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Autore: Mistress Lay    24/12/2005    28 recensioni
Ballo del Ceppo. Harry è disperato e si scontra con Malfoy per il corridoio. Da lì comincia la catastrofe perchè Harry, da buon Grifondoro, ha l'insana idea di scherzare con Malfoy e Malfoy, da perfetto Serpeverde non capisce l'ironia... o sì? Una piccola shot allegra per regalo. *** Ed ecco il sequel: altre due situazioni after Ballo del Ceppo!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gryffondor's Humour - ML

Plot: Ballo del Ceppo. Harry è disperato e si scontra con Malfoy per il corridoio. Da lì comincia la catastrofe perchè Harry, da buon Grifondoro, ha l'insana idea di scherzare con Malfoy e Malfoy, da perfetto Serpeverde non capisce l'ironia... o sì? Una piccola shot allegra per regalo.

 

Notes: Salve a tutti! ^^ Qst shot è stata partorita dopo la visione del IV film (tranquilli, niente spoiler in proposito!), qualche settimana fa e con il contributo dell'album delle figurine che mi hanno regalato alla proiezione dove alcune immagini mi hanno ispirato!

È il mio regalo di Natale visto che ho deciso di aggiornare dopo Natale.

 

La dedico a tutti voi che leggete, a voi che amate come me questa coppia, a voi che siete capitati qui per caso e a voi che mi avete seguito in alcune mie fic, a voi che mi avete sostenuta e a voi che mi sopportate nonostante tutto.

 

A voi tutti che leggete:

Buon Natale!

 

Mrs Lay ^o^

 

 

.

Gryffondor's Humour (Un Natale diverso)

.

 

 

Harry camminava velocemente per i corridoi di Hogwarts sentendo, al suo passaggio, gli occhi puntati su di lui e le risatine sommesse di alcune ragazzine che erano ferme a capannello ai lati.

Harry, ormai, preso com'era dai suoi turbinosi pensieri e abituato ad attirare costantemente l'attenzione su di sè, non ci fece caso, continuando a camminare speditamente, ignaro di essere, suo malgrado, al centro dell'attenzione.

Mancavano ancora due giorni al Ballo del Ceppo che si sarebbe svolto la sera di Natale e le ragazze, o i ragazzi a prescindere, parevano in numero raddoppiato agli occhi di coloro che ancora erano sprovvisti di accompagnatore o accompagnatrice.

Harry apparteneva a quella categoria in un sottogruppo di pochi che, invece di chiedere inviti, li rifiutavano che giungessero da spaurite ragazzine dei primi anni o timide del terzo anno o aggressive degli ultimi.

A dire la verità a guardare meglio il quinto campione di Hogwarts ci si poteva realmente rendere conto di quanto fosse perennemente distratta la sua espressione o di quanto il viso potesse sembrare preso da qualche pensiero che gli desse innumerevoli problemi e che non fosse con chi aprire le danze al ballo di fronte a Hogwarts, le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang, e tutti gli altri ospiti.

- Ciao Harry! - salutò una ragazzina dalla vocina allegra e acuta. Harry non si fermò neanche ma si limitò a salutare con un cenno di capo distratto.

- Quella era carina -

Harry gettò uno sguardo confuso alla persona che stava marciando al suo fianco e di cui si era scordato l'esistenza.

- Di chi parli? -

Ron arrovesciò gli occhi, esasperato: - Quella che ti ha appena salutato! -

- Ah, già! - Harry arrossì leggermente - Non mi pareva di conoscerla -

- Harry, se continuerai così andrai al Ballo da solo! E la McGranitt non ne sarà per niente contenta: come minimo ti metterà in punizione per aver 'messo in ridicolo Hogwarts di fronte alla comunità magica!'! -

Il ragazzo scrollò le spalle e aumentò l'andatura.

- Harry! Mi vuoi aspettare?! - Ron lo afferrò per il braccio, contrariato - Ma mi stai ascoltando? -

- Certo che ti sto ascoltando! -

- E allora che mi dici? Con chi ci vorresti andare? - chiese Ron - In realtà tra noi due sei quello messo peggio! Devi aprire le danze come campione della scuola! - lo aveva detto anche in memoria del loro recente litigio prima della prima prova del torneo. Non ci teneva a litigare con lui di nuovo, ci era stato troppo male.

- Io... ecco... - farfugliò l'altro, arrossendo. Spostò lo sguardo sul gruppetto di Corvonero che si stava dirigendo verso l'aula di trasfigurazione e dal quale si notavano i capelli neri lisci e lucenti della cercatrice Cho Chang - ... non lo so - concluse precipitosamente.

Ron schioccò le labbra, trionfante: - Sei arrossito! Allora c'è veramente qualcuna che ti piace! Dai, mi dici chi è? La inviterai al ballo? -

Le guance di Harry divenne scarlatto: - Non c'è proprio nessuna che mi piace! - tecnicamente era vero - E non c'è nessuna che vorrei invitare al ballo! - tecnicamente di nuovo vero - E non sono arrossito! - falso tentativo di nascondere la bugia.

Ron capì perfettamente che Harry stava mentendo o nascondendogli qualcosa, ma non disse nulla. Ricordava che quell'estate Harry era arrossito davanti alla Chang... forse Harry l'aveva intravista prima. Decise di dargli prova della sua amicizia dandogli pergamena bianca - come diceva Dean - e non metterlo troppo in imbarazzo.

- Ascolta, questa sera, quando torneremo in sala comune, avremo tutti e due una dama, va bene? -

Harry annuì per puro riflesso.

- Ci vediamo dopo! - lo salutò Ron allontanandosi rapidamente in mezzo al corridoio. Harry, rimasto solo, riprese a camminare.

Aveva appena ricucito con Ron l'amicizia che credeva esser andata perduta con il loro primo litigio e non se la sentiva di dirgli la verità: aveva paura che Ron non potesse capire e magari tutto sarebbe sfociato in qualcosa di peggio del loro litigio.

Non poteva dirgli che era gay.

