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Autore: daliakate    26/02/2011    8 recensioni
Dalia decide di passare del tempo con i suoi nonni materni nel paese natale della madre.Non sa che un mistero accomuna gli abitanti del borgo.Chi la ama cerca di proteggerla dalla bestia.
Ma la bestia ha anche un cuore umano,un cuore che ama...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

Si svegliò di soprassalto con la fronte imperlata di sudore, qualche gocciolina le scivolò tra le lunghe e folte ciglia irritandole gli occhi azzurri.

Ancora quel maledetto incubo...

Il cuore le batteva così forte da sentirne il rimbombo nelle orecchie, inspirò lentamente un paio di volte e piano piano sentì il suo corpo rilassarsi, nello scompartimento non c'era più traccia della vecchia che l'aveva torturata per tutta la durata del viaggio,doveva esser scesa qualche fermata prima.

Guardò fuori e si accorse che il treno stava entrando nella stazione dove sarebbe dovuta scendere .

Dalia si tirò in piedi per sgranchirsi e prendere il trolley, l'incubo le aveva lasciato una bella emicrania, dalla borsa prese una compressa analgesica e si diresse verso il corridoio.

Sarebbe dovuta partire di venerdì ma quella iena del suo capo le aveva lasciato un lavoretto extra, per cui ora si ritrovava nel caos dei rientri della domenica pomeriggio.

Appena scesa dal treno si diresse al bar, aveva bisogno di una bibita fresca. Per essere metà settembre faceva ancora un gran caldo.

Passando davanti un gruppo di soldati in licenza dovette sorbirsi commenti poco raffinati, ma c'era abituata. Madre natura l'aveva dotata di una bellezza imbarazzante, per chi come lei era tutto fuorché un'esibizionista.

Il telefonino le squillò mentre era in coda alla cassa per pagare la coca cola;Lottò con i bagagli e la borsa ,poi finalmente trovò il suo inseparabile i phone.

-Pronto nonno..si sono arrivata...Ma dove sei?Ah sei già qui..ok arrivo sono al bar.

Si affrettò a recarsi all'uscita e intravide suo nonno Aldo che le andava incontro;A settant'anni era ancora in perfetta forma fisica e dimostrava almeno dieci anni di meno.

Lui e nonna Ada vivevano tra le montagne Irpine in un borgo minuscolo che contava poche anime. Un luogo immobile e lontano dallo stress delle grandi metropoli, il posto ideale dove riposarsi un po'.

Nonno che bello rivederti.” Dalia lo abbracciò affettuosamente, le dispiaceva vederli così poco.

Bambina sembri ancora più alta.”

Ho ventisei anni non 14.”

Aldo fece per prendere i bagagli ma Dalia lo bloccò.

No,faccio io. Già mi sento in colpa per averti fatto guidare così tanto.”

Hey non farmi sentire vecchio, amo guidare ma lo faccio così di rado. Dai monta , voglio arrivare in orario. Tua nonna ti ha preparato già il comitato d'accoglienza.”

Ah che bello, e io che pensavo di riposarmi queste due settimane”.

I due salirono in auto ,Dalia avrebbe preferito guidare ma non voleva offendere il nonno.

Lasciati viziare un po' , sei la nostra unica nipote e tua madre è uccel di bosco”.

Non esser severo con lei, lo sai conduce una vita stressante .”

Sarebbe più adeguato dire che ha passato tutta l'adolescenza a sognare di scappare via da noi e appena ci è riuscita ha fatto in modo di non tornare.”

Una luce malinconica attraversò gli occhi del nonno.

Dai, lo sai che vi vuol bene è solo che non ha buoni ricordi del paese dov è cresciuta. E' uno spirito libero...”

Fin tropo direi, ma ora basta .Voglio solo godermi mia nipote queste due settimane.”

Le sorrise dolcemente come faceva quand'era bambina.

Ora che ci pensava non riusciva a dare una spiegazione logica all'atteggiamento della madre verso il suo paese natale. Perché in tutti questi anni erano sempre stati i nonni ad andarla a trovare e mai il contrario. Anche per questo motivo aveva deciso di trascorrere due settimane in quel piccolo borgo , era curiosa.

Tua madre sa che sei venuta da noi?”

La domanda la colse un po' alla sprovvista.

No e poi non vivo più con lei, non le devo spiegazione sui miei spostamenti .

Inoltre è in crociera con il suo nuovo compagno.”

Un nuovo compagno?”

Alzò un sopracciglio in maniera interrogativa.

E' l'amministratore delegato della compagnia per cui lei fa consulenza legale. Come hai detto tu è uno spirito libero..”

Fin troppo”.Ancora amarezza sul viso del nonno.

E tuo padre?”

L'ho sentito un mese fa, era nel Borneo per un servizio fotografico.”

Un altro spirito libero...Nipote mia, per fortuna che da due immaturi sei sbucata tu.

Già la perfetta abitudinaria con uno spirito tranquillo.”

