
Già da un po’ sul mio computer c’è un virus. Per lo più accende e spegne il computer senza il mio consenso, ogni tanto nasconde i miei file in giro per varie cartelle e spesso accende la webcam senza il mio permesso. Ma soprattutto ha la brutta abitudine di voler chattare con me.
In
realtà quello che infesta il mio
computer non è un vero e proprio virus, è un
dannatissimo hacker che ha deciso
di rompermi le scatole. Non passa giorno che non mi costringa a
mettermi al
computer e a seguire i suoi discorsi. Se non accondiscendo ha
già più di una
volta dato prova di potermi incasinare completamente il computer,
resettarmelo
o peggio: sommergermelo di video porno. È una vera seccatura
ma non sono
riuscito a trovare nessuno in grado di togliermelo dai piedi, appena il
mio
computer si connette lui riesce a superare ogni firewall o come cavolo
si
chiama e a tornare ad infestarmi il pc. La mia fortuna è che
non è una persona
tremenda. Scrive molto veloce, tanto che spesso non riesco a stargli
dietro, ma
sembra una persona intelligente. Per quanto ne ho capito, oltre ad
essere un
mago dei computer è anche un grande appassionato di God of
War, Assassin’s
Creed, Infamous e altri giochi che pure a me piacciono un casino,
è bravo in
qualsiasi cosa competa la meccanica, la scienza e la chimica, a scuola
è una
specie di secchione e mangia pizza o hot dog ogni sera. Detto questo io
non ho
mai potuto fare a meno di pensare ad un ciccione occhialuto ma poi ho
scoperto
che è stato capitano della squadra di calcio della sua
scuola mentre adesso va
solo molto spesso in piscina, oltre a tirare d’arco,
costretto da un suo
cugino. Non riesco a capire se mi stia prendendo in giro riguardo agli
sport
che pratica oppure dica la verità. Un tipo del genere
potrebbe sembrare essere
venuto fuori da qualche manga: intelligente, lui si definisce molto
bello,
bravo negli sport e anche simpatico, a volte. Peccato che il suo
passatempo
preferito sia infestare il mio computer e rompermi le scatole! Di
solito quando
il mio computer si accende so che in pochi minuti arriverà
il suo primo
messaggio. E il primo messaggio è sempre lo stesso da quando
ha iniziato ad
introdursi nel mio computer. Non è un
“ciao!” oppure un “come stai?”
Quelli
sarebbero troppo anonimi e scontati! Il suo primo messaggio
è sempre:
Hacker:
Sai
chi sono?
Mi
siedo al computer e digito le
solite due lettere
_Niko_:
No
Naturalmente
lui intende se conosco la sua vera identità, se so chi
è davvero Hacker, chi si
nasconda sotto questo pseudonimo, ecc.
Hacker:
Sei
proprio stupido! =)
Alle
volte sa essere davvero carino e gentile, tanto che mi verrebbe voglia
di
prenderlo a calci in culo!
_Niki_:
Grazie,
non è la prima volta che me lo dici…
Hacker:
Che
hai fatto oggi di bello?
_Niki_:
Università
e poi sono tornato a casa
Hacker:
Che
noia!!!
_Niki_:
Tu
che hai fatto?
Hacker:
Stessa
cosa! =)
Idiota
rompicoglioni! Mi passo una mano fra i capelli esasperato
_Niki_:
Avevi
qualcosa in particolare da dirmi?
Hacker:
No,
avevo solo voglia di chattare con te
_Niki_:
Allora io studio domani ho un esame
Hacker:
Va
bene volta la webcam però!
Ecco
un'altra cosa di Hacker che succede tutte le volte: quando non ho
voglia di
chattare mi chiede di voltare la webcam, che ho preso
l’abitudine di tenere
puntata contro il muro, e di puntarla verso di me. Non ha mai ammesso
apertamente perché vuole che lo faccia, ma visto che
è gay, ammesso in una
discussione da lui stesso, temo che si facia delle seghe guardandomi.
