Plot: Ballo del
Ceppo. Harry è disperato e si scontra con Malfoy per il corridoio. Da lì
comincia la catastrofe perchè Harry, da buon Grifondoro, ha l'insana idea di
scherzare con Malfoy e Malfoy, da perfetto Serpeverde non capisce l'ironia... o
sì? Una piccola shot allegra per regalo.
Notes: Salve a
tutti! ^^ Qst shot è stata partorita dopo la visione del IV film (tranquilli,
niente spoiler in proposito!), qualche settimana fa e con il contributo
dell'album delle figurine che mi hanno regalato alla proiezione dove alcune
immagini mi hanno ispirato!
È il mio regalo di
Natale visto che ho deciso di aggiornare dopo Natale.
La dedico a tutti
voi che leggete, a voi che amate come me questa coppia, a voi che siete
capitati qui per caso e a voi che mi avete seguito in alcune mie fic, a voi che
mi avete sostenuta e a voi che mi sopportate nonostante tutto.
A voi tutti che
leggete:
Buon Natale!
Mrs Lay ^o^
.
Gryffondor's Humour (Un Natale diverso)
.
Harry camminava
velocemente per i corridoi di Hogwarts sentendo, al suo passaggio, gli occhi
puntati su di lui e le risatine sommesse di alcune ragazzine che erano ferme a
capannello ai lati.
Harry, ormai, preso
com'era dai suoi turbinosi pensieri e abituato ad attirare costantemente
l'attenzione su di sè, non ci fece caso, continuando a camminare speditamente,
ignaro di essere, suo malgrado, al centro dell'attenzione.
Mancavano ancora
due giorni al Ballo del Ceppo che si sarebbe svolto la sera di Natale e le
ragazze, o i ragazzi a prescindere, parevano in numero raddoppiato agli occhi
di coloro che ancora erano sprovvisti di accompagnatore o accompagnatrice.
Harry apparteneva a
quella categoria in un sottogruppo di pochi che, invece di chiedere inviti, li
rifiutavano che giungessero da spaurite ragazzine dei primi anni o timide del
terzo anno o aggressive degli ultimi.
A dire la verità a
guardare meglio il quinto campione di Hogwarts ci si poteva realmente rendere
conto di quanto fosse perennemente distratta la sua espressione o di quanto il
viso potesse sembrare preso da qualche pensiero che gli desse innumerevoli
problemi e che non fosse con chi aprire le danze al ballo di fronte a Hogwarts,
le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang, e tutti gli altri ospiti.
- Ciao Harry! -
salutò una ragazzina dalla vocina allegra e acuta. Harry non si fermò neanche
ma si limitò a salutare con un cenno di capo distratto.
- Quella era carina
-
Harry gettò uno
sguardo confuso alla persona che stava marciando al suo fianco e di cui si era
scordato l'esistenza.
- Di chi parli? -
Ron arrovesciò gli
occhi, esasperato: - Quella che ti ha appena salutato! -
- Ah, già! - Harry
arrossì leggermente - Non mi pareva di conoscerla -
- Harry, se
continuerai così andrai al Ballo da solo! E la McGranitt non ne sarà per niente
contenta: come minimo ti metterà in punizione per aver 'messo in ridicolo
Hogwarts di fronte alla comunità magica!'! -
Il ragazzo scrollò
le spalle e aumentò l'andatura.
- Harry! Mi vuoi
aspettare?! - Ron lo afferrò per il braccio, contrariato - Ma mi stai
ascoltando? -
- Certo che ti sto
ascoltando! -
- E allora che mi
dici? Con chi ci vorresti andare? - chiese Ron - In realtà tra noi due sei
quello messo peggio! Devi aprire le danze come campione della scuola! - lo
aveva detto anche in memoria del loro recente litigio prima della prima prova
del torneo. Non ci teneva a litigare con lui di nuovo, ci era stato troppo
male.
- Io... ecco... -
farfugliò l'altro, arrossendo. Spostò lo sguardo sul gruppetto di Corvonero che
si stava dirigendo verso l'aula di trasfigurazione e dal quale si notavano i
capelli neri lisci e lucenti della cercatrice Cho Chang - ... non lo so -
concluse precipitosamente.
Ron schioccò le
labbra, trionfante: - Sei arrossito! Allora c'è veramente qualcuna che ti
piace! Dai, mi dici chi è? La inviterai al ballo? -
Le guance di Harry
divenne scarlatto: - Non c'è proprio nessuna che mi piace! - tecnicamente era
vero - E non c'è nessuna che vorrei invitare al ballo! - tecnicamente di nuovo
vero - E non sono arrossito! - falso tentativo di nascondere la bugia.
Ron capì
perfettamente che Harry stava mentendo o nascondendogli qualcosa, ma non disse
nulla. Ricordava che quell'estate Harry era arrossito davanti alla Chang...
forse Harry l'aveva intravista prima. Decise di dargli prova della sua amicizia
dandogli pergamena bianca - come diceva Dean - e non metterlo troppo in
imbarazzo.
- Ascolta, questa
sera, quando torneremo in sala comune, avremo tutti e due una dama, va bene? -
Harry annuì per
puro riflesso.
- Ci vediamo dopo!
- lo salutò Ron allontanandosi rapidamente in mezzo al corridoio. Harry,
rimasto solo, riprese a camminare.
Aveva appena
ricucito con Ron l'amicizia che credeva esser andata perduta con il loro primo
litigio e non se la sentiva di dirgli la verità: aveva paura che Ron non
potesse capire e magari tutto sarebbe sfociato in qualcosa di peggio del loro
litigio.
Non poteva dirgli
che era gay.
Già si immaginava i
giornali con i titoli cubitali gridare all'intera comunità magica 'HARRY
POTTER, È GAY' e un articolo di Rita Skeeter con la sua penna che fremeva al
settimo cielo.
No, sarebbe stato
davvero troppo per lui: si era già rivelato uno stramaledetto anno fin dal
principio, tra la diffidenza e l'astio dei tre quarti della scuola, la Skeeter
non aveva affatto contribuito con i suoi stramaledetti articoli, aveva litigato
con il suo migliore amico perchè non gli credeva, non poteva sentire più
Sirius...
