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Autore: ElseW    07/01/2011    9 recensioni
“Non vuoi prendere neanche in considerazione l’idea di saltarla?”
Lo guardo come se fosse matto il che, come ho detto prima, è più che comprovato.
“Saltarla? Remus, tu stai chiedendo a ME di saltare la cena? Credevo mi conoscessi Moony, credevo che il nostro rapporto fosse basato su una profonda conoscenza reciproca! Voglio il divorzio!”
“Non siamo sposati.”
“Un divorzio MORALE allora!”
“Quando hai finito di straparlare, che ne dici di alzare il tuo aristocratico fondoschiena dalla sedia e di andare a mangiare?”

[Questa è la mia prima Remus/Sirius a capitoli, siate clementi!(ovviamente scherzo, massacratemi pure se è necessario.*si immola per la causa(?)*) - Troverete degli accenni di James/Lily, ma nulla di più]
[REVISIONATA FINO AL CAPITOLO 2]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini, Peter Minus | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Per una macchia5[AuContraire]

 

Per una macchia.

 

Capitolo 5:

- Per cinque grammi -

 

-

 

Sono degli imbecilli.” sentenzia Lily, rimestando nel calderone e scorrendo con gli occhi gli ingredienti della pozione Inverto nel libro che Remus e Sirius hanno usato per distillarla.

Peter, ormai sull'orlo del baratro, tira su la testa ciondolante e si strofina gli occhi, biascicando la stessa domanda che avrei fatto io se non fossi troppo impegnato a osservare con interesse come stia bene la Evans senza il maglione. “Perché?”

Lily lascia riposare quella massa liquida e ribollente, chiudendo il suo libro di pozioni - quello da cui sta preparando l'antidoto – e dirigendosi verso di noi con quello dei due canidi tra le mani. La rossa si siede tra me e Peter, facendo cenno di avvicinarci.

Ovviamente non me lo faccio ripetere due volte; e magari mi avvicino anche un po' più del necessario...

Vedete qui? Questo rigo?” sia io che Peter annuiamo e lei continua, con quel tono da maestrina severa che mi fa impazzire. “Che c'è scritto?”

Mi avvicino e Pet mi lascia l'onore di leggere quello che Lily segna con tanta insistenza.

Uhm... Grinzafico: 18g” leggo, con un po' di difficoltà. Ci sono delle piccole macchiette nere che intaccano la mia - già non perfetta - vista.

Avverto, più che vedere, il sorrisino saputo che ha senza dubbio increspato le labbra rosee della mia fanciulla preferita. Mi volto e infatti eccolo lì. Inarco le sopracciglia, in una muta richiesta di chiarimenti.

Lily sospira e ci fa cenno di chinarci ancora di più sulle pagine del libro, sollevandolo nel contempo verso di noi, in modo da riuscire a distinguere i singoli caratteri. “Tredici. Non è diciotto. È tredici.”

Il silenzio che segue questa affermazione è di iniziale confusione e poi di completo sbigottimento.

Aspetta, tutto questo casino è accaduto per... per cinque grammi?”

Lily rotea gli occhi, esasperata. “Pozioni è una materia complessa. Bastano pochi grammi, una rimescolata di troppo, qualche minuto di riposo in eccesso e il lavoro è del tutto compromesso! Alle volte con effetti drastici e non voluti, esattamente come è accaduto nel caso di Sirius e Remus. Queste macchiette qui sono gocce di inchiostro, probabilmente causate dalla caduta di una boccetta nelle vicinanze del libro o sul libro stesso. Come te anche loro non si saranno accorti della cosa e, se non avessi studiato la pozione alla perfezione, probabilmente non me ne sarei accorta neanche io. Suppongo che nessuno di voi abbia ascoltato la spiegazione del professore prima di cominciare la preparazione, non è vero?”

È Remus quello che sta attento, di solito.” borbotto, ignorando bellamente l'occhiata di pura commiserazione che mi lancia la Evans, quindi le faccio segno di continuare, mentre Wormtail osserva con terrore il calderone ripensando alle precedenti parole della rossa.

