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Autore: Isy_264    06/11/2010    7 recensioni
Svegliarsi una mattina con uno sconosciuto nel letto può essere sorprendente.
Svegliarsi con uno sconosciuto senza ricordare nulla della sera passata può essere preoccupante.
Ma se questo ragazzo si rivela convinto di essere il vostro fidanzato, beh, in quel caso il tutto diventa veramente allarmante!
(Quarta Classificata al contest "Multifandom for Albert Einstein" indetto da NonnaPapera! sul forum di Efp)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 – Chiare Dichiarazioni:

“Pronto?”
“Kyle, sono io!” la voce di Roberta gli arrivò all'orecchio e sospirò ormai certo di quello che gli stava per dire, “Ho chiesto a Eddie, tesoro, lui dice che sei tornato a casa con Dave, quello dell'ultimo anno, ricordi? Andavamo al Liceo insieme, si era trasferito da poco e ti stava sempre appiccicato, tu neanche lo potevi vedere...credo che...”
“Sì, mi ricordo,” la interruppe malamente “grazie Rob.”
La sentì trattenere il fiato e percepì appena il suo cervello dispiacersi per lei, prima però di archiviare il tutto come un problema rimandabile.
“Oh. Ehm...Prego. Kyle ma va tutto bene?”
La voce dubbiosa lo riscosse leggermente da quello stato di irritazione e sorrise in automatico cercando di trovare un suono allegro e spensierato dentro di sé:
“Sicuro, almeno ora so chi è, ciao Robbie mi sei stata essenziale! Sei stata gentile a...a interessarti. Grazie ancora!” e, concludendo con un tono sempre più veloce quella frase, riattaccò prima ancora che l'altra gli avesse risposto, deglutendo quel nodo alla gola che la situazione e il nervosismo aveva portato con sé.
Sì, aveva capito chi era: lo aveva lasciato, - pensò rigirandosi tra le mani un pacchettino colorato. - e c'aveva pure guadagnato un regalo!
Sbuffò un po', sentendosi in colpa e, rigirandosi fra le mani quel sacchettino che l’altro gli aveva portato tornando da lavoro, fu improvvisamente consapevole che non l'avrebbe aperto ancora per molto.
Che situazione accidenti, ma capitavano sempre a lui? E perché doveva sentirsi così in colpa per aver fatto la scelta giusta?
Ma lo sapeva il perché, ricordava bene ciò che era successo, come altro poteva sentirsi per aver spezzato il cuore per la seconda volta a una persona che non aveva fatto null'altro che innamorarsi di lui? Era pur sempre un essere umano...

“In camera con chi???”

[ La sua voce da diciottenne gli risuonò nella mente mentre ricordava ancora quell'aula affollata e quelle risatine che la sua frase aveva suscitato. ]

“Kyle siediti, le stanze sono state assegnate dagli insegnanti quest'anno, quindi non c'è nulla che tu possa fare per cambiare le cose.”
Il tono sereno della professoressa lo aveva innervosito e, sbuffando, era certo anche a distanza di anni di aver lanciato un'occhiata rammaricata a quello che per quattro giorni, sarebbe stato il suo compagno in gita: Davide.
Non sopportava molto bene il nuovo arrivato, anzi, non lo sopportava per niente, gli era sempre appiccicato, cercava sempre un dialogo con lui, e per quanto le ragazze sembravano adorarlo – per chissà quale motivo poi – lui le ignorava gentilmente, con quel sorriso che riusciva solo ad irritarlo.
L'aveva sempre detto che c'era qualcosa che non gli piaceva in quel sorriso!

[ Quel sorriso...mmm.. Si mosse a disagio sul divano e ripensò a quel che era successo l'ultimo giorno di gita; non lo faceva spesso, non andava esattamente a suo favore... ]

“Sei così strano oggi…e non hai mai dormito qui da quando...da quando?! Beh, ero da solo le altre...notti e…ma perché quelle ragazze ridevano?”
Vedere Dave ubriaco non era cosa da tutti i giorni e il Kyle diciottenne certo non aveva quella dimestichezza che hanno alcune persone con chi ha bevuto troppo, né la pazienza, o magari la comprensione, la battuta o la mano pronta per rispondere (e anche correre in bagno) nelle occasioni giuste.
E sicuramente durante una gita, alle prime luci dell’alba, con dell’alcol preso di nascosto, Kyle di voglia di aiutare Dave ne aveva ben poca!

