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Autore: sammyjoe Storm    06/01/2011    15 recensioni
"L'amore è come il vento, viene e va con facilità, ma se è come il vento prima o poi ritornerà" Da questa frase prende il via questa storia.. Una storia dove i sentimenti, le provocazioni, la passione, le emozioni, i sorrisi e le battute saranno all'ordine del giorno.
Samantha scappa dalla sua vita e dalla sua città, Los Angeles, per iniziarne una completamente diversa a New York, in un nuovo Campus non proprio convenzionale, tanto che gli studenti dovranno inscenare, per un concorso, la rivisitazione in chiave moderna di Dirty Dancing e non solo... Qui Sam incontrerà Alexander, un bellissimo ed egocentrico ragazzo. Sam e Alex, hanno lo stesso identico carattere e si avvicineranno grazie ad una piccola scommessa, un giochino un po' perverso... ma questo è solo l'inizio.
..ma come sempre accade, quando si chiude il cuore, arriva di nuovo l'amore, quello forte, quello vero, quello che ti lascia senza fiato ad annaspare aria, quello che ti massacra il cuore da dentro..eh si.. quando l'amore arriva, o più semplicemente ritorna, non avvisa nessuno.. colpisce come un treno in corsa, come un tir lanciato a tutta velocità o come uno shuttle in decollo.. quando arriva arriva e non c'è niente da fare.. se non viverlo o almeno provare a viverlo, perchè scappare è inutile, ti insegue e non ti lascia mai. L'amore è qualcosa che attanaglia l'anima, prende il cuore, il corpo e la mente, niente resta escluso..se è amore. Paradiso e inferno, volo e immobilità, colore e nulla.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Verità svelate - Capitolo 19 (soundtrack Sea of Faces - Kutless)

 
 

 

I giorni con Nikki passarono troppo velocemente, tra shopping, risate, cioccolate calde e passeggiate. 
Ogni sera un pub o un locale diverso. Dopo lo scontro che avevo avuto con Alex, Nikki faceva di tutto per farmi sorridere e farmi ritrovare il buon umore, anche stare ore ad asciugarmi le lacrime o addormentarsi abbracciata a me. Le volevo un bene immenso. 
Alex, non l'avevo più visto nè sentito, in quei giorni, lo intravidi solamente la mattina successiva, alla notte in cui dormii da Steve.

Il giorno prima che Nikki partisse, decidemmo di andare a fare shopping al Rockfeller Center; svaligiammo interi negozi e pattinammo sul ghiaccio. 
So che era stupido da pensare, ma essere nello stesso posto e ripensare all'ultima volta in cui ero stata lì, in quel luogo, con lui, mi mise addosso una tristezza soffocante.
Finito di pattinare salimmo per le scale, al livello zero, ci prendemmo un white chocolate moka  da Starbucks e ci sedemmo su una panchina.
Qualche minuto dopo, Nikki indicò un gruppetto formato da tre persone, che camminavano oltre il centro della piazza, uno di loro era Alex. 
“Secondo te, cosa ci fa qui?”. 
“A me lo chiedi? Non saprei. Purtroppo devo ammettere che non so niente di lui. Oh Nikki, mi sono innamorata di un grandissimo stronzo, che ha come disturbo ossessivo compulsivo, se non una vera ossessione, per il possesso. Spiegami, nonostante tu, l'abbia già fatto decine di volte, in questi giorni, perchè si comporta così con me...perchè io sto impazzendo.”

Dai testolina buffa, non ti deprimere.. Si comporta in quel modo perchè è geloso ed è troppo orgoglioso e idiota, per ammettere che tu gli piaci. E' il classico tipo troppo sicuro di sè, la classica persona che deve avere il controllo su tutto e secondo me, tu l'hai decisamente sopraffatto facendogli una bella crepa, anzi uno squarcio enorme nelle sue convinzioni; praticamente, l'hai spiazzato. La frase che ti ha detto in disco, quel 'io non so cosa voglio' è sintomatico di quanto tu lo abbia steso. Sammy, secondo me, lui ci tiene parecchio a te, da quello che mi dici e da come l'ho visto comportarsi, quel ragazzo è stracotto; magari non se ne rende ancora conto, ma la sintomatologia è chiara. Il punto è capire se è uno che è capace di cedere ai sentimenti o meno, ma soprattutto se è da rapporto a due. Se non è così.. tesoro mio guarda altrove, te lo dico per il tuo bene. E domani sera, alla cena, ricordati di come ti ha trattato l'ultima volta, mi raccomando, vedi di non fargli gli occhioni dolci da cucciolotta e soprattutto, evita tutto quello che può portarti a Lussurolandia; se vedi che si avvicina, fai un passo indietro. Finchè non avrà una risposta decente alla tua domanda, mantieni le distanze.. Hey, guarda è rimasto con la ragazza mora, il ragazzo è appena andato via” Ringhiai.
“Caspita, sei proprio gelosa..” e scoppiò a ridere. 
Potevo ringhiare quanto volevo, tanto non sarebbe servito a nulla, se non farmi venire mal di gola, chi era quella? E se invece, non avesse una risposta da darmi? Quanti castelli in aria sarebbero caduti, disintegrandosi come piccoli granellini di polvere? Iniai ad angosciarmi.

Si avviarono verso i parcheggi. 
Era normale routine, per lui, portare le sue amichette dove aveva portato me? Era davvero così stronzo? E adesso dove andava con quella? Volevo piangere. Ma non lo feci, non sarebbe stato giusto nei confronti di Nikki. Dentro di me, si fece largo l'ennesima considerazione dettata dalla malinconia, dal suo modo di fare e da quello che i miei occhi avevano visto: ero solo un passatempo. Quando non sapeva cosa fare, veniva a cercare me; ecco perchè non si era fatto sentire in questi giorni, non era solo.
Amarezza. Rabbia. Rancore. Odio. Amore. Tristezza. Delusione.

