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Autore: Lucenera88    07/12/2010    1 recensioni
Questa fanfiction è stata scritta anni fa, per cui ad affiancare Ash saranno Misty e Brock.
Anche in merito ai Pokémon, stesso discorso: non seguo l'anime dell'ultima serie, per cui vi prego di essere clementi.
Tratta di una strana disavventura accaduta a Fire City, quando Ash e i suoi amici sono coinvolti negli oscuri accadimenti che si celano dietro un combattimento con il capo-palestra della città.
La storia comprende tutti i personaggi, ma in particolare si incentra su Jessie e James.
Spero che vi piaccia, sebbene la storia sia un po' datata.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Brock, James, Jessie | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10 – Fuga

Erano tutti a dir poco terrorizzati.
“Che diamine…” iniziò Phil, ma non finì la frase perché Miriam aveva fatto uscire dalle sue sfere il Fearow di prima e anche un Espeon ed un Umbreon, ordinando:
“Aiutate i vostri compagni!”
I due nuovi Pokémon Evee si scansarono appena in tempo per evitare l’attacco furioso di Onix, che si era fiondato col suo testone verso il pavimento spaccando il marmo decorato e facendo rotolare tutti indietro, scossi dal colpo del colosso di pietra; Fearow, invece, fu repentinamente attaccato dal Noctwol di Ash, che ebbe inizialmente la meglio affondando i suoi artigli nel dorso del Pokémon volante.

Gli unici Pokémon a non essere impazziti erano quelli di Miriam, ed erano contro una stragrande maggioranza di avversari.

“Che guaio!” esclamò James, tenendo ancora stretto il testone di Meowth. “E adesso che facciamo, Meowth?”
Meowth non rispose. Un brivido corse lungo la schiena del ragazzo.
“Meowth…?”
Si spaventò dei diabolici occhi rossi del Pokémon-gatto a tal punto che sobbalzò, lanciandolo da parte. Meowth si alzò, sogghignando, ma invece di saltargli addosso spiccò un salto felino verso il corpo indifeso di Jessie a due passi da lui.
“Jessie! No!” James si gettò con tutto il suo corpo contro quello di Meowth, ed entrambi caddero sulle gambe della ragazza svenuta; James teneva stretto Meowth per la collottola, tirando il più possibile lontano dalla sua faccia, mentre il gatto si sforzava con miagolii di rabbia e dolore di graffiarlo con i suoi lunghi artigli cacciati in fuori.
“Non… ti… azzard…Meowth…!”
All’improvviso, si sentì cadere indietro, e dovette per forza di cose mollare la presa di Meowth, che non ci pensò due volte e gli si fiondò addosso con gli artigli in fuori: James allungò istintivamente le mani contro il suo amico, sbalzandolo indietro ma non per questo abbattendolo, mentre Weezing, che gli aveva procurato la caduta, aveva azionato il Velenogas proprio vicino a lui.
“Weezing, che fai?” tossì James, cercando di spingerlo via dalla sua traiettoria, ma il Pokémon rimbalzava tornando a stringersi al suo padrone. James si precipitò a prendere in braccio Jessie indifesa cercando contemporaneamente di trattenere il respiro, ma istintivamente tirò su una boccata di veleno quando Meowth si attaccò con gli artigli sul petto di Jessie, e nello stesso tempo Weezing stava per fiondarsi contro di loro con un potente attacco Azione. Il Veleno gli bruciò come fuoco nelle narici, gli lacrimarono gli occhi, e così disorientato credette di non avere scampo, ma all’ultimo momento Ben e Sukie gli si piazzarono davanti.
“Toglietevi!” gridò Phil, ma i due ragazzini non si mossero, ricevendo in pieno l’attacco. Si tennero però abbastanza saldi da rallentare il Pokémon, che salì in alto, gonfiando e sgonfiando ad un ritmo sempre più incalzante i suoi tre corpi. James rimase esterrefatto.
“Spostala, svelto!” gli gridò Sukie, rialzandosi dolorante.
“Se non abbiamo Pokémon dalla nostra, allora li fermeremo con le nostre mani!” concordò Ben.
“Attenti!”
L’avvertimento di Phil servì loro ad evitare l’attacco combinato di Scyter e Vitreebell, che si erano gettati contro di loro dalla parte opposta, e nel frattempo Phil e Miriam erano accorsi in aiuto di James. Phil strappò Meowth dal corpo di Jessie, e Miriam chiamò subito in aiuto il suo Espeon.