Già si immaginava i giornali con i titoli cubitali gridare all'intera comunità magica 'HARRY POTTER, È GAY' e un articolo di Rita Skeeter con la sua penna che fremeva al settimo cielo.

No, sarebbe stato davvero troppo per lui: si era già rivelato uno stramaledetto anno fin dal principio, tra la diffidenza e l'astio dei tre quarti della scuola, la Skeeter non aveva affatto contribuito con i suoi stramaledetti articoli, aveva litigato con il suo migliore amico perchè non gli credeva, non poteva sentire più Sirius...

No, l'ultima cosa che voleva in quel momento era tornare sui giornali e ricevere di nuovo tutte quelle battute dei Serpeverde, la sua vita era decisamente complicata così.

Camminò svogliatamente per i corridoi deserti, non aveva lezione quel giorno e tutti erano entrati nelle aule, così decise di trascorrere un po' di tempo da solo da qualche parte, lontano da Ron e dai suoi tentativi di 'amici come prima' e da Hermione e il suo continuo sbuffare.

Ora Hermione era di certo in biblioteca per sfuggire ai commenti privi di tatto di Ron e Ron in giro a cercarsi una dama carina per sfuggire al continuo borbottare di Hermione.

Harry cercò di immaginarsi la scena: lui che andava da Ron quella sera a dirgli 'No, nessuna accompagnatrice. Anzi, accompagnatore, perchè, sai, io sono omosessuale. Hai niente in contrario?', no, probabilmente un secondo dopo si sarebbe ritrovato Ron esanime per terra a causa di un infarto e due secondi dopo Ron in formato 'fantasma vendicativo' che gli avrebbe gridato tutto il giorno addosso... oddio, no, meglio non pensarci.

Harry era così assorto nel scacciare la visione di Ron che faceva comunella con Mirtilla Malcontenta che non faceva minimamente caso a dove stesse andando, per questo, quando scontrò contro qualcuno, cadde immediatamente a terra, preso alla sprovvista.

- Attento a dove vai, idiota! - imprecò una voce maschile.

Harry alzò lo sguardo, sentendo morire le parole di scusa dalla bocca e fissando gli occhi smeraldo al viso dell'altro ragazzo che si trovava a terra.

"Draco Malfoy! Ma che sfiga! Tutte a me!"

- Ma a che diavolo stava pensando il tuo cervello bacato, Sfregiato? - sbottò Draco Malfoy, alzandosi da terra e recuperando la borsa, lanciando al ragazzo un'occhiata furibonda.

- Non dovresti pensare ad un cervello, Malfoy, altrimenti ti prende nostalgia! - replicò sullo stesso tono Harry, imitandolo - E di certo non stavo pensando al tuo muso da furetto aristocratico! -

Draco assottigliò gli occhi, incupito, ma poi ghignò, notando che erano da soli nel mezzo del corridoio deserto: - Tutto solo soletto, Potty? Lo sarai anche al ballo, scommetto! - infierì subito dopo, godendo della situazione - Cos'è, Sfregiato, non sai come chiedere alla prescelta di andare al ballo assieme? -

Harry sentì la rabbia premergli sotto la pelle e fargli scorrere più veloce il sangue. Maledizione, per Merlino, stava pensando ai fatti suoi e ai suoi stramaledetti problemi, perchè quell'idiota senza cervello di Malfoy doveva aggiungere paglia al fuoco?

Decise di risolvere la situazione nel consueto modo da Grifondoro: ironia.

- Certo, avevo paura che non potessi giudicarmi alla tua altezza! I Malfoy non si abbasserebbero mai ad accompagnare ad un ballo un Potter, vero? - ironizzò Harry, sistemandosi la borsa sulla spalla, attendendo inconsciamente la rispostaccia di Malfoy...

"Così si sentirà in pace con sè stesso e non mi romperà più le palle!"

... che non venne.

Alzò gli occhi e vide gli occhi di Malfoy spalancati per lo stupore.

Era scioccato: - Che cosa stai dicendo? Che... che diavolo c'entro io? -

Harry sbuffò: Serpeverde! Avevano il senso dell'umorismo pari alla spiccata attitudine dei troll a ballare un lento!

Il ragazzo si sentì molto fiero di aver scelto Grifondoro, almeno un po' di sano humour lo aveva.

"Che imbecille, non capisce nemmeno quando si scherza! Ma cosa potevo aspettarmi da lui?"

Decise che sarebbe stato inutile spiegare l'ironia nelle sue parole, quindi optò per fare un'altra battuta, lasciarlo scioccato e defilarsi nel frattempo.

Sì, proprio un ottimo piano, proprio un'ottima strategia.

- È che volevo invitarti al ballo, Malfoy! È a questo che stavo pensando mentre camminavo: non sapevo proprio come dirtelo - e lo sorpassò, dirigendosi verso un luogo tranquillo molto lontano dai sotterranei e molto lontano da chiunque avesse due gambe e una voce per rompere.

Aveva quasi svoltato l'angolo quando una voce gridò il suo nome costringendolo a voltarsi. Quando si voltò si accorse che a chiamarlo era stato Malfoy.

Il grifondoro assunse all'istante un'espressione annoiata, credendo che Malfoy gli facesse un'altra delle sue domande con gli occhi sgranati: - Che diavolo vuoi? -

Malfoy stava ghignando, divertito, con le braccia incrociate al petto: - Cerca di essere elegante al ballo, Potter, e cerca di non farmi sfigurare troppo. Ho un'immagine da mantenere -

Harry lo guardò confuso, sentendo il castello perfettamente in equilibrio dentro di lui cadere: - Eh? Cosa? -

- Volevi invitarmi al ballo, no? - il ghignò del serpeverde si fece più pronunciato, come se trovasse l'intera situazione particolarmente divertente - Sii puntuale - e si girò.

Harry ci mise qualche secondo a capire le parole: - Malfoy! Idiota! Io stavo sch... - ma Malfoy l'Infame Furetto Senza Humour non c'era più, andato chissà dove.