Mi sembrava di essere divisa in due, la parte razionale giustificava il tutto con una semplice parola composta Stronzo-Bastrdo e la parte irrazionale, quella più stupida, discolpava il tutto con non è come sembra.
Che poi quale delle due prevalesse sull'altra, in quel momento, era tutto un dire. 
L'unica certezza era che soffrivo per quel cretino. Un cretino che mi aveva fatto innamorare, una cretina che si era persa nei suoi occhi e si era lasciata manipolare come pongo, insomma due grandissimi cretini; uno peggio dell'altro. Chi era il peggiore tra i due? Difficile a dirsi.

 

Mentre ero in aeroporto con Nikki, vibrò il mio cellulare, un messaggio.

Passo a prenderti alle 19.30. Puntuale e niente jeans. Alex.

Lo feci leggere a Nikki, che disse “Simpatico il ragazzo. Ti ho scelto i vestiti per la serata, sono in bagno.” mi strizzò l'occhio e continuò “Ho immaginato che non avresti saputo cosa indossare, così ci ho pensato io” 
In quell'attimo chiamarono i passeggeri del suo volo, al banco check-in . Ci abbracciammo forte. 
“Grazie Nikki, ti voglio bene” sussurrai. 
“Anch'io amica mia. Ti voglio bene. Adesso vai, preparati, stendilo e torna vincente, mi raccomando.” Sorrisi. “E tu chiamami appena sei a casa, vedi di non trombarti il pilota.. A presto tesoro mio” 
Prese le sue due valige, di cui una piena di acquisti newyorkesi, e si avviò.

 

Arrivai in camera, mi feci una doccia bollente, schiumai i capelli e mi vestii con quello che mi aveva preparato Nikki. Niente gonne, almeno su questo mi aveva ascoltato. 
Un paio di leggings nero lucido, una maglietta nera aderente con le maniche in pizzo, il mio maglione preferito, regalatomi direttamente da Mr.Ralph Lauren, dopo la sfilata dell'anniversario del suo atelier; bianco neve, in lana con una fitta trama intrecciata ad uncinetto, lungo fino alla coscia, senza maniche e con un collo alto e largo a dir poco strabiliante. Scarpe nere lucide con tacco e zeppa. Misi un filo di ombretto bianco sulle palpebre e del mascara nero, nient'altro.
Mi infilai il giaccone nero, con gli inserti di morbido pelo, la sciarpa e scesi. Alex era già arrivato, seduto in auto, con il motore acceso. Salii.

Ciao”
Ciao. Non avevi una vestito da metterti?” domandò scocciato. 
Iniziamo bene, dissi tra me e me, alzando gli occhi al cielo.

No”. Partimmo. 
Silenzio totale, si udiva solamente il rombo del motore. Accese la musica.
Mi ritrovai a pensare che in quel momento sembravamo perfetti sconosciuti, anzi forse lo eravamo veramente, e questo mi faceva male; se la serata fosse stata come in quel momento, prima della fine della cena, avrei preso un taxi e sarei tornata al Campus.

Sam..” disse senza distogliere lo sguardo dalla strada “L'ultima volta che ci siamo visti, hai detto che stasera non saresti venuta perchè non volevi passare la serata con dei gigolò. Lo pensi sul serio?”
Certo, altrimenti non l'avrei detto” breve e concisa.
Tu credi che io, come lavoro, faccia veramente l'accompagnatore e mi faccia pagare per fare del sesso?” Si girò a guardarmi, sembrava serio.
Sinceramente? Bhè, tenendo conto che non ti conosco, quella è l'impressione che dai. Se così non fosse, allora sei semplicemente un puttaniere” risposi piatta.
Alla mia risposta, si rimise a guardare la strada, poi scosse la testa negativamente.

No Sam, non faccio quel lavoro e no, non sono un puttaniere, anche se a volte mi comporto da tale” Alemeno era onesto.
Alex, non importa quello che fai. Non devi giustificarti con me. Lasciami solo fuori dal tuo giro di amichette.”
Sam, tu non sei un amichetta e credo di avertelo fatto capire”
Vuoi sapere, sinceramente, cosa mi hai fatto capire, Alexander?”
Dimmi, ti ascolto”
Che mi consideri un gioco, qualcosa che ti faccia compagnia, quando ti senti solo o non sai cosa fare. Mi hai fatto capire che non hai un briciolo di rispetto della mia persona; mi baci, mi coccoli, dormi con me, mi stringi a te e il giorno dopo sei con un'altra. Un giorno sei dolce e gentile, il giorno dopo sei un grandissimo stronzo menefreghista. Hai un disturbo ossessivo compulsivo sul possesso.  Alex io non sono tua ed è inutile, che tu faccia scenate di gelosia quando passo il tempo con altre persone, dopo che tu ti sei comportato nello stesso modo. A te, di me, non te ne frega niente. Passi il tempo con me, solo perchè ti senti a tuo agio. Questo è quello che penso. Questo è quello che mi hai fatto intendere fino a questo momento” dissi seria e continuai 
“Ti chiedo, per favore, di smetterla con questi tuoi modi di fare perchè, se  non te ne fossi accorto, mi stai facendo male. Mi ferisci con i tuoi tira e molla; un giorno ci sei, il giorno dopo sparisci. La colpa non è solo tua, è anche mia, perchè ti ho seguito in un qualcosa che, adesso, sinceramente non riesco più a gestire senza farmi male. Come hai detto tu, il fuoco vicino alla paglia divampa.. bhè.. io sono stanca di curarmi ogni volta le ustioni. Quindi, Alex, ti supplico.. basta giocare..non ce la faccio più..ed ogni volta è peggio della precedente. Hai vinto tu. Ho ceduto. Ho perso. Mi ritiro. Tutto, purchè la cosa finisca” dissi con tono fermo ma basso e grave.

Ero stanca di questa storia e prima sarebbe finita, meglio sarebbe stato per il mio povero cuore. 
Magari questa era la volta buona, parlarne con tranquillità e da persone adulte, senza alcool in corpo e senza musica a tutto volume.

Spiegami Sam.. fammi capire la differenza che c'è tra quando stiamo insieme noi due, rispetto a quando stai con Steve, Jesse, il citrullo della discoteca o tutti gli altri con cui sei stata. E non dire che non ce ne sono altri, perchè lo sappiamo benissimo che ci sono.. Non ti attribuirò il termine femminile della parola puttaniere. Anche se riconosco, soprattutto dall'arrivo di Nikki, quanto siamo veramente simili.” disse cauto con tono pacato.

