Ognuno
dice di essere un amico: ma solo un
pazzo ci conta; niente è più comune del nome,
niente è più raro della cosa.
(Jean De
Ho trascorso la mia infanzia sentendo parlare di quanto fosse stupido covare sentimenti.
Senza specificare, solo sentimenti. Qualunque sentimento provato era una vergogna, una debolezza e qualcosa di cui liberarsi nel minor tempo possibile.
L’amicizia era la prima fra queste, credo. Amicizia… un Black non ha amici, un Black ha sottoposti, ha alleati, ha protetti… non ha e non desidera amici, perché gli amici hanno un potere su di te, e tu non puoi lasciare nessun potere su di te, devi liberarti da qualunque vincolo un cosiddetto amico potrebbe importi.
Solo i vincoli familiari contano.
Sono cresciuto circondato da eccentrici – e non di rado macabri – personaggi che si professavano miei amici in quanto parte del mio stesso sangue.
Ho dovuto aspettare il primo settembre per capire che, in tutta la mia vita, non avevo mai conosciuto cosa l’amicizia potesse effettivamente essere.
L’amico
è la persona davanti alla quale
posso pensare ad alta voce.
(Ralph
Waldo Emerson)
James.
James è probabilmente la ragione del mio essere.
Non so cosa sia riuscito a trovare in me, cosa lo faccia restare al suo fianco, ma so che se non fosse per lui gran parte della mia mente sarebbe incompleta.
Le prime volte lo tenevo a distanza, ero sicuro che, se i parametri di amicizia erano quelli a cui ero stato abituato, mi avrebbe solo ferito, nuovamente.
Invece lui si limitava a starmi attorno, a sorridermi, a farmi sorridere, a prendermi in giro senza intento di offendere, semplicemente a guardarmi e ad offrirmi quel tesoro così prezioso che era la sua fiducia, la sua lealtà, il suo affetto.
James è la metà migliore della mia anima, perché senza di lui la mia anima non esisterebbe.
È lui che l’ha liberata, che l’ha fatta respirare, che l’ha resa pienamente cosciente e lieta di essere viva.
James è talmente parte di me stesso che non ho bisogno di parlargli per dirgli cosa penso, e che non ho bisogno di pensare per potergli parlare.
Che
viviamo a fare, se non per renderci la
vita meno complicata a vicenda?
(G. Elliot)
Remus.
Remus è una delle persone che per prime sono riuscite a farmi sentire quasi inadeguato. Troppo giovane. Cosa ne sapevo io, all’alba dei miei dodici anni, di un dolore così grande come quello che stava affrontando lui?
Ho combattuto me stesso attraverso di lui.
Mi sono liberato di quei legami che ancora mi legavano a un passato oscuro, perché era mio compito liberarlo dai suoi. Ho affrontato a denti stretti quella bestia dai denti di acciaio che cercava di legarmi alle convenzioni di un casato ormai sprofondato nell’odio, perché era mio dovere e piacere aiutarlo a sopportare le sue crisi da lupo. Ho superato la mia paura di me stesso, di quello che avrei potuto fare e di quello che la mia famiglia mi aveva fatto diventare, perché era mio onore sollevarlo da quelle tormentose crisi d’odio per sé stesso che saltuariamente lo coglievano.
Remus è la nostra coscienza, così lo chiamiamo.
Ma non perché ci rimprovera quando sbagliamo.
Ma perché attraverso di lui, attraverso i suoi problemi e le sue paure, ci facciamo strada attraverso i nostri e li superiamo, insieme, uno per uno.
Il massimo
che posso fare per un amico è di
essere semplicemente suo amico. Non ho ricchezza da donargli. Se lui sa
che
sono felice nel volergli bene, non vorrà altra ricompensa.
Non è divina in ciò
l’amicizia?
(David
Henry Thoreau)
Peter.
Peter è quasi un capriccio, un desiderio di rivalsa e una fonte. Di lodi, di supporti, di informazioni.
È una delle persone più strane e contraddittorie che abbia mai visto. A volte mi chiedo se da solo avrei mai notato la sua presenza.
Peter ha paura del mondo, ma al contempo ha accettato di seguirci nella nostra sfida contro la luna.
Peter è ansioso e sa a malapena contenersi, ma al contempo riesce a restare tranquillo, statuario, sotto i rimproveri della McGranitt.
Peter ama nascondersi, ma al contempo sa accedere a qualunque tipo di notizie potremmo desiderare, proprio per quella sua abilità nel passare non visto.
Peter ha qualcosa della spalla e della spia in sé, e questa sua contraddizione lo porta a supportarci ma, al contempo, a fornirci delle basi per le nostre idee.
