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Autore: Neko    27/03/2011    3 recensioni
Vidi una forte luce che sembrava chiamarmi. Feci qualche passo per oltrepassarla. Finalmente avrei visto i miei genitori e riabbracciato Ero-sennin, ma mi accorsi che qualcosa mi bloccava. I miei piedi non avevano più intenzione di muoversi e lentamente quella luce così accecante che mi riscaldava il cuore, si ridusse sempre di più fino a spegnersi completamente.Come la maggior parte delle persone, non sapevo cosa aspettarmi dopo la morte, ma avvertivo che c'era qualcosa che non andava. Mi sentivo in trappola, prigioniero, fuori posto, come se non dovessi trovarmi lì.
Genere: Generale, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Capitolo 4: Scetticismo

 

Pov Naruto

 

Più passava il tempo, più mi sentivo irrequieto e bisognoso di scaricare la mia frustrazione. Volevo andarmene da quel mondo, volevo raggiungere i miei genitori, abbracciarli dopo tanto tempo e non potevo farlo. Quella prigionia mi stava dando alla testa e non sapevo per quanto tempo avrei ancora resistito. Non pensavo che un fantasma potesse perdere la testa, ma a quanto pare la troppa energia accumulata aveva questo effetto ed anche  a causa di questa energia che a casa di Sakura persi il controllo di quanto stessi facendo e gli oggetti della sua stanza cominciarono a fluttuare, con alcuni di essi che cercavano di colpirla.

Per fortuna riuscii a fermarmi prima che potessi ferirla realmente, ma la rabbia che mi aveva procurato vederla bruciare la foto di Sasuke, dopo che lei aveva personalmente sentito la mia richiesta di non avercela con Sasuke, fece accadere qualcosa di insolito. Fino ad allora il mio corpo era normale, sebbene non fosse tangibile, la mia tuta era integra e le ferite, che avevo al momento della mia morte, scomparse, eppure da un momento all’altro sentii qualcosa colare sul mio occhio. Il sangue di una ferita che mi ero procurato durante l’ultimo scontro sulla testa sopra l’occhio sinistro, aveva cominciato a colare.

Non capivo cosa stesse succedendo e il perché alcune mie ferite si stessero rigenerando, ma sentivo che la situazione sarebbe peggiorata a lunga andare, con la rabbia e tristezza che accumulavo nel vedere i miei amici comportarsi in un certo modo.

“Non stai accumulando solo le tue sensazioni!” mi disse una voce infantile.

Mi guardai intorno senza vedere nessuno, finchè dal nulla apparve una bambina sui 6 anni dalle lunghe treccine vestita in un modo non al passo con i tempi, con delle occhiaie profonde e delle ustioni in gran parte del corpo.

“Chi sei tu? Sei anche tu un fantasma?”

La vidi annuire “Esatto  e so cosa ti sta succedendo, anche a noi è successo!”

“Noi?” dissi per vedere apparire un altro fantasma molto somigliante alla bambina, sia di viso che di abbigliamento. Era il fratello maggiore, sui undici anni circa e anch’esso era nelle stesse condizioni della sorella.

“Sei un fantasma novizio e la pace che hai provato i primi giorni dopo la tua morte, è scomparsa lasciando un sentimento di inquietudine dovuto alla prigionia su questa terra. Inoltre hai scoperto che il tuo ultimo desiderio non è stato esaudito, rendendoti ulteriormente infelice. E come se non bastasse riesci a captare i sentimenti di coloro che ami. Se questi provano rabbia verso qualcosa o qualcuno, la trasmettono a te, già provato dai tuoi sentimenti e in caso di sentimenti negativi, un fantasma, con la sola presenza può diventare pericoloso!”

Sussultai, non volevo fare del male ai miei amici.

Finchè non imparerai a controllare la tua energia, sarà difficile star loro vicino senza manifestare la tua presenza. Stargli lontano sarebbe l’unica soluzione, ma l’istinto di voler risolvere il tuo conto in sospeso, ti spinge verso di loro!” disse il ragazzo.

“Ci deve essere un modo perché io possa sistemare le cose e procedere oltre senza far loro del male?” chiesi sperando di ricevere una risposta che eliminasse questo problema.