No, l'ultima cosa
che voleva in quel momento era tornare sui giornali e ricevere di nuovo tutte
quelle battute dei Serpeverde, la sua vita era decisamente complicata così.
Camminò svogliatamente
per i corridoi deserti, non aveva lezione quel giorno e tutti erano entrati
nelle aule, così decise di trascorrere un po' di tempo da solo da qualche
parte, lontano da Ron e dai suoi tentativi di 'amici come prima' e da Hermione
e il suo continuo sbuffare.
Ora Hermione era di
certo in biblioteca per sfuggire ai commenti privi di tatto di Ron e Ron in
giro a cercarsi una dama carina per sfuggire al continuo borbottare di
Hermione.
Harry cercò di
immaginarsi la scena: lui che andava da Ron quella sera a dirgli 'No, nessuna
accompagnatrice. Anzi, accompagnatore, perchè, sai, io sono omosessuale. Hai
niente in contrario?', no, probabilmente un secondo dopo si sarebbe ritrovato
Ron esanime per terra a causa di un infarto e due secondi dopo Ron in formato
'fantasma vendicativo' che gli avrebbe gridato tutto il giorno addosso...
oddio, no, meglio non pensarci.
Harry era così
assorto nel scacciare la visione di Ron che faceva comunella con Mirtilla
Malcontenta che non faceva minimamente caso a dove stesse andando, per questo,
quando scontrò contro qualcuno, cadde immediatamente a terra, preso alla
sprovvista.
- Attento a dove
vai, idiota! - imprecò una voce maschile.
Harry alzò lo
sguardo, sentendo morire le parole di scusa dalla bocca e fissando gli occhi
smeraldo al viso dell'altro ragazzo che si trovava a terra.
"Draco Malfoy!
Ma che sfiga! Tutte a me!"
- Ma a che diavolo
stava pensando il tuo cervello bacato, Sfregiato? - sbottò Draco Malfoy,
alzandosi da terra e recuperando la borsa, lanciando al ragazzo un'occhiata
furibonda.
- Non dovresti
pensare ad un cervello, Malfoy, altrimenti ti prende nostalgia! - replicò sullo
stesso tono Harry, imitandolo - E di certo non stavo pensando al tuo muso da
furetto aristocratico! -
Draco assottigliò
gli occhi, incupito, ma poi ghignò, notando che erano da soli nel mezzo del
corridoio deserto: - Tutto solo soletto, Potty? Lo sarai anche al ballo,
scommetto! - infierì subito dopo, godendo della situazione - Cos'è, Sfregiato,
non sai come chiedere alla prescelta di andare al ballo assieme? -
Harry sentì la
rabbia premergli sotto la pelle e fargli scorrere più veloce il sangue.
Maledizione, per Merlino, stava pensando ai fatti suoi e ai suoi stramaledetti
problemi, perchè quell'idiota senza cervello di Malfoy doveva aggiungere paglia
al fuoco?
Decise di risolvere
la situazione nel consueto modo da Grifondoro: ironia.
- Certo, avevo
paura che non potessi giudicarmi alla tua altezza! I Malfoy non si
abbasserebbero mai ad accompagnare ad un ballo un Potter, vero? - ironizzò
Harry, sistemandosi la borsa sulla spalla, attendendo inconsciamente la
rispostaccia di Malfoy...
"Così si
sentirà in pace con sè stesso e non mi romperà più le palle!"
... che non venne.
Alzò gli occhi e
vide gli occhi di Malfoy spalancati per lo stupore.
Era scioccato: -
Che cosa stai dicendo? Che... che diavolo c'entro io? -
Harry sbuffò:
Serpeverde! Avevano il senso dell'umorismo pari alla spiccata attitudine dei
troll a ballare un lento!
Il ragazzo si sentì
molto fiero di aver scelto Grifondoro, almeno un po' di sano humour lo aveva.
"Che
imbecille, non capisce nemmeno quando si scherza! Ma cosa potevo aspettarmi da
lui?"
Decise che sarebbe
stato inutile spiegare l'ironia nelle sue parole, quindi optò per fare un'altra
battuta, lasciarlo scioccato e defilarsi nel frattempo.
Sì, proprio un
ottimo piano, proprio un'ottima strategia.
- È che volevo
invitarti al ballo, Malfoy! È a questo che stavo pensando mentre camminavo: non
sapevo proprio come dirtelo - e lo sorpassò, dirigendosi verso un luogo
tranquillo molto lontano dai sotterranei e molto lontano da chiunque avesse due
gambe e una voce per rompere.
Aveva quasi
svoltato l'angolo quando una voce gridò il suo nome costringendolo a voltarsi.
Quando si voltò si accorse che a chiamarlo era stato Malfoy.
Il grifondoro
assunse all'istante un'espressione annoiata, credendo che Malfoy gli facesse
un'altra delle sue domande con gli occhi sgranati: - Che diavolo vuoi? -
Malfoy stava
ghignando, divertito, con le braccia incrociate al petto: - Cerca di essere
elegante al ballo, Potter, e cerca di non farmi sfigurare troppo. Ho
un'immagine da mantenere -
Harry lo guardò
confuso, sentendo il castello perfettamente in equilibrio dentro di lui cadere:
- Eh? Cosa? -
- Volevi invitarmi
al ballo, no? - il ghignò del serpeverde si fece più pronunciato, come se
trovasse l'intera situazione particolarmente divertente - Sii puntuale - e si
girò.
Harry ci mise
qualche secondo a capire le parole: - Malfoy! Idiota! Io stavo sch... - ma
Malfoy l'Infame Furetto Senza Humour non c'era più, andato chissà dove.
Il suo perfetto
castello della strategia perfetta era caduto completamente... le carte di cui
era composto sparpagliate a terra.
- Stava scherzando
- sorrise tremulo Harry, cercando di riunire due carte per riformare il
castello.
Le due carte
caddero rovinosamente.
*
Harry aveva preso
una decisione.
La sua decisione
era molto semplice e consisteva sostanzialmente nell'invitare Cho Chang al
ballo.