Ho sempre
trovato la cosa è un po’ disgustosa ma visto che
non mi ha mai chiesto di fare
nulla di compromettente, come svestirmi e masturbarmi pure io davanti
alla
telecamera, sopporto e cerco di pensarci il meno possibile. Giro la
telecamera
e faccio posto sulla scrivania per appoggiarci i libri, mentre mi metto
gli
occhiali da lettura incrocio le gambe, anche se sono seduto sulla
sedia, e tiro
fuori la matita per scrivere appunti. So di avere una pessima postura
quando
studio e spesso mi dicono che rischio la scogliosi se non imparo a
mettermi
seduto bene ma non posso farci nulla. Sto troppo comodo con le gambe
incrociate! Ho anche la brutta abitudine di tenere i fogli su cui
scrivo
inclinati e per seguire quello che sto scrivendo inclino la testa di
lato e mi
avvicino al foglio
Hacker:
Sembri
un gufo! XD
Leggo
il messaggio e sorrido. Effettivamente non è il primo che me
lo dice
Hacker:
Ma
stai davvero comodo in quella posizione?
_Niki_:
Si
A dire
il vero dopo 6 o 7 ore mi viene il torcicollo e mi si irrigidiscono
tutti i
muscoli delle spalle e della schiena, però per meno tempo
stare in questa posizione
mi è comodissimo
Hacker:
Contorsionista!
=9
_Niki_:
Imbecille!
Arrossisco
e torno a studiare, anche se mi scappa un sorriso. Scrivo cinque intere
pagine
di appunti e altre tre di schemi, oltre ad aver sottolineato sul libro
almeno
tre capitoli. La mia testa fuma, ho davvero bisogno di una pausa.
Appoggio la
matita e prima di riuscire ad appoggiare le dita sulla tastiera mi
arriva un
nuovo messaggio
Hacker:
Finito?
Sorrido
e scuoto la testa.
_Niki_:
No.
Pausa. Vado a farmi un the!
Hacker:
Io
ti aspetto qui =)
_Niki_:
Lo
so -.-‘
Dopodiché
mi alzo e scendo al piano di sotto per farmi un bel the caldo, anche se
sono
molto indeciso fra un the russo nero e l’Earl Gray, alla fine
decido che è
meglio il the verde che aiuta la concentrazione e rilassa i nervi.
Torno in
camera mia e accendo la musica sul computer mentre bevevo il primo
sorso di
the. Hacker non scrisse niente e per un attimo mi sembra strano, magari
è
andato via. Però di solito me lo dice quando si allontana
dal computer.
_Niki_:
Sei
ancora lì?
Aspetto
che mi risponda bevendo un altro po’ di the e quasi mi
strafogo quando mi
arriva il suo messaggio di risposta
Hacker:
Mi
ero incantato a guardarti bere… mi piacciono troppo le tue
labbra…
mi sta sulle palle la tua tazza! Perché lei può
toccare le tue labbra e io no?
T^T
_Niki_:
Cretino!!!
Arrossì
completamente e appoggiai la tazza irritato. Tutt’a un tratto
mi è passata la
voglia di the. Riprendo la matita e il libro, deciso ad ignorare Hacker
che
continua a scrivere a raffica. Stufo dalla musica che mi avverte di
aver
ricevuto un messaggio rialzo lo sguardo e leggo
Hacker:
Non
ti arrabbiare! Ho detto solo quello che pensavo!
Hacker: Non mi
ignorare!
Hacker:
Hey! Ti
ho detto di non ignorarmi!
Antipatico!
Hacker:
Dai!!!
Non ti incazzare! Sai che non mi piace vederti con il broncio!
Hacker:
Rispondimi
altrimenti continuo a mandarti messaggi a raffica!
Hacker:
Niki!!!
Dai rispondimi!
Hacker:
Rispondimi!
Ce
n’erano almeno altri 10, tutti simili. Sospirando sorrisi
alla webcam e gli
risposi
_Niki_:
Va
bene ti ho risposto ma adesso basta che devo studiare
Hacker:
Avevi
detto che facevi una pausa!
_Niki_:
L’ho
già fatta
Hacker:
Falla
più lunga, ho voglia di chattare con te!
_Niki_:
Ho
ancora un altro capitolo da studiare. Ho quasi finito, aspetta solo
un po’
Hacker:
>=(
Va bene ma non ci mettere troppo!
