Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: Nisi    12/02/2011    4 recensioni
Ayumi non ha più scelta: se non vuole perdere con Maya dovrà evolversi anche come persona e fare i conti con se stessa. I susini come contorno di questa storia e la Dea Scarlatta a far ripercorrere le sue vicende ad altre due anime gemelle. Ayumi capirà, crescerà grazie anche a coloro che incontrerà sul suo cammino. Ayumi Himekawa/Peter Hamil
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ayumi Himekawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I tre volti della Dea'
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Semisdraiata nel suo letto, Ayumi stava leggendo una lettera di Hotaru. Nella busta c’era anche un disegno che Shinji aveva fatto per lei.
Era sola nella stanza: Peter era andato a prenderle una tazza di tè perché al solito negli ospedali faceva sempre troppo caldo e lei bruciava dalla sete.
“Ayumi?”
La testa bruna di Maya fece capolino dalla porta. “Maya, entra pure!”
Maya era un po’ perplessa, non era abituata a questa Ayumi tanto più sorridente del solito. Sakurakoji le aveva detto che frequentava da un po’ quel fotografo francese e che si era fatta degli amici. Sentì una punta di invidia, lei amava Masumi Hayami ma non aveva nessuna speranza con lui: presto si sarebbe sposato con l’erede dei Takamiya, come era giusto, perché non era possibile che lui, bello, ricco e potente potesse amare una ragazza semplice come lei. Ciononostante, non riusciva a smettere di soffrire. Vedere il Presidente della Daito era diventato troppo, per lei e la semplice vista di innamorati felici le faceva male al cuore.
“Come stai?”
“Sto bene, finalmente ora ci vedo di nuovo. Sento ancora l’anestesia, ma il dottore dice che fra qualche giorno potrò lasciare l’ospedale.”
Prima di rispondere, Maya esitò: non era la prima volta che andava a trovare la sua rivale, ma durante tutte le sue visite, Ayumi non aveva mai accennato alla Dea Scarlatta. Decise che forse si stava preoccupando per niente e ribatté: “Sono contenta, non vedo l’ora di riprendere la nostra sfida.”
“Non credo che sarà possibile. La signora Tsukikage mi ha fatto capire che non mi considera più in corsa per la parte della Dea Scarlatta.” disse tristemente Ayumi.
“Si sbaglia! Ayumi, io…”
“Buon pomeriggio, Ayumi.”
Quasi evocato dai pensieri di Maya, Masumi Hayami fece il suo ingresso nella stanza. Portava un mazzo di fiori che pose in grembo ad Ayumi.
Non appena vide Maya, si irrigidì e iniziò  subito a punzecchiarla: “Allora, ragazzina, sei venuta a vedere se la tua rivale è ancora in condizioni di gareggiare con te?”
“Come può dire una cosa del genere! Lei è…”
“Ragazzina, qui siamo in ospedale, devi controllarti. Abbassa la voce, stai disturbando gli altri pazienti.”
Hayami aveva nel frattempo appoggiato le mani sulle spalle di Maya, la quale gli si era avvicinata di un passo.
Ed nel frattempo era arrivato anche Peter, il quale reggeva tra le mani la tazza di tè per Ayumi. “Allez, allez, che ne dite di appianare le vostre divergenze fuori da questa stanza?” e dopo aver affidato la tazzina ad Ayumi, senza troppi complimenti spinse i due fuori dalla porta.
“Peter! Sei matto?”
“Moi? No. Mi sono stancato di vedere quei due che fanno finta di litigare. È la terza volta, questa settimana.”
”In che senso, fanno finta di litigare?”
“Di solito, quando mi arrabbio con qualcuno, non gli metto le mani sulle spalle e non lo guardo come se stessi pensando di baciarlo.”.
“Tu credi che…”
“Sì”
“Ma lui si deve sposare!”
“È per quello che è tanto frustrato, le pauvre. La sua fidanzata mi fa venire i brividi, mi sembra un mollusco.”
“Che problema…”
”La Dea Scarlatta troverà il modo per farli stare assieme; comunque se lui ha un minimo di cervello, la deve sedurre e farla finita una volta per tutte. Amore mio, bevi il tuo tè che si fredda.”
Ayumi gli lanciò una delle sue occhiatacce gelide che però non facevano più tanto effetto, poi prese il cucchiaino… e vide che sul manico c’era infilato qualcosa. Precisamente, un anello con un piccolo brillante.
“Peter, che cos’è questo?”
“Un promemoria, cosa vuoi che sia?”
“In che senso?”
Peter le prese la mano e ne baciò il palmo. “Nel senso che mi rendo conto che sei giovane e hai una carriera davanti. Questo anello” e glielo infilò all’anulare. “serve per ricordarti che quando vorrai avere qualcuno al tuo fianco per il resto della tua esistenza, io ci sarò. Se vorrai sposarti, a me andrà bene, se preferirai vivere nel peccato, andrà bene lo stesso, scegli tu, a me basta che tu ci sia. Quando arriverà quel momento, ricordati di me.”
Ayumi era commossa, ma anche preoccupata. “Perché dici così? Stai tornando in Francia?” Non aveva mai voluto pensare a quando lui sarebbe dovuto rientrare, troppo doloroso, ma forse era arrivato il momento.
“No, per niente. Non ho un gran rapporto con la mia famiglia, è sufficiente vederli un paio di volte l’anno e c’est tout.”
“Ma parli come se fossi lì lì per scappar via.”
“No, Chérie. Parlo così solamente perché non so bene cosa tu provi per me. Ti ho detto centinaia di volte che ti amo, ma tu non mi hai mai confidato i tuoi sentimenti e mi piacerebbe conoscerli”. Non c’era risentimento, nelle parole di Peter. Solo, ancora una volta, un’infinita pazienza e una constatazione di fatto.
Le labbra di Ayumi pronunciarono quelle parole prima ancora che il suo cervello potesse mandare l’impulso:
 