Una bellissima giovane donna che spero di vedere presto all'altare”.Ribatté il nonno.

Fosse facile, sembra che gli uomini siano interessati solo al ..ehm.”

Ti ho inteso, vedrai troverai un uomo vero che guardi oltre la tua bellezza”

Lo so è che questa volta con Giulio...”

Oh su vuol dire che non ti merita .Ah ecco vedi oltre quella collina c'è il paese.”

Il viaggio era passato in fretta chiacchierando con suo nonno,Dalia si appiccicò al finestrino e rimase incantata. Il borgo era una specie di cuore della montagna,incastonato proprio nella roccia. Intorno non c'era altro che campagna e boschi, il paese successivo era a 60 chilometri.

Parcheggiarono l'auto al centro della piazza,forse l'unica del paese, C'erano una ventina di persone ad aspettarla lei.

Avrebbe preferito un'accoglienza più tranquilla. Il viaggio da Roma,la vecchia, il caldo e l'incubo l'avevano provata.

Scese dall'auto sfoderando il sorriso migliore.

Dalia “.Urlò nonna Ada che spintonò due o tre persone per andarle incontro.

Esile e bassa, anche lei sembrava più giovane dei suoi anni.

Dalia dovette incurvarsi per abbracciala, poi ne approfittò per bisbigliarle all'orecchio:

Nonna chi sono tutte queste persone.”

Tesoro sei mia nipote,come minimo tutto il paese doveva accorrere.”

Dalia lanciò uno sguardo ai paesani,perlopiù persone di mezza età o in avanzata vecchiaia.

Salve signorina io il sindaco Ambra.”

Un omino grassoccio e dal viso rubicondo le strinse la mano.

Tutto il comitato le ha preparato una festicciola.”

Le girava un po' la testa mentre stringeva mano a destra e a manca.

Bene ora lasciatela riposare un po'.”Sentenziò solenne la nonna, e prendendola sottobraccio la scortò verso una stradina.

Scusami cara dovevo immaginare che eri stanca;Comunque se non ti senti possiamo sposare la festa ad un altro giorno.”

No, figurati. Dammi solo il tempo di fare una doccia.”

Certo”.

Sua nonna emanava un'energia fuori dal comune , forse era l'unico punto in comune con la figlia.

Sono così felice che tu sia qui e mi sono lasciata trasportare;Spero solo che non ti annoierai.”

Come potrei.”

La casa dei nonni era un grazioso terra-tetto invaso dall'edera , a trecento metri dalla piazzetta,tutti in salita.

Nella confusione ho lasciato i bagagli in auto.”

O non darci peso,te li porteranno dopo intanto vieni ho una sorpresa per te.”

Questa è la cucina salone, vedi quel tappeto”.

Era un unico ambiente,con la cucina in muratura e i mobili del soggiorno in legno, unico segno di modernità un enorme televisore di ultima generazione,il tappeto che la nonna le aveva indicato era proprio sotto di esso.

Si”

Prima che tuo nonno ci piazzasse quel mostro tecnologico, per seguire le partite di calcio. Lì c'era un televisore piccolino e una grande libreria, tua madre adorava leggere sdraiata sul quel tappeto.”

Nonna ti prometto che verrò qui spessissimo,appena il lavoro me lo permette.”

Lo sguardo di Ada era dolce eppure nel profondo c'era qualcosa di cupo.

A me basta che sei venuta una volta. Ma ora sali ti mostro la camera che era di tua madre.”

Salirono le scale in legno,poco più di una decina di scale. C'era un corridoio con tre porte sul lato destro. Ed una finestra alla fine di esso.

La seconda camera era appartenuta a sua mamma e si trovava tra il bagno e la camera matrimoniale.

Quando mi hai detto che venivi, l'ho rimodernata un po'.”

La stanza sembrava uscita da una casa delle bambole;Con il lettino in ferro battuto,la toeletta in legno bianco,l'armadio a due ante dipinto di verde .

ti piace?”

Nonna è graziosissima”.

Nell'armadio ci sono dei vestiti di tua madre,era appena appena più in carne di te.

A proposito sei troppo magra, ti rimpinzerò a dovere”.

Le diede una pacca sonora sul sedere e la lasciò sola.

Dalia rimase qualche secondo a fissare l'ambiente, molto diverso dal suo monolocale arredato con mobili economici e senza anima.

Accarezzò il morbido copriletto fatto ad uncinetto. Poi aprì l'armadio immaginando di trovare abiti anni 80, quando sua madre era nella piena adolescenza, invece c'erano quattro abiti con la gonna a ruota color pastello, alcuni golfini di filo di Scozia ed un cassettone pieno di camicie da notte in lino e biancheria intima.

Il tutto perfettamente stirato e profumato.

E brava mamma, facevi la ribelle ma i nonni ti trattava da principessina.”

Un po' le pesava non aver un bagno tutto per sé,per cui si concesse una doccia veloce.

