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Autore: Sara Weasley     19/11/2010    31 recensioni
Un fumo dall’odore dolciastro si diffonde nel vicolo e l’ennesimo boato esplode nell’aria: da qualche parte oltre il terrore, le maledizioni, i rumori assordanti, qualcuno urla e io sento il gelato di Florian risalirmi lentamente lungo la gola. Potrebbe essere chiunque dei miei amici: potrebbe essere Remus, oppure Peter, Frank o Alice… ma io, più di tutto e tutti, spero che non sia Lily. Non può essere Lily.
Imprecando tra i denti, schiaccio ancora un po’ la schiena contro il vecchio muro dietro cui sono nascosto e mi azzardo a fare capolino per cercare di capire cosa Merlino sta succedendo nel putiferio là fuori. La bacchetta nella mia mano freme e asciugo freneticamente un rivoletto di sangue che dalla fronte mi scivola sulle palpebre. Nessun Mangiamorte in vista, potrei…
Sirius lancia un sibilo di avvertimento e riprende a strisciare sotto i cumuli di macerie in cui è quasi intrappolato. "Lo avevo detto" dice tra i denti, con il suo classico tono sarcastico "che i compleanni portano sfiga. Ma tu no, dovevamo per forza fare una festa! E adesso guarda… "
Genere: Comico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Da chi lo ha tre volte sfidato. '
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Capitolo 37.

 
 