[ Corrugò appena la fronte - strano che tutte le cose importanti della sua vita iniziassero e finissero con un’ubriacatura… - si disse, distratto un attimo da quel fugace pensiero. ]

“Dave! Sono le cinque del mattino, ci alziamo fra due ore! Ti spiace dormire?”
“Ma quelle ragazze…tu eri con loro e io ero...e i professori, abbiamo fatto un rumore che…che…non so che…ti ho già detto che non volevo tu stessi con quella?”
“No, ora che me l'hai detto dormi?”
“Tu rimani con me?”
Lo guardò scocciato osservando poi il letto che gli appariva così invitante. Era sempre riuscito a evitarlo in quei giorni, era vero, a volte dormendo in camera con altri, a volte non dormendo affatto, ma in quel momento era davvero stanco e annoiato, un po’ troppo forse per dir di no se questo significava avere finalmente la tanta agognata pace.
“Sì, sì, rimango, ora però ti metti qui e chiudi quella bocca.” Aveva detto spingendolo disteso.
“E.. e perché non…non la chiudi tu? A me?”

[ “E perché non la chiudi tu a me?” lo sussurrò a mezza voce, gli occhi persi a fissare il soffitto, ricordava benissimo che occhiata gli aveva mandato mentre quella brutta sensazione di disagio gli scorreva lungo la schiena... ]

“Dave.” aveva mormorato in tono fin troppo calmo, “Non dire cretinate, dormi.”
“Non voglio!”
“Dave! Acc…”
Aveva chiuso gli occhi nervoso, sedendosi pesantemente sul letto del ragazzo e pensando a cosa fare per convincerlo a dormire, quando, improvvisamente, una sensazione umida sulle labbra non lo…

“Aaaahh...”
Si passò una mano sulla fronte, cercando di cacciare quel pensiero.
“Mmm...” Riflettendoci tempo dopo, oltre ad accorgersi della strana velocità di riflessi che, da ubriaco, Dave aveva avuto, pensava che forse aveva agito un po’ troppo rudemente, ma per lui era stato difficile accettare il tutto, accettare ciò che era, e quel bacio, se voleva proprio ammetterlo, lo aveva spaventato davvero.
Sospirò e si strofinò i capelli con la destra, cercando di eliminare dalla mente quel senso di disagio che aveva provato: ricordava bene come l’altro era crollato sul letto mezzo addormentato, come lui era scappato in bagno con impressa sulle labbra quella strana sensazione di bruciore, per non parlare delle grida il giorno dopo, il modo in cui l’aveva aggredito dicendogli di star lontano, di non voler avere più nulla a che fare con lui…e, sebbene senza memoria riguardo quel che era successo, non poteva dire che l’altro non l’avesse preso in parola. Beh, almeno fino al giorno prima…[iv]

*

Gli mancava.
Era ridicolo, impossibile, assurdo, una vera pazzia e gli c’erano volute due settimane per ammetterlo. Ma gli mancava.
Si trascinava per casa cercando di fare tutto ciò che gli era solito e, almeno a quanto credeva, riusciva anche bene, se non che di tanto in tanto si rendeva conto che il suo pensiero si rivolgeva a Davide, insistentemente e quando meno supponeva sarebbe successo.
Anche Roberta se ne era accorta e aveva cercato di parlarne con lui, ottenendo solo un finto sorriso come risposta e una falsissima dichiarazione di felicità.
Era terribile – pensò – non sapere nemmeno cosa gli mancava! Perché in fondo per quanto tempo erano stati insieme? Mezza giornata? Probabilmente.
Eppure in quella mezza giornata aveva ricordato cosa significava sentirsi desiderato, amato, coccolato, aveva avuto qualcuno che si era preoccupato per lui, che l'aveva assistito al suo risveglio, che gli aveva fatto la spesa e salutato per sms, aveva avuto un fidanzato per un giorno e sperimentato in ventiquattro ore ciò che alcuni aspettano da una vita e la cosa, per quanto ancora lo volesse negare, gli era piaciuta. Insomma. Una relazione bisogna pur cominciarla in qualche modo, no?! E di solito si inizia con una persona che ci piace, un giorno, proseguendo pian piano fino ad arrivare a qualcosa.
La mente umana d'altronde è ben strana, decide di odiare qualcosa con tutta se stessa e poi, quando l’ha perduta, metti per idealizzazione, metti per mancanza, giunge al punto di non dormire la notte al pensarla…

