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Autore: MeggyElric___    16/11/2010    5 recensioni
Prima fanciction su fullmetal Alchemist ^.^
La mia storia inizia alla fine dell'ultimo episodio di FMA Brotherhood, il numero 64 (capitolo 108 del manga). Quindi, se qualcuno non volesse... ecco... rovinarsi il finale, non dovrebbe leggere questa fanfiction.
DALLA STORIA:
" - Tornerò indietro.
Quelle parole uscirono con difficoltà dalla sua bocca, che si chiuse in una smorfia. Il cuore di Winry ebbe un tuffo. Era già arrivato quel momento, quel momento che temeva tanto. Era arrivato troppo presto.
Non voleva lasciarlo andare, non in quel momento. Era sempre stata innamorata di lui e non riusciva a capacitarsi di non vederlo più. Non voleva che quell’abbraccio fosse il loro ultimo addio.
Forse, però, c’era ancora una speranza. “Tornerò indietro”, aveva detto. Aveva paura a credergli. Aveva paura di rimanere delusa, troppo delusa.
Aveva paura, ma voleva credergli. L’avrebbe aspettato anche tutta la vita, se fosse stato necessario.
Avrebbe atteso il suo ritorno, appoggiata al balcone della finestra.
- Sì.
Disse Winry, quasi senza accorgersene. Edward mosse le labbra, senza dire nulla.
- Fai attenzione. "
comunque sia, spero vi piaccia. E' una storia molto lunga, quindi preparatevi ^.^
se non si fosse capito, è sulla coppia Edward/Winry!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Winry Rockbell
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Eccomi qui! Per prima cosa, voglio ringraziarvi tutti per le vostre recensioni e la vostra pazienza. Aggiorno sempre in ritardo e magari quello che ho scritto non è esattamente quello che vi aspettavate.  Continuate a seguirmi e a commentare, mi rendete felice!

Vi lascio al capitolo 22, calore. L’ho scritto in molto tempo, un po’ basandomi su quello che provavo io stessa. Penso che in una storia il calore del corpo della persona che sia ama sia una cosa importantissima.

Spero che anche questo capitolo vi piaccia! Aspetto vostre recensioni! J

 

22. CALORE

Quella sera l’aria fresca di metà primavera si faceva sentire nella verdeggiante campagna ce circondava il piccolo paese di Resembool. era quasi luna nuova in quel periodo e le colline, appena sfiorate da un’impalpabile nebbiolina argentea, parevano ancora più buie del solito.

In casa Rockbell regnava un quieto silenzio, complice della muta oscurità che aleggiava in tutto il piano inferiore.

Sui pochi gradini d’entrata della veranda, Pinako sedeva come al solito a fumare la pipa, rasserenandosi dell’amata tranquillità che si estendeva nei dintorni. Unica sua compagnia erano il fedele Den, che si era appisolato ai suoi piedi e il lieve canto dei grilli proveniente dall’erba alta dei campi.

Sulla terrazza del piano superiore, Alphonse sedeva tranquillamente sul dondolo, tenendo tra le mani un pesante libro dalla copertina spessa. Poco distante da lui, May scrutava il cielo stellato, assorta nei suoi pensieri. La luce debole e tremolante della lampada a olio, posta all’estremità a loro più vicina della ringhiera, delineava i loro profili con una pennellata dai tenui colori, creando un gioco di luci e di ombre e un’atmosfera vagamente romantica.

Edward, dall’interno, osservava intenerito la scena attraverso il lucido vetro della finestra. Winry doveva averlo pulito da poco.

Distese di poco la mano destra sul materasso, imprimendosi nella mente, chissà per quale assurda ragione, i riccioli dei ricami del lenzuolo sotto di sé. Poco distante da lui, uno specchio rifletteva per metà la sua immagine, parzialmente nascosta dall’anta del grande armadio, dimenticata aperta.

Winry, a pochi centimetri da lui, era china sulla sua gamba sinistra, intenta nella manutenzione dell’automail. Indossava una camicia da notte corta, forse leggermente aderente. Le maniche, leggere, le arrivavano a coprire i gomiti chiari, mentre una rotonda scollatura a barca metteva in risalto il suo collo sottile.

A Ed appariva così tenera e dolce in quelle vesti, in quella posizione ormai abituale per entrambi. Eppure... eppure c’era qualcosa di diverso. Qualcosa di... sbagliato?

Lo sguardo del cielo, concentrato su viti e bulloni, lasciava trasparire quante più informazioni lei si lasciasse scappare e l’angolo esterno delle labbra, inclinato quasi impercettibilmente verso il basso, lasciava presagire che c’era davvero qualcosa che turbava la bella meccanica.

-          Cosa c’è?

