Ospedale
Civile di Tokyo - 30.06.XXX ore 03.15
-
Mamoru? Contavi di avvisarci?- chiese una ragazza bionda fulminando il ragazzo
che camminava nervosamente su e giù per la sala d’attesa, da quando loro erano
arrivate.
- Forse voleva aspettare… Magari non era sicuro…- rincarò una seconda ragazza dai capelli castani legati in un’alta coda.
- Se
non fosse stato per Haruna…- le fece eco una terza ragazza dai capelli neri
lunghi fino oltre la schiena.
-
Hanno ragione…- diede manforte una quarta ragazza dai capelli azzurri.
-
Non l’ha fatto apposta!- cercò di difenderlo l’interpellata.
- Se
considerate che è partito a razzo e si è dimenticato Usagi a casa… Sì, non l’ha
fatto decisamente di proposito…- convenne un giovane ridacchiando divertito.
Tutti
si unirono alla risata di quest’ultimo: solo Mamoru rimaneva serio, guardando
male quel gruppetto.
-
Accidenti! Quando mi ha detto che le si erano rotte le acque… beh… ho perso la
testa… Ma voi non potete capire…- disse il giovane sedendosi avvilito.
- Ah io sì...- sospirò
Marucus con un sorrisetto divertito – quando Haruna ha iniziato il travaglio ho
camminato così tanto che si era formato il solco dietro la porta della sua
stanza.
-
Non prendertela fratellone… in questi mesi ne sono successe di cose…- ammise
gentile la ragazza dai capelli corvini, sedendosi accanto a Mamoru.
Già…
Erano passati sette mesi, dacché avevano sconfitto Zoldan… Sette mesi in cui
erano cambiate moltissime cose.
Ma…
meglio andare con ordine…
Zoldan
era stato sconfitto. Le sailor osservarono con occhi sgranati la città improvvisamente silenziosa. Il cielo era
tornato terso, tutto sembrava essere tornato come al solito.
Rei
si alzò a fatica. Guardò in giro e vide Mamoru ed Haruna svenuti, poco lontano
da loro il corpo di Marcus. Si avvicinò al capitano lunare ed il movimento
delle palpebre la rassicurò.
Cercò
di correre, anche se era esausta fisicamente e spiritualmente.
-
Mamoru? Dai svegliati!- lo chiamò terrorizzata alla sola idea del peggio.
-
Haruna…- sussurrò lui in risposta. Una flebile risposta, certo, ma pur sempre
una risposta.
-
Haruna? Haruna?- gridò preoccupata, non ricevendo risposta.
Era immobile, fredda,
pallida e sembrava che non respirasse.
- Il
polso è debole… molto debole…- ammise Ami sopraggiungendo in quel mentre - ha
usato troppa energia…- diagnosticò la ragazza.
-
Dov’è Usagi?- chiese preoccupata Minako guardandosi intorno.
-
Qua non c’è…- ammise Makoto.
Lo
sgomento era palpabile.
-
Durante la battaglia Mamoru ha preso Luce ed Usagi e le ha portate al sicuro…
ma dove?- si domandò Rei osservando nuovamente la piazza.
- Un
tetto…- disse Ami - è in assoluto il posto più sicuro!- ammise con risolutezza.
Un
palazzo lì accanto attirò l’attenzione delle quattro.
-
Minako? Vai su quel tetto e verifica!- disse Ami caricandosi sulla schiena
Haruna.
Rei
e Makoto fecero lo stesso con i due ragazzi a terra.
-
Sempre a me…- borbottò Minako salendo i cinque piani dell’edificio.
Giunse
sul tetto e vide Luce inginocchiata vicino ad Usagi.
- Oh
mamma! Usagi!- urlò allarmata - L’ho trovata!- gridò, ricordandosi che le sue
amiche sotto aspettavano conferma.
-
Non si sveglia…- spiegò la vocetta di Luce, prossima ad un pianto.
