Capitolo
4: Scetticismo
Pov
Naruto
Più
passava il tempo, più mi sentivo irrequieto e bisognoso di scaricare la mia
frustrazione. Volevo andarmene da quel mondo, volevo raggiungere i miei
genitori, abbracciarli dopo tanto tempo e non potevo farlo. Quella prigionia mi
stava dando alla testa e non sapevo per quanto tempo avrei ancora resistito.
Non pensavo che un fantasma potesse perdere la testa, ma a quanto pare la
troppa energia accumulata aveva questo effetto ed anche a causa di questa energia che a casa di
Sakura persi il controllo di quanto stessi facendo e gli oggetti della sua
stanza cominciarono a fluttuare, con alcuni di essi che cercavano di colpirla.
Per
fortuna riuscii a fermarmi prima che potessi ferirla realmente, ma la rabbia
che mi aveva procurato vederla bruciare la foto di Sasuke,
dopo che lei aveva personalmente sentito la mia richiesta di non avercela con Sasuke, fece accadere qualcosa di insolito. Fino ad allora
il mio corpo era normale, sebbene non fosse tangibile, la mia tuta era integra
e le ferite, che avevo al momento della mia morte, scomparse, eppure da un
momento all’altro sentii qualcosa colare sul mio occhio. Il sangue di una
ferita che mi ero procurato durante l’ultimo scontro sulla testa sopra l’occhio
sinistro, aveva cominciato a colare.
Non
capivo cosa stesse succedendo e il perché alcune mie ferite si stessero
rigenerando, ma sentivo che la situazione sarebbe peggiorata a lunga andare,
con la rabbia e tristezza che accumulavo nel vedere i miei amici comportarsi in
un certo modo.
“Non
stai accumulando solo le tue sensazioni!” mi disse una voce infantile.
Mi
guardai intorno senza vedere nessuno, finchè dal
nulla apparve una bambina sui 6 anni dalle lunghe treccine vestita in un modo
non al passo con i tempi, con delle occhiaie profonde e delle ustioni in gran
parte del corpo.
“Chi
sei tu? Sei anche tu un fantasma?”
La
vidi annuire “Esatto e so cosa ti sta
succedendo, anche a noi è successo!”
“Noi?”
dissi per vedere apparire un altro fantasma molto somigliante alla bambina, sia
di viso che di abbigliamento. Era il fratello maggiore, sui undici anni circa e
anch’esso era nelle stesse condizioni della sorella.
“Sei
un fantasma novizio e la pace che hai provato i primi giorni dopo la tua morte,
è scomparsa lasciando un sentimento di inquietudine dovuto alla prigionia su
questa terra. Inoltre hai scoperto che il tuo ultimo desiderio non è stato
esaudito, rendendoti ulteriormente infelice. E come se non bastasse riesci a
captare i sentimenti di coloro che ami. Se questi provano rabbia verso qualcosa
o qualcuno, la trasmettono a te, già provato dai tuoi sentimenti e in caso di
sentimenti negativi, un fantasma, con la sola presenza può diventare
pericoloso!”
Sussultai,
non volevo fare del male ai miei amici.
“Finchè non imparerai a controllare la tua energia, sarà difficile
star loro vicino senza manifestare la tua presenza. Stargli lontano sarebbe
l’unica soluzione, ma l’istinto di voler risolvere il tuo conto in sospeso, ti
spinge verso di loro!” disse il ragazzo.
“Ci
deve essere un modo perché io possa sistemare le cose e procedere oltre senza
far loro del male?” chiesi sperando di ricevere una risposta che eliminasse
questo problema.
La
bambina mi guardò seria per poi dire seccamente “Non puoi far niente, oltre che
abituarti a questa situazione! Solo quando avrai accettato questo tuo stato, ci
riuscirai!”
“Ma
è impossibile abituarsi. Sono qui da solo due settimane circa e mi sento
talmente soffocare da questa situazione che vorrei morire nuovamente per
trovare la pace! Voi mi sembrate tranquilli, come avete fatto?” chiese Naruto.
“Sono
secoli che vaghiamo su questo pezzo di terreno e a lungo andare ti rassegni
all’idea di non poter passare oltre, soprattutto quando coloro che fanno sì che
tu non possa attraversare la luce, muoiono!”
