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Autore: Angele87    02/01/2004    9 recensioni
Harry, Ron, Ginny, Hermione, Draco hanno terminato la loro scuola e adesso sono Auror... ma cosa accadrà... leggete e lo scoprirete... è la mia prima ffc siate clementi...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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DA AUROR A BABBANI II CHAP

DA AUROR A BABBANI II CHAP

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura… Angéle

Ron era in palestra e come al suo solito si stava arrampicando lungo la corda con l’agilità degna di un felino. Indossava una canotta e dei pantaloni grigi sportivi.

Era appena sceso dalla corda quando dalla porta entrò Hermione. Indossava un jeans nero e un maglione rosa che aveva le maniche tanto lunghe da ricoprirle quasi tutte le belle mani affusolate.

Aveva i lunghi capelli ricci raccolti in due codine che le davano un’aria da ragazzina.

Quando Ron la vide provò un dolore all’altezza dello stomaco… sembrava che avesse fatto una capriola. Si domandò il perché degli strani pensieri che faceva su Hermione da un paio di mesi. Ogni volta che la vedeva non pensava ad altro che a quanto la sua sorellina acquisita fosse bella e…sexy. Sì, perché ogni volta che i suoi occhi si posavano su di lei non faceva altro che chiedersi di come sarebbe stato baciarla…

La brunetta da parte sua non era del tutto indifferente. Adorava vederlo allenarsi. Ammirare i suoi muscoli in tensione, le goccioline di sudore che imperlavano il suo viso da bello impossibile…Da quanto era innamorata di lui …

Hermione continuava a fissare la canotta che aderiva perfettamente ai suoi addominali e non poté fare a meno di arrossire violentemente: -Ehi tu… sempre ad allenarti?!- gli chiese sforzandosi di tornare di un colorito normale.

-Ehi Pippi… Beh sai mi piace essere sempre in forma per le mie schiere di fans scatenate!- le rispose foderando uno dei suoi sorrisi per il quale Hermione si scioglieva ogni volta.

-AMMIRATRICI?!- fece Hermione sarcastica- Scusami forse sono diventata ceca ma… dove sono?!-

-Ah, ah… molto Simpatica!- le rispose Ron –Piuttosto perché sei venuta qui?! Non hai staccato qualche ora fa… e da come sei vestita non credo che tu sia qui per fare dello sport?!- concluse guardando il suo abbigliamento.

-No, infatti… sono qui perché questa sera abbiamo il turno di pattuglia insieme, io, tu e Draco… mi passate a prendere voi due alle...- ma Hermione non terminò la frase perché Ron l’aveva sollevata di peso ed era corso nel bagno con lei sotto il braccio. Si erano appena nascosti in una cabina doccia che una voce falsettata (tipo quella di Karen in Will e Grace Nd Autore) irruppe nella palestra chiamandolo a squarcia gola. Era Ermirina un’altra donna Auror. Per qualche strano motivo lei e Ron, il Natale precedente, erano finiti a letto insieme. Da quel giorno la ragazza non gli aveva più dato pace.

-RON! Tesoro… dove sei?!- Ron era pressato su Hermione contro la parete della doccia. La ragazza non riusciva a respirare… ma per nulla al mondo avrebbe voluto che quel istante terminasse. Era diventata paonazza quando alla fine disse:- Mi stai schiacc…- ma non terminò la frase perché Ron si abbassò all’altezza del suo viso e le mise un dito sulle labbra. “Dio quanto è bello!” stava pensando la brunetta.

-Shhh… - le disse. Lei si pietrificò. I loro visi erano a poca distanza l’uno dall’altro. Sentiva il respiro caldo del ragazzo sulla pelle del suo viso. Il suo cuore ebbe una brusca impennata e iniziò a battere forte mentre la brunetta si domandava come sarebbe stato se quelle labbra carnose ed espressive si fossero posate sulle sue anche per un solo istante. Hermione, per paura che Ron riuscisse a sentire il battito del suo cuore, si ritrasse istintivamente. Il suo gesto brusco fu notato da Ron che le chiese: -Che hai?!-

Il ragazzo la strinse ancora di più a sé quando Ermirina entrò nel bagno.

