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Autore: HarrynHermione    22/01/2006    20 recensioni
Hermione che si rifuta di parlare con Harry. Harry che la rincorre per tentare di rimediare. Nuove consapevolezze nell'analizzare ciò che li ha condotti a questo punto. E la biblioteca, teatro della rappresentazione.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, finalmente siamo giunti alla fine

 

 

 

 

***

 

 

‘Perché non arriva? E se non venisse? Deve venire, ad ogni costo…’ pensava Hermione, un libro aperto sul tavolo per figura.

Era ormai seduta in biblioteca da mezz’ora e aveva tentato di occupare il tempo leggiucchiando un testo sulla ‘Storia di Pietre e Amuleti Magici’, ma in realtà la lettura non l’aveva presa molto: il suo sguardo invece sfrecciava continuamente dalla porta d’ingresso all’orologio, con una costanza quasi maniacale.

 

‘Sette meno venti…se ritarda ancora un po’ non riuscirà ad entrare…’

Iniziò a tamburellare nervosamente i piedi sotto il tavolo, mordendosi con foga il labbro inferiore.

Non sapeva lei stessa se augurarsi che Harry comparisse, oppure pregare che non si facesse vedere.

Voleva parlargli, ma sentiva lo stomaco stringersi quando realizzava ciò che avrebbe voluto dirgli.

La porta scricchiolò ed Hermione si voltò di scatto, ma nessuno era entrato. La porta era semplicemente rimasta aperta.

 

Scosse la testa per scacciare qualsiasi pensiero negativo, e lanciò un’occhiata a Madama Pince, che stava iniziando a riordinare il suo bancone e a controllare quanti studenti fossero ancora presenti in biblioteca, in vista dell’orario di chiusura imminente.

 

Hermione decise che era tempo di nascondersi e così si avviò nel modo più disinvolto e celato possibile verso uno degli ultimi scaffali, in modo da essere nascosta, ma di poter tener d’occhio la porta.

Restò rannicchiata, seduta a terra con le ginocchia contro il petto, tanto raccolta che poteva sentire il battito del suo cuore rimbombare e scuoterla.

 

Vide uscire gli ultimi due studenti, una ragazza di Corvonero e uno di Tassorosso e iniziò a pensare di essere stata una stupida. Erano ormai le sette meno cinque e aveva perso le speranze che Harry potesse comparire.

Attirare Harry in biblioteca con l’inganno per potergli parlare, facendo in modo di restare di nuovo chiusi dentro! Ma come mi è venuto in mente…!’

 

Si alzò, decisa a rinunciare e ad uscire, quando si sentì afferrare per le spalle.

Sentì un fruscìo e poi qualcosa che la copriva, qualcosa di stoffa pesante.

Un mantello.

Dietro di lei, un corpo. Ne poteva percepire il calore, il respiro un po’ accelerato di una persona. Ignorò lo strano brivido di eccitazione che le passò lungo la schiena quando un braccio le cinse la vita, stringendola di più a quel corpo.

Stava per gridare dallo spavento, quando sentì una mano coprirle la bocca.

Davanti a lei, Madama Pince stava per uscire dalla biblioteca e chiuderla, e si era voltata proprio nella direzione in cui Hermione si trovava. La bibliotecaria esitò un attimo, ma poi si voltò e uscì, come se non l’avesse vista.

Hermione sentì un sonoro ‘tlac’ provenire dalla serratura e realizzò di essere rimasta, effettivamente, chiusa in biblioteca. Di nuovo.

 

La mano che le copriva la bocca pian piano scivolò via, e così anche il braccio in vita mollò la presa.

 

Hermione con un gesto repentino si allontanò da quella persona, sentendo scorrere sul volto e sul corpo il mantello che poco prima li aveva coperti.

 

Fu in quel momento che si rese conto di cosa era successo, qualche frazione di secondo prima di essersi voltata ed essersi trovata faccia a faccia con Harry, che con cura piegava il suo Mantello dell’Invisibilità e le sorrideva.

 

“Ha-Harry…! Ma…cosa…?” riuscì a malapena a balbettare.

 

“Per poco non ci facevi scoprire, per fortuna avevo il Mantello e ti ho impedito di urlare…”

 

“Mi hai spaventata a morte!” replicò Hermione indispettita.

 

Harry arrossì leggermente.

 

“Ti ricordo che eri INVISIBILE…! –replicò Hermione, poi all’improvviso sembrò realizzare qualcosa- Aspetta…da quanto tempo eri qui…?”

