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Autore: leocaccino    15/12/2010    5 recensioni
Thomas è uno scrittore molto famoso in tutto il mondo
Alex è un liceale impacciato e timido
Questa è la loro storia....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Flowers serie'
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                                                                     - Capitolo 4: Lutto -







 
 - Come mai hai fatto così tardi? – Alex era appena entrato dalla porta di casa e si era ritrovato la zia ad aspettarlo nel corridoio. Lei lo guardava con un’aria divertita, con le mani sui fianchi.
- Sono stato da Thomas – spiegò subito – Oggi la lezione è durata un po’ di più – le mani dietro la schiena come per nascondere qualcosa.
- Che cos’hai dietro la schiena? – gli si avvicinò.
- Sorpresa – un mazzo di fiori non troppo grande le si presentò davanti – Garofani, sono i tuoi preferiti no? – gli occhi della donna s’illuminarono.
- Sono bellissimi – una lacrima di felicità le attraversò il volto.
- Mettili in un vaso, sennò appassiscono – lei annuì prontamente e, preso il mazzo di fiori, corse in cucina. Alex mentre si cambiava, sentì lo scroscio dell’acqua che cadeva in una superficie solida. Quando raggiunse la zia in cucina, trovò la tavola già apparecchiata.
- Mi hai aspettato per mangiare? – i due non mangiavano da parecchio tempo insieme.
- Sì, ti va bene? – la donna gli sorrise.
- Certo – i due si sedettero a tavola e cominciarono a mangiare. Durante la cena Alex raccontò il suo pomeriggio con Thomas. Di come lo scrittore leggesse con passione. Del fatto che era riuscito a seguirlo senza problemi. E infine del prestito che gli aveva fatto il più grande.
- La via della Morte – lesse sulla copertina del libro che Alex gli aveva passato – Non l’ho ancora letto –
- E’ l’ultimo che ha scritto – spiegò lui – Quello che ha presentato al ricevimento –
- Vedo che lo hai cambiato idea su di lui – gli fece notare la zia – Sono felice –
- Però rimane sempre un pinguino – ironizzò Alex. Scoppiarono entrambi a ridere.
- Da come ne parli, sembra quasi che tu ne sia perdutamente innamorato – la zia ironizzava ma il ragazzo si chiese perché tutti scherzassero su quell’argomento. Alex sbiancò di colpo – Guarda che scherzavo piccolino – lo rassicurò lei – E poi non ci sarebbe nulla di male in un rapporto tra due maschi – gli si avvicinò e gli arruffò i boccoli dorati. Alex perse non uno ma due battiti cardiaci. Era una cosa imbarazzante parlare di Thomas in quel modo.
- Possiamo cambiare argomento? – chiese cercando di svincolare l’ironia della donna.
- Certo –
La cena continuò tra racconti e battute varie. I due si stavano divertendo molto. Parlavano animatamente come non facevano da molto tempo. Erano due anni e mezzo ormai che convivevano sotto lo stesso tetto eppure non si conoscevano per niente. Finita la cena, Alex si chiuse in camera sua e continuò a leggere il libro che gli aveva prestato Thomas. Divorò i capitoli con una velocità pazzesca. Il suo insegnante privato era davvero bravo, lo doveva ammettere. Scriveva in modo scorrevole e con termini semplici, in modo che la storia fosse recepita e capita da tutti quelli che la leggevano. Il mistero, essendo un Giallo, non mancava ma la cosa che sorprese Alex, fu l’effetto sorprendente che le scene romantiche, mixate a quel fascino oscuro dei romanzi Gialli donavano al libro. Thomas era veramente un genio, ecco perché aveva tanto successo, sia trai giovani sia tra gli adulti. In una notte Alex terminò il libro. La storia e i personaggi lo avevano coinvolto talmente tanto che non aveva fatto a meno di continuare fino alla fine.
“ Questo libro è un capolavoro” si disse mentre usciva di soppiatto dalla sua stanza e si spostava in cucina cercando di non far scricchiolare il parchè. Non voleva svegliare la zia. Dentro la cucina bevve un po’ d’acqua fredda e poi gettò un’occhiata all’orologio che segnava l’una e un quarto. Con passi felpati e silenziosi corse in camera sua. Era sicuro che il giorno dopo avrebbe fatto tardi a scuola.
 