Peter si accontenta solamente della nostra amicizia e cerca di sentirsene degno.
Curioso, visto che dopotutto noi non abbiamo altro che, appunto, la nostra amicizia da dargli.
Angolo
Autrice
Confesso,
non avevo mai pensato di ampliare
questa storia.
Primo
perché non ero affatto sicura di come era
venuta, secondo perché non avevo idee e terzo
perché non pensavo ne sarei stata
in grado.
In
realtà non lo sono nemmeno adesso.
Questo
è più che altro un tentativo di fare
ammenda, se vogliamo chiamarlo così.
Non
so se andrò avanti.
Non
so neppure cosa mi ha spinta ad andare
avanti ora.
Sono
qui, semplicemente – e mi dispiace per voi
u.u
Ma
a quanto pare ero più assuefatta a EFP di
quanto potrà mai essere salutare per la mia permanenza
all’estero, e ogni tanto
ho bisogno di sgarrare, semplicemente.
Perciò,
eccomi qua.
Ringraziamenti
(che
finiranno per essere più lunghi della
storia stessa, visto che francamente non mi aspettavo una
così grande affluenza
O.o):
a
MissBlackspot:
sono contenta che la storia ti sia piaciuta, diciamo che raccontava la
visione
dei Malandrini come io mi sono sempre aspettata fosse quella di James.
Che
frase contorta O.O Dev’essere la mia prolungata assenza
dall’italiano… spero
che questo nuovo capitolo non ne abbia completamente rovinato
l’impressione, è
stato scritto piuttosto di getto, a essere onesta… Grazie
ancora, LadyMorgan PS:
fuori tema, ma volevo ringraziarti tantissimo anche per aver commentato
sia Curioso che Duello
Fatale; devo ammettere che ho fatto la ruota come un pavone
quando ho letto ^^
a
vulneraria:
lietissima che il mio stile fosse di tuo gradimento, anche se devo dire
che
normalmente sono leggermente più
prolissa… il mio prof dice che non ho il dono della sintesi
-.- Di tendenza
concordo, ma a volte… semplicemente non servono altre
parole. L’amicizia dei
Malandrini è una di quelle cose che non necessitano parole,
per come la vedo
io. Grazie mille per aver commentato! LadyMorgan
a
Stregatta
della Luna: se questo capitolo esiste è colpa tua
u.u Personalmente no, non
avevo mai pensato di scrivere un capitolo così per ogni
malandrino, ma a essere
onesta mi hai messo la pulce nell’orecchio, e
quindi… eccomi qui. Come, non so.
Ad ogni modo, sono lietissima che almeno il precedente capitolo avesse
riscosso
la tua approvazione ^^ E ovviamente, grazie sia per la recensione che
per la
suddetta pulce u.u LadyMorgan
a
malandrina4ever:
questa storia è almeno per metà colpa tua -.- Mi
hai abbattuto molto quando mi
hai detto che dovevo scrivere di più sui Malandrini,
perché la mia prolungata
astinenza si sta facendo sentire e l’ispirazione cala assieme
con il mio
italiano. Inoltre, non voglio renderli nel mio linguaggio decadente da
emigrata
d’oltreoceano. Speranze vane, ovviamente. Eccomi qui. Di
nuovo. Non dovrei. Ma
ci sono. Wow, sto migliorando col telegrafo -.-“”
Per tornare alla tua
recensione, comunque, puoi *sbav* quanto ti pare, tanto lo sai che mi
tiri
diabolici calci nel c… ehm, sedere ogni volta che io non so
cosa scrivere con
la tua incrollabile devozione. O deviolettazione,
chissà… In quanto al scegliere una preferita tra
le mie storie, fai pure, ma se
ti aspetti che cerchi di renderti la vita più facile
mortificando a tal punto
il mio già surriscaldato ego sei parecchio fuori strada,
cara mia u.u E io ora
dovrei andarmene, se non ti dispiace, mpf! *sigh!* Maledetto oceano e
inglese!
SSP PS: ho fatto ammenda almeno un pochino *faccia da Prongs e Padfoot
quando
vogliono copiare i compiti da Moony*?
a
arylupin:
sì, confesso che il topastro malefico è sempre la
parte più difficile da trattare,
considerando poi la mia opinione del suddetto -.- ma siccome avevo
deciso di
calarmi nei panni di James, ho pensato che in fondo lui scopre del
tradimento
di Peter solo un attimo prima di… un attimo prima
di… T_T Be’, solo alla fine.