Forse non era granchè
quell'idea (già u.u ndMrs Lay) ma almeno poteva non incrementare la popolarità
di cui godeva in quel momento, tra l'altro non del tutto positiva, e rimanere
in buoni rapporti con Ron.
Forse non era
nemmeno un comportamento da Grifondoro... ma in quel momento sinceramente la
cosa migliore era invitare la Chang fingendo che tutto andava bene.
La vide uscire al
cambio dell'ora dall'aula di Difesa contro le Arti Oscure accompagnata dal
solito perenne gruppetto di Corvonero ridacchianti.
Harry prese fiato e
coraggio per andare da lei, prenderla in disparte e farle fatidica domanda. Non
era poi così difficile: - Ok, bene. - sussurrò a sè stesso per
autoincoraggiarsi - Ora. Non è la fine del mondo. Devo solo andare da lei e
chiederle 'Vuoi venire al ballo con me, Cho?' -
- Certo, è facile.
Ma tu sei impossibilitato a farlo - commentò una voce strascicata al suo
orecchio.
Harry sobbalzò,
colto di sorpresa, e si accorse che a parlare era stato Draco Malfoy, che era a
pochi centimetri da lui, con un'espressione infastidita sul viso pallido.
- Che diavolo ci
fai qui? - sbottò sconcertato Harry, Si scostò velocemente - E che diavolo vuoi
da me? -
- Da te niente,
Potter. Solo, gradirei che non facessi l'idiota con il cervello mancante più di
quanto già non fai. La tua stupidità a volte tocca livelli più unici che rari -
ribattè sdegnoso Malfoy, con la solita smorfia sul viso.
- Senti, Malfoy, se
sei venuto qui per rompermi le palle te ne puoi anche andare, oggi non è
giornata! -
- Nemmeno per fare
le tue abituali idiozie! -
- Quello che faccio
non ti deve interessare! -
- Se mi riguarda sì
- concluse Malfoy annoiato - E visto che stavi per andare dalla cinesina per
chiederle di essere la tua accompagnatrice, la cosa mi riguarda eccome: ti devo
ricordare che l'hai già chiesto a me -
Harry stava per
scoppiare a ridere alla stupidità di Malfoy: non si era ancora accorto che
tutto era uno scherzo? Ma quando soppesò le parole del serpeverde sbiancò: -
Ch-che hai detto? -
- Nulla, Potter,
nulla - grugnì annoiato l'altro - Ma come fai ad essere così svanito? - ma
prima di andarsene tentennò, nonostante l'afflusso di studenti che cominciò ad
imperversare i corridoi per dirigersi a cena - Credevo che i Grifondoro fossero
di parola e fossero i Serpeverde i doppiogiochisti - e se ne andò prima che
Harry potesse replicare alcunchè.
Harry rimase fermò
dov'era, incurante degli studenti che lo spintonavano o lo salutavano allegri,
sentiva solo l'eco di quel pensiero 'Malfoy mi ha preso sul serio... Malfoy mi
ha preso sul serio... Malfoy mi ha preso sul serio...'.
E ora era in un
guaio. Un brutto guaio.
Occhieggiò il
gruppetto delle Corvonero che ormai era scomparso, perso nella fiumara diretta
in Sala Grande.
"Sono in un
guaio che nemmeno mi immagino"
*
La prima cosa che
Harry notò della Sala Comune non fu nè il suo migliore amico in disparte nè
Ginny che lo consolava, semplicemente occhieggiò la poltrona solitaria e libera
di fronte al camino e vi si fiondò.
Si lasciò cadere
lì, fissando il fuoco e sperando che Sirius apparisse per portarlo via da
Hogwarts: la sua vita - aveva realizzato in quel momento - era un disastro
completo.
Malfoy... il
Serpeverde perfetto che non capiva le battute! Maledizione a lui!
Dopo pochi minuti
Ginny e Ron si avvicinarono a lui, sedendosi nelle due poltrone vicine. Ginny
sembrava trattare Ron come una persona maneggia un manufatto in cristallo
incrinato e dalla faccia del ragazzo se ne capiva il perchè.
- Non so cosa mi
sia preso! - esclamò Ron sconvolto e pallidissimo in viso.
- Harry, va tutto
bene? - chiese premurosa Ginny.
Harry annuì con
espressione allampanata, totalmente affascinato dal fuoco e dalle sue mille
forme. O totalmente sconvolto da qualche pensiero interno, a prescindere.
Non aveva notato
l'espressione scioccata di Ron e forse nemmeno Ginny. Non si stava nemmeno
accorgendo di quello che faceva nè comprendeva pienamente le domande,
semplicemente era sconvolto.
Malfoy e lui al
ballo ASSIEME.
Oh Merlino!
- Sicuro? - si
assicurò Ginny.
- Come sono idiota!
- esclamò Ron, per i fatti suoi. Evidentemente nemmeno lui aveva notato Harry e
la sua espressione scioccata.
Harry annuì
nuovamente.
- Come ho potuto
farlo? - esclamò per l'ennesima volta Ron.
Ginny stava
trattenendosi dal lanciare un incantesimo tutt'altro che animato dallo spirito
fraterno al fratello maggiore - visto che la stava interrompendo dai suoi
tentativi di tirar su il morale a Harry, nobile quanto assolutamente
disinteressata azione... ehm... certo, basta crederci - ma si trattenne e si
rivolse nuovamente a Harry: - Hai mangiato qualcosa? Hai l'aria un po' sbattuta
-
Harry annuì ancora.
- Har... -
- COME MAI NON ME
NE STO' MAI ZITTO? - sbottò improvvisamente Ron.
- È quello che mi
chiedo anche io - soffiò indispettita Ginny.
Harry annuì ancora,
fissando vuotamente il fuoco.
LUI e MALFOY.
LUI e MALFOY al
ballo ASSIEME.
LUI e MALFOY... oh
Godric!
Perchè aveva avuto
quella stupida idea di scherzare? Perchè?