Il suo perfetto castello della strategia perfetta era caduto completamente... le carte di cui era composto sparpagliate a terra.

- Stava scherzando - sorrise tremulo Harry, cercando di riunire due carte per riformare il castello.

Le due carte caddero rovinosamente.

 

 

*

 

 

Harry aveva preso una decisione.

La sua decisione era molto semplice e consisteva sostanzialmente nell'invitare Cho Chang al ballo.

Forse non era granchè quell'idea (già u.u ndMrs Lay) ma almeno poteva non incrementare la popolarità di cui godeva in quel momento, tra l'altro non del tutto positiva, e rimanere in buoni rapporti con Ron.

Forse non era nemmeno un comportamento da Grifondoro... ma in quel momento sinceramente la cosa migliore era invitare la Chang fingendo che tutto andava bene.

La vide uscire al cambio dell'ora dall'aula di Difesa contro le Arti Oscure accompagnata dal solito perenne gruppetto di Corvonero ridacchianti.

Harry prese fiato e coraggio per andare da lei, prenderla in disparte e farle fatidica domanda. Non era poi così difficile: - Ok, bene. - sussurrò a sè stesso per autoincoraggiarsi - Ora. Non è la fine del mondo. Devo solo andare da lei e chiederle 'Vuoi venire al ballo con me, Cho?' -

- Certo, è facile. Ma tu sei impossibilitato a farlo - commentò una voce strascicata al suo orecchio.

Harry sobbalzò, colto di sorpresa, e si accorse che a parlare era stato Draco Malfoy, che era a pochi centimetri da lui, con un'espressione infastidita sul viso pallido.

- Che diavolo ci fai qui? - sbottò sconcertato Harry, Si scostò velocemente - E che diavolo vuoi da me? -

- Da te niente, Potter. Solo, gradirei che non facessi l'idiota con il cervello mancante più di quanto già non fai. La tua stupidità a volte tocca livelli più unici che rari - ribattè sdegnoso Malfoy, con la solita smorfia sul viso.

- Senti, Malfoy, se sei venuto qui per rompermi le palle te ne puoi anche andare, oggi non è giornata! -

- Nemmeno per fare le tue abituali idiozie! -

- Quello che faccio non ti deve interessare! -

- Se mi riguarda sì - concluse Malfoy annoiato - E visto che stavi per andare dalla cinesina per chiederle di essere la tua accompagnatrice, la cosa mi riguarda eccome: ti devo ricordare che l'hai già chiesto a me -

Harry stava per scoppiare a ridere alla stupidità di Malfoy: non si era ancora accorto che tutto era uno scherzo? Ma quando soppesò le parole del serpeverde sbiancò: - Ch-che hai detto? -

- Nulla, Potter, nulla - grugnì annoiato l'altro - Ma come fai ad essere così svanito? - ma prima di andarsene tentennò, nonostante l'afflusso di studenti che cominciò ad imperversare i corridoi per dirigersi a cena - Credevo che i Grifondoro fossero di parola e fossero i Serpeverde i doppiogiochisti - e se ne andò prima che Harry potesse replicare alcunchè.

Harry rimase fermò dov'era, incurante degli studenti che lo spintonavano o lo salutavano allegri, sentiva solo l'eco di quel pensiero 'Malfoy mi ha preso sul serio... Malfoy mi ha preso sul serio... Malfoy mi ha preso sul serio...'.

E ora era in un guaio. Un brutto guaio.

Occhieggiò il gruppetto delle Corvonero che ormai era scomparso, perso nella fiumara diretta in Sala Grande.

"Sono in un guaio che nemmeno mi immagino"

 

 

*

 

 

La prima cosa che Harry notò della Sala Comune non fu nè il suo migliore amico in disparte nè Ginny che lo consolava, semplicemente occhieggiò la poltrona solitaria e libera di fronte al camino e vi si fiondò.

Si lasciò cadere lì, fissando il fuoco e sperando che Sirius apparisse per portarlo via da Hogwarts: la sua vita - aveva realizzato in quel momento - era un disastro completo.

Malfoy... il Serpeverde perfetto che non capiva le battute! Maledizione a lui!

Dopo pochi minuti Ginny e Ron si avvicinarono a lui, sedendosi nelle due poltrone vicine. Ginny sembrava trattare Ron come una persona maneggia un manufatto in cristallo incrinato e dalla faccia del ragazzo se ne capiva il perchè.

- Non so cosa mi sia preso! - esclamò Ron sconvolto e pallidissimo in viso.

- Harry, va tutto bene? - chiese premurosa Ginny.

Harry annuì con espressione allampanata, totalmente affascinato dal fuoco e dalle sue mille forme. O totalmente sconvolto da qualche pensiero interno, a prescindere.

Non aveva notato l'espressione scioccata di Ron e forse nemmeno Ginny. Non si stava nemmeno accorgendo di quello che faceva nè comprendeva pienamente le domande, semplicemente era sconvolto.

Malfoy e lui al ballo ASSIEME.

Oh Merlino!

- Sicuro? - si assicurò Ginny.

- Come sono idiota! - esclamò Ron, per i fatti suoi. Evidentemente nemmeno lui aveva notato Harry e la sua espressione scioccata.

Harry annuì nuovamente.

- Come ho potuto farlo? - esclamò per l'ennesima volta Ron.

Ginny stava trattenendosi dal lanciare un incantesimo tutt'altro che animato dallo spirito fraterno al fratello maggiore - visto che la stava interrompendo dai suoi tentativi di tirar su il morale a Harry, nobile quanto assolutamente disinteressata azione... ehm... certo, basta crederci - ma si trattenne e si rivolse nuovamente a Harry: - Hai mangiato qualcosa? Hai l'aria un po' sbattuta -

Harry annuì ancora.

- Har... -

- COME MAI NON ME NE STO' MAI ZITTO? - sbottò improvvisamente Ron.

- È quello che mi chiedo anche io - soffiò indispettita Ginny.

Harry annuì ancora, fissando vuotamente il fuoco.

LUI e MALFOY.

LUI e MALFOY al ballo ASSIEME.