“Moonlight, contro quel Meowth!”
Moonlight l’Espeon si piazzò ringhiando a loro difesa, e Meowth sembrò considerare l’idea di non attaccare, seppure mantenendo un atteggiamento di sfida.
Onix si era nuovamente dato, barcollante, alla caccia degli altri Pokémon d’Evee, che correvano agilmente evitando i pezzi delle colonne cadute. Nel tentativo nuovamente fallito di schiacciarne uno fiondò un’altra testata nel pavimento che lo lasciò secco: stette mezzo secondo fermo, poi i massi del suo corpo caddero, definitivamente, una dopo l’altra schiacciando Scyter e Victreebell, che rimasero inermi sotto i macigni.
“Il mio Scy!” esclamò Sukie, e fu contemporaneamente trascinata via dalla mano di Miriam che aveva appena salvato lei e Ben da due lingue di fuoco: Oal, il Flareon di Ben, ringhiava contro i due bambini terrorizzati. Si lanciò verso di loro, ma fu atterrato da Neptune che lo colpì al fianco con un getto d’acqua estremamente potente.
“Oal! Oh, no!” Ben era sul punto di piangere, mentre Phil lo tirava via.
“Lì dietro c’è una porta, uscite per di là!” ordinò Miriam a Phil, che senza farselo ripetere corse via con i due bambini, seguito da un James appesantito dal corpo di Jessie che gridava:
“Ehi, aspettatemi!”
Jessiebell schivò divertita un attacco in picchiata del Fearow, dopo che aveva fatto precipitare definitivamente Noctowl, e gli lanciò contro un attacco di fuoco che però sembrò avere scarso effetto. Non si scompose eccessivamente, ma accorgendosi che la distrazione aveva favorito la fuga dei cinque, tirò fuori dalla borsetta tre sfere Poké: vi uscirono un Charizard ben allenato, un Arcanine dalle righe chiare a zig–zag, e un esemplare di Rapidash che sarebbe potuto dirsi da corsa.
“Andate, sfogatevi contro il vostro padrone!”
Senza farselo ripetere due volte, il Charizard spiccò il volo, l’Arcanine scese le scale assieme a Rapidash, e si fiondarono velocissimi in direzione di Phil.
Charizard aprì le fauci, emettendo un getto di fuoco che avrebbe potuto arrostire una mandria di Tauros: la palla infuocata, nel cielo, emanò una luce che toglieva il fiato.
Si precipitò verso Phil che si arrestò terrorizzato a pochi metri dall’uscita, e Ben, Sukie fecero altrettanto, mentre James li precedette svelto verso l’uscita senza però riuscire a sfondarla con le mani occupate. Proprio quando il Charizard stava per aprire di nuovo la bocca il Fearow lo attaccò con il suo becco, costringendolo ad occuparsi prima di lui.
“Sbrigatevi!” incitò Miriam, intenta assieme a Neptune a rallentare l’avanzata di Arcanine in loro direzione. Ciò fu sufficiente a far correre i tre dov’era James, e Phil prese a calci la porta finché non si aprì.
Intanto, Moonlight era alle prese con Rapidash: imbizzarrito per via dello Psicoraggio, questi intralciò sia Psyduck sia Geodude, il primo intento a far assaggiare il suo Inibitore a Misty, il secondo a rincorrere Brock per mollargli cazzotti con i suoi pugni di pietra. Finalmente riuscirono a liberarsi dalla morsa dei due Pokémon e si diressero alla porta, ma furono bloccati da Shroomish, Wobbuffet e Zubath. Moonlight lasciò perdere il Rapidash intontito e direzionò lo Psicoraggio verso quei tre Pokémon, ma Wobbuffet fu più veloce e glielo tornò contro con il suo attacco Specchio: Moonlight finì ferito dal suo stesso colpo, ma ci pensò Neptune a mettere i tre Pokémon al tappeto con un efficace Pistolacqua.
