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Autore: Chanel483    24/02/2011    7 recensioni
Per Harry, Ron ed Hermione, siamo al sesto anno.
Ron è fidanzato con Lavanda ed Hermione, per far ingelosire il ragazzo, inizia ad uscire con McLaggen. E questo è ciò che sappiamo dai libri della cara Rowling.
Ma se qualcosa andasse storto? Se un personaggio inaspettato, mescolasse le carte in tavola?
"Un viaggio presto comincerà,
il premio si riflette negli occhi di un altro,
quando quello che vedi ti mancherà,
indietro l'amore disinteressato ti porterà".
(Liberamente ispirata al film "Quel pazzo venerdì")
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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  Prima di lasciarvi leggere il capitolo, vi rubo due secondi per una piccola premessa:
è stato un pò difficile decidere come chiamare Ron ed Hermione in ogni capitolo, quindi ho deciso che quando a parlare sono loro, chiamerò Ron "Ron" ed Hermione "Hermione", quando invece a parlare, o a pensare qualcosa, sarà qualcun'altro, li chiamerò con il "nome del corpo in cui sono intrappolati".
So che la spiegazione non è il massimo, spero di non farvi fare confusione.
Buona lettura


 

Ron – o meglio, Hermione – aspettava agitata, seduta al tavolo della Sala Grande:<< Sicuro di stare bene, Ron? >>, chiese Harry, guardando preoccupato l'amico che si contorceva le mani, senza degnare minimamente il cibo di uno sguardo.

Hermione ci mise un attimo a capire che quel “Ron” era indirizzato a lei. Così, dopo un attimo, alzò la testa con estrema lentezza e fissò i suoi occhi – che ormai erano blu – in quelli verdi dell'amico:<< Io... sì, sono solo un po' stanca... cioè, stanco >>. Si guardò un attimo intorno:<< Ma dov'è finito Ro... hem... Hermione!? >>, chiese continuando a tormentarsi le mani.

Ginny guardò il fratello:<< Ron, seriamente, ti vedo agitato. Sei sicuro di sentirti bene? Non hai toccato cibo... >>, la ragazza iniziava seriamente a preoccuparsi.

<< Sì, io... >>, si interruppe bruscamente, vedendo una testolina riccia infilarsi nella Sala Grande. Era davvero terrificante vedere il proprio corpo andarsene in giro... si mise in piedi e corse verso Ron – nel suo corpo – lo afferrò per un braccio e dicendo solo:<< Io e te dobbiamo parlare >>, lo trascinò fino ad un'aula vuota.

<< Cosa hai combianato!? >>, lo accuso subito Hermione, puntando un dito contro il suo stesso corpo.

Ron indietreggiò, tenendo le mani alzate:<< Io non c'entro niente! >>, disse agitato:<< Tu piuttosto, cosa ci fai nel mio corpo? >>. Ron fissava, storcendo il naso, se stesso che gli puntava un dito contro. Era un'esperienza a dir poco inquietante.

Hermione spalancò la bocca e lasciò cadere le braccia lungo i fianchi:<< Non sei stato tu? >>, chiese stupita. Lui annuì:<< Allora cosa...? >>, rimasero per un po' in silenzio, pensando preoccupati. Poi Hermione riprese a parlare con più fervore:<< Ma la domanda importante non è questa! Cosa facciamo ora? >>, domandò seriamente preoccupata.

Ron si portò una mano al mento:<< Facciamo che ora andiamo dagli altri... >>.

Hermione lo interruppe bruscamente:<< Tu con il mio corpo non vai da nessuna parte! >>, strillò alzando le braccia al cielo, ed avvicinandosi minacciosamente all'amico.

Ron alzò un sopracciglio, indietreggiando comunque spaventato:<< E cosa proponi di fare? Di chiuderci in una stanza e rimanere lì finchè non troviamo una soluzione? >>.

La ragazza si bloccò, interdetta, e ci pensò un po' su:<< Hai ragione >>, convenne infine, portandosi una mano alla fronte, alla disperata ricerca di una soluzione:<< Ok. >>, disse infine:<< Ho un piano: ora noi andiamo dagli altri... >>.