 
Sto rientrando in Sala Comune: infreddolito, dopo aver passato delle ore sulla riva del lago;  insonnolito, dopo aver trascorso due notti in bianco; distrutto, dopo aver scoperto di amare Lily Evans; assolutamente estasiato per essere stato con lei, in maniera civile, a contemplare uno spettacolo stupendo, dando il buon giorno al mondo insieme.
E lei ha cercato di scusarsi con me.
E mi ha sorriso.
Ed è assolutamente fantastica.
<< James, ehi James? >>
Mi chiedo distrattamente chi sia la ragazza che mi chiama: sono sicuro che non è Lily Evans, visto che riconoscerei la sua voce anche in mezzo ad uno stadio di Quidditch. Infatti, è Megan: Grifondoro del sesto anno e mia compagna di squadra nel ruolo di Cacciatrice; mi sorride, facendo ondeggiare un po’ i lunghi capelli color mogano.
<< Come mai sveglio a quest’ora? >> chiede.
<< Sono andato a fare un giro >> rispondo, facendo spallucce. << Tu invece? >>
Anche lei scrolla le spalle. << Non avevo sonno. >>
<< Capisco >> borbotto, passandomi una mano tra i capelli.
Dentro di me, non posso credere come Meg, una ragazza indubbiamente bellissima, non mi faccia nessunissimo effetto: perché, per quanto il suo viso possa essere armonioso, per quanto i suoi capelli possano essere lisci, per quanto il suo fisico possa essere slanciato, non sarà mai in grado di mozzarmi il fiato come Lily Evans.
<< Basilisco >> dico al ritratto della signora Grassa.
Lei si sposta per farci passare, sbuffando sonoramente. << Dovrebbe essere Putiferio, invece. >>
<< In che senso? >> chiede una Megan confusa, aggrottando le sopracciglia.
Io sono assolutamente incredulo. << I-in questo senso >> balbetto allibito.
Non posso crederci.
Davvero, non posso crederci.
La Sala Comune è un enorme, gigantesco disastro: i divani sono ribaltati, con la tappezzeria sparsa ovunque, il pavimento è ricoperto di morbide piume bianche provenienti dell’imbottitura dei cuscini lanciati qua e là, le sedie e i tavoli sono ammassati in ogni parte in maniera scomposta, libri, fogli, Caccabombe volano per aria lanciati da chissà chi; un capannello di giovani Grifondoro assiste ridacchiante ad uno spettacolo che mi lascia esterrefatto per qualche minuto: Remus, Peter e Sirius sono imbavagliati e ammanettati, stesi sul pavimento, con una Lily Evans sorridente e vittoriosa che li guarda dall’alto al basso soddisfatta, la bacchetta ancora in mano.
In tutto questo, Frank e Alice hanno ignorato le povere vittime cadute nelle mani di Lily,  si sono bellamente seduti sull’unico tavolo integro e stanno parlottando allegramente del più e del meno; Mary è seduta per terra a gambe incrociate e fissa sorridente la scena mangiano Gelatine TuttiGusti+1, mentre Emmeline cerca di far ragionare Lily, che proprio non ne vuole sapere.
Sirius guarda Lily e grugnisce qualcosa di poco indefinito, mentre lei sorride estremamente Malandrina, poggiandogli un piede sullo stomaco per evidenziare il concetto che lei ha vinto.
<< Ora voglio proprio vedere come scappi, Sirius Black >> sibila vittoriosa.
Peter geme, disperato.
Non. Posso. Crederci.
Davvero, non posso crederci.
<< Ahahahahahahaahahahahahahahahahahahahahahahahahah! >>
Scoppio a ridere furiosamente vista la scena assolutamente bizzarra e assolutamente fantastica che mi si para davanti, mentre mi dico che se i miei amici sopravvivranno non gli farò mai più dimenticare di essere stati messi K.O. da Lily Evans, a Sirius in particolar modo. << Ahahahahah! Oh, Merlino… Ahahahahah! Evans… Ahahhaha, i miei complimenti! >>
Sirius borbotta qualcosa di pungente ma non ben indefinito, mentre Remus batte la fronte al pavimento con disperazione: sembrano tre Schioppodi Sparacoda mutilati, davvero.
<< Grazie Potter >> risponde lei, spiccia, << ma non ti ci abituare. >>
<< Non ne avevo intenzione, Evans >>  dico, notando come il momento di non-ti-uccido-anche-se-ti-odio sia finito.
<< Bene bene bene, >> ghigna Lily sadicamente, osservando vittoriosa Sirius, Remus e Peter, << avete osato farmi bere dell’Amortentia, e ho passato le ventiquattro ore più imbarazzanti della mia vita solo per colpa vostra. Quindi, me la pagherete. Me la pagherete cara. >>
Peter sembra sul punto di mettersi a singhiozzare; Remus ha più la faccia di un condannato a morte che ha accettato il suo crudele destino; Sirius è l’unico che geme disperato contro la benda che lo imbavaglia, e girandosi di fianco mi guarda con occhi da cucciolo bastonato.
<< Non ci provare, Pad >> dico subito, << io concordo con la Evans: ve lo siete proprio meritato. >>
Lui mi lancia un’occhiataccia, poi rotola verso il suo Fan Club, biascicando qualcosa di molto simile ad un urlo di guerra.
Le ragazzette si scambiano uno sguardo confuso, poi decidono che il loro beniamino desidera che attacchino la Evans per liberarlo, così dopo aver gridato: << Salviamo Sirius! È una razza in via d’estinzione! >> si lanciano verso Lily.
Lei le guarda con un sopracciglio inarcato, prima di ruotare gli occhi al cielo totalmente indifferente alla minaccia. << Pietrificus Totalus >> dice svogliatamente, e le Fan di Sirius sono tutte pietrificate, per la seconda volta nella loro storia. << Ci hai provato Black >> commenta.
Sirius sembra capire che non ha più nessuna chance di sfuggire, e come Remus assume la classica espressione di chi è già bello e finito, accasciandosi sul pavimento senza vita, le corde che lo legano stretto rendendolo impotente.
<< Bene >> esclama la Evans, e con un colpo di bacchetta Felpato, Codaliscia, Lunastorta e il fan Club di Sirius in blocco si ritrovano a levitare in aria, << che la vendetta abbia inizio >> sorride malignamente.
Un attimo dopo è sparita a passo di marcia attraverso il buco del ritratto con Sirius, Remus, Peter  e le Fan pietrificate che le volano dietro, al seguito.
Mentre assisto divertito a tutta la scena, non posso fare a meno di dirmi che sì, la Evans è proprio la donna della mia vita.
 