-Ron sei qui?!- urlò la ragazza con la sua voce stridula. Nessuna risposta. Iniziò a perlustrare tutte le docce.

“Perfetto!” pensò Ron “proprio ora questa imbecille deve fare qualcosa di sensato!”

sarebbero stati scoperti se Hermione non fosse intervenuta. Si staccò dal rosso, sciolse i suoi bei capelli, aprì l’acqua della doccia e, senza nessun preavviso, si tolse il maglioncino rosa, abbassò le bretelle del reggiseno e apri leggermente la tenda in modo da far uscire solo la tasta e le braccia nude. Ron era impietrito… già da un paio di mesi a quella parte aveva iniziato a fare strani pensieri su Hermione… adesso, vederla lì, davanti a lui seminuda era troppo da sopportare! Mantenne a stento il controllo di se stesso pensando: “È come una sorella per te… non guardarla così anzi non guardarla proprio che è meglio! Oddio ma come faccio…” serrò forte gli occhi come fanno i bambini per non vedere l’ago della puntura che si infila nel loro braccio.

Nel frattempo Ermirina era stata attirata dallo scroscio dell’acqua della doccia… quando arrivò, però, rimase delusa nel vedere la testa di Hermione che spuntava dalla tenda. –Ciao Hermione!- la salutò senza entusiasmo –Hai visto per caso Ron … sai volevo invitarlo a cena?!- Ermirina abbassò lo sguardo. Hermione provò per qualche secondo un moto di dispiacere nei suoi confronti che fu subito cancellato dal ricordo che quella idiota era andata a letto con Ron… con il suo Ron! –Mi dispiace Ermirina ma Ron è andato a casa pochi minuti fa e poi sta sera io e lui siamo di turno per pattugliare…- rispose Hermione marcando le parole “lui ed io”.

-oh…- fu l’unica risposta della biondina scialba prima di allontanarsi.

Quando uscì dalla porta Hermione si voltò verso Ron che aveva ancora gli occhi chiusi e disse: -Mi devi una visita al museo Egizio dei maghi e un mega gelato da Mirabilia!- Ron aprì gli occhi e le sorrise tirato (stava facendo un sforzo sovraumano per trattenersi da catturare quelle belle labbra carnose della ragazza): -Tutto quello che vuoi piccola!- poi tornò a guardarla. Era così bella con i capelli bagnati e lo sguardo innocente da ragazzina. Hermione tossì per attirare la sua attenzione e disse, mentre si teneva ancora la tenda premuta sul petto: -Io dovrei rivestirmi…- e divenne rossa… aveva fatto mente locale di cosa aveva fatto!

-Ah, sì…- fu la risposta di Ron prima di uscire goffamente dalla cabina della doccia, poi, tornando il Ron di sempre aggiunse: -Però… non sei messa tanto male!- . Hermione lo guardò divertita e prima di chiudere la tenda gli rispose: -Idiota!- Quanto era innamorata di quell’idiota, però.

***

In una grande sala scura, era seduto su un grosso trono intarsiato e tempestato di rubini e smeraldi, l’uomo o meglio la cosa che era causa di tutta la sofferenza nel mondo della magia. Lord Voldemort, il grande signore oscuro, era intento a sorseggiare da un calice di immenso valore, del liquido rosso. Indossava un lungo mantello nero che gli ricopriva il corpo scheletrico. Aveva i suoi dardeggianti occhi persi nel vuoto. Anche in quel momento lo sguardo, il suo sguardo non perdeva quell’espressione fredda e crudele che intimoriva i suoi stessi mangiamorte. Stava riflettendo. Era immerso nei suoi pensieri quando si fece avanti una figura.

-Mio padrone… mio signore oscuro, cosa la preoccupa? C’è qualcosa che io povera mangiamorte posso fare?- Una donna alta e formosa con dei lunghi capelli neri e dei sfavillanti occhi azzurri si era inginocchiata dinnanzi a lui.