Non esistono età, aspetto, rango. Quando si incontrano, queste anime si attraggono vicendevolmente, cercando l'altra metà di se stesse, ansiose di trovare l'unità, implorano pazzamente l'altra...un'anima divisa in due, lo yin e lo yang. Questo significa innamorarsi:innamorarsi è implorare pazzamente l'anima di un'altra persona.
 
… e io imploro pazzamente la tua anima..
 
“Io ti amo, Peter.”
 
Non appena Ayumi ebbe finito di pronunciare quelle parole, Peter le prese il viso tra le mani e le diede un bacio pieno di amore e di passione, lo stesso bacio che Isshin avrebbe dato ad Akoya, un bacio talmente caldo, eccitante e selvaggio da farla arrossire al solo pensiero anche a molti anni di distanza.
All’improvviso, una voce: “Ottima interpretazione, Ayumi. Emozionante e convincente. Lei, signor Hamil, se proprio si ostina a voler recitare la parte di Isshin, cerchi almeno di rispettare il copione!”
Era la signora Tsukikage che era entrata nella stanza senza che loro se ne fossero accorti. L’anziana signora vide subito l’anello che brillava al dito di Ayumi e sorrise. “Cerca di rimetterti presto in forze, Ayumi. Ti aspetto a teatro per le prove.” E se ne andò, silenziosamente come era arrivata.
 
 
Fin
 
Ed ecco che le avventure della Princesse Ayumi sono giunte alla conclusione, almeno per quanto riguarda questa fanfiction.
Che dite, come primo tentativo nel fandom di Maya è andato bene? Mi è piaciuto scrivere questa storia, mi sono divertita, tranne quando Sayaka ha trascinato Ayumi sulla montagna per dirle il fatto suo. Lo so che è idiota, ma ho pianto come una fontana.
Tantissimi ringraziamenti a Tetide che ha commentato ogni capitolo e grazie a chi ha letto solamente.
Grazie per la vostra attenzione.
 
   
 
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