. La Cicatrice della Vita" si è classificato 1° e ha vinto i Premi "Giuria", "Miglior Titolo" e "Originalità" al contest "Drabble and flash Collection" indetto da Deidaranna93 sul forum di EFP ]
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'NevediNotte'
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- Hellcome to NevediNotte -
I Pupazzi di Neve

«Era un teschio!» urlò a voce alta, producendo un'eco per la Chiesa vuota. «Era umano, cazzo! Possibile che non mi crediate mai?!».


«Perché sei qui, figliola?» chiese il prete alla giovane ragazzina appena entrata nel confessionale.
«Sei il nuovo "Predicatore della Domenica" arrivato stamattina? M'ha mandato mà! Ha detto che sono una che spara minchiate» spiegò ella in modo rozzo e irriverente, per niente confacente al luogo sacro nel quale si trovava, ma il Padre non perse di certo le staffe per quel poco.
«Per questa espressione di dubbio gusto dirai cinque Ave Maria in latino...».
«Io non lo so il latino!» disse strafottente, incrociando le braccia al petto.
«Appunto. Le studierai qui finché non saprai ripetere a memoria quella preghiera» spiegò, senza ammettere repliche.
La ragazza borbottò qualcosa che il parroco si sforzò di non capire o le avrebbe aumentato la punizione, poi sbuffò lieve, cominciando a parlare in modo più consono:
«Per te i pupazzi di neve si possono muovere?» domandò.
Un piccolo riso sfuggì al prete, che scosse appena in capo, iniziando a parlare: «I pupazzi di neve non posso animarsi. Sono solo due cumuli di neve con un paio di rami come braccia e un terzo a mo' di naso. Gli occhi e il sorriso sono fatti con i sassi o i bottoni dei vecchi cappotti. E infine li si agghinda con berretti e sciarpe che non servono più. Sono solo neve e nient'altro, però, magari, il vento potrebbe far muovere loro i rami e potrebbe sembrare...».
«Tsk! Quelli non erano mica rami! Sono maleducata, non cieca!» disse con strafottenza, facendo rimbombare la sua voce all'interno del loculo.
«E allora... cos'erano?» domandò il religioso, interessato. Magari i suoi amici – a patto che con quel caratterino ne avesse... – le avevano preparato uno scherzo.
«Erano ossa... e non quelle che mangiano i cani» aggiunse per specificare. «Sembravano quelle delle braccia, che studiamo a scuola. Mi sono avvicena—».
«Avvicinata...» la corresse gentilmente.
«Non m'interrompere pure te come fa pà!» si accese. «Mi sono avvicinata e l'ho guardato: aveva due buchi al posto delle palle degli occhi e anche il naso era tutto dentro, però era brutto, veramente schifoso! La cosa più schifosa era quel sorriso da faccia da culo che ave—»
«...E dieci Padre Nostro...».
«...aveva!» lo guardò torvo. «Ghignava, sembrava sghignazzasse. Il vento gli passava tra i denti e sembrava che questo qua ridesse».
Il prete la fermò: «Denti? E come hanno fatto a...» ma venne interrotto:
«Erano denti: questi, là!» disse, battendo un'unghia mangiata contro un canino.
«Saranno stati denti da latte o di qualche animale.» spiegò piano il religioso. «Magari dentro la palla che costituiva la testa...»
«Era un teschio!» urlò a voce alta, producendo un'eco per la Chiesa vuota. «Era umano, cazzo! Possibile che non mi crediate mai?!»
Il prete sospirò piano, ma prima che potesse parlare, vide la ragazza alzarsi e spalancare la porticina del confessionale, marciando a passo spedito e rumoroso verso l'uscita. Senza nemmeno dire le preghiere, per giunta!
«Dove vai?» le chiese il prete, affacciandosi.
«Me ne vado a fan—!» fece per dire, girandosi verso di lui, ma un messale scagliato dal religioso la colpì in piena fronte prima che potesse finire la frase.
«Sono uno contro la violenza... verbale.» specificò lui, mentre la ragazza ringhiava, tenendosi pigiata la fronte; camminò fino a raggiungerla, rimanendo in piedi davanti a lei. «Possiamo finire di parlare?» domandò, con un sorriso in volto che avrebbe impaurito un campione di karate.
Il nuovo parroco era giovane, ma sapeva come farsi rispettare.
«S—Sì» balbettò appena la ragazza.
«Bene» annuì contento, invitandola a sedersi su una panca. «Tu sai perché sono arrivato io al posto del vecchio prete?» domandò una volta che si furono accomodati.
«Che me ne frega... l'altro è schiattato...» borbottò.
«Giustamente...» fece, scrollando il capo, sperando che in quella terra di montanari non fossero tutti così burberi, orsi e cafoni. Soprattutto perché anche lui aveva sangue di quelle terre. «Sai mantenere un segreto, nonostante il caratterino?» chiese.
«Tsk... ovvio» si indispettì lei, guardandolo male.
«Il vecchio parroco è morto perché è uscito la notte dal villaggio per motivi che ancora non sappiamo, ma...» frugò nelle proprie tasche e vi tirò fuori una foto scattata con la polaroid: una prova immodificabile di quanto vi era impressionato sopra. «Lo hanno ritrovato così» disse, senza mostrare la foto alla ragazza, preferendo riporla via da dove l'aveva presa. Non era un bello spettacolo da mostrare.