Ginny guardò i due
ragazzi tradita e decise di passare ad una mossa più drastica per smuovere la
situazione per Harry, perchè sinceramente Harry sembrava quello messo peggio di
tutti - sempre per la vecchia storia del disinteresse... -, e allungò la mano
con l'intenzione di appoggiarla sul suo ginocchio quando Hermione entrò in sala
comune: - Perchè voi due non siete venuti a cena? -
Ginny ritrasse
subito la mano, fissando Hermione con espressione tradita al di sotto del
colore scarlatto che aveva preso in viso.
Ron esclamò: - Oh
Merlino, perchè l'ho fatto? -
Harry annuì.
"E meno male
che volevo nascondere tutto a Ron! Ma che cosa dirà quando entrerò in Sala
Grande con MALFOY?"
Oh, per Morgana!
- Che cos'è
successo? - Hermione aggrottò le sopracciglia e si sedette anche lei - Cosa c'è
che non va? -
"Potrei
riempire un vocabolario illustrandoti tutti i problemi che ho! E sai una cosa?
Almeno un centinaio di pagine sono occupate dalla scritta: Ma chi mel'ha fatto
fare di scherzare con un Serpeverde- che- non- sa- che- cos'è- una-
battuta!!!"
Oh, Dio!
- Ron è stato
appena bidonato da Fleur Delacour - spiegò Ginny, infastidita per l'arrivo
intempestivo di Hermione.
Il fratello alzò lo
sguardo che da vacuo si era fatto furioso e guardò male Ginny, che continuò: -
... e ora ha perso completamente la testa -
Hermione non potè
esimersi dall'assumere un'espressione altezzosa e trionfante: - E ora Eloise
Midgen ti sembra più carina? -
Ron la fissò,
dimenticandosi momentaneamente di ribattere causa forza maggiore: - Hermione...
tu sei una ragazza... -
- Oh, Ron! Grazie
per averlo notato! Dopo quattro anni fa piacere che qualcuno se ne ricordi! -
ribattè sarcastica Hermione.
- ... perchè non
vieni con... -
- Ronald! Sei
l'essere più insensibile che io abbia mai avuto la sventura di incontrare! -
sbottò irritata Hermione - E comunque io ci vado con un altro! - arrossì e un
po' per sfuggire allo sguardo sconvolto di Ron e un po' per togliersi
dall'imbarazzo, si rivolse a Harry - E tu, Harry? Anche tu hai ricevuto un
rifiuto? -
Harry annuì. Ron si
dimenticò momentaneamente di ribattere o fare dell'ironia per borbottare
'quante cose so dei miei migliori amici'. Ginny guardò Harry sconcertata e in
qualche modo tradita.
- Harry? - lo
chiamò dolcemente Hermione.
A quel punto Ron si
accorse che EFFETTIVAMENTE il suo migliore amico aveva qualcosa che DECISAMENTE
non andava: - Stai male? -
Harry annuì.
Decisamente vero.
Maledizione, lui e
la sua ironia da Grifondoro! Lo sapeva che Malfoy, da perfetto Serpeverde, non
conosceva cosa fosse una battuta!
E lui era andato a
scherzare sul ballo!
Poteva essere più
ingenuo?
Hermione replicò: -
Ma no che non sta male! È sconvolto, non vedete? Anche tu hai cercato di
invitare Fleur al ballo? - Non credeva che Fleur avesse un effetto così
devastante sui ragazzi... o almeno non fino a questo punto.
Harry annuì di
nuovo.
Si immaginava già
le espressioni e gli sguardi della Sala Grande. Si immaginava già che sarebbe
stato l'argomento indiscusso. Di nuovo.
LUI e MALFOY.
E meno male che non
voleva dire che era gay!
E ora?
- Ecco perchè mi ha
detto di no - Ron cercò di non mostrarsi troppo avvilito al venire a conoscenza
del motivo perchè Fleur lo aveva rifiutato e lo aveva fissato così male.
- Dopo che ti ha
fissato come fossi una lumaca marina o qualcosa di estremamente viscido e
appiccicoso! - Ginny cercò di mascherare la delusione e il dispiacere di non
essere la dama di Harry.
Hermione cercò di
sedare gli animi: - No, vi state sbagliando. Harry è sconvolto e annuisce senza
capire realmente le domande... - Ron assunse un'espressione colpevole e Ginny
si fece vicina a Harry, gentile - Che cosa non va, Harry? -
"Tutto. Va
male perchè Malfoy non capisce le battute. Non poteva sorridere come una
qualsiasi persona normale? Non poteva dire qualcosa di sferzante come un
qualsiasi altro Serpeverde? Dovevo proprio scherzare con Malfoy?"
Accidenti, e ora
cosa poteva dire ai suoi amici? Come spiegare la situazione a Ron? Come
spiegarla a Sirius? Come giustificarsi? Come fingere di stare male ed essere
ricoverato d'urgenza in Infermeria?
Hermione si alzò in
piedi: - Lasciamolo un po' solo -
Ron e Ginny
tentennarono un po', fissando Harry a disagio, poi si alzarono.
Hermione si chinò
su Harry, sorridendo rassicurante: - Se non ti senti pronto a dircelo, non
farlo, non ti costringeremo. Non hai mica commesso un'azione irreparabile, no?
-
Harry annuì, questa
volta sul serio.
*
Harry era stato il
primo Grifondoro a scendere dalla Torre, la prima persona ad arrivare
all'ultimo piano, fu l'ultima a scendere l'ultima rampa di scale.
Da dove si era
nascosto, dietro una delle colonne, aveva potuto osservare le coppie che
andavano man mano formandosi: ragazze in splendidi abiti e rosse in viso,
ragazzi in gala con un gran sorriso, altre coppie, invece, giungevano
direttamente formate dalle rispettive sale comuni anche se le coppie miste
erano le più numerose, soprattutto con ragazzi o ragazze delle delegazioni
delle scuole ospiti.
In tutto Harry era
pronto per il disastro totale perchè di certo tutto questo ballo sarebbe stato
un disastro.
"Di certo
Malfoy starà progettando il miglior modo per mettermi in imbarazzo..."
pensò tristemente Harry.
Si tormentò il
papillon, a disagio.