 
 
 

***

<< Mi dispiace che sia tu il primo Minus >> mi sta dicendo Lily Evans. << Ma eri di strada. >>
Sinceramente, non sembra proprio che le dispiaccia.
Non se ha quel sorrisetto stampato in faccia.
Che cosa avrà in serbo per me? Spero che non sia nulla di doloroso.
<< Bè >> borbotta la Evans, spiccia, facendo spallucce, << addio. >>
L’attimo dopo, mi ha spinto poco gentilmente in un armadietto stretto e buio, e ha chiuso con un colpo secco la porta alle mie spalle.
Mentre mi ritrovo a sperare che sia solo un armadio per le scope e non sia quello che penso, sono più che sicuro che in effetti è quello che credo che sia: l’Armadio Svanitore.
Ricordo che una volta al terzo anno James e Sirius ci hanno chiuso dentro Mulciber, e la McGranitt l’ha ritrovato solo due mesi dopo, strizzato nel suo armadietto personale nella stanza dei Professori.
Deglutisco orribilato, mentre prego affinché io non faccia la stessa fine.
 
 
 
 
 

***

 
Guardo allucinato una Lily Evans che fa fluttuare me, Remus e il mio fan club in aria, muovendosi per i corridoi di Hogwarts con fare da esperta; penso alla fine che è toccata al povero Peter, rinchiuso malamente nell’Armadio Svanitore –dal quale probabilmente non uscirà prima delle tre settimane- , e mi viene da rabbrividire: che cosa toccherà a me e Remus?
La Evans ogni tanto ride da sola, probabilmente entusiasta di vederci morire in maniera sofferta e dolorosa: tra me e me mi dico che dovremmo candidarla all’Elezione del Mago del Male più oscuro del secolo; arriverebbe prima sovrastando sia Voldemort che  Grindelwald.
La cosa che mi inquieta di più,probabilmente, è il fatto che in questo momento Lily Evans mi sembra particolarmente Malandrina. Forse dopotutto non è così Prefetto Perfetto come sembra…
<< Deve essere qui >> borbotta tra se e se.
Bene, adesso oltre ad essere una sadica assassina, parla anche da sola!
La Evans si blocca di fronte una porta socchiusa, e io rimbalzo malamente su Remus, a cui sfugge un gemito di dolore: compagno di sventura, ci attende lo stesso destino crudele.
La Evans entra nella stanza con noi appresso, e sbuffa sonoramente in segno di disapprovazione: io resto shoccato per un po’ e probabilmente se fossi James e se non fossi imbavagliato darei tutto me stesso in un assordante urlo da soprano.
Assurdo. Inquietante. Assurdo.
Ma certo che sono proprio bellissimo.
È come trovarsi di fronte un grandissimo specchio che riflette la mia immagine in lungo e in largo: ci sono centinaia di mie foto scattate nei momenti più assurdi e appese alla stanza in maniera a dir poco maniacale. Al centro c’è una bacheca piena di cornici da cui spuntano tanti piccoli bidimensionali me, che ammiccano seducentemente o che, al contrario, mi guardano dispiaciuti dalla fine che sto per fare: sotto ogni foto è acceso un lumino, cosa che rende l’atmosfera parecchio –parecchio- inquietante.
Ad un muro è inchiodata magicamente quella che riconosco come la mia sciarpa… ecco dov’era sparita! Allora non l’aveva rubata James! Magari qui intorno ci sono pure i miei magnifici boxer!
La Evans schiocca la lingua, infastidita. << Certo che sono proprio allucinanti! >>
Se potessi parlare, le direi di tacere perché qui l’unica assurda è lei, che mi ha imbavagliato e legato solo per un futile, piccolo, innocente banale scherzo.
<< Ma che cosa ci fanno in questo posto? Sembra una setta satanica! >> commenta scettica.
Evans, si può sapere perché diamine mi fai le domande se io non posso risponderti, per il puro, insignificante, stupido dettaglio che tu mi hai imbavagliato?
<< E poi, andiamo… potevano scegliere pure una tappezzeria migliore! Tutte queste tue foto, Black, sono parecchio megalomani! >>
Bè, vorrei vederci la tua faccia, Evans, appiccicata su tutti i muri!
<< Oh, bè, Black… potremo seppellirti qui, alla tua morte >> continua ad infierire.
Cerco di esprimere tutto il mio disappunto con un verso davvero gutturale, tra un ringhio e un conato di vomito, nella speranza che lei capisca almeno parte del mio odio verso di lei.
La Evans sembra arrivarci, ma anziché sembrare intimidita o dispiaciuta, sorride vittoriosa, con l’aria di una che si sta divertendo veramente molto. Mi punta la bacchetta contro, facendomi levitare accanto a lei, e mi fissa per un attimo in un modo che mi fa rabbrividire, dopodiché come se niente fosse  fa spallucce e si avvicina a me, sbottonandomi la camicia.
Oooooookay, qui c’è davvero qualcosa che non va; lancio uno sguardo a Remus, che osserva il vuoto con occhi spenti: probabilmente ora che è prossimo alla morte non gli frega più nulla delle stranezze che lo circondano e che sembrano affliggere tutti i suoi amici.