Pikachu guardava con uno sguardo famelico Ash, gli occhi rossi, e senza pensarci due volte indirizzò a lui una potentissima scarica elettrica. Ash, che era caduto a causa del fragore di Onix, fu accecato da una luce bianca che lo costrinse a chiudere gli occhi e si preparò al colpo, invece sentì uno squittìo di dolore, e la luce si attenuò; riaprì gli occhi, vide che Juppiter aveva deviato l’attacco con una sua scarica elettrica, e ora stavano lottando entrambi per chi avrebbe ricevuto il colpo mortale: erano collegati da un fulmine elettrico azzurro e giallo, e con un grande sforzo l’uno cercava di respingerlo all’altro. Dopo un paio di secondi, Juppiter si scansò velocemente, facendo scaricare il fulmine contro una finestra le cui serrande si bruciarono provocando uno strepito insopportabile. A quel punto, Pikachu si apprestò a riattaccare, ma fu colpito alle spalle dall’Umbreon che lo colpì tanto violentemente da atterrarlo, apparentemente privo di sensi.
“Pikachu! No!” gridò Ash disperato. Corse di un paio di metri verso il suo amico, quando qualcosa che lo aveva sfiorato lo fece arrestare. Si guardò la mano, e vide che del sangue stava colando copioso da un taglio nella tabacchiera: solo allora si accorse del bruciore sul palmo e sul braccio. Si fece ricadere sulle ginocchia, stringendosi il braccio che gli faceva un male da morire.
Le foglie lama di Chikorita.
Alzò lo sguardo e vide il suo Pokémon, che lo fissava con odio più che con malvagità. Non riusciva ad immaginare che proprio lui, che gli era tanto affezionato, gli aveva fatto del male.
 “Chiko…”
“Toto-toto-dile!”
Tutti e due avanzarono di qualche passo in direzione di Ash, che stava cercando di alzarsi, ma furono scaraventati via da Umbreon. L’Evee si fermò dinanzi ad Ash, tirandolo per la manica della giacca per rimetterlo in piedi.
“Ash!” gridò Misty, che assieme a Brock stavano seguendo Miriam verso la porta da cui erano passati gli altri prima. Scapparono dietro la porta ad una fiammata di Charizard, ma Miriam vi uscì dopo, facendogli cenno di sbrigarsi. Ash vide accanto a sé Pikachu svenuto, e si affrettò a prenderlo in braccio mentre correva verso l’uscita, le spalle coperte da Umbreon.
Superò Miriam, che richiamò a sé il suo Vaporeon. Neptune lanciò un getto d’acqua dagli scarsi risultati verso il Charizard furioso prima di essere richiamato nella sfera, e Miriam si chiuse la porta alle spalle con Brock che spinse assieme a lei per resistere all’attacco di fuoco. Una luce accecante di fiamme si vide da sotto la porta, ed in un secondo entrambi la mollarono.
“Accidenti, è diventata rovente!”
“Almeno si è chiusa” sospirò l’agente dell’FBI.
Era buio.
“Ma dove siamo?” fece Phil.
Improvvisamente, una luce bianca invase la sala. Miriam aveva acceso l’interruttore.
Si trovavano in un ampio ambiente dal pavimento grigio e le pareti bianche, relativamente spoglio. Dei grossi mobili di metallo erano accostati alle mura, l’uno accanto all’altro, e al centro c’era un’isola di ferro con una larga cappa nera che dava all’ambiente l’aspetto di una sala operatoria.
Miriam stette a guardare qualche secondo, poi parlò.
“E’ tutto più piccolo di quanto ricordassi”.
“Che cos’è questo posto, Miriam?” chiese Ash, mentre James si affrettava a distendere Jessie sull’isola. Umbreon si guardò intorno, in allerta.
“Siamo nella cucina” rispose lei. “Ma dobbiamo muoverci: Jessiebell sa che ci siamo riparati, e non starà con le mani in mano”.
Intanto, Brock si era avvicinato ad uno dei grossi mobili, alzando il coperchio di acciaio che nascondeva un piano cottura.
“Chissà da quando non si usa tutta questa roba…”.
“Maledetta me!” imprecò tra sé e sé poi Miriam. “Avevo completamente dimenticato…”
“Che cosa?” Misty sembrava allarmata.
“L’avevo circondata con i miei Evee, credendo che così non potesse nuocere” spiegò l’agente. “E invece, non avevo tenuto in conto che poteva impiegare il tempo che ho impiegato a parlare per ricaricarsi sfruttando le energie dei Pokémon presenti: ecco perché era così in grado di riprodurre getti d’acqua o di fuoco”.
“E tu l’hai lasciata fare?” James era sconvolto, poi lo prese un attacco di tosse per via del veleno inalato. “Ma… sei… rimbecillita?”
Misty gli mollò uno scappellotto. “Chiudi il becco! Miriam sta cercando gratuitamente di salvarci la pelle, soprattutto la tua e di quegli idioti dei tuoi compari!”