Sapeva che Malfoy
lo avrebbe messo in imbarazzo o peggio... il problema è che non capiva perchè
non avesse chiesto a qualcun'altra di andare al ballo assieme - alla Chang ad
esempio, o al massimo a Calì Patil... - invece di scendere due ore prima del
ballo a disperarsi.
"Bè, ma se mi
lascia da solo non è che mi faccia poi un grande torto..." commentò Harry
"Al massimo invito Mirtilla..." represse una risata al pensiero di
entrare in Sala Grande con al braccio Mirtilla Malcontenta.
Gettò uno sguardo
in giro, sempre nascosto dietro la colonna, per controllare la situazione.
Ginny e Neville
erano scesi dieci minuti prima, la prima con un portamento come se andasse al
patibolo mentre cercava con lo sguardo qualcuno che potesse salvarla (Magari
Harry... *ç* ndGinny) (Magari Voldie con un bel Avada Kedavra... ^__^
ndMrsLay_sardonica), il secondo inciampando almeno due volte nel tappeto rosso
e una nei suoi piedi. Dean e Seamus erano scesi con le compagne Lavanda e Calì
mentre Ron si era incontrato con la gemella di questa, Padma, nell'Ingresso -
favore che aveva chiesto Seamus a Calì per il suo amico - ma nessuno dei due
era molto soddisfatto - considerando sia il viso arcigno di Ron per aver perso
di vista Hermione e Harry sia per il fatto che i suoi migliori amici non gli
avevano detto con chi andavano al ballo mentre Padma era adirittura
scandalizzata per la mise del suo accompagnatore... -.
Proprio mentre Ron
e Padma entravano in Sala Grande da un corridoio fecero il loro ingresso i
Serpeverde degli ultimi anni, tutti assieme, tutti con la medesima ricercatezza
negli abiti e nel portamento, e la solita espressione.
A capo di loro
marciava Draco Malfoy in un abito in velluto nero accanto a Pansy Parkinson,
avvolta nella sua nube di seta rosa pallido.
"Ecco, lo
sapevo..." Harry sentì una strana stretta al constatarlo. Appoggiò la
schiena alla fredda colonna, cercando di pensare a chi poter invitare in
alternativa. La scelta cadeva su qualche ragazza di Beauxbatons...
Si girò, pronto per
uscire allo scoperto e cercarsi una dama quando notò che Pansy era accanto ad
un ragazzo di Durmstrang e entravano ASSIEME in Sala Grande.
"Dov'è
Malfoy?"
Eccolo, appoggiato
alla statua della Fata dei Boschi, le braccia conserte, l'espressione fredda e
contrariata, gli occhi che vagavano senza meta per poi posarsi sullo scalone.
Harry si ritrasse,
sentendo il cuore battere forte.
"Che mi sta
succedendo? È Malfoy, per Merlino! È lo stramaledetto Malfoy bastardo e
menefreghista che mi ha reso la vita un inferno e... ora andremo al ballo
assieme! Oh Godric!"
Harry si passò una
mano sulla fronte, sentendo se avesse la febbre: non era da lui fare certi
pensieri.
"E ora?"
Si sistemò alla
meglio il vestito, nervoso, e si accorse della ragazza solitaria che scese lo
scalone con un bel vestito pervinca e un'acconciatura molto curata.
"Hermione..."
Harry spalancò gli occhi mentre riconosceva la sua migliore amica e li spalancò
ancora di più quando Viktor Krum la raggiunse, unendosi a Cedric Diggory e Cho
Chang - Meno male che non l'aveva invitata! -, Fleur Delacour e Roger Davies.
Stava fissando le
coppie dei campioni e non si accorse dello sguardo insistente di Malfoy.
Si ritrasse ancora
una volta, sentendosi uno stupido ad arrossire e a comportarsi così.
"Maledizione,
è Malfoy!" cercò di autoconvincersi "È solamente Malfoy!"
Quando riprese il
controllo di sè si affacciò e notò con rammarico la McGranitt arrivare nel
capannello dei campioni e accompagnatori che prese in disparte Hermione,
evidentemente, a giudicare dall'espressione che aveva, per chiedere dove fosse
il 'quarto campione' perchè ormai si doveva dare inizio alle danze.
"È il
momento" pensò Harry, in trappola.
Uscì dal suo
nascondiglio e scese le scale.
Istantaneamente gli
occhi di Malfoy saettarono sul ragazzo in abito verde bottiglia che scese le
scale con passo deciso. Si staccò subito dalla statua a cui era appoggiato
mentre gli occhi di campioni, accompagnatori e della professoressa fissarono
Harry.
Harry per tutta la
discesa non riuscì a staccare, per qualche oscuro malocchio lanciatogli, gli
occhi da Malfoy.
"Perchè sto
fissando Malfoy? Perchè? Oh Godric, ma che mi sta succedendo? Da quando non
riesco più a staccargli gli occhi di dosso?"
Draco Malfoy, dal
suo canto, lottò per non ostentare in una qualsiasi maniera il sorriso poco
Malfoy che stava lottando per disegnargli un'espressione felice e lo camuffò
convincentemente dietro una mano posata con la dovuta eleganza di fronte alle
labbra per brevi istanti.
- Signor Potter! -
solamente la voce della McGranitt lo riscosse. La donna si diresse a passo
rapido verso di lui, con espressione arcigna e prese a sussurrargli - Se per
colpa sua Hogwarts farà una brutta figura... -
- Mi scusi -
biascicò Harry.
La professoressa si
calmò un poco e lasciò perdere la sfuriata: - Va bene, sorvoliamo. Ma a quanto
vedo o sua dama si è persa o è più ritardataria di lei! -
- Ehm...
veramente... - Harry non riusciva proprio a dirlo tanto più che Hermione si
stava avvicinando confusa e tutti lo fissavano interrogativamente. Arrossì.
- Non dirmi che non
l'ha trovata! - esclamò la McGranitt a dir poco sconvolta - Signor Potter,
pensavo di esser stata sufficientemente chiara... -
- Io... ecco... -
Harry arrossì furiosamente, a disagio.
