Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: leocaccino    13/12/2010    3 recensioni
Thomas è uno scrittore molto famoso in tutto il mondo
Alex è un liceale impacciato e timido
Questa è la loro storia....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Flowers serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
    
 
 
                                                           - Capitolo 2: Lezioni private - 



 
Alex era immobile davanti al portone di un enorme edificio. In mano aveva un foglietto con l’indirizzo della casa di Thomas e il numero dell’appartamento. Con l’altra mano reggeva un cesto di vimini contenente delle specialità fatte da sua zia, come ringraziamento. Era imbambolato davanti al citofono, indeciso se suonare o no. La promessa che aveva fatto tempo prima a sua madre, gli rimbombò nella testa, come succedeva sempre nelle sue situazioni di pura indecisione. Alla fine si convinse a suonare al numero scritto sul pezzo di carta datogli dalla zia.
- Chi è? – la voce di una donna lo sorprese poco dopo. Possibile che sua zia avesse sbagliato l’indirizzo? O magari lui aveva schiacciato il pulsante sbagliato. Un milione di pensieri gli attraversò la testa. La sua voce non riusciva a uscire dalle labbra.
- Chi è? – la donna chiese nuovamente tramite l’apparecchio elettronico.
- S-Stavo cercando Thomas – finalmente la voce, anche se flebile, fuoriuscì dalle sue labbra rosee – Sono Alex – aggiunse subito dopo.
- Oh sali pure – allora era il numero giusto. Che ci faceva però una donna a casa di quel tipo. Forse era una delle sue tante amanti. Quando il portone scattò con un suono strano, il ragazzo entrò. Sali le scale lentamente, perdendosi a ogni scalino nei suoi pensieri contorti.
Quando arrivò davanti alla porta, con, a lato, il numero scritto nel bigliettino di carta, suonò il campanello. Era arrivato. Fu una donna dai capelli lunghi e corvini ad aprirgli. Un sorriso caldo e sicuro lo accolse.
“ E’ davvero bella” pensò subito. Ricambiò il sorriso timidamente.
- Entra – lei si fece da parte e quando il biondino passò la soglia della porta blindata, la donna aggiunse – Thomas non è ancora arrivato –
- Capisco – si sentiva quasi preso in giro.
“ Incominciamo bene” si risparmiò dal dirlo. Non sapeva che fare. Stava in piedi a guardare il pavimento lucido. Il marmo rifletteva la sua immagine. Quando la donna lo spinse dolcemente in avanti, verso quello che sembrava la sala da pranzo, lui si riscosse e alzò la testa. L’appartamento era enorme. Se l’era aspettato, ma non credeva fosse così bello. Le stanze erano tutte collegate tra loro. Il grande salotto fungeva anche da entrata ed era il centro dell’appartamento stesso. Ogni porta, di ogni stanza, affacciava sul padiglione centrale.
- Posa le tue cose nella sala da pranzo e poi raggiungimi qui – Alex annuì e s’incamminò verso la sala scelta dalla donna per posare i suoi “effetti personali”. A ogni passò si guardava in giro. Il rumore delle sue scarpe che scontravano il marmo, rimbombava in tutta la casa. Si vedeva che l’unico ad abitare li era lo scrittore. Dopo aver posato la tracolla e la giacca sopra una sedia e il cesto di vimini sul tavolo, si guardò in torno. La sala da pranzo era grande come la sua camera e inoltre era piena di quadri. Sul lungo tavolo di legno erano sistemati tre candelabri d’argento. Uscì da quella stanza per tornare nel salotto, dove la donna lo stava aspettando, seduta comodamente sul divano di pelle.
