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Autore: Woop    20/10/2010    2 recensioni
In questa storia c'è Elisabetta, una ragazza di sedici anni che si è perdutamente innamorata di un suo compagno di classe, se non il più bello della scuola.
Inizialmente Charlotte,la sua migliore amica, pensa che sia una semplice cottarella che tutte si prendono per il più bello della scuola.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

"è sempre arrivo e mai...e se arrivasse ora la fine che sia un burrone, non per volermi odiare solo per voler volare e se ti nega tutto questa estrema agonia e se ti nega anche la vita respira la mia. E stavo attento a non amare prima di incontrarti e confondevo la mia vita con quella degli altri. Non voglio farmi più del male adesso. Amore..Amore..."

Quanti bei sogni fatti con questa canzone...anche durante le ore di lezione nelle quali riuscivo ad ascoltare la musica, poi io adoro i capelli lunghi e non gli taglio quasi mai...quindi mi viene più facile nascondere le cuffie.

Sono già passati due mesi da quando ho chiamato Matteo Teo, e sinceramente non è cambiato niente, a parte che Charlotte si è arresa, i suoi lavaggi di cervello non hanno funzionato e a me Teo piace, anche più di prima.

Finalmente la mattinata è finita, non ne posso più, un'ora di geometria, due di italiano,una di scienze e una di educazione fisica.

Ora sto tornando a casa tranquilla, dopo una lunga giornata, con la musica nelle orecchie, ma improvvisamente sento qualcosa che mi tocca la spalla,come per chiamarmi.

Mi volto e vedo che Matteo mi sta dicendo qualcosa, non riesco a capire ho il volume della musica troppo alto.

"Scusa ma non ho capito, avevo l' i-pod nelle orecchie..." Dico imbarazzata.

"Ho detto che oggi torno a casa con te se non è un probblema...così parliamo un po' " Mi risponde gentilmente rivolgendomi il suo sorriso fantastico.

"Volentieri, nessuno mi fa compagnia di solito, quindi mi fa solo piacere"

Eccoci sul tram, affollato più del solito, siamo tutti appiccicati l'uno all'altro, siamo così vicini.

"Senti Eli...per il progetto che ci ha assegnato la prof di scienze..." inizia a dire quasi imbarazzato "ci vediamo, non so, domenica pomeriggio a casa mia? Ti va bene?"

Il progetto, si dobbiamo fare un cartellone sull'ecosistema, e a me la professoressa di scienze ha messo in coppia con Matteo, la scelta più giusta che una prof avrebe mai potuto fare.

"Si a me va bene, ma ci sarebbe un probblema..." "E quale sarebbe? Domenica hai già impegni?" Risponde con una certa curiosità.

"No non ho impegni, il fatto è che non so dov'è casa tua" Ribatto.

"Ah, si giusto, tu non sei mai venuta a casa mia. Allora ci vediamo alle quattro davanti a scuola." Mi disse mentre scribacchiava qualcosa su un foglietto trovato sul tram.

"Ora devo scendere, tieni questo è il mio numero, se dovessi avere probblemi per domenica basta uno squillo o un messaggio.Ciao"

Io non gli risposi essendo talmente emozionata. Ecco cosa stava scrivendo! Il suo numero di cellulare in modo che lo possa avvisare per cambi di programma.

Il giorno successivo all'intervallo Matteo mi si avvicina e inizia a parlare di cose strane come "Non hai perso il mio numero vero?"

o anche "Non ti è volato con il vento e ti è caduto in una pozzanghera o un tombino?"

Sorrido divertita e rispondo di no. Lui contraccambia il sorriso e risponde che alle volte delle ragazze si inventavano le scuse più assurde per rifarsi scrivere il numero sulla mano, come nei film.

Va bene che anche a me piacerebbe, ma non sono così stupida da farmi volare il suo numero di telefono.

"Noooooooooooooooooooooo!"

Tornata a casa non trovo più i jeans nei quali avevo il numero di Matteo, allora chiedo a mamma e lei mi dice che sono in lavatrice.

E ora che gli dico ? Penserà che sia una scusa...Ovvio!

"Matteo, ti dovrei dire una cosa, in privato..." Dico molto imbarazzata essendoci pure i suoi amici, se non miei compagni.

"Dimmi, cos'è successo di così vergognoso?" Mi risponde prendendomi in giro.

"Niente è solo che, ieri quando sono tornata a casa i jeans che avevo sul tram l'altro giorno erano in lavatrice, gli ha messi mia mamma quando io ero qua a scuola."

"E allora?!?!" Ribatte stupefatto da quello che gli avevo appena raccontato.

"E allora...dentro ai jeans c'era il tuo numero. Ti giuro che non è una scusa solo perchè tu mi scriva il numero sulla mano, ma è successo veramente quello che ti ho appena raccontato. Non me lo sto inventando."

Iniziò a ridere, come se fosse impazzito. Poi si fermava, mi guardava, e ricominciava a ridere.

"Matteo la vuoi smettere di ridere?! sono seria davvero! E non sai quanto imbarazzata!" Ribattei irritata.

"Si che lo so, è proprio per questo che rido. Sei rossa peggio del peperone!" Risponde prima di ricominciare a ridere.

Suonata la campanella mi porta in bagno, mi prende il cellulare dalla tasca e scrive il numero.

"Così non lo perdi più va bene?"

Prima ancora che riuscissi a rispondere mi stampa un bacio sulla bocca e se ne ritorna in classe tranquillamente.

"Cosa mi stai dicendo?!?! Matteo Ortano ti ha dato il suo numero di cellulare e poi ti ha baciata?!?" Urlò Charlotte.

"Si...ma solo un bacio a stampo, e poi non urlare!" Risposi imbarazzata come a mio solito.

Sentendo la mia risposta mi guardò e mi abbracciò tanto forte da non farmi quasi respirare!

"Oh. Finalmente sei riuscita a baciartelo sto cavolo di ragazzo" Commenta con la sua solita risatina.

Passò questa settimana e il lunedì successivo presi otto nel cartellone fatto con Matteo.

Quella domenica è stata la più bella mai passata. Ha deciso di dipingere con le tempere e a metà del lavoro iniziamo a rincorrerci con il pennello in mano.

Alla fine del lavoro il cartellone è venuto abbastanza bene, io e Teo abbiamo la faccia piena di tempera e mi ha dato un altro bacio.

Sono al settimo cielo. Un giorno non sono nessuno e il giorno dopo mi ha già dato il secondo bacio.

Quanto mi piace Teo. Lo adoro.

   
 
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