-
Usagi ha il sonno pesante… Andiamo dalla tua mamma e dal tuo papà…- cercò di
confortarla, ben sapendo che la sua amica non stava dormendo.
Scesero
le scale e si unirono alle altre ragazze.
- E’
viva… ma anche lei ha il polso debolissimo…- decretò Ami rilasciando il polso
della sua amica.
-
Andiamo a casa… La potranno riposarsi…- propose Rei.
S’incamminarono
e dopo mezz’ora di marcia giunsero al condominio dove abitava la coppia.
Salirono
con l’ascensore: nessuna delle quattro sarebbe riuscita a fare un solo gradino
in più.
Giunsero
all’appartamento e trovarono una piacevole sorpresa ad attenderli, appena
varcarono la soglia di casa Chiba.
-
Neoqueen Serenity! King Endimion! - sbottarono tutte insieme.
-
Che bel coretto!- rispose felice ChibiUsa osservando le Inners appena comparse.
- Lo
sapevo che ce l’avreste fatta!- rispose Serenity osservandole poi si voltò
verso la sua nipotina – Luce stai bene?
-
Sì... ma la mamma... – e gli occhioni le si riempirono nuovamente di lacrime.
- Ora la facciamo guarire
noi. – le sorrise dolcemente passandole una mano tra i capelli corvini.
-
Serenity? Meglio lasciarle passare… Non so quanto resisteranno ancora…- disse
il sovrano vedendo il volto provato delle ragazze che gli stavano di fronte.
-
Grazie Maestà!- ammise Rei stendendo Marcus sul divano. Makoto portò Mamoru
nella camera matrimoniale e lo stesso fece Minako con Usagi.
Ami
entrò nella camera degli ospiti e depose gentilmente Haruna.
-
Meglio farli rinvenire…- suggerì Serenity avvicinandosi a Marcus - Rigenera…-
sussurrò la regina del XXX secolo.
Le
ferite si rimarginarono come per incanto.
- Ne mancano tre…- disse andando nella camera degli ospiti.
Endimion guardò la sorella
con apprensione, la sua energia era debolissima... non era mai stata così
vicino alla morte come in quel momento.
Stupida
ragazzina testarda... pensò scuotendo
gravemente il capo... quando ti deciderai a non fare tutto di testa tua?
-
Rigenera…- alitò poco dopo, anticipando la sovrana.
-
Solo perché sei tu…- scherzò dolcemente lei, sapeva che Endimion aveva il
dovere di proteggere la sorella, l’aveva sempre fatto, nel passato, nel
presente e anche nel futuro. Haruna ed Endimion avevano sempre avuto un forte e
saldo legame e, ne era certa, dopo aver unito i due Golden Crystal questo
legame sarebbe stato ancora più forte.
Proseguirono
verso la camera matrimoniale.
- Usagi… cosa mi combini?- domandò alla stanza vuota - nel tuo stato poi…- la regina scosse la testa, accarezzandole una guancia mentre un dolce sorriso le illuminava i lineamenti - Rigenera… et fortifica…- disse poco dopo, mentre una calda luce inondava la stanza.
-
Nel suo stato?- chiese curioso il marito abbracciando la donna.
- Eh
già…- ammise sicura lei.
-
Non avevo sbagliato allora…- sussurrò lui.
-
Meglio andare… abbiamo già fatto troppo…- spiegò lei a malincuore.
Tornarono
in soggiorno, chiudendo la porta alle loro spalle.
-
Mammina? Posso fermarmi ancora un po’?- domandò la piccola con voce
supplichevole.
- Mi
dispiace piccola mia… Non è più possibile. Tutto deve tornare alla normalità…-
ammise a malincuore la donna con gli occhi lucidi.
- Ma
papino…!- provò ancora la bambina, facendo gli occhioni: sapeva che suo padre
non poteva negarle nulla quando aveva quello sguardo.
-
Tua madre ha detto di no…- le confermò con suo sommo stupore.