Sussultai
nuovamente.
“Non
voglio stare qui così a lungo!” dissi stringendo i pugni.
“Allora
puoi solo sperare che capiscano che ci sia tu dietro a tutti gli eventi
misteriosi che capitano loro e che facciano in modo di lasciarti andare!” disse
il ragazzo.
“Non
riusciranno mai a comprendere. I vivi non possono capire quello che noi
proviamo e preferiscono pensare che siamo in un posto migliore, ignorando le
nostre sofferenze anche con i nostri segnali. Cercano sempre una spiegazione
razionale!” disse la bambina con voce triste.
“Esperienza
personale?” chiesi
“Non
proprio, ma fra fantasmi ci si informa. Noi siamo bloccati qui per un altro
motivo!” disse il ragazzo.
“Cosa
vi è successo?” chiesi interessato, volevo cercare di scoprire il più possibile
sulla mia condizione di fantasma e scoprire cosa era accaduto loro, poteva
aiutarmi.
“Prima
che Konoha sorgesse, su queste terre vi era un altro paesino…molto povero. I nostri genitori facevano sacrifici
enormi pur di renderci felici, a volte privandosi del pane per darlo a noi.
Dicevano di amarci e che ci avrebbero sempre protetto, ma il giorno della
nostra morte, quando io e mia sorella eravamo in casa da soli, un incendio
scoppiò dal nulla. Non potemmo scappare, ma prima di perdere i sensi a causa
del fumo, vedemmo i nostri genitori fuori dalla casa attraverso la finestra,
tranquilli ad attendere che tutto finisse! Non hanno fatto niente, non hanno
minimamente provato a salvarci”.
Sgranai
gli occhi incredulo.
“Capisci
perché non siamo riusciti a passare oltre? I nostri genitori ci hanno uccisi,
ci hanno sempre mentito!” disse il ragazzo con rabbia.
“Cosa
avete fatto allora? Perseguitato i vostri genitori?”
“No”
cominciò la bambina “Eravamo e siamo tutt’ora legati a questo posto e non
riuscivamo a cambiare luogo. I nostri genitori se la sono filata, ma da allora
qualsiasi cosa venisse costruita su questo pezzo di terra che corrisponde alla
nostra vecchia casa e alla nostra tomba, a causa della rabbia che avevamo
accumulato, veniva distrutta dalla sola nostra presenza, anche se a volte
abbiamo contribuito. Solo quando è stato costruito questo cimitero, abbiamo
deciso di non interferire con la nostra influenza!”
“Perchè?” chiesi loro.
“Perché
qui giacciono persone come noi!” disse la bambina semplicemente.
“Queste
tombe corrispondono a persone che non esistono più, molte delle quali sono
state uccise proprio come noi e che tutt’ora non trovando la pace, vagando per
la terra. Non potevamo non aver rispetto per queste persone, come per anni le
persone non hanno avuto rispetto per le nostre tombe!” disse infine il ragazzo.
“Noi
ti abbiamo messo all’erta. Se non riesci a liberarti dei sentimenti cattivi o a
controllare la tua energia, potresti cambiare. Sta attento!” disse la bambina
prima di scomparire.
Quell’incontro
mi lasciò parecchio turbato. Avevo capito che a lunga andare avrei potuto
divenire pericoloso. Alla fine non era cambiato molto da quando era in vita, in
un modo o nell’altro potevo sempre trasformarmi in qualcosa per cui la gente
avrebbe dovuto aver paura.
Dovevo
assolutamente risolvere il mio conto in sospeso prima di diventare un anima
tormentata per i secoli avvenire.
Pov
Sakura
Mi
sveglia con i caldi raggi del sole che penetravano dalla finestra. Inizialmente
era stordita come mi capita sempre appena sveglia, ma i ricordi di uno strano
sogno fatto, mi tornarono subito alla testa.
Avevo
sognato di vedere gli oggetti della mia stanza muoversi e sentito una presenza
accanto a me, fredda. Pensai di aver
mangiato pesante la sera prima, ma quando cercando di darmi una sistemata, mi
specchiai e vidi il taglio che avevo alla testa, sussultai.
Strano
pensai. Ricordavo di essermi ferita alla testa sopra l’occhio sinistro, durante
il sogno.
