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Autore: schwarzlight    14/11/2010    4 recensioni
*Settima classificata al Contest "Once upon a Bloody December" di storyteller lover*
- Non è l’anima che perdiamo… ma l’umanità: la capacità di comprendere e convivere con chi è diverso da noi.
Silke afferrò la manica di Ludwig, e lo guardò seria con quei suoi occhi uno celeste e l’altro color dell’ambra, come poche volte aveva fatto.
- Allora io voglio essere come te.

Un incontro e una vendetta. La disperazione e la salvezza. Dal capodanno tedesco del 1369 al carnevale di Venezia del 1770, la storia di un lupo e di una bambina.
Genere: Dark, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Bambina e il Lupo'
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la bambina e il lupo - capitolo 2 Capitolo 2





Maschere decorate con elaborati arabeschi, piume colorate fra i capelli e sulla sommità dei copricapo, sontuosi abiti dai vivaci colori e gioielli splendenti. Nonostante le maschere ne celassero il volto, buona parte dei nobili era comunque riconoscibile dallo sfarzo dei costumi, anche se mischiati alla folla per assistere al taglio della testa al toro, nella corte del Palazzo Ducale, o per partecipare al ballo della moresca.
Ma non era solo per le strade e nelle piazze che si festeggiava: anche nei palazzi erano indetti balli e spettacoli, come nel giardino di Ca’ Vendramin Calergi, sul Canal Grande, dove si beveva, si cantava e si ballava fino al mattino.


– Oh, la prego, Richard! Ci racconti una leggenda tedesca!


– Sì, la prego! Ci parli dei vampiri!


Il duca di Wassenberg inarcò un sopracciglio, perplesso alla richiesta delle due giovani donne che l’accompagnavano quella sera. A completare il quartetto c’era un ragazzo di circa vent’anni, dai capelli castani e gli occhi celesti nascosti dietro a una maschera da volpe, che si appoggiò alla sua spalla ridendo.


– Ma sì, Richard… spieghi loro cosa sono i vampiri!


L’uomo sorrise all’ironia nascosta nella frase, e si apprestò a ricoprire il ruolo di narratore.


–  Si narra che il primo vampiro fosse un tale di nome Faust… Egli fece un patto con il diavolo, in cambio di conoscenza ed eterna giovinezza. Ma uscire dalla grazia di Dio è peccato, e per punizione gli venne sottratta l’anima e venne condannato a nutrirsi di sangue umano.


– E le prede preferite dei vampiri… – lo interruppe il moro – …sono le belle ragazze!


E con un goffo ringhio, si scagliò teatralmente contro le due donne; le due risero dapprima divertite, e poi d’eccitazione quando notarono i canini del giovane.


– Wow, sembrano veri!


– Humpf! Sono veri! Volete provare? Ma attente, potreste tagliarvi…


Sorridendo sornione, si portò alla bocca il polso di una delle due ragazze, appoggiandovi appena i denti e continuando a guardarla negli occhi. Se le due avessero saputo leggere meglio l’espressione che aveva in quel momento, vi avrebbero letto una fame ben diversa da quella che immaginavano… non un desiderio carnale, ma uno più oscuro e proibito.
Richard non lo perdeva di vista un attimo, e non appena avvertì che stava per perdere il controllo, lo afferrò per un braccio, strattonandolo verso di sé.


– Smettila, Zacharias. Non sei certo il lupo di Cappuccetto Rosso, datti una calmata.


– Ahahah! Povero piccolo lupo, ripreso dal cacciatore! – chiocciò la dama in blu. La compagna in verde, invece, assunse un’espressione perplessa:


– Non capisco come possano, i bambini, divertirsi con una favola in cui una ragazza e la nonna vengono divorate da un lupo!


– È perché i bambini hanno una sensibilità diversa: le disgrazie che non li riguardano, o il dolore che non sia fisico, non li comprendono appieno… non tutti almeno.


A parlare, stavolta, era stata una ragazza vestita di bianco, che si era avvicinata ai quattro. La maschera che le copriva la metà superiore del volto, richiamava il colore e le decorazioni argentate dell’abito, mentre i capelli castano-ramati erano raccolti in un’acconciatura che le lasciava ricadere i morbidi boccoli sulle spalle, coperte da un mantello di velluto rosso scuro dai bordi dorati. Gli unici gioielli che indossava erano un pendente di cristallo lavorato e argento, e la stessa maschera, impreziosita da altri piccoli cristalli decorativi.
Era bella come poche, e un ulteriore fascino le era conferito dalla particolarità dei suoi occhi: uno celeste e uno color ambra.


– Oh, perdonatemi! Mi sono intromessa nella vostra discussione…


– Non si preoccupi… –  la rassicurò Richard – le assicuro che la sua intrusione non è stata affatto sgradita, mia affascinante Dama Bianca…


La ragazza arrossì leggermente al lieve baciamano del duca, e Zacharias non poté fare a meno di pensare che si trattasse proprio di una creatura deliziosa… e proprio per questo bisognava stare all’erta. Percepiva la sua presenza come diversa da quella degli altri, ma non aveva un atteggiamento minaccioso, e tantomeno sembrava avere dei compagni con sé.
Un leggero cenno di assenso da parte del suo signore, Richard Von Wassenberg, lo convinse ad allontanarsi con le due giovani, che sicuramente poco apprezzavano l’intervento della nuova arrivata, trascinandole a ballare.