E se fino ad allora si era fidato tanto di lui da nominarlo persino
Custode
Segreto, un motivo ci sarà stato – io continuo a
non vedere quale, ma vabbè.
Grazie per il commento, devo confessare che mi ha fatto molto piacere
– anche
perché, come ho detto, Peter è stato il
più difficile da descrivere, e il fatto
che ti sia piaciuto malgrado tutto è una bella soddisfazione
^^ LadyMorgan
a
TINAX86:
allora, prima di tutto grazie. Secondo, probabilmente se non avessi
trovato le
frasi adatte non sarei riuscita a scrivere la storia, visto che ogni
descrizione si basa principalmente sul prodotto delle altrui menti
geniali. Ad
ogni modo, sono contenta che ti sia piaciuta e sì, con Peter
James ha toppato
alla grande, con risultati catastrofici – purtroppo -.-
– ma immagino che a
questo mondo nessun è perfetto e quindi tutti facciamo degli
errori… Ancora
grazie per la recensione, spero che questo nuovo capitolo non abbia del
tutto
distrutto l’immagine del precedente… LadyMorgan
a
Cucciola92:
allora, mettiamo subito in chiaro una cosa: chi odia Peter non
è stupido, è
solo sensato u.u È cosa buone e giusta odiare Peter,
perché se non ci fosse
stato lui noi non dovremmo rivolgerci all’angst ogni volta
che vogliamo
trattare questi meravigliosi personaggi, e per quanto l’angst
possa essere
stimolante ti fa stare anche tremendamente male. Perciò
odiare Peter è un
dovere, punto. Per il resto, sono contenta che la storia ti sia
piaciuta, ho
cercato di rendere l’immagine che avevo io dei Malandrini
visti da James, e
concordo sul pianoforte di sottofondo: riesce davvero a rendere
più perfetti
anche i lavori non particolarmente brillanti. Grazie mille per il
commento, non
sai che piacere mi abbia fatto… LadyMorgan
a
Nestoria:
grazie mille! Le citazioni per ogni Malandrino sono quanto di
più appropriato fossi
riuscita a trovare, e visto che l’intera storia si basa su di
loro sono
contenta che ti siano piaciute! Personalmente senza di loro non credo
sarei
riuscita a scrivere proprio xD Grazie ancora, LadyMorgan
a
pazzerella_dispettosa:
e io come posso rispondere a questo? Immagino sia inutile sottolineare
il
piacere che mi ha fatto la tua recensione – francamente,
credi davvero che me
la meritassi? O.O – e ora mi trovo a corto di parole.
“Grazie” è un eufemismo
assurdamente imbarazzante comparato a quello che vorrei dirti, ma
immagino sia
la mia unica scappatoia. Grazie, sinceramente,
per questo bellissimo commento. Credo siano commenti del genere che
spingono
gli autori solamente ad… andare avanti. Per me
l’ha fatto di sicuro. Perciò, un
milione di grazie – stupidi eufemismi -.- –
LadyMorgan
a
ElynLC:
allora, prima di tutto sono molto contenta che la storia ti sia
piaciuta.
Riguardo a Peter, personalmente io credo che non fosse solamente il
pupazzo
sparara-lodi di James e Sirius, ma che avesse una sua ragione
d’essere, proprio
in virtù di essere parte di un gruppo esclusivo come quello
dei Malandrini. E
purtroppo sì, sarà un’ottima spia,
accidenti a lui. Mi dispiace se ti ho “fatta
preoccupare” con la questione del mondo a sé
stante, ma a essere onesta io l’ho
sempre visto così: non necessariamente come chiuso, ma come
impermeabile. Mia
interpretazione personale, magari mi sbaglio ^^ Per quanto riguarda il
discorso
di “Siamo fratelli, siamo amici, siamo compagni, siamo
famiglia, siamo figli,
siamo padri”, per me è strettamente correlato a
quanto dicevo prima: sono un
gruppo autosufficiente. Non li vedo contemporaneamente come tutto
insieme, ma
li vedo come in grado di prendere tutte le parti, a richiesta di
circostanze
diverse. Di nuovo, mia interpretazione. Grazie mille per il commento,
sia qui
che a Padroni della Luna e Il Tetto porta Consiglio. Confesso che
entrambe mi hanno fatto un grandissimo piacere! LadyMorgan
Visto che pare che una volta
dentro voglio fare
le cose per bene, ringrazio anche le 8 persone
che hanno aggiunto questa storia alle preferite e le 4
che l’hanno aggiunta a quelle da ricordare, senza ovviamente
contare chi ha semplicemente letto.
Sinceramente, grazie.