LUI e MALFOY... oh Godric!

Perchè aveva avuto quella stupida idea di scherzare? Perchè?

Ginny guardò i due ragazzi tradita e decise di passare ad una mossa più drastica per smuovere la situazione per Harry, perchè sinceramente Harry sembrava quello messo peggio di tutti - sempre per la vecchia storia del disinteresse... -, e allungò la mano con l'intenzione di appoggiarla sul suo ginocchio quando Hermione entrò in sala comune: - Perchè voi due non siete venuti a cena? -

Ginny ritrasse subito la mano, fissando Hermione con espressione tradita al di sotto del colore scarlatto che aveva preso in viso.

Ron esclamò: - Oh Merlino, perchè l'ho fatto? -

Harry annuì.

"E meno male che volevo nascondere tutto a Ron! Ma che cosa dirà quando entrerò in Sala Grande con MALFOY?"

Oh, per Morgana!

- Che cos'è successo? - Hermione aggrottò le sopracciglia e si sedette anche lei - Cosa c'è che non va? -

"Potrei riempire un vocabolario illustrandoti tutti i problemi che ho! E sai una cosa? Almeno un centinaio di pagine sono occupate dalla scritta: Ma chi mel'ha fatto fare di scherzare con un Serpeverde- che- non- sa- che- cos'è- una- battuta!!!"

Oh, Dio!

- Ron è stato appena bidonato da Fleur Delacour - spiegò Ginny, infastidita per l'arrivo intempestivo di Hermione.

Il fratello alzò lo sguardo che da vacuo si era fatto furioso e guardò male Ginny, che continuò: - ... e ora ha perso completamente la testa -

Hermione non potè esimersi dall'assumere un'espressione altezzosa e trionfante: - E ora Eloise Midgen ti sembra più carina? -

Ron la fissò, dimenticandosi momentaneamente di ribattere causa forza maggiore: - Hermione... tu sei una ragazza... -

- Oh, Ron! Grazie per averlo notato! Dopo quattro anni fa piacere che qualcuno se ne ricordi! - ribattè sarcastica Hermione.

- ... perchè non vieni con... -

- Ronald! Sei l'essere più insensibile che io abbia mai avuto la sventura di incontrare! - sbottò irritata Hermione - E comunque io ci vado con un altro! - arrossì e un po' per sfuggire allo sguardo sconvolto di Ron e un po' per togliersi dall'imbarazzo, si rivolse a Harry - E tu, Harry? Anche tu hai ricevuto un rifiuto? -

Harry annuì. Ron si dimenticò momentaneamente di ribattere o fare dell'ironia per borbottare 'quante cose so dei miei migliori amici'. Ginny guardò Harry sconcertata e in qualche modo tradita.

- Harry? - lo chiamò dolcemente Hermione.

A quel punto Ron si accorse che EFFETTIVAMENTE il suo migliore amico aveva qualcosa che DECISAMENTE non andava: - Stai male? -

Harry annuì.

Decisamente vero.

Maledizione, lui e la sua ironia da Grifondoro! Lo sapeva che Malfoy, da perfetto Serpeverde, non conosceva cosa fosse una battuta!

E lui era andato a scherzare sul ballo!

Poteva essere più ingenuo?

Hermione replicò: - Ma no che non sta male! È sconvolto, non vedete? Anche tu hai cercato di invitare Fleur al ballo? - Non credeva che Fleur avesse un effetto così devastante sui ragazzi... o almeno non fino a questo punto.

Harry annuì di nuovo.

Si immaginava già le espressioni e gli sguardi della Sala Grande. Si immaginava già che sarebbe stato l'argomento indiscusso. Di nuovo.

LUI e MALFOY.

E meno male che non voleva dire che era gay!

E ora?

- Ecco perchè mi ha detto di no - Ron cercò di non mostrarsi troppo avvilito al venire a conoscenza del motivo perchè Fleur lo aveva rifiutato e lo aveva fissato così male.

- Dopo che ti ha fissato come fossi una lumaca marina o qualcosa di estremamente viscido e appiccicoso! - Ginny cercò di mascherare la delusione e il dispiacere di non essere la dama di Harry.

Hermione cercò di sedare gli animi: - No, vi state sbagliando. Harry è sconvolto e annuisce senza capire realmente le domande... - Ron assunse un'espressione colpevole e Ginny si fece vicina a Harry, gentile - Che cosa non va, Harry? -

"Tutto. Va male perchè Malfoy non capisce le battute. Non poteva sorridere come una qualsiasi persona normale? Non poteva dire qualcosa di sferzante come un qualsiasi altro Serpeverde? Dovevo proprio scherzare con Malfoy?"

Accidenti, e ora cosa poteva dire ai suoi amici? Come spiegare la situazione a Ron? Come spiegarla a Sirius? Come giustificarsi? Come fingere di stare male ed essere ricoverato d'urgenza in Infermeria?

Hermione si alzò in piedi: - Lasciamolo un po' solo -

Ron e Ginny tentennarono un po', fissando Harry a disagio, poi si alzarono.

Hermione si chinò su Harry, sorridendo rassicurante: - Se non ti senti pronto a dircelo, non farlo, non ti costringeremo. Non hai mica commesso un'azione irreparabile, no? -

Harry annuì, questa volta sul serio.

 

 

*

 

 

Harry era stato il primo Grifondoro a scendere dalla Torre, la prima persona ad arrivare all'ultimo piano, fu l'ultima a scendere l'ultima rampa di scale.

Da dove si era nascosto, dietro una delle colonne, aveva potuto osservare le coppie che andavano man mano formandosi: ragazze in splendidi abiti e rosse in viso, ragazzi in gala con un gran sorriso, altre coppie, invece, giungevano direttamente formate dalle rispettive sale comuni anche se le coppie miste erano le più numerose, soprattutto con ragazzi o ragazze delle delegazioni delle scuole ospiti.

In tutto Harry era pronto per il disastro totale perchè di certo tutto questo ballo sarebbe stato un disastro.