Lumacorno si è premurato di avvertirci che la pozione Inverto è un distillato piuttosto instabile. Le quantità sono fondamentali nella sua preparazione. Basta esagerare - o viceversa - e si rischia di combinare qualche disastro, come ad esempio l'esplosione del calderone di Sirius e Remus a causa di uno sbaglio sulla quantità della Centinodia e... beh, questo inconveniente dello scambio dei corpi senza che i due abbiano assunto la pozione per via orale. La mia è un'ipotesi azzardata ma, probabilmente, qualche grammo in più di Grinzafico ha reso più potente l'effetto scambiante della pozione, rendendo effettivo il suo funzionamento anche respirandone i vapori densi e impregnati dei vari ingredienti. Quei due hanno semplicemente respirato troppo.”

La voce di Lily si spegne nel silenzio gorgogliante della stanza, mentre la pozione continua a bollire e io e Peter assimiliamo la notizia.

Successivamente scoppiamo tutti a ridere.

Dopo qualche attimo trovo il fiato per balbettare, “Oh per le mutande di Merlino... sono stati stesi dal vapore! Li prenderò in giro a vita per questo!” Peter, tante sono le risate, non è neanche più in grado di rispondere, quindi rotola giù dal divanetto su cui eravamo accomodati con un buffo singhiozzo, quasi non sappia se lamentarsi per la botta o continuare a ridere.

Mi volto, assicurandomi che Lily non stia rischiando di soffocare a causa del ridere... e smetto di ridere.

Sta ridendo.

Non l'avevo mai vista ridere così. Non insieme a me.

La osservo, notando come il verde dei suoi occhi si intraveda appena dalle palpebre socchiuse, sembrando ancora più luminoso, mentre la bocca è aperta in un sorriso gioioso e divertito e le guance sono accese dall'emozione e rosee in un modo che non ho mai potuto apprezzare in questi anni, a causa della distanza a cui mi ha sempre costretto.

È così... Lily.

Dopo qualche secondo sembra notare che ho smesso di ridere e infatti si volta, mentre la sua risata si spegne e la stanza diventa molto più buia e io non so perché, guardandomi dapprima con un'espressione interrogativa e poi imbarazzata. Si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, a disagio, come non lo era mai stata a causa mia. “Che c'è? Ho qualcosa in faccia?” chiede, toccandosi le guance accaldate e la fronte, scostando i capelli lisci che non vogliono sentir ragione di rimanere dove li mette lei.

Scuoto la testa, mentre la realtà torna a bussare alla mia porta, allontanando tutti i precedenti pensieri, come fa Remus ogni mattina con i viticci pigri dei miei sogni.

Er... no. No, sei perfetta. Cioè, stavo solo... beh, nulla, è tutto ok. Sì.” balbetto, patetico come un povero Tassorosso impedito.

Lily arrossisce lievemente, riprendendo la solita aria composta e alzandosi di scatto dal divanetto.

A questo punto la pozione dovrebbe essere quasi ultimata. Vado a finire il lavoro.”

Mentre la osservo trafficare e Peter riprende a pisolare sul divano, comincio ad avvertire il potente desiderio che questa pozione non finisca mai di bollire.

Il desiderio si fa più intenso quando Lily mi lancia un'occhiata fuggiasca e poi sorride timidamente, in direzione del calderone.

Sorrido anche io, non so neanche bene perché.

Lei però sorride.

Tanto basta perché lo faccia anche io.

 

*

 

Mi evita.

Questa notte non l'ho sentito rientrare e stamattina non l'ho trovato in camera.

È quasi grottesca come cosa. Voglio dire, prima ero io ad evitarlo perché l'idea di dichiararmi a me stesso mi atterriva e adesso... beh, vorrei prendermi a pugni.

Checca. Ho dato della checca a Remus.

Sono un idiota. Che poi, accidenti, sono checca tanto quanto lui: lo amo! Se amarlo vuol dire essere una checca, allora sì, lo sono e grazie tante.

Sospiro, abbandonando la forchetta nel piatto, sconsolato; non ho appetito.

Per un istante, senza alcuna motivazione apparente, provo la strana sensazione che ci sia qualcuno accanto a me, ma voltandomi non vedo nessuno, quindi penso che sia tutta colpa del mio pseudo-esaurimento nervoso.