La bambina mi guardò seria per poi dire seccamente “Non puoi far niente, oltre che abituarti a questa situazione! Solo quando avrai accettato questo tuo stato, ci riuscirai!”

“Ma è impossibile abituarsi. Sono qui da solo due settimane circa e mi sento talmente soffocare da questa situazione che vorrei morire nuovamente per trovare la pace! Voi mi sembrate tranquilli, come avete fatto?” chiese Naruto.

“Sono secoli che vaghiamo su questo pezzo di terreno e a lungo andare ti rassegni all’idea di non poter passare oltre, soprattutto quando coloro che fanno sì che tu non possa attraversare la luce, muoiono!”

Sussultai nuovamente.

“Non voglio stare qui così a lungo!” dissi stringendo i pugni.

“Allora puoi solo sperare che capiscano che ci sia tu dietro a tutti gli eventi misteriosi che capitano loro e che facciano in modo di lasciarti andare!” disse il ragazzo.

“Non riusciranno mai a comprendere. I vivi non possono capire quello che noi proviamo e preferiscono pensare che siamo in un posto migliore, ignorando le nostre sofferenze anche con i nostri segnali. Cercano sempre una spiegazione razionale!” disse la bambina con voce triste.

“Esperienza personale?” chiesi

“Non proprio, ma fra fantasmi ci si informa. Noi siamo bloccati qui per un altro motivo!” disse il ragazzo.

“Cosa vi è successo?” chiesi interessato, volevo cercare di scoprire il più possibile sulla mia condizione di fantasma e scoprire cosa era accaduto loro, poteva aiutarmi.

“Prima che Konoha sorgesse, su queste terre vi era un altro paesino…molto povero. I nostri genitori facevano sacrifici enormi pur di renderci felici, a volte privandosi del pane per darlo a noi. Dicevano di amarci e che ci avrebbero sempre protetto, ma il giorno della nostra morte, quando io e mia sorella eravamo in casa da soli, un incendio scoppiò dal nulla. Non potemmo scappare, ma prima di perdere i sensi a causa del fumo, vedemmo i nostri genitori fuori dalla casa attraverso la finestra, tranquilli ad attendere che tutto finisse! Non hanno fatto niente, non hanno minimamente provato a salvarci”.

Sgranai gli occhi incredulo.

“Capisci perché non siamo riusciti a passare oltre? I nostri genitori ci hanno uccisi, ci hanno sempre mentito!” disse il ragazzo con rabbia.

“Cosa avete fatto allora? Perseguitato i vostri genitori?”

“No” cominciò la bambina “Eravamo e siamo tutt’ora legati a questo posto e non riuscivamo a cambiare luogo. I nostri genitori se la sono filata, ma da allora qualsiasi cosa venisse costruita su questo pezzo di terra che corrisponde alla nostra vecchia casa e alla nostra tomba, a causa della rabbia che avevamo accumulato, veniva distrutta dalla sola nostra presenza, anche se a volte abbiamo contribuito. Solo quando è stato costruito questo cimitero, abbiamo deciso di non interferire con la nostra influenza!”

Perchè?” chiesi loro.

“Perché qui giacciono persone come noi!” disse la bambina semplicemente.

“Queste tombe corrispondono a persone che non esistono più, molte delle quali sono state uccise proprio come noi e che tutt’ora non trovando la pace, vagando per la terra. Non potevamo non aver rispetto per queste persone, come per anni le persone non hanno avuto rispetto per le nostre tombe!” disse infine il ragazzo.

“Noi ti abbiamo messo all’erta. Se non riesci a liberarti dei sentimenti cattivi o a controllare la tua energia, potresti cambiare. Sta attento!” disse la bambina prima di scomparire.

Quell’incontro mi lasciò parecchio turbato. Avevo capito che a lunga andare avrei potuto divenire pericoloso. Alla fine non era cambiato molto da quando era in vita, in un modo o nell’altro potevo sempre trasformarmi in qualcosa per cui la gente avrebbe dovuto aver paura.

Dovevo assolutamente risolvere il mio conto in sospeso prima di diventare un anima tormentata per i secoli avvenire.

 

Pov Sakura

 

Mi sveglia con i caldi raggi del sole che penetravano dalla finestra. Inizialmente era stordita come mi capita sempre appena sveglia, ma i ricordi di uno strano sogno fatto, mi tornarono subito alla testa.