<< Come avevo detto io. >>

<< E ci comportiamo come se nulla fosse. Poi finite le lezioni andiamo in biblioteca e cerchiamo una soluzione >>, propose ancora agitata, mentre – in un gesto automatico – cercava di torturarsi i ricci che non aveva più.

Ron annuì:<< Va bene. Anzi no, io... cioè, tu... hai gli allenamenti di Quidditch questo pomeriggio! >>.

Il volto di Hermione – anzi, il volto di Ron – sbiancò:<< Stai scherzando vero!? >>, il ragazzo scosse il capo:<< Ma i-io... Io non so giocare a Quidditch! Ti ricordi l'altra estate!? Sono una frana! >>.

Ron si grattò la nuca – rimanendo scioccato dalla quantità assurda di capelli che l'amica aveva – ed annuì tra sé: Hermione era decisamente negata:<< Troveremo una soluzione, ok? >>, disse anche se non ne era molto convinto nemmeno lui.

La riccia fece un profondo respiro, poi annuì. Il ragazzo le tese la mano e fece per allontanarsi, ma lei lo fermò:<< E dove pensi di andare conciato così!? >>, chiese incrociando le braccia al petto. Si avvicinò al suo corpo, guardando con aria critica il modo in cui indossava la sua divisa. Si sporse e prese ad allacciare la camicia, che aveva i primi tre bottoni aperti; poi la infilò nella gonna e rifece meglio il nodo della cravatta:<< Sono un Prefetto, devo sempre mantenere un abbigliamento adeguato, no? >>.

Il povero Ron fissava la ragazza rosso in viso. Non c'era nulla di male; in fondo aveva messo le mani sul suo corpo – suo di lei – non c'era nulla di strano. Eppure, mentre le sue mani – che poi appartenevano lui – gli avevano sfiorato il collo per riabbottonare la camicia, aveva sentito uno strano brivido lungo la schiena, fino alla nuca. Si riscosse con un tremito e fissò a bocca aperta il suo stesso volto:<< Cert.. - si schiarì la gola – certo... >>.

Hermione sorrise e gli prese nuovamente la mano. Uscirono insieme e tornarono in Sala Grande. 

 

Meno di mezzora dopo erano entrambi seduti nella classe di Trasfigurazione. La professoressa spiegava le basi per la trasfigurazione umana. Hermione era stravaccata sul banco, la testa appoggiata al braccio, mentre Ron prendeva freneticamente appunti.

<< Bene, ora ognuno di voi proverà a fare una modifica molto piccola sul suo volto. Potreste provare a far scomparire un neo, oppure cambiare colore ad una ciocca di capelli, una cosa non troppo impegnativa, comunque. Avete quindici minuti >>.

Meno di cinque minuti dopo Ron aveva fatto sparire completamente tutte le lentiggini dal suo viso, mentre Hermione si era ritrovata con un sopracciglio blu:<< Signor Weasley, >>, commentò la professoressa con tono decisamente stupito:<< lei mi lascia senza parole. Dieci punti a Grifondoro. E i miei più vivi complimenti, sembra che finalmente si sia messo a studiare... >>.

Il rosso sorrise, palesemente compiaciuto:<< Grazie professoressa >>, disse portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. La McGranitt strabuzzò gli occhi, alla vista di quel gesto, ma scosse la testa e continuò il suo giro.

<< Psss... Hermione! >>, Ron – nel corpo di Hermione – si sbracciava verso la ragazza, sussurrando il suo nome:<< Ma come si fa? >>, chiese confuso.

<< Devi dare un colpo secco con il polso >>, sussurrò lei, fissando con aria critica il sopracciglio blu, che stonava tanto sul suo viso. Anche la professoressa passò vicino ad Hermione – che poi era Ron – e si soffermò con la sguardo sulla discutibile scelta cromatica. Passò al banco successivo senza commentare.