- Alex come mai quell’espressione così stanca? – Lucas lo guardò divertito. Alex dormiva sulla sedia del fastfood, con il panino stretto tra le mani.
- Questa notte non ho dormito molto – rispose lui con voce roca. Poi addentò il panino senza voglia ne forza.
- Come mai? – chiese curioso l’altro – Troppo sesso? – a quell’affermazione il ricciolo si drizzò e lo fulmino con lo sguardo.
- Perché continui a fare queste battute da pervertito!?! – sbottò tra lo stizzito e il divertito.
- Mi piace farti incazzare – sembrava serio – Sei carino quando assumi il tuo broncio da finto offeso e arrossisci – in quel periodo il biondo stava perdendo troppi battiti cardiaci. Quelle affermazioni, sia di sua zia sia del suo migliore amico, lo facevano sbiancare, come se in fondo fossero vere. Alex non rispose e continuò a mangiare. La loro discussione si chiuse li. Si congedarono poco dopo il pranzo con la promessa che si sarebbero visti la sera del giorno dopo, Alex doveva correre a ripetizioni.
 
- Buon giorno Alex – fu Thomas ad aprirgli la porta blindata.
- Ciao Thomas – il sorriso del biondo si aggiunse alla risposta.
- Accomodati in biblioteca, io ti raggiungo subito – andò verso il suo studio. Alex invece s’infilò nella biblioteca e posò le sue cose sulla solita sedia. Tirò fuori i libri e poi aspettò. Thomas arrivò poco dopo, prese i libri che avevano utilizzato il giorno prima dalla libreria di legno e poi fece iniziare la lezione.
- Allora, in classe avete affrontato qualche opera nuova? –
- Sì, Otello – allo scrittore brillarono gli occhi. Si vedeva che la letteratura inglese lo affascinava particolarmente. Aprì il tomo sulle opere di Shakespeare e cominciò a leggere casualmente.
- Oh, guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d’amore… - Alex cercò di non concentrarsi sulle labbra del suo insegnante, né tantomeno sugli occhi, che lo fissavano con intensità di tanto in tanto. Chiuse le palpebre e ascoltò. Le parole assumevano un peso rilevante nella sua mente. Quando Thomas terminò la lettura, come aveva fatto il giorno prima, chiese di ripetere. Un compito a cui Alex adempì con facilità e naturalezza, come se lo avesse sempre fatto. Cominciava a usare termini specifici e un uso della grammatica più approfondito. Insomma, stava migliorando parecchio.
- Veramente un fenomeno – gli fece un applauso – Migliori ogni giorno di più, presto io sarò di troppo – gli sorrise con fare ironico.
- Grazie – fu l’unica risposta che passava per la mente di Alex.
- Facciamo una piccola pausa, dai – sospirò e chiuse il libro – Te la meriti – questa volta uno sguardo sexy gli attraversò il volto. Alex arrossì.
“ Perché mi fa quest’effetto?”
- O-Ok – balbettò timidamente in tutta risposta. Thomas si sedette al suo fianco.
- Allora, ti piace il libro che ti ho prestato? – ad Alex si accese una lampadina nella mente.
- L’ho finito – stava frugando nella tracolla in cerca del Giallo.
- Complimenti – si batté le mani sulle cosce, producendo un suono che si espanse in tutta la stanza – Non credevo ti potesse piacere tanto – sospirò serenamente – Come l’hai trovato? – Thomas era assolutamente curioso.
- E’ stupendo! – lo aveva appena trovato tra il caos generale presente nella sua tracolla – Cioè, è ben strutturato e i personaggi sono descritti, psicologicamente, in modo efficace. Le ambientazioni sono magnifiche e i fattori mistero e suspense, sono molto accentuati –
- Devo dire che sei cresciuto nell’esposizione dei contenuti di un testo – sorrise dolcemente. Alex gli posò il libro sul tavolo.
“ Ti prego, non guardarmi così! Mi confondi troppo!!!” urlò mentalmente.
- Grazie – l’entusiasmo iniziale scemò per lasciar spazio alla più pura timidezza. Una risata divertita uscì dalle labbra di Thomas.
- Amore! – la voce di Caterina superò la risatina dello scrittore. Thomas si alzò e la strinse in un abbraccio. Si scambiarono anche un bacio passionale.
“ E’ arrivata la cornacchia” era leggermente disgustato da quell’effusione. Caterina lo stringeva, gli affondava le sue unghie nella schiena, come se quel corpo fosse di sua proprietà. Con una leggera tosse, Alex riportò l’attenzione su di se.
- Continuiamo Thomas? – Caterina lo guardò acidamente. Come se fosse gelosa.
- Sì – si sedette nuovamente – Caterina ci lasci soli per favore? – lei gli sorrise. Alex si accorse che quello era un sorriso falso e ipocrita. La donna dopo aver guardato malissimo il biondino e aver schioccato un bacio sulle labbra al suo fidanzato, uscì dalla stanza ancheggiando.
 