Chiese Edward titubante, forzando su entrambe le braccia per alzare la schiena. La ragazza volse lo sguardo verso di lui, fissandolo apparentemente dubbiosa. Pochi istanti dopo, però, tornò al suo lavoro.

-          Niente.

Ammise, a bassa voce, dopo un lungo istante di silenzio. L’ex alchimista alzò un sopracciglio, chiedendosi per quale ragione Winry continuasse a cercare di nascondergli qualcosa.

-          Perché me lo chiedi?

Chiese la ragazza, fingendosi incuriosita.

-          Perché ti conosco, Winry.

-          E con questo?

-          Ascolta, io so che c’è qualcosa che ti turba. Perché non vuoi parlarmene?

Domandò dolcemente l’ex alchimista, accarezzando con lo sguardo i lineamenti della bionda meccanica. Winry sospirò rassegnata, sfiorando con le dita il freddo metallo dell’automail.

-          È che...

-          Che? Avanti, Win. A me puoi dirlo.

-          Niente. Pensavo solamente a come sarebbe stata la mia vita se May non mi avesse salvata. Penso che non smetterò mai di esserle grata.

Ed incurvò le labbra in un sorriso dolce, allungando un braccio per accarezzarle una guancia. Winry arrossì teneramente, tornando velocemente al suo lavoro e ruotando il cacciavite sull’ultimo bullone.

-          Ho finito.

Asserì la ragazza, dopo un lungo momento di silenzio, passando accuratamente uno straccio umido di chissà quale soluzione sul metallo della protesi, per lucidarla.

-          Grazie.

-          Di nulla. È il mio lavoro. A proposito, diventerò ricca quando ti deciderai a pagarmi tutti gli arretrati!

Scherzò lei, mostrandogli la lingua. Edward sorrise divertito e l’afferrò per i fianchi, ribaltando la situazione e scaraventandola giocosamente sul letto. Winry dischiuse le labbra in una risata limpida, agitando incurantemente braccia e gambe nel vano tentativo di divincolarsi. Ed si chinò su di lei, per solleticarle la pancia.

-          Basta! Hahahaha! Basta, ti prego!

-          Cos’è che dovrei fare io?

-          Hahaha! Pagare gli arretrati! Hahaha!

-          Ripetilo!

-          Hahaha! Ok, ok! Niente! Hahaha! Pace?

-          Devo pagare?

-          Hahaha! No!

-          Ok, allora pace!

Le rispose Ed, sorridendole e tornando a sedersi tranquillamente sul materasso. La bionda meccanica, accanto a lui, lo raggiunse subito dopo, spostandosi indietro una fastidiosa ciocca di capelli che le era ricaduta sul viso.

La scollatura si era spostata di lato ed era scesa lungo il braccio, liberando dalla stoffa la spalla destra, lasciandola spoglia.

Il tessuto sottile si era arricciato sui fianchi, lasciando visibile la morbida pelle delle cosce e le lunghe gambe rosee.

A quella vista, l’ex alchimista si morse le labbra.

-          La devi piantare di andare a scrocco. Eri il nostro cliente migliore!

-          Winry, io...

-          Vuoi farci andare in bancarotta?

Chiese lei, scherzosamente. Ed serrò le palpebre e ruotò la testa verso la porta, tentando si soffocare ciò che qualcosa, dentro di lui, gli stava urlando affannosamente. La ragazza gli si avvicinò e strinse le braccia intorno al suo collo, premendo il petto contro la sua schiena.

-          Ed, è un po’ che non stiamo un po’ insieme.

La pelle dell’ex alchimista fu scossa da brividi piacevoli e la sua bocca si apriva e si chiudeva lievemente, senza che da essa uscisse alcun suono.

-          Intendo io e te, da soli.

Il ragazzo sussultò quando percepì le labbra della ragazza sfiorargli il collo con un bacio con un dolce bacio, umido e caldo. Strinse i pugni, sentendo il cuore palpitare sempre più rapidamente nel suo petto.

-          Winry...

Mormorò, tentando in qualche modo di farla smettere, prima di perdere totalmente la ragione, ma senza in realtà credere nella falsa verità delle sue parole. Non desiderava affatto che lei interrompesse tutte quelle attenzioni.

-          Sì?

Rispose lei, nella frazione di un sussurro, mordicchiandogli un orecchio in modo provocante. Ed tremò sensibilmente.

-          Che... che stai facendo?

Winry non rispose. Edward  trattenne il respiro, sentendo avvampare il calore dentro di lui. sentì il suo cuore battere furiosamente contro il suo petto, trattenendo quel suono umido nella sua mente, mentre il suo respiro si faceva sempre più pesante.

Winry sorrise accaldata, con il viso nascosto dai capelli del ragazzo. Socchiuse gli occhi, lasciandosi cullare da quel profumo amato che la ipnotizzava. L’oro sottile e setoso sfiorò le sue guance, quasi fosse un manto d’erba morbida dall’aroma del paradiso.