Torno e guardare la Evans, che continua senza il minimo imbarazzo la sua opera, e per un attimo mi viene il dubbio che mi abbia portato qui sotto per fare sesso; bè, non sarebbe poi tanto strano, penso che sia il sogno di gran parte delle ragazze di Hogwarts! Nonono, Evans… proprio non ci siamo! Non che tu sia brutta, certo, anzi, al contrario, hai  delle belle gambe e un discreto fondoschiena a quanto ho avuto modo di vedere ma… andiamo, non sono così disperato, e insomma… la Evans! Per non parlare del fatto che lei sarà la moglie del mio migliore amico quasi fratello e tutte quelle cose lì, insomma sarebbe quasi una parente! Sarebbe come un incesto!
Nono, Evans, posso capire che io sia bellissimo, dieci volte migliore di James e più sexy di chiunque altro tu abbia mai avuto modo di conoscere, ma non si può fare: gira a largo, via, go away!
A fine opera, lei mi guarda per un attimo, inarcando un sopracciglio. << A cuccia, Black >>
Bau Bau, mi viene da pensare. Forse se scodinzolassi amorevolmente mi lascerebbe libero.
<< E non farti illusioni >> borbotta spiccia, allontanandosi di qualche passo da me, come per ammirare il lavoro svolto.
Illusioni, Evans? Ma chi, io?
Io non sono certo il tipo da farmi assurdi complessi mentali; quello è James: basso, occhialuto, con i capelli affetti da una qualche malattia che impone di puntare verso il cielo e contemporaneamente in una direzione diversa dalla ciocca affianco.
Non io, James.
La Evans sembra decidere che con la camicia sbottonata vado bene, e mi punta di nuovo la bacchetta contro. << Levicorpus >> ordina, e un secondo dopo mi ritrovo appeso per le caviglie al soffitto.
Questa cosa sta diventando spiacevolmente famigliare.
Forse potrei cominciare a provare pena per Mocciosus.
Forse… okay, no, non potrei.
Visto che non posso fare altro, essendo legato come un salame e appeso per di più, faccio l’ennesimo verso, questa volta parecchio simile ad un colpo di tosse scocciato e irritato.
E lo sono davvero, scocciato e irritato. Parecchio, in effetti.
La Evans sbuffa, congedando le mie proteste con un gesto della mano. << Ringrazia che non ti ho appeso per le palle, Black.  >>
Okay, è ufficiale. Questa ragazza è inquietante.
Perché, perché James doveva innamorarsi di lei?
Con un altro colpo di bacchetta, la Evans riporta a terra il mio fan club Grifondoro ancora saldamente pietrificato, posizionandolo con precisione esattamente sotto di lei.
E, terribilmente, comincio a capire la natura del suo piano.
Ti prego, Merlino, no! Sono un Black, dannazione, una specie in via di estinzione, dovrà pur contare qualcosa, no? Certo, non sono proprio un bravo ragazzo, ma… ehi, ognuno fa quello che può!
Lancio uno sguardo da cucciolo bastonato alla Evans: adesso l’idea del sesso mi sembra accettabile, in confronto a quello che mi aspetta.
In tutta risposta, lei sorride sadica, facendo ciao-ciao con la mano, teneramente perfida.
<> saluta. Esce dalla stanza, con Remus che le levita appresso come un peso morto; si chiude la porta alle spalle, lasciandomi spaesato e parecchio confuso appeso a testa in giù in una stanza vuota, con delle ragazzine pietrificate sotto di me, nessuna traccia della mia bacchetta e imbavagliato.
<< Dovremmo proprio deciderci a tagliare i capelli >> dice un me stesso versione foto, facendo capolino dal bordo della cornice con aria annoiata.
<< Io  trovo che ci diano un’aria da bello e dannato >> replica l’ennesimo io, sorridendo dalla cima della sua scopa di carta, immortalato durante una sfida contro James.
<< Sei proprio in guai neri, Black >> commenta un me stesso da una cornice dorata sullo scafale principale.
Sotto di lui, un altro Sirius ridacchia. << Guai neri, ahah, l’hai capita!? Noi siamo Black! >>
Grazie mille del conforto, ragazzi.
Ad un tratto, la porta si socchiude: mi ritrovo a sperare che sia James che è venuto a salvarmi, invece non è altro che la Evans, che sorride malandrina.
<< Ops, dimenticavo, Black >> dice, puntando la bacchetta sulle mie fan pietrificate. << Finite Incantatem. >>
E, senza smettere di ghignare, scompare oltre la porta.
Maledetta, maledetta Evans.
Deglutisco, osservando attraverso i capelli che mi ricadono davanti gli occhi, una ventina di ragazzine che mi sbavano dietro prendere vita e osservarsi stupite a vicenda.
<< Ma che ci facciamo qui? >>
<< C’era una riunione del Club? >>
Bene, non mi resta che sperare che queste squinternate non si accorgano di me.
Ce la puoi fare, Sirius. Ce la puoi fare.
Devi soltanto stare immobile e… << Aaaaaaaacciù! >>
Ecco, appunto.
Vedo i loro piccoli occhietti malefici alzarsi nello stesso istante e fissarmi luccicando inquietantemente.
<< Ma…ma … >> comincia a balbettare una, << quello è… quello… >>
<< S-s-s-…>>
<< SIRIUS BLACK! SIRIUS BLACK è ENTRATO DÌ SUA SPONTANEA VOLONTÀ NEL NOSTRO FAN CLUB! >>
Sono legato, imbavagliato, appeso a testa in giù, e loro hanno il coraggio di dire che sono qui di mia spontanea volontà?!
<< E… e la sua camicia è sbottonata! >>
Dannata Evans.
E, mentre vedo uno sciame di ragazze maliziose avvicinarsi a me sorridendo maliziosamente e con tutta l’aria di non volersi limitare a guardare la mia persona,  mi dico che non mi stupisco affatto che James-bizzarro-Potter si sia innamorato di una tipa strana come la Evans: quei due sarebbero perfetti insieme.
 