 

Harry fece qualche passo superandola.

 

“Sono entrato col Mantello indosso…erano circa le sette meno venti…” disse con lentezza, e si grattò la testa un po’ imbarazzato.

 

Hermione all’improvviso capì che quando la porta aveva scricchiolato e lei aveva creduto fosse rimasta aperta per caso, un motivo c’era.

 

“Ma…allora…tu…sapevi…?”

 

Harry evitò di guardarla dritto negli occhi.

 

“Neville è venuto a cercarmi e mi ha detto che Grace mi aspettava qui…mi sono un po’ stupito, ma ho deciso di venire comunque…finchè non l’ho intravista per le scale, e non mi sembrava affatto diretta verso la biblioteca…”

 

Hermione spalancò gli occhi, un’espressione colpevole, e poi si guardò intorno.

“Non era un gran piano, vero…?” disse sospirando e abbozzando un sorriso. Adesso le sembrava così ovvio che Harry avrebbe potuto incontrare Grace per il castello.

 

“No…a quel punto Neville ha vuotato il sacco…così ho preso il Mantello per evitare altri spiacevoli incontri o impedimenti e sono sgattaiolato qui dentro…”

 

“Perché sei rimasto nascosto fino alla fine? Perché non hai tolto il Mantello appena mi hai vista…?” chiese Hermione, scrutandolo direttamente negli occhi.

 

“Perché…ho pensato che…visto che dovevi parlarmi avremmo potuto…farlo qui…”

 

“…chiusi in biblioteca, di nuovo” concluse Hermione, che non si trattenne più e iniziò a ridere.

Era incredibile scoprire che entrambi avevano avuto la stessa idea, e anche Harry pareva piuttosto divertito…o forse imbarazzato.

Entrambi volevano quindi parlare, chiarirsi, nessuno voleva evitare l’altro. Anzi, tra loro c’era stato un totale agio, da quando si erano incontrati, come se nulla li avesse mai sfiorati, né un litigio, né un fraintendimento, né un…

 

Harry la osservò, e pensò che non ricordava l’ultima volta in cui l’aveva vista esplodere in una risata tanto genuina. Pensò anche che una ragazza come Hermione avrebbe dovuto sorridere ogni singolo giorno della sua vita, perché era un dono per chiunque potesse vedere i suoi occhi illuminarsi, il suo naso arricciarsi in quel modo tanto imperfetto quanto irresistibile.

 

Benché quella risata fosse estremamente contagiosa, Harry non rise più, ma restò in silenzio, finchè anche Hermione se ne accorse e si calmò.

 

Incrociò il suo sguardo, e si rese conto che il momento degli scherzi era finito.

Hermione prese fiato tentando di raccogliere tutto l’autocontrollo che possedeva per iniziare a parlare, ma venne preceduta da Harry.

 

“Visto che non si parla d’altro…cos’è successo con Grace? E’ vero che l’hai…picchiata…?”

 

Hermione arrossì leggermente e si guardò improvvisamente la punta delle scarpe.

 

“Ecco…ho fatto di tutto per non parlare con lei, ma ha iniziato a provocarmi…ha rinvangato l’episodio a I Tre Manici di Scopa, allora le ho detto di stare zitta…-si accorse che stava parlando più velocemente del normale mentre nella sua mente ritornavano le parole di Grace…-

 

‘Forse speravi di riuscire ancora a tenere nascosto ad Harry il fatto che gli sbavi dietro da anni?’

 

“…ma lei ha continuato e così non ci ho visto più e le ho tirato uno schiaffo in piena faccia…a dire il vero è stato piuttosto soddisfacente…”

 

Harry pareva preoccupato.

 

“E lei…ti ha fatto del male?”

 

Per un attimo Hermione sentì una morsa allo stomaco. Le parve di tornare indietro nel tempo e di vivere in un déja-vu, perché quello era il tono del suo Harry, del migliore amico che conosceva da sei anni e che si preoccupava continuamente per lei…non sapeva neppure più quantificare il tempo che era passato da quando Harry aveva usato quella sfumatura di apprensione nei suoi confronti…

 

“Oh…no…abbiamo continuato a litigare, ma non ha reagito…sperava di farmi più male con le parole” aggiunse Hermione con amarezza.

 

Harry si sentì colpevole, e lo era pienamente. Se Grace si era messa in mezzo a loro e aveva tormentato Hermione, era solo a causa sua.