Cercai
di ricordare come avessi potuto procurarmi quel graffio, ma solo quel terribile
incubo era presente nella mia testa.
Mi
sentivo come se stessi diventando pazza. Una parte di me diceva che quello che
era accaduto nel mio subconscio, corrispondeva a realtà, ma era una cosa
talmente assurda, che la mia parte razionale non fu disposta ad accettarlo.
Decisi
così di accontentare Tsunade e di tornare al lavoro.
Stare rinchiusa in quella casa non stava avendo dei buoni effetti su di me e mi
resi conto che avrei dovuto reagire, prima di perder la testa, rischiando di
essere rinchiusa in un manicomio. Mi domandavo se Naruto,
in questo tentativo di andare avanti, si sentisse come trascurato, dato che la
mia mente si sarebbe in qualche modo svagata.
Sulla
strada verso l’ospedale, comprai dei fiori e mi recai alla sua tomba. Non
volevo che esso pensasse che cercavo di dimenticarlo e gli promisi, che ogni
giorno sarei andato a trovarlo e a raccontargli tutto quello che accadeva al
villaggio, in modo tale di renderlo
partecipe alla vita del suo paese natio, una vita che avrebbe dovuto vivere.
Trovai
Kakashi al cimitero. Era davanti alla lapide della
memoria e quando mi vide mi fece un cenno con la mano. Ricambiai per poi
dirigermi verso la mia destinazione.
Mi
spaventai quando vidi la tomba di Naruto. Se
inizialmente era normale, una pietra fredda senz’anima, improvvisamente dal suo
nome scolpito nella roccia, cominciò a
sgorgare del sangue e in modo copioso.
Strizzai
gli occhi e riaprendoli vidi che la situazione era tornata normale.
Doveva
per forza essere stata una allucinazione o forse la luce del sole che colpiva
la lapide, creava qualche strano scherzo visivo.
Tolsi
i fiori che avevo posto il giorno prima, ormai mosci e vi poggiai quelli nuovi.
Salutai
Naruto come se realmente ce l’avessi davanti.
“Ciao
baka! Sono passate quasi due settimane da quando…” non riuscii a dirlo” ma mi sembra ancora così
assurdo. Probabilmente mi prenderai per una sciocca, dato che non ti ho mai
rivolto tante attenzioni come ora, ma la verità e che mi manchi tanto!” dissi
mentre un paio di lacrime rigavano il mio volto.
“Vorrei
tanto poter tornare indietro a quattro anni fa e non chiederti mai di stringere
quella promessa. Magari le cose sarebbero andate diversamente. Tu saresti
ancora accanto a me a infastidirmi con le tua sciocchezze e a proteggermi dalle
cose brutte della vita. Tu facevi apparire qualsiasi situazione più leggera di
quanto fosse realmente eppure, ora non sei qui vicino a me per consolarmi, ma
sei proprio tu la causa del mio dolore. Scusa, dimentica quanto ho appena
detto, l’ultima cosa che vorrei è farti sentire in colpa!” dissi asciugandomi
le lacrime.
Improvvisamente
sentii dei passi accanto a me e una mano che si appoggiava sulla spalla. Mi
girai di scatto col cuore che batteva all’impazzata.
“Kakashi-sensei, mi hai spaventato!” dissi sospirando di
sollievo e tornando a fissare la lapide.
“Scusa,
luogo sbagliato per fare certe entrate!”
Annuii
e guardai attentamente la foto di Naruto e accadde
nuovamente qualcosa di insolito. La sua immagine sorridente, si trasformò. Lo
visi inizialmente arrabbiato e deluso, successivamente si trasformò in un
teschio. Gridai e portai le mani agli occhi per non vederlo. Mi sentii
afferrare per le spalle e scuotere dolcemente.
“Sakura,
cos’hai?” era Kakashi che mi riportava alla realtà.
Spaventata
riguardai nuovamente la foto del mio compagno.
Tutto
normale.
Cominciai
a piangere disperatamente.
“Credo
di star impazzendo!” disse guardando il mio insegnante con un aria che chiedeva
aiuto.
Pov
Kakashi.