La lezione continuò senza ulteriori intoppi o distrazioni. Caterina era sparita e non diede più fastidio a nessuno dei due. Filosofia fu più difficile da affrontare come argomento. Platone era sicuramente un filoso ostico da analizzare, non piaceva nemmeno allo scrittore. Solo quando i due finirono anche le ripetizioni in filosofia, Thomas parlò con tranquillità.
- Senti, ti andrebbe di venire a mangiare qui domani sera? – Alex non seppe che rispondere. Prima doveva decidere. Thomas non lo poteva mettere sempre in situazioni dove lui non sapeva che rispondere – Con tua zia logicamente -
- Io veramente… non saprei – ammise infine.
- Ci sarà anche Caterina, se la cosa ti rende più tranquillo –
“ Tranquillo? Perché non dovrei esserlo solo stando con te??” un milione di pensieri gli attraversarono il cervello “ Quella strega non mi sta nemmeno simpatica!” era quello che avrebbe voluto dire ma si trattenne per non offendere i gusti personali del suo insegnante privato.
- Chiederò alla zia e poi ti faccio sapere -
- Benissimo – quando Alex si voltò verso l’uscita, fu bloccato da Thomas – Fammi sapere per telefono, ricorda a tua zia di chiamarmi stasera – il riccio annuì e poi fuggì.
Quella sera si chiuse in camera dopo aver cenato, come al solito da sola. Sua zia era in ritardo. Quando tornò a casa, lui era già nel mondo dei sogni.
Solo l’indomani mattina si ricordò della proposta di Thomas. Corse in cucina ancora mezzo nudo.
- Zia, Thomas ci ha invitato a cena stasera – la donna lo guardò con un’aria sorpresa e corse al telefono. Rimase attaccata a quell’apparecchio per un’ora intera, di Alex si era praticamente dimenticata. Il ragazzo, sentendosi ignorato per ogni cosa che provava a dirle, uscì prima del solito di casa e si diresse a scuola.
Solo nel pomeriggio, quando tornò nell’appartamento che divideva con la zia, riuscì a instaurare un dialogo vero e proprio.  
- Stasera non posso venire a cena da Thomas – fu la prima frase che gli uscì da bocca.
- Come non puoi ? –
- Ho promesso a Lucas che ci saremo visti stasera – rispose con noncuranza.
- E me lo dici adesso? – si alzò dalla sedia stizzita.
- Stamattina mi hai praticamente ignorato – fu la risposta lapidaria – Ho provato a dirtelo, ma tu eri troppo eccitata all’idea di andare a cena dal tuo caro amico – il suo tono era carico di disprezzo.
- Non parlarmi così – urlò lei.
- No, io adesso parlo come voglio e tu mi ascolterai – stava urlando anche lui ormai – Mi sono stancato dei tuoi modi – la zia lo fulminò con lo sguardo – Arrivi tardi la sera, cerchi di imitare i ricchi e non ti preoccupi nemmeno un po’ di me, dei miei problemi e dei miei stati d’animo. Te ne freghi di tutto e di tutti. Sei egocentrica e se provi ad aiutare gli altri sbagli sempre – il suo viso era rosso per la rabbia.
- Ascoltami bene tu sei stato affidato a me e farai quello che ti dico – gli puntò il dito contro – Questa sera verrai con me a cena da Thomas, sono stata chiara?-
- Tu non sei mia madre! – lo schiaffò che la donna gli tirò dopo quelle parole, bruciò sul viso di Alex. Il segno rosso sulla sua guancia si stava formando lentamente. Delle lacrime di rabbia fecero sbavare la matita nera del ragazzo. Dopo successe tutto rapidamente: Alex prese la sua tracolla e uscì di casa. La donna, rimasta sola scoppiò in un pianto afono. Cadde in ginocchio per la disperazione.
 