–oh, povera Angelia… tu sei del tutto inutile nel mio piano… le persone che voglio colpire le più vicine… a Potter… i suoi migliori amici- e un’espressione disgustata si disegnò sul suo volto –sono innamorati della stessa donna… la piccola e sporca mezzosangue che per tutto il periodo della scuola ha aiutato quell’essere che tutti chiamano eroe…e credimi non ti noterebbero neanche!- e se fosse stato possibile l’espressione di disgusto divenne ancora più marcata.

–Allora mio signore perché non manda qualcuno ad eliminare la mezzosangue… così- ma Angelia non finì la frase perché Lord Voldemort la interruppe :

-No, no… quanto sei inesperta… devo farlo soffrire tremendamente e tutto deve accadere in un solo colpo così che il dolore sia lancinante e che lui non possa aggrapparsi a nessuno per riprendersi… deve ridursi ad una larva umana… lui stesso desidererà la morte… ed io non gli darò quel che vuole…- concluse. Una risata gelida, malvagia riempì la stanza. Angelia ebbe quasi paura.

– Mio signore… ma come farà ad uccidere i suoi migliori amici… insomma, loro sono i migliori auror in circolazione e hanno sconfitto da soli centinaia di mangiamorte con un solo colpo di bacchetta… hanno dei poteri eccezionali… anche lei, mio signore, li teme…- Angelia fissava, tremando, il pavimento.

–Sei proprio sciocca ragazzina senza cervello…. Io sto preparando una pozione… la più temibile, la più pericolosa anche per gli stessi artefici….persino i maghi oscuri, più grandi di tutti i tempi avevano il timore di prepararla… la pozione resuchio… è così potente che basta anche solo inalare i suoi fumi perché un mago perda i suoi poteri…- concluse Lord Voldemort portando nuovamente alle labbra il suo calice prezioso.

-Mio signore… ma se lei nella preparazione respirasse sfortunatamente i fumi… -

-Io piccola sciocca , ho l’antidoto… una pozione, che la sua preparazione comporta quasi un anno… la pozione della Fenice… solo le sue lacrime che hanno straordinarie capacità curative… possono ridare i poteri al mago che li ha perduti a causa della resuchio…- terminò con un ghigno.

–E quando, mio signore, questa pozione sarà pronta?- chiese sempre più eccitata la bruna formosa.

Questa notte Mellifluo prenderà l’ultimo ingrediente…il cuore di una ragazza amata ed innamorata… eppur ancor vergine – recitò a memoria il Signore Oscuro.

–Magnifico, mio signore!-

***

Erano quasi le 11,15 p.m. quando Harry rientrò a casa (ovvero la casa di Ginny e Ron meglio conosciuta come “la Tana”). Ron aveva chiesto a Harry di andare a vivere con loro perché da quando il signore oscuro aveva distrutto quasi tutta la famiglia Weasley (Molly, Arthur, Fred, George e Percy) ai due fratelli quella casa sembrava tremendamente vuota e soprattutto… triste. Ogni angolo della Tana era denso della storia di quella allegra e sorridente famiglia che per prima aveva fatto sentire Harry amato. Loro insieme ad Hermione e Draco erano diventati la sua famiglia, il suo porto sicuro. Durante le estati degli anni della scuola, Harry, contava le ore che lo separavano dal ricongiungimento con i Weasley… li adorava, tutti, nessuno escluso. Anche Percy (l’altezzoso fratello maggiore di Ron) era diventato con gli anni un fratello, “perché in fondo senza di lui noi non saremmo divertenti come siamo!” dicevano spesso i gemelli, Fred e George, i comici e turbolenti della situazione “Abbiamo bisogno della nostra spalla seria e tremendamente credulona!” Ah, quanti ricordi affioravano alla mente del ragazzo mentre percorreva il vialetto. Il giardino, sempre pieno di folletti che lui e Ron si divertivano a scacciare, la piccola capanna dove Fred e George tenevano i loro attrezzi per il Quidditch, il Grande Albero (una grande quercia secolare) che loro utilizzavano come ostacolo per allenarsi con le scope… Harry si scrollò violentemente per togliersi di dosso la polvere del passato che lo stava soffocando. Avrebbe voluto piangere ma non poteva… non era più un bambino, ora era un Auror e poi, in fondo, piangere non li avrebbe riportati da lui. Ancora un po’ triste si trascinò fino alla porta. Prima di entrare si sforzò di tornare di un umore normale. Aveva appena varcato la soglia quando gia sentiva il profumino della torta alle fragole di Ginny. Adorava quel dolce e ancora di più chi lo faceva. “Avevo proprio bisogno di vederla…” pensò mentre seguiva come un segugio la scia della torta. Aveva avuto una giornataccia. Aveva dovuto spulciare un rapporto interminabile sulla conferenza che c’era stata qualche giorno prima a Londra e per concludere in bellezza aveva dovuto andare in pattuglia con quei due imbecilli che lo adoravano e che lo copiavano come dei pappagalli. Arrivò in cucina e vi trovò una Ginny più infarinata che mai mentre stava ultimando la torta con le guarnizioni. Se era possibile lui la trovò ancora più bella con lo sguardo assorto e le guance sporche.