La lezione finì venti – dolorosi – minuti dopo.

Usciti dalla classe, sia Ron che Hermione non sembravano loro:<< Sicuri di stare bene? >>, chiese ancora una volta Harry seriamente preoccupato, dopo aver osservato il comportamento dei due per tutta la mattina.

Entrambi annuirono, Hermione rispose:<< Certo Harry, stiamo benone. Io ora vado, ho Antic... cioè, ora Hermione va a Antiche Rune. Vero Hermione? >>, chiese con uno sguardo eloquente, rivolto a Ron, nel suo corpo.

Il viso della ragazza lo fissò sgranando gli occhi, di rimando, poi annuì:<< C-certo >>, rispose con l'aria di uno che sta andando al patibolo:<< allora io... ehm... vado. Ci vediamo quando... quando esco... sì, ciao >>.

Harry e Ron – o meglio, Hermione – rimasero a fissare la ragazza allontanarsi:<< Sei sicuro che stia bene? >>, chiese il moro all'amico.

Hermione annuì:<< Certo che sta bene. Benissimo, direi! Magari è solo... >>. Nessuno però seppe mai cosa doveva essere Hermione, perchè la frase venne interrotta da un urlo.
<< Ron- Ron! >>.

Con un brivido che le percorreva la schiena, la ragazza si voltò. E con grande orrore vide una chioma bionda correrle incontro:<< Amoruccioooo! >>, strillò Lavanda, prima di buttarsi al collo del ragazzo. Fece per unire le loro labbra, ma lui scattò indietro:<< Che succede Ron-Ron? >>, chiese la grifondoro preoccupata.

Hermione si portò una mano alle labbra:<< I-io... Io ho... Ho un herpes! >>, disse a voce più alta del dovuto:<< Non puoi, non possiamo. è contagioso! >>

Lavanda sbatté un paio di volte le ciglia:<< Ma non importa, tesorino. Correrò il rischio >>, e così dicendo si protese con le labbra arricciate e gli occhi chiusi, verso di lui.

La povera ragazza fissò la compagna con aria schifata e lanciò un'occhiataccia ad Harry, in cerca di aiuto. Lui intervenne prontamente:<< Avanti Ron, abbiamo Divinazione e siamo in ritardo >>, disse prendendo l'amico per un braccio, sottraendolo così dall'imminente tortura della bionda. La grifondoro tirò un sospiro di sollievo, seguendo Harry verso la torre di divinazione. Se l'era vista brutta.

L'ora successiva non fu troppo frustrante, se non si considera il fatto che la povera Hermione dovette mordersi la lingua una decina di volte, per non urlare che tutto ciò che la Cooman spiegava, erano fesserie. Terminata la lezione, Harry ed Hermione (nel corpo di Ron), si incamminarono verso l'aula di Antiche Rune, per andare a prendere come d'abitudine quella che Harry, pensava essere la sua migliore amica. Quando arrivarono davanti alla porta, Hermione li aspettava cammiando su e giù per il corridoio, torturandosi le mani. I capelli – se possibile – erano ancora più crespi e disordinati del solito.

<< Ciao >>, salutò Harry un po' circospetto:<< tutto... bene? >>, chiese.

Ron si passò una mano tra i capelli cespugliosi:<< Io... si, ho solo mal di testa. Antiche Rune è veramente straziante >>.

Harry sgranò gli occhi: Hermione aveva i primi tre bottoni della camicia aperti e le maniche arrotolate fino ai gomiti, la cravatta slacciata che penzolava ai lati del collo, la gonna storta e i capelli raccolti in una sorta di crocchia disordinata in cima alla testa, molte ciocche scappavano alla prese dell'elastico. Cercò lo sguardo dell'amico, per capire se anche lui avesse notato qualcosa di strano nella compagna, ma trovò Ron inspiegabilmente rosso di rabbia, con i pugni serrati lungo i fianchi:<< Voi due oggi non state bene! >>, sbottò il moro esasperato, prendendo a camminare spedito verso la Sala Grande.

  
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