- Su, vieni a sederti vicino a me – il ragazzo eseguì subito quello che la donna gli aveva chiesto. Era si bellissima, ma la sua espressione tra il dolce e la scocciata lo faceva tremare. Aveva paura a contrariarla. Una volta vicino a lei, la donna gli tese la mano.
- Io sono Caterina – lui la strinse saldamente – Che presa salda – scherzò lei.
- Come mai Thomas non c’è ancora? – Alex ignorò il suo umorismo. Non gli interessava socializzare con la donna. Voleva solo studiare e andarsene da lì il prima possibile. Caterina sembrò innervosirsi a quella domanda.
- E’ andato a una conferenza per presentare, in televisione, il suo nuovo libro – lei gli sorrise forzatamente – Io sono qui per stare con te finché lui non torna –
“ Tu sei qui per assicurarti che io non faccia danni o che non rubi nulla” pensò lui “ I ricchi sono tutti uguali”
- Ti piace la casa? – Caterina ruppe il silenzio che era calato.
- Bella, si – non aveva voglia di parlare. Quella situazione gli faceva schifo. Quella casa era solo uno spreco. Si chiese se Thomas avesse mai usato tutte le stanze. Si guardò nuovamente in giro. La casa, comunque, lo affascinava molto. 
- Vuoi qualcosa da bere? – incalzò lei – O magari da mangiare? –
- No grazie – fu la risposta lapidaria e fredda. Caterina lo osservò guardarsi in giro con curiosità.
- Vorresti per caso fare un giro turistico per la casa? – ad Alex brillarono gli occhi. Finalmente la donna poteva farsi ascoltare – Molto bene allora, alzati dal divano e seguimi – Caterina gli fece visitare la cucina, dove un’altra donna, molto più anziana stava preparando da mangiare – Lei è Olga, la cameriera e cuoca di Thomas – la presentò con disprezzo. Alex le fece un gran sorriso. La cuoca ricambiò come se lo conoscesse da anni.
- Piacere io sono Al… - Caterina lo interruppe bruscamente tirandolo, per un braccio, via dalla stanza e solo fuori lo ammonì.
– Non bisogna mai parlare con i camerieri – la donna assunse un tono stizzoso.
- Mi scusi – Alex abbassò gli occhi.
- Non scusarti – la donna gli prese il mento e gli alzò la testa – L’importante è che non si ripeta mai più – un sorriso maligno le attraversò il volto – Dai ora continuiamo il giro – si diresse verso un’altra stanza. Alex la seguì silenziosamente. Caterina gli mostrò lo studio del suo fidanzato, alcune stanze piene di oggetti preziosi e quadri stupendi e infine la biblioteca. Una stanza dedicata solo a milioni di libri di ogni genere. Al ragazzo piaceva tantissimo leggere e quella stanza era forse la più bella di tutta la casa, almeno per lui. Andò subito verso le enormi librerie a leggere sul dorso dei libri il titolo, molte volte inciso a caratteri dorati o rosso fuoco. Erano tomi enormi. Alcuni grandi classici, altre enciclopedie di vecchia data. In un angolo di una libreria c’erano dei libri piccoli, con la copertina giallognola. Lesse i titoli: sembravano molto più recenti degli altri. Poi lesse il nome dell’autore.
- Thomas Rey – erano stati scritti dal suo nuovo insegnante privato.
- Quelli sono i libri che ha scritto Thomas – questa volta il suo tono si era addolcito, sembrava compiaciuta. Si avvicinò al ragazzo e gli mise le mani sulle spalle - Ti piace questa stanza? –
- Si – rispose Alex in un sussurro.
- Molto bene – una risatina stizzita aleggiò nella stanza – Sarà proprio qui che studierai con Thomas –
 