«Così come?» incalzò la ragazza, scocciata, massaggiandosi ancora la fronte.
«Aveva il corpo e la testa avvolti dalla neve e fuori penzolavano le sue braccia... La carne era stata asportata ed erano rimaste solo le ossa. Anche molte altre parti del corpo erano spolpate... Penso che sia opera di qualche pazzo seriale...».
«Nel nostro villaggio?!» inorridì, alzandosi di scatto.
«No» tentò di calmarla. «Nel villaggio non c'è nessuna persona cattiva... È fuori».
«Oh, non mi dirai che credi a questa vaccata dei mostri, pure tu!» lo sgridò. «Sono solo animali!».
«Un animale potrebbe fare un pupazzo di neve così grottesco?».
«N--No, ma...».
«Un uomo potrebbe fare una cosa del genere?».
«Beh... No...».
«Invece sì. L'uomo può, basta che sia intrinsecamente cattivo» spiegò. «E quando c'è cattiveria c'è Satana, e io sono qui per scacciare la cattiveria» lui era stato chiamato appositamente per quel motivo, poiché era un esorcista e la gente che sapeva aveva scelto lui sperando di poter placare quelle bestie, che conservavano un briciolo di istinto del gioco... ma che di umano non avevano più nulla, forse solo le fattezze.
La ragazza lo ascoltò e annuì.
«Quindi... tu mi credi?» domandò, seguendo il suo ragionamento.
«Dove l'hai visto?» chiese. «A seconda di quello che mi risponderai, ti crederò».
«Ti ci posso portare» disse, guardandolo negli occhi. «È poco fuori dal villaggio, nel bosco».
Il parroco guardò l'orologio da taschino che portava e scollò il capo: «Ormai è l'imbrunire, ci andremo domani, con la polizia».
«Cosa?» fece, incredula.
«Andremo con la polizia. La chiamerò seduta stante, così arriveranno domani mattina».
La giovane rimase a guardarlo per un po', poi una lacrima solcò la sua guancia.
«Tu... mi credi... Non sei poi così male per essere uno che fa le prediche...» era commossa da quell'uomo, così tanto che si morse il labbro per non far vedere che tremava. «Grazie!» ringraziò, correndo verso l'uscita. «Ci vediamo domattina qua!» disse, aprendo velocemente la porta e sparendo al di fuori di quel piccolo luogo sacro, diretta verso casa. L'indomani avrebbe provato a tutti che non era una bugiarda.
Il prete la seguì con lo sguardo finché la porta non si chiuse da sé, poi spalancò gli occhi: «Ehi! Non hai detto le preghiere!» tuonò, per poi imbronciarsi e sospirare. Troppo tardi! Avrebbe aggiunto due o tre orazioni in più.
Il parroco, dunque, fece un profondo sbadiglio, poi iniziò a camminare verso la sagrestia – che gli faceva anche da nuova casa – per mettersi a dormire nel suo letto dall'ignota morbidezza, quando all'improvviso sentì l'organo suonare… da solo.
Si girò di scatto, convinto di non essere in compagnia e, in effetti, non vide nessuno.
«Ma... che...» balbettò, avvicinandosi verso lo strumento, vicino al quale poi sentì un altro suono: un miagolio.
«Ah, è entrato un gatto...» capì, più sereno, mentre guardava i tasti immacolati.
Ma una strana sensazione gli fece venire un brivido freddo alla schiena e una voce arrivò alle sue orecchie:
«I miei omaggi al nuovo parroco!».
A quelle parole, il prete si girò, trovandosi faccia a faccia con una donna dai lineamenti delicati, pelle diafana, capelli albini, un vecchio costume d'epoca completamente bianco e gli occhi color perla. Ma la cosa che lo colpì più di tutte, e che lo fece arretrare dalla paura, fu il fatto che il corpo della ragazza fosse talmente evanescente che poté vedere il resto della chiesa dietro di lei.
«Chi... Chi è lei?!» chiese, facendosi il segno della croce.
«Si calmi...» sussurrò, sorridendo. «Non ho cattive intenzioni... Potremmo dire che sono l'Angelo Custode di questa città... Anche se sono solo il fantasma di una donna... uccisa diverse centinaia di anni fa».
«Miau» miagolò un gattino bianco, comparso improvvisamente su una panca - era evanescente come la donna, ma dall’aspetto più plasmoso.
Il prete sgranò gli occhi ancora di più a quella vista.
«Oh, e lui è un gattino che mi fa compagnia... va matto per le castagne» sorrise, prendendolo in braccio. «Purtroppo non ho mai saputo il suo nome...» borbottò affranta, per poi rivolgere un altro sorriso al prete, il quale la guardò ancora a occhi spalancati, finché non ruotarono all’indietro e il suo corpo si afflosciò a terra come un lenzuolo.
«Miau?».
«Padre?» lo chiamò preoccupata, chinandosi verso di lui, svenuto. «Con il vecchio padre spirituale non riuscivo a comunicare... Temo che avrei dovuto usare un contatto meno diretto con padre Bernardo... Devo avere esagerato...».
«Miè...» concordò anche il felino.
«Domani lo presenteremo al Cacciatore...» annuì tra sé e sé.
Se il prete avesse voluto trattenersi ancora in quella cittadina, si sarebbe dovuto abituare velocemente alle stranezze che avrebbe incontrato...
«Beh... Benvenuto a NevediNotte, Padre!».