Sorrisi
e mi rimisi al lavoro. Praticamente alla fine del capitolo Hacker mi
mandò un
altro messaggio ma gli feci segno di aspettare. Finì il
capitolo, scrivendo gli
ultimi appunti e mi lasciai per un attimo andare sfinito.
Più tardi avrei
ripassato il tutto, magari prima di andare a letto ma adesso ero solo
contento
di aver finito. Mi rimisi dritto e lessi il messaggio di Hacker
Hacker:
Vorrei
stare lì con te
Rilessi
un paio di volte quelle lettere e pensai seriamente a cosa rispondergli
_Niki_:
Non
so neppure chi sei…
Anche
Hacker ci mise parecchio tempo a rispondermi
Hacker:
In
realtà noi ci conosciamo…
Mi
feci più attento sperando che aggiungesse qualcosa ma non lo
fece così gli
mandai un messaggio io
_Niki_:
Sei
per caso un mio compagno di corso?
Hacker: Di alcuni
corsi
Di
solito Hacker non rispondeva domande così dirette ma oggi
sembrava in vena e mi
rispose e io non potevo lasciarmi sfuggire
l’opportunità
_Niki_:
Quali
corsi?
Hacker: Top secret
Era
la sua risposta tutte le volte che mi avvicinavo troppo a scoprire la
sua
identità. Provai a fargli un'altra domanda
_Niki_:
Ci
siamo mai parlati?
Hacker:
Un
paio di volte…
Sempre
vago! E sfortunatamente io non parlavo mai molto con le altre persone
al di
fuori del mio gruppo di amici. La sua risposta non mi restringeva il
campo di
molto
_Niki_:
Conosci
i miei amici?
Hacker:
Tutti
di vista, perchè stavano intorno a te…
_Niki_:
Come
sei?
Hacker: Cioè? @.@
_Niki_:
Come sei
d’aspetto?
Hacker:
Stiamo
giocando ad “Indovina chi”? XD
_Niki_:
Perché
no?
Sorrisi
involontariamente e gli feci la prima domanda
_Niki_:
Hai
la barba?
Hacker:
Se
non me la rado…
_Niki_:
-.-‘
rispondi con un si o con un no
Hacker:
XD Così è più divertente!
_Niki_:
Va
bhè lasciamo stare… Porti gli occhiali?
Hacker:
Non
sono orbo come te!
_Niki_:
Io
non sono orbo!
Hacker:
E
allora ti metti gli occhiali solo per farmi arrapare? Tranquillo che
anche senza sei splendido!
Arrossì
violentemente e mi tolsi gli occhiali da lettura che avevo dimenticato
di avere
ancora sul naso
_Niki_:
Dai
rispondimi seriamente e smettila di fare il cretino!
Hacker:
Va
bene… altre domande o hai già scoperto
(finalmente) chi sono?
_Niki_:
Colore
dei capelli?
Hacker:
Ma
non dovevo risponderti solo con un si o con un no? XD
_Niki_:
Pignolo!!!
Sei moro?
Hacker:
No
_Niki_:
Biondo?
Hacker:
Si
=)
_Niki_:
Occhi?
Hacker:
Si,
ne ho addirittura due! XD
_Niki_:
-.-‘
Intendevo il colore imbecille!
Hacker:
Verdi
=)
Pensai
per un attimo a chi nei corsi che frequentavo aveva i capelli biondi e
gli
occhi verdi,
ma
non mi venne in mente nessuno in particolare
_Niki_:
Altezza?
Hacker:
Non
mi misuro più dalle elementari, comunque allora ero 1m e 25cm
_Niki_:
-.-‘
sei inutile! Dimmi circa quanto sei alto! 1.80? 1,70?
Hacker:
…
mmm… mi avvicino al metro e 90
_Niki_:
Cavolo!
Dannazione
mi superava, io arrivavo a fatica a 1.85! Pensai a quanti biondi con
gli occhi
verdi di quasi 1 metro e 90 ci fossero nei miei corsi e mi accorsi non
me ne
veniva in mente neppure uno. Forse mi stava solo prendendo in giro
_Niki_:
Sei
davvero così? Io non riesco a ricordare neppure un ragazzo
che
combaci alla tua descrizione…
Hacker:
Non
mi credi?