Ci volle ancora una buona mezz’ora prima che lo scrittore tornasse dalla conferenza. Erano passate ben due ore da quando Alex aveva messo piede in quella casa.
- Scusa il ritardo piccolino – gli arruffò i capelli appena lo vide e poi rivolto a Caterina aggiunse – Puoi anche andare, ora ci sono io – e dopo averle scoccato un bacio sulle labbra, lei girò i tacchi e uscì dall’appartamento.
“ Piccolino?” che nervoso gli faceva venire quel pinguino “ Quanto crede che io sia piccolo?!?” dopotutto quanta differenza di età poteva esserci tra di loro? Anche Caterina sembrava molto giovane.
Thomas poi lo fece accomodare nella biblioteca dove, oltre alle enormi librerie, c’era un tavolo rotondo di cristallo. Lui mentre usciva dalla stanza gli fece l’occhiolino e disse – Vado a cambiarmi, ci metto poco – si passò una mano tra i capelli e continuò – Aspettami qui – quando lui sparì dalla stanza, Alex si alzò dalla sedia e andò vicino alla libreria, dal reparto, dove c’erano i libri scritti dal suo insegnante privato. Anche se Caterina, poco prima, gli aveva proibito di toccarli, ne sfilò una dalla fila. Uno a caso. Lesse mentalmente il titolo “ La via della Morte” che razza di titolo era. Ne sfogliò le pagine. Lesse alcune battute. Presto si perse a leggere il prologo. Come storia, già dalle prime pagine, sembrava avvincente e anche se il ragazzo non amava i Gialli, questo lo stava rapendo lentamente. Era talmente immerso nella lettura che non si accorse nemmeno della presenza di Thomas, che lo osservava sulla soglia della porta a braccia incrociate, divertito.
- Ti piace? – Alex trasalì. Il cuore gli batteva a mille. Thomas lo aveva beccato in pieno a frugare nella sua libreria. Tra le sue cose. Il ragazzo lo guardò: senza lo smoking e con indosso quel maglioncino bianco e un paio di jeans sembrava ancora più giovane.
- Io… stavo solo … leggendo – gesticolava goffamente e balbettava – Mi scusi – abbassò lo sguardo e arrossì. L’altro scoppiò in una risata che rimbombò tra le pareti della stanza.
- Guarda che non ti stavo accusando di nulla – si avvicinò a lui e lo tirò verso il tavolo – Se ti va quello te lo presto – indicò il libro che il ragazzo stringeva ancora nella mano.
- Non ce n’è bisogno – lo posò sul tavolo – A me i Gialli non piacciono molto – poi aggiunse – La ringrazio comunque – e incominciò a prendere i libri dalla tracolla, che aveva recuperato dalla sala da pranzo insieme alla sua giacca.
- Va bene – sorrise – In cosa devo darti delle ripetizioni? –
- Filosofia e letteratura – aprì uno dei suoi libri e lo porse allo scrittore, che scosse la testa.
- Useremo i miei libri – si alzò e andò verso una delle librerie – Quelli sono scritti male e non hanno abbastanza informazioni su cui lavorare – tornò al tavolo con due tomi enormi, rilegati in pelle. Sembravano molto vecchi - Appartengono alla mia famiglia da parecchio tempo –
- Che argomento stai affrontando in letteratura? - Alex non sapeva cosa rispondere, in tutta sincerità non stava molto a sentire durante le lezioni di quella materia. Thomas, vedendo il suo mutismo, ne aprì uno e incominciò a leggere una poesia del primo autore che gli capitò sott’occhio. Alex si perse in quella voce suadente e calda. Gli sguardi che Thomas ogni tanto gli donava lo facevano andare in confusione. Lo stava trattando come una ragazzina? O si sbagliava? Si riscosse scuotendo la testa, mentre lo scrittore aveva lo sguardo basso, verso le pagine che stava leggendo.
“ Non ce la faccio” si alzò di scatto dalla sedia. Lo scrittore lo guardò sorpreso e smise di leggere. Alex s’infilò la giacca e mise i libri nella tracolla di fretta. Poi fece per uscire dalla stanza ma fu bloccato per un braccio da Thomas.
- Che succede? – chiese tra lo stizzito e il preoccupato.
- Mi sono dimenticato che oggi avevo un impegno improrogabile – mentì il ragazzo – Mi scusi – Thomas chiuse il tomo e lo poggiò sul tavolo, vicino all’altro.
- Allora va via no? – si era innervosito, o almeno così sembrava ad Alex.
- Sì, mi scusi di nuovo – uscì dalla sala, ma prima di aprire la porta si ricordò del cesto di vimini che aveva lasciato in sala da pranzo e tornò indietro. Thomas stava mettendo a posto i due libri – Mi sono dimenticato di dirle che mia zia le ha mandato un cesto con del cibo, fatto da lei -  al silenzio dello scrittore, il ragazzo capì che si era arrabbiato. L’unica cosa da fare era andare via e così successe: si voltò e corse via.  
 