 
 

***

Quando arrivo in Sala Grande per il pranzo, mi siedo di fronte la Evans e accanto a Frank, passandomi una mano tra i capelli. Lei ovviamente non mi degna di uno sguardo.
<< Ehi, Evans >> saluto allora, tanto per attirare l’attenzione.
Mi ignora. Tipico.
<< La McGranitt mi ha detto di dirti che stasera siamo di ronda, io e te >> continuo, senza riuscire ad impedire che un sorrisetto malizioso mi si disegni in viso.
Lei geme scocciata. << Odio questo stupido lavoro di Caposcuola >> borbotta con crescente irritazione, ruotando gli occhi e lanciando a silente un’occhiata torva.
<< Io lo adoro, invece >> scherzo entusiasta, bevendo un po’ di succo di zucca. << Oh, Evans, tanto per sapere, che fine hanno fatto i miei amici? >>
Lily mantiene la solita aria gelida che usa quando si rivolge con me. << Stanno bene, Potter. Pane, Remus? >> aggiunge poi.
<< No, grazie Lils  >> dice qualcuno.
Alzo gli occhi, e non posso fare a meno di ridere, vedendo il povero Remus appeso al soffitto della Sala Grande, roteare in circolo su se stesso con addosso quello che sembrerebbe un vestito di Piton, con l’unica differenza che luccica, e che cambia colore da rosso a rosa ad azzurro ogni manciata di secondi.
Sì, Evans: sei proprio la donna della mia vita.

Note dell'autrice: altro capitolo demente xD
Purtroppo non posso dilungarmi, visto che devo scappare a studiare! E comunque non ci sarebbe nulla da dire!
Oggi è il grande giornooo! *____* Non vedo l'ora che sia stasera! Che bello!
 Grazie mille a tutti per le recensioni! *___* sto rispondendo a tutti nelle risposte alle recensioni xD (che frase ingarbugliata xD) Comunque…. Appena ho tempo ringrazio tutti, promesso!
Scappo!
*__* Grazie mille (è strano fare le note così corte!)
Sara.



   
 
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