"Di certo Malfoy starà progettando il miglior modo per mettermi in imbarazzo..." pensò tristemente Harry.

Si tormentò il papillon, a disagio.

Sapeva che Malfoy lo avrebbe messo in imbarazzo o peggio... il problema è che non capiva perchè non avesse chiesto a qualcun'altra di andare al ballo assieme - alla Chang ad esempio, o al massimo a Calì Patil... - invece di scendere due ore prima del ballo a disperarsi.

"Bè, ma se mi lascia da solo non è che mi faccia poi un grande torto..." commentò Harry "Al massimo invito Mirtilla..." represse una risata al pensiero di entrare in Sala Grande con al braccio Mirtilla Malcontenta.

Gettò uno sguardo in giro, sempre nascosto dietro la colonna, per controllare la situazione.

Ginny e Neville erano scesi dieci minuti prima, la prima con un portamento come se andasse al patibolo mentre cercava con lo sguardo qualcuno che potesse salvarla (Magari Harry... *ç* ndGinny) (Magari Voldie con un bel Avada Kedavra... ^__^ ndMrsLay_sardonica), il secondo inciampando almeno due volte nel tappeto rosso e una nei suoi piedi. Dean e Seamus erano scesi con le compagne Lavanda e Calì mentre Ron si era incontrato con la gemella di questa, Padma, nell'Ingresso - favore che aveva chiesto Seamus a Calì per il suo amico - ma nessuno dei due era molto soddisfatto - considerando sia il viso arcigno di Ron per aver perso di vista Hermione e Harry sia per il fatto che i suoi migliori amici non gli avevano detto con chi andavano al ballo mentre Padma era adirittura scandalizzata per la mise del suo accompagnatore... -.

Proprio mentre Ron e Padma entravano in Sala Grande da un corridoio fecero il loro ingresso i Serpeverde degli ultimi anni, tutti assieme, tutti con la medesima ricercatezza negli abiti e nel portamento, e la solita espressione.

A capo di loro marciava Draco Malfoy in un abito in velluto nero accanto a Pansy Parkinson, avvolta nella sua nube di seta rosa pallido.

"Ecco, lo sapevo..." Harry sentì una strana stretta al constatarlo. Appoggiò la schiena alla fredda colonna, cercando di pensare a chi poter invitare in alternativa. La scelta cadeva su qualche ragazza di Beauxbatons...

Si girò, pronto per uscire allo scoperto e cercarsi una dama quando notò che Pansy era accanto ad un ragazzo di Durmstrang e entravano ASSIEME in Sala Grande.

"Dov'è Malfoy?"

Eccolo, appoggiato alla statua della Fata dei Boschi, le braccia conserte, l'espressione fredda e contrariata, gli occhi che vagavano senza meta per poi posarsi sullo scalone.

Harry si ritrasse, sentendo il cuore battere forte.

"Che mi sta succedendo? È Malfoy, per Merlino! È lo stramaledetto Malfoy bastardo e menefreghista che mi ha reso la vita un inferno e... ora andremo al ballo assieme! Oh Godric!"

Harry si passò una mano sulla fronte, sentendo se avesse la febbre: non era da lui fare certi pensieri.

"E ora?"

Si sistemò alla meglio il vestito, nervoso, e si accorse della ragazza solitaria che scese lo scalone con un bel vestito pervinca e un'acconciatura molto curata.

"Hermione..." Harry spalancò gli occhi mentre riconosceva la sua migliore amica e li spalancò ancora di più quando Viktor Krum la raggiunse, unendosi a Cedric Diggory e Cho Chang - Meno male che non l'aveva invitata! -, Fleur Delacour e Roger Davies.

Stava fissando le coppie dei campioni e non si accorse dello sguardo insistente di Malfoy.

Si ritrasse ancora una volta, sentendosi uno stupido ad arrossire e a comportarsi così.

"Maledizione, è Malfoy!" cercò di autoconvincersi "È solamente Malfoy!"

Quando riprese il controllo di sè si affacciò e notò con rammarico la McGranitt arrivare nel capannello dei campioni e accompagnatori che prese in disparte Hermione, evidentemente, a giudicare dall'espressione che aveva, per chiedere dove fosse il 'quarto campione' perchè ormai si doveva dare inizio alle danze.

"È il momento" pensò Harry, in trappola.

Uscì dal suo nascondiglio e scese le scale.

Istantaneamente gli occhi di Malfoy saettarono sul ragazzo in abito verde bottiglia che scese le scale con passo deciso. Si staccò subito dalla statua a cui era appoggiato mentre gli occhi di campioni, accompagnatori e della professoressa fissarono Harry.

Harry per tutta la discesa non riuscì a staccare, per qualche oscuro malocchio lanciatogli, gli occhi da Malfoy.

"Perchè sto fissando Malfoy? Perchè? Oh Godric, ma che mi sta succedendo? Da quando non riesco più a staccargli gli occhi di dosso?"

Draco Malfoy, dal suo canto, lottò per non ostentare in una qualsiasi maniera il sorriso poco Malfoy che stava lottando per disegnargli un'espressione felice e lo camuffò convincentemente dietro una mano posata con la dovuta eleganza di fronte alle labbra per brevi istanti.

- Signor Potter! - solamente la voce della McGranitt lo riscosse. La donna si diresse a passo rapido verso di lui, con espressione arcigna e prese a sussurrargli - Se per colpa sua Hogwarts farà una brutta figura... -

- Mi scusi - biascicò Harry.

La professoressa si calmò un poco e lasciò perdere la sfuriata: - Va bene, sorvoliamo. Ma a quanto vedo o sua dama si è persa o è più ritardataria di lei! -

- Ehm... veramente... - Harry non riusciva proprio a dirlo tanto più che Hermione si stava avvicinando confusa e tutti lo fissavano interrogativamente. Arrossì.

- Non dirmi che non l'ha trovata! - esclamò la McGranitt a dir poco sconvolta - Signor Potter, pensavo di esser stata sufficientemente chiara... -

- Io... ecco... - Harry arrossì furiosamente, a disagio.

