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Autore: leocaccino    11/12/2010    3 recensioni
Thomas è uno scrittore molto famoso in tutto il mondo
Alex è un liceale impacciato e timido
Questa è la loro storia....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Flowers serie'
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    - Capitolo 1: Il ricevimento -




 
 L’intervallo era appena suonato e la lezione era finalmente conclusa. Alex quella mattina era entrato in classe per un soffio. Si guardò in giro e vide il suo migliore amico avvicinarsi con un sorriso abbagliante.
- Alex che fai stasera? – il biondino lo guardò e rise: il suo abbigliamento mutava ogni giorno. Da quando si erano conosciuti, erano diventati inseparabile. Un moro e un biondo che giravano per la città scherzando e amoreggiando come due fidanzatini. Che strana coppia. Dopotutto quello era il loro modo di divertirsi. In realtà il moro era fidanzato.
- Devo andare con mia zia a un ricevimento di un suo amico – incrociò le braccia e s’imbronciò. Alex odiava quelle feste fatte nelle grandi ville, organizzate da ricconi che gettavano soldi a palate solo per crearsi spazio in società.
- Un ricevimento? – il ricciolo annuì vigorosamente – Questo amico di tua zia è un tipo importante? – il moretto era più esaltato di Alex.
- Hai presento quello scrittore che si è trasferito in città quasi un mese fa? – l’amico lo guardò entusiasta e annuì – Ecco, è lui – fece un profondo respirò poi continuò – Deve presentare un libro che ha scritto recentemente, un giallo credo e per farlo, ha deciso di dare un ricevimento –
- Beato te! – esclamò l’altro con gli occhi luccicanti – Chissà quanti cibi da ricci mangerai e quante belle pollastre incontrerai o conoscerai a questi festini –
- Lucas, non esagerare –
- Sì, sì dici così, ma chissà quante te ne fai lì – il moro gli diede una pacca sulla schiena.
- E dai lo sai che sono ancora vergine! – Alex gli mise il broncio scherzosamente.
- Si lo so, lo so – sospirò e quando il ricciolo lo guardò nuovamente, avvicinò la faccia alla sua e aggiunse – So anche che l’unica persona che avrà l’onore di sverginarti, sarò io – gli sorrise. Alex arrossì violentemente. Poi scoppiarono entrambi a ridere.
La ricreazione finì presto e le ore di lezione successive furono uno strazio. Il riccio continuava a guardare l’orologio. I minuti non passavano mai. La testa cominciò a vorticargli.
“ Che noia la scuola” avrebbe voluto urlarlo ai professori e al mondo intero. L’unica cosa che lo teneva legato a quel banco era la promessa che aveva fatto a sua madre: non abbandonare gli studi, mai. Quando anche l’ultima ora passò, Alex si diresse verso casa, attraversando il viale che faceva da ponte tra casa sua e la scuola. La strada era ricoperta di petali rosa. Il ragazzo alzò lo sguardo.
- Gli alberi sono in fiore – sussurrò sorridendo. Lui adorava i fiori, soprattutto quelli di ciliegio che avevano un profumo, per lui, sublime. Si mise una mano tra i capelli e si accorse che un petalo rosa era rimasto incastrato tra i suoi ricci. Lo strinse nel palmo della mano delicatamente e poi lo guardò. Era stupendo, un petalo a forma di cuore. Continuava a fissare il palmo della sua mano sorridente. Così piccolo e bello allo stesso tempo. Fragile. Era proprio come lui. Lo infilò nella tasca della giacca e poi, senza staccare gli occhi dagli alberi in fiore, continuò la strada verso casa.
 
 Thomas era pronto. Aveva passato tutto il pomeriggio al computer per continuare a scrivere il seguito del libro che, quella sera, avrebbe presentato per la prima volta. Si guardò allo specchio: lo smoking che aveva scelto Caterina per l’occasione gli stava veramente bene. Si tirò indietro i capelli ancora leggermente bagnati per la recente doccia, lasciando che qualche ciocca ribelle gli ricadesse sulla fronte. Si sistemò un’ultima volta la cravatta e la giacca.
- Come sei vanitoso – Caterina era sulla soglia della sua camera e l’uomo che l’aveva vista attraverso lo specchio le sorrise. Lei si avvicinò e quando gli fu alle spalle, gli cinse i fianchi – Sei, come sempre, bellissimo amore mio – gli sussurrò poi nell’orecchio.
Lui si voltò per guardarla meglio. Indossava un bellissimo abito blu cobalto. I suoi capelli erano raccolti in uno chignon fermato da una matita azzurra.
- Anche tu sei bellissima, Caterina – non era mai riuscito a chiamare nessuno, amore o tesoro. Per lui nessuna donna era stata mai veramente importante. La donna di fronte a lui non diede molto peso a questo, anche se dentro di lei ci pativa.
Thomas, le baciò, però, le labbra e prendendola per la mano l’accompagnò fino al garage di casa sua. Lì li aspettava un fiammeggiante Spider rosso fuoco. La fece salire e quando lui fu al posto di guida, mise in moto.
- Siamo pronti – respirò a fondo e aprendo le porte del garage aggiunse – Andiamo! -
 