Stavo
per rispondergli ma lui mi mandò velocissimo un altro
messaggio che mi lasciò
per un attimo interdetto
Hacker:
Vuoi
vedermi?
Rilessi
quelle due parole almeno 10 volte e quando gli risposi le mani mi
tramavano
_Niki_:
Si
Hacker:
Aspetta
solo un attimo…
I
seguenti furono i 5 minuti d’orologio più lunghi
della mia vita. Stavo per
vedere Hacker in volto. Stavo per scoprire chi era. Ero elettrizzato e
non
sapevo bene cosa aspettarmi. La mia immagine di lui era cambiata
così tante
volte e in così tanti modi che ormai per me Hacker era solo
un immenso punto
interrogativo. Quando mi si aprì la finestra della sua
webcam sobbalzai per la
sorpresa. La prima cosa che vidi fu un muro bianco con un grosso poster
degli
AC/DC attaccato e poi un letto mezzo sfatto. Di Hacker non
c’era traccia. Poi
anche lui entrò nell’inquadratura e non sapevo
bene se ridere, sbuffare oppure
soltanto lasciare perdere. Decisi che era meglio lasciare perdere e
concentrarmi su Hacker per ricordare ogni dettaglio, in caso lo avessi
incontrato all’ateneo. Aveva il viso coperto per
metà da una maschera nera ma i
capelli erano davvero biondi e gli scendevano leggermente mossi fino
alle
spalle. Data la bassa risoluzione della sua telecamera e dal fatto che
era
parecchio lontano dall’obbiettivo non potevo dire se avesse
davvero gli occhi
verdi. Se ne stava a petto nudo in piedi davanti alla webcam,
sfoggiando un
sorriso strafottente, sapendo di avere un corpo invidiabile. Aveva un
tatuaggio, un tribale nero, sul costato destro. E, per fortuna, aveva
avuto la
decenza di mettersi i pantaloni, anche se il bottone era slacciato e la
zip
leggermente abbassata dandomi modo di vedere che portava mutande nere
con una
scritta bianca sull’elastico. Dovevo ammettere che era un
gran figo. Però non
ero ancora convinto che fosse lui. Poteva benissimo essere un suo
amico, oppure
un qualche video trovato in internet e messo al posto
dell’immagine della
webcam. Hacker si voltò e cercò qualcosa sul
letto. Aveva anche una bella
schiena, con muscoli delineati come su tutto il resto del corpo, e
anche il
culo era davvero bello. Quando tornò a guardare la
telecamera sorrideva ancora
di più, l’aveva fatto apposta per mostrargli anche
il suo lato B. Teneva però
in mano anche qualcos’altro: un minuscolo auricolare nero di
ultima generazione
che si mise all’orecchio. Le sue labbra si mossero ma io non
sentì nulla. In
fretta e furia presi le mie cuffie con microfono e le collegai al
computer.
Intanto Hacker si era seduto, aspettando pazientemente che finissi. Si
era
messo in modo da continuare ad essere completamente
nell’inquadratura,
accavallando le gambe e posando le mani sullo stomaco, in una posizione
che
risultava rilassata per quanto fittizia. Trovai finalmente il giusto
spinotto
nel computer e mi tornai a sedere anch’io, continuando a
chiedermi che cavolo
fosse quel tizio, se fosse davvero Hacker oppure se era tutto uno
scherzo
Hacker:
Sai
chi sono?
La
voce di Hacker mi colpì profondamente. Mi fece provare un
brivido per tutta la
schiena. Era davvero una voce sensuale e aveva anche uno strano accento
appena
accennato che la rendeva incredibilmente sexy. Per me Hacker era sempre
stato
senza voce, muto, scoprire che persino la voce era così sexy
mi fece
sinceramente un certo effetto fra i pantaloni, di cui mi vergognai
parecchio. Ma
come diavolo avevo fatto a non accorgermi di un ragazzo del genere.
Cristo
Santo! Aveva persino detto che ci eravamo parlati, perché
diavolo non mi
ricordavo di lui?