 

“Mi dispiace. E’ colpa mia, non avrei mai dovuto fornirle un appiglio per sfogare il suo veleno…- strinse i pugni per sfogare la rabbia- non so come ho potuto essere tanto imbecille…”

 

“E’ passata, Harry. Io…credo di averle chiuso la bocca definitivamente”

 

Harry la guardò incredulo. Aveva visto Hermione sgomenta davanti a Grace, l’aveva vista debole e indifesa mentre piangeva e poi scappava per Hogsmeade…ma solo adesso riconosceva la vera Hermione, quella che non si arrende di fronte a nulla e che non permette a nessuno di prevaricarla.

 

Hermione, notando l’espressione curiosa di Harry, prese fiato per placare i battiti accelerati del suo cuore e continuò.

 

“Le ho detto che non mi faceva paura…io…le ho detto che…”

 

Si interruppe e fece qualche passo, andando ad accarezzare con cura la copertina di alcuni libri ordinati sullo scaffale che le stava accanto.

Harry la seguì con lo sguardo, ipnotizzato da quel movimento silenzioso e accurato, dalle sue dita sottili che tracciavano le lettere dorate del titolo del libro.

Hermione, tenendo la mano posata sul libro, alzò di nuovo lo sguardo verso di lui.

 

“Le ho detto che non le avrei più permesso di allontanarti da me”

 

Harry credette di essere pronto per un infarto. Non solo le parole di Hermione, ma anche la serietà e convinzione con cui le aveva pronunciate, lo lasciarono di sasso.

Da quando si era fatta così decisa? E poi…sembrava quasi che Hermione…lo stesse rivendicando!

Per mesi, quando si erano allontanati, lui aveva sperato che un giorno Hermione arrivasse e lo strappasse da Grace, dimostrandogli di sentire la sua mancanza…e lei, Hermione, come aveva potuto credere anche solo per un istante che Grace l’avesse realmente allontanato da lei…quando invece non aveva mai smesso di pensarla…

 

“Hermione…”

 

Ma Hermione lo interruppe dolcemente, appoggiandogli una mano sulle labbra.

Harry la guardò. Hermione stava sorridendo, ma c’era un’espressione strana sul suo volto. I suoi occhi erano lucidi, un po’ spaventati.

Sembrava sopraffatta da un’emozione fortissima che tentava in ogni modo di trattenere.

Era come sull’orlo delle lacrime, ma Harry riusciva leggere anche felicità in quello sguardo, aspettativa. E la mano, che appena sfiorava le sue labbra, era scossa da un sottile tremito, ed era fredda.

 

“Ti prego Harry…lasciami parlare, o non credo riuscirò mai ad arrivare fino in fondo…” disse con voce leggermente incrinata, spostando la mano e abbassando lo sguardo.

 

“D’accordo…”

 

Hermione annuì e iniziò a torturarsi le mani nella speranza di riuscire a nascondere la sua agitazione e il tremore che le scuoteva.

 

“Quando ho chiesto di parlarti, ad Hogsmeade…non sono riuscita a dirti tutto quello che avrei voluto…”

 

‘Credo sia un problema comune’ pensò Harry con rammarico, e sentì il suo stomaco contorcersi.

 

Hermione sorrise debolmente, quasi come l’avesse sentito, ma continuò a guardare in un punto lontano della biblioteca, e non Harry direttamente.

 

“…quel giorno volevo spiegarti come erano andate realmente le cose tra me e Ron…qual’era stato il vero motivo che mi aveva fatto capire di non voler restare con lui…”

 

“Mi hai detto che avevate semplicemente capito di essere solo amici…” intervenne Harry, incapace di fermarsi in tempo, e senza nascondere una punta di risentimento e fastidio nel dover ricordare quella conversazione e la storia tra Ron ed Hermione.

Non voleva più sentirsi ripetere che le cose sarebbero potute tornare come prima.

 

“Lo so…ed è la verità. Ma c’è qualcos’altro, qualcosa che riguarda solo me…”

 

Hermione esitò un attimo, mentre Harry iniziò a fissarla insistemente.

 

“Continua”

 

“Quando stavo…con Ron…ho capito che mancava qualcosa…” Hermione si bloccò, sbattendo un piede a terra e facendo qualche passo nervosamente.

 

“Accidenti! Non è affatto semplice…”

 

Si voltò spiando la reazione di Harry, e lo vide sempre fermo, con gli occhi fissi nei suoi, in cerca di spiegazioni.

 

Hermione sospirò pesantemente.