Si asciugò bene i capelli e poi visto che i suoi bagagli ancora non erano arrivati, indossò un abito azzurro che era nell'armadio.

Si specchiò a lungo nell'ovale della toeletta e si trovò carina, ma soprattutto a suo agio:la scollatura a girocollo non evidenziava il seno, al tempo stesso il nastro in vita metteva in risalto la vita sottile.

Dall'armadio prese anche un golfino panna con i bottoni di madreperla,preventivando l'aria frizzante della montagna.

Erano le otto e trenta quando scende al piano inferiore,dei suoi nonni non c'era nemmeno l'ombra in compenso c'era un enorme gatto persiano seduto sul tavolo da pranzo.

Hey tigre !”. Il gatto sollevò il mento per farsi accarezzare.

Sei un coccolone”.

Il gatto fece le fuse poi stanco delle carezze,scese dal tavolo. Solo allora notò un biglietto che le aveva lasciato la nonna;In breve si scusava di non averla aspettata e che lei e il nonno l'attendevano alla piazzetta.

Dalia non gli diede troppo peso. in fondo la piazza era facilmente raggiungibile, con molta probabilità i nonni le stavano preparando un'altra sorpresa.

Indossò il golfino e uscì.

Subito si pentì di non aver indossato i jeans,l'aria era più fresca di quanto si aspettasse. Rabbrividì.

Ora che erano calate le tenebre l'aspetto della stradina era diverso,più inquietante. Dalia sentiva una strana sensazione attanagliarle il cuore, per cui avanzò il passo, guardandosi di tanto in tanto alle spalle.

************************

 

 

Quando è tornato?”. Ada era visibilmente agitata.

Stamane all'alba, ma non eravamo sicuri..”Il sindaco Ambra guardò Filippo,Elga e padre Corrado in cerca di supporto.

Se ci avreste avvertito prima avremmo trovato una scusa.”Intervenne Aldo.

Siete un branco di caproni.”Ringhiò Ada. “E' un brutto segno, sono dieci anni che lui non mette piede al paese, e proprio quando arriva mia nipote!”

Dai Ada, calmati può darsi che sia di passaggio.”Aldo cercava di mascherare la calma, per non istigare ulteriormente Ada. Ma l'inquietudine serpeggiava anche in lui.

Domani mattina andremo da lui e gli parleremo chiaro. Noi siamo i guardiani e secondo i patti ci deve ascolto.”

La fermezza con cui aveva parlato padre Corrado placò Ada.

Suvvia è sempre stato ragionevole.”Esordì quasi fuori luogo Elga, guadagnandosi occhiatacce da parte di tutti i membri.

Stupida oca, non è di certo stato ragionevole quando ha...”

Ora basta!”.Fu Aldo a zittire gli altri. “Dalia sta per arrivare.”

****************

Mancavano ancora cento metri o poco più quando un rumore fece sobbalzare Dalia, s'impietrì e si voltò indietro.

Nulla.

Era ancora girata a guardare indietro quando si rimise in cammino e in una breve frazione di secondo il suo corpo impattò contro un ammasso di muscoli.

Cadde rovinosamente all'indietro battendo il sedere sul ciottolato.

Ahi!”. Si lamentò rumorosamente poi alzò il capo e lo vide.

Si è fatta male”. La voce dello sconosciuto era profonda e roca,quasi graffiante.

Le porse una mano e la aiutò a rialzarsi.

Dalia era imbarazzata per la caduta, ma quando lo fissò l'imbarazzo divenne stupore.

Lo sconosciuto era di una bellezza fuori dal comune.

Capelli neri come le ali di un corvo incorniciavano un viso spigoloso e virile. Il naso

diritto e fiero finiva su una bocca dalle labbra sottili e vagamente imbronciata, ma tutto ciò era solo il contorno di un paio d'occhi impressionanti. Di una strana tonalità di verde che sfociava nell'oro.

Quegli occhi erano selvaggi, non dovevano appartenere ad un uomo ma ad un animale.

Non è niente..anzi mi scuso..”

Non si preoccupi.” Un accenno di sorriso addolcì il viso dello sconosciuto.

Viene anche lei alla festa”.Domandò lei, sperando in un si.

C'è una festa”. Era curioso.

Si in mio onore. Lo so sembra pomposo detto così

Il sorriso svanì e i tratti s'indurirono di nuovo.

Lei non sarà mica la nipote di Ada? La figlia di Isabella...”L'ultima parte della frase fu quasi un bisbiglio.

Si proprio così !”.

Il suo sguardo s'intensificò su Dalia,facendola arrossire.

Spero che si diverta,buona sera”.

Le passò di lato allontanandosi.

Quindi lei non viene?”.

Non le rispose,svanendo così come era comparso. Dalia provò una miriade di sensazioni , lo sconosciuto l'aveva colpita e non solo per il suo aspetto. Sentiva una strana attrazione del tutto innaturale e sconosciuta.

Si riassettò l'abito e decise di proseguire sperando di distrarsi.

   
 
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