Semplice, Steve a parte, agli altri non ci sono affezionata. Gli altri, Alex, non mi creano problemi perchè come si suol dire..sono state semplici scopate. Steve è il mio ex ragazzo e il mio più caro amico” mi interruppe 
“E.. andare a letto o farsi il proprio migliore amico, è una cosa naturale..” disse sarcastico.

No, non è normale, ma ognuno aveva i propri buoni motivi”
Anche andare a letto con lui?”
Non ti riguarda. Ma è inutile continuare il discorso. Sei un caso perso in partenza..”
Sei una stronza”
Mai quanto te. Allora, visto che hai tirato fuori la discoteca e Steve, dopo che ti avevo chiesto di non metterci più il becco, hai una risposta da darmi?”
Qual'era la domanda?”
Nessuna” alzai il volume della musica e mi appoggiai alla portiera, guardando fuori dal finestrino. 

Era un caso perso, avrei mollato il colpo. Ci avrei messo un bel po', ma prima o poi mi sarebbe passata. 
Ora che avevo finalmente dissanguato la mia vena masochista, ero tornata in me. Come avevo immaginato agli inizi, adesso, non restava altro da fare che raccogliere tutti i pezzi, sistemarli e una volta incollati e restaurati, andare avanti. 
Calai la mia maschera preferita, indifferenza, sarcasmo e arroganza e mi preparai psicologicamente all'ultima serata con Alex. Sapevo che rimanevano altre due carte favore, ma una volta entrata nell'ottica corretta, le avrei gestite come tali. 
Spinsi in fondo al cuore, nell'angolo più nascosto e remoto,tutti i sentimenti, presi le mie bolle con le sue immagini e le chiusi in un piccolo scrigno, dentro il mio cervello, a chiave. Inspirai a fondo ed espirai.
Stasera sarei stata Tammy Johnson nel corpo di Samantha Willis.

Siamo arrivati” disse Alex.

Scendemmo dall'auto e ci avviammo a piedi. Eravamo al Rockfeller Centre. Ultimamente questo posto, compariva un po' troppo spesso davanti ai miei occhi; sentii il cuore spingere contro il mio petto, appena vidi il maestoso albero di Natale. Non lo ascoltai, presi dalla borsa una sigaretta, l'accesi e feci un tiro. 
Mi calmai.

Da quando fumi?”
Da prima di conoscerti”
Non ti ho mai visto fumare”
Non te ne ho mai dato l'occasione” Sbuffò. Alzai le spalle.
La gettai, misi entrambe le mani in tasca ed entrammo in uno degli edifici.

Sam, solo un consiglio. E' un gruppetto di elite, solitamente stanno tutti tra loro, se ti imbarazzano o ti creano dei problemi, dimmelo per favore” Salimmo in ascensore.
Li saprò gestire, tranquillo. Ma perchè hai dovuto portare me? Non c'era nessun'altra che ti poteva accompagnare?”
Si, ma volevo che ci fossi tu” Il solito stronzo misterioso e rompiscatole. Sbuffai.
Ok, dopo questa serata, ti restano due carte favore. Vedi di spenderle in fretta, un mio futuro ragazzo, non sarebbe felice di condividermi con te.”
Hai già trovato il tuo nuovo-quasi ragazzo? Steve forse?”
No, non ancora, ma non si sa mai. Magari potrei incontrarlo dietro l'angolo. Ho smesso di evitare i treni. Quando arriva arriva, dicono così. Io non cerco, scelgo semplicemente” dissi indifferente,fissandolo con freddezza negli occhi.
Erba e Oceano, forse per l'ultima sera. 
Potevo farcela.

Uguali, non simili” disse a voce bassissima spostando lo sguardo sulle porte.

Le porte si aprirono direttamente in una bellissima sala di un ristorante, addobbata alla perfezione. 
L'oro e l'argento, degli addobbi, risaltavano sul marmo pece del pavimento e il bianco diafano, alternato al grigio antracite, dei muri. Un bel locale, moderno e curato nei dettagli.

Una ragazza mora, si avvicinò velocemente ad Alex. L'avevo già vista..pensai velocemente finchè non la inquadrai.. Cazzo, era la stronza del Suv, la stessa che avevo visto con Nikki al Rockfeller Centre! Bene, già una che mi stava sui coglioni.

AJ, ciao, sei arrivato finalmente” e tra una moina e l'altra, gli diede un bacio sulla guancia.
“E quella chi sarebbe?” Quella? Stronza maleducata. AJ? Che nome idiota, come quello del ragazzo sull'iphone di Nikki...Oddio, stai a vedere che... fui mentalmente interrotta dalla risposta di Alex 
“E' una mia cara.. amica” .

Cara amica? E lui con le care amiche ci va quasi a letto? 
Adesso era ufficaile, ero una sottospecie, o quasi, di scopamica..Mah. Lasciamo perdere. 
Lo scrigno riusciva a tenere tutto a freno, mi congratulai con me stessa.

Solitamente le tue amichette sono tutte, o quasi, del nostro giro, ma quella è un po' sciatta.. sicuro di star bene” e fece per accarezzargli il viso ma lui si spostò di un passo  
“Samantha, ti presento Latoya”
“Ciao” risposi indifferente
“Ciao” risposelei  e lo prese sottobraccio, Alex mi guardò, alzai le spalle e li seguii lungo l'immenso atrio.
Vidi un ragazzo andare incontro ai primi due, un ragazzo che aveva l'aria familiare, molto familiare.

Ciao AJ, ben arrivato” Oh cavolo!
Ciao Evan, non sapevo ci fossi anche tu” e si strinsero la mano; il tono di Alex sembrava ostile, ma non ci badai molto, intenta com'ero a fissarmi le scarpe. Me lo trovai davanti.
“Ciao, piacere di conoscerti, io sono Evan” alzai gli occhi, avendolo già riconosciuto,
“Ciao..io..io.. sono.. Samantha.” Balbettai perchè capii che mi aveva riconosciuto; mi fissò negli occhi, stupito. “Piacere di conoscerti, Evan” e ci stringemmo la mano.
“Che cavaliere maleducato che hai scelto, forza, dammi il cappotto che lo appendo” poi guardò Alex e la stronza e aggiunse con un sorriso “Vi raggiungiamo subito”. Alex lo guardò male. 
Slacciai il giaccone e lui lo sfilò dalle mie spalle “Seguimi” camminammo una decina di passi, appese il giaccone e poi si girò sorridendo 
“Tammy!”