 

“…Mancavi tu, Harry. Tra noi mancavi tu. Eravamo rimasti io e Ron, si supponeva noi fossimo una coppia…ma eri tu a tenerci insieme, Harry. Lo so, sembra un discorso assurdo…- si fermò cercando di ordinare nella mente i pensieri- …quando tu c’eri, accanto a noi, accanto…a me, sentivo questo strano sentimento di rivincita nei confronti di Ron…volevo che lui si avvicinasse di più a me, ed ero tremendamente gelosa di lui…e poi, mi faceva arrabbiare e non potevo fare a meno di reagire e rispondergli a tono…fino a…fino a desiderare di stare con lui…”

 

Harry scrollò le spalle e distolse rapidamente lo sguardo. Hermione seguì i suoi gesti, senza capire perché sembrasse tanto infastidito dalle sue parole.

 

“Hermione…non mi interessano i particolari del vostro innamoramento…se ho tentato di tenermi lontano da voi, ci sarà stato un motivo…”

 

Hermione gli toccò un braccio, un velo di tristezza dipinto sul volto, e continuò ignorando le sue parole.

 

“…tutto questo è sparito, quando ci siamo messi insieme. Appena ho ottenuto quello che volevo, mi sono accorta che non sarebbe stato lo spirito di rivalsa, il nostro continuo battibeccare, la mia possessività nei confronti di un amico a far nascere…l’amore. Quando…quando tu ti sei allontanato da noi…non è rimasto più nulla…”

 

Harry sembrava confuso. Non riusciva a trovare un senso in quel discorso.

 

“Non riesco a capire…non capisco dove vuoi arrivare…”

 

“Avevo un disperato bisogno di te, non di Ron” Hermione pronunciò queste parole con solennità, anche se poteva sentire il cuore in gola. Quando vide che Harry restava in silenzio, decise di continuare.

 

“Ti avevo sempre accanto, ed ero disposta a fare tutto ciò in mio potere per aiutarti, sostenerti…e sapevo che se avessi avuto bisogno, ti avrei sempre trovato al mio fianco. Eri la mia costante e tra noi era così semplice…non c’erano stupide liti, gelosie…non c’era neanche bisogno di parole, a volte -Harry sorrise-…e io ti ho dato per scontato, e…cercavo l’attenzione di Ron,  quando invece avevo solo bisogno di te…e il fallimento della storia tra me e Ron mi ha solamente fatto capire che era te che dovevo trattenere…”

 

Hermione abbassò lo sguardo, quasi senza fiato. Il cuore le batteva all’impazzata, e si rese conto di aver iniziato a piangere senza essersene accorta. Ora si sentiva avvampare di calore.

Raccolse tutto il coraggio che aveva ancora in corpo per alzare lo sguardo su Harry, e restò pietrifica da quello che vide.

 

Harry non la stava più guardando, teneva ostinatamente gli occhi lontani dai suoi. E i suoi occhi erano quasi spalancati, e spaventati. Hermione poteva quasi vedere nella sua testa le nuove informazioni che venivano esaminate e poi recepite…e più il tempo passava, più Harry appariva perso. Però non smise di guardarlo e continuò a parlare. Doveva arrivare fino in fondo, se l’era ripromesso. A qualunque costo.

 

“Mentivo quando ti ho risposto che volevo le cose tra noi rimanessero come prima. Non ci ho creduto neanche per un istante…ti ho mentito perché tu non volevi più restarmi accanto…perché non volevi più avere niente a che fare con me…-ora Hermione poteva chiaramente percepire le lacrime rigarle il volto-…mi hai detto che tutto era cambiato e non sei riuscito a spiegarmi il perché…” dovette interrompersi e prendere fiato perché i singhiozzi erano diventati troppo violenti e le impedivano di parlare.

 

“Quel bacio Harry…quel bacio sembrava un addio…la tua distanza in questi giorni, le tue mezze frasi, i tuoi silenzi…non sono stati altro che nuove prove del tuo desiderio di allontanarti da me…per questo non ho avuto il coraggio di dirti la verità…Ma ora…ora io sarò terribilmente egoista, ma non posso lasciarti andare senza essere sincera con te fino in fondo…non posso perderti senza dirti che…che ti amo…”

 

Le ultime parole furono quasi un sussurro, e per poco non svenne quando Harry piantò i suoi occhi verdi nei suoi.

Decise di continuare, perché ormai, non aveva più nulla da perdere.