Stava ragionando su tutto quello quando il suono del campanello improvvisamente lo spaventò.
Si alzò svogliato, pronto a sbattere la porta in faccia a chiunque fosse venuto a disturbarlo, Roberta compresa, deciso con tutto se stesso a ricadere nell'autocommiserazione più nera:
“Chi diav...oh.”
Aprì appena la bocca e rimase imbambolato a fissare la persona davanti a sé, l'unica persona che non avrebbe mai pensato di trovare: Dave.
“P-posso entrare?”
Si riscosse appena e si concesse un sorriso leggero all'aria che l'altro aveva, a quel viso imbarazzato e incerto così in contrasto con l'espressione decisa che cercava di mostrare, poi sospirò spostandosi.
Davide strinse e allentò le mani in un gesto ripetitivo, probabilmente per calmarsi, poi entrò senza degnare l'altro di uno sguardo e si sedette in posizione eretta sul divano del soggiorno:
“Ti devo parlare” annunciò solenne.
Kyle annuì leggermente e si sedette sul bracciolo opposto.
“Che c'è, ti fa così impressione anche sederti accanto a me?”
Aprì la bocca per rispondergli ma il torturarsi continuo di quelle dita e quel guardare dappertutto tranne che verso di lui lo bloccarono intenerendolo improvvisamente.
Si sedette alla sua sinistra e lo fissò in viso:
“Dave...”
“Mi devi spiegare.” lo interruppe quello “Non sarà come l'altra volta, s-stavolta voglio una spiegazione.” ripeté.
“Ah...e-e cosa vorresti che...”
“Kyle! Dai, ci conosciamo da una vita ma né io né te abbiamo più diciotto anni, sii serio!” esclamò abbassando la testa, tutto rosso in viso. “Mi hai solo detto che quella sera eri ubriaco e che non hai mai voluto una relazione con me,” aggiunse, “ma abbiamo passato un giorno intero insieme e non mi sembravi così schifato! Potevi allontanarmi, potevi respingermi, potevi...”
“Come?” Kyle sbuffò e si alzò in piedi.
Non pensava che sarebbe venuto da lui, non pensava che avrebbe chiesto delle spiegazioni, ma Davide era cresciuto in quegli anni, era maturato, mentre lui era rimasto lo stesso stupido...
“Come? Kyle guardati, sei due volte me, se volevi fermarmi...”
“Ma...il post-sbornia, e tu...tu...”
“Io cosa?” lo interruppe accorato l'altro “Siamo ragazzini e mi fai una sfuriata senza motivo, sei anni dopo ci rivediamo e...”
“Mi avevi baciato!”
“Certo che ti ho...quando?”
Kyle si bloccò di colpo, neanche cosciente che stava consumando il tappeto del suo soggiorno a forza di andare avanti e indietro, quindi sospirò:
“Q-quell'ultima sera in gita, mi avevi baciato.” Mormorò e alzando il viso lo vide aprire appena la bocca mentre una leggera tinta rosata gli colorava le guance.
“Non è vero!”
“Ovvio che sì!”
“Non...davvero?!”
“Sììì!”
Dave lo fissò sconvolto poi arrossì improvvisamente, comprendendo il significato di quelle parole, quello che portavano con sé, quell'arrabbiatura che ricordava ancora così bene e il modo in cui l’altro si era comportato la sera in cui si erano rivisti: forse aveva corso troppo, forse Kyle non era pronto, forse…
“Oh..oddio, scusa, mi spiace! Non volevo spaventarti.”
“Non mi hai spaventato!”
“E-ero ubriaco, scusa, scusami.” continuò il moro a raffica, “Ti avevo visto con quella ragazza e...non...non capivo, non ricordo...”
Nemmeno io.” Il sussurro di Kyle lo interruppe nel suo sproloquio, facendo calare nella stanza un silenzio improvviso e un sospiro comune.
Che cosa avevano fatto? Cosa era successo? In che vicolo cieco si erano infilati?
“Ti amo.” un mormorio appena accennato da parte di Davide lo fece voltare, “Ti amavo già da-da un po'.” gli sorrise amaro. “Quando ci siamo rivisti a quella festa...ero tanto felice che tu mi avessi detto di sì perché, vedi, per quanto mi impegnassi in una relazione non ero mai riuscito a dimenticarti e... Dio, ci ho messo due settimane a decidermi di venire qui.” scosse la testa come se si stesse prendendo in giro e sbuffò, “Va bene, ho capito l'antifona, buona fortuna Kyle!” esclamò battendogli una mano sul ginocchio, alzandosi in piedi e quasi fuggendo verso la porta.