Probabilmente se fossi un po' meno disperato, il mio cervello registrerebbe degli strani movimenti attorno al mio calice di succo di zucca ma, come ho già detto... sono disperato; quindi solo il mio subconscio narrante si rende conto della cosa.

Allungo la mano verso il suddetto calice, meditando il suicidio tramite soffocamento, quando un'altra mano piccola e abbronzata l'afferra prima di me, porgendomelo subito dopo.

Mi volto e mi ritrovo davanti una graziosa Corvonero dalla pelle color caramello, gli occhi scuri e i capelli neri e setosi. È un po' minuta per i miei gusti, ma è senza dubbio carina.

“Ehi, Remus!”

Remus? Ah, giusto.

Er. Sì, ahm... ciao!” rispondo, sorseggiando un po' di succo.

Ridacchia e si siede accanto a me, un po' troppo vicina anche per i miei canoni, figuriamoci per quelli di Moony.

Non ti ricordi, vero? Sono Evangeline, la ragazza a cui hai dato ripetizioni di Babbanologia la settimana scorsa.”

Mi batto una mano sulla fronte, facendo finta di aver avuto un improvviso colpo di genio.

Il movimento però mi esce un po' affaticato: è stato come se non avessi il totale controllo del braccio.

Giusto! Scusami ma per ora non ci sono proprio con la testa”

La sua mano è pericolosamente vicina a quella di Remus.

Per caso non ci starà mica provando con...

Volevo solo ringraziarti. Sei stato davvero gentile con me”

Sì, ci sta senza dubbio provando con.

Beh, dovere.” rispondo laconico, utilizzando la tipica replica alla Remus.

Comincio ad avvertire uno strano mal di testa.

Naturalmente, ma un altro Prefetto non l'avrebbe fatto di certo, mentre tu sei stato proprio carino,” ridacchia in un modo che alle mie orecchie suona davvero odioso, anche se normalmente avrei anche trovato simpatica la sua risata. “Beh, in effetti sei carino.”

Batto le palpebre, cominciando a vederci doppio. “Ah, grazie, ma... io... ”

Evangeline sembra non rendersi conto del mio malessere, infatti continua, “Magari potremmo vederci qualche volta. Al di fuori delle lezioni. Conoscerci un po', ecco.” conclude, mentre le sue guance si arrossano e io comincio a temere di essere diventato sordo e mezzo cieco.

E-evangeline, sei molto gentile ma n-”

Buio.

 

 

Sono patetico.

Rinchiuso in camera , abbracciato al cuscino di Sirius e con le lacrime agli occhi, sono davvero patetico.

Ieri notte ho dormito in Sala Comune e stamattina mi sono svegliato alle cinque pur di poter rientrare in camera a cambiarmi e lavarmi senza essere intercettato da Sirius.

Tiro un pugno stanco al cuscino, immaginando la faccia ridente del mio patetico amore. Che poi al momento sarebbe la mia, ma sono quisquilie.

La porta si apre, distraendomi dai miei turpi pensieri e una Lily dall'aria materna mi osserva dalla soglia. “Ehi” esordisce, chiudendo l'anta alle sue spalle.

Mi metto a sedere, appoggiandomi alla testiera del letto. “Ehi” rispondo, poco convinto.

Noto che tiene tra le mani una tazza di quella che, a primo impatto olfattivo, sembra proprio cioccolata.

Interessato allungo la testa. “Quella è per... ?”

... te, sì. Ho pensato ti avrebbe fatto bene un po' di cioccolata calda, no? Proprio come piace a te, senza schiuma e con una bella spolverata di cannella sopra. Guarda, quasi non si vede il cioccolato sotto!”

Scoppio a ridere, accettando la tazza di bevanda bollente e sorseggiandone subito un po'.

Per un istante sul volto di Lily mi sembra di intravedere qualcosa di simile a sollievo misto a trionfo, ma immediatamente il suo viso torna normale, affettuoso e materno, come al solito.

Mi sarò sbagliato.

Sai che Sirius non intendeva dire quello che ha detto.”

La cioccolata sembra improvvisamente molto più amara.

L'ha detto. Tanto basta.”