-
Arrivederci ragazze…- ammise triste la piccina.
-
Non essere triste… Ci rivedremo…- disse Minako sorridendole gentile.
-
Già…- le confermò Rei.
-
Sicure?- chiese ChibiUsa osservandole attentamente.
-
Mano sul cuore…- disse Ami.
-
Ami non dice bugie…- la informò Makoto.
-
Allora ci rivedremo sicuramente!- rispose felice la piccola principessa.
Una luce dorata avvolse la famiglia reale del XXX secolo che sparì appena la luce si dissolse.
-
Usagi ci deve il pranzo…- protestò Minako sedendosi su una sedia.
-
Minako ha ragione!- le dette manforte Makoto, sedendosi a sua volta.
- Ci
ha fatto alzare prestissimo…- concordò Rei.
- La
maggioranza vince…- acconsentì Ami imitando le sue amiche.
- E
ora cosa faccio io?- fece Luce spaesata.
Le
ragazze sorrisero alla piccola e Rei la prese in braccio.
- Ti
va se facciamo un gioco nell’attesa che il tuo papà e la sua mamma si sveglino?
-
Sì!
Il
primo a svegliarsi fu Mamoru.
Si
mise a sedere di scatto sul letto, guardandosi attorno spaesato.
-
Zoldan? La battaglia? Dove sono?!- sussurrò lui non riuscendo a focalizzare la
stanza.
-
Sei in camera nostra Mamo-chan…- le rispose Usagi in un sussurro.
- E
il nemico?- chiese lui osservandola con infinito amore.
-
Sconfitto… come sempre…- disse dolce - Mamo-chan? Dovrei dirti una cosa…-
ammise lei arrossendo lievemente.
-
Dimmi Usako…- rispose lui tornando a stendersi sul letto, rilassato.
-
Non staremo ancora per molto soli…- disse lei osservandolo con attenzione.
-
Cioè?- chiese lui. Non riusciva a capire.
-
ChibiUsa?- tentò nuovamente lei.
-
ChibiUsa si ferma da noi?- domandò sorpreso.
Usagi
quella mattina parlava per enigmi.
-
Ok…- disse solo, afferrando la mano di lui e posandosela sul ventre ancora
piatto - Capito ora?- sussurrò lei.
-
Vuoi dire che…- iniziò lui - avremo un bambino?- concluse lui commosso.
-
Magari…- rispose lei chiudendo gli occhi.
-
Non capisco…- ammise Mamoru sconcertato.
-
Avremo ChibiUsa…- disse lei sorridendo felice.
-
Sei incredibile… Ma ti amo… Dio solo sa quanto…- disse baciandola dolcemente.
Haruna
si svegliò di scatto, ed il suo primo pensiero volò a Marcus.
Si
guardò attorno spaesata. Poi si ricordò della battaglia appena passata.
Lentamente
si alzò dal letto e camminò incerta verso la porta. L’aprì e fu accecata dalla
luce del sole che inondava la stanza.
Quando
riuscì ad abituare gli occhi alla luce si guardò intorno. Quattro ragazze erano
sedute attorno al tavolo di casa Chiba. Parlottavano, ridacchiando di tanto in
tanto. Non si erano ancora accorte di lei.
Decise
di annunciasi, ma Luce fu più veloce.
-
Mammina! Sei sveglia!- gridò la piccola correndo incontro alla donna appoggiata
allo stipite della porta.
-
Haruna!- dissero le quattro voltandosi verso la donna.
-
Haruna…- disse una voce maschile roca ed alquanto stanca.
La principessa si voltò
lentamente e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
-
Marcus…- sussurrò lei vedendo il marito sedersi a fatica sul divano.
Gli
andò incontro, i suoi passi erano dapprima incerti, ma poi acquisirono la
sicurezza di sempre. Abbracciò Luce e si avvicinò al marito che non vedeva da
quasi un anno.