– È interessante vedere come da fatti realmente accaduti siano state create leggende e favole, non trova? La storia sul primo vampiro che ha appena raccontato, ad esempio… sembra che in realtà questo Faust fosse uno studioso di alchimia, e per questo paragonato a uno stregone.


– Infatti… anzi, in principio era addirittura una figura positiva, che richiamava il saggio. Ma successivamente, con la diffusione del cristianesimo, venne tramutato in un simbolo della corruzione e dell’avidità umana, relegandolo a esempio di ciò che accadeva a coloro che si allontanavano dalla dottrina.


– Bè… chissà. Magari c’è del vero, dopotutto, dietro alla figura di Faust-vampiro…


E del vero ce n’era eccome, lui lo sapeva meglio di chiunque altro.
Bruciare la terra o ghiacciare l’aria, comandare il vento o modificare il metallo; perfino mutare la propria forma in un lupo, o un falco. Per i più potenti della sua razza non era affatto difficile riuscire in tutto ciò. Era quello che l’uomo aveva sempre desiderato: poter manipolare le forze della natura, sconfiggere la morte. Perdere l’anima, o dover fare affidamento sul sangue altrui per poter utilizzare questi poteri… non era poi così tremendo.


– Come per la favola di Cappuccetto Rosso… voi siete di origini germaniche, giusto? Quindi avrete sentito parlare della leggenda del lupo e della bambina…


– Il lupo che trovò una bambina sperduta nel bosco e la salvò, decidendo di viaggiare con lei e di proteggerla… certo che la conosco. Si può dire che sia nata nella zona da cui provengo. E sembra che Perrault vi si sia ispirato per creare la favola…


Furono distratti dal chiasso provocato da una vicina lite. Zacharias aveva urtato un uomo travestito da islamico, il quale non aveva decisamente gradito. Conoscendo l’estrema irritabilità del giovane e il suo solitamente scarso controllo, Richard era già pronto a intervenire, quando, con una schivata e un veloce sgambetto, Zacharias fece cadere l’avversario, causando l’ilarità generale.


– Eheh… Quel ragazzo, più che un lupo, è proprio una volpe! – prima di proseguire lanciò un’occhiata penetrante al suo interlocutore – Voi, invece, sareste il Cacciatore?


Lui piegò le labbra in un enigmatico sorriso, e quando la musica riprese in una nuova danza, si inchinò alla ragazza.


– Mia Cappuccetto Rosso, mi concedereste questo ballo?


Dopo un momento di indecisione, la Dama Bianca prese la mano che il duca le porgeva, e si lasciò guidare in pista.


– Perché no? D’altronde… vi devo la vita.


Sorrise. E quelle piccole, eleganti, letali zanne, svelarono la sua natura.







Ok, posto oggi perchè ddomani sarò piuttosto impegnata tutto il giorno ._.
Entrano in scena altri personaggi <3
E a proposito...un piccolo appunto sui nomi: in tedesco la “ch” si legge come una c aspirata… giusto perché non tutti sanno il tedesco, e perché “Riciard” è diverso da “Ricard”    ^^
Wassenberg poi è il nome di una casata nobiliare tedesca ^^
Per quanto riguarda Faust...la versione da cui è tratto è quella di Goethe, mentre Cappuccetto Rosso viene dalla favola di Perrault, che ha un finale diverso (non a lieto fine) oltre a essere precedente la versione dei Grimm u.u
Poi: Ca’ Vendramin Calergi esiste veramente, e attualmente ospita il casinò di Venezia! XD (http://it.wikipedia.org/wiki/Ca%27_Vendramin_Calergi)
per il carnevale invece ho già dato nello scorso capitolo XD

Grazie mille a tutti coloro che hanno letto e recensito (o che recensiranno) e che hanno inserito la mia storia tra le seguite e i preferiti ^.^
Ora rispondo alle recensioni e vi saluto!<3
Al prossimo capitolo!^^

Marty_Angel: Ecco a te il seguito! Grazie per aver deciso di seguire la storia e per i complimenti!^^
Spero di sentire di nuovo il tuo parere, a presto!^^

Emily Alexandre: Ecco qua...fammi sapere che ne pensi ^^
Un bacio, ciao!

Piccolo Fiore del Deserto: No, non è originale affatto, diciamolo XDDD
 
Anch'io adoro Venezia <3
E' così....vampiresca, in un certo senso *_*
E ora....dovrai restare con il fiato sospeso ancora un po', per vedere cosa succede 8D *risata malvagerrima*
Ciau!^^

Amantide: Ma figurati, non preoccuparti!XD L'università viene prima di tutto u.u (ne so anch'io qualcosa...;_;)
Grazie mille cara <3
Sono così felice di sentirmi dire 'ste cose *_*
E prego per i complimenti XDDD
Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, anche se.....siamo ben lontani dal sapere lo scopo di tutta questa tiritera XDD
Ciau!<3
   
 
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