Come Alex aveva immaginato, la sala del ricevimento era stupenda. Un’intera stanza più grande della casa dove viveva con la zia lo accolse. La sala apparteneva a una villa di marmo bianco. Il ragazzo guardò pareti e soffitto: dipinti rinascimentali lo colpirono molto. Erano stupendi. Mentre il suo sguardo ritornava sulle persone presenti a quella festa, si domandò perché sua zia volesse giocare a fare la ricca, quando in realtà non lo era. Nessuno della loro famiglia lo era mai stato.
- Ti piace qui? – i suoi pensieri furono interrotti dalla voce di sua zia che gli si avvicinò.
- Sì, è un posto fantastico – le sorrise.
- Thomas l’ha scelto tra le migliori ville in città – Alex la guardò interrogativo.  
- Thomas? – che si trattasse proprio di quel famoso scrittore.
- Sì, Thomas Rey – lui sussultò di sorpresa. Lei lo guardò: la felpa e i jeans che indossava non erano certo adatti per il ricevimento. Meno male che lei pensava sempre a tutto – Ora però vatti a cambiare – gli ordinò – Vieni- Alex la seguì in una sala adiacente, un po’ più piccola, dove una ventina di cameriere aspettavano qualcosa o qualcuno. La donna prese da sopra un tavolo sgombro, uno smoking di piccola taglia – Indossalo – sospirò – Dorai sembrare un damerino – il riccio fece spallucce e incominciò a togliersi la felpa, mostrando il fisico asciutto. Le cameriere risero.
- Non qui stupido! – tuonò la zia – Vai nel bagno degli uomini – lui prese lo smoking dalle mani della zia e corse in bagno.
- E levati quella matita nera da sotto gli occhi! – era l’ultima cosa che aveva sentito mentre si chiudeva nel bagno.  
Lì impiegò quasi un’ora per indossare il completo. La cravatta fu quella che gli causò più problemi. Quando ebbe finito di indossare l’abito al completo, pensò a struccarsi. Fortunatamente portava sempre con sé le salviette. Mentre si struccava, pensò a quante volte le donne compivano quel gesto in una sola giornata.
“ Quanto sono femminile” sospirò e gettò la salvietta sporca nel cestino dei rifiuti. Poi si sciacquò la faccia e uscì dal bagno.
- La zia mi starà cercando – sussurrò tra se e se mentre metteva i vestiti che si era tolto nella tracolla che si era portato dietro. Non ebbe nemmeno il tempo di alzare lo sguardo che andò a sbattere contro qualcosa di duro. Inizialmente credeva fosse un muro. Poi però quando alzò la testa, si accorse che il “ qualcosa di duro” era un uomo.
- Sta un po’ attento a dove metti i piedi ! – gli urlò contro l’uomo. Lui arrossì e scusandosi goffamente corse via. Posò nella stanza, dove aveva visto le cameriere, la sua tracolla e poi tornò alla festa.
Con lo smoking addosso si sentiva un pinguino. Bevve qualche bicchiere di champagne e mangiò alcuni stuzzichini. C’era del sushi e del caviale, che lui non degnò minimamente di uno sguardo. Le ore passavano lente e noiose. Alla fine, però, arrivò il momento che tutta la sala aspettava. Le luci si concentrarono in un unico punto: un palco di legno montato apposta per l’occasione. Sul palchetto salì un uomo elegante e molto giovane. I capelli tirati all’indietro gli davano un’aria seria e misteriosa. Alex si aspettava un tipo con la pancia e i capelli bianchi. Non pensava certo che lo scrittore fosse un tipo tanto bello. L’uomo sorrise all’applauso che partì dalla folla. Al ragazzo ricordava qualcuno che aveva già visto.
“ Oddio è quello contro cui sono andato a sbattere prima” lo guardò corrucciato mentre parlava del libro che stringeva tra le dita. Quel tipo non gli piaceva per niente. Lo fissò in malo modo finché non scese dal palco. Lo guardò avvicinarsi poi a sua zia e farle il baciamano.
“ Che fa? Flirta con mia zia?” il ragazzo decise di interromperli. Si avvicinò a loro. Sua zia lo guardò sorridente.
- Thomas, lui è mio nipote, il figlio di mia sorella – disse sua zia prima che il riccio potesse dire qualsiasi cosa. Sembrava che lo scrittore non l’avesse riconosciuto. Anzi gli sorrise e gli tese la mano.
- Piacere, Thomas Rey – aveva una voce calda e sicura. Il ragazzo gli strinse la mano con poca convinzione.
- Piacere – borbottò – Alex - aggiunse quasi sussurrando. Poi abbozzò un sorriso che gli uscì male.
- Come? – Thomas gli lasciò la mano guardandolo con curiosità.
- A- Alex – ripeté il ragazzo maledicendosi per aver parlato. Quando l’uomo di fronte a lui lo guardò con fare interrogativo lui aggiunse – E’ il mio nome – arrossì leggermente. Thomas scoppiò a ridere.
“ Che cazzo ridi!” si trattenne dall’urlando, limitandosi solo al pensiero. La sua espressione si corrugò e le sue guance diventarono ancora più rosse: non per vergogna ma per rabbia.
- Scusa – disse l’uomo tornando serio – Sei così buffo quando t’imbarazzi – Alex avvampò nuovamente, questa volta per vergogna. La zia del biondo li guardava socializzare, poi gli venne un’idea geniale.
- Thomas posso parlarti? – poi aggiunse, lanciando un’occhiata al nipote – In privato – Alex li guardò allontanarsi a braccetto. Confabularono qualcosa in un angolo della sala. Ogni tanto i loro sguardi si concentravano sul ragazzino. Thomas sorrideva come se fosse divertito e a volte si voltava donandogli degli sguardi seri.
“ E’ sexy quando assume quello sguardo” pensò distrattamente mentre li guardava “ Aspetta! Che vado a pensare!!!” si prese la testa tra le mani e si riscosse.
Quando tornarono vicino a lui, si salutarono e Thomas, dopo aver guardato un’ultima volta Alex, tornò nel pieno del ricevimento a prendersi il maggior numero di complimenti possibili.
- Che vi siete detti tu e quella specie di pinguino? – chiese il ragazzo solo quando l’altro sparì nella folla.
- Poi ti racconto – si voltò a salutare altre persone che lui non conosceva. Ringraziò il cielo che la zia non gli presentò nessun altro, non voleva fare altre brutte figure.
 