Era
durata troppo quella battaglia ed aveva coinvolto molte persone innocenti.
-
Haruna… Tesoro mio…- sussurrò lui abbracciandola con tutto l’amore che provava.
-
Marcus…- bisbigliò lei, prima di scoppiare a piangere.
-
Meglio togliere il disturbo…- disse Ami a voce bassa.
- Un
attimo Ami… sono così dolci…- le rispose Minako osservando i due abbracciarsi.
-
Minako ha ragione…- le fecero eco Rei e Makoto.
-
Beh… sì, sono davvero molto teneri…- dovette ammettere la guerriera di Mercurio
osservando i due baciarsi dolcemente.
Verso
mezzogiorno, Usagi e Mamoru uscirono dalla loro camera.
- Ci
stavamo preoccupando…- disse Rei appena i due entrarono nella sala.
- La
solita simpatica…- disse facendole la linguaccia.
-
State bene?- chiese Mamoru rivolto ad Haruna e Marcus.
-
Sì… Grazie Mamoru… E grazie anche a te Usagi…- disse Haruna abbracciando prima
il fratello e poi la cognata – Ma tu non dovevi… potevi far male alla piccola-
sussurrò poi preoccupata.
-
Quella piccola peste farebbe di tutto pur di nascere… e poi non potevo star li
senza far nulla… Non me lo sarei mai perdonata!- disse con trasporto Usagi.
-
Scusa, tu lo sapevi? – chiese Mamoru sgranando gli occhi.
- Certo!- rispose Haruna
riacquistando in pochi attimi tutta la sua grinta – Credo che tu sia l’unico
che non l’abbia capito subito. Ma dove vivi?
- E perché non me l’hai
detto? – chiese indispettito l’altro.
- Perché mi piaceva l’idea
di conoscere un segreto alle spalle del mio fratellone impiccione! – e gli fece
una linguaccia giocosa.
- Brutta insolente io..-
iniziò a dire Mamoru ma Usagi lo bloccò appena in tempo.
- Scusate.... Quale
piccola?- chiese Minako, che aveva capito qualcosa.
- Io
ed Usagi avremo un bambino…- rivelò Mamoru dopo aver abbracciato la moglie.
Le
quattro corsero ad abbracciare la futura mamma, sommergendola di baci, abbracci
e domande.
-
Sono sempre così?- chiese Haruna rivolta al fratello.
- A
volte anche peggio…- bisbigliò in risposta.
- E
voi cosa contate di fare? Vi fermate nel XX secolo? Ormai Mirror è distrutto…-
chiese gentilmente Mamoru.
-
Non so… io…- disse lei guardando il marito.
- Se
Haruna e Luce sono d’accordo… Ho sempre amato la Terra…- disse l’uomo
sorridendo.
-
D’accordo allora… Ci fermeremo qui…- confermò Haruna avvicinandosi al marito.
- Ti
amo Haruna… Grazie per aver creduto in me…- disse lui
- Ti
amo Marcus… E ti amerò per sempre…- rispose lei.
I
mesi passarono e Marcus aveva trovato lavoro presso la polizia del quartiere.
Tutto
procedeva per il meglio, salvo le voglie che coglievano Usagi nei momenti meno
opportuni e costringevano il povero Mamoru ad uscire a tutte le ore.
Casa
Chiba - 29.06.XXX ore 23.30
-
Cosa c’è Usako? Stai poco bene?- chiese Mamoru vedendo la moglie tornare a
letto.
-
Mamo-chan? Credo che sarebbe meglio andare all’ospedale…- ammise la ragazza,
cercando di restare calma.
-
Perché?- chiese lui osservando la donna che amava.
- Mi
si sono rotte le acque…- sussurrò imbarazzata.
- O
cavoli!- disse lui balzando in piedi. Si vestì a tempo di record e prese la
valigia che la moglie aveva preparato un mese prima.
Afferrò
le chiavi dell’auto ed uscì di corsa.