- Signor Potter, che cosa sta cercando di dirmi? -

- Che IO sono il suo accompagnatore - intervenne allora Draco Malfoy, reputando che se non fosse intervenuto non sarebbero mai entrati in Sala Grande. Si mise direttamente accanto a Harry, ostentando un'espressione infastidita e si rivolse a Potter - Potter! La prossima volta con calma, eh? Ti avevo detto che dovevi essere puntuale, ma i Grifondoro sono ritardatari in tutti i sensi, vero? -

Harry si sentì salire la rabbia che in aggiunta all'imbarazzo e alla forza dell'abitudine di insultare Malfoy lo fecero sbottare: - La domanda allora è: come mai non sei Grifondoro? -

- Modera i termini, Potter! -

- Non darmi ordini, Malfoy! -

- Basta voi due! - la professoressa interruppe il loro battibecco, decisamente sconvolta (era come ricevere da Piton caramelle alla fragola per intenderci ndMrs Lay) (Che c'è di male? ndPiton_intento_a_masticare_una_caramella_alla_fragola)  (-.- nulla ndMrs Lay) - Signor Potter mi potrebbe spiegare per quale strano scherzo del destino il signor Malfoy, almeno che non soffra di allucinazioni e benchè ciò sia molto probabile, ha appena affermato che è il s.u.o. a.c.c.o.m.p.a.g.n.a.t.o.r.e.? -

Malfoy strinse gli occhi a quelle parole ma aspettò la replica di Harry.

- Ehm... eh già... - Harry perse la spavalderia e arrossì - Sì. Malfoy è proprio il mio accompagnatore - concluse in fretta alla fine.

- Cel'hai fatta. Non me lo aspettavo - commentò acido Malfoy.

La professoressa, Hermione, Cedric e Cho fissarono a bocca spalancata i due, pietrificati. Roger, troppo preso dalla bellezza della sua accompagnatrice, non prestava molta attenzione alla scena. Viktor e Fleur erano educatamente perplessi.

Fleur scosse la sua bella e lucente capigliatura: - Lo discevo io che qui a Hogvàrts sono tutti stroni! -

Draco e Harry continuarono a fissarsi in cagnesco.

 

 

*

 

 

- Potter, il tuo abito fa orrore -

- Fottiti Malfoy -

- Hai i capelli aggrovigliati -

- Fottiti Malfoy -

- Sembri un selvaggio -

- Fottiti Malfoy -

- Sei ripetitivo -

- Tu sei insopportabile -

- Allora non ti eri incantato -

- Perchè invece TU non stai zitto? -

Stavano aspettando che Silente e le autorità finissero il discorso prima di entrare e i due non avevano smesso un secondo di litigare sotto lo sguardo stranito, perplesso e scandalizzato degli altri.

- Ti avevo raccomandato di essere puntuale ed elegante! -

- Io non prendo ordini da un furetto! E per tua norma e regola, io SONO elegante e puntuale! -

- Non direi -

- Se non sopporti la mia vista perchè non mi ignori? -

- Non c'è gusto se non posso rovinarti la vita -

- Perchè non sparisci, entri in Sala Grande e fai finta di non conoscermi? -

- E dartela vinta? Mai! -

- E allora smettila di lamentarti! -

- Non posso, stai malissimo! - Malfoy fece una smorfia - Ma che razza di gusti hai? Vestito verde bottiglia? -

- Intanto il vestito mi piace e poi non l'ho comprato io -

- Di certo è stata Weasley. Ci avrei scommesso - "Gusto dell'orrido..."

- Che vuoi dire? Ti avverto Malfoy, una parola e ti verso lo champagne in faccia - lo minacciò Harry.

Malfoy lo fulminò con lo sguardo: - Provaci -

- Non provo. Faccio direttamente -

In quel momento arrivò la McGranitt: - Su, disponetevi in coppie e entrate in Sala Grande - lanciò un'occhiata a Malfoy e Potter, che avevano ripreso a battibeccare.

La prima coppia era Hermione e Krum, seguita da Fleur e Roger, Cedric e Cho, chiudevano Malfoy e Harry.

Malfoy ghignò furbescamente, estrasse la bacchetta e pronunciò un incantesimo. Un attimo dopo e Harry si trovò in smoking nero, papillon bianco e scarpe nere tirate a lucido, gli occhiali scomparirono e i capelli sembrarono più disciplinati.

Ad Harry venne un colpo.

- Malfoy! Che diavolo mi hai fatto? - soffiò.

- Eri orribile - fu la quieta risposta dell'altro mentre metteva via la bacchetta - Ora sei accettabile. Mi ringrazierai -

Harry lo fissò male ma in quel momento Hermione e Krum si mossero, entrando di Sala Grande e Draco Malfoy afferrò saldamente il braccio di Harry, facendo sembrare che stessero camminando a braccetto.

Harry arrossì all'istante: - Che stai facendo? - pigolò.

- Salvo le apparenze - ghignò Malfoy - E ora sorridi -

E furono dentro.

 

 

*

 

 

La Sala Grande applaudì i quattro campioni come se niente fosse ma quando man mano la gente notò da chi era formata l'ultima coppia i sorrisi morirono lentamente sulle labbra, lasciando spazio allo stupore.

Infatti per ultimi marciavano a braccetto Draco Malfoy e il Campione di Hogwarts Harry Potter, di cui il primo sfoggiava un ghigno e l'altro un sorriso tremulo.

Faceva uno strano effetto vederli marciare assieme, così vicini fra loro, così diversi, così... cordiali. E non erano per niente male... anzi.

Se per Malfoy quello che lo contraddistingueva era il classico ghigno strafottente, per Potter - oltre alla cicatrice - era quell'espressione spaesata, ora erano gli straordinari occhi verde smeraldo, liberi dal fastidio degli occhiali.