Era
normale che una grave perdita potesse shoccare, ma non era normale come Sakura
e Sasuke stavano reagendo alla perdita del loro
compagno.
Sakura
era stravolta e sconvolta e si comportava in modo strano, mentre Sasuke aveva delle allucinazioni piuttosto preoccupanti.
La
sera prima mi ero recato al suo appartamento per portargli qualcosa da mangiare.
Nonostante
le mie raccomandazioni, non voleva proprio saperne di lottare e non mi sarebbe
sorpreso scoprire che si sarebbe volentieri lasciato morire di fame o ucciso
con le sue stesse armi.
Per
questa ragione andavo spesso a controllarlo e non erano poche le volte che
l’avevo trovato in uno stato confusionario, ma la sera prima era peggiore delle
altre volte.
Lo
trovai in cucina che guardava davanti a sé pallido come un cencio. La stanza
era sotto sopra e esso sembrava guardare con uno sguardo assente, con lo sharingan attivo, un punto vuoto della camera.
Ci
misi un po’ a svegliarlo e quello che mi riferì una volta tornato in lucido, fu
assurdo.
“Naruto è qui!”
Sussultai
a quelle parole e non potei fare a meno di contraddirlo. Non c’era nessuno in
quella stanza, né nei dintorni, tanto meno Naruto.
Lo
feci sedere e gli diedi un bicchiere d’acqua per farlo calmare e quando un po’
di colorito torno sul suo viso, gli chiesi di spiegarmi nei minimi dettagli
quando accaduto.
Mi
riferì che cose strane accadevano negli ultimi tempi in casa sua, tra respiri
pesanti e oggetti che volavano, non riusciva più a capire se qualcuno si stesse
prendendo gioco di lui o se stesse perdendo il senno. Quella sera però tutto
diventò chiaro…almeno per lui.
Continuava
ad affermare che era Naruto la causa di quegli eventi
e affermava di averlo visto.
Preoccupato
per lo strano comportamento di entrambi i miei allievi, decisi di riferire
tutto all’hokage, la quale chiese una convocazione
del mio team nel suo ufficio quella mattina stessa.
Quando
Sakura vide che nella stessa stanza ci sarebbe stato anche Sasuke,
lo fulminò prima di provare ad andarsene. Ma la fermai, bisognava chiarire
tutta quella faccenda.
Sakura
si mise al mio fianco, dalla parte opposta di Sasuke
e cominciò, sotto richiesta di Tsunade, a raccontare
tutti gli avvenimenti strani che le erano accaduto. Finito, la parola passò a Sasuke.
Nonostante
il tentativo di evitare il compagno, notai con lo sguardo che Sakura era interessata
a quanto l’Uchiha affermasse.
“Ragazzi,
voi state affermando con questi racconti, che ci sarebbe un fantasma che si
diverte a spaventarvi. E quel che è peggio Sasuke, è
che secondo te questo fantasma sarebbe proprio Naruto!”
dissi scettico e infastidito. “Prima di tutto faccio fatica a credere che i
fantasmi esistano e che possano in qualche modo interagire col mondo dei vivi e
secondo, ammesso che sia possibile, non accetto l’idea che voi accusiate Naruto di fare certe cose. Il vostro compagno è morto,
abbiate un po’ di rispetto verso colui che si è sacrificato per voi. Non attribuitegli
la colpa di certi sogni o visioni che avete. Siete sconvolti per la sua morte e
lo capisco, ma forse è proprio questa la causa delle cose assurde che vi
capitano. Inoltre potrebbe essere benissimo lo scherzo di qualcuno, soprattutto
verso di te Sasuke. Non dirmi che non hai mai pensato
che qualcuno avrebbe tentato di vendicarsi dopo anni di omicidi e tradimento!”
Sasuke
mi guardò con il suo solito sguardo di ghiaccio.
“Si lo pensato. Talmente tante volte che a volte
anche io fatico a credere a quello che ho visto, ma devi credermi se ti dico
che ieri sera a casa mia non vi era traccia di vita umana. Vi era solo un aurea
strana e non definita, qualcosa che non avevo mai visto. Come me lo spieghi tu
questo?”
Non
dissi niente. Avevo pensato a un’allucinazione, ma lo sharingan
aiuta a combattere e Sasuke era ben a conoscenza del
suo occhio per cascare in certi trucchetti.