Lily si siede accanto a me, togliendomi il cuscino dalle gambe. “Beh, sì, ma l'ha detto solo perché era furioso ed è impulsivo e probabilmente si è sentito ferito e attaccato. Sai com'è fatto, no? L'avrà detto senza neanche pensare! Probabilmente se non fosse stato troppo sconvolto si sarebbe fatto fuori da solo.”

Sbuffo. “Poteva anche farlo.”

Sai anche tu che non lo pensi sul serio.”

... ok, magari non lo penso sul serio. Però il fatto rimane: sapeva dei miei sentimenti per lui, della mia... omosessualità; e mi ha chiamato checca,” sorseggio un altro po' di cioccolata, sperando che faccia sparire questa sensazione di torpore e il principio di mal di testa che comincio ad avvertire. “L'ha detto. Se ne è pentito subito dopo, ok, ma l'ha detto.” Accidenti, è proprio un mal di testa coi fiocchi. Comincio anche ad avvertire un certo fastidio agli occhi e alle orecchie...

Lily mi toglie per qualche motivo la tazza dalle mani e io tento di allungare il braccio per riprenderla, ma lo sento improvvisamente pesante e... non mio.

Lily, cosa... ?”

Mi passa una mano sulla fronte, sorridendo incoraggiante. “Tranquillo Remus. Adesso passa tutto.”

Cosa... cosa passa? Che succede?”

La sento sussurrare con tono dolce e rassicurante. “È tutto a posto”

È tutto... ”

Buio.

 

 

-o.” concludo.

Apro gli occhi, sentendo una strana sensazione di comodità, come quando sei costretto ad usare le mutande di qualcun altro e poi torni ad usare le tue.

Tiro su la testa che aveva preso a ciondolarmi sul petto e mi ritrovo in camera, sul mio letto, con Lily Evans seduta accanto e una tazza di cioccolata sul comodino. Batto le palpebre, confuso. “Che cosa... ?” la rossa si limita a porgermi uno specchietto.

Quello che vedo mi lascia senza parole: sono io.

In un primo istante sono talmente euforico che arrivo addirittura ad abbracciare la Evans; in un secondo momento però, mi rendo conto che se io sono qui...

Scatto in piedi. “Remus!” e corro via.

Poco prima di chiudere la porta, sento la Evans ridacchiare.

 

 

Quando riapro gli occhi, capisco subito di non essere più in Dormitorio.

Prima di tutto, sono accasciato sul tavolo della Sala Grande e poi Evangeline, una ragazza a cui tempo fa avevo dato ripetizioni, mi sta osservando con aria preoccupata.

Remus? Remus va tutto bene?”

Mi scuoto e la mia mente registra il fatto che Evangeline mi abbia chiamato Remus.

Cos- Remus? Sì.” Osservo le mie mani e riconosco i miei pantaloni, quelli con la piccola toppa sotto il ginocchio, quindi annuisco. “Sì, sono Remus. Cioè, va tutto bene. Ho avuto solo un giramento di testa” per qualche motivo la pozione deve aver cessato il suo effetto prima del tempo.

Oppure...

Sbarro gli occhi: Lily! Lily e la cioccolata!

Beh, visto che è tutto ok, che cosa ne dici di... di quello che ti ho chiesto?”

Mi volto verso di lei, tentando di non lasciar vagare la mente. “Perdonami Evangeline, potresti ripetere la domanda?”

Noto un forte rossore coprirle le guance, quindi dice, tutto d'un fiato, “Potremmo frequentarci. Cioè, vederci, conoscerci meglio.”

Ovviamente il suddetto rossore copre anche il mio di viso, ma per motivi differenti.

La osservo, sentendomi un cretino. Potrei stare con una ragazza come lei e invece... invece vado dietro ad un ragazzo immaturo che mi ritiene una checca. Ad un maschio.

Evangeline, io... io non credo sia possibile una cosa del genere.” Nel momento in cui vedo la delusione farsi strada sul suo viso, cerco subito di porvi rimedio. “Aspetta, non è a causa tua! Tu sei deliziosa, davvero; sei intelligente, bella e dolce. Il problema è che... uhm... ” a questo punto, che altro mi rimane da dire? “È che abbiamo... interessi comuni, ecco.” esclamo, lanciandole l'occhiata più eloquente che riesca a tirar fuori. Sono imbarazzatissimo.