Thomas era furioso. Quel ragazzino non aveva proprio rispetto di lui. Alla festa lo aveva guardato malissimo per tutto il tempo e poi quando gli era stato presentato, aveva fatto il burbero. Inoltre lui aveva accettato di fargli da insegnante privato e in tutta risposta lui andava via quando la lezione di recupero iniziava. Che nervoso. Finì di mettere i libri a posto e poi cercò il cesto di vimini di cui gli aveva parlato pochi secondi prima il ragazzo. Cominciò a girare per la casa. Quando lo trovò, lo scartò in fretta e notò subito una cosa. Sopra tutto il cibo impacchettato nella carta-alluminio, c’era un bigliettino scritto dalla zia del ragazzo. Almeno la calligrafia sembrava la sua. Lo lesse con attenzione.
 
“ Thomas ti ringrazio molto per aver accettato la mia proposta.
Alex è un ragazzo molto chiuso, soprattutto da quando vive con me.
Spero che la tua compagnia e la tua pazienza lo facciano cambiare e aprire un po’ di più.
Ti prego sin da ora di non mollare, specialmente quando la testardaggine di mio nipote emergerà.
Al mio ringraziamento si aggiungono le tue pietanze preferite.
A presto”
 
Allo scrittore si dipinse un sorriso dolce sulle labbra. La rabbia provata poco prima era scomparsa.
- Olga – chiamò subito. Quando la donna arrivò nella sala da pranzo, aggiunse – Stasera rimane a mangiare qui? -
- Si signor Rey – sorrise. Era la prima volta che la trattava in quel modo – Che cosa devo preparare per cena? –
- Nulla – sorrise lui di rimando – Quel ragazzino pestifero mi ha portato questo cesto pieno di cibo – la donna annuì e fece per uscire ma fu fermata dalla voce dello scrittore – Ah Olga – si voltò – Grazie – un sorriso spontaneo e caldo spuntò sulle labbra di Thomas, sorprendendo la donna e se stesso.
 
Quella sera la zia di Alex chiamò Thomas.
- Ciao Nina – la voce dello scritto la riscosse, mentre aspettava con il telefono attaccato all’orecchio.
- Ciao Thomas – la sua voce era leggermente preoccupata – Ti disturbo? –
- No figurati – una risatina ironica la contagiò – Ho appena finito di mangiare e stavo aiutando Olga a sparecchiare –
“ Thomas che sparecchia?” la donna era leggermente sorpresa “Non ce lo vedo proprio”
- Hai ricevuto il mio cesto di cibo? -
- Ho mangiato proprio quello – un’altra risatina la contagiò.
- Allora avrai letto anche il bigliettino – sussurrò – Mi dispiace per quello che è successo oggi con Alex – continuò a spiegare – Come ti ho scritto, è un tipo testardo e non ti ha preso molto in simpatia –
- Non ti preoccupare, cambierà idea – la rassicurò lui.
La chiamata continuò tra costatazioni e complimenti, da parte di Nina, sul libro di Thomas.
- Bene, allora domani Alex può tornare da te? -
- Si –
- Allora sono tranquilla, ci sentiamo Thomas – sospirò di sollievo – Grazie, ciao –
- Ciao Nina –
 
 
 
 
 
 
 



 
 
Capitolo concluso lettori… Dovrete aspettare per il terzo… Sarà un compito molto difficile scriverlo senza intoppi… Sapete la distrazione di un ragazzo sexy sul mio letto mi fa impazzire e se continuo a vederlo tutti i gironi mi sa tanto che scrivere senza saltargli addosso sarà difficile … ( scusate lo sfogo XD ) A presto !!!
 
 
Angolo risposte:
 
YUKO CHAN  Sono felice che il capitolo ti spia piaciuto… Per il momento i due non fanno e non faranno nulla… Ripeto: PER IL MOMENTO… Anche se non credo inserirò scene di sesso tra loro due… Questa l’aveva immaginata più come una storia romantica… Nel quale volevo colpire i sentimenti delle persone che la leggeranno e che la leggono tutt’ora…
Spero di che sta volta ci siamo molti meno errori di battitura… XD XD XD Ho controllato una decina di volte e mi sembra che non ce ne siano… Quelli che c’erano li ho corretti… ;)
La tempesta tra quei due comunque, sta per iniziare…
Al prossimo capito
Baci, MARCO      

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: leocaccino