Usagi
si avvicinò all’armadio e mise l’abito premaman rosa e si avviò alla porta.
Il
rumore dell’auto di Mamoru la fece andare alla terrazza.
-
Mamo-chan!- urlò lei, accorgendosi in quel mentre che il marito stava andando
all’ospedale senza di lei.
Rassegnata,
tornò in casa e suonò il campanello all’appartamento accanto.
Marcus
comparve sulla porta e la osservò stralunato.
-
Mamoru mi ha dimenticata a casa… mi puoi accompagnare in ospedale?- chiese in
un sussurro.
-
Certo! Prendo le chiavi ed avviso Haruna! - disse lui entrando in casa e
recuperando le chiavi - Sta per nascere la bambina!- urlò Marcus.
-
Arrivo! - gridò Haruna trafelata, raggiungendoli.
-
Possiamo andare...- disse Marcus, dopo aver chiamato l’ascensore.
Dopo
dieci minuti d’auto giunsero in ospedale. Mamoru stava spiegando ad
un’infermiera inflessibile che sua moglie era stata rapita.
-
Mamo-chan?- lo chiamò Usagi avvicinandosi.
-
Usako!- disse lui abbracciandola.
- E’ suo marito?- chiese l’infermiera non del tutto convinta.
-
Sì… Mi si sono rotte le acque…- spiegò Usagi, mentre l’infermiera la caricava
su una sedia a rotelle.
-
Avvisa le ragazze!- gridò Usagi prima d’esser portata via.
-
Mamoru? Hai avvisato le ragazze…?- domandò Haruna dopo un’ora.
-
Cosa?- chiese Mamoru tornando al presente.
-
Meglio che lo faccia io… povero il mio fratellone... in poche ore gli si é
annacquato il cervello! - disse la sorella prendendo il cellulare.
Ospedale
Civile di Tokyo - 30.06.XXX ore 05.47
Un’infermiera
entrò nella sala d’attesa e si guardò attorno stupita.
- Il
Signor Chiba?- domandò osservando gli unici due uomini.
-
Io!- quasi gridò Mamoru.
- Ha
avuto una splendida bambina… E’ lunga 51 centimetri e pesa 3,650 chili… Sua
moglie ha chiesto di lei…- disse la donna sorridendo - Ehi!- sibilò subito dopo
vedendo il ragazzo correre via - Non gli ho detto il numero della stanza… Siete
con lui?- domandò la donna vedendo le sei persone che l’ascoltavano attente.
-
Sì… Ci può dire il numero di stanza?- chiese Ami parlando per tutte.
-
Stanza numero 12…- disse sospirando avvilita.
-
Grazie…- risposero andando verso la stanza indicata.
Usagi
era distesa sul letto e tra le braccia teneva un fagottino rosa, con pochi
capelli rosa confetto.
-
Mamoru?!- domandarono sorprese le ragazze appena entrarono.
-
Già… Pensavate che non sapessi dov’era mia moglie? - chiese lui soddisfatto.
-
Hai aperto tutte le porte fino a che non mi hai trovato…- borbottò la donna
aprendo gli occhi.
-
Dettagli…- rispose - Non è un amore?- chiese rivolto a tutti.
-
Diverrà una bellissima principessa…- disse Haruna stringendosi a Marcus.
- E
tu? Quando conti di ammetterlo?- sussurrò lui accarezzandole il ventre
leggermente arrotondato.
-
Ammettere cosa?- bisbigliò lei sbirciandolo.
-
Che Luce avrà presto un fratellino…- rispose lui.
-
Oppure una sorellina…- ritorse lei.
- Ti amo Haruna…- disse lui baciandole la tempia.
- Ti
amo anch’io Marcus…- rispose lei offrendogli le labbra.
Finalmente
sarebbero stati tutti e quattro insieme…
Nessuno
avrebbe diviso quell’amore che aveva unito quelle due coppie…
Nessuna
profezia avrebbe mai più minacciato nessun amore…