- Signor Potter,
che cosa sta cercando di dirmi? -
- Che IO sono il
suo accompagnatore - intervenne allora Draco Malfoy, reputando che se non fosse
intervenuto non sarebbero mai entrati in Sala Grande. Si mise direttamente
accanto a Harry, ostentando un'espressione infastidita e si rivolse a Potter -
Potter! La prossima volta con calma, eh? Ti avevo detto che dovevi essere
puntuale, ma i Grifondoro sono ritardatari in tutti i sensi, vero? -
Harry si sentì
salire la rabbia che in aggiunta all'imbarazzo e alla forza dell'abitudine di
insultare Malfoy lo fecero sbottare: - La domanda allora è: come mai non sei
Grifondoro? -
- Modera i termini,
Potter! -
- Non darmi ordini,
Malfoy! -
- Basta voi due! -
la professoressa interruppe il loro battibecco, decisamente sconvolta (era come
ricevere da Piton caramelle alla fragola per intenderci ndMrs Lay) (Che c'è di
male? ndPiton_intento_a_masticare_una_caramella_alla_fragola) (-.- nulla ndMrs Lay) - Signor Potter mi potrebbe
spiegare per quale strano scherzo del destino il signor Malfoy, almeno che non
soffra di allucinazioni e benchè ciò sia molto probabile, ha appena affermato
che è il s.u.o. a.c.c.o.m.p.a.g.n.a.t.o.r.e.? -
Malfoy strinse gli
occhi a quelle parole ma aspettò la replica di Harry.
- Ehm... eh già...
- Harry perse la spavalderia e arrossì - Sì. Malfoy è proprio il mio
accompagnatore - concluse in fretta alla fine.
- Cel'hai fatta.
Non me lo aspettavo - commentò acido Malfoy.
La professoressa,
Hermione, Cedric e Cho fissarono a bocca spalancata i due, pietrificati. Roger,
troppo preso dalla bellezza della sua accompagnatrice, non prestava molta
attenzione alla scena. Viktor e Fleur erano educatamente perplessi.
Fleur scosse la sua
bella e lucente capigliatura: - Lo discevo io che qui a Hogvàrts sono tutti
stroni! -
Draco e Harry
continuarono a fissarsi in cagnesco.
*
- Potter, il tuo
abito fa orrore -
- Fottiti Malfoy -
- Hai i capelli
aggrovigliati -
- Fottiti Malfoy -
- Sembri un
selvaggio -
- Fottiti Malfoy -
- Sei ripetitivo -
- Tu sei
insopportabile -
- Allora non ti eri
incantato -
- Perchè invece TU
non stai zitto? -
Stavano aspettando
che Silente e le autorità finissero il discorso prima di entrare e i due non
avevano smesso un secondo di litigare sotto lo sguardo stranito, perplesso e
scandalizzato degli altri.
- Ti avevo raccomandato
di essere puntuale ed elegante! -
- Io non prendo
ordini da un furetto! E per tua norma e regola, io SONO elegante e puntuale! -
- Non direi -
- Se non sopporti
la mia vista perchè non mi ignori? -
- Non c'è gusto se
non posso rovinarti la vita -
- Perchè non
sparisci, entri in Sala Grande e fai finta di non conoscermi? -
- E dartela vinta?
Mai! -
- E allora smettila
di lamentarti! -
- Non posso, stai
malissimo! - Malfoy fece una smorfia - Ma che razza di gusti hai? Vestito verde
bottiglia? -
- Intanto il
vestito mi piace e poi non l'ho comprato io -
- Di certo è stata
Weasley. Ci avrei scommesso - "Gusto dell'orrido..."
- Che vuoi dire? Ti
avverto Malfoy, una parola e ti verso lo champagne in faccia - lo minacciò
Harry.
Malfoy lo fulminò
con lo sguardo: - Provaci -
- Non provo. Faccio
direttamente -
In quel momento
arrivò la McGranitt: - Su, disponetevi in coppie e entrate in Sala Grande -
lanciò un'occhiata a Malfoy e Potter, che avevano ripreso a battibeccare.
La prima coppia era
Hermione e Krum, seguita da Fleur e Roger, Cedric e Cho, chiudevano Malfoy e
Harry.
Malfoy ghignò
furbescamente, estrasse la bacchetta e pronunciò un incantesimo. Un attimo dopo
e Harry si trovò in smoking nero, papillon bianco e scarpe nere tirate a
lucido, gli occhiali scomparirono e i capelli sembrarono più disciplinati.
Ad Harry venne un
colpo.
- Malfoy! Che
diavolo mi hai fatto? - soffiò.
- Eri orribile - fu
la quieta risposta dell'altro mentre metteva via la bacchetta - Ora sei
accettabile. Mi ringrazierai -
Harry lo fissò male
ma in quel momento Hermione e Krum si mossero, entrando di Sala Grande e Draco
Malfoy afferrò saldamente il braccio di Harry, facendo sembrare che stessero
camminando a braccetto.
Harry arrossì
all'istante: - Che stai facendo? - pigolò.
- Salvo le
apparenze - ghignò Malfoy - E ora sorridi -
E furono dentro.
*
La Sala Grande
applaudì i quattro campioni come se niente fosse ma quando man mano la gente
notò da chi era formata l'ultima coppia i sorrisi morirono lentamente sulle
labbra, lasciando spazio allo stupore.
Infatti per ultimi
marciavano a braccetto Draco Malfoy e il Campione di Hogwarts Harry Potter, di
cui il primo sfoggiava un ghigno e l'altro un sorriso tremulo.
Faceva uno strano
effetto vederli marciare assieme, così vicini fra loro, così diversi, così...
cordiali. E non erano per niente male... anzi.
Se per Malfoy
quello che lo contraddistingueva era il classico ghigno strafottente, per
Potter - oltre alla cicatrice - era quell'espressione spaesata, ora erano gli
straordinari occhi verde smeraldo, liberi dal fastidio degli occhiali.
Quando si fermarono
Silente non sembrò sorpreso come Percy era immobile nell'atto di versare
champagne del bicchiere di Bagman ma aveva ormai formato una vasta macchia
sulla tovaglia e nel suo abito nuovo o lo stesso Bagman che aveva spalancato
gli enormi occhi acquosi o Piton, che aveva assunto un'espressione del tutto
scandalizzata o Moody che li fissava con tutti e due gli occhi, uno sospettoso
e l'altro calcolatore o Karkaroff che aveva l'espressione di una persona che si
era mangiato un Tutti i Gusti +1 al gusto di cerume vanigliato.