-No… non mi dire che la mia cuoca preferita ha cucinato la crostata di fragole che mi piace tanto!?- così dicendo Harry si portò una mano al cuore facendo finta di provare dolore.

-Hm, hm- gli rispose la rossa facendo un sorriso che faceva sciogliere Harry come neve al sole. –Ma ora non la puoi mangiare! E’ ancora calda…- puntualizzò la ragazza.

- Va bene Virginia, - (Harry aveva smesso di chiamarla Ginny da molto tempo, quel nomignolo da bambina non andava più bene per una donna. Una bellissima donna, che aveva rubato senza accorgersene il cuore del nostro eroe…) Il ragazzo però voleva assaggiarla così iniziò a guardare Ginny ( se lui non la chiama più così non vuol dire che io non possa farlo Nd Angéle… si scrive con l’accento) con il solito sguardo da cucciolo implorante. Virginia si sentiva con le spalle al muro non riusciva a dire di no ad Harry quando la guardava così. In realtà non ci riusciva mai. Le piaceva quel ragazzo timido e dolce. Le era sempre piaciuto fin dai tempi di Hogwarts eppure lui… non se n’era mai accorto… “Sei proprio imbranato Harry Potter!” aveva spesso pensato la rossa “Ma come fai a non capire che mi piaci… insomma è così palese!” Ma lui niente. Sembrava che vivesse in un altro mondo.

Però… se vuoi puoi aspettare un’ora mentre si raffredda in frigo…-gli rispose sempre con il suo sorriso dolcissimo –Alle 12,15 p.m. dovrebbe essere pronta!- concluse lanciando un’occhiata all’orologio.

-Ok… aspetterò… però tu mi farai compagnia!- le disse contento Harry.

-Certo Capitano Potter! Ora però corro a farmi una doccia perché sembro una torta anch’io!- terminò Ginny ridendo e correndo di sopra. “Già” pensò Harry “una torta che io mangerei molto volentieri…” Seguì Virginia con lo sguardo fino a quando non scomparve su per le scale. Stava prendendo un po’ di succo d’arancia dal frigo quando sentì Ginny urlare contro suo fratello.

–Dannazione Ron… vuoi stare un po’ più attento… hai la mole di un treno… per me!- Evidentemente il rosso era andato a scontrarsi con la povera Virginia…

-Scusami, sorellina… ti sei fatta male?!- le chiese premuroso il fratello.

–No, No sto bene…- Sentì Harry prima che Ron arrivasse in cucina. Era vestito in borghese o meglio in stile babbano. Doveva pattugliare la città con Hermione e Draco…Beato lui, almeno si sarebbe divertito! Harry non sapeva il motivo ma da quando era un auror non gli era mai capitato di essere di turno con i suoi amici… si era sempre ritrovato con Angelus e Matt (Non so se si nota il ritorno al mio nome… sono un egocentrica… scherzavo! Nd Angéle)

-Beh io vado Harry… mi raccomando tienimi d’occhio Virginia!- gli disse Ron prima di uscire dalla Tana.

-Certo!- gli urlò dietro Harry. In fondo lui aveva davvero buone intenzioni.