Evangeline mi osserva confusa per qualche istante, quindi sbarra gli occhi e si porta una mano alla guancia. “Oh. Oh! Oh io...” quindi si schiaffa entrambi palmi sul viso, mugugnando “Oddio, sono una stupida. Sono così imbarazzata Remus, mi dispiace! Ho insistito troppo, non eri costretto a dirmelo in questo modo... sono stata tremendamente invadente e indelicata.” lascio uscire una risatina nervosa, sollevato dalla sua reazione. Almeno non ha cominciato a darmi della checca anche lei.

Non hai assolutamente fatto nulla di male, anzi, sono onorato di aver attirato la tua attenzione e non sai quanto mi duole dover rifiutare il tuo invito. Se non fosse per questo, uhm, inghippo, accetterei senza pensarci due volte.” la vedo sorridere tra le dita, ancora rossa d'imbarazzo.

Il ragazzo che ti avrà sarà davvero fortunato, Remus. Sei una persona meravigliosa.”

Sorrido a mia volta, un po' imbarazzato.

Altrettanto, Evangeline.”

Ehi!”

Ci voltiamo di scatto verso il nuovo arrivato, un ansimante Sirius dall'aria stravolta.

Prima che abbia il tempo di metter su un'aria sufficientemente offesa Pads mi scosta e scruta Evangeline con aria sospettosa. “Che ha risposto? Gliel'hai chiesto vero? Che ha risposto? Comunque lui non... cioè a lui non... che ha risposto?” farnetica, con aria da pazzo.

Sono tentato di ridere ma mi trattengo: non ho certo dimenticato il delizioso appellativo con cui mi ha chiamato il pazzo in questione.

Evangeline inizialmente ricambia lo sguardo folle di Sirius con uno di estremo stupore, quindi sembra intuire qualcosa che io non ho ancora capito, perché un lampo di comprensione passa nei suoi occhi. La sua espressione adesso è quasi intenerita.

Stai tranquillo Black. È tutto tuo.” mi sorride complice, quindi supera sia me che Sirius ed esce dalla Sala Grande, lasciandoci nell'imbarazzo più totale.

 

Ok, sono ridicolo.

Mi osservo i piedi, accorgendomi di essermi scapicollato giù senza neanche mettermi le scarpe.

Remus segue il mio sguardo e, benché cerchi di non darlo a vedere, sorride.

Sorrido anche io; mi era mancato il suo sorriso.

Prendo un bel respiro e alzo gli occhi, puntandoli in quelli mielati di Remus, adesso assolutamente privi di qualunque accenno di risata. Faccio un passo avanti e per poco non muoio quando lui ne fa automaticamente uno indietro. “Sirius... ” dice, con tono severo. “... non qui.” conclude, inflessibile.

Annuisco, sollevato: almeno è disposto a parlare con me.

Usciamo entrambi dalla Sala Grande, quindi ci inoltriamo nell'intricato dedalo dei corridoi.

Quando ci fermiamo, il brusio dei nostri compagni non si sente più.

Bene. Che volevi dirmi?” chiede, con una voce talmente piatta che per un momento mi chiedo se non abbia cominciato a studiare Occlumanzia.

Deglutisco e faccio un primo tentativo. “Io-” ottimo, Black. Continua così. “- beh, ecco, io... ” per Merlino, sono l'essere più patetico che conosca.

Remus inarca un sopracciglio, evidentemente spazientito. “Senti, se devi solo balbettarmi addosso preferisco andare. Ho cose da fare, compiti da fare, checche da incontrare. Capirai che sono piuttosto impegnato.” vorrei morire.

No! Devo farmi coraggio!

Sono o non sono un Grifondoro, dopotutto?

Volevo solo dirti che, sì, insomma... ok, non sono assolutamente certo di essere del tutto dall'altro lato, ma sono totalmente sicuro di quello che, ecco, sento per te.” vedo con sollievo un certo rossore invadere le guance pallide di Moony.

Cosa... vuoi dire?”