Si sentì un rumore forte che spaventò tutti.
“Che succede?” riuscì a dire tra la tosse, terrorizzato.
“Il Charizard starà attaccando la porta” disse Miriam, rabbiosa. “Non resisterà a lungo, pure se è blindata”.
“Nooo!” Jessie strillò, agitandosi, e James, Ben e Sukie con Meowth accorsero.
“Jessie!” disse James, tenendole fermo il polso. Sembrava sul punto di riprendersi.
“Pluto, Neptune” Miriam fece uscire Neptune, il suo Vaporeon, che affiancò Pluto, l’Umbreon.
“Dobbiamo muoverci” si diresse a passo svelto in una stanza adiacente la cucina, che si rivelò essere qualcosa come una dispensa. “Presto!”
Immediatamente tutti la seguirono, Phil stavolta teneva Jessie in braccio, mentre a chiudere la fila c’erano i due Pokémon d’Evee dall’atteggiamento guardingo. Oltrepassarono la dispensa, imboccando un corridoio che li condusse di fronte ad una serie di stanze dalla porta chiusa.
“Questi sono gli alloggi della servitù” disse Miriam. “Jessiebell non conosce questa parte della casa”.
Entrarono nella stanza centrale, e Miriam accese la luce rivelando quella che a prima vista sembrava una sala comune: un camino spento si trovava sulla parete opposta, c’erano diverse poltroncine di pelle sfoderate, e degli scaffali polverosi senza più niente all’interno. Un mobile era rovesciato, e giaceva disteso nel mezzo della stanza.
“Dobbiamo raggiungere le scale” annunciò Miriam. “Da lì riusciremo a salire al piano di sopra, e a raggiungere il tetto dove si trova un elicottero. Salirete, mentre io mi occuperò dei vostri amici al piano di sotto”.
“Ma sei impazzita? Vuoi affrontare tutti quei Pokémon da sola?” gridò Ben.
“Certamente voi non siete al sicuro nemmeno se vi metto sull’elicottero” ribattè al ragazzino, che ammutolì. “Ma la cosa più importante, al momento, è salvare Thomps e McGrannigham” disse. “Sono la priorità, visto che Jessiebell è accecata dall’ira, e dalla sete di vendetta”.
“E chi è McGrannigham?” fece Ash.
“Sono io, idiota” mugugnò James.
“Miriam” disse Phil, poggiando Jessie su un divano, “prima Jessiebell ha parlato del Tempo del Potere…”
“Eh, questo è il guaio”.
“Che cos’è il Tempo del Potere?” Ash sembrava tutt’orecchi, più per la sua insaziabile curiosità che per un’effettiva esigenza di essere al corrente su che cosa stesse accadendo.
“Jessiebell non è stata in grado di utilizzare le sue capacità fino al Tempo del Potere, ovverossia, un lasso di tempo che l’ha resa forte” spiegò. “E’ estremamente raro, ma pare che sia l’effetto della posizione dei pianeti che rafforza il suo terzo occhio. Così facendo, amplifica notevolmente le sue capacità. Anche al tempo di suo padre, fu il Tempo del Potere ad influire su quanto accadde”.
“Ecco perché non ha mai mostrato prima delle stregonerie simili” James sembrava nauseato.
“Purtroppo, come ho spiegato, il Potere può manifestarsi solo in funzione di un forte sentimento. E Jessiebell prova rancore. Quando il risentimento, e l’avidità, hanno toccato alti livelli, come vi ho già detto è lei stessa ad essere preda del Potere. E’ come se avesse perso la testa, non ragiona più in maniera lucida”.
“Di questo ce ne siamo accorti” constatò Misty.
“Che guaio! E adesso che si fa?”
“E adesso,” disse Miriam, “bisogna solo sperare che il Tempo del Potere finisca presto”.
“Quanto ancora dovrebbe durare?” chiese Brock.
“Circa cinque ore. Ma se dovesse peggiorare, non so quali potrebbero essere le conseguenze”.

 Note:
Mi scuso ancora per la lunghissima attesa. Questo capitolo mi è stato molto difficile, semplicemente perchè si è rivelato molto più complicato del previsto manovrare tanti personaggi sulla stessa scena. L'ho finito senza riguardarlo eccessivamente, ma spero comunque di aver fatto un buon lavoro. 
Alla prossima!


   
 
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