 

“-…ti amo perché è così da sempre, da quando tu sei diventato mio amico, da quando abbiamo iniziato a lottare l’uno accanto all’altra e a sostenerci…”

 

Harry non smetteva di guardarla, avvolto in una luce neutra e non interpretabile.

Hermione si asciugò le lacrime rapidamente e respirò per calmare i singhiozzi. Si affrettò a continuare, non lasciando quasi spazio tra le parole che pronunciava in un misto di panico e pianto.

 

“..lo so…è assurdo…ma ero stanca di tenere dentro tutto questo…anche se non servirà a molto non mi importa. Farò quello che mi chiederai. Se vuoi che io sparisca o che ti eviti, lo capirò…farò quello che vuoi…però, ti prego, dimmi almeno qualcosa…”

 

Harry invece non parlò.

Ma prima che Hermione potesse capirlo, si ritrovò stretta a lui, le sue braccia che la circondavano fermamente, il suo volto nascosto tra i suoi capelli. Harry la stringeva sempre di più, convulsamente, quasi a voler cercare il maggior contatto possibile tra i loro corpi.

 

Hermione restò spiazzata; anche se avvolta dal profumo e dal calore di Harry e quasi intossicata dalla sua vicinanza, non riusciva a scacciare dalla mente paure e dubbi, e quel peso opprimente allo stomaco non la abbandonava ancora.

Era impossibile dimenticare che lui era rimasto zitto ed imperturbabile. Gli aveva appena confessato di amarlo, ed era certa che sarebbe stata probabilmente l’ultima cosa che gli avrebbe detto.

Il sollievo per essersi aperta totalmente a lui veniva spazzato via dalla profonda angoscia di un distacco imminente.

Anche se…lui la stava abbracciando…

E piangeva.

Inizialmente non se n’era accorta, ancora troppo stupita dal suo gesto, ma ora poteva sentire i suoi lievi, camuffati singhiozzi, il suo respiro affannato che scuoteva anche lei. Sentì anche una lacrima, che filtrata attraverso i suoi capelli le stava bagnando la base del collo.

 

Quando Harry la scostò da sé, dolcemente ma con convinzione, Hermione sussultò, improvvisamente privata di quella vicinanza che ormai non v’era attimo che non sognasse.

Cercò subito i suoi occhi, allarmata e in stato quasi confusionale.

 

Fu allora che Harry le sorrise. Sorrise tra le lacrime, ed era quel sorriso che gli illuminava il volto e che donava ai suoi occhi lampi di smeraldo che incantavano chiunque li avesse osservati da vicino.

E lei, Hermione, era rimasta infinite volte a fissarli stregata.

Li fissò anche in quel momento, e ancora tremante asciugò con il pollice alcune lacrime che gli rigavano il volto.

Harry assaporò il piacere di quel tocco delicato socchiudendo gli occhi. Quando li riaprì la vide sorridere, con quell’espressione rassicurante e un po’ materna tipica di Hermione, e seppe senza dover chiedere che aveva capito, che non avrebbe dovuto giustificarsi né scusarsi per il suo pianto. Non con lei.

 

Harry allungò una mano, scostandole una ciocca di capelli dal viso. Giocò poi con quel ciuffo ribelle, accarezzandolo tra le dita come fosse il più prezioso e delicato degli oggetti.

 

Senza lasciar andare i suoi capelli, Harry disse, con voce esitante:

 

“Io…”

 

Ma Hermione non lo lasciò continuare.

 

“E’ quello che provo Harry… è qui, nel mio cuore. So che non sei abituato a sentirtelo dire, e invece meriteresti di essere amato ogni singolo giorno. Non devi ringraziarmi, perché non è stata una mia scelta. Tu sei qui -e si pose una mano sul petto-…e non mi importa se non puoi rispondere lo stesso…”

 

“Credo…credo che ora tocchi a me darti delle spiegazioni…Voglio che tu sappia alcune cose…se mi lasci parlare”

 

Hermione deglutì ridacchiando imbarazzata, poi si concentrò sul suo volto. Sentì il respiro mancarle, ma decise di non parlare e gli fece cenno di continuare.

 

“Vedi…quest’ultima settimana è stata…assurda. Ci siamo rincorsi e fraintesi per giorni, abbiamo lanciato parole al vento senza mai ascoltarci realmente…e lo ammetto, non ho fatto altro che evitare di dirti la verità”

 

“Cosa intendi?” chiese Hermione con un filo di voce.

 

Harry prese fiato e abbassò la mano che ancora indugiava sul volto dell’amica.