§Fine§
XShade-Shinra



-Note: In questo aggiornamento ho spiegato una cosa del Capitolo "09. I Giorni della Merla" e vi dirò anche dell'altro... +w+
Ah, non fate caso a come parla questa ragazzina! XD

-Disclaimer: Lo scritto ed i personaggi sono interamente di mia proprietà. Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati.




Risposte alle Recensioni:

x Livin Derevel: °_° *vede mazza e sbianca* Saprete tutto! E' una promessa e questo capitolo vi ha già svelato una o due delle tante cose. Il Noir in fondo è un giallo dark, quindi prima o poi si arriverà alla soluzione di tutto! ù.ù
Anche tu slasher? XD L'avevo immaginato vedendo che ti interessavi ai Green Day! v.v Brava! <3 (ma non dire come una mia amica, che vorrebbe una Cacciatore x Prete! XDDD)
Comunque il cacciatore, nel corso della sua lunga vita, ha avuto altre femmine che gli andavano dietro! XD Però solo con la Dottoressa ha stretto un legame (di tipo lavorativo), quindi è quella che gli è più vicina di tutte.

x Gaea: çOç No, dai... che visione triste! XD Comunque NO! °_° Il Cacciatore non direbbe MAI cose di quel tipo... ORRORE! XDDD Credo non riuscirebbe nemmeno a pensarle, in realtà! XD
Io non sono cattiva... sono solo lenta a pubblicare! çOç Avrei finito da mesi se non fossi una lumaca! ç_ç
Grazie infinite per gli auguri! <3
°-° Questo capitolo ha svelato diverse cose, eh! *ritira le zampine come una tartaruga* niente sgranocchiamenti. x3

x Entrambe: Grazie per avermi fatto sapere la vostra opinione in proposito - che poi, alla fine, coincide con la mia -, ma volevo sapere se avreste gradito o meno dei capitoli "extra" sulla loro storia. Quindi seguirò i capitoli standard come da scaletta! ^^
Ah, ho pensato una cosa... dato che le storie non stanno in sequenza temporale, metterò anche l'ultimo capitolo sparso... kukuku +w+ (Però vi avviserò che in linea temporale sarebbe l'ultimo, eh! XD)

  
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