Sono rigido come un palo, probabilmente domani avrò i crampi per quanto sto tendendo i muscoli. “Voglio dire che ti amo, Moony. Non sono del tutto certo di preferire gli uomini alle donne e probabilmente le tette avranno sempre un certo ascendente su di me ma... ma sono certo di preferire te a tutti gli altri. Maschi o femmine che siano. E mi dispiace di averti chiamato checca, anche perché a questo punto lo sono anche io e – e se tu ricambi non è affatto male esserlo. Se esserlo vuol dire desiderare di baciarti senza sentirmi un pervertito e poterti mettere le mani addosso senza rischiare di beccarmi una Fattura Orcovolante, allora ne son- ”

Taccio, mentre Remus fa dei rapidi passi nella mia direzione e, tirandomi giù di qualche centimetro per il nodo della cravatta - che per una volta sono felice di indossare... mi bacia.

È un bacio decisamente dolce, un bacio molto da Remus, un bacio delicato e lento, ma non pigro, perché Moony non è mai pigro, solo molto pacato e ha tanta pazienza e questo è un bacio paziente.

Nel momento in cui le nostre labbra si socchiudono, tutto diventa calore.

 

Non so bene dove abbia trovato il coraggio di baciare Sirius, ma l'ho fatto. E ringrazio il mio coraggio Grifondoro per questo.

Non sono bravo con i baci; insomma, non sono esattamente un play boy, ecco. Probabilmente c'è qualche primino più esperto di me, ma a Sirius non sembra importare.

Le sue mani grandi e affusolate sono sulla mia schiena e le mie invece sono già partite alla volta dei suoi capelli neri.

Mi chiedo come qualcuno possa definire tutto questo 'sbagliato'.

È caldo, dolce, avvolgente e... giusto. È così giusto.

Il bacio finisce, perché checché desideri sia io che Sirius abbiamo bisogno di ossigeno.

Gli occhi grigi di Pads sono lucidi e socchiusi - come quando è appena sveglio - e le labbra sono rosse e un po' disastrate. Non credevo che un bacio portasse questi effetti collaterali.

Ovviamente me ne frega poco. Sorrido.

Sirius risponde al sorriso e riprende pian piano il suo tipico atteggiamento, cioè quello di un gigantesco cucciolo scodinzolante. “Signor Moony, non la facevo così intraprendente!”

Arrossisco e ribatto, feroce. “Beh, se avessi aspettato te probabilmente avrei fatto prima a baciarmi da solo.”

Pads rotea gli occhi e risponde, “Davvero avresti fatto tutto da solo?”

Ovvio.” replico, ignaro delle contorsioni mentali del cagnaccio qui presente.

Il sogghigno che attraversa il viso di Sirius è quasi doloroso tanto mi è mancato, ma sono tentato di strapparglielo dalla faccia quando dice, serafico, “Ci sono cose che in compagnia sono molto più soddisfacenti, Moony caro.”

Impiego qualche istante a cogliere il messaggio sottinteso. A quel punto arrossisco ancora di più.

Sei un pervertito.”

Non hai visto niente, candida creatura!”

Candid... ti odio.”

Bugiardo”

 

A diversi metri di distanza, nascosti sotto il Mantello dell'Invisibilità, io, Peter e Lily assistiamo al rappacificamento di Remus e Sirius. Non volendo abbiamo assistito anche al loro bacio appassionato, cosa che, devo ammetterlo, mi ha un po' stranito. Però è ok. Si tratta solo di farci l'abitudine.

Peter ovviamente è diventato bordeaux e sono certo che sia stato quasi tentato di lanciarsi urlando fuori dal Mantello e correre verso la Sala Grande, ma non l'ha fatto. Sono fiero di lui.

Lily è arrossita e poi ha sorriso, intenerita, quasi materna.

Direi che la missione è compiuta.” sussurro, indietreggiando verso l'angolo del corridoio, in modo da dare un po' di privacy ai due novelli piccioncini.

La mia rossa sorride nella mia direzione, evidentemente soddisfatta. “Assolutamente. E sono sconvolta dal fatto che un piano tanto brillante sia stato partorito dalla tua mente, James.”