Lei lo amava. Hermione lo amava. Ora gli sembrava così stupido, tutti i dubbi, i suoi tentativi di reprimere quello che provava, le sue convinzioni errate, la sua rabbia esplosa quel giorno, la sua avversione nei confronti di lei…quando lei, proprio lei gli rivolgeva quelle parole che per tutta la vita avrebbe voluto sentire, e che ancora gli stavano facendo esplodere il cuore nel petto…

 

“Quel bacio non era un addio…non lo era neanche alla lontana. Se ti ho baciata è perché…perché non ho potuto trattenere l’istinto…come invece sono riuscito a trattenere le parole…”

 

Hermione voleva parlare, ma Harry continuò senza badare al suo tentativo.

 

“Ti ho detto di esser stato geloso di te e Ron, di quello che eravate. E’ vero, mi sentivo solo e provavo una forte invidia. Ma presto ho capito che non era un sentimento provocato dall’amicizia che mi legava a voi” Harry distolse lo sguardo, posandolo dietro ad Hermione, verso i tavoli della biblioteca deserta e semibuia.

 

“Cos’era, Harry…?” chiese Hermione, cercando di nascondere la paura nelle sue parole.

 

“Non potevo sopportare l’idea che tu stessi con lui…con lui e con chiunque altro. Ero geloso di te, di voi, che Ron ti fosse accanto quando volevo…volevo esserci io”

 

Hermione sentì gli occhi riempirsi di lacrime, intenerita dal tono di Harry, prima infervorato, ma poi calmo e dolce.

 

“Mi…mi hai sempre detto che non volevi che le cose tornassero come prima…che tutto era diverso…” balbettò Hermione mentre faticava a parlare normalmente, sopraffatta dalle mille emozioni di quegli istanti.

 

“Perché è tutto diverso…ho reagito in questo modo stupido e auto-distruttivo, e ho rischiato di distruggere tutto anche con te…perchè non potevo accettare il fatto di…di non voler più essere tuo amico”

 

Fu come se un lampo avesse trafitto il corpo di Hermione. Le parve di sentire se stessa lacerata, a metà.

Harry se ne accorse e si affrettò a continuare.

 

“Hermione…io non volevo più essere SOLO tuo amico…per questo ad Hogsmeade, quando mi hai proposto di ricostituire il nostro vecchio trio, quando mi hai spiegato che la storia tra te e Ron era fallita perché avevate frainteso la vostra amicizia con qualcosa che non esisteva…io non potevo immaginare che tu…insomma che…provassi…”-Harry arrossì improvvisamente, ma Hermione sentì un tuffo al cuore nel vederlo così imbarazzato e goffo solo ad ammettere che lei provava dei sentimenti per lui.

Quello che ancora faticava a credere- o che non aveva il coraggio di credere, era che Harry potesse realmente provare qualcosa per lei…

 

“Avevo paura, una paura enorme di sbagliare…di sbagliare come avete fatto tu e Ron…ho creduto che da un’amicizia non sarebbe mai potuto nascere nient’altro…che tu non volessi nascesse nient’altro. Però non potevo recitare a lungo…e come avrai notato non sono stato molto bravo a nascondere il nervosismo e la rabbia all’idea di non poterti avere accanto a me- sorrise alzando un sopracciglio- …e…in biblioteca, ti avevo così vicina…avevo bisogno di te…”

 

Hermione lo guardava quasi incantata, pensando di non essere più nel mondo reale, ma in un sogno.

Rideva, piangeva, della loro stupidità, dei fraintendimenti, della gioia che sentiva dentro, della completezza che la stava invadendo solamente sentendolo parlare.

 

“Era…era questo…questo che era cambiato in te…? Il perché non volevi le cose tornassero come prima…?” Hermione parlava e sentiva nella sua mente aprirsi tante porte, colmarsi tante lacune e incertezze, le mezze frasi e i silenzi ora acquistavano tutti una fine, un senso, una logica.

 

Harry sorrise grattandosi la testa e vergognandosi di se stesso, di quanto era stato ottuso e avventato. Poi tornò serio, e con delicatezza prese la mano di Hermione nella sua.

 

“La mia risposta…è noi”

 

Hermione, un po’ in ansia e sicuramente non totalmente lucida, lo guardò interrogativamente.

 

“Come …?”

 

“Noi” ripetè Harry con più convinzione. “Mi hai detto che avresti fatto qualunque cosa io ti avessi chiesto. E’ questo quello che io ti chiedo, quello che voglio”

 

“Noi…?” Hermione sembrava ancora non capire, o forse capiva troppo bene e faticava a realizzare appieno quella sensazione splendida che sentiva vibrare tutt’intorno.