Mentre Silente
terminava il discorso, riempiendo il silenzio nella sala, Harry assunse
un'espressione sconvolta mentre realizzava che avrebbe dovuto aprire le danze.
Pizzicò il braccio di Malfoy e sussurrò velocemente: - Non so ballare -
- Come, scusa? -
sussurrò in risposta Malfoy, contrariato.
- Non ho la minima
idea di come si faccia a non pestarti i piedi -
Malfoy gli rivolse
una breve occhiata, notando il rossore sulle guance e l'espressione
imbarazzata: - Non è difficile, basta che tu segua i miei movimenti. Condurrò
io -
Harry non si sentì
per niente rassicurato.
Lasciò vagare lo
sguardo e capitò proprio sul suo migliore amico, Ron, che spostava lo sguardo
sconvolto da Hermione e Krum a lui e Malfoy.
Harry si aspettò
l'infarto.
Ma la musica si
diffuse nell'aria e Harry si ritrovò tra le braccia di Malfoy mentre per
istinto le sue stesse braccia si andarono a posizionare per il ballo.
Poi Malfoy cominciò
a muoversi e Harry abbassò lo sguardo sui piedi, seguendo il lento vagare dei
movimenti dell'altro ragazzo, improvvisamente, quando la musica cambiò, alzò
gli occhi, sentendo i piedi muoversi da soli, senza comandi.
Incontrò gli occhi
di Malfoy e si stupì nel pensare che non aveva mai osservato da vicino Malfoy.
Gli occhi erano
stupefacenti: credeva fossero occhi di colore ordinario, non argentati come
invece si erano rivelati essere e profondi e per niente freddi e...
affascinanti.
La stessa piega
della bocca non esprimeva saccenza, indifferenza, noia o altro, semplicemente
era neutrale.
Solo in quel
momento Harry si accorse dello sguardo di Malfoy: lo fissava intensamente,
profondamente, come se volesse trapassarlo da parte a parte.
In un attimo
dimenticò anche i piedi che si muovevano da soli e la musica che li comandava,
dimenticò di essere in una pista da ballo e non si accorse delle altre coppie
che si erano aggiunte, non si accorse dello sguardo perforante di Ron nè del
cambio di musica che divenne più dolce, come un lento.
Si dimenticò di
fermarsi, si dimenticò di ogni cosa.
Si scordò anche di
respirare per un folle istante, quando le labbra di Malfoy cambiarono piega e
sorrisero lievemente.
Un sorriso appena
accennato ma che era speciale perchè inaspettato e del tutto particolare. Harry
sentì subito le proprie labbra stirarsi in risposta.
- Allora i
Grifondoro non sono delle teste vuote - Malfoy non lo disse con il solito tono,
sembrava più che altro divertito.
- È perchè non
tutti i Serpeverde non sono delle teste dure - ridacchiò Harry. Era una battuta
e Draco pronunciò il sorriso.
"Allora i
Serpeverde capiscono le battute..." scherzò fra sè e sè Harry.
Non dissero altro,
si lasciarono trasportare dalla musica più dolce, poi più lenta, poi da un
adagio. Non si fermarono ma continuarono a guardarsi negli occhi finchè al
cambio di musica Draco Malfoy non si fermò: - Hai sete? - non aspettò la
replica e gli prese la mano conducendolo al di fuori della ressa della pista.
Harry ebbe appena
il tempo per notare Ron in fondo al salone che fissava rabbuiato di fronte a sè
con Padma che si guardava attorno, contrariata prima che Malfoy gli tendesse un
bicchiere di champagne dal lungo stelo. Harry lo prese, riconoscente, accaldato
com'era non sentì freddo all'aria da neve che spirava dalla finestra aperta a
cui erano di fronte.
- Abbiamo fatto
parlare di noi - commentò leggermente imbarazzato per riempire quel silenzio
che si era venuto a creare e distogliere Malfoy dal fissarlo così intensamente.
Draco alzò le
spalle, indifferente: - Chi se ne frega degli altri - sembrava divertito.
Harry sorrise
tristemente: era facile a dirlo ma difficile da metter ein pratica. Lui
detestava la celebrità.
Draco notò un cambiamento
e inaspettatamente gli alzò il mento con le dita, costringendo Harry a fissare
il suo viso: - Non credevo saresti venuto oggi. Pensavo che avresti preferito
trascorrere il Natale in Infermeria piuttosto che a ballare con me -
"Era quello
che volevo fare" pensò Harry ma non lo disse e scosse lievemente la testa:
- Io credevo che... - non finì la frase che si ritrovò le labbra di Malfoy
sopra le proprie in un tocco lieve e dolce. Si staccò quasi subito, lasciando
Harry rosso in viso e sopreso.
- Mi piace quando
arrossisci - sussurrò Draco e le gote pallide si colorarono lievemente. Non si
era trattenuto al posare le sue labbra su quelle morbide del Grifondoro. O
meglio, si era trattenuto fino a quel momento, ad un certo punto la sua
maschera di indifferenza era caduta, piena di crepe, e si era frantumata in
mille frammenti minuscoli.
- Mi... mi hai
ba-baciato - constatò Harry.
- Già - Draco
aggrottò le sopracciglia, stranito da quella constatazione. Non se l'aspettava.
Harry continuò a
fissarlo vacuamente: - Perchè? Tu mi odi -
- Non ti odio! -
esclamò Draco alzando la voce - Ti pare che ti odio? -
- Tu mi detesti.
Non sopporti la mia vista - protestò Harry, cercando di capire qualcosa del
comportamento del serpeverde.
- Non è vero! -
ribattè con veemenza Draco - Sono venuto al ballo con te! -
- Pensavo l'avessi
fatto per mettermi in imbarazzo... - biascicò Harry. "E ci sei
riuscito"
- Non volevo
metterti in imbarazzo - s'imbronciò Draco - Nè scaricarti in mezzo alla Sala -
- Mi hai baciato -
ripetè Harry - Che cosa significa? -
Malfoy sorrise
divertito: - Sei un idiota - si avvicinò - Ti ho baciato perchè mi piaci -
- Ti piaccio? -
Harry aveva l'impressione di non capire più niente e di non riuscire a fare
altro che ribattere cose senza senso. Il suo cervello doveva esser andato in
cortocircuito.