Quando si fermarono Silente non sembrò sorpreso come Percy era immobile nell'atto di versare champagne del bicchiere di Bagman ma aveva ormai formato una vasta macchia sulla tovaglia e nel suo abito nuovo o lo stesso Bagman che aveva spalancato gli enormi occhi acquosi o Piton, che aveva assunto un'espressione del tutto scandalizzata o Moody che li fissava con tutti e due gli occhi, uno sospettoso e l'altro calcolatore o Karkaroff che aveva l'espressione di una persona che si era mangiato un Tutti i Gusti +1 al gusto di cerume vanigliato.

Mentre Silente terminava il discorso, riempiendo il silenzio nella sala, Harry assunse un'espressione sconvolta mentre realizzava che avrebbe dovuto aprire le danze. Pizzicò il braccio di Malfoy e sussurrò velocemente: - Non so ballare -

- Come, scusa? - sussurrò in risposta Malfoy, contrariato.

- Non ho la minima idea di come si faccia a non pestarti i piedi -

Malfoy gli rivolse una breve occhiata, notando il rossore sulle guance e l'espressione imbarazzata: - Non è difficile, basta che tu segua i miei movimenti. Condurrò io -

Harry non si sentì per niente rassicurato.

Lasciò vagare lo sguardo e capitò proprio sul suo migliore amico, Ron, che spostava lo sguardo sconvolto da Hermione e Krum a lui e Malfoy.

Harry si aspettò l'infarto.

Ma la musica si diffuse nell'aria e Harry si ritrovò tra le braccia di Malfoy mentre per istinto le sue stesse braccia si andarono a posizionare per il ballo.

Poi Malfoy cominciò a muoversi e Harry abbassò lo sguardo sui piedi, seguendo il lento vagare dei movimenti dell'altro ragazzo, improvvisamente, quando la musica cambiò, alzò gli occhi, sentendo i piedi muoversi da soli, senza comandi.

Incontrò gli occhi di Malfoy e si stupì nel pensare che non aveva mai osservato da vicino Malfoy.

Gli occhi erano stupefacenti: credeva fossero occhi di colore ordinario, non argentati come invece si erano rivelati essere e profondi e per niente freddi e... affascinanti.

La stessa piega della bocca non esprimeva saccenza, indifferenza, noia o altro, semplicemente era neutrale.

Solo in quel momento Harry si accorse dello sguardo di Malfoy: lo fissava intensamente, profondamente, come se volesse trapassarlo da parte a parte.

In un attimo dimenticò anche i piedi che si muovevano da soli e la musica che li comandava, dimenticò di essere in una pista da ballo e non si accorse delle altre coppie che si erano aggiunte, non si accorse dello sguardo perforante di Ron nè del cambio di musica che divenne più dolce, come un lento.

Si dimenticò di fermarsi, si dimenticò di ogni cosa.

Si scordò anche di respirare per un folle istante, quando le labbra di Malfoy cambiarono piega e sorrisero lievemente.

Un sorriso appena accennato ma che era speciale perchè inaspettato e del tutto particolare. Harry sentì subito le proprie labbra stirarsi in risposta.

- Allora i Grifondoro non sono delle teste vuote - Malfoy non lo disse con il solito tono, sembrava più che altro divertito.

- È perchè non tutti i Serpeverde non sono delle teste dure - ridacchiò Harry. Era una battuta e Draco pronunciò il sorriso.

"Allora i Serpeverde capiscono le battute..." scherzò fra sè e sè Harry.

Non dissero altro, si lasciarono trasportare dalla musica più dolce, poi più lenta, poi da un adagio. Non si fermarono ma continuarono a guardarsi negli occhi finchè al cambio di musica Draco Malfoy non si fermò: - Hai sete? - non aspettò la replica e gli prese la mano conducendolo al di fuori della ressa della pista.

Harry ebbe appena il tempo per notare Ron in fondo al salone che fissava rabbuiato di fronte a sè con Padma che si guardava attorno, contrariata prima che Malfoy gli tendesse un bicchiere di champagne dal lungo stelo. Harry lo prese, riconoscente, accaldato com'era non sentì freddo all'aria da neve che spirava dalla finestra aperta a cui erano di fronte.

- Abbiamo fatto parlare di noi - commentò leggermente imbarazzato per riempire quel silenzio che si era venuto a creare e distogliere Malfoy dal fissarlo così intensamente.

Draco alzò le spalle, indifferente: - Chi se ne frega degli altri - sembrava divertito.

Harry sorrise tristemente: era facile a dirlo ma difficile da metter ein pratica. Lui detestava la celebrità.

Draco notò un cambiamento e inaspettatamente gli alzò il mento con le dita, costringendo Harry a fissare il suo viso: - Non credevo saresti venuto oggi. Pensavo che avresti preferito trascorrere il Natale in Infermeria piuttosto che a ballare con me -

"Era quello che volevo fare" pensò Harry ma non lo disse e scosse lievemente la testa: - Io credevo che... - non finì la frase che si ritrovò le labbra di Malfoy sopra le proprie in un tocco lieve e dolce. Si staccò quasi subito, lasciando Harry rosso in viso e sopreso.

- Mi piace quando arrossisci - sussurrò Draco e le gote pallide si colorarono lievemente. Non si era trattenuto al posare le sue labbra su quelle morbide del Grifondoro. O meglio, si era trattenuto fino a quel momento, ad un certo punto la sua maschera di indifferenza era caduta, piena di crepe, e si era frantumata in mille frammenti minuscoli.

- Mi... mi hai ba-baciato - constatò Harry.

- Già - Draco aggrottò le sopracciglia, stranito da quella constatazione. Non se l'aspettava.

Harry continuò a fissarlo vacuamente: - Perchè? Tu mi odi -

- Non ti odio! - esclamò Draco alzando la voce - Ti pare che ti odio? -

- Tu mi detesti. Non sopporti la mia vista - protestò Harry, cercando di capire qualcosa del comportamento del serpeverde.