***

Erano le 23,20 p.m. e Draco era disteso sulla poltrona di pelle nera. Era appena uscito dalla doccia. Non aveva alcuna voglia di vestirsi. Odiava pattugliare la città di notte. Non sapeva perché ma l’oscurità lo inquietava. Voleva rimanere lì disteso, prigioniero dei suoi pensieri, ma l’immagine della ragazza, che da un paio d’anni gli aveva trafitto il cuore, si affacciò alla mente. Come gli succedeva, ogni volta che pensava ad Hermione, un sorriso assurdo e inquietante si impossessò della sua faccia. Quanto era cambiato il sentimento che lo univa a lei. Pensare che un tempo la odiava e la riteneva inferiore… mezzosangue. Come si sentiva stupido ogni volta che ripensava ai tempi di Hogwarts. Chiuse gli occhi e si fece trasportare dalla mente a molti anni prima. Frequentava il quarto anno. Era nei corridoi della scuola.

“Il torneo tre maghi… che idiozia” pensava Draco “Naturalmente l’unico che poteva parteciparvi senza volerlo è lui il grande Eroe Harry Potter!”

Draco aveva preparato delle sorpresine per Harry. Su delle spille che tutti i Serpeverde indossavano c’era scritto:

TIFATE CEDRIC DIGGORY-

IL VERO CAMPIONE DI HOGWARTS!

-Ti piacciono Potter!- aveva esclamato Malfoy ad alta voce mentre si avvicinava ad Harry. –E non è tutto: guarda!- Draco Premette la spilla e lo slogan sparì, sostituito da un altro, questa volta verde:

POTTER FA SCHIFO

I Serpeverde avevano ululato dalle risate. Anche loro tutti quanti, premettero le loro spille, finché la frase “ POTTER FA SCHIFO” non scintillò intorno ad Harry che divenne rosso dalla rabbia.

-Oh, molto divertente- gli rispose Hermione. “Eccola” pensò Draco “la sporca mezzosangue!”

-Ne vuoi una Granger?- le chiese Malfoy, tendendo una spilla ad Hermione. –Ne ho un sacco. Però non toccarmi la mano. Me la sono appena lavata, sai, non voglio che una Mezzosangue ci sbavi sopra- “Perfetto sei un vero BASTARDO Draco, mi congratulo con te!” aveva pensato il biondino. Malfoy vide Harry cercare la bacchetta e i ragazzi intorno ritrarsi.

–Harry!- aveva esclamato Hermione in tono d’avvertimento.

-Vai avanti, allora, Potter!- disse tranquillamente Malfoy. -Fallo se ne hai il coraggio…-

Per un attimo si guardarono negli occhi, poi scattarono, nello stesso istante.

-FURMUNCULUS!- aveva urlato Harry.

-DENSAUGEO!- aveva strillato Malfoy.

Getti di luce irruppero nella stanza da entrambe le bacchette, cozzarono a mezz’aria e rimbalzarono indietro ad angoli diversi: quella di Harry colpì Goyle in faccia, e quella di Malfoy colpì Hermione. Goyle ululò e si portò le mani al volto, dove stavano eruttando grosse orribili bolle; Hermione gemendo terrorizzata, si teneva la bocca.

-Hermione!- esclamò Ron, scattando verso di lei. I denti davanti di Hermione stavano crescendo ad un ritmo preoccupante. La ragazza toccò i suoi denti che ormai le erano arrivati fino al mento. Emise un urlo terrorizzato e corse via piangendo…

Draco sbatté le palpebre, più e più volte, per riprendersi da quel tuffo nel passato. “Che idiota che ero… far piangere Hermione!”

Si alzò dal divano e si diresse verso la sua camera. Prese un maglione nero a collo alto, un paio di jeans blue notte e se l’infilò. Tornò nel soggiorno indossò il suo giaccone di pelle nero ed uscì. L’aria gelida della sera gli sferzò il bel volto severo. Si sedette sul muretto e attese. Ron era un tipo puntuale, non avrebbe tardato. Malfoy sarebbe stato risucchiato nuovamente dai suoi pensieri, se una voce maschile e profonda non l’avesse interrotto.