Ciao Evan”

Sei veramente tu? Quasi non ti riconoscevo.. Ma che hai fatto?”
Una lunga storia, ma ti prego, non dirlo a nessuno, chiamami Samantha, Sammy o Sam. Prometto che ti racconterò tutto, ma non dire,che sai, chi io sia in realtà. Per favore” dissi quasi supplicandolo.
Tranquilla. Guarda che al tavolo sono tutti modelli e qualche modella, spero per la tua copertura, che ti conoscano meno di me, anche se per la maggior parte sono new-entry.”
Vuoi dire che Alex è un modello?”
Eh già, direi proprio di si, ed anche uno dei più richiesti e quotati. Spesso ci facciamo la guerra io e lui. E' strano che tu non l'abbia notato, una volta forse l'hai anche incontrato..” scoppiai a ridere, gaia che Alex lavorasse come modello e non come gigolò. Ci abbracciammo.
Ma come l'hai conosciuto?” 
"A scuola, alla Urny"

E tu, invece, che ci fai a New York, Sammy?”
Avevo bisogno di cambiare aria; mi sono trasferita un mese dopo che ci siamo lasciati. Tu?”
La maggior parte degli stilisti e dei fotografi, hanno studi qui a New York, così ho smesso di fare avanti ed indietro e ho comprato un appartamento qui. Qualche volta mi verrai a trovare, vero? Altrimenti potrebbe scapparmi un nome...” sorrisi.
Certo, come potrei non farlo? Evan, vero che ti siedi vicino a me, così non sarò in balia della stronzetta mora?” rise “Certo tesoro” mi strizzò l'occhio e raggiungemmo gli altri al tavolo.

Andai vicino ad Alex, che mi aveva fatto segno di raggiungerlo. 
“Ragazzi, lei è Samantha, una mia amica” disse guardando i suoi colleghi, che risposero con un sorriso. Mi sedetti accanto a lui, alla mia sinistra, il posto a capotavola era apparecchiato, ma vuoto, di fronte a me Evan, poi la stronza e altre persone; in tutto eravamo una decina.
Effettivamente i ragazzi erano veramente bellissimi, uno più sexy dell'altro; altro che rifarsi gli occhi, qui c'era solamente da sbavare. Le ragazze erano bellissime e truccate in maniera impeccabile, una l'avevo riconosciuta, avevo lavorato con lei, una volta, ed era apparsa su Flair ed altre riviste. L'unica che non mi convinceva più di tanto, era la stronza mora, sembrava più una vacca, che una modella; indossava un vestitino altezza inguine, una scollatura troppo in vista e niente da mettere effettivamente in mostra. Banale.

Mi avvicinai ad Alex e gli sussurrai all'orecchio “Potevi anche dirmelo che eri quello della foto di Nikki, AJ” sogghignò e la tipa davanti a noi, mi lanciò un'occhiataccia.
Mi sarei perso tutto il divertimento, aspettavo una tua chiamata... E così l'arcano segreto sul mio lavoro, è stato svelato” rispose a bassa voce, “ Vuoi un autografo, piccoletta?” Gli diedi mentalmente dello stupido idiota.
“Ho avuto più di un autografo, basta e avanza, te l'assicuro” sussurrai al suo orecchio, con nonchalance, poi mi spostai per guardarlo e inarcai le labbra in un ghigno. 
Ero indiscutibilmente una stronza, ed ero anche peggiorata, grazie a lui.

Per fortuna avevo deciso di non chiamare il fantomatico AJ, ma per mia sfortuna, avevo scoperto, che AJ non era altro che il diminutivo di Alex Johnatan! Steve e Nikki, senza saperlo, avevano scelto la stessa persona per il tipoSam. Per una volta eravamo tutti e tre d'accordo, l'unico problema era, appunto, che si trattasse di Alex. Meglio sorvolare sull'argomento, altrimenti Alex si sarebbe montato come la panna, in una ciotola con la frusta. Non lo avrebbe mai saputo, parola mia.

Ci raggiunse un bellissimo ragazzo, castano, capelli medi e occhi chiari. Salutò tutti e si sedette nell'unico posto libero rimasto,quello alla mia sinistra 
“Ciao cara, io sono Bruce. Non ti ho mai visto con questa gentaglia”. 

Mi fece sorridere, aveva un modo di gesticolare e di parlare che non lasciava dubbi, era palesemente gay. Io adoravo i ragazzi gay, erano più gentili, più semplici, perfetti in tutto e soprattutto non giudicavano mai, anzi, se potevano erano i primi a disfarsi per dare un consiglio o un aiuto; per non parlare dei loro eccelsi gusti, in fatto di abbigliamento e relazioni.

Ciao Bruce, piacere di conoscerti, io sono Samantha e sono qui solamente perchè Alex mi ha obbligata ad accompagnarlo” Sorrise. 
“Povera cara, come ti capisco; quando quell'arrogante e sexy donnaiolo si mette in testa qualcosa, è impossibile farlo desistere”. 
“Già, proprio così” Lo stavo già adorando.

Voi due, avete finito di sparlare alle mie spalle?” disse Alex divertito.
Certo caro, comunque non parlavamo alle tue spalle, ma lateralmente. Faccio altro dietro le spalle di un ragazzo..” e ammiccò.
Ridacchiai insieme a Bruce ed Evan mentre Alex scosse la testa.

AJ” disse la stronzetta mora “Potevi avvisare la tua amica sciatta, di mettersi qualcosa di decente, per questa cena, sembra appena uscita dai grandi magazzini; e poi che orrendo maglione, è proprio senza gusto. Sciatta e insignificante. Alex sei caduto parecchio in basso” disse perfida.
Alex si girò leggermente verso di me e le conversazioni al tavolo cessarono; gli feci cenno di noncuranza e ripresi il discorso con Bruce.

Cos'è la tua amica non si sa difendere da sola? Ha bisogno del tuo consenso?”
La ignorai completamente, ma sentii Alex risponderle 
“No, no, Sam si sa difendere molto bene da sola, e fossi in te, non mi tirerei addosso le sue ire”. 
Lo guardai, ci fissammo per un breve secondo, gli sorrisi e tornai a parlare con Bruce ed Evan.

Servirono gli antipasti. Bruce mi rallegrò la serata, con le sue battute, i suoi sorrisi, le sue frecciatine rivolte ad Evan, Alex e alla stronza mora; era veramente un tipo incredibile, adorabile, e con i suoi modi, riuscì a farmi accantonare tutta la tristezza, tutti i sentimenti contrastanti verso Alex e tutti i pensieri che lo riguardavano.
Suonò il mio cellulare e vidi Alex fulminarmi; aprii la borsa, lo presi, mi alzai scusandomi e mi avviai verso l'atrio. Era Nikki.
Disse che il viaggio era andato bene e mi chiese come stesse andando la cena. Le raccontai velocemente gli ultimi avvenimenti e le chiesi di farmi un favore, volevo saperne di più su quella stronzetta dai capelli scuri, come: carriera, copertine e sfilate di punta; mi rispose che avrebbe chiesto a Tara le informazioni e mi avrebbe inviato un sms. Tornai al tavolo, con un sorriso di soddisfazione stampato sul viso.

Scusate, ma era importante”. Alex mi ibernò con il solo sguardo.

A quanto pare il discorso fatto in auto, non era servito a molto, se continuava a comportarsi da ragazzo geloso pur non essendo il mio ragazzo! Indifferenza.
Presi la borsa per mettere via il telefono e quell'oca, seduta di fronte ad Alex, uscì con un'altra perfida cattiveria 
“Oh, ma che carina, dove hai preso quella borsa? Al mercatino delle pulci?” domandò con un ghignò stampato sul viso.
La guardai con tagliente indifferenza e tornai a riporre il cellulare in borsa. Poi Bruce attirò la mia attenzione sussurrandomi “Cara, lascia perdere quella sgualdrina, è solo invidiosa della tua vicinanza con Alex. La tua borsa è stupenda, ma come fai ad averla? E' stata presentata, a Milano, pochi giorni fa..” Gli sorrisi e risposi sussurrando “Non posso svelarti tutti i miei segreti, ma posso dirti che ho dei buoni agganci..”conclusi con un occhiolino, ridemmo.

Per la seconda volta, qualcuno strusciò il piede sulla mia gamba; mi guardai intorno, l'unica faccia da arrapata e il quasi impercettibile allungamento del corpo, provenivano dall'oca con le penne nere. 
Era forse convinta che fosse la gamba di Alex? Dio quanto era stupida! Scostai la gamba. 
Arrivarono i primi e con loro anche l'sms di Nikki; altra occhiataccia di Alex. Lo lessi e feci un ghigno.

Ragazzina, oltre a essere sciatta sei pure maleducata. Non ti hanno insegnato che non è educato, usare il cellulare a tavola?”
Sentii il braccio di Alex irrigidirsi, gli poggiai una mano sulla gamba, facendogli capire, di non dire o fare nulla.

Sammy, vieni con me a fumare una sigaretta in terrazzo?” mi domandò Evan.

Accettai lieta, avevo bisogno di allontanarmi da quella stronza, o le avrei infilato il piatto, di traverso e con forza, in gola.
“Certo, con piacere” risposi alzandomi e prendendo la borsa. Uscimmo senza giacconi, il terrazzo era riscaldato, nonostante fosse all'aperto. Nevicava.

Parlammo e poi tornammo al tavolo, sorridenti. Sentii lo sguardo di Alex posarsi su di me, ma non lo guardai, feci finta di nulla e continuai a discorrere con Evan e Bruce, una volta seduta.

Il cameriere arrivò con un altra portata, gamberoni alla piastra. Non so perchè ma fissai Evan.
I due mesi passati insieme, furono belli, ma quando il nostro rapporto, venne portato allo stadio superiore, mi tirai indietro. Non ero pronta, non ero innamorata; mi piaceva tanto, ma non lo amavo, alla fine ne parlammo e ognuno prese strade diverse.
Evan restava pur sempre un bellissimo ragazzo solare, dolce, sexy, simpatico e il mio modello Ambercrombie preferito, era un piacere guardarlo sorridere e scherzare, non era cambiato affatto.

E' inutile che lo fissi, Evan non è alla tua portata, ragazzina. Sei troppo insignificante per ognuno presente a questo tavolo. Non metto in dubbio che tu abbia delle belle gambe, ma da questo a reputarti passabile, c'è un abisso.” Ghignò Latoya e si portò alla bocca il gamberone. Ad Evan andò di traverso qualcosa e tossì.

Questo era decisamente troppo, dovevo assolutamente ridimensionare, quella modella da quattro soldi. Mi aveva veramente stancato con le sue cazzo di uscite. 
“Dai finiscila Latoya. Non ti ha fatto niente ed è tutta sera che la stai massacrando a parole” le disse Michelle, la modella seduta accanto a lei.
Si girarono tutti nella nostra direzione e per la seconda volta calò il silenzio.

Sam” disse Alex ma gli feci cenno di tacere con la mano, muovendola appena. 
Iniziai a parlare con tono freddo e glaciale, dipingendomi sulle labbra il ghigno più sprezzante e malvagio che avessi mai fatto “Latrota” dissi piatta.
“LATOYA, stronza” rispose calcando sul suo nome.
“Ops, scusa Latroia.. Adesso apri bene le orecchie, sgualdrina da due soldi. Prima di parlare a vanvera, la prossima volta, è bene che tu sappia quello che dici, perchè adesso smonterò tutte le tue stronzate fatte di cattiveria ed ignoranza, in meno di cinque minuti. Mi ritieni sciatta, non mi interessa, preferisco recepire opinioni da persone che contano nettamente più di te, la tua è inutile, patetica oserei dire. Forse faresti bene a ridimensionarti per quella che sei, ovvero nessuno; una modella che non è mai comparsa su una pagina di Flair, Cosmopolitan, Vogue o qualsiasi altro giornale di moda. Hai sfilato solamente per alcuni stilisti emergenti, e l'occasione più grande l'hai avuta sfilando per Yago, non Armani, non Versace, non Valentino, non Hilfiger, non Cavalli, non D&G e potrei continuare all'infinito, con la sfiza di “non” .Sei un emerita ignorante e incapace, perchè visto il lavoro che fai, dovresti ALMENO sapere che il maglione che indosso, è una limited edition realizzato in soli dieci esemplari da Ralph Lauren, per l'anniversario del suo Atelier dell'anno scorso. La mia borsa, che tu dici provenire dal mercatino delle pulci, è stata presentata pochi giorni fa a Milano da Cavalli in persona. Inoltre non ti sei nemmeno resa conto, che per ben due volte, hai allungato il tuo cazzo di piede sulla mia gamba, nel tentativo di strusciarlo su quella di Alex. Hai la sensualità di un elefante in un negozio di Swarovski e non hai nemmeno un tatto decente, da poter capire la differenza tra il tessuto, non scivoloso, di un jeans e una lycra sintetica. Da quando siamo seduti a tavola, mi hai lanciato occhiatacce e cattiverie, solo per il fatto di essere venuta qui con Alex. Perchè non chiedi quello che vuoi al diretto interessato? Lasciando fuori la sottoscritta? Forse non sarò alla tua altezza e sinceramente, mi guardo bene dall'esserlo, preferisco strisciare a terra che essere paragonata, anche minimamente, a te. Ah un altra cosa, smettila di spompinarti il gamberone, mi stai facendo venire da vomitare..”

In quell'attimo mi sembrò di vedere crollare le mascelle dei presenti, poi Alex iniziò a sogghignare, Bruce seguì Alex con Evan e a loro si unirono anche gli altri, qualcuno applaudì. 
Latoya cambiò più volte il colorito del suo viso.

Mi sentii soddisfatta e ignorando il tutto, tornai a mangiare, tranquillamente.

Cara, ti giuro che se non fossi gay, ti sposerei..sei Fa-vo-lo-sa” disse trillante Bruce.
Gli rivolsi uno dei miei migliori sorrisi e gli strizzai l'occhio.

Tu..Tu.. come ti permetti?” Eccola, si era ripresa dallo shock.
Al massimo, come mi sono permessa, visto che l'azione si è già conclusa. E comunque la risposta è semplice, te la sei cercata.” risposi, guardando e tagliando il gamberone nel mio piatto.
Alex, di qualcosa alla tua amica, per cortesia..”
Sinceramente Latoya, te la sei cercata. Sam ha ragione. Adesso smettila e facci mangiare in santa pace” le rispose Alex con tono serio.
Cos'è questa novità? Da quando prendi le parti di qualcuno, Mr. Indifferenza?”
Non ti interessa” rispose seccato.
E soprattutto di una come quella” e mi indicò.
Smettila” ringhiò.

Le teste di tutti i presenti a tavola, compresa la mia, si alternarono tra Alex e la mora.

Non dirmi che adesso hai l'amichetta preferita” starnazzò l'oca. 
Stava esagerando ancora, posai la mano sul braccio di Alex e a bassa voce gli dissi 
“Lascia stare Alex, non ne vale la pena”.

Adesso, ti intrometti nei discorsi altrui, stronza?” grugnì la mora.
Alex si irrigidì e involontariamente, strinsi la mano sul suo braccio.

Basta Latoya” sibilai furente, fissandola negli occhi. 
Tolsi la mano dal braccio di Alex, lo vidi alzare di scatto la testa e con il ghigno stampato in viso, le parlò con quel tono gelido, ma allo stesso tempo arrogante e pieno di sarcasmo

Latoya, Latoya, Latoya, non te l'hanno mai detto che la gelosia è una brutta bestia? Ma in questo caso, nolente per te, è del tutto giustificata. Adesso però, lascia in pace me e la mia Sam e torna a mangiare, in silenzio”


Spalancai gli occhi. Oddio, l'aveva fatto di nuovo. 
Perchè solo a sentirlo pronunciare mia, il mio cuore piroettava come un pazzo? 
Semplice, perchè ne ero follemente innamorata,potevo dire tutto quello che volevo, negare la realtà, discutere con lui e chiudere le porte, disintegrare i ponti, tagliare i fili, recidere i cavi, potevo fare e dire di tutto, ma la realtà era sempre la stessa. Lo amavo. Punto. 
Amavo Alex, il mio ma non mio, stronzo preferito, alla follia.

Quel mia mi sconvolse completamente, come la prima volta che l'aveva pronunciato. 
Quel mia mi rendeva, sempre più consapevole, che il treno, la nave, il tir, lo shuttle, questa volta, mi avevano completamente massacrato. 
Quel mia, era un brivido da salto nel vuoto. 
Quel mia era la parola che avrei voluto sentire ripetere, fino allo sfinimento, da Alex. 
Quel mia, era una mera illusione. Quel mia, era tutto quello che volevo. Essere sua e lui mio.

Fantasie e deliri, capriole e aghi, carezze e pugni, petali e spine.

 

La mora spalancò gli occhi, Evan e Bruce mi guardarono, così come gli altri. Dissi l'unica cosa che mi venne in mente “Alex, sei sempre il solito” e scossi la testa.
E' la verità, Sam.”
Certo, e le marmotte confezionano la cioccolata”
Si, insieme ai procioni che preparano il caffè”

Qualcuno ci guardò male, altri risero.

Siete carinissimi insieme voi due” esordì Bruce con gli occhi che quasi luccicavano. 
Scossi nuovamente la testa e a bassa voce dissi ad Alex

Presuntuoso, arrogante e stupido idiota” in risposta mi sorrise semplicemente.

 

Non sapevo né dove fosse finito Alex, né con chi fosse, c'era troppa gente.
Evan, se vedi Alex, per favore, digli che ho preso un taxi”
Vai?”
Sono stanca e sinceramente, non sopporto più le stronzate e le battute della vipera. Ci sentiamo” gli diedi un bacio sulla guancia, raggiunsi Bruce al bancone, intento a parlare con un altro bellissimo ragazzo, lo salutai con un bacio sulla guancia e mi avviai verso l'ascensore.

Una volta arrivata al piano terra e uscita dalla porta, l'aria gelida, mi investì.
Camminai verso l'albero di Natale e poi fino alla pista di pattinaggio; la neve cadeva imperterrita e silenziosa, non c'era anima viva nei paraggi.
Entrai dentro la pista, facendo attenzione a non cadere e mi fermai, solamente una volta raggiunto il centro. Feci una cosa assurda, mi sedetti sul ghiaccio freddo e abbracciai le gambe con le braccia.
Guardai l'albero e le luci riflettere sui palazzi e sulla pista deserta, sorrisi, poi mi sdraiai sul freddo ghiaccio, e fissai la neve cadere. Ero decisamente impazzita.

Mi sentii, in quel momento piccola e impotente rispetto a tutto quello che mi stava intorno, ma allo stesso tempo, stare lì al gelo mi fece stare bene, per un attimo. 
Chiusi gli occhi e canticchiai qualcosa.


Sam”, il cuore iniziò a scalpitare e il sangue prese a circolare vorticosamente nelle vene; solo il suono di quella voce, mi scaldò completamente. A quanto pare lo scrigno aveva la serratura difettosa.
Alex” sussurrai ed aprii gli occhi. 
Vidi il suo viso sopra il mio, i fiocchi di neve, con la loro caduta, incorniciavano il suo viso perpendicolarmente, come se fosse una cornice in 4D. Era stupendo.
Era troppo vicino per essere in piedi, si era, sicuramente, piegato sulle ginocchia.

Che stai facendo?” un tono dolce, non arrogante, non freddo e nemmeno arrabbiato.
Vieni, sdraiati e capirai”. Alzò un sopracciglio, ma mi ascoltò senza ribattere.
Fa freddo”
Un po'..”
Cosa devo guardare?”
I fiocchi danzare”
Restammo per un po' in silenzio.
Girai la testa per guardarlo, stava fissando il cielo, rapito. Sorrisi.

Ti piace?”
E' incredibile come tu riesca sempre a stupirmi”
Perchè?”
Perchè sono le tre del mattino, fa un freddo polare, e tu sei sdraiata in mezzo ad una pista da pattinaggio, ad osservare la neve cadere. Ma la cosa più incredibile è che lo sto facendo anch'io..”

Quindi?”
Mi piace” sorrise e poi continuò “ Non avevo mai guardato la neve scendere in questo modo, soprattutto stando sdraiato a terra, di notte. E' una cosa semplice e bellissima”
Già”
Sam, mi spiace per quello che ti ha detto Latoya”
Non importa, è passato”
Perchè sei andata via senza aspettarmi?”
Non sapevo dove fossi,ho pensato che fossi occupato con qualche donna e ho chiesto ad Evan di avvisarti, così se avevi qualche altro piano per la serata non avrei fatto la guastafeste”
Uhm..sei una stupida, solo per averci pensato. Dimmi di Evan, avete parlato per tutta sera, vi siete assentati più volte..hai intenzione di uscirci?”
Chi ti dice che lui voglia uscire con me?”
Intuito, ma non è quello che ti ho chiesto.. Voglio sapere se tu vuoi uscire con lui..”
No” Con la coda dell'occhio, lo vidi girasi su un fianco e sostenere la testa con la mano. 
“NO?”

No”
Perchè?” Girai la testa, lo fissai.
Alex, non devo, per forza di cose, uscire con tutti quelli che incontro. Avevo un proposito arrivata qui, niente storie, niente uomini. Ho già commesso un errore con Jesse, e..”
Con me?” Mi misi nella sua stessa posizione. Eravamo vicinissimi.
Si ” risposi sinceramente.
Quindi sono un errore, un piccolo incidente di percorso..”

Non so, se furono le sue parole, dette senza inflessioni del tono, se ci fu una folata di vento o se quelle fredde parole arrivarono dritte al cuore, scoccate come una freccia; so solo che sentii un brivido, un senso di smarrimento e provai tristezza e dolore. 
Non avrei mai voluto che pensasse che fosse un errore o un incidente, la sua colpa era minima, ero stata io a buttarmi a capofitto in quell'assurda scommessa, andando contro a tutto quello che mi ero imposta. 
L'errore era stato mio, non suo. Io avevo accettato, io avevo giocato, io mi ero innamorata, io mi ero bruciata ed io ero quella che non poteva averlo.

No Alex, la colpa è mia, te l'ho detto in auto”
Il discorso non cambia, che sia colpa tua o mia, io sono un errore, Sam”
Alex, non sei un errore; sei una persona incredibile, riesci a farmi incazzare come una belva che non mangia da giorni, riesci a farmi ridere come una bambina piccola, riesci a sorprendermi come nessuno mai abbia fatto, riesci a cambiare il mio umore, riesci ad emozionarmi e a farmi sciogliere come neve al sole, ma..”
Ma..”
Te l'ho detto, non sono un gioco. Mi sono bruciata. Basta elastici, basta pretese, basta gelosie assurde e basta tutto. Voglio solo andare avanti, lasciando quanto accaduto alle spalle. Sono stanca di arrabbiarmi, di combattere con te, litigare e di dover giustificare qualsiasi cosa.”
Pensavo ti fossi affezionata a me e.. che un po' ci tenessi, ma mi sbagliavo”

Chiusi gli occhi a quelle parole, inspirai profondamente ma il dolore si fece più forte.

Sei uno stupido idiota” e così dicendo mi alzai, mi morsi con forza il labbro e appoggiai la mano sul cuore, che batteva furioso colmo di rabbia e dolore, come se volesse disintegrare la cassa toracica e squarciare la pelle per poter uscire dal petto e affrontarlo direttamente.
Sei tu la stupida idiota” Mi voltai dandogli le spalle.
Come preferisci. Alex, io torno in taxi, tu fai quello che vuoi” dissi secca e decisa.

Le lacrime spinsero prepotenti , da lì a poco sarei scoppiata; trattenni il fiato, peggiorando solamente la situazione, il respiro si fece più corto, il labbro iniziò a sanguinare e il cuore, a breve sarebbe esploso in mille pezzi, lasciandomi invadere da un senso di desolazione e di vuoto.

Sentii la sua mano sulla mia spalla.

Io, Sam, quello che tu consideri il tuo errore newyorkese, ti ho detto che sei importante e che tengo a te. Grazie comunque per le belle parole, un bel regalo di Natale, senza ombra di dubbio.” 

Mi stava massacrando con ogni parola.

Smettila” sibilai appena, senza girarmi.
Perchè dovrei? Visto la tua alta considerazione di me..”
Cosa vuoi ancora, Alex? ” chiusi gli occhi e le lacrime scesero da sole.
Voglio che tu sia sincera, qui, adesso. Voglio che tu mi dica, perchè chiudi definitivamente con me. Voglio, Sam, la verità” 
Sospirai e mi voltai di scatto, non mi importava delle lacrime, degli occhi ardenti, del cuore impazzito, del labbro sanguinante nè del senso di smarrimento che sarebbe arrivato a breve. 
L'avrei perso comunque, questo era un addio, il nostro addio, tanto valeva sputare la verità. Alzai lo sguardo. Sussultò appena quando mi fissò negli occhi.

Vuoi la verità Alex? Non ti ho mai mentito, sono stata sincera con te, in tutti i discorsi, mi sono aperta con te, ti ho detto tutto quello che pensavo, soprattutto in auto. Io non sono come te, non sono un pezzo di ghiaccio indifferente. Alex, io, ho dei sentimenti, cazzo.. ”mi asciugai con le mani le lacrime, che scendevano copiose e proseguii “..E sono una cretina, un idiota di prima categoria. Posso girarci intorno quanto voglio, ma la realtà dei fatti è sempre la stessa. Ti penso più del dovuto, vorrei che il tempo, quando sei con me, si fermasse; vorrei dormire con te tutte le notti, vorrei che i tuoi baci fossero solo per me, vorrei che fossi soltanto mio.. Dio solo sa quante cose vorrei.. cazzo Alex, è inutile, continuare a fare elenchi sopra elenchi.. Io.. Io..Merda, non riesco quasi a dirlo..”

Mi guardò stupito e chiese “Cosa Sam?”

Cristo Alex, io..mi sono innamorata di te! Adesso puoi ridere, gettare la mia confessione in un angolo e calpestarla. Non m'importa. Mi sono tolta un peso.”

Mi voltai, gli diedi le spalle e m'incamminai verso l'uscita della pista.
Non lo guardai, non mi girai.
Avevo paura di quello che avrei visto.
Una ghigno mi avrebbe fatto cadere in ginocchio, una risata mi avrebbe fatto sprofondare.
Non ero pronta e mai lo sarei stata, avevo troppa paura della sua reazione, qualsiasi fosse stata.
Codarda, urlò la mia voce interiore.
Codarda, paurosa, debole..non importava, avevo un fottutissimo terrore di provare ancora più dolore.
Gli occhi ardevano come braci, il naso si era tappato e le guance si erano congelate.
Le gambe tremarono, ma arrivai a bordo pista senza che cedessero.

Volevo soltanto andarmene da quel posto, testimone di gioia e di dolore, testimone di una confessione, testimone del mio amore e testimone della mia sofferenza. 
Volevo solamente scappare lontano da lui.

Ero brava a scappare.

Ero brava a voltare le spalle.

Ero brava a farmi del male.

 

 

Note dell'autrice:
Scusate per l'attesa.. sono una fancazzista in vacanza ^^
Sam è decisamente esplosa! A furia di accumulare e rinchiudere, ha raggiunto la capienza massima e ha buttato in faccia i suoi sentimenti ad Alex. Adesso bisognerà vedere come reagirà Alex.. quindi ci sentiamo al prossimo capitolo ;)
Prima di lasciarvi con lo spoiler, e una piccola (ma terribilmente sexy) sorpresa, vorrei ringraziarVi per le recensioni che mi lasciate ma soprattutto per i Vostri complimenti, mi rendono pieni di gioia e felicità!

Mi fate sentire soddisfatta e realizzata, può sembrare stupido, ma è la prima storia lunga che scrivo e mi emoziono ogni volta che leggo un commento su un personaggio o le Vostre macchinazioni mentali sul capitolo successivo. Grazie, grazie a tutti. 
All'inizio avevo paura che questa storia non Vi prendesse o che non Vi piacessero i miei personaggi, invece, ad ogni capitolo devo ricredermi. Siete FANTASTICI!!

 

cambiando discorso..

.. Signore e Signori, Ladies and Gentlemen, Madame et Monsieurs, señoras y señores.. ho l'onore,finalmente, di poterVi presentare:




 


Che ve ne pare? ;) io lo trovo terribilmente sexy..e stupendo *__*
e capisco molto bene Sam ^^


--- Brevissimo spoiler---
Prendo un taxi, non c'è bisogno che mi accompagni. Grazie per l'aiuto, ma so cavarmela da sola..”
Shh. Non fare la bambina cocciuta. Siamo arrivati insieme ed andremo via insieme. Non dobbiamo per forza parlare.. ”
-

Un grazie particolare a: Day_Dreamer, Elienne, liven, Princesa 18, rodney, sister82 e Veronic90, che hanno recensito gli ultimi due capitoli, scusate per il ritardo delle mie risposte, prometto che sarò più diligente :) 

Sotto,i ringraziamenti in ordine alfabetico per chi segue la mia storia, non importa se nelle preferite, nelle seguite o in quelle da ricordare, l'importante è che se aumentate ogni volta, significa che Vi piace il mio racconto, e questo per me è molto importante. Vi sprono a lasciare ogni tanto qualche commento, mi farebbe davvero piacere oltre al fatto che mi servono come stimoli creativi; ..poi vedete voi.. :) Grazie a tutti

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Per chi volesse contattarmi tramite FB e beccarsi qualche spoiler, immagine o altro, anche per fare semplicemente conoscenza, mi trovate QUI

E già che ci sono mi faccio pubblicità:
- Vampiri alla luce del sole, One-Shot Cross-Over: TVD + Shadowhunters + Twilight.
- Il bacio della morte, genere romantico con buoni sentimenti, passione, misteri e azione.

Alla prossima ^^
SJS

Per chi volesse contattarmi su Facebook, può farlo qui ;)

   
 
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