_Niki_:
No
Gli
risposi e mi tremava la voce. Lui sospirò e
lasciò cadere la testa indietro
sullo schienale
Hacker:
Dio
mio! Non ti riesci proprio a ricordare di me?
_Niki_:
No
mi dispiace
Hacker
ritornò a fissare la telecamera, che evidentemente era anche
davanti allo
schermo del suo computer
Hacker:
E
dire che io mi ritenevo anche un gran figo! Uno che non passa mai
inosservato… Mi stai smontando il morale lo sai?
_Niki_:
Scusa
Dio
che conversazione assurda che stavamo avendo! Hacker sorrise ancora e
scosse la
testa
Hacker:
Va
bene, tanto a me non interessa essere notato dagli altri… mi
farebbe
piacere che tu però ti accorgessi di me invece di continuare
ad ignorarmi!
_Niki_:
Ti
ho ignorato?
Hacker:
Dal
vivo praticamente si
_Niki_:
Mi
dispiace
Rimasi
un attimo a pensare alle sue parole e aggiunsi
_Niki_:
Quando ti ho
ignorato?
Hacker:
Eravamo
a mangiare fuori, tu con i tuoi amici, io con i miei. Ti ho
salutato perché ti avevo riconosciuto. Tu mi hai guardato,
hai fatto una faccia
della serie “chi cavolo è questo?” e poi
ti sei voltato e non mi hai più
guardato
_Niki_:
Non
me lo ricordo
Hacker:
Me
lo ricordo bene io. E poi una sera in discoteca, al Kalton’s,
ti ho
salutato al bancone del bar, tu mi hai sorriso e sei stato un
po’ lì con me ma eri
ubriaco e uno dei tuoi amici ti ha sequestrato dopo poco per farsi
aiutare a
fare non so bene cosa…
_Niki_:
Da
ubriaco io non mi ricordo mai nulla, mi dispiace
Hacker:
E
poi un’altra volta stavi correndo fuori dall’ateneo
e mi sei venuto
addosso con la stessa finezza di un giocatore di rugby e mi hai buttato
per
terra. Mi hai urlato che ti dispiaceva ma non ti sei fermato neppure
mezzo
secondo
_Niki_:
Ti
ho trattato davvero da schifo, scusa
Ero
sinceramente imbarazzato, non avevo la minima idea di essere stato
così
maleducato con quel ragazzo. Stavo sinceramente cercando di ricordarmi
di lui
ma non ci riuscivo proprio per niente, eppure era proprio splendido!
Come avevo
fatto a non notare un tizio del genere?
Hacker:
Tutto
apposto… io ti ho rotto le scatole per mesi sul computer,
possiamo ritenerci pari
Gli
sorrisi quasi involontariamente
_Niki_:
Pari
Hacker:
Immagino
che tu abbia però ormai capito che mi sono innamorato di te
Hacker
sorrideva tranquillissimo mentre io ero più rosso di un
pomodoro. Certo, l’avevo
immaginato, però sentirselo dire era tutta
un’altra questione
_Niki_:
Si
Hacker:
E
tu?
La
prima cosa che pensai fu: “Cavolo, e adesso che gli
rispondo?” Era la prima
volta che lo vedevo dal vivo, era la prima volta che ci parlavo davvero
e
dovevo già dirgli se mi ero innamorato di lui? A scrivere al
computer sono
tutti bravi, c’è meno rischio rispetto al parlare
direttamente faccia a faccia,
ma ormai era parecchio tempo che chattavamo e non mi era mai parso che
mi
dicesse delle cretinate quando era serio.
_Niki_:
Non
lo so
Rispondergli
in tutta sincerità mi sembrava l’idea migliore.
Hacker sorrise
Hacker:
Capisco…
comunque me la dici una cosa?
_Niki_:
Se
posso…
Hacker:
Per
lo meno il mio corpo ti
piace?
_Niki_:
Si
Hacker:
Sicuro?
_Niki_:
Vuoi
sentirti dire che sei un gran figo?
Hacker:
Scusami
se sto cercando di risanare il mio orgoglio ferito dal fatto
che tu non ti accorgi minimamente di me!