Quella sera, solo Nina si presentò a casa di Thomas. Lo scrittore chiese subito di Alex non vedendolo e la zia rispose semplicemente la verità – Aveva un altro impegno e se l’era dimenticato –
La cena non si prolungò molto. Mangiarono tutti in religioso silenzio. Ogni tanto Thomas le faceva alcune domande a cui lei rispondeva in monosillabi: si, forse, no, non lo so. Lo scrittore inizialmente sospettò qualcosa ma poi lasciò stare. Non voleva impicciarsi. Quando la cena terminò, la donna si mise in macchina e si avviò verso casa. Mentre guidava, provò a chiamare più volte Alex, che per ripicca, almeno lei pensava questo, non rispondeva al cellulare.
“ Diamine, rispondi” era la decima volta che provava a chiamarlo. Guardò la strada bagnata fuori dal finestrino: stava piovendo a dirotto. Gli abbaglianti di un camion improvvisamente l’accecarono e il volante le sfuggì dalla sola mano con cui guidava. La pioggia contribuì a non far funzionare i freni. Probabilmente finì nella corsia opposta, perché l’ultima cosa che sentì fu il clacson di un autotreno, poi solo buio.
 
Alex era appena tornato a casa. Era fradicio. Sperava che sua zia fosse lì per chiedergli scusa. Lo voleva fare per telefono, ma nella fretta lo aveva dimenticato sul mobile dell’entrata. Lo prese e guardo le chiamate. Dieci perse, da sua zia. Provò a richiamare. Il cellulare squillava ma non c’era nessuno a rispondere. Si arrese solo al quindicesimo squillo. Passò un’ora buona, poi una chiamata da un numero sconosciuto. Rispose con timore.           
- Dove diavolo eri finito? - era la voce di Thomas. Sembrava agitato.
- Ero fuori – cercò di restare calmo – Perché che succede? –
- Tua zia ha avuto un incidente stradale – il cuore di Alex si bloccò – E’ morta –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



 
 
 
Capitolo non molto allegro questo… Mi dispiace se nell’ultima parte troverete qualche errore ( anche se non credo di averne fatti) andavo un po’ di fretta… XD  XD
Cari lettori ci vediamo al prossimo capitolo XD
Ps = Thomas ha 28 anni… E’ abbastanza giovane XD
 
 
Angolo risposte :
 
 DeathKid Mia carissima, come si dice: la vendetta va servita su un piatto d’argento… XD XD ( inteso per il terrorismo psicologico)
Ora avrai più materiale per fare un bel confronto tra me e Alex XD
Thomas è etero lo ripeto… Poi con il mutare della storia capirai che succederà…
Giorni tristi per Alex… ( è morta la zia ) peccato XD
Sai perché ci ho messo tre ore e mezzo per scrivere il capitolo ieri ??? Perché ho fatto pausa sesso XD XD Sono proprio incorreggibile..
Bacioni , Marco… =)
 
YUKO CHAN è tornata la strega !!! Per poco ma è tornata XD
E la zia Muore! Cosa che servirà per la storia… Sennò i nostri due protagonisti non si avvicineranno mai..
Al prossimo capitolo…
BACiO, marco
 
Minou90 Felice che ti sia piaciuta la storia.. XD XD Il bello deve ancora venire XD XD
Caterina è fatta così che c vuoi fare… Io mi diverto a scrivere di lei… Da una nota sadica e maligna alla storia…
Per sapere come andrà a finire tra Caterina e Thomas dovrai leggere…
Al prossimo chappy XD XD
Ciaooooo  

  
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