Afferrò il suo braccio destro, stringendolo tra le mani in modo possessivo, serrando le palpebre, silenziosa. Le iridi auree di Edward scivolarono velocemente sulla figura della meccanica, aggrappata così ossessivamente a quell’arto,che mai aveva visto così umano, così vero.

Piccoli brividi ricoprivano la sua pelle, percepiva l’alito caldo di Winry, le sue dita fresche, il palpitare della sua vita. Tremò nuovamente, lasciandosi prendere da quelle sensazioni che il suo braccio destro aveva ignorato per troppo tempo.

Spostò anche il sinistro, cingendo le spalle della ragazza e posando con estrema delicatezza un piccolo bacio sulla sua fronte, incorniciata dalla frangetta color miele.

Winry intrecciò le dita con quelle di lui, sfiorando la punta fredda del suo naso con il proprio, sentendo sulle labbra il fiato tiepido, conosciuto, del quale non poteva più fare a meno.

Affondò la mano libera dalla chioma dorata, sfiorò con le dita i ciuffi biondi, come era solita – e adorava, indiscutibilmente – fare, mentre le sue guance si tingevano di un cremisi pallido.

Cosa le stava accadendo? Perché il suo cuore non rallentava? Il profumo di Edward, l’erba bagnata, le sue labbra.

Si accorse che Ed le si stava avvicinando, intimorito. Chiuse gli occhi, i capelli le solleticarono le palpebre. Cercò con un ultimo respiro la distanza che li divideva, abbandonandosi completamente a quello che provava, legandosi completamente a lui.

L’ex alchimista la accolse, socchiudendo le labbra. Chiuse gli occhi, lentamente, serrando fuori dalla sua mente tutto il resto del mondo. C’erano solo loro, questa volta, forse, per sempre.

Winry si ritrovò a pensare a quanto le fosse mancata la sua presenza durante quegli anni in cui si faceva vivo solamente per aggiustare l’automail, che aveva puntualmente distrutto, in seguito a chissà quale battaglia mortale.

Ma ora tutto era finito e niente avrebbe più potuto spezzare quello che, a poco a poco, stavano costruendo e che era rimasto sigillato in loro fin da quand’erano bambini, che litigavano per un misero motivo e giocavano nei campi, ancora con l’innocenza nello sguardo. Un’innocenza casta di chi non ha ancora conosciuto il mondo per quello che davvero è, al di là delle corse tra l’erba umida e le ginocchia sbucciate dopo una caduta. al di fuori di un abbraccio caldo di un genitore, della compagnia di un amico, della pace dell’infanzia.

Ed la strinse di più, intensificando quel bacio che li legava sempre di più nel loro piccolo mondo, tra le mura di quella stanza, unica testimone dei loro sentimenti.

E mentre le molle del letto cigolavano sotto il loro movimento, Winry si ritrovò sotto il corpo del ragazzo, con la mente annebbiata dalle emozioni. Un gemito soffocato sfuggì dalle sue labbra, soffiato in un ultimo spasimo sulla bocca di Edward.

Sua.

Totalmente, confusamente, indiscutibilmente sua.

Così si sentiva in quel momento, completamente dipendente da lui. forse per la prima volta capì che aveva bisogno di averlo accanto per vivere. La sua presenza, il suo profumo. Ne aveva un disperato bisogno.

Ed avanzò sul materasso, forzando sulle braccia, sovrastandola completamente, divorando la sua bocca, assuefatto del suo profumo, affamato di lei.

La meccanica si aggrappò saldamente al suo collo, premendo il proprio corpo contro il suo.

La mano sinistra dell’ex alchimista accarezzò con delicatezza la linea rotonda dei fianchi di Winry, che fece rientrare meccanicamente la pancia. Le dita di Edward continuarono a lambire la pelle accaldata, sfiorando con estrema dolcezza ogni parte del suo corpo.

Infilò le dita sotto la camicia da notte, sentendo sotto la pelle le cosce morbide, il ventre piatto, il pizzo  di quelle mutandine che lo rendevano sempre più voglioso di lei, del suo corpo, del suo calore.

Tentò di placare i suoi bollenti spiriti, ma senza grande successo. Dal canto suo, Winry sussultò sotto le carezze del suo amico d’infanzia che, naturalmente, non considerava più come tale. Una strana sensazione la pervase completamente.

Che fosse davvero giunto quel momento? Tante volte, forse troppe se l’era immaginato, nel profondo dei suoi pensieri, infondo, aveva vent’anni. amava davvero Ed, e non avrebbe mai immaginato nessun altro, a parte lui, accanto a lei in quel momento così importante quanto delicato.