_Niki_:
Sei
splendido
Sorrisi
e lo dissi con tutta la sincerità di cui ero capace. Hacker
sorrise malizioso
Hacker:
Ripetilo
_Niki_:
Sei
splendido
Hacker:
Anche
tu non sei male
Irritato
mi tolsi le cuffie e feci per andarmene. Hacker saltò su
dalla sua sedia e
venne incontro alla telecamera. Le sue labbra si muovevano ma non
riuscivo a
sentire cosa diceva. Sorrideva leggermente lo stronzo, convinto che
sarei
tornato a parlargli, e per ripicca io decisi che era ora di uscire a
fare un
giro. Gli scrissi una sola parola
_Niki_:
Esco
Poi
girai la telecamera verso il muro e uscì dalla stanza,
chiudendola a chiave.
Con la coda dell’occhio vidi Hacker che trafficava con la
tastiera, al mio
ritorno mi sarei ritrovato la chat piena di suoi messaggi ma ora avevo
una cosa
molto importante da fare.
Tornai
a casa che erano le 11 di sera. Buttai le chiavi della macchina sul
tavolo del
salotto dove erano ammucchiare anche tante altre cianfrusaglie di mia
madre e
andai a bere. Ero tornato all’università quel
pomeriggio e grazie alla mia grande
amicizia con una delle ragazza dell’archivio, che era stata
anche una mia
fidanzata quando ancora non avevo capito i miei stessi gusti sessuali,
mi ero
fatto dare i curriculum scolastici dei ragazzi che frequentavano gli
stessi
corsi a cui andavo io. Se ci avessero beccati saremmo andati tutti e
due in
galera ma scoprire chi era Hacker ne valeva largamente la pena.
Salì in camera,
controllai che la webcam fosse ancora puntata verso il muro e iniziai a
scandagliare ogni curriculum seduto sul mio letto. Era un plico
gigantesco
quello che mi trovavo a guardare, forse ci avrei messo tutta la notte
ma non
importava, l’unica cosa importante era scoprire chi era
Hacker. Verso le 6 e
mezza del mattino, ora in cui io normalmente starei ancora dormendo
alla grossa
trovai il giusto curriculum. E per un attimo il mio cuore
sembrò non funzionare
più. Possibile che fosse davvero lui? Guardai quella foto in
bianco e nero
intensamente. Dio, non poteva essere davvero lui Hacker! Sarebbe stato
troppo…
eppure tutti i dati combaciavano su quello che sapevo di lui. Mi misi
al
computer trovando un’infinità di messaggi di
Hacker ma decisi che li avrei
letti in seguito e, con le dita tremanti scrissi tre parole
_Niki_:
So
chi sei
Ma poi
mi corressi e gli mandai un altro messaggio
_Niki_:
Penso
di sapere chi sei
Non mi
aspettavo che mi rispondesse subito. A quell’ora infame era
sicuramente a letto
e invece dopo neppure 2 secondi si accese la finestra della sua webcam.
Adesso era
seduto proprio davanti al computer, così che lo potevo
vedere solo fino alle
spalle. Si era messo una maglietta ma sembrava sul punto di rompersi
dato
quanto era aderente ai suoi muscoli e portava ancora quella dannata
maschera
Hacker:
Sai
chi sono?
Me lo
chiese senza staccare gli occhi dallo schermo, digitando senza guardare
la
tastiera
_Niki_:
Penso
di si
Prese
il suo auricolare e mi fece segno di fare altrettanto
Hacker:
Chi
sono?
Riguardai
ancora il curriculum scolastico davanti a me e dissi il suo nome
fissando l’immagine
sullo schermo
_Niki_: Muzio Valentini
Hacker
rimase per un attimo fermo immobile poi sospirò e sorrise,
togliendosi la
maschera. Era lui. Era davvero lui! Non ci potevo davvero credere. Era
per caso
una candid camera? Non ci riuscivo a credere neppure io di averci
azzeccato, in
fondo lui era Valentini! Non poteva essere vero, dovevo essermi
addormentato e
quello era tutto un sogno, colpa dei miei ormoni scombussolati. Stavo
per
scrivergli qualcosa, non sapevo esattamente neppure io cosa ma lui mi
precedette
Hacker:
Ci
vediamo domani mattina alla caffetteria
E si
spense tutto.
