A COMPLICATED CASE
La giovane donna camminava svelta e
silenziosa sotto la
pioggia, coperta solamente dal vecchio
cappotto grigio che le era stato regalato tempo prima dalla madre,in
occasione
del suo trentaduesimo compleanno. Non era un capo firmato né
tanto meno bello
al vedersi ma poco importava, bastava indossare qualcosa di caldo in
quella
fredda notte di
metà Settembre e poi,
lei lo ripeteva sempre, la
bellezza sta
nelle cose semplici. Lungo quella desolata strada di periferia sarebbe
regnato
il più assoluto silenzio se non fosse stato per lo
scricchiolio prodotto dalle
sue scomode scarpe rosse con il tacco: non
le erano mai piaciute, le trovava
eccessivamente vistose.
Era stata la sua sorellastra a fargliele comprare,
sostenendo che un po’ di eleganza non guasta mai.
Le mani pallide e screpolate infilate nelle tasche del cappotto per proteggerle dal freddo, il vento che giocava scompigliandole i capelli e , di tanto in tanto, facendole ricadere sulla fronte un ciuffo ribelle che lei, prontamente, risistemava dietro l’ orecchio destro.
Quella sera, le fini ma numerose goccioline di pioggia cadevano tediosamente dallo scuro cielo e, simili a piccoli e lucenti diamanti, imperlavano i lunghi capelli neri e leggermente mossi ,per via dell’ umidità, della bellissima donna. Altre piccole gocce le bagnavano il viso confondendosi con le lacrime che, lente e fatali, scendevano sulle sue guance appena arrossate per via del freddo, facendo sciogliere il poco trucco che si era messa per far risaltare i suoi incantevoli occhi marroni.
In realtà questi ultimi non erano descrivibili con un semplice colore poiché non gli si rendeva affatto giustizia. Essi avevano un bellissimo taglio all’ orientale ed erano contornati da ciglia lunghe e folte che in quel momento, bagnate dalle lacrime, si erano scurite e raggruppate tra loro a formare più punte paragonabili alle estremità di una stella. Intorno alla nera pupilla c’era un’ incredibile distesa di cioccolato al latte, con piccole scaglie più scure di cioccolato fondente, che rendeva i suoi occhi unici e invidiabili. Quando era triste, come in quel momento, questi si scurivano ma quando sorrideva si schiarivano, illuminandosi di una splendida luce data dalla gioia interiore provata in quegli attimi
Accelerò il passo, era
decisa a far ritorno al suo appartamento nel
minor tempo possibile: era stata una lunga e tormentosa giornata.
Quella notte,
come ormai era consuetudine, aveva
dormito un sonno inquieto svegliandosi diverse volte. La mattinata
l’ aveva
trascorsa al lavoro, il pomeriggio in uno studio legale, seduta di
fronte alla
scrivania del suo avvocato, pregandolo di non sottrarsi dal suo
incarico. Ma
ogni suo sforzo era stato vano e, la sera, non le era rimasto altro da
fare che
entrare in un piccolo bar del centro e affogare i suoi dispiaceri in
una
bottiglia di birra. Ora la stanchezza iniziava a farsi sentire e tutto
ciò di
cui aveva voglia era fare un bagno caldo , indossare il suo morbido
pigiama e
avvolgersi tra le accoglienti coltri
del
suo letto per poi piangere, come ogni sera, per lui : il suo bambino.
Successivamente
, sarebbe stata
sorpresa da un’ infinita
spossatezza e avrebbe finito per addormentarsi, ancora una volta,
assediata da
un terribile senso di angoscia.
ANGOLO AUTRICE:
CIAO A TUTTI! PERSONALMENTE MI PIACE MOLTO QUESTA PICCOLA INTRODUZIONE, ANCHE PER VIA DEL FATTO CHE CI HO MESSO UN' ETERNITà A SCRIVERLA! XDXD SPERO CHE VI ABBIA INCURIOSITO E CHE MI LASCERETE UNA PICCOLA RECENSIONE!! <3 MARTY