Sentiva la testa leggera, come se stesse galleggiando, e un senso di vertigine che si impadroniva di lei.

 

Harry sbuffò, fingendo di essere spazientito, e le puntò l’indice contro la fronte, chinandosi al livello dei suoi occhi.

 

“Signorina Granger, mi stupisco della sua scarsa recettività…- disse scherzando, poi assunse un tono serio e sorridendo continuò- Quello che sto cercando di dirti è che…ti amo anch’io”

 

La voce gli tremò leggermente, ma mai era stato più sicuro di qualcosa.

Il sorriso che Hermione sfoderò gli tolse il fiato e per poco la scarsa forza che ancora gli rimaneva nelle gambe non lo abbandonò del tutto.

E faticò ancora di più a restare in equilibrio quando Hermione si avvicinò a lui con lentezza quasi logorante, fece in modo che i loro nasi si sfiorassero, poi gli accarezzò il volto con le mani, gli cinse la nuca e lentamente lo baciò, un bacio molto diverso dal primo, un bacio dolce e sensuale, profondo, un bacio che era anche uno scambio di promesse, un bacio che univa i loro respiri, i loro battiti.

Hermione si stava perdendo nel profumo della pelle di Harry, nel sapore delle sue labbra, ed era elettrizzata nel sentire il suo respiro così vicino.

Harry sentiva un tremore diffondersi in tutto il corpo, era frastornato dal contrasto tra averla desiderata così tanto e poterla realmente stringere a sé.

 

Il bacio si interruppe quando Hermione sentì le labbra di Harry incurvarsi in un sorriso contro le sue.

 

Hermione sorridendo a sua volta gli sussurrò: “Che c’è…?”

 

“Pensavo che dovremmo subito raccontare questa novità a Grace…visto che ormai siete amiche…”

 

Hermione sbuffò allontanando il viso dal suo : “Oh, per favore! Sarà meglio che quella serpe si tenga a qualche miglio di distanza, o fossi in lei starei attenta la prossima volta che salirà sulla scopa prima di una partita…”

 

Harry non potè fare a meno di scoppiare a ridere cingendo Hermione alla vita e guardandola.

 

“E’ una minaccia?”

 

Hermione continuò con il solito tono convinto e alterato:

 

“Diciamo un avvertimento…nel caso provasse ancora ad avvicinarsi a te…o a mettersi in mezzo, tra di…noi…” e sorrise il modo misterioso e anche un po’ compiaciuto.

Adorava il suono della parola “noi”.

 

In tutta risposta Harry la baciò di colpo, senza darle il tempo di accorgersi di nulla e togliendole letteralmente il respiro.

 

“W-wow…” disse quasi in un sospiro Hermione quando si separarono, ancora sorpresa e scossa.

 

Harry rise. “Mi piace questo tuo lato aggressivo. E’…intrigante…”

 

Hermione ricambiò il sorriso, un lampo di malizia negli occhi.

 

“Fossi in te starei attento…non puoi immaginare cosa sarei capace di fare…”

 

E gli sfuggì dalle braccia, avvicinandosi al tavolo sul quale giaceva chiuso e abbandonato il libro che stava leggendo poco prima.

 

Harry la seguì e la abbracciò da dietro, passandole le braccia intorno alla vita e appoggiando la testa sulla sua spalla.

 

“Riguardo a cosa fare, io avrei un’idea…” le sussurrò Harry all’orecchio.

 

Hermione gli rispose ironica.

 

“Oh, davvero?”

 

“Sì…”

 

“ E cosa vorresti fare?” chiese Hermione, voltandosi finchè si ritrovò contro il suo viso.

 

“Beh...io e te, soli tutta la notte in una biblioteca deserta…” disse stringendola di più e sorridendo.

 

“Harry James Potter!!! Non ti facevo così sfacciato!” e gli assestò un pizzicotto sul fianco.

 

Harry cercò di proteggersi ridendo.

 

“In realtà pensavo di trascorrere tutta la notte a fare una ricerca su…- si sporse in avanti per leggere meglio.-…uhm… ‘Storia di Pietre e Amuleti Magici’..? Mi pare un argomento…interessante! Credo che sia tu ad esserti fatta strane idee…onestamente!”

 

Hermione scoppiò a ridere e si girò soffocando le sue e le risate di Harry con un bacio.