Solitamente quando una persona a cui non si tiene se ne va si tende a rimanere incuranti, indifferenti, ma quando una persona verso la quale si prova un qualsiasi sentimento si allontana da te, beh, non puoi rimanere totalmente apatico.
Così, se ti trovi in una situazione del genere, l’unica cosa che desideri è fermare tutto, anche il tempo, pur di non rischiare di perderla, perché non puoi lasciare le cose irrisolte, perché non vuoi farti odiare, non vuoi vivere con i sensi di colpa, non vuoi allontanare quell'individuo da te…non così. E allora cosa fare? Come agire a quel punto? Come aggirare quel vicolo cieco?

No. No. No.
Aspetta.
Dove vai? Aspetta!
Aspetta!
“Aspetta!”


Aspetta cosa?

E alla fine, presi dal momento, è facile dire qualcosa di impulsivo, improvviso, istintivo...giusto?

“Aspetta!”
“Cosa?”
Appunto.
“I-io…io non…non ti amo.”
Bravo! Proprio la cosa giusta da dire, bravo genio!
Maledicendosi mentalmente vide il ragazzo che aveva davanti curvarsi impercettibilmente e sospirò – possibile che dovesse fargli ancora male? Essere rifiutati non era bello, lo sapeva!
“L’avevo capito Kyle, grazie per averlo ribadito, ora se non ti spiace…”
“No. Io…”
Lui? Cosa voleva? Era vero che non lo amava, non ancora almeno, ma quelle attenzioni che aveva avuto…possibile che tutto si riducesse solo al bisogno di essere qualcosa per qualcuno?
No, o non avrebbe passato due settimane a pensare a lui; no, o si sarebbe accontentato di avere chiunque e non solo Dave.
“Io…”
“Kyle?”
Il tono impaziente dell’altro lo fece sospirare, “Io non ti amo però…”
Però...però era difficile da dire, non imbarazzante, non nel senso più stretto del termine, ma c’era quell’insicurezza di fondo, quell’incertezza unita a una certa paura di qualcosa che nemmeno lui sapeva definire che lo bloccavano.
“…cosa?”
Alzò la testa stupito, trovandosi l’altro di fronte con una strana espressione degli occhi.
“Ehm, se vuoi…insomma, può succedere, no?”
“Che cosa?”
“Sì, a rimanere a…stretto contatto c’è il rischio che…uno…si affezioni.”
Oddio, ma quanto era imbranato?
“Stai dicendo che vuoi provare a stare con me?”
Boccheggiò impreparato a una domanda così diretta e lo fissò impotente in viso.
E al contrario di tutte le sue aspettative, in quell’istante, si rilassò.
Quella frase detta con quel tono, unita a quel viso che finalmente guardava apertamente, lo calmarono all’istante finché con un: “Kyle!!!”, non se lo ritrovò improvvisamente tra le braccia.
“Co-cos...ehy! Ma che…guarda che hai fatto tutto da te! Non ti ho nemmeno risposto!”
“Non importa, ti innamorerai di me, lo so! Ci riuscirò!”
“Eh???”
Ma non poté aggiungere nulla che in un attimo le labbra dell’altro premettero sulle sua in quel che era un piccolo bacio a stampo.
Un pazzo, stava provando ad avere una relazione con un pazzo. – pensò un’ultima volta prima di cancellare tutto quello che aveva in mente e abbracciarlo - Ma alla fin fine che gusto c'era ad essere completamente normali?!
E con quell’ultimo pensiero lo strinse appena tra le braccia, posando in un gesto dolce la tempia sulla sua.