- Da impazzire -
rassicurò l'altro.
- Oh -
Harry si fermò un
attimo a pensare: Malfoy lo aveva baciato. Malfoy gli aveva detto che gli
piaceva. Malfoy era maledettamente bello quando sorrideva.
"E da quando
penso a questa maniera? Forse è lo champagne... forse è che Malfoy è VERAMENTE
maledettamente bello quando sorride..."
- Mi aspettavo
qualcosa di diverso - lo interruppe Malfoy, deluso - Non hai da dirmi niente?
Non hai da farmi niente? Chessò... lanciarmi un pugno? - girò il viso come a
porgere la guancia. Il cuore lo aveva già porto e la ferita di qualcosa di
pungente c'era già.
Harry rise e gli
schioccò un bacio sulla guancia, a sorpresa. Si sentiva estremamente felice in
quel momento: - Sei un Serpeverde maledettamente interessante, Malfoy -
Malfoy ebbe
l'impressione di non aver capito: - Eh? -
- Tu le battute le
capisci - disse serio Harry.
- Che c'entra? -
Harry non rispose,
non ne sentiva la necessità al dirgli tutte le sue elucubrazioni mentali. Si
sentiva leggero come l'aria, sentiva il desiderio di saltellare, sentiva di
star galleggiando a mezzo metro da terra.
Arrossì mentre
avvicinava il suo viso a quello pallido dell'altro ragazzo: - Mi piaci anche tu
Malfoy - solo dopo aver pronunciato quella frase si rese conto di quanto vero e
dolce ci fosse in quelle parole.
Il viso di Draco si
aprì in un enorme sorriso, il primo che Harry avesse mai visto su quelle labbra
meravigliosamente morbide e invitanti: - E? -
- E che cosa? -
- E vuoi che ti
baci? -
Harry annuì,
arrossendo: - Sì, voglio che tu mi baci -
- Ogni tuo
desiderio è ordine per me -
Draco Malfoy posò
nuovamente le sue labbra su quelle del Grifondoro ma questa volta non fu un
toccata e fuga poichè Harry schiuse leggermente le labbra. In un attimo le loro
lingue si ritrovarono a duellare in concomitanza mentre il bacio diveniva
sempre più profondo e intimo.
Harry bandì dai
suoi sensi ogni cosa, che sia la musica o tutte le persone raccolte in Sala,
che fosse il doppio sguardo di Moody o il freddo dell'aria invernale.
Sentì dal cuore una
vampata di calore mai provata, come uno scoppio di energia che lo investiva,
dilagando in tutto il suo corpo.
Avvertiva solo
vagamente il battito forsennato del suo cuore, aveva attenzione solamente per
il bacio che si stavano scambiando come se fosse dipeso da lui la vita stessa.
In quegli attimi
gli sembrò che quel bacio fosse il suo appiglio di salvezza, sarebbe stato
quello a cui appellarsi quando tutto gli sarebbe di nuovo rivoltato contro,
sarebbe stato quello a cui si sarebbe aggrappato quando le onde della sua
turbinosa vita lo avrebbero lambito senza pietà.
Sarebbe stato quello
da cui partire e quello a cui tornare. Sarebbe stato con quel bacio che avrebbe
ritrovato il sorriso.
Quando le loro
labbra si staccarono e i loro fiati si incatenarono Harry aprì gli occhi,
ritrovandosi aggrappato al collo del ragazzo mentre le braccia dell'altro lo
tenevano saldamente per la vita. Il suo sguardo era profondo e illanguidito,
esprimeva un calore inimmaginabile in una persona del genere che fece quasi
tremare le gambe di Harry dall'emozione. Sembrava che gli stesse dicendo che
era al centro di tutto il suo universo.
- Ho cambiato idea.
- sussurrò Draco - Ti amo. Ti amo da impazzire -
Harry sorrise,
stringendo la sua presa: - Anche io. Anche io ti amo -
Draco arrossì d'un
colpo, preso dall'emozione: non si sarebbe mai aspettato che quella rivelazione
che aveva tanto sognato lo rendesse così... così felice, così vivo.
Sognare ad occhi
aperti era una cosa, rendere un sogno reale era un'altra.
- Non sono mai
stato felice come adesso - bisbligliò con gli occhi accesi per l'emozione - È
il Natale più bello della mia vita. È magico -
Harry arrossì di
nuovo a quella confessione: - Qui di magico c'è solo Hogwarts - tentò di
ribattere.
Draco sorrise,
accondiscendente: - Ci sei anche tu. Non credevo che alla fine sarei riuscito a
dirti che ti amo... non c'ero riuscito fino ad oggi grazie al tuo invito al
ballo - gli accerezzò la guancia con due dita, in un gesto tentennante mentre
ancora un braccio gli cingeva la vita. Temeva fosse solo un sogno, solo una
mera illusione.
- Era una battuta a
dire la verità - protestò Harry - Ma sono felice di averla fatta, altrimenti
non mi sarei mai accorto che mi sono innamorato di te... chissà altrimenti
quanto ci avrei messo - Era vero. Non avrebbe mai ammesso a sè stesso di
essersi innamorato di Malfoy. Sarebbe stato innaturale.
- Lo so. Lo sapevo
che era una battuta. Carpe Diem - ridacchiò Draco. Harry ringraziò di essere un
Grifondoro e di avere senso dell'humour, ringraziò Draco per aver capito la
battuta ed essersi distinto dall'essere un semplice Serpeverde senza senso del
divertimento - Buon Natale, Harry - e si riappropriò delle sue labbra.
Harry rispose
gioiosamente, stringendosi ancora di più a lui: quello era il Natale più felice
della sua vita.
. The End .
(almeno finchè
l'autrice non decide il contrario! ^__^ Nel frattempo: AUGURI e ALLA PROX!)