Quando il ricevimento finì, Alex e su zia si ritrovarono nella macchina, sulla strada di casa. Il ragazzo era taciturno.
- Come mai non ti sta simpatico Thomas? – chiese la donna curiosa.
- E’ un donnaiolo vanitoso e non mi piace come ti guardava – la donna rise di gusto.
- Lui fa così con tutte – sorrise – Noi siamo molto amici – guardò il nipote imbronciato – Secondo me sei geloso delle attenzioni che riserva a me – lo stuzzicò lei. Alex sgranò gli occhi.
- Mi hai preso forse per una ragazzina innamorata!?! – sapeva che la zia scherzava e perciò assunse un tono tranquillo e con una vena di umorismo – A proposito – cercò di sviare il discorso – Non mi hai più detto che vi siete detti tu e lui –
- Giusto, me ne stavo dimenticando – sospirò – Sapendo che tu non sei molto bravo in letteratura – ad Alex venne una mezza idea di quello che avevano confabulato – Da domani andrai a casa di Thomas per delle ripetizioni –
- Da quel pinguino?!? – urlò senza volere.
- Almeno recupererai quella materia in poco tempo – sorrise la zia.
Ad Alex quell’idea non piaceva proprio per niente ma non polemizzò oltre. La promessa fatta a sua madre gli rimbombava nella testa.
 
 








 
 
 
 
 
Bene primo capitolo concluso … Per il momento ( per le amanti sfrenate dello yaoi) di scene spinte non ce ne saranno, nemmeno nei prossimi capitoli… per quelle bisognerà aspettare un po’… Al prossimo capitolo lettori…
 
 
Angolo risposte:
 
DeathKid Bene vedo che hai accettato la mia proposta di leggere anche questa mia ff… Cercherò di non deluderti… Come infatti spero che questo capitolo non abbia distrutto tutte le tue belle aspettative… Speriamo =)
Allora ci sono tre cose che voglio dirti:
1 concordo con te sulle storie in cui l’amore scatta dopo nemmeno 30 righe…. Cosa troppo scontata…
2 Alex ha un motivo per avere la matita intorno agli occhi… Presto lo scoprirai…
3 Per gli errori di battitura ti giuro che io rileggo un milione di volte… Però non so se riesci a capirmi… a volte le battute e le parole che vuoi scrivere le hai talmente impiantate in testa, che mentre rileggi non noti gli errori… Non so se ti è mai capitato…
Grazie per aver recensito e soprattutto, grazie per sostenermi in ogni ff che ho scritto finora  XD XD
Baci e a presto by Marco =)
 
 
 YUKO CHAN  Molto bene… Come avrai letto in questo capitolo Thomas è uno scrittore e non il professore di Alex… ( anche se… ) Per il papiro che scriverai non preoccuparti… a me piacciono i commenti consistenti… perché mi fanno sentire fiero di quello che ho scritto… Anche perché se scrivi tanto significa che hai recepito altrettanto dalla mia storia… e questo può farmi solo che piacere… al prossimo capitolo …
Baci, Marco…                   

  
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