Avevo sognato di vedere gli oggetti della mia stanza muoversi e sentito una presenza accanto a me, fredda.  Pensai di aver mangiato pesante la sera prima, ma quando cercando di darmi una sistemata, mi specchiai e vidi il taglio che avevo alla testa, sussultai.

Strano pensai. Ricordavo di essermi ferita alla testa sopra l’occhio sinistro, durante il sogno.

Cercai di ricordare come avessi potuto procurarmi quel graffio, ma solo quel terribile incubo era presente nella mia testa.

Mi sentivo come se stessi diventando pazza. Una parte di me diceva che quello che era accaduto nel mio subconscio, corrispondeva a realtà, ma era una cosa talmente assurda, che la mia parte razionale non fu disposta ad accettarlo.

Decisi così di accontentare Tsunade e di tornare al lavoro. Stare rinchiusa in quella casa non stava avendo dei buoni effetti su di me e mi resi conto che avrei dovuto reagire, prima di perder la testa, rischiando di essere rinchiusa in un manicomio. Mi domandavo se Naruto, in questo tentativo di andare avanti, si sentisse come trascurato, dato che la mia mente si sarebbe in qualche modo svagata.

Sulla strada verso l’ospedale, comprai dei fiori e mi recai alla sua tomba. Non volevo che esso pensasse che cercavo di dimenticarlo e gli promisi, che ogni giorno sarei andato a trovarlo e a raccontargli tutto quello che accadeva al villaggio, in  modo tale di renderlo partecipe alla vita del suo paese natio, una vita che avrebbe dovuto vivere.

Trovai Kakashi al cimitero. Era davanti alla lapide della memoria e quando mi vide mi fece un cenno con la mano. Ricambiai per poi dirigermi verso la mia destinazione.

Mi spaventai quando vidi la tomba di Naruto. Se inizialmente era normale, una pietra fredda senz’anima, improvvisamente dal suo nome scolpito nella  roccia, cominciò a sgorgare del sangue e in modo copioso.

Strizzai gli occhi e riaprendoli vidi che la situazione era tornata normale.

Doveva per forza essere stata una allucinazione o forse la luce del sole che colpiva la lapide, creava qualche strano scherzo visivo.

Tolsi i fiori che avevo posto il giorno prima, ormai mosci e vi poggiai quelli nuovi.

Salutai Naruto come se realmente ce l’avessi davanti.

“Ciao baka! Sono passate quasi due settimane da quando…” non riuscii a dirlo” ma mi sembra ancora così assurdo. Probabilmente mi prenderai per una sciocca, dato che non ti ho mai rivolto tante attenzioni come ora, ma la verità e che mi manchi tanto!” dissi mentre un paio di lacrime rigavano il mio volto.

“Vorrei tanto poter tornare indietro a quattro anni fa e non chiederti mai di stringere quella promessa. Magari le cose sarebbero andate diversamente. Tu saresti ancora accanto a me a infastidirmi con le tua sciocchezze e a proteggermi dalle cose brutte della vita. Tu facevi apparire qualsiasi situazione più leggera di quanto fosse realmente eppure, ora non sei qui vicino a me per consolarmi, ma sei proprio tu la causa del mio dolore. Scusa, dimentica quanto ho appena detto, l’ultima cosa che vorrei è farti sentire in colpa!” dissi asciugandomi le lacrime.

Improvvisamente sentii dei passi accanto a me e una mano che si appoggiava sulla spalla. Mi girai di scatto col cuore che batteva all’impazzata.

Kakashi-sensei, mi hai spaventato!” dissi sospirando di sollievo e tornando a fissare la lapide.

“Scusa, luogo sbagliato per fare certe entrate!”

Annuii e guardai attentamente la foto di Naruto e accadde nuovamente qualcosa di insolito. La sua immagine sorridente, si trasformò. Lo visi inizialmente arrabbiato e deluso, successivamente si trasformò in un teschio. Gridai e portai le mani agli occhi per non vederlo. Mi sentii afferrare per le spalle e scuotere dolcemente.

“Sakura, cos’hai?” era Kakashi che mi riportava alla realtà.

Spaventata riguardai nuovamente la foto del mio compagno.