La sua possibilità era lì, a pochi millimetri da lei. Il tempo sembrò fermarsi per pochi secondi, mentre la mano di Edward, tremante raggiungeva il suo seno, leggermente sudato dall’agitazione.

Non ebbe il coraggio di aprire gli occhi, avrebbe perso completamente il controllo, ma poteva ben immaginare le guance tirate dell’ex alchimista imporporarsi deliziosamente.

Si sentiva sua, completamente sua, come non mai. Ricordò ciò che gli aveva risposto, quel giorno di tanti anni prima, alla stazione. “La metà? Io sono disposta a darti tutta la mia vita!”

Tutto, tutta se stessa, tutta la sua vita. Un sorriso tenero ma carico di tensione prese forma a pochi millimetri delle sue labbra.

-          Ed...

Sussurrò, completamente persa, nelle sue mani. Innamorata come non lo era mai stata.

Un tonfo sordo, un rumore di vetro infranto e, in un istante, il buio. I due ragazzi scattarono a sedere sul letto. Dalla finestra s’intravide un lampo di luce azzurra, bagliore che Edward riconobbe subito.

Sull’angolo più esterno della terrazza, Al raccolse da terra la lampada, completamente ricomposta, posandola nuovamente sulla ringhiera.

Un profondissimo silenzio calò nella stanza, approfondito dall’aria tesa che aleggiava tra i due.

Ed si alzò dal letto, rosso in volto. Fissò la porta lignea, silenzioso. Poco dopo si voltò di scatto verso Winry e la guardò negli occhi, imbarazzato più che mai. Si chinò a baciarle la fronte.

-          Non è il momento...

Sussurrò nell’imbarazzo più totale, prima di scappare via, lasciando la porta aperta. Un fascio di luce debole illuminò il volto cremisi della meccanica, che si lasciò cadere all’indietro sul letto con un brillante sorriso e un sospiro esasperato, ancora con quel profumo, il suo profumo, che inebriava la sua mente.

E il calore, del suo fiato, della sua pelle, delle sue labbra, ad abbracciarla nel tepore dei suoi sentimenti.

 

 

Ed ecco, ho finito anche questo capitolo. Forse c’è un po’ di confusione, ma è messa di proposito. In certi momenti, credo che nessuno riesca a comprendere perfettamente ciò che sta succedendo. O almeno, è il mio punto di vista.

Di nuovo, spero in una buona riuscita di questo capitolo.

 

Kiri Dellenger II ti ringrazio per le tue recensioni. Ammetto k per un attimo ho creduto di aver perso uno dei miei lettori più accaniti xD Ti dico già una cosa. Il vero premio per l’aver salvato il mondo... deve ancora arrivare. J

Fflover89 so che dovrei rimanere su una sola fic per volta, ma a volte ho bisogno di staccare un po’ da questa storia, e di creare qualcosa a parte. Per quanto riguarda il link, all’inizio della storia ho detto subito che ci sarebbero stati spoiler, l’ho anche segnalato. Grazie comunque per i commenti! J

Kagome123 grazie! *///*  guarda che devi aggiornare anche la tua! Non sto più nella pelle! Ti faccio i complimenti anche per le tue storie, sono meravigliose! Comunque, nessun segreto. Scrivo a scuola, di solito durante le ore di chimica e storia. Boh, quando mi arriva l’ispirazione, arriva e basta. Un giorno mi sono ritrovata a scrivere un dialogo di Ed w Win sul banco durante la verifica di matematica. E va . ^^ grazie dei commenti!

Onyria allora, innanzitutto, grazie per le recensioni! Per il capitolo precedente, mi scuso per gli errori. Solo per uno, ti correggo. Quando ho scritto che quando Ed tiene i capelli sciolti gli arrivano a metà schiena, non intendevo che fossero sciolti in quel momento. A parte questo, grazie dei consigli J

Lucenera88 oddio! Mai avuto una recensione così lunga! Mi dispiace solo del fatto che non potrò risponderti allo stesso modo, perché mi stanno cadendo gli occhi dal sonno. Grazie davvero del commento, mi hai davvero onorata J io non ho visto né l’anime del 2005 né il film. Quest’estate ho visto tutto brotherhood e ho alcuni manga. Da quello che so, comunque, in quello che hai visto tu, in effetti di EdWin c’è ben poco. Nella storia originale (ti consiglio di guardarla, è davvero meravigliosa) ci sono alcune scene diciamo romantiche, anche se molto implicite. L’unica esplicita è quando Winry, mentre viaggia su un treno da Central a Resembool, ripensa a Ed e si rende conto di essere innamorata di lui. ti consiglio nuovamente di cercare gli episodi della così detta seconda serie, perdersela è un vero peccato. Detto questo, ti ringrazio della recensione. Continua a seguirmi! J

 

Al prossimo capitolo, un bacio.

MeggyElric___

 

 

   
 
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