Non
avevo dormito un accidente. L’idea che quel giorno mi sarei
incontrato con
Valentini mi aveva tenuto sveglio per quell’ora che mancava
prima dell’apertura
dell’ateneo. Ero entrato in caffetteria anche se avevo lo
stomaco rivoltato
soltanto perché non stavo più nella pelle
all’idea di incontrarlo. Non ordinai
nulla visto che stavano ancora allestendo e comunque io avevo solo un
pensiero
in mente: Valentini! Doveva per forza essere una candid camera. Lui,
davvero
lui era Hacker. Il ragazzo più figo e intelligente di tutto
l’ateneo era
davvero Hacker! Sembrava un sogno, eppure mi ero ridotto ad avere la
mano
dolorante a furia di darmi dei pizzicotti. Era tutto vero.
Muzio
Valentini era di sicuro il più bel ragazzo di tutto
l’ateneo ed era risaputo
che era pure un gay affermato eppure io non avevo mai neppure sognato
di
provarci. Lui era perfetto e io ero invece cercavo di sopravvivere fra
un esame
e l’altro. Non capivo come poteva essersi innamorato di me.
Io l’avevo notato
subito, il primo giorno di università. Quel giorno portava
un giubbino con il
cappuccio di finto pelo, tutto bianco, aveva i capelli cortissimi e
sembrava
essersi dimenticato di farsi la barba. Eppure era splendido.
L’avevo visto alla
caffetteria e mi ero incantato a guardarlo mentre sorrideva e scambiava
due
chiacchiere con la barista che, come me, già gli stava
sbavando dietro. Ora
ricordavo anche due delle tre volte in cui ci eravamo incontrati. Mi
ricordavo
benissimo quando mi aveva salutato al ristorante e la mia faccia non
era stata
affatto del tipo: “Chi e questo?” ma era piuttosto
un: “Santo Dio! Ma mi sta
salutando davvero? Davvero ce l’ha con me? Non
avrà mica notato che lo stavo
fissando da un ora con la bava alla bocca, vero?” e non era
affatto vero che
non l’avevo più guardato, semplicemente avevo
cercato di non farmi più beccare.
Ero così in imbarazzo quella volta. E mi ricordavo
distintamente quando l’avevo
investito mentre uscivo dall’ateneo, anche lì il
mio cuore e il mio stomaco
avevano fatto qualche strana giravolta al ritrovarmelo così
vicino ma in un
attacco di timidezza acuta ero scappato via. E poi mi stavano portando
via la
macchina con il carroattrezzi! Di aver parlato con lui dentro ad una
discoteca
proprio non mi ricordavo però. L’alcool mi faceva
proprio un brutto effetto! Chissà
che cose imbarazzanti gli avevo detto. Al solo pensiero mi agitavo
ancora di
più e quando me lo ritrovai di fianco che appoggiava al
tavolino del bar a cui
mi ero seduto due cappuccini quasi non feci un infarto
-Buon
giorno- mi salutò con un sorriso smagliante mentre
appoggiava la tracolla sulla
sedia di fianco a me. Era entrato dall’altra porta del bar,
quella che avevo
pensato fosse ancora chiusa a quell’ora
-‘Giorno-
risposi io più rosso di un peperone
-Treccia
o pasta vuota oggi?- mi chiese senza perdere il suo sorriso
-Cosa?-
in quel momento mi venne da pensare: “Stupidi neuroni
riuscite a mettere
insieme una frase di senso compiuto?” ma tutto il sangue
necessario al
funzionamento del mio povero cervello si era riversato sulle mie guance
e in
mezzo alle gambe
-Prendi
sempre una treccia o una pasta vuota la mattina, ti stavo chiedendo
cosa volevi
oggi?- mi sorrise e mi diede un buffetto sulla guancia
–Capisco che tu sia
stato tutta la notte a farti delle seghe pensando a me ma adesso vedi
di
svegliarti un po’… hai anche un esame
più tardi!- finalmente mi ripresi. Questo
era quel cretino di Hacker con le sue battutine sconce del cavolo e le
frasi
piene di doppi sensi
-Cretino-
gli risposi –comunque pasta- Valentini sorrise e