“Kakashi, fino a ieri sera, prima di recarmi da Sakura,
sarei stata d’accordo con te. Non ho mai creduto a certe cose e soprattutto non
mi era parso di vedere niente di strano fino a ieri!” sussultai e aspettai che
l’hokage continuasse. “Ho visto dei piedi accanto a
me e del sangue cadere sul pavimento, ma quando alzai lo sguardo per vedere
cosa o chi fosse, non c’era assolutamente niente. Non pensai nemmeno a un
instante a una possibile allucinazione. Sentivo la presenza di qualcuno e i
suoi occhi puntati su di me!”
“Quindi
anche lei crede che ci sia un fantasma in questa storia?”
Tsunade
annuì.
Per
quanto potessi essere scettico su questo argomento, mi sorse spontanea la
domanda “Pensa davvero che sia Naruto?”
Tsunade
mi guardò seria “No, non può essere. Quella presenza era fredda, oltre al fatto
che ha cercato di far del male a Sakura.
Naruto non lo farebbe mai!”
Pov
Naruto
Ecco
che con le loro supposizioni mi condannavano a una eternità tormentata e senza pensarci un attimo, cercai
di far cambiare loro idea.
Ero
rimasto calmo fino a quel momento ad ascoltare i loro discorsi e la mia calma
si era manifestata non facendo accadere assolutamente nulla di insolito per i
vivi, ma quando eliminarono dalle ipotesi che il fantasma potessi essere io, mi
infastidii talmente tanto, che aprii la porta della stanza e la feci sbattere
violentemente.
Tutti
sussultarono e si guardarono negli occhi. Sakura e Sasuke
avevano gli occhi sgranati e lo stesso vale per Tsunade,
ma Kakashi corse fuori, per beccare il possibile
responsabile dello scherzo.
“Non
c’è nessuno qui fuori” disse il mio sensei.
“Potrebbe
essere il fantasma!” disse Sakura rabbrividendo.
“Solo
perché non ho visto nessuno, non vuol dire che non ci sia un essere umano
dietro a questo scherzo. Probabilmente qualcuno ha ascoltato i nostri discorsi,ha
sbattuto la porta per farci spaventare e se n’è andato prima che potessimo
beccarlo!” disse, ma non mi piacque quanto stava affermando. Stava nuovamente
sorvolando il problema. Se gli altri cominciavano a comprendere, Kakashi, cercando una spiegazione razionale a tutto quello
che accadeva, sviava Sakura e Sasuke dalla verità e
allontanava sempre di più quella luce
che desideravo tanto attraversare.
Decisi
di cancellare il suo scetticismo in qualche modo, ma non credevo che si sarebbe
dimostrato così difficile. Accanto a lui c’era una libreria e gli scaraventai
alcuni libri addosso, dai volumi più piccoli a quelli più pesanti, uno dei
quali gli cadde sul piede.
Kakashi
si allontanò da quella pioggia di cultura e attivò lo sharingan
per cercare il colpevole.
“Ora
quale spiegazione razionale dai a tutto questo?” gli urlai in faccia
comparendogli davanti.
Come
previsto non riuscì, nemmeno con lo sharingan, a
vedermi , né a sentirmi.
“Naruto? sei davvero tu!”
Mi
girai lentamente verso la voce e rimasi stupito.
Sasuke
mi fissava con aria sorpresa, ma non era uno sguardo dato a caso nel vano
tentativo di vedere qualcosa, ma i nostri sguardi ebbero un contatto, proprio
come quando parlavamo da vivi.
Non
riuscii a dire niente se non “Tu puoi vedermi?”
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Vi
informo che forse per un po’ non potrò aggiornare, grazie al mio pc che fa gli scherzi e che domani mi verrà portato via.
Spero
di riaverlo presto, ma da vecchie esperienze, è probabile che mi torni indietro
fra un mese, se non di più, più rotto di prima.
Ho
un altro pc, ma non so perché, appena provo ad aprire
word per scrivere, va in tilt. Se riuscirò ad aggirare l’ostacolo, continuerò
ad aggiornare in caso contrario, abbiate pazienza.
A
presto e fatemi sapere come sempre il vostro pensiero.
Neko
=^_^=