-Ehi, Draco! Che fai qui… aspettavi me… non posso credere che tu sia stato puntuale! Mi fai commuovere!- così dicendo Ron si mise una mano sul viso e iniziò a piangere.

–Ma quanto sei spiritoso!- fece il biondino sarcastico scendendo dal muretto. Ron, però, sembrava si fosse accorto che qualcosa turbava il ragazzo.

–Tutto bene, amico?- chiese semplicemente il rosso. Quelle, furono per Draco, le più confortanti parole che qualcuno gli avesse mai detto. L’aveva chiamato amico il suo turbamento si dissolse come nebbia al sole.

-Sto bene… Grazie Amico!- Ron annuì semplicemente e insieme si diressero verso la casa della donna che li avrebbe divisi nuovamente.

***

Allora piaciuto questo secondo chap… prima di passare ai ringraziamenti per i commenti…. Volevo dire che questa storia è nata da una chiacchierata annoiata con il mio Grande fratellone (Antonio) mentre eravamo sul divano del mio salone a contemplare l’albero di natale. Avevo appena finito di leggere una delle tante magnifiche one shot o ffc di questo sito ed avevo un sorriso idiota sulla faccia (mi capita sempre quando leggo qualcosa che mi interessa). Così mio fratello mi chiede:

- ma ti sei rincretinita… perché stai ridendo da mezz’ora senza motivo!?-

ho impiegato tutto il resto della serata a raccontargli le meravigliose ffc, quando lui all’improvviso mi fa:

-Ehi Angéle… ma perché non ne scrivi una tu? – Ed io:

-Perché no?!- così è nata questa storiella che spero piaccia davvero…. Va beh dopo avervi spiegato la nascita della mia ffc (ma chi te l’ha chiesto…) passo ai ringraziamenti:

LORD SAMURAI: grazie mille della tua recensione… davvero pensi che la mia ffc sia bella e soprattutto che io abbia talento?! Beh Grazie davvero…davvero grazie 1000… mi hai fatto ballare per la stanza come una deficiente sulle note della canzone più sputtanata del momento “obssession”… grazie e continua a seguire la mia storia e soprattutto a commentare anche se (sfortunatamente) non ti dovesse piacere… un bacione

Kiria: ma che bel nickname che hai? Sono felicissima di notare che piace anche a te la mia ffc e che tu condivida con me che l’amicizia tra Draco e i tre sia molto bella… però ti do un avviso non dormire sugli allori perché l’amore per una donna può rovinare tutto… un bacione continua a seguire la ffc mi raccomando! Ah, dimenticavo grazie mi fa piacere anzi piacerissimo che ti piaccia il mio modo di scrivere…

DANAE: MOLTO carino il tuo nick… grazie mi fa piacere che ti piaccia…. Per l’aggiornamento… cercherò di andare il più veloce possibile… un baciotto anche a te

Serena : Serena… io ho una cugina che si chiama così…. Ma tu non puoi immaginare la mia gioia quando ho letto il tuo commento… il mio secondo commento della ffc… è un emozione da poco… Grazie, Grazie un bacio!

SILVIA85: BENE , bene, bene la mia prima recensitrice… che dire sono saltata in aria quando mentre stavo leggendo la mia ffc e mi stavo dicendo: “ma cosa l’hai mandata a fare non piacerà mai a nessuno e nessuno la commenterà” sei saltata fuori tu come un’ancora di salvezza… grazie, grazie…. Intrigante? Ma che bell’aggettivo…. Grazie un bacione

Vale: non posso crederci l’hai recensito… grazie, grazie… davvero pensi che io sappia scrivere mamma mia che onore… GRAZIE… sono contenta che la trama ti piaccia… grazie… che bello!

Bene credo che abbia ringraziato everybody… un bacione megagalattico a tutti… anche quelli che leggono e non commentano… sempre più innamorata delle ffc la vostra Madamoiselle Angéle

P.S.

Il mio nickname si scrive con l’accento… non mi interessa se acuto o grave ma mettetecelo… ok?!

À bientot…

   
 
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