 

 

 

FIN

 

***

 

 

 

 

NOTE CONCLUSIVE! LEGGERE!

Ok, finalmente siamo giunti alla fine.

Come promesso, l’epilogo, che era già quasi totalmente scritto, non si è fatto aspettare.

Un grazie a Sara, di nuovo, per le tue parole dopo che ho postato il capitolo precedente. Mi hai tirata un sacco su di morale e sono riuscita a rimettere le mani sulla tastiera!

E poi un GRAZIE di cuore a tutti. Credo sia la fic che mi ha dato più soddisfazioni in assoluto, per il vostro sostegno, il numero di recensioni incredibilmente alto…sono commossa, davvero, e anche un po’ triste che sia finita, benché non sia lunga. Tutto questo ha significato molto per me.

E adesso…gli ultimi ringraziamenti personalizzati, come sempre:

 

 

Desdeus: apprezzo la sincerità. Ho solo trovato la recensione un po’cruda… “tutto il resto non mi è piaciuto”…avrei voluto capire in modo più articolato il perché. Grazie, comunque. Speriamo questo capitolo finale sia un po’ meglio.

Kia85: idem come sopra. Avrei apprezzato una critica un po’ più costruttiva, comunque mi dispiace non ti sia piaciuto. Grazie per il commento.

Maripotter: grazie per aver lasciato la recensione, non preoccuparti se non l’hai fatto prima! E figurati, io non mi scoraggio proprio per le coppie di HBP e conosco bene la teoria della pozione d’amore! Grazie per avermela ricordata!

Lady86: grazie per il commento positivo, e anche per essere d’accordo sulla questione HBP. H/Hr xever!

Marco: ti ringrazio tantissimo e spero che la conclusione ti abbia soddisfatto!

Brynden: grazie mille, e finalmente verrai accontentata!

Emma: grazie grazie, per fortuna hai apprezzato..sapevo che non vedere mai insieme Harry ed Hermione per un capitolo intero avrebbe dato un pochino fastidio…ma l’ho fatto apposta. Volevo che il finale fosse un capitolo a sé stante. Spero mi sia riuscito abbastanza.

Strega91: sì lo so, la corda l’ho tirata forse anche troppo…ma sono contenta ti sia piaciuto comunque. Ora credo tu possa rilassarti e distendere i nervi! =)

Dreamerina: grazie mille per quello che hai scritto, davvero, e per il sostegno! Sì, la sberla a Grace mi ha dato molta soddisfazione, lo ammetto! Visto, l’epilogo non si è fatto aspettare! Grazie grazie e certo che ti leggerò ancora..spero sarà reciproco!

Herm88: wow, che recensione! Non importa se non ha recensito tutto, figurati! E’ vero, mi concentro soprattutto sui personaggi, mi fa davvero piacere di aver centrato l’obiettivo. Cavoli, grazie mille, c’è tutto in quella recensione, mi fai arrossire! ^X^

Lisaskeeter: Grazie mille per la tua presenza costante. Sì,è proprio la fine, non me la cavo benissimo con le long-fic…ci proverò forse in futuro! Continua a leggermi se ti va!

Mysticmoon, marikotter, lydia: grazie tantissimo per aver lasciato la recensione, e per avermi letto, e per i complimenti. Grazie!

Fede333: ecco qui l’epilogo o quello che è, una fine comunque. Come vedi nulla di abbandonato, c’è solo voluto un po’ di tempo…per fortuna molto meno per la conclusione. Grazie x esserti preoccupata, sono contenta ti fossi affezionata a qsta storia”!

Loveman: grazie, sono contenta il ritorno ti abbia fatto piacere…sono perdonata x l’attesa? Ho impiegato poco ad aggiornare!

Merewen: grazie per la tua ennesima stupenda recensione. Sono contenta tu abbia letto la fic appena hai potuto! E grazie, tengo molto ai tuoi commenti! E grazie anche per quanto sei dolce sulla questione attesa…spero che questo finale sia decente anche se non avete aspettato! Un bacione

Harrydipendente:grazie! Spero la fine sia bella come te l’aspettavi, lo spero tanto!

Maeve 84: dulcis in fundo, un enorme grazie alla mia ispiratrice personale! Grazie davvero con tutto il cuore per il sostegno!

 

E vi ringrazio tutti per le recensioni buone o cattive che riceverò per quest’ultimo capitolo che non potrò commentare!

Rimanete collegati, la traduzione sta arrivando!

 

HarrynHermione

 

 

 

  
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