Tutto normale.

Cominciai a piangere disperatamente.

“Credo di star impazzendo!” disse guardando il mio insegnante con un aria che chiedeva aiuto.

 

Pov Kakashi.

 

Era normale che una grave perdita potesse shoccare, ma non era normale come Sakura e Sasuke stavano reagendo alla perdita del loro compagno.

Sakura era stravolta e sconvolta e si comportava in modo strano, mentre Sasuke aveva delle allucinazioni piuttosto preoccupanti.

La sera prima mi ero recato al suo appartamento per portargli qualcosa da mangiare.

Nonostante le mie raccomandazioni, non voleva proprio saperne di lottare e non mi sarebbe sorpreso scoprire che si sarebbe volentieri lasciato morire di fame o ucciso con le sue stesse armi.

Per questa ragione andavo spesso a controllarlo e non erano poche le volte che l’avevo trovato in uno stato confusionario, ma la sera prima era peggiore delle altre volte.

Lo trovai in cucina che guardava davanti a sé pallido come un cencio. La stanza era sotto sopra e esso sembrava guardare con uno sguardo assente, con lo sharingan attivo, un punto vuoto della camera.

Ci misi un po’ a svegliarlo e quello che mi riferì una volta tornato in lucido, fu assurdo.

Naruto è qui!”

Sussultai a quelle parole e non potei fare a meno di contraddirlo. Non c’era nessuno in quella stanza, né nei dintorni, tanto meno Naruto.

Lo feci sedere e gli diedi un bicchiere d’acqua per farlo calmare e quando un po’ di colorito torno sul suo viso, gli chiesi di spiegarmi nei minimi dettagli quando accaduto.

Mi riferì che cose strane accadevano negli ultimi tempi in casa sua, tra respiri pesanti e oggetti che volavano, non riusciva più a capire se qualcuno si stesse prendendo gioco di lui o se stesse perdendo il senno. Quella sera però tutto diventò chiaro…almeno per lui.

Continuava ad affermare che era Naruto la causa di quegli eventi e affermava di averlo visto.

 

Preoccupato per lo strano comportamento di entrambi i miei allievi, decisi di riferire tutto all’hokage, la quale chiese una convocazione del mio team nel suo ufficio quella mattina stessa.

Quando Sakura vide che nella stessa stanza ci sarebbe stato anche Sasuke, lo fulminò prima di provare ad andarsene. Ma la fermai, bisognava chiarire tutta quella faccenda.

Sakura si mise al mio fianco, dalla parte opposta di Sasuke e cominciò, sotto richiesta di Tsunade, a raccontare tutti gli avvenimenti strani che le erano accaduto. Finito, la parola passò a Sasuke.

Nonostante il tentativo di evitare il compagno, notai con lo sguardo che Sakura era interessata a quanto l’Uchiha affermasse.

“Ragazzi, voi state affermando con questi racconti, che ci sarebbe un fantasma che si diverte a spaventarvi. E quel che è peggio Sasuke, è che secondo te questo fantasma sarebbe proprio Naruto!” dissi scettico e infastidito. “Prima di tutto faccio fatica a credere che i fantasmi esistano e che possano in qualche modo interagire col mondo dei vivi e secondo, ammesso che sia possibile, non accetto l’idea che voi accusiate Naruto di fare certe cose. Il vostro compagno è morto, abbiate un po’ di rispetto verso colui che si è sacrificato per voi. Non attribuitegli la colpa di certi sogni o visioni che avete. Siete sconvolti per la sua morte e lo capisco, ma forse è proprio questa la causa delle cose assurde che vi capitano. Inoltre potrebbe essere benissimo lo scherzo di qualcuno, soprattutto verso di te Sasuke. Non dirmi che non hai mai pensato che qualcuno avrebbe tentato di vendicarsi dopo anni di omicidi e tradimento!”

Sasuke mi guardò con il suo solito sguardo di ghiaccio.

“Si  lo pensato. Talmente tante volte che a volte anche io fatico a credere a quello che ho visto, ma devi credermi se ti dico che ieri sera a casa mia non vi era traccia di vita umana. Vi era solo un aurea strana e non definita, qualcosa che non avevo mai visto. Come me lo spieghi tu questo?”