andò al bancone. Era
incredibile, sapeva quello che mangiavo la mattina e, toccando la tazza
del
cappuccino che aveva messo davanti a me, mi accorsi che era tepido,
proprio
come piaceva a me. Sapeva questa cavolate su di me che non avevo mai
detto al
computer e di cui nessun’altro si era mai accorto
-Da
quanto?- gli chiesi quando tornò a sedersi con una pasta
vuota per me e un
ventaglio per sé
-Soggetto,
predicato e verbo, grazie- disse lui sorridendo e azzannando la sua
pasta
-Da
quant’è che mi hai notato?-
-Bhò…
all’inizio dell’anno circa- rispose lui con
noncuranza
-Stai
scherzando?-
-No, perché?-
-Perché
non mi sembra vero-
-Hai
un culo da favola e porti sempre dei bei jeans attillati, hai attirato
il mio
sguardo… - arrossì, come diavolo faceva a parlare
così tranquillamente e essere
così porco allo stesso tempo? E poi da quando io avevo un
culo da favola? Si,
era bello ma definirlo “da favola” mi sembrava un
po’ esagerato –comunque dopo
l’esame che fai?- rimasi un attimo spiazzato dal cambio
d’argomento ma riuscì a
rispondere con una frase degna di una persona che avesse almeno la
licenza
elementare
-Non
lo so, perché?-
-Per
sapere se dopo magari ti andava di venirti a fare un giro in piazza con
me,
magari l’aria fresca aiuterà il tuo povero
cervello a mettere insieme un paio
di frasi di senso logico e non continuare a concentrarti solo con
quanto è figo
il tuo nuovo fidanzato-
-Idiota!-
sbuffai io arrossendo, allora se ne era accorto che ero ancora
scombussolato –Comunque
da quando tu saresti il mio fidanzato?-
-Da
quando hai detto il mio nome- mi rispose lui avvicinandosi al punto da
sfiorare
con le sue labbra le mie mentre parlava –ripetilo, ripeti il
mio nome Nicola
Conti-
-Muzio
Valentini- sussurrai proprio un istante prima che le sue labbra
aderissero alle
mie.
Angolo dell'autrice: Ecco ho imparato anche come si fa ad inserire un collegamento su una scritta (weeee!!!!) solite cazzate mie. Anche se dovrei partecipare ad un contest che mi scade a fine febbraio proprio in questo periodo non riesco a scrivere di storie non yaoi! Ultimamente poi stò leggendo solo manga di questo genere e quindi ogni idea che mi viene è di questo tipo.... Devo rimettermi a leggere hentai per finire quel cavolo di contest ma non ne ho la minima voglia! In pratica ho il blocco dello scrittore su tutte le storie Hentai ma per le Yaoi sono in completo fermento. Cosa interessante: questa one shot è stata scritta dalle 23.30 del 20 gennaio 2011 alle 4.00 del 21 gennaio 2011. Orario infame! E come si saranno potuti accorgere quelli che leggono le mie one shot non ho scritto poco! (9 pagine Times New Roman 12, 4.463 parole, 25.838 caratteri, spazi inclusi) perchè a me le cose corte non piacciono! I doppi sensi si sprecano nell'ultima frase.... comunque se avete voglia di recensire non mi dispiace comunque la cosa importante è che la storia vi sia piaciuta.
Il nome da cui è stata tratta la storia è Muzio (che se io fossi stata maschio e i miei genitori mi avessero chiamato così credo che appena nata gli avrei sputato in un occhio, perchè è un nome che trovo proprio brutto però il suo significato serviva) significa Muto oppure Silenzioso. Infatti Hacker alias Muzio non parla mai, chatta, quindi scrive. E lo stesso Nicola l'ha sempre pensato muto.
Detto quasto vi saluto, pubblico e mi vado a fare la doccia. Ora che avrò finito saranno le 6 del mattino e sarà sorto il sole così io mi potrò ritirare nel mio letto a dormire come un vampiro fino a quando non tramonterà di nuovo il sole. =)
Bye!!!