- Non è vero! - ribattè con veemenza Draco - Sono venuto al ballo con te! -

- Pensavo l'avessi fatto per mettermi in imbarazzo... - biascicò Harry. "E ci sei riuscito"

- Non volevo metterti in imbarazzo - s'imbronciò Draco - Nè scaricarti in mezzo alla Sala -

- Mi hai baciato - ripetè Harry - Che cosa significa? -

Malfoy sorrise divertito: - Sei un idiota - si avvicinò - Ti ho baciato perchè mi piaci -

- Ti piaccio? - Harry aveva l'impressione di non capire più niente e di non riuscire a fare altro che ribattere cose senza senso. Il suo cervello doveva esser andato in cortocircuito.

- Da impazzire - rassicurò l'altro.

- Oh -

Harry si fermò un attimo a pensare: Malfoy lo aveva baciato. Malfoy gli aveva detto che gli piaceva. Malfoy era maledettamente bello quando sorrideva.

"E da quando penso a questa maniera? Forse è lo champagne... forse è che Malfoy è VERAMENTE maledettamente bello quando sorride..."

- Mi aspettavo qualcosa di diverso - lo interruppe Malfoy, deluso - Non hai da dirmi niente? Non hai da farmi niente? Chessò... lanciarmi un pugno? - girò il viso come a porgere la guancia. Il cuore lo aveva già porto e la ferita di qualcosa di pungente c'era già.

Harry rise e gli schioccò un bacio sulla guancia, a sorpresa. Si sentiva estremamente felice in quel momento: - Sei un Serpeverde maledettamente interessante, Malfoy -

Malfoy ebbe l'impressione di non aver capito: - Eh? -

- Tu le battute le capisci - disse serio Harry.

- Che c'entra? -

Harry non rispose, non ne sentiva la necessità al dirgli tutte le sue elucubrazioni mentali. Si sentiva leggero come l'aria, sentiva il desiderio di saltellare, sentiva di star galleggiando a mezzo metro da terra.

Arrossì mentre avvicinava il suo viso a quello pallido dell'altro ragazzo: - Mi piaci anche tu Malfoy - solo dopo aver pronunciato quella frase si rese conto di quanto vero e dolce ci fosse in quelle parole.

Il viso di Draco si aprì in un enorme sorriso, il primo che Harry avesse mai visto su quelle labbra meravigliosamente morbide e invitanti: - E? -

- E che cosa? -

- E vuoi che ti baci? -

Harry annuì, arrossendo: - Sì, voglio che tu mi baci -

- Ogni tuo desiderio è ordine per me -

Draco Malfoy posò nuovamente le sue labbra su quelle del Grifondoro ma questa volta non fu un toccata e fuga poichè Harry schiuse leggermente le labbra. In un attimo le loro lingue si ritrovarono a duellare in concomitanza mentre il bacio diveniva sempre più profondo e intimo.

Harry bandì dai suoi sensi ogni cosa, che sia la musica o tutte le persone raccolte in Sala, che fosse il doppio sguardo di Moody o il freddo dell'aria invernale.

Sentì dal cuore una vampata di calore mai provata, come uno scoppio di energia che lo investiva, dilagando in tutto il suo corpo.

Avvertiva solo vagamente il battito forsennato del suo cuore, aveva attenzione solamente per il bacio che si stavano scambiando come se fosse dipeso da lui la vita stessa.

In quegli attimi gli sembrò che quel bacio fosse il suo appiglio di salvezza, sarebbe stato quello a cui appellarsi quando tutto gli sarebbe di nuovo rivoltato contro, sarebbe stato quello a cui si sarebbe aggrappato quando le onde della sua turbinosa vita lo avrebbero lambito senza pietà.

Sarebbe stato quello da cui partire e quello a cui tornare. Sarebbe stato con quel bacio che avrebbe ritrovato il sorriso.

Quando le loro labbra si staccarono e i loro fiati si incatenarono Harry aprì gli occhi, ritrovandosi aggrappato al collo del ragazzo mentre le braccia dell'altro lo tenevano saldamente per la vita. Il suo sguardo era profondo e illanguidito, esprimeva un calore inimmaginabile in una persona del genere che fece quasi tremare le gambe di Harry dall'emozione. Sembrava che gli stesse dicendo che era al centro di tutto il suo universo.

- Ho cambiato idea. - sussurrò Draco - Ti amo. Ti amo da impazzire -

Harry sorrise, stringendo la sua presa: - Anche io. Anche io ti amo -

Draco arrossì d'un colpo, preso dall'emozione: non si sarebbe mai aspettato che quella rivelazione che aveva tanto sognato lo rendesse così... così felice, così vivo.

Sognare ad occhi aperti era una cosa, rendere un sogno reale era un'altra.

- Non sono mai stato felice come adesso - bisbligliò con gli occhi accesi per l'emozione - È il Natale più bello della mia vita. È magico -

Harry arrossì di nuovo a quella confessione: - Qui di magico c'è solo Hogwarts - tentò di ribattere.

Draco sorrise, accondiscendente: - Ci sei anche tu. Non credevo che alla fine sarei riuscito a dirti che ti amo... non c'ero riuscito fino ad oggi grazie al tuo invito al ballo - gli accerezzò la guancia con due dita, in un gesto tentennante mentre ancora un braccio gli cingeva la vita. Temeva fosse solo un sogno, solo una mera illusione.

- Era una battuta a dire la verità - protestò Harry - Ma sono felice di averla fatta, altrimenti non mi sarei mai accorto che mi sono innamorato di te... chissà altrimenti quanto ci avrei messo - Era vero. Non avrebbe mai ammesso a sè stesso di essersi innamorato di Malfoy. Sarebbe stato innaturale.

- Lo so. Lo sapevo che era una battuta. Carpe Diem - ridacchiò Draco. Harry ringraziò di essere un Grifondoro e di avere senso dell'humour, ringraziò Draco per aver capito la battuta ed essersi distinto dall'essere un semplice Serpeverde senza senso del divertimento - Buon Natale, Harry - e si riappropriò delle sue labbra.

Harry rispose gioiosamente, stringendosi ancora di più a lui: quello era il Natale più felice della sua vita.

 

. The End .

(almeno finchè l'autrice non decide il contrario! ^__^ Nel frattempo: AUGURI e ALLA PROX!)

  
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