Fine


[iv] La reazione forse esagerata (dipende dal punto di vista) di Kyle dipende soprattutto dall’età del protagonista, dal suo modo di pensare, dal dover accettare qualcosa che lui rifiuta in principio (l'essere omosessuale) ma con cui, bene o male, prima poi dovrà fare i conti…diciamo che Dave ha dato l’input per il tutto ed è arrivato solo al momento sbagliato!
_________________________


EEeeeeee....Ben arrivati alla conclusione di questa piccola storia, grazie a tutti per aver letto!!!^^
Eh, le gite, a quella di quinta (fingete di interessarvi alla mia vita, su!) dormii tre ore a notte e quando tornai a casa dalle undici e mezza la sera mi svegliai alle 3;45 il pomeriggio dopo...completamente rimbambita, ovvio.
Bon, ricordo in primis che commentare è gratis e occupa due secondi di tempo, in secundis che vi sono tremendamente grata di aver letto questa ff! Un bacione a tutti!!!^^
Ringrazio Dada88, ora ti prendo in parola, scrivo una storia sulle previsioni del tempo e ti sfido ad apprezzarla!!!!XDXDXD Sì comunque, sai quant'è che io aspetto qualcuno che mi faccia la spesa, mannaggia! Però se Dave viene prima da te a fartela lo strozzo, sono io che l'ho inventato, devo avere la precedenza eh!;P ...c'è qualcosa in questa conversazione che torna poco, vero?!?? Mah...comunque! Cosa ha fatto l'hai appena visto e anche cosa aveva fatto da ragazzo, spero ti sia piaciuto e grazie per avermi seguito anche qui, mi ha fatto davvero piacere cara! Bacioni-oni!
PsicoSoul, non ti preoccupare del ritardo!!! Io lo sono sempre, non ho mai tempo per nulla!XDXD Oddio, grazie per tutti i complimenti ma non sono così brava, però mi fa piacere che la storia ti abbia presa, quello sì!!!^^ A questo punto spero di non deluderti con quest'ultimo capitolo, sarebbe un peccato e già questo è un po' più romantico e riflessivo rispetto agli altri due... però era necessario proprio perché è l'ultimo...bah, mi dirai te spero! Grazie ancora per avermi seguito!!!

E grazie a:
- vampira - iceathena - Smanukil - dark manson - PsicoSoul - Bad Girl - caronPiton - crivri - Dada - evol - Happy_Yeah - maggie_chan - makimakismile - Mitsubachan - NatsuVIII - NonnaPapera - Tifawow - WhiteMask e wolf per le preferite/seguite e ricordate!

Ed ecco il giudizio finale della giudice^^

a) CORRETTEZZA GRAMMATICALE: 9 punti
b) STILE E LESSICO: 9 punti
c) ORIGINALITA': 8 punti
e) UTILIZZO DELLA CITAZIONE: 10 punti
f) APPREZZAMENTO PERSONALE: 5 punti
per un massimo di 41 punti.

La storia è scritta bene e risulta molto scorrevole e piacevole alla lettura, anche se alcuni periodi ed alcune frasi le ho trovate un po’ contorte (forse troppo lunghe). Però nel complesso non si fatica a seguire il filo logico e la storia che, come ti ho già detto, scivola via senza problemi.
Certo la classica perdita di memoria post sbronza non è il massimo dell’originalità, però mi è piaciuto moltissimo il fatto che praticamente hai ricavato tutta la storia dalla frase scelta. Tutto gira attorno a quel limbo che è il risveglio dopo una notte brava, e che risveglio! Trovarsi nel letto uno sconosciuto che ti chiama tesoro, non è certo cosa da tutti i giorni!
Ho apprezzato molto come poi si sia sviluppata la vicenda, in particolar modo la serie di flash back che hai calato a metà della narrazione, fondendoli con lo svolgersi della vicenda al presente.
Nel complesso una storia molto piacevole da leggere!

E ora... coff..il solito piccolo.. coofff...angolo pubblicitario di fine storia...coooff...

Il gioco degli Equivoci. - Altra piccola Yaoi romantica, alcuni di voi la conoscono già, credo, mi è sembrato di riconoscere qualche nome tra i lettori e se è così...beh, grazie per la fiducia e per avermi seguita anche qui!^^ E buona lettura agli altri!

Ti amo, ipocondriaco! - 15 paginette di Yaoi, un'altra commedia romantica, niente di più niente di meno! Buona lettura anche qui!^^

   
 
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