Non dissi niente. Avevo pensato a un’allucinazione, ma lo sharingan aiuta a combattere e Sasuke era ben a conoscenza del suo occhio per cascare in certi trucchetti.

Kakashi, fino a ieri sera, prima di recarmi da Sakura, sarei stata d’accordo con te. Non ho mai creduto a certe cose e soprattutto non mi era parso di vedere niente di strano fino a ieri!” sussultai e aspettai che l’hokage continuasse. “Ho visto dei piedi accanto a me e del sangue cadere sul pavimento, ma quando alzai lo sguardo per vedere cosa o chi fosse, non c’era assolutamente niente. Non pensai nemmeno a un instante a una possibile allucinazione. Sentivo la presenza di qualcuno e i suoi occhi puntati su di me!”

“Quindi anche lei crede che ci sia un fantasma in questa storia?”

Tsunade annuì.

Per quanto potessi essere scettico su questo argomento, mi sorse spontanea la domanda “Pensa davvero che sia Naruto?”

Tsunade mi guardò seria “No, non può essere. Quella presenza era fredda, oltre al fatto che ha cercato di far del male a Sakura.  Naruto non lo farebbe mai!”

 

Pov Naruto

 

Ecco che con le loro supposizioni mi condannavano a una eternità  tormentata e senza pensarci un attimo, cercai di far cambiare loro idea.

Ero rimasto calmo fino a quel momento ad ascoltare i loro discorsi e la mia calma si era manifestata non facendo accadere assolutamente nulla di insolito per i vivi, ma quando eliminarono dalle ipotesi che il fantasma potessi essere io, mi infastidii talmente tanto, che aprii la porta della stanza e la feci sbattere violentemente.

Tutti sussultarono e si guardarono negli occhi. Sakura e Sasuke avevano gli occhi sgranati e lo stesso vale per Tsunade, ma Kakashi corse fuori, per beccare il possibile responsabile dello scherzo.

“Non c’è nessuno qui fuori” disse il mio sensei.

“Potrebbe essere il fantasma!” disse Sakura rabbrividendo.

“Solo perché non ho visto nessuno, non vuol dire che non ci sia un essere umano dietro a questo scherzo. Probabilmente qualcuno ha ascoltato i nostri discorsi,ha sbattuto la porta per farci spaventare e se n’è andato prima che potessimo beccarlo!” disse, ma non mi piacque quanto stava affermando. Stava nuovamente sorvolando il problema. Se gli altri cominciavano a comprendere, Kakashi, cercando una spiegazione razionale a tutto quello che accadeva, sviava Sakura e Sasuke dalla verità e allontanava sempre di più  quella luce che desideravo tanto attraversare.

Decisi di cancellare il suo scetticismo in qualche modo, ma non credevo che si sarebbe dimostrato così difficile. Accanto a lui c’era una libreria e gli scaraventai alcuni libri addosso, dai volumi più piccoli a quelli più pesanti, uno dei quali gli cadde sul piede.

Kakashi si allontanò da quella pioggia di cultura e attivò lo sharingan per cercare il colpevole.

“Ora quale spiegazione razionale dai a tutto questo?” gli urlai in faccia comparendogli davanti.

Come previsto non riuscì, nemmeno con lo sharingan, a vedermi , né a sentirmi.

Naruto? sei davvero tu!”

Mi girai lentamente verso la voce e rimasi stupito.

Sasuke mi fissava con aria sorpresa, ma non era uno sguardo dato a caso nel vano tentativo di vedere qualcosa, ma i nostri sguardi ebbero un contatto, proprio come quando parlavamo da vivi.

Non riuscii a dire niente se non “Tu puoi vedermi?”

 

 

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Vi informo che forse per un po’ non potrò aggiornare, grazie al mio pc che fa gli scherzi e che domani mi verrà portato via.

Spero di riaverlo presto, ma da vecchie esperienze, è probabile che mi torni indietro fra un mese, se non di più, più rotto di prima.

Ho un altro pc, ma non so perché, appena provo ad aprire word per scrivere, va in tilt. Se riuscirò ad aggirare l’ostacolo, continuerò ad aggiornare in caso contrario, abbiate pazienza.

A presto e fatemi sapere come sempre il vostro pensiero.

Neko =^_^=

 

 

 

  
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