Vedo Peter sogghignare in puro stile Marauders, quindi bisbigliare, “James? Da quando lo chiami per nome, Evans?”

Vedo Lily trasalire e arrossire ferocemente, quindi ribattere con ostentata compostezza. “È il suo nome, Peter. È un reato utilizzarlo?”

Probabilmente ho un sorriso talmente ampio che farebbe concorrenza ad una fetta di anguria.

Assolutamente no, Lily.” rispondo. Noto Peter trafficare con il bordo del Mantello, quindi lo solleva e sgattaiola fuori, ormai al sicuro nell'altro corridoio. Lo benedico mentalmente. “Sai Lily, sarebbe davvero interessante discutere di questa nostra avventura e della perfetta riuscita del piano, no? Voglio dire, siamo una squadra eccezionale: me, te e i Marauders. Magari potremmo, non so, approfondire la faccenda davanti ad una burrobirra o di fronte a qualunque altra bevanda, cibo, animale o oggetto inanimato che preferisci avere come testimone o accessorio.”

La risata trattenuta che esce dalle sue labbra è una vittoria personale. Alza i suoi stupefacenti occhi verdi su di me e mi osserva con aria scettica e decisamente divertita allo stesso tempo.

Uhm, discutere eh?” annuisco, continuando a sorridere in modo disarmante. “Beh, se è per discutere, direi che non c'è nulla di male, Potter.” conclude, calcando sul cognome e tentando di apparire severa, non sapendo che è praticamente impossibile con le guance così arrossate e quel sorriso sul viso.

Per discutere, ovvio. Solo per discutere.”

Mi guarda, sempre sorridente, quindi stringe gli occhi e dice solo, “Ci sei riuscito, Potter. È assurdo, quasi irritante, ma ci sei riuscito. È sconvolgente.”

Con espressione imperturbabile ribatto, “Non so di cosa stai parlando, Evans.”

Sono certa sarà un'esperienza indimenticabile.”

Mi premurerò che sia così.”

Devo avere paura?”

...”

Potter?”

Mh?”

Che hai in mente?”

Thestral.

Nulla. Cosa ti fa pensare che stia tramando qualcosa?”

Potrei chiedere ad Hagrid.

Potter, niente cose strane.”

Beh, i Thestral non sono certo strani.

Mh.”

Cioè, non tanto.

Potter...”

Magari un po'.

Mh-mh.”

Dovrei avvertirla?

Potter.”

Ti consiglio di indossare i pantaloni.”

E scappo via, togliendole il mantello di dosso.

È quasi un trionfo quando la sento urlare dal fondo del corridoio, “POTTER!”

Basta poco per cambiare le carte in tavola.

Una macchia, in certi casi, può essere un ottimo punto di partenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio Autrice:

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Ed è finita.

Non posso crederci. Dopo mesi, sono riuscita a concludere la mia prima long su Remus e Sirius.

Devo ammettere che è stato faticoso, ma questi personaggi meravigliosi, frutto della straordinaria mente di Mamma Row e il vostro sostegno, mi hanno permesso di non tentare di uccidermi con il cavo di alimentazione del mio computer.

Probabilmente adesso state pensando che sarebbe stato meglio che l'avessi fatto.

Vi capisco.

Alle volte lo penso anche io.

Beh, mi sembra di aver chiarito tutti i punti, no?

Adesso anche il significato del titolo è stato spiegato: Per una macchia.

Ricordate la boccetta di inchiostro che Remus ha rovesciato sul tavolo, vicino al libro? Ad essere pulito poi non è stato il tomo di pozioni, ma il ripiano, di conseguenza la macchia sul numero 13 ha portato Remus e Sirius a leggere 18, combinando tutto questo disastro.

Pensandoci bene però, forse quei due non si sarebbero dati una mossa se non fosse accaduto qualcosa del genere.

Ci sono cose che solo una macchia ben addestra può fare.

Ok, dopo aver detto questa cazzata, mi dileguo.

Grazie a tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le seguite, le storie da ricordare e chi ha solo letto.

Ovviamente un grazie particolare va a chi ha recensito i vari capitoli :)

Mi rendete incalcolabilmente felice.

Alla